Alcune cose che ho capito in questi anni sull’operato dei poteri occulti.
Di recente i giornali hanno passato la notizia delle minacce di morte a Roberto Saviano, l’autore del libro Gomorra. Mi sono domandato perché. Ovvero, non mi sono domandato perché lo minacciano (chiunque abbia letto il libro troverà ovvia la risposta) ma mi sono posto altri due perché:
1) perché i giornali hanno passato la notizia;
2) perché l’abbiano passata in quel modo idiota e banale.
Cercherò di spiegarmi meglio, illustrando a chi legge il concetto di minaccia di morte, e il metodo applicato per effettuare tali minacce; chiarendo quindi perché – a chiunque conosca bene il sistema – le minacce di morte a Saviano paiono una balla colossale e devono nascondere ben altro, di molto peggio (ma anche di più complicato). Avvertendo che tutto ciò che dico viene anzitutto dalla mia esperienza personale, e poi dallo studio di vicende giudiziarie varie, nonché dalla mia esperienza professionale con alcuni assistiti; ma ancora molte cose mi sfuggono (nel qual caso l’intervento di Fabio Piselli come consulente sarebbe gradito).
E avvertendo che questo articolo ha tre finalità. Parlare di Saviano e analizzare la sua situazione. Parlare delle minacce in generale, affinchè chi si trova in identica situazione possa avere un’idea del “sistema”, sperando di essere d’aiuto a chi si trova o si troverà in futuro in situazioni identiche, siano essi semplici cittadini, magistrati, avvocati, giornalisti seri, imprenditori… chiunque, insomma, sia (usando le parole di De Andrè) un servo disobbediente, e per questo sia costretto a pagare un prezzo molto alto. E fissare una volta per tutte i fatti salienti che ci sono capitati.
2. Gomorra
Saviano scrive il libro Gomorra. Un capolavoro. Crudo, incisivo, sembra a chi legge di vivere dentro i luoghi descritti, di respirarne l’aria. Il contenuto potrebbe essere quello di un normale libro che parla di Camorra, che sciorina cifre, dati, descrive fatti e situazioni. Ma in realtà il libro è molto di più ed è questo che ne decreta il successo. Infatti è scritto miscelando lo stile letterario di tipo romanzesco a quello più tecnico dei libri di questo genere in un connubio che cattura l’attenzione, coinvolge come un film, e fa sì che alla fine del libro il lettore abbia in mente una sorta di fotografia della situazione campana. Inoltre la vicenda è spesso narrata dal particolare punto di vista dello scrittore, che ha vissuto personalmente in quei luoghi. La forza descrittiva del libro ne fa decretare il suo successo di vendite.
Gomorra infatti cattura più di un romanzo, perché è esposto come un racconto, ma chi legge sa che è la verità. Fa appassionare, ma soprattutto fa una cosa che altri libri non fanno: fa conoscere un fenomeno come quello della Camorra meglio di altri libri del genere, e lo fa conoscere a centinaia di migliaia di persone. Saviano cioè ha portato la camorra nelle case di milioni di italiani.
Un boom inaspettato per un libro del genere, ed è un boom che probabilmente è sfuggito al controllo del potere. Forse pensavano che sarebbe stato uno dei tanti libri da qualche migliaio di copie, e quindi hanno permesso la sua uscita nelle librerie. Ma è andata diversamente. Il libro ha fatto centro, Saviano ora è un eroe nazionale.
Ed ecco che Saviano viene messo sotto scorta.
Anche il fatto della scorta non quadra.
Già, perché lo sappiamo purtroppo che lo stato non dà scorte a chi costituisce un vero pericolo per lui, salvo casi eccezionali.
Eppure il libro di Saviano è davvero pericoloso, e allora scatta una domanda.
Perché una scorta ad un personaggio come Saviano?
Un anticomplottista direbbe “perché lo stato vuole tutelare una persona in pericolo”.
Ma noi complottisti sempre in male fede e sospettosi, si sa, vediamo sempre oltre; e a me il fatto che abbiano dato la scorta a Saviano per proteggerlo non mi quadra. Lo stato non protegge mai le persone da proteggere (da Pino Masciari a Falcone, da Fabio Piselli a Tobagi, da Carlo Palermo ai testimoni di processi scomodi).
Qui incontriamo una prima regola, tristissima, ma vera, della guerra contro i poteri occulti. Se lo stato ti dà una scorta è per controllarti, non per proteggerti. E’ per poterti uccidere quando vuole, oppure per controllare che tu faccia realmente quello che ti hanno comandato di fare. Ricordo le parole di una persona esperta, che anni fa non capii. Me lo disse quando misero un servizio di protezione a Solange: “Ricordati che quando ne hai bisogno lo stato non ti dà la scorta; se te la dà è per due motivi: o perché non ti serve e devono fare scena, o perché ti devono controllare e uccidere quando vogliono. Se hanno dato la scorta a Solange non è certo perché è in pericolo”.
Lì per lì mi sembrò una farneticazione di una persona troppo abituata ai poteri occulti.
Ma purtroppo dovetti ricredermi.
Innanzitutto, se uno ripensa alle vicende italiane le cose stanno proprio così. Falcone fu ucciso il giorno che atterrò con un aereo dei servizi segreti; la telefonata che avvertì Brusca dell’atterraggio a Punta Raisi giunse da un telefono dei servizi segreti, localizzato al Cerisdi di Palermo, ovverosia il centro dei servizi segreti che sorge a Castel Utveggio. In altre parole: il suo servizio di protezione aveva agevolato, non protetto, la sua uccisione e con lui quella di tutta la scorta.
La maggior parte dei magistrati e della gente uccisa, invece, non aveva scorta.
Carlo Palermo per le sue indagini scomode fu dapprima protetto e ospitato presso una base Nato. Poi lo fecero andar via dicendo che “non c’era posto e la sua stanza serviva ad altri”; quindi ospitato in una casa che aveva una sola strada obbligata per poter andare in Tribunale e l’auto su cui viaggiava addirittura era un pezzo da rottamare. Solo dopo l’attentato a Pizzolungo, gli diedero una scorta degna di un presidente della Repubblica. Cioè, scappati i buoi hanno chiuso la stalla.
Se si pensa poi a persone come Marco Biagi, il giudice Occorsio, Livatino, Alessandrini, ecc…. i conti tornano.
Chi deve essere ucciso perchè fa veramente antimafia ed è veramente un pericolo per il sistema, ha una scorta insufficiente o inesistente.
Chi invece fa parte del sistema e fa una finta antimafia, oppure chi fa una vera antimafia ma non può più essere colpito per sua notorietà o per altri motivi, come successe a Carlo Palermo, ha una scorta eccezionale che serve per controllarlo meglio, e non per proteggerlo.
Ricordate le parole della Forleo che rifiutò la scorta? Se il pericolo viene dallo stato, non è certo la scorta che ti proteggerà.
La drammatica verità delle “scorte” l’ho capita anche vivendo in prima persona l’esperienza di Solange. Per mesi ha goduto di un servizio di protezione. Quando poi abbiamo capito alla perfezione il disegno in cui lei era inserita, i mandanti, e il resto, il servizio di protezione è sparito.
Di più: era stata avvelenata in casa, mentre il servizio di protezione era in teoria attivo e chi doveva fare la protezione non volle credere alla sua versione e cercò di farla passare per una drogata. E io ovviamente ero il complice che la copriva.
All’epoca non capimmo, e pensammo ad una semplice ignoranza o incompetenza. Ci sono voluti mesi per capire che non era ignoranza.
3. Alcuni fatti personali.
Veniamo ora alle minacce.
Qui ho imparato sul campo, per averne ricevute decine, che la vera minaccia non è mai esplicita. La minaccia è sempre fatta passare per consiglio, avvertimento, se non addirittura come gesto di affetto.
Questo per un motivo molto semplice; perchè se poi la persona minacciata va a denunciare il fatto, sarà fatta passare per visionaria. Racconto alcune vicende che ricordo perché emblematiche.
Racconterò alcune vicende personali, poi trarremo le conclusioni. Poi torneremo a Saviano.
Esempio 1. Una volta ricevetti una telefonata in cui un legale avversario dopo avermi fatto una serie di complimenti per i miei libri e i miei articoli, mi consigliava di rinunciare alla causa in corso perché “sarebbe stato troppo brutto rovinarmi la carriera da giovane”. Lì per lì, contento del fatto che avesse notato i miei scritti e conoscesse il mio nome, lo ringraziai del consiglio. Poi però ripensando alla telefonata, mi guardai con la mia collega Ilaria e le raccontai la cosa. “Ma non sarà mica una minaccia?”. Lei mi guardò, ci pensò un po’ e poi disse “mi sa proprio di sì… che senso ha dire al collega avversario di rinunciare alla causa per non rovinarsi la carriera? E’ un consiglio senza senso”.
Fu la prima minaccia che ricevetti in vita mia.
Esempio 2. Per qualche tempo abbiamo avuto un giardiniere. Guarda tu che combinazione, questo giardiniere poco prima di lavorare da noi, si era licenziato da un corpo speciale, per poter fare una vita più tranquilla in mezzo alla natura, diceva lui. Una volta, uscendo di casa, il giardiniere mi fa: “stia attento avvocato che a occuparsi di queste cose possono anche ucciderla”.
Io, prendendolo come un consiglio, gli risposi che lo sapevo, ma che in fondo potevo morire anche in un incidente di auto mentre andavo al lavoro, quindi in teoria se uno teme la morte non dovrebbe neanche attraversare la strada.
Il giorno dopo mi ripetè la stessa frase, e il giorno successivo me la ripetè per la terza volta.
Alla terza volta gli risposi che se voleva darmi un consiglio ed aiutarmi quello non era il modo migliore per tranquillizzarmi. E comunque, non essendo proprio del tutto cretino, avevo capito benissimo che correvo dei rischi, e non c’era bisogno che me lo ripetesse una quarta volta.
Dimenticai l’episodio ma, qualche giorno dopo, parlando con Solange scopro che lo stesso tipo, per tre volte, le aveva detto: “signorina, non deve preoccuparsi per la sua vita; il suono è meno veloce della pallottola, quindi se qualcuno ti spara tu cadi a terra e muori prima ancora di sentire lo sparo. Non ti accorgi di nulla”.
Al che, abbiamo concluso che probabilmente il tipo in questione ci voleva minacciare.
Ma per capirlo ci sono volute settimane, e se lo racconti in giro ti dicono che sei suggestionabile. Anche perché questo tipo è parente di nostri conoscenti, ce lo hanno raccomandato loro… che diamine… è una persona fidata!
Esempio 3. Un’altra volta, mentre ero di ritorno con una mia collega da un viaggio a Milano, mi chiama un ex amico di Solange. Perché ex? Perché questo amico, dopo anni di amicizia che pareva sincera, era venuto a casa nostra, le aveva chiesto un prestito momentaneo, pari all’ammontare di tutto ciò che lei aveva in banca, giurando che glielo avrebbe restituito dopo pochi giorni, e poi era sparito.
Dopo qualche settimana che era sparito chiama me sul cellulare e mi fa: “Paolo, ti chiamo perché ho saputo da Manlio Grillo con cui sono in contatto (NB Manlio Grillo è uno dei terroristi contro cui Solange deve testimoniare) che Solange è in pericolo e vogliono ucciderla. Io le voglio bene e devi recapitarle questo messaggio”.
A quell’epoca, Solange era coinvolta in un processo tuttora in corso, riguardante BR e poteri occulti; aveva ricevuto varie minacce e le era stato dato un servizio di protezione e il porto d’armi.
Io rispondo: “Fabrizio, scusa, ma che novità è che Solange sia in pericolo? Le hanno pure messo un servizio di protezione, vuol dire che un pericolo c’è. Per quale motivo dovrei dirle una cosa così ovvia? Se davvero le vuoi bene ridalle i 100.000 euro che le devi, anziché dire queste cazzate”.
A quel punto lui insisteva, e io insistevo a mia volta che non le avrei detto una cosa così ovvia perché mi pareva di non fare nessuna cosa utile.
Lui, a questo mio rifiuto di riferire il messaggio, pareva quasi spaventato, insisteva ancora con più vigore, aggiungendo nuovi particolari, ma sempre inutili: “hanno costituito un commando per ucciderla… diglielo…”.
E io: “Fabrizio… che qualcuno ce l’abbia con lei è una cosa ovvia… o mi dici chi ti ha dato la notizia, oppure non le dirò nulla. E insisto sul fatto che se le vuoi bene dovresti ridarle i soldi, anziché dire banalità.”
Poi ho capito. Quelle erano minacce, e quando io rispondevo che non le avrei riferite lui era spaventato perché la minaccia non sarebbe andata in porto.
Ci mettemmo giorni io e Solange per capire che era una minaccia. Ma devo dire che a me, per giorni, mi rimase il dubbio che quella fosse solo la ltelefonata di un amico che aveva perso la testa davanti ai soldi e aveva deciso di dare più importanza a 100.000 euro rispetto all’amicizia.
Ovviamente la denuncia a carico di questo tipo andò a finire archiviata. Solange era suggestionabile e nessuno l’aveva minacciata. Se un Tizio che ha precedenti penali da far invidia a Riina, che le ha rubato 100.000 euro, che le ha ripetuto spesso per mail di lasciar perdere tutto se ci tiene alla famiglia, viene a dire una cosa del genere… è Solange che è suggestionabile. Non c’è nessuna minaccia.
Esempio 4. Tempo fa venne una persona che conosco bene a dirmi che io e Solange dovevamo andare via dalla casa in cui abitiamo. Che io forse faccio in tempo a salvarmi, ma Solange no, e che stanno preparando un attentato di proporzioni tali, che con tutta l’immaginazione nessuno potrebbe mai neanche ipotizzare cosa ci potranno fare.
Chiedo la fonte di tale notizia e mi viene risposto che non può essere rivelata. La data di questo possibile clamoroso attentato? Non si può sapere. Posso parlare con la fonte che mi vuole mettere in guardia? No. Posso almeno sapere le modalità (un aereo che cade sulla casa, una bomba, un terremoto)? No.
Occorre tenere presente qui una cosa fondamentale: che questa persona che mi ha riferito la notizia è persona di famiglia di cui mi fido ciecamente, quindi non era lei a minacciarmi, ma colui che aveva predisposto tutto affinchè le cose mi fossero riferite in quel modo. Il che significa due cose: 1) o la notizia è falsa ed è un patetico tentativo organizzato dalla mia famiglia di farci cambiare attività, per la nostra sicurezza; 2) o la notizia è vera, ma allora è una minaccia, e come tale non va presa in considerazione.
Esempio 5. Poco tempo fa ho incontrato sul posto di lavoro una persona che conosco da anni, iscritto nelle liste della P2. Mi ha detto “Paolo, perché fai tutto questo? A che serve? Non arriverai a nulla”.
Ho risposto: “a che serve il tuo avvertimento, ora? se venivi a dirmelo qualche anno fa che eravate dappertutto, che controllate l’informazione, la magistratura, la politica, l’economia, io probabilmente non mi sarei messo in questo casino. Perché lo so anche io che non serve a nulla. Ma hanno provato tre volte a farmi fuori, quando ancora non avevo capito in che casino mi ero messo, e tu sai che ce ne sarà una quarta, e non c’è modo di uscirne. Non ti pare tardivo il tuo avvertimento?”
Mi ha risposto: “ucciderti? No, quello non è il nostro metodo. Quello è il metodo della massoneria deviata”.
Il che provenendo da una persona che era negli elenchi P2, è una minaccia di morte esplicita, chiara, diretta, inequivocabile, senza appello, senza sconti.
Ma per mio padre è un consiglio. E abbiamo litigato per questo perché lui insiste a prenderlo come un consiglio. E io ho impiegato almeno un giorno per capire che era un minaccia.
Probabilmente, me lo avesse detto tre anni fa, avrei pensato che era un consiglio affettuoso di una persona che conosco da quando sono bambino.
Oggi la penso diversamente.
Ma il punto è che se oggi andassi a dire in giro che Tizio mi ha minacciato di morte, prenderebbero per visionario me. Ma come? Ti conosce fin da bambino e viene a minacciarti? Verrei guardato con compatimento (poverino… è stressato… vede pericoli ovunque). Men che mai potrei fare una denuncia alla magistratura.
Quindi non è possibile nessuna denuncia, nessuna tutela, e posso solo stare zitto (non sul blog, ovviamente; intendo alludere al mio ambiente di lavoro).
Esempio 6. Nei giorni successivi a questo fatto i miei genitori vennero seguiti da persone che platealmente volevano farsi vedere. E pure mio fratello subì episodi analoghi.
Telefonai ad un mio amico abbastanza esperto di queste cose e gli raccontai tutto e domandai: “ma cosa vogliono? Qual è lo scopo, non capisco?”
E lui: “strano però, tu ti occupi della Rosa Rossa, questo non è il loro metodo. Questo è il metodo di Gladio, sta nel loro manuale di guerra psicologica a pag….”
Risposi: “infatti Solange ha appena pubblicato un articolo su Gladio. Ma qual è il loro fine? Lo sanno che Solange non si spaventa, né arretra”
E lui: “no, non vogliono solo spaventare o minacciare. Vogliono dividere. Ora tu litigherai con la tua famiglia e sarai ancora più isolato. E’ questo il loro scopo. Si chiama “guerra psicologica”. Vogliono isolarti, farti cadere in depressione per il dolore.
E’ quello che si intende per “armi silenziose per una guerra tranquilla”.
E infatti, mi sono diviso dalla mia famiglia, con cui ora non ho più rapporti.
Altri esempi in ordine sparso. Ora, senza dilungarmi, faccio un breve elenco delle minacce che ricordo in questi anni: telefonate mute, zampe di gallo fuori dalla porta di casa; pallottola sull’auto; 2 volte la porta sfondata dello studio legale; sigaro spento davanti alla porta (per farci capire che qualcuno è entrato in giardino e ha fumato tranquillamente davanti alla porta); porte di casa spesso trovate aperte al mattino, oggetti spostati, pedinamenti plateali in cui la persona che ti pedina vuole farsi notare, un sms con la scritta Paolo Franceschetti 17.4.1965; 17.4.2008 (l’sms lo ricevetti a gennaio 2008), quindi probabilmente volevano alludere alla mia data di nascita e di morte.
Solange ne potrebbe raccontare molte più di me. Se io ne ricevo da circa tre anni regolarmente, lei ne riceve da quindici, di ogni tipo.
4. Le regola d’oro della minaccia perfetta.
La minaccia, quindi, non è mai esplicita, come ben descrive Fabio Piselli in un suo articolo dal titolo “la psicologia del minacciato” (il link momentaneamente non si trova… digitate su google psicologia del minacciato).
Spesso è fatta sotto forma di ispezioni fiscali, denunce per reati inesistenti e per i quali poi magari vieni assolto, ma che intanto ti creano problemi, diritti negati.
Ancora una volta il sito di Fabio Piselli è un modello in questo.
Talvolta poi la minaccia è indiretta; avviene cioè mediante un altro fatto apparentemente scollegato.
Ricordate Falcone e il fallito tentato attentato dell’Addaura? L’esplosivo non scoppiò. E Falcone disse che era opera di menti raffinatissime. Si, perché non era un tentativo di attentato. E non era opera della mafia. Era lo stato, che gli faceva una minaccia, e al tempo stesso lo fecero passare per uno che la bomba se l’era messa da solo. Quello fu un avvertimento. Ma dallo stato, non dalla mafia. Per questo disse “menti raffinatissime”. Perché neanche lui, che pure era Falcone, poteva dire esattamente come stavano le cose. Sapeva che se l’avesse detto non gli avrebbero creduto. E che la cosa paradossalmente si sarebbe ritorta contro di lui. Da persona eccezionale quale era, si limitò a… star zitto.
Ricordate il sequestro di De Andrè? Quando lui fu liberato perdonò i suoi carcerieri perchè disse che loro l’avevano fatto per fame, mentre invece i mandanti erano gente che stava bene. Quel sequestro non fu un sequestro. Fu un avvertimento e lui l’aveva capito.
Si potrebbe parlare delle ispezioni fiscali a Berlusconi, del sequestro De Megni, del processo Andreotti, e di altri fatti. Che non sono reali ispezioni, reali sequestri, reali processi, ma avvertimenti.
Perché questo genere di minacce così complicate? Perché un cittadino poco noto viene intimidito anche da semplici minacce telefoniche, ma un personaggio pubblico di rilievo se ne frega di un biglietto o una frase intimidatoria. Un politico non si sente in pericolo se gli arriva una busta con un proiettile. Quindi l’intimidazione deve essere concreta e incisiva. Un processo ti farà perdere la faccia; un sequestro ti fa capire che loro possono davvero tutto, ecc… Ma soprattutto, ti fa capire che, se non cedi alle richieste, sei davvero in pericolo perché la prossima mossa non sarà un processo o un sequestro, ma altro.
Fin qui due esempi famosi. Ma potrei fare parecchi esempi di amici miei, conoscenti, persone meno famose che si sono prima viste denunciate per un reato inesistente; e poi sono state mandate su tutti i giornali con la notizia artefatta e pilotata ad arte.
Spesso la persona non capisce cosa succede… Pensa che i giornali si siano sbagliati, che la denuncia falsa sia un errore giudiziario… I giornali spesso esagerano, pensa il malcapitato, e questa volta è toccato a me.
Invece no. E’ semplicemente un’intimidazione, un modo per iniziare la distruzione psicologica di una persona che deve essere fatta fuori. Con la compiacenza dei giornali che non sono mezzi di informazione, ma mezzi di comunicazione tra i vari poteri occulti.
Il cittadino comune le minacce indirette le riceve sotto forma di sabotaggi alla moto, all’auto. Ti partono i freni, ti parte lo sterzo, e tutti dicono che hai sbandato per il sonno, ma tu sai che non è così, sei l’unico a sapere la verità.
Questa poi è una minaccia con una valenza particolare. Nel senso che il sabotaggio dell’auto può anche provocare la morte. Vado a memoria: tra gli scampati celebri recenti ricordiamo la giudice Forleo, il carabiniere Placanica. Tra i meno celebri di cui abbiamo parlato ultimamente ricordiamo il mio amico Giovanni, il caso della lettrice che ci ha scritto la lettera sui centri sociali. Tra i morti Rino Gaetano, Fred Buscaglione, i genitori della Forleo che non ebbero la sua stessa fortuna, ma anche la stessa figlia di Gelli, morta il 22.6.1986 in un incidente automoblistico.
Quindi se la persona muore tanto meglio. Un rompicoglioni in meno. Se non muore, la persona comincia a vivere nel terrore, a non prendere più l’auto (come un commissario di PG che conosco, che per mesi non ha più preso l’auto dopo che gli erano partiti i freni; e i suoi stessi colleghi non hanno creduto alla versione del sabotaggio… si sa, è una donna, e le donne guidano male). In qualunque caso la persona è “avvertita”.
Ora veniamo ad un punto focale: proprio perché la minaccia non è esplicita, le persone attorno tendono a non credere a questi fatti; allora la persona minacciata viene preso da angoscia e da una sensazione di isolamento che la fa spaventare ancora di più, fino a far assomigliare la sua vita ad un incubo. Se questa persona continuerà a chiedere aiuto verrà presa per pazza o paranoica, spesso pure dalle stesse persone che le vogliono bene e che le stanno attorno. Ed ecco perchè poi, spesso, la persona impazzisce davvero o diventa paranoica per davvero.
Un sequestro di persona un avvertimento da parte dello Stato? Eh, non può essere vero!
Dell’esplosivo messo lì dai nostri servizi segreti per screditare e avvertire Falcone? Ma andiamo! Lo sanno tutti che è stata la mafia.
Addirittura un processo imbastito come avvertimento…. Eh ma allora siamo nel campo dell’assurdo.
Poi c’è un’ulteriore differenza tra personaggi pubblici e non.
– Se denunci le minacce e sei un personaggio pubblico, indipendentemente dal tipo di minaccia, lo fai comunque per metterti in mostra e fare carriera. La Forleo e De Magistris dicono di essere soggetti a minacce e pressioni? Vogliono diventare famosi.
– Se le denunci e sei un personaggio poco noto vuoi senz’altro metterti in mostra. Se poi paragoni il tuo caso a quello di De Magistris o della Forleo, o peggio ancora ti azzardi a nominare Falcone per fare un parallelo, sei un esibizionista ancora maggiore, perché pretendi di metterti al livello di Falcone. Del resto se paragoni il tuo caso a quello di Arrigo Molinari, ad esempio, succede che nessuno ti capisce perché non lo conosce nessuno. Quindi è impossibile spiegare a chi ascolta che in realtà questo sistema è diffuso a livello capillare.
Pensiamo a quello che è successo alla Forleo.
– La Forleo dice che ha subito pressioni? Poverina, è stressata, dice D’Alema. E subito i giornali rincorrono questa dichiarazione.
– La Forleo dice che i suoi genitori sono stati uccisi? E’ esibizionista, i magistrati devono lavorare in silenzio, e quindi subisce la censura dal CSM, e Letizia Vacca, il membro del CSM, dice che è un cattivo magistrato.
E così si è uccisa psicologicamente una persona. Nessuno ricorda, oggi, la sostanza delle inchieste di De Magistris e della Forleo. Ma tutti ricordano bene il problema dei magistrati che devono lavorare in silenzio. E su quello, il settanta per cento dei cittadini sono senz’altro d’accordo. I magistrati non devono fare esibizioni televisive.
Ma anche per le persone comuni la situazione che si profila è senza scampo.
– se non deununci nulla ti senti in pericolo e se ti succederà qualcosa nessuno ricollegherà la tua morte a delle cause esterne;
– se denunci la cosa alle istutuzioni o ai tuoi amici… sei un paranoico.
Riassumendo. In questi anni ho imparato queste regole.
1) la minaccia non è mai esplicita. E’ sotto forma di consiglio, raccomandazione, ecc…
2) Non è possibile raccontare che sei stato minacciato altrimenti la situazione peggiora e ti prendono per pazzo.
3) Quando sei un personaggio pubblico la minaccia è eseguita in modo eclatante, per mezzo di altri fatti: processi, sequestri, furti, ecc…
4) Se ti minacciano non sei in pericolo.
5) Se i giornali si occupano delle minacce ricevute da qualcuno, è perché devono far sapere che la persona è minacciata. Ma non lo fanno certo per informare.
6) se denunci delle minacce esplicite (pallottole sull’auto; la porta dello studio sfondata) te le sei inventate per farti pubblicità o per esibizionismo.
7) se denunci delle minacce velate o indirette, sei un paranoico perché erano raccomandazioni o consigli.
Infine c’è un’ultima regola, fondamentale.
8) Il pericolo arriva quando ti senti al sicuro e tutto attorno a te tace. E’ in quel momento che ti saboteranno la moto e avrai un incidente stradale. E’ in quel momento che morirai in una rapina e due balordi (che verranno presi dopo poche ore perché – si sa – la giustizia è efficiente) ti avranno accoltellato. E’ in quel momento che avrai un infarto. E in fondo è normale che si possa morire di infarto dopo i 40 anni. Normale, ad esempio, che tutti i cantanti che si sono tirati fuori da questo marcio sistema (Gaber, De Andrè, Ivan Graziani, Lucio Battisti, oltre a quelli assassinati in modo plateale ma che non erano ancora del tutto fuori, come Tenco e Rino Gaetano) siano morti relativamente giovani.
Armi silenziose per una guerra tranquilla, come dice un recente articolo pubblicato sul web.
5. Un esempio emblematico.
Ecco infatti il commento che ho trovato su Internet in un blog…. E’ un commento come tanti, come la maggior di quelli dei giornali dell’epoca. Ho digitato “Forleo scorta” su Google per trovare questo commento che ben riassume l’impossibilità di fare qualsiasi mossa, da parte di chi si trova nelle situazioni descritte.
“Cara Giudice Forleo, se vuoi fare l’eroina ed hai le palle per farlo, parla. Fai i nomi ed i cognomi, di casini, infiltrazioni, deviazioni, insabbiamenti ne abbiamo avuti abbastanza.
Se vuoi fare l’ Eroina non farlo su bolero film o sul settimanale Chi, o Donna Moderna, o Annozero. Sai dove devi andare e fai le denuncie, noi siamo qui: di guardia.
Lascia stare Falcone e Borsellino, non c’è paragone purtroppo”.
Un commento che ben riassume in poche righe l’atteggiamento dei terzi estranei. A chi ha scritto questo commento direi che potremmo paragonare la Forleo ad Occorsio, a Molinari, a Cosco. Ma chi ha scritto questo messaggio che ne sa di chi erano queste persone?
Questo pezzo è il riassunto perfetto dell’impossibilità per una persona, sia essa famosa o non, di denunciare qualcosa. Un capolavoro in tal senso.
6. Gomorra e Roma
Torniamo allora a Saviano.
Dire che Saviano è stato minacciato di morte significa non dire nulla. Vale la regola che cercavo di spiegare a Fabrizio. O uno dice chi lo minaccia, perché, con che mezzi, e dà qualche indicazione in più per far capire quale sia il reale pericolo, oppure tanto vale non dire nulla. Dire che Saviano è minacciato è come quando il TG 4 a Natale fa il servizio sui regali e ad agosto fanno il servizio sul caldo. Una cazzata immane, di nessun interesse per la sua ovvietà.
Quindi che scopo ha questa notizia inesistente data dai giornali?
Formuliamo un’ipotesi.
Il punto è che il suo libro è semplicemente eccezionale. Un capolavoro destinato a rimanere nella storia dell’editoria e in particolare dell’editoria antimafia.
Leggendolo mi accorsi che Saviano aveva notato che la camorra si espande ed è potentissima anche all’estero.
Mi accorsi che non aveva percepito il perché, o forse non lo aveva voluto scrivere perchè l’analisi lo avrebbe portato troppo lontano. La domanda infatti è: come fa infatti la camorra ad espandersi in tutto il mondo così rapidamente? Rispose il procuratore Cordova con la sua inchiesta di anni fa: è la massoneria il collante tra le varie mafie, perché in virtù del giuramento massonico che obbliga i fratelli ad aiutarsi, qualunque fratello chieda aiuto all’estero (aprire un supemercato, un’impresa, depositare in banca, ecc…) riceverà un aiuto immediato e incondizionato.
E’ la massoneria cioè la spiegazione dell’espansione della camorra in tutto il mondo, come di tutte le altre mafie.
Dato l’impatto emotivo che il libro ha avuto in Italia, a mio parere Saviano è un pericolo. E’ un pericolo perché è un eroe, e può smuovere le coscienze, far capire il sistema.
Lo stato può tollerare che la gente si muova contro la mafia, la camorra e la ndrangheta. Questo succede ogni giorno.
Quindi il pericolo costituito da Saviano non è nel libro che ha scritto, ma potenzialmente in quelli che potrebbe scrivere in futuro.
Se Saviano approfondisse il sistema, e capisse i legami che la camorra ha con la massoneria internazionale, e capisse che tali legami sono gestiti dallo stato stesso, sarebbe morto nello stesso istante. Perché un libro del genere, se scritto da Saviano, sarebbe acquistato da centinaia di migliaia di persone, e questo lo stato non se lo può permettere.
E il giorno in cui Saviano capirà che il vero pericolo viene dalle persone che lo invitano alle trasmissioni, il giorno in cui capirà che tutto l’apparato messo intorno a lui a sua protezione, servono per impedirgli di studiare e approfondire il gradino ulteriore della piramide, allora sarà davvero in pericolo.
Per ora, il fatto che lo abbiano minacciato vuol dire che non è in pericolo. Vuol dire invece che qualcuno vuole mandare un messaggio, ma non a Saviano. Ovviamente non ho ancora capito tutto sulle minacce e i loro scopi, ma solo alcune linee generali. Per questo conto in Fabio o in altri lettori che vorranno aiutare me e gli altri capire il vero significato delle minacce a Saviano.
Una cosa comunque è certa. Finchè Saviano continuerà ad occuparsi di sola camorra non corre alcun rischio. Lo stato non ha interesse a farne un eroe morto, perché quelli morti fanno ancora più casino che da vivi, a meno che – come abbiamo descritto nei nostri precedenti articoli – non muoiano in modo disonorevole, come Pasolini, Pantani, e altri, oppure suicidandosi.
Quando invece lui capirà chi, cosa e perché permette alla camorra di esistere, allora sarà in serio pericolo, ma il pericolo non verrà dalla camorra, bensì dallo stato stesso.
Il libro successivo di Saviano, dovrebbe essere intitolato “Roma”, quando avrà capito i collegamenti tra massoneria e camorra, con sottotitolo: “Roma, Torino, Milano, Palermo, Napoli, Reggio Calabria”. Poi dovrebbe scrivere “Londra” , con sottotitolo: Montevideo, Lisbona.
Purtroppo però c’è una triste tendenza di tutti coloro che combattono per la legalità di separare i compartimenti: chi si occupa di mafia, chi si occupa di ndrangheta, chi di camorra; poi ci sono quelli che si occupano di massoneria, come noi, che sono visti come persone che si occupano di cose astratte, una cosa per esoteristi che non si sa neanche se esiste.
Ricordo una mail che mi scrisse Benny Calasanzio Borsellino, dopo aver letto Poteri forti di Pinotti. Mi disse “è un altro mondo. Punto”.
Invece non è un altro mondo. Sono mondi strettamente collegati, e l’uno non potrebbe esistere senza l’altro.
La maggior parte di coloro che fanno antimafia, la fanno per finta. Ma ci sono tante persone che la fanno per davvero, da Salvatore Borsellino a Benny Calasanzio; purtroppo finchè coloro che si occupano di mafia veramente, non capiranno questo passaggio, la lotta contro le varie mafie è persa in partenza.
Ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un’anomalia
come una distrazione
come un dovere
(De Andrè).
La svista c’è stata e ho potuto raccontarlo.
Che questo mio lavoro possa essere d’aiuto a tutti quelli che si trovano in una situazione analoga. E che il destino aiuti Saviano.
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 19:56
e poi dicono che il blog piu’ seguito è quello di beppe grillo,che scemenza, grazie professore per quanto sta facendo , per non farci complici di orrendi misfatti prego per lei con affetto
giovanni
21 Gennaio 2009 @ 20:38
Fatto centro!
Sulla vicenda Saviano aggiungerei
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=57
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 20:59
Caro Franceschetti,
quello che ci dice su Saviano mi ricorda molto la storia dell’omicidio del giornalista Giuseppe Fava che scriveva degli intrecci tra mafia, imprenditoria e politica su in piccolo giornale, “I siciliani”. Ricevette varie minacce di morte, ma fu ucciso pochi giorni dopo essere andato in televisione ad un programa di Enzo Biagi a dire che la vera mafia sta ai vertici dello stato e delle banche.
Ecco il link al video dell’intervista:
http://www.youtube.com/watch?v=jAogBSvaSyU
Max
33
21 Gennaio 2009 @ 22:08
Luce che al centro risplende di nero sarai anche se non vuoi,
gli occhi saran rossi come le rose colte dalle sue mani e gronderanno cromatismi di antica fattura.
Chi non si ferma in tempo la corsa non terminera’ e la bilancia mostrera’ il suo volto nell’ ottavo numero.
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 22:33
scusate a tutti, una domanda tecnica: cosa comprta per Apicella la sospensione delle funzioni? Vuol mica dire che verrà radiato e non potrà fare il magistrato oppure cìè una piccola speranza?
Grazie
Gianni
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 22:45
Paolo, mi piacerebbe un tuo parere:
L’ultimo post di Beppe Grillo sembra scritto da…. Paolo Franceschetti……. “io so che….., potere in mano a criminalità e massoneria ecc. ecc.”,e alla fine invita tutti a incazzarsi col sistema in piazza a Roma il 28 Gennaio (Mercoledì)…..mah! Una data strana, infrasettimanale, ma forse la somma (13) potrebbe giustificarla….
Secondo me Paolo, stai diventando troppo famoso…o forse è solo un caso…sto diventando visionario….
Segretius
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 0:23
Caro Avv. Franceschetti,
toccando questo tema controverso mi ha dato un’idea più chiara in relazione alla linea che intende seguire.
Pur ringraziandola molto per i suoi numerosi spunti – che è quanto lei vuole comprensibilmente in effetti, dare input e non esporsi più di tanto, giustamente – dai suoi ultimi post noto che tira un’aria diversa
Con la speranza di essere presto smentito da fatti più concreti, la ringrazio per lo spazio concessomi e le auguro buon lavoro.
Adam
Paolo Franceschetti
22 Gennaio 2009 @ 3:25
Adam che intendi con linea che intendo seguire?
Il prossimo articolo ad esempio sarà sulle scie chimiche… Rientra nella linea che prevedi o no?
33… potresti essere più chiaro? dal messaggio che hai postato sull’articolo precedente, e da questo direi che mi annunci la morte in un giorno 8, e con l’acqua… intendi dire che morirò annegato?
Paolo Franceschetti
22 Gennaio 2009 @ 3:32
Segretius… non so che dire su Grillo… ho letto il suo articolo… hai ragione mi ricorda un po’ il mio stile “la massoneria è una harley davidson che non mi posso permettere…”. Ma sono io che ho un po’ copiato lo stile di Grillo in realtà…
So solo che Grillo dice cose che condivido.
E che questo sistema è semplicemente allucinante.
Lui non dice proprio tutto ma probabilmente non può. O non vuole…
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 7:09
Quindi gli uomini della “scorta” di Saviano potranno leggere / controllare in anteprima le bozze di “Roma”, in nuovo libro di Saviano.
Se pensiamo, poi, che la scorta a Saviano gliel’ha data Giuliano Amato, uomo di mille stagioni, siamo solo dei complottisti
ke
Roberto
22 Gennaio 2009 @ 8:47
UN dubbio legendo il post; poco tempo fà la presidentessa di COnfindustria Marcegaglia dopo aver bevuto dell’acqua si senti male? un avvertimento
xyz
22 Gennaio 2009 @ 8:53
Bene, rivedo il miglior Franceschetti. L’articolo è ben fatto, condivisibile o meno, ma con analisi suffragate da fatti, ipotesi interessanti e, finalmente, pochi spazi all’emotività eccessiva. Continui così.
Abate Vella
22 Gennaio 2009 @ 9:37
Paolo,
analisi condivisibilissima.
Credo anche che Saviano si renda conto di tutto.
Capire cosa ne pensi é piú diffcile.
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 10:03
Molto bello questo spaccato di Realtà, forse bisognerebbe aggiungere gente “bombata” nei Casinò al bar…..
visto che alcuni Casinò qualche anno or sono erano una fonte di finanziamento per i Servizi
salutoni Scirè
Barzo
22 Gennaio 2009 @ 10:10
paolo, lo dico sempre che l’acqua fa male.
Passa alla birra.
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 10:26
Minacce di morte a mezzo mass-media.
A prescindere dal contentuto del libro, che secondo me è meno scottante di quanto si pensi, l'autore sapeva già sapeva a cosa sarebbe andato incontro; soprattutto dopo un successo a mio avviso inaspettato.
La cosa che non mi quadra di questa vicenda non è l'aver venduto centinaia di migliaia di copie, ma la visibilità che l'autore ha avuto successivamente.
Secondo me ci sono due chiavi di lettura della vicenda Saviano.
Avere l'idea della camorra come qualcosa che invade lo stato.
Avere l'idea che chi si mette contro di essa muore.
Se si analizza il caso Bin Laden, se si analizza il caso Mafia (fatto soprattutto grazie all'Abate), se si analizza il caso BR…Ci si rende conto che queste entità sono create (o comunque successivamente manovrate) dall'alto. Rivedetevi il padrino, pupi & pupari, Vito che mentre odora una Rosa Rossa dice "questi pensano che noi siamo solo degli assassini". Chiunque legga Gomorra pensa che la Campania sia goveranta dalla camorra, che questa infetti lo stato, che questa invada il Nord, l'Europa..Stessa cosa per quello che Saviano dice in TV. Sempre le solite cose. Riina il cattivone, Provenzano il cattivone, Sandocan il cattivone. La mafia che vuol conquistare il mondo, Bin Laden che vuol conquistare il mondo. Saviano descrive un potere, non l'insieme di poteri che governano il paese, l'Europa, il mondo. Allora facciamo pubblicità a Saviano così che la gggente pensi che ci sia la lotta tra Stato e Mafia, come sempre, più di sempre!
Il secondo punto è perchè una minaccia di morte attraverso mass-media? I mass-media a chi sono rivolti? Alla gggente. Quindi la domanda è: perchè la gggente doveva sapere che Saviano era stato minacciato di morte?
Forse per far intimorire le persone? Come a dire, non mettetevi contro di noi, questo è quello che succede a chi si mette contro!
Forse per non far fare il passo successivo? Per proporzione: se parli dei giochi (non descritti pienamente) della camorra muori. Visto che la morte è la peggior cosa, la causa deve essere la peggior cosa. So di non essere stato chiaro, è fine il ragionamento, ma non saprei spiegarlo meglio.
Potrei continuare, ma la strada che seguirei è questa, i mass-media servono innanzitutto per la gggente, per inebetirli, per fare avere su essi conseguenze e pensieri guidati, non dimentichiamolo; quindi la minaccia a Saviano tramite mass-media era una minaccia ANCHE alla gggente.
Non sono bravo a scrivere ma soprattutto non rileggo mai, quindi…
Con vero affetto!
Massimiliano
skeptikal
22 Gennaio 2009 @ 10:56
io credo che grillo sappia benissimo una cosa: se dice come funzionano realmente le cose rischia di passare non più come “antipolitico” o quello che vi pare, ma come pazzo visionario; se si inizia ad indagare seriamente sugli avvenimenti che si sono susseguiti nel nostro paese si arriva a capire chi c’è dietro.
il problema di fondo, a mio avviso, è l’ignoranza della gente, perchè con meno sai è meglio, quindi molti, non tutti fortunatamente, concentrano le loro energie su quello che viene diffuso dai giornali, senza chiedersi cosa c’è dietro o chi c’è dietro.
su saviano non saprei che dire, o meglio, ha gia detto tutto lei; sono d’accordo su una cosa: fino a quando non toccherà il vero nodo, è andato molto vicino però manca l’ultimo gradino, quello che può realmente dare la mazzata finale a tutto,ovvero gli intrecci con la politica, l’economia, i poteri occulti…
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 11:04
Ciao Paolo,
scusa la mia ignoranza ma sono un pò confuso! Hai scritto che Hanno minacciato Berlusconi e Andreotti. Non capisco: pensavo fosserò loro tra altri ad essere al vertice della piramide!? Mi spieghi per favore? Grazie.
Anam
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 11:23
Berlusconi, Andreotti e altri loro pari sono indubbiamente stati annessi ai poteri occulti, ma non sono di certo loro il vero vertice.
Berlusconi, prima di mettersi in politica era tenuto sotto stretta sorveglianza e visitato di continuo da finanza e magistratura.
I veri poteri occulti a mio avviso sono quelli di cui non si parla mai.
Berlusconi oggi gode della sua posizione e, sostanzialmente, ha ricevuto carta bianca, ma prima o poi anche lui dovrà pagare il conto a cuelli che stanno “dietro il trono del re”.
CM
Alfredo
22 Gennaio 2009 @ 11:26
Travaglio su Borsellino: omicidio di stato?
http://www.youtube.com/watch?v=oLCeuIGQvvU
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 11:28
Cmq non riesco ad immaginarmi che Berlusconi e Andreotti abbiano interessi a mettersi contro questi poteri. continuo a non capire!
Grazie Cm
Mimì
22 Gennaio 2009 @ 11:41
Mi unisco all’anonimo delle 20.56 di ieri sera. Pregherò, per tutti noi perchè anche se Paolo e Solange scrivono apertamente di questi fatti, noi nella vita quotidiana li stiamo subendo. Spero che questo periodo di nuova consapevolezza dia i suoi frutti…da quando ho iniziato a leggere il blog ho visto via via aumentare il numero di commenti e di persone…
Grazie e abbracci a tutti
Mimì
Deadlock
22 Gennaio 2009 @ 11:46
@ anam
le minacce se le fanno da soli, come anche da soli si mettono le cimici negli uffici … l’unico scopo che hanno è di non far capire nulla a nessuno.
@Masimiliano
ti quoto al 1000%: Saviano è una marionetta, un pupazzo: ha un suo scopo funzionale come tutto quello che lo riguarda. Probabilmente il libro l’ha scritto sotto influenza occulta (cioè non sapeva di essere influenzato) e ora lo usano per affermare il seguente messaggio: guardate qual’è il trattamento per chi si mette contro di noi; contro di noi non c’è scampo. Povero Saviano, vittima inconsapevole.
Deadlock
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 12:00
Interessante articolo, ricco di risvolti psicologici. E’ regola antica, peraltro, quella per la quale l’omicidio è l’ultimo dei mezzi cui si ricorre. Ciò non toglie che chi è stato condannato è sempre morto. Se non si fanno nomi si può sempre dormire tranquilli. Ritengo perciò che, ad esempio, Travaglio sia più in pericolo di altri soggetti “minacciati”
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 12:16
Una cosa è chiara chi comanda non si vedrà mai stara sempre un passo indietro quasi invisibile.
Andreotti, comunque non comanda ma conosce molto e come uomo ha fatto molto per questo stato chiamato Italia.
Se molti oggi sono vivi e non hanno vissuto in uno stato come il Cile, Argentina, Grecia ecc… possono ringraziare Gente come lui.
salutoni Scirê
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 12:18
Pienamente d’accordo con Skeptikal riguardo a Grillo.
Lui punta a far arrivare il suo messaggio al maggior numero di persone possibile… parlare di poteri occulti in questa ottica sarebbe controproducente.
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 12:20
CITO:
“Cmq non riesco ad immaginarmi che Berlusconi e Andreotti abbiano interessi a mettersi contro questi poteri. continuo a non capire”
Personalmente sono convinto che non esista successo senza un prezzo da pagare.
Mi avvalgo ancora dell’esempio di Berlusconi per esporre le mie riflessioni al riguardo.
Oggi Berlusconi è al vertice del potere in Italia, ha cambiato la faccia del paese attraverso la sub cultura propinata per un ventennio tramite le televisioni private (e non).
Io credo che Berlusconi avrebbe fatto volentieri a meno di farsi propugnatore di riforme impopolari, vedi l’assurda riforma scolastica, ma è l’uomo giusto al momento giusto. La ricompensa per questo personaggio è quella di sedere al vertice del potere e mentre porta avanti piani più alti, protegge se stesso e i suoi interessi attraverso la 2proprietà delle camere che votano supinamente tutto quello che il suo schieramente propone (o quasi).
Probabilmente anche lui ogni tanto ha bisogno di, come dire, una scrollatina, un rammemoratore che gli faccia capire quale sia la portata del potere che gli sta sopra.
Tenerlo in salamoia attraverso, ad esempio, la magistratura, è l’ideale.
In aggiunta vorrei dire che la realtà, a mio avviso, è molto più complessa di come riusciamo a rappresentarla o “comprenderla” o immaginarla.
Se è vero che il potere in quanto tale è il frutto di millenni di affinamento e di passaggi di mano iniziatici, ci troviamo di fronte ad un fenomeno così complesso nei suoi più sottili dettagli che nemmeno gli stessi “operatori del settore” sono in grado di comprenderlo appieno.
In questo meccanismo ci siamo immersi tutti, dal primo potente all’ultima anima di questa società, passando ovviamente per gli “idoli” del mondo dello spettacolo e dello sport.
Un bel bordello eh?
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 12:42
x 33
ne ho lette di cavolate in tutta la mia vita, ma quello che scrivi è veramente ridicolo!
TI ESORTO AD USCIRE DALL’ADOLESCENZA, FORSE DA PICCOLO VOLEVI FARE IL CANTANTE E NON CI SEI RIUSCITO? O VOLEVI ESSERE UNA PERSONA IMPORTANTE?
TI CONSIGLIO DI LAVORARE SU TE STESSO RIVEDERE LE TUE PRIORITA’ DIVENTA ADULTO!
VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA!
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 13:13
Sono d´accordo con l´anonimo delle
13:20.
Entrambi hanno potere (o l´hanno avuto). Entrambi conoscono molto di questo potere. Andreotti poi ha vissuto praticamente 60 anni di storia d´Italia quindi certe cose le conosce. Quando non serviva più l´hanno eliminato politicamente col processo.
In tal modo anche se dicesse qualcosa di fuori dal “normale” aleggia sempre su di lui l´idea che sia un mafioso. E così è belleo e screditato sin dal principio.
Su Berlusconi: appena conquista il potere lo bastonano con le inchieste tanto a dire ” Guarda che ti teniamo noi sotto controllo, siamo noi che comandiamo”. Senza contare che quello che andava al governo a sinistra era un plurimassone attorniato da plurimassoni.
Ora che ha imparato la lezione oppure che serve che stia lì tranquillo i processi sono scomparsi…
Strane cose.
I_S
luca
22 Gennaio 2009 @ 13:20
Caro ospite,
quello che scrivi è condivisibile. Non riesco ancora a farmi l’ idea di un’ Unica Intelligenza così attenta e potente da controllare tutto ma è vero che i Poteri, quali essi siano, conservano sè stessi con ogni mezzo.
E se fosse come dici Tu, vi sarebbe ancor meno speranza perchè non esistono leve, tantomeno da parte dei comuni mortali, per cambiare le cose, anche perchè ai comuni mortali temo non importi un accidente. Si vota da sempre la stessa gente, lo stesso malaffare, le stesse chiese.
Battaglia contro i mulini a vento la Tua ma già lo sai.
Ti saluto con simpatia.
Luca
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 13:21
Sapevo che prima o poi si sarebbe postato qualcosa su Saviano. Bell’articolo Paolo, quello che non condivido è il “boom che probabilmente è sfuggito al controllo del potere”, dopotutto Saviano e prima di tutto un personaggio televisivo ovvero è divenuto un personaggio grazie alla televisione e non si diventa un personaggio televisivo se non sei funzionale al sistema. Poi ancora perché il fim Gomorra avrebbe vinto l’Oscar per dare maggior eco a Saviano.
Paolo Franceschetti
22 Gennaio 2009 @ 13:29
Rispondo all’anomnimo che non capisce come Andreotti o Berlusconi possano essere minacciati.
Avere potere non garantisce l’immunità. Garantisce l’immunità dalla magistratura, quella si. Ma non rispetto a quei poteri occulti di cui si fa parte.
E quando questi poteri vogliono una cosa che tu non vuoi fare, quando sgarri, quando sbagli, devi pagare o essere avvertito.
E quelli non ti avvertono con una telefonata o con un raccomandata gentile… quelli ti fanno capire cosa e come lo devi fare. Se non lo fai ti commissionano un incidente o ammazzano un parente. Se poi non la capisci ammazzano te.
Guarda quello che è successo alla figlia di Gelli. Quello non è stato un incidente ma un omicidio a mio parere. Probabilmente dovevano avvertirlo di qualcosa.
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 13:40
@Paolo e a tutti quelli che discutono del fatto
allora vuol dire che Berlusconi e Andreotti si sono fatti prendere la mano dal potere, pensando di poter fare ciò che vogliono una volta arrivati li sù? Perchè sennò non mi spiego che senso abbia ricordarti che hai un guinsaglio, visto che sei arrivato dove sei arrivato grazie a questi poteri occulti. Oppure che senso ha farti un processo solo perché non servi più? Nel caso Gelli penso che la cosa sia più logica visto che è stato coinvolto in un processo proprio perchè sono state trovate delle prove e lui ha iniziato a svelare alcune cose.
Anam
Paolo Franceschetti
22 Gennaio 2009 @ 14:08
Anam…
perdonami se ti dico che devi fare ancora un po’ di strada per capire come funzionano questi poteri. Berlusconi non conta così tanto. I veri poteri in Italia sono molto più nascosti. E peraltro dipendono dall’estero. E all’estero tali persone rimangono invisibili.
Chi è troppo visibile è quasi sempre un fantoccio messo li da altri poteri, molto più potenti di lui.
I veri poteri sono nelle banche. Ma anche altrove…
D’altronde non preoccuparti. Ho 44 anni, e fino a 40 non avevo capito mica tanto.
Paolo Franceschetti
22 Gennaio 2009 @ 14:09
Massimiliano… non solo sei stato chiaro, ma la tua analisi mi pare perfetta.
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 14:17
Io sono convinto che i giochi del potere, soprattutto di quello occulto, non siano mai lineari.
Sono persuaso dal fatto che esistano dei piani di altissimo livello e che i governi si muovano in quel senso, ma sono anche convinto che i cani che girano attorno all’osso (e che a quasti poteri sono collegati) si mordano a vicenda.
Ecco che si verificano lotte intestine e teatrini che comunque non danneggiano i vertici della piramide e al tempo stesso servono a confondere ancora di più le coscienze, creando un sistema perfetto che si snoda lungo diversi livelli. Se poi qualcuno si lascia prendere la mano e vuole troppo o non è sufficientemente ligio al proprio dovere, o troppo preso dagli affari propri, allora scattano le rappresaglie, veicolate dai diversi comparti dei poteri occulti, mafia, istituzioni, massoneria ecc…
Naturalmente questa è la mia personale lettura dei fatti, però… Occam docet.
CM
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 14:42
Le scorte servono più per controllare che per difendere OK.
Ma come si fa a spiegare a chi compone le scorte la fine che hanno fatto i colleghi che scortavano Falcone o altri?
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 14:50
Comunque Paolo,
scusa se mi permetto ma sei un pò ingenuo.
Hai veramente capito dopo 20 anni che quella di Greco era una minaccia???
Per carità magari siamo svelti noi, ma mi ricordo che quel video lo commentammo con stupore già dieci anni fa io e alcuni compagni di liceo dicendo: “Guarda questo che sta dichiarando bellamente al giudice: stai attento perchè altrimenti te ne vai al creatore…”
😀
nietne di personale ovviamente, volevo solo prenderti un pò in giro…
I_S
Damiano
22 Gennaio 2009 @ 14:53
Paolo:
seguo il blog dal suo inizio. Mi ha aiutato a capire certe cose, a chiarire molti dubbi e soprattutto a mettere in luce ciò che in un primo momento sembra assurdo, impossibile, pazzia.
Stimo il suo lavoro, sta facendo molto per chi come ha voglia di capire e non vuole mettere la testa sotto la sabbia.
Quello che adesso mi chiedo è: ma quanto perfetto è questo sistema? ma chi lo comanda? quali sono i fini di tutto ciò?
Di certo non il controllo economico-sociale del pianeta, di certo non l’arricchirsi di pochi sui molti, di certo non questioni religiose. Tutto troppo scontato e banale.
Più si fa chiarezza e più capisce com’è costituita la piramide e più fatico a capire cosa c’è al vertice. Qual’è lo scopo a cui vogliono arrivare questi poteri occulti?
La sola cosa che riesco a rispondermi è: lontani da dio (inteso come spiritualità personale, non dio inteso come gesù, maometto ecc). Il potere occulto trema al solo pensiero che ognuno di noi possa essere un piccolo dio in terra. Abbiamo tutti (virtualmente!) risorse necessarie per vivere agiatamente e instaurare un rapporto col mondo “divino”, senza bisogno di tutto ciò che il marcio sistema ci inculca fin da piccoli.
Sennò non si spiegano la storia falsata, il dominio della chiesa per secoli, le guerre terribili di ieri e oggi, la finanza impazzita, lo stato, la mafia, e la massoneria che tesse queste cose per rendere IL TUTTO FALSO.
Scusate per il papiro e complimenti ancora a Paolo, Solange, Stefania.
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 14:54
X 33:ripigliati! Tiramolla
^^^MAESTRO DI DIETROLOGIA^^^
22 Gennaio 2009 @ 15:54
PAOLO FINALMENTE UN ‘ ARTICOLO DEGNO DI QUESTO BLOG COME I PRIMI CHE LEGGEVO, COMPLIMENTI.
MENTRE CONTINUI A NON CONVINCERMI
RIGUARDO ALLE TESI SU DE ANDRE’, CRISTICCHI, ERBA.
CONDIVIDO LE TESI SUL MOSTRO DI FIRENZE, SU PANTANI, SU COGNE HO DEI DUBBI E SUL CASO MEREDITH PURE.
PROVA A FARMI CAMBIARE IDEA ALMENO SUGLI ULTIMI 2 CASI PERCHE’ MOLTE COSE NON MI SONO CHIARE.
CON AFFETTO
MAESTRO DI DIETROLOGIA
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 15:57
Saviano scrive un libro sulla mafia e che casa editrice glielo pubblica?
Ecco il mondo in cui viviamo. Presi in giro sempre.
I. Maurizio
NE3RO
22 Gennaio 2009 @ 16:14
Complimenti, è un articolo davvero appassionante! Da un po’ di tempo leggo articoli sulla massoneria, la maggior parte in inglese su argomenti connessi al cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”, ma l’argomento mi interessa in generale, perché credo che costituisca la concausa di tutti i mali del mondo moderno (e antico). Grazie Paolo, salverò il suo blog sui preferiti.
^^^MAESTRO DI DIETROLOGIA^^^
22 Gennaio 2009 @ 16:17
DEADLOCK
DIRE CHE SAVIANO E’ UN PUPAZZO XCHE’ HA SCRITTO UN LIBRO SULLA MAFIA MI PARE UN’ AFFERMAZIONE MOLTO SEMPLICISTICA E SUPERFICIALE.
PIUTTOSTO E’ STATO FAGOCITATO DAL SISTEMA X MEGLIO ESSERE METABOLIZZATO E “CONSUMATO”, QUINDI DIGERITO DA TUTTI.
MA SAVIANO E’ IN BUONA FEDE E “ACCUSARLO” DI ESSERE UN PUPAZZO FA IL GIOCO DELLA MAFIA ED E’ PROPRIO QUELLO CHE VOGLIONO LORO.
INFATTI IL FILM NN SARA’ CANDIDATO AGLI OSCAR COME FILM STRANIERO,
EVIDENTEMENTE PUO’ DARE FASTIDIO E SE COSI’ NN FOSSE LO AVREBBERO LASCIATO CONCORRERE LIBERAMENTE.
INVECE OLTRE MANICA HANNO PRODOTTO O DISTRIBUITO SOLO FILM SULLA MAFIA CHE IN UN CERTO SENSO “NOBILITANO” L’ ESSERE MAFIOSO MITIZZANDO LA FIGURA DELL’ CRIMINALE-EROE, VEDI ANCHE I SOPRANO O L’ ITALIAN-MAFIA-STYLE INTESA COME MODA TRENDY.
ECCO MI PARE CHE SAVIANO NN APPARTENGA A QUESTA VISIONE DISTORTA DELLE COSE.
PS. NON MI PAGANO X SCRIVERE IN MAIUSCOLO…
PURTROPPO
A.
22 Gennaio 2009 @ 16:43
Paolo ti seguo sempre ma veramente ci hai messo 10 anni per capire che era una minaccia quella del boss??? Mi hai lasciato un pò senza parole. 🙂 Cmq visto che stai approfondendo sulle scie chimiche sei hai tempo approfondisci anche sull’uso degli elicotteri, per favore? Ho letto su un sito che ultimamente si stanno evolvendo facendo voli più a bassa quota con gli elicoteri. Recentemente vicino casa mia è stato chiuso un aeroporto e da allora c’è uno strano via vai di elicotteri (strano perchè fino a quando non si fa buio si sente sempre il loro ronzio; i carabinieri ed i vigili del fuoco si esercitavano anche prima ma mai con questa frequenza es anche con il cattivo tempo).
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 16:59
per 33 carnevale deve ancora arrivare,lo scherzo e’bello finche’dura poco
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 17:18
Finalmente anche i lettori del blog stanno reagendo e rispondendo come si deve a chi minaccia.
Uniti si vince.
V
Paolo Franceschetti
22 Gennaio 2009 @ 17:38
Per gli anonimi che se la sono presi con 33.
Che 33 volesse minacciare è fuori dubbio. Ma credo che sia più uno scherzo dic attivo gusto fatto da qualcuno che mastica di esoterismo.
A parte il fatto che se leggete anche l’altro messaggio oltre a questo, vedrete che si è contraddetto; in uno mi dice di fermarmi finchè sono in tempo. In un altro mi dice che oramai sono andato troppo oltre e morirò tra poco (ho aperto 30 portali, dice, ma me ne mancano altri tre).
Il fatto è che la Rosa Rossa NON minaccia in questo modo.
Se ti fa recapitare un messaggio del genere, al massimo te lo recapita sul cellulare e poi ne scompare ogni traccia.
Oppure lo trovi per terra mentre cammini, ma poi non ne restano tracce.
Ma in genere le minacce della rosa rossa sono ancora molto più sofisticate e sottili. Non lasciano mai tracce, e sono sempre talmente sottili che se poi le racconti ti prendono per matto e devi pure stare zitto.
Non metterebbero mai un messaggio esplicito su un blog.
Possiamo dire tutto di loro. Che sono assassini, che sono pazzi (per la logica comune) ma sono persone non comuni, fuori dall’ordinario per intelligenza, e che hanno mezzi non comuni.
Non perderebbero tempo con un blog come questo mettendo per icritto una minaccia che puà lasciare la traccia dell’indirizzo IP.
Se leggono il blog, usano altri sistemi per attaccare.
Paolo Franceschetti
22 Gennaio 2009 @ 17:40
Quanto a chi mi domanda se davvero non mi ero reso conto del significato delle minacce di Michele Greco.. si confesso. Non le avevo capite.
Questo può apparire uno svantaggio ma in realtà è anche un vantaggio perchè in genere quando mi minacciano me ne accorgo dopo qualche giorno, se va bene. Quindi non mi lascio impressionare facilmente.
^^^MAESTRO DI DIETROLOGIA^^^
22 Gennaio 2009 @ 18:12
VOLEVO SAPERE, SECONDO VOI, XCHE’
GELLI E’ TORNATO ULTIMAMENTE IN TV.
1-MESSAGGI SUBLIMINALI?
2-ABITUARCI AD ACCETTARE LA MASSONERIA SDRAMMATIZZANDO ARGOMENTI PERICOLOSI?
3-DEPISTARE INFORMAZIONI CONFONDENDO L’ OPINIONE PUBBLICA?
4-INIZIARE A MOSTRARSI X VEDERE LA REAZIONE DELL’ OPINIONE PUBBLICA, COME SE FOSSE UN ESPERIMENTO MEDIATICO?
^^^MAESTRO DI DIETROLOGIA^^^
22 Gennaio 2009 @ 19:02
SECONDO IL MIO MODESTO PARERE BISOGNEREBBE PARLARE, OLTRE CHE DI OMICIDI RITUALI VERI O PRESUNTI,
DI TUTTO CIO’ CHE RIGUARDA L’ ARGOMENTO MESSAGGI SUBLIMINALI.
TUTTO CIO’ CHE CI CIRCONDA E’ COSTELLATO DI MESSAGGI ATTI A FARCI COMPIERE AZIONI INDOTTE, AGENDO A LIVELLO INCONSCIO FACENDO PRESA SUGLI ARCHETIPI STUDIATI DA JUNG.
QUINDI, NN SOLO LA PUBBLICITA’ O LA TELEVISIONE, MA ANCHE INTERNET
CHE RICORDO A TUTTI E’ 1 STRUMENTO DI ORIGINE MILITARE, CREATO NEI LONTANI ANNI 60.
L’ ELENCO E’ LUNGHISSIMO E RIGUARDA
ANCHE LA SCELTA DEI SUONI (SUONERIE,ALLARMI,JINGLE)E LA SCELTA DEI COLORI CHE RAPPRESENTANO LA REALTA’ CHE CI CIRCONDA ( BANCHE, SUPERMERCATI, AGENZIE, LOGHI, SIMBOLI, COMPAGNIE TELEFONICHE ).
GUARDATE I NEGOZI VODAFONE…
A PARTE IL COLORE ROSSO,HANNO USATO
IL LOGO DEL KKK ( ANDATE A VEDERE SU YOUTUBE)E QUANDO ENTRI SEMBRA DI ESSERE DENTRO UN FILM DELL’ ORRORE.
L’ ARANCIONE, COLORE DI DRUIDICA MEMORIA, TALVOLTA RAPPRESENTA UNA FINTA ALTERNATIVA MA IN REALTA’ E’ SOLO UN COLORE DI PASSAGGIO( VEDI UNICREDIT,PD,WIND )
E POI CE’ L’ AZZURRO CHE RAPPRESENTA IL POTERE ED E’ TRANQUILIZZANTE COME IL CIELO
(VEDI TIM,FORZA ITALIA,CL,ASSOCIAZIONI RELIGIOSE IN GENERE).
OGNI TARGET HA IL SUO COLORE CHE A LIVELLO INCONSCIO PLAGIA L’ “UTENTE-DEMENTE” E LO INDIRIZZA VERSO UN BINARIO PRESTABILITO.
CI SONO ANCHE I COLORI DI FASCIA POPOLARE COME IL GIALLO-BLU ( POSTEITALIANE,RYAN-AIR,DISCOUNT,LIDLE,AGENZIE DI LAVORO X STRANIERI ).
QUESTO E’ SOLO 1 PICCOLO ESEMPIO DI COME POSSONO TELEGUIDARTI A LIVELLO PSICOLOGICO, ALTRO CHE ROSE ROSSE CON TUTTO IL RISPETTO.
GUARDIAMO I LORO SIMBOLI…
VODAFONE E’ IL PIU’ SMACCATO SATANISTA DI TUTTI, ESSENDO DI MURDOCH AMICO DI LOGGE NAZI-KKK-AMERIKANE, E RIEMPE I SUOI SPOT CON MESSAGGI SUBLIMINALI ALLUCINANTI DI TIPO PANSESSUALI CON LA FATINA-STREGA ILARY E L’ UOMO TOTTI-GATTUSO IGNORANTE E SUCCUBE, ATTI A RAPPRESENTARE UN FINTO CAMBIAMENTO CULTURALE INDOTTO CON ROVESCIAMENTO DEI VALORI-SIMBOLI CULTURALI, SPOT TUTTI COLORATI DI ROSSO, BIANCO( LA NEVE COME LIMBO DI PASSAGGIO ) E IL NERO ( TUTTI E TRE SONO I COLORI X ECCELLENZA SATANISTI).
ANCHE LA RECENTE ELEZIONE DI OBAMA FA PARTE DELLO STESSO DISEGNO…
ATTIRARE NEL SISTEMA SEMPRE PIU’ ADEPTI E METABOLIZZARLI IN ALTRA SOSTANZA CON LA LORO APPROVAZIONE.
LA RETE HA QUESTO SCOPO,E’ UNO STRUMENTO ECCEZIONALE MA REALMENTE PERICOLOSO, INFATTI CREA INTERESSE E FASCINAZIONE ( COME OBAMA) X POI, POCO ALLA VOLTA, CONDIZIONARTI SENZA CHE NEANCHE TE NE ACCORGI, MAGARI NN SUBITO, MA IN UN SECONDO MOMENTO SICURAMENTE.
PS. AVETE MAI VISTO IL PROMO DELL’ EDITORE DI GRILLO TAL CASALEGGIO?
IL VIDEO E’ INQUIETANTE, PROSPETTA UNA CIVILTA’ SENZA GIORNALI DOVE L’ UNICA VOCE SAREBBE LA RETE E TUTTE LE INFORMAZIONI SAREBBERO VEICOLATE DA UN UNICA VOCE…
IL VIDEO, OLTRETUTTO, SCORRENDO I FRAME MOLTO LENTAMENTE CONTIENE NUMEROSI MESSAGGI SUBLIMINALI,
SI VEDE, MENTRE UN TIZIO CHE LEGGE UN GIORNALE ELETTRONICO CHE CONTIENE IMMAGINI QUALI
1- DEMONI
2-DONNE CHE SOSPIRANO
3-NUDI STRANI
4-IMMAGINI APOCALITTICHE
INFINE IL VIDEO TERMINA CON IL TRIANGOLO CON L’ OCCHIO CHE TUTTO VEDE…
ALLA FACCIA DI STICAZ…
QUESTO SAREBBE L’ EDITORE DI GRILLO
MOLTO INQIUETANTE.
LA CASALEGGIO E’ 1 AGENZIA CHE PROMUOVE LA RETE A LIVELLO CULTURALE MOLTO IN PROFONDITA’ E
ALCUNI DI LORO ERANO NEI RANGHI ALTI DELLA TELECOM…
CURIOSO NO?
Gianni
22 Gennaio 2009 @ 19:13
Io credo che per danneggiare questo (il loro) sistema ci vorrebbe, attualmente, qualcuno che realizzasse una sorta di “Salò o le 120 giornate di Sodoma” dei giorni nostri un remake di ciò che fece Pasolini e grazie al quale ci rimise le penne…Sono convinto che da Pasolini in poi nessuno li ha più infastiditi …. c’era andato troppo vicino alla realtà…come adesso Saviano…..
un in bocca al lupo a tutti i coraggiosi, il dott. Franceschetti è tra la lista 🙂
MA dove sono finiti gli eroi…?
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 19:38
“Quello che adesso mi chiedo è: ma quanto perfetto è questo sistema? ma chi lo comanda? quali sono i fini di tutto ciò?
Di certo non il controllo economico-sociale del pianeta, di certo non l’arricchirsi di pochi sui molti, di certo non questioni religiose. Tutto troppo scontato e banale.
Più si fa chiarezza e più capisce com’è costituita la piramide e più fatico a capire cosa c’è al vertice. Qual’è lo scopo a cui vogliono arrivare questi poteri occulti?”
..ho una piccola teoria a riguardo.
Cercare il vertice dei vertici in questa “piramide senza fine” è come cercare Dio.
Non lo troveremo mai, perche’ non esiste, (se non quello che sta in noi).
Infatti energia, forza e qualità della piramide la base che la sostiene, SIAMO NOI.
Berlusconi, solo per fare un esempio, non è biasimevole, lo è chi lo vota, chi lo odia e chi lo invidia, dandogli un’energia (ahinoi) inesauribile, e lui alimenta magistralmente tutti questi sentimenti con l’occhio che vede, a dispetto di chi gli da energia inconsapevolmente e nulla vede. NOI, ANCORA NOI.
Certo, sopra questo potente ci sarà un altro potente e così via, ma non è importante chi sta sopra, è determinante la base che sta sotto. NOI.
NOI coltiviamo l’ignoranza, travestita da cultura e scienza -di regime- o religione
NOI inibiamo la nostra stessa libertà e quella dei nostri figli in nome dell’autorità, che ci imponiamo partendo proprio dalla famiglia
NOI facciamo della paura e della vergogna il nostro modus vivendi, al punto di subire ogni sopruso, e odiamo chi si ribella o si libera perchè risveglia in noi l’antico dolore di quei sentimenti repressi
NOI idolatriamo i nostri salvatori ma nascondiamo il vero sentimento, l’odio, che ci induce a godere se alla fine ideali di libertà e salvezza naufragano schiacchiati dalla violenza del potere, ma siamo NOI che alimentiamo questo potere con la nostra vigliaccheria.
..cercare livelli sempre più “alti” porta ad impazzire alla ricerca di extraterrestri, rettiliani e improbabili divinità, il tutto per non vedere, da un lato le nostre responsabilità, dall’altro il potere represso che sta in NOI.
Lo scopo di tutto ciò?
Difficile da dirsi, e forse neanche così importante da sapere; esiste altro da fare e da pensare.
Non è forse vero che attorno alle piramidi, col trascorrere del tempo, restarono deserti?…..
Segretiustoces
Paolo Franceschetti
22 Gennaio 2009 @ 20:42
Seretiutoces…
Penso che tu abbia ragione
mi hai illuminato su di un telefilm della mia infanzia. Il Prigioniero. C’era un Tizio che cercava di fuggire dalla prigione in cui si trovava, che era una vera e propria città. Ogni volta che fuggiva la riprendevano. La città era capitanata dal numero 1, un misterioso personaggio la cui identità viene svelata solo nell’ultimo episodio… E il numero 1 era il prigioniero stesso.
Grandioso. Lo capisco ora a 44 anni
Paolo Franceschetti
22 Gennaio 2009 @ 20:44
Maestro di dietrologia. Secondo me sono valide tutte e quattro ad eccezione della 3
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 21:11
http://www.casaleggio.it/thefutureofpolitics/
????? telodicechiaroettondo!!!!!!!
Fabio Piselli
22 Gennaio 2009 @ 21:13
ciao Paolo,
ti rispondo con questo articolo:
http://www.ilblogdifabiopiselli.com/index_file/ilblogdifabiopisellistranieroinpatria.htm
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 22:46
Il video della casaleggi associati era molto diverso tempo fa…questo nuovo è anche più inquietante forse…e sono riusciti a farcirlo ancora di più di stronzate fuorvianti e terrificanti, ma ti fa capire il livello di pazzia a cui si arriva se si mangia troppo esoterismo…
Saluti a tutti
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 22:48
Bello il video della casaleggio…
a me alla fine sto NWO non dispiace se fosse cosi come descritto… niente piu guerre, niente più razzismo, niente lobby, solo l’uomo che cresce…
Andrea
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 23:03
Paolo
Da “Il Prigioniero:”
” Sei: Non le mai venuto in mente che lei è prigioniero quanto me?
Due: Ma certo, vecchio mio! Io so troppe cose. Siamo tutte e due ergastolani. D’altra parte, io sono un ottimista. Ecco perché non ha importanza chi sia il Numero Uno, né da chi dipenda il Villaggio.
Sei: Ma dipende da una parte…o dall’altra?
Due: Da una delle due, certo. Ma entrambe stanno diventando la stessa cosa. Si è creata, di fatto, una comunità internazionale. Lo schema perfetto dell’ordine mondiale. Quando i due schieramenti che ora si fronteggiano si renderanno conto di guardarsi in uno specchio, capiranno che questa è la via maestra per il futuro.
Sei: L’intero mondo…come il Villaggio?
Due: E’ quello che spero!”
Più che subliminalità,un modo esplicito per indottrinare fin dall’infanzia.
E chi ci poteva pensare allora?
Segretius
^^^MAESTRO DI DIETROLOGIA^^^
23 Gennaio 2009 @ 0:43
SUL FORUM HO RISPOSTO A THOR SU FREUD E I FARMACI X MALATI GRAVI SOMMINISTRATI SOTTO CONTROLLO FARMACOLOGICO…
VEDO CHE CE’ MOLTA IGNORANZA PSEUDO ALTERNATIVA AL RIGUARDO.
SONO IL PRIMO AD AMMETTERE CHE IL 60-70% DEI FARMACI SERVONO AD ALIMENTARE LE CASE FARMACEUTICHE E/O A PROVOCARE DANNI ALLA SALUTE DEI PAZIENTI, MA CI SONO FARMACI, ANCHE PESANTI, CHE SONO VITALI X L’ ESISTENZA E LA VITALITA’ DEI MALATI MENTALI GRAVI, SENZA I QUALI FAREBBERO 1 VITA DA CANI…
QUINDI PRIMA DI GENERALIZZARE SUI FARMACI BISOGNEREBBE CONOSCERLI MEGLIO E VEDERE LA SPERIMENTAZIONE DURANTE GLI ANNI DI DEGENZA DI PAZIENTI AFFETTI DA TALI MALATTIE.
IO HO AVUTO LA FORTUNA DI CONOSCERE MALATI CHE OLTRE IL NOSTRO AIUTO UMANO HANNO GIOVATO MIGLIORAMENTI GRAZIE E SOPRATUTTO A CERTI FARMACI, CHE DEVONO ESSERE , OVVIAMENTE MONITORATI CON REGOLARI ESAMI DEL SANGUE.
DIRE CHE LA MALATTIA MENTALE GRAVE NON SI CURA CON CERTI FARMACI E’ FRUTTO DI 1 IGNORANZA SPAVENTOSA, E’ COME AMMETTERE CHE LA MALATTIA MENTALE NN ESISTE, E INVECE , ESSENDO IL CERVELLO L’ ORGANO PRINCIPE E’ FATTO ANCHESSO DI CARNE E NEURONI CHE TALVOLTA DEBBONO ESSERE CURATI.
CE’ 1 RIMOZIONE ATAVICA SULL’ ARGOMENTO MALATTIA MENTALE…
1- RELIGIOSAMENTE PARLANDO, ANTICAMENTE, VENIVANO CONSIDERATI DEMONI GLI SCHIZOFRENICI E QUINDI PUNITI X IL LORO ATTEGGIAMENTO “STRANO” E “ANORMALE”
2- L’ ANTI PSICHIATRIA CHE HA AVUTO GRANDI MERITI A SDOGANARE 1 CULTURA ORMAI CHIUSA IN SE STESSA,
HA DEFINITO IL MALATO MENTALE UN NN MALATO DIFFONDENDO IGNORANZA SU 1 DELLE PATOLOGIE PIU’ BISTRATTATE DA SEMPRE.
3- LE COSIDETTE CURE ALTERNATIVE CHE ESISTONO, CERTAMENTE HANNO IL LORO EFFETTO X TANTE PATOLOGIE, E IO STESSO NE FACCIO USO,
MA CON LA MALATTIA MENTALE GRAVE( SCHIZOFRENIA)
OPPURE ANCHE CON MALATTIE GENETICHE
O DI TIPO STRUTTURALE ( EPILESSIA)
NON HANNO ALCUN EFFETTO.
POSSONO TALVOLTA AVERE EFFETTO PLACEBO FINTI FARMACI ( GLUCOSIO ) COME CALMANTI SE IL PAZIENTE SI FIDA… STA VERAMENTE MEGLIO.
MA LE SINAPSI DEI TUOI NEURONI FATICHI A CURARLE CON ALTRI METODI.
DICO QUESTO XCHE’ DA 15 ANNI SEGUO MALATI GRAVI IN UN GRUPPO APPARTAMENTO E SVOLGO LA MANSIONE DI EDUCATORE SOCIALE E , VI POSSO GIURARE, CHE CERTI FARMACI HANNO PORTATO REALI BENEFICI…
PROVATE A TOGLIERE FARMACI X IL CUORE AD UN MALATO GRAVE
OPPURE DIABETICO, ECC…
IN CERTI CASI I FARMACI SERVONO ECCOME.
BISOGNA CONOSCERLI E SPERIMENTARLI PRIMA DI GIUNGERE A SUPERFICIALI CONSIDERAZIONI CHE NN GIOVANO ALLA CONOSCENZA.
FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE, MA PRIMA, VI PREGO , DOCUMENTATEVI.
Anonimo
23 Gennaio 2009 @ 1:45
Ciao Paolo
Ho letto Gomorra parecchie volte e l’ idea che mi sono fatto del libro non è buona.
Ha avuto senza dubbio il merito di far conoscere il fenomeno camorra a milioni di persone, ma al tempo stesso il libro di saviano non racconta niente di nuovo e come hai scritto omette di parlare di come si espandono le organizzazioni criminali in tutto il mondo.
Sempre secondo me con quel libro si voleva colpire il clan dei casalesi, infatti dopo la pubblicazione del libro il clan dei casalesi è stato oggetto dell’interesse della stampa nazionale e internazionale.Il messaggio che è stato mandato dagli organi di informazione è che il problema camorra esisteva solo a Casal di principe.
Per me Saviano non è in pericolo, è solo una persona che viene manovrata.
Ps L’ ammiro molto per il lavoro che sta facendo, anche se leggendo i suoi articoli mi sono un po’ demotivato nello studio dell’esame di diritto internazionale.
Cordiali saluti Francesco
Gennaro
23 Gennaio 2009 @ 2:34
Dopo aver visto il simpaticissimo video della casaleggio mi verrebbe da buttare il computer dal quarto piano e andare a giocare a bocce coi pensionati bevendo lambrusco…
waLrus
23 Gennaio 2009 @ 2:40
@ 33,
Ocio che col grondare dei tuoi cromatismi sono arrivato al tuo nome. Se vuoi fare il troll fallo bene…
@ Paolo
Grande articolo. Ero sempre stato curioso su alcune tue vicende personali a cui finora avevi solo accennato. Anche se le premesse, però, a volte non sono precise, la conclusione che trai sul caso Saviano la stra condivido.
Paolo Franceschetti
23 Gennaio 2009 @ 8:40
Guardate che Saviano sia strumentalizzato è sicuro.
E’ difficile non essere strumentalizzati in qualche modo quando si fa quel lavoro. Quello che conta però è la purezza della persona.
E io penso che sia Saviano sia una gran persona, coraggiosa ed onesta, che ha fatto un lavoro ammirabile.
Purtroppo lo so che è strumentalizzato, e lo vedo dalla gente che parla con lui ai convegni.
Ma d’altronde mi domando spesso se non sono strumentalizzato anche io.
Perchè vedi, quei deficienti che intervengono regolarmente, specie negli altri siti, dicendo “eh… ma se sono così potenti come mai ancora non ti hanno ucciso…?” in fondo una parte di ragione ce l’hanno.
Magari servo a qualcuno.
Spero a qualcuno che lavori per il bene e non per il male.
Paolo Franceschetti
23 Gennaio 2009 @ 8:41
walrus…
se sei arrivato al nome di 33, se ti va, me lo puoi dire in privato? Oppure scrivilo qui pubblicamente… Sono curioso di sapere chi è che ha fatto uno scherzo del genere.
Paolo Franceschetti
23 Gennaio 2009 @ 8:43
Frncesco…
non devi scoraggiarti per il diritto intenazionale. Quando capisci come vanno realmente le cose ti scoraggia pure fare il postino, il vigile, e qualsiasi cosa…
questo mondo è l’unico che abbiamo.
E del resto, secoli fa non stavano certo meglio ma sicuramente peggio.
Eli
23 Gennaio 2009 @ 9:14
Paolo
il 29-12-2008 è morto al Policlinico Umberto I Claudio Vitalone, per sopraggiunte complicazioni in fase di anestesia. Aveva 72 anni. Era collegato a Pecorelli, De Pedis (banda della Magliana), Andreotti e a Vito Miceli, morto anche lui sotto i ferri, con il quale il Nostro aveva collegamenti ai tempi del golpe Borghese.
Magari è una morte naturale. Mi ha colpito la similitudine della morte sotto i ferri.
Marco
23 Gennaio 2009 @ 9:27
Ciao Paolo.
Ero indeciso se scriverti una mail o un commento, ma poi ho pensato che certe idee è meglio condividerle con tutti, specie in questo blog. Ho appena letto sul sito del corriere
http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_23/padre_tommy_eluana_eutanasia_4f51e2f8-e915-11dd-8250-00144f02aabc.shtml
ciò che sta succedendo al padre del piccolo Tommy, quel bambino che fu ucciso a Parma circa 3 anni fa. Era giovanissimo ma un infarto l’ha ridotto in stato vegetativo.Ricordo che in un locale di sua proprietà, a pochi giorni dalla morte di Tommy, trovarono materiale pedopornografico che indusse la magistratura ad indagare su di lui. Alla fine patteggiò la pena ma sui giornali non se ne parlò. Tu mi hai abituato a ‘pensare male’, percui ti chiedo: ha senso pensare che Onofri faccia parte di una rete di pedofili nella quale lui ha commesso un errore ed ha pagato con la morte del figlio ed ora l’infarto?
Vorrei una tua opinione in merito. Grazie.
Anonimo
23 Gennaio 2009 @ 9:52
33
Il tricheco ha 3 zampe una sta sotto. In bocca una rosa e in mano un ghiacciolo.
Al polo fa freddo e non nascono le rose ma tante granite per i fresconi.
Paoloblogger
23 Gennaio 2009 @ 10:04
Paolo dimmi una cosa
Tu scrivi:
“è la massoneria il collante tra le varie mafie, perché in virtù del giuramento massonico che obbliga i fratelli ad aiutarsi, qualunque fratello chieda aiuto all’estero riceverà un aiuto immediato e incondizionato”
Non è possibile che siano tutti massoni! Magari non è che a causa delle entità che diceva Calcara,le quali servono per governare una regione, anche i non massoni delle entità devono rispettare lo standard o etichetta massonica, la quale è ben collaudata e molto funzionale?
Roberto
23 Gennaio 2009 @ 10:20
concordo con Marco riguardo al padre del piccolo TOmmy, anche perchè se ricordate le dichiarazioni durante il sequestro sembrava sapere chi fossero e si rivolgeva a loro in modo diretto
Paolo Franceschetti
23 Gennaio 2009 @ 11:46
Si marco. Penso che tu abbia perfettamente ragione. Purtroppo.
cosmogirl
23 Gennaio 2009 @ 11:46
ciao Paolo,
perdonami ma riguardo a Saviano anch’io la penso come l’anonimo, non lo stimo per niente, e soprattuto non gli riconosco alcun merito letterario. Purtroppo, come dice anche Paolo Barnard, Saviano non ha raccontato niente di più di quello che hanno fatto altri prima di lui e, secondo il mio madesto parere, anche meglio di lui. Le cose che racconta, le conosce solo perchè ha visto le carte, i documenti, gli atti giudiziari, non le ha certamente vissute!!! Non solo, molti giornalisti free lance di cronaca nera lo accusano di aver “attinto” dai loro articoli per scrivere il suo libro.
Chi viene dal basso e come me è vissuto e vive tuttora in quei luoghi percepisce Gomorra una grande cazzata -scusa il termine- e di conseguenza Saviano una grande operazione di marketing editoriale!!! Paolo, scusami, ma quando si parla di Saviano e Gomorra provo una rabbia incredibile perchè tutti lo decantano, lo difendono, si profondono in mille parole di encomio, lo definiscono un eroe, quando proprio per noi del sud non ha fatto un emerito tubo!!! Non sono di quelli che si infuriano con lui per aver rovinato l’immagine di napoli e provincia. Non ci voleva mica Saviano. Per questo abbiamo un’amministrazione che ci pensa benissimo da sola!!! Sono una di quelli che vivono la realtà che lui descrive e che faticano ogni giorno per non farsi risucchiare dai meccanismi della criminalità, che cercano nonostante tutto di emergere e di sottrarsi ad un destino che li vorrebbe tutti -a vario titolo- sottomessi al “sistema”. Sono una che vive in quella terra in cui lui non c’è mai stato, se non dopo per promuovere il suo capolavoro!!!
X l’anonimo che si sta demoralizzando per lo studio del diritto interazionale, come dice Paolo, non mollare perchè altrimenti, stando così le cose, qualunque studio o professione non avrebbe più senso.
Paolo Franceschetti
23 Gennaio 2009 @ 11:47
Eli…
su Vitalone hai ragione secondo me. Qualche probabilità che si tratti di morte naturale c’è. Pochine, ma ci sono… 😉
Anonimo
23 Gennaio 2009 @ 13:38
QUIZ: supponiamo che stiate scrivendo un articolo sulla morte di una persona. Bene, avete a dispozione uno spazio per un foto. La domanda è: che foto ci mettereste?
Personalmente ne sceglierei una della persona in questione, magari in cui sorride e lascia un bel ricordo di se…
Invece a volte…
http://www.sportal.it/news/news67050.html
Anonimo
23 Gennaio 2009 @ 14:09
La risposta di Fabio Piselli la trovo perfetta, sarebbe meglio però che si aprisse qualcosa sul link
waLrus
23 Gennaio 2009 @ 14:18
@ 33
Non rispondo per le rime: non ho tempo. Cmq, grazie per il frescone, è vero, qui fa freddo!
@ Paolo
Ti ho mandato la mail, fammi sapere.
waLrus
23 Gennaio 2009 @ 14:34
Comunque…
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/norvegia-scuola/belgio-asilo/belgio-asilo.html
L’assassino era uscito da un ospedale psichiatrico, si era dipinto il viso di bianco e i capelli rossi…
Anonimo
23 Gennaio 2009 @ 15:56
Salve Paolo,
mi piacerebbe che scrivessi un articolo sui cosidetti “omicidi in famiglia” che si stanno ripetendo a rotta di collo anche in questi giorni
Io sento puzza di bruciato lontano 2 km quando sento i servizi a riguardo sui tg, ma proprio non riesco a trovare la chiave di lettura di questi omicidi, l’unica cosa che mi viene in mente è che si tratti di controllo mentale a distanza, proprio come supposto per il delitto di Cogne.
Non vedo collegamenti tra le varie tipologie di famiglie, visto che sono coinvolte uomini e donne, anziani, persone di mezza età e bambini, gente che soffre di depressione e gente che non aveva mai avuto problemi…insomma proprio non ci arrivo, sembra che il “pescaggio” delle vittime sia fatto a caso.
L’unica cosa che trovo in comune a tutti o quasi è che l’omicida o si toglie la vita anch’esso o aspetta immobile le forze dell’ordine, alcuni dicono di non ricordare.
Spero di avere migliori chiarimenti da voi un giorno.
Saluti.
V
Anonimo
23 Gennaio 2009 @ 17:24
Io non capisco alcune cose:
“Le scorte servono più per controllare che per difendere OK.”
La mia domanda è: ma come si fa a coinvolgere le scorte nel controllo senza che sappiano che andranno a morire insieme al controllato? ossia: forse la scorta di Paolo Borsellino non sapeva della sua futura orrenda fine? e se invece lo sapeva..?
La tv La7 ha fatto un approfondimento su Borsellino intervistando Nicola Mancino: da vomitare.
Due: Saviano l’ho letto, ma ho capito subito che il libro non ha lo spessore de “I complici” di Lirio Abbate (anche lui sotto scorta…?) dove i nomi dei politici si fanno davvero e nessuno ne ha fatto un film.
Un altro libro che vorrei leggere, anche se non so a che livello denunci: Massimo Carlotto, “Mi fido di te”.
Grazie a Paolo e Solange
Gemma
Abate Vella
23 Gennaio 2009 @ 17:29
Vorrei riallacciarmi al discorso su Berlusconi ed alle minacce che ha ricevuto.
L’ultimo “amico” che ha avuto in occidente é stato Bush. Ma siccome sapeva che anche Bush sarebbe tramontato, per tempo si é buttato tra le braccia di Putin nel tentativo di salvarsi il sederino.
Berlusconi ha aiutato Lombardo ad arrivare al potere in Sicilia per via di Putin, che vuole il controllo delle vie di transito del gas in Sicilia ed in Puglia per tenere l’Europa sotto ricatto.
Per questo Berlusconi é condannato a morte.
E’strano come nessuno abbia notato che in fondo lo stesso Berlusconi abbia confermato apertamente buona parte delle cose dette su questo blog con una semplice battuta: “L’ho visto abbronzato”.
Chi é abbronzato é stato al sole, ed il sole si trova accanto ad una certa piramide. Berlusconi si riferiva ai Rothschild (ne parla anche Panvini). Un capo di stato che fa una battuta del genere é un uomo morto. Berlusconi se l’ha fatta vuol dire che lo era giá da prima.
Per questo ho rielaborato la famosa copertina dell’Economist su Moro mettensoci Obama al suo posto:
http://www.ilconsiglio.blogspot.com/2009/01/sotto-i-raggi-del-sole.html
Neville
23 Gennaio 2009 @ 17:31
Mi dispiace che Paolo abbia chiuso i rapporti con la sua famiglia, l’apprendo solo da questo post, e mi rattristo all’idea che nella sua vicenda personale si stia realizzando quanto da lui stesso previsto…
Spero ci siano spiragli per un futuro migliore per te.
Coraggio, Paolo, molti di noi che leggiamo siamo sinceramente dalla tua parte, siamo con te.
NON MOLLARE!!!
Certo che Solange, a prestare 100.000 euro…mi ha fatto pensare il fatto che tu abbia scritto la cifra sul blog, che importanza aveva, o per te ne aveva?
Anonimo
23 Gennaio 2009 @ 17:34
P.Franceschetti scrive: “Ma d’altronde mi domando spesso se non sono strumentalizzato anche io…Magari servo a qualcuno.”
Certo che sì, ti strumentalizzano proprio nel modo in cui hai accennato per rendere vuote le tue tesi. “A quest’ora, fosse tutto vero, già l’avrebbero ucciso”, parole che solo qualcuno che non conosce affatto il sistema o lo conosce, ma deve fare la propria parte, può pronunciare.
Lo stesso dicasi per: “questo qui vede rose ovunque…pensa che De Andrè sia stato fatto fuori…che tutti sono massoni…”.
Una strumentalizzazione atta ad allontanare i lettori da questo blog, a non darti retta. Del resto conosci anche tu, da quanto si legge, le tecniche che questi usano.
Guyon
Anonimo
23 Gennaio 2009 @ 19:19
Per Paolo, Roberto e Marco che scrivevano su Tommaso Onofri e il padre: sul forum, nella sottopagina Delitti Recenti, ho creato un post apposta, su questo strano rapimento e la lunga serie di omicidi parmigiani del 2006 (in quanto parmigiano, ho qualche informazione in più). Christian
Anonimo
23 Gennaio 2009 @ 21:44
Gent.mo Paolo,
la tua regola numero 3 (“Quando sei un personaggio pubblico la minaccia è eseguita in modo eclatante, per mezzo di altri fatti: processi, sequestri, furti, ecc.”) può essere applicata anche a Enzo Tortora, vittima negli anni ’80 di un clamoroso caso (errore) giudiziario?
Durante i titoli di testa del film dedicato a questo fatto, “Un uomo perbene”, c’è il servizio di un telegiornale Rai che parte così: “Il 17 si può ben dire che sia il numero del destino di Enzo Tortora: oggi, 17 settembre 1985, alle ore 17 la pronuncia, la lettura dell’avvenuta condanna; il 17 giugno 1983 l’arresto; il 17 gennaio 1984 la concessione degli arresti domiciliari; il 17 giugno 1984 l’elezione al Parlamento europeo; il 17 luglio dello stesso anno il rinvio a giudizio…”
Christian
Paolo Franceschetti
24 Gennaio 2009 @ 0:29
V. Un giorno scriverò certamente qualcosa sui delitti in famiglia. Ho anche capito il filo rosso che ne lega molti ma ci vorranno molto mesi o anni, se ci arriverò, per scriverne in modo comprensibile e cercando di farmi capire, per cercare i supporto documentali, o le prove perlomeno logiche di questi eventi… vedremo. Se sarà destino lo scriverò…
Paolo Franceschetti
24 Gennaio 2009 @ 0:31
Christian..
Su Tortora… Assolutamente si. Anzi. Credo sia l’unica chiave di lettura possibile. Mica crederemo davvero che un giudice si sia rincoglionito e accusi un personaggio di quel calibro solo perchè un pentito ne ha fatto il nome, vero?
E il discorso che tu hai citato… bè… è chiarissimo. Una firma diffcilmente equivocabile
Paolo Franceschetti
24 Gennaio 2009 @ 0:32
No la cifra non era importante… ma d’altronde perchè non scriverla? Anche perchè poi l’entità della cifra rende meglio il senso della vicenda. Se si trattava di 1000 euro uno poteva pure pensare ad un caso…Ma 100.000… insomma difficile pensare ad un caso.
Paolo Franceschetti
24 Gennaio 2009 @ 0:34
La scorta di Borsellino, e credo anche quella di falcone, penso sapessero quello che le apsettava.
Ma, il senso del dovere ti fa lavorare lo stesso; e come dice De Andrè, speri sempre in una svista, una distrazione…
Anonimo
24 Gennaio 2009 @ 10:04
Ottimmo articolo di Antonella Randazzo
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5511&mode=&order=0&thold=0
Salutoni Scirè
Anonimo
24 Gennaio 2009 @ 10:05
ehi, il sito della Carlizzi diventa a pagamento.
Disgustorama come dice Luttazzi
Anonimo
24 Gennaio 2009 @ 11:52
DI UGO GAUDENZI
Rinascita
“Abu Issa” e sua cugina “Um Abdallah” sono da ieri gli eroi italiani delle cronache da Gaza. Eroi, (attenzione: si fa per dire…), “invisibili” come dichiara lo stesso “inviato invisibile” loro intervistatore, Lorenzo Cremonesi, da una manciata di anni “dispiegato a Tel Aviv”, al seguito dell’esercito israeliano, quale corrispondente del Corriere della sera. (Ohps: dell’autorevole Corriere della sera, quel giornale da un’eternità diretto/gestito dall’ex compagno di Lotta Continua, l’amico di Sofri Paolo Mieli, revisionista storico e giornalista pro-sionista (meglio: sionista tout-court e in servizio permanente effettivo).
Mezzo cattolico e mezzo sionista, il buon giornalista se ne andò ai tempi della sua giovinezza, per qualche mese – come il terrorista Bertoli, come il giornalista Mimun, per esempio – ad addestrarsi in un kibbutz israeliano. WE ciò, indubbiamente, gli è valso come titolo di merito in via Solferino, a Milano.
Nella foto: Lorenzo Cremonesi
Dopo un po’ di lavoro in cronaca per dirozzare la sua prosa, è stato infatti prescelto per la missione giornalistica per antonomasia: quella cioè di diffondere urbi et orbi le solide, incriticabili, ragioni di Israele a giustificazione di oltre sessant’anni di carneficina di palestinesi. Abu Issa e Um Abdallah, rappresentano, in codice, i nomi del suo ultimo scoop. Perché, badate bene, a Gaza non c’è stata alcun massacro! Anzi è stata Hamas, il Partito del Male, ad uccidere i suoi stessi concittadini.
Le migliaia di bombe israeliane – anche al fosforo – cadute su una città-lager dove si affollano oltre 4000 abitanti per ogni chilometro quadrato, nella stragrande parte profughi palestinesi costretti in “bassi” e baracche addossati a centinaia e centinaia, non hanno mietuto vittime. Le foto, i video, le immagini dei bimbi straziati tra le macerie o nelle braccia dei propri disperati genitori, sono dunque, probabilmente – anzi “certamente”, per il buon Cremonesi e per i suoi convitati di pietra Abu Issa e Um Abdallah – dei falsi. E’ noto che le bombe israeliane sono buone.
Nella foto: una bambina vittima dei bombardamenti israeliani a Gaza
Cremonesi, d’altra parte, lo ha sempre dichiarato nei suoi reportages scritti al riparo di qualche bandiera con la stella di David (se ne vanta pure di essere “embedded”: leggete le sue “lezioni” di giornalismo a Milano!).
Quelle bombe, diciamolo pure anche noi ai nostri lettori increduli, anzi “fanno bene”. Aprono “la via al dialogo, alla pace”.
E poi i terroristi sono quelli di Hamas. Che cosa conta se anche uno scrittore sionista come David Grossman dichiara che l’unico rappresentante dei palestinesi è il partito che ha stravinto due anni fa le elezioni in Palestina? Hamas è “terrorismo”. Lo dice Bush, lo dirà Obama, lo dice Olmert, lo dice la Livni e lo dice anche Mr. Frattini. E lo dicono adesso anche Abu Issa e sua cugina. I due quarantenni invisibili, intervistati dall’ineffabile giornalista “invisibile” (se ne vanta, di essere “invisibile”…), sono stati chiari. Le bombe israeliane sono intelligenti: cercavano soltanto di colpire le rampe lanciarazzi della guerriglia palestinese… e Hamas non combatteva le forze israeliane ma… il suo stesso popolo, accusandolo di codardia. Usava i bambini come scudi umani. E comunque le vittime delle bombe non sono 1300, forse soltanto 600..
Così dichiaravano gli “invisibili”, Abu Issa, Um Abdallah e Lorenzo Cremonesi, tutti e tre subito ripresi e amplificati in internet e sulle agenzie da un’infinità di siti pro-sionisti italiani e, a rimbalzo, stranieri. Ah. Ci siamo ricordati che il coraggioso inviato a Tel Aviv qualche tempo fa era stato trattenuto dalle forze di sicurezza palestinesi per le sue corrispondenze faziosamente pro-sioniste inviate in Italia. Si è voluto vendicare, e così, all’ombra dei tank firmati con la stella di David, ha fatto un granservizio, un grande piacere cumulativo al suo gestore-direttore, al governo e all’opposizione bipartigiana ed embedded che striscia nella nostra terra, una povera colonia israelo-americana chiamata Italya.
N.d.r.: Il reportage di Cremonesi è talmente ridicolo che persino l’esercito israeliano lo ha smentito sul numero delle vittime. Pur continuando a ripetere la linea della propaganda israeliana per cui i morti sarebbero in maggioranza combattenti di Hamas, in contraddizione con quanto dichiarato da fonti mediche.
Fonte: http://www.rinascita.info
Outsider friar
24 Gennaio 2009 @ 12:03
“E io ho impiegato almeno un giorno per capire che era un minaccia.
Probabilmente, me lo avesse detto tre anni fa, avrei pensato che era un consiglio affettuoso di una persona che conosco da quando sono bambino”.
a che serve una minaccia essendo cosí difficile che il minacciato la percepisca comme tale?
leam
24 Gennaio 2009 @ 13:47
@ Paolo ,
in dicembre dello scorso anno , nel programma LA VITA IN DIRETTA è stata trasmessa una intervista a Serena Grandi , riguardante la sua storia giudiziaria in riguardo all’accusa di spaccio di stupefacenti di 5 anni fa .
ora è stata scagionata ma il bello è che per tutta l’intervista la Serena teneva in mano una rosa , non rossa ma chiara , e molte inquadrature del telecameramen riprendevano la mano nervosa di Serena che rigirava la rosa
sarà…
Anonimo
24 Gennaio 2009 @ 15:45
Su Tortora: Forse lo avrete già detto in passato, ma io sono nuovo, quindi volevo ricordare che quando Tortora tornò in televisione dopo essere stato scagionato, in quella famosa prima puntata di Portobello teneva in mano una rosa rossa. Entrava dal fondo dello studio tenendo in mano la rosa e diceva:” Allora, dove eravamo rimasti?” Quella sequenza viene riproposta ogni volta che si parla di lui o di un caso di errore giudiziario. L’ho rivista anche poco tempo fa.
Tetis
24 Gennaio 2009 @ 15:53
Paolo. Cancellare il mio post è stata una vigliaccata. Visto che non c’erano insulti mi chiedo perchè tu l’abbia fatto. Non nascondo che la cosa mi inorgoglisce, evidentemente non ti piace chi non prende sul serio certe tue verità… te la sei presa perchè ti sfottevo sulla teoria del “cancro somministrato” a De Andrè? O perchè ti riprendevo per non aver parlato di ROSA ROSSA sul post di Saviano?
In sostanza per i pochi che leggeranno il mio post prima che venga cancellato dicevo questo:
A Saviano hanno dato la scorta pochi giorni dopo che il Super-Massone-Sayan-di-33°-livello-Umberto-Eco fece un proclama televisivo in tal senso. E mi stupisco che il nostro Paolo non avesse trovato congetture complottistiche in questo. Tutto qui. Ti sei offeso per questo.
Ragazzi: il mondo non è diviso in complottisti e anticomplottisti! Io ad esempio credo che dietro l’11 Settembre ci sia un complotto, ma non credo che Benigni, ad esempio, sia un super-massone…. non esistono solo il bianco ed il nero. In mezzo ci sono mille sfumature. Se cercate qualcosa, qualche verità, non seguite nè il gregge nè il capobranco, magari ascoltate cosa hanno da dirvi, ma poi pensate SEMPRE E SOLO CON LA VOSTRA TESTA!
Come dice Caparezza:
“spiazzo, chi con discorsi bui fa il puro- suppone verità che in quanto supposte se le metta nel…”
Tetis
Mimì
24 Gennaio 2009 @ 16:44
Ciao Paolo, ma davvero dietro i delitti in famiglia ci sta una logica precisa? Questo mi sconvolge alquanto….puoi anticipare qualcosa se ti va e hai tempo?
Grazie e un caro saluto
Anonimo
24 Gennaio 2009 @ 17:36
mi chiedevo che senso possa avere il fatto che venga proposta l’immagine di edifici con colonne e triangolo sopra(tipo templi antichi) in ogni momento in televisione.sopattutto nei TG o in trasmissioni di cronaca.cosa ne pensi?
Solange Manfredi
24 Gennaio 2009 @ 18:22
X Tetis
Non abbiamo cancellato il tuo post.
Non abbiamo mai cancellato nessun post anche quando di insulti o minacce, non vedo perchè avremmo dovuto cancellare il tuo.
Solo che l’hai postato tra i commenti all’articolo precedente e ora lo cerchi qui.
E’ un errore che può capitare.
Se vai tra i commenti dell’articolo precedente lo trovi.
Un saluto
Anonimo
24 Gennaio 2009 @ 19:57
X Tetis
meno male che gli autogol te li fai da solo 😀
bet
Anonimo
24 Gennaio 2009 @ 20:05
Gino Paoli: “Ci serve una dittatura illuminata”
Io sono politeista, credo nella natura: quando il mare infuria me la prendo con Nettuno e quando tira vento con Eolo.
Oggi che farebbe?
«Ripeterei l’esortazione di Grillo: li manderei tutti a quel paese, a destra e a sinistra. Salverei solo qualcuno con un minimo di credibilità, ma non farò nomi. La verità è che per tirare avanti la baracca servirebbe una dittatura illuminata».
Il cesarismo?
«Sì, ma nessuno di quelli al potere oggi in Italia pensa al bene comune. I vecchi dovrebbero formare la classe politica di domani finché non spunti un saggio in grado di gestire la cosa pubblica senza profittarne. Uno che decida per vent’anni. Il limite della democrazia è che tutti chiacchierano e nessuno governa davvero».
Sorprendente.
«So che non sarò frainteso».
Obama dice: abbiamo scelto la speranza sulla paura.
«Non ci credo: la società si fonda sulla paura, sui “mostri” immaginari che castrano la personalità.
A proposito: nel disco c’è un pezzo controverso, “Il pettirosso”, dove un anziano stupra una bambina e poi muore.
«Quel tipo di “mostro” è diverso: è un essere umano che non conosce la differenza tra il bene e il male».
Anonimo
24 Gennaio 2009 @ 22:37
ragazzi urge commento sulle ultime uscite di silvio
+c
24 Gennaio 2009 @ 22:43
Secondo il premier l’ex consulente del pm De Magistris avrebbe controllato 350 mila persone
“Dobbiamo essere decisi e non consentire che questo sistema che possa continuare”
Archivio Genchi, Berlusconi all’attacco
“Più grande scandalo della Repubblica”
E sulla riforma della giustizia annuncia: “C’è il via libera di Umberto Bossi”
Archivio Genchi, Berlusconi all’attacco “Più grande scandalo della Repubblica”
Giaocchino Genchi
OLBIA – “Sta per uscire uno scandalo che forse sarà il più grande della storia della Repubblica. Un signore ha messo sotto controllo 350 mila persone”. Lo dice il premier Silvio Berlusconi parlando di intercettazioni in comizio a Olbia e riferendosi senza nominarlo al caso dell’archivio Genchi, il consulente dell’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, titolare dell’inchiesta Why Not. L’archivio conterrebbe centinaia di migliaia di utenze telefoniche, tra cui quelle di parlamentari, esponenti dei servizi segreti e delle forze armate.
Rispondendo poi ai cronisti che gli chiedevano chi venisse intercettato, Berlusconi ha poi risposto: “Tutti”.
Anche membri dei Servizi segreti? “Sì, il capo”, ha risposto ancora riferendosi a Nicolò Pollari. Subito dopo il presidente del Consiglio ha ammesso però di essere al corrente della vicenda solo per quello già emerso sulla stampa. “Se sono vere le cose che sembra siano vere circa il volume di queste verifiche e l’estensione temporale delle stesse, è una cosa che veramente ha dell’incredibile”, ha aggiunto il premier.
“Dobbiamo essere decisi e non consentire che questo sistema che la nostra Costituzione considera come eccezionale possa continuare. Dobbiamo imporre limiti certi, sicuri per i cittadini”, ha detto Berlusconi. Ovviamente l’uscita del presidente del Consiglio non è casuale, ma intende mettere pressione ad opposizione ed alleati in vista della discussione di una riforma che riduca la possibilità di ricorrere alle intercettazioni nell’ambito delle inchieste giudiziarie, come annunciato nei giorni scorsi dallo stesso Berlusconi.
A proposito della riforma, Berlusconi ha annunciato che “C’è il via libera di Bossi sulla giustizia. Con Bossi c’è collaborazione convinta su tutto”.
A denunciare la gravità di quanto emerso attraverso la scoperta dell’archivio Genchi è stato ieri anche Francesco Rutelli, il presidente del Copasir, il comitato per la sicurezza della Repubblica che ha sostituito il Copaco. Secondo l’esponente del Pd l’ex consulente di De Magistris ha raccolto “tabulati telefonici e acquisizioni di dati riguardanti moltissime persone non indagate”, che sono stati trasmessi dalla procura di Catanzaro al Copasir e sono coperti dal segreto.
Anonimo
25 Gennaio 2009 @ 2:19
dopo mesi di lettura di questo blog ho deciso, di ritorno da una ottima pizza, di rivedermi dopo anni un film su un geniale “complottista”, john Nash. Mentre mi rassicuravo del fatto che pur essendo complittista mi manchi un piccolo particolare per divenare come lui, il genio, mi sono anche divertito nel contempo a notare quanti piccoli e grandi indizi si siano divertiti a mettere nel film. E’ quindi, come molte opere, confezionato a strati.
Non vorrei togliere il gusto, a quanti decidessero di vederlo, di scovarli…ma comunque per farvi assaporare qualcosina vi dico di fare attenzione al simbolo dell’università per terra, al numero della porta dietro cui lavora (in una scena lo zoommano 2 volte) ed al nome del medico che lo fa ricoverare come pazzo dopo averlo fatto bloccare. (dai questo ve lo dico non resisto…dott. Rosen). Altri ce ne sono.
Per un complottista il dubbio rimane,come sempre. Il complotto magari c’era davvero.
E’ facile “liberarsi” di uno così negli anni ’50 dandogli del pazzo e fulminandogli il cervello.
Solange Manfredi
25 Gennaio 2009 @ 9:59
Per capire le dichiarazioni di Berlusconi probabilmente si deve ricordare che:
1. Nell´estate del 1992 il dott. Genchi è dirigente della Polizia di Stato a Palermo nonché direttore della zona telecomunicazioni del ministero dell´interno per la Sicilia occidentale.
Dopo la strage inizia ad indagare. Ciò che fa è incrociare incrociare dati telefonici, ovvero rintracciare attraverso le cellule i telefoni che si trovavano attivi in quella zona al momento della strage di Via D’Amelio e, esaminando i tabulati, scoprire quali telefoni hanno comunicato tra loro.
Grazie a questo lavoro arriva al Cerisdi, a circoli massonici ed ad alcune utenze in dotazione ai servizi segreti. Tanto basta, ad ottobre Genchi viene immediatamente trasferito ad altro incarico e le piste investigative che stava portando avanti abbandonate.
Nella sua audizione al processo Borsellino Bis dirà:
TESTE GENCHI: – No, c'erano vari soggetti e nell'organico del C.E.R.I.S.D.I. e poi c'erano soggetti dell'ambito paraistituzionale della Regione Siciliana, sul conto dei quali si era pure appuntata l'attenzione investigativa. Mi riferisco in particolare ad un soggetto, il professore Alessandro Musco, che era stato un'eminenza grigia della Regione Siciliana, il consigliere personale del presidente Nicolosi, che aveva curato tutti i rapporti con le imprese, con i gruppi imprenditoriali, con i più grossi gruppi imprenditoriali italiani. Il professore Alessandro Musco che aveva dato luogo alla creazione di una serie di circoli non saprei come definire, che avevano nomi e simbologie, diciamo, paramassoniche e un dato particolare in questi vari circoli, in queste varie… vari luoghi che io ho perfettamente individuato uno per uno e dei quali ho individuato anche le utenze telefoniche e dei quali ho anche acquisito i dati di traffico telefonico e ho analizzato e sviluppato, che sono di grosso interesse investigativo. E i numeri telefonici di questi circoli, che il professore Musco andava creando nei vari posti, che erano poi dei luoghi di riunione e di incontro di vari associati devo ritenere, erano tutti dei numeri che il professore Musco si faceva dare appositamente, insistendo presso la Telecom col 333, erano tutti numeri che iniziavano o finivano, erano una sequenza di 333, che appunto nella simbologia massonica rappresenta o vuole rappresentare il più alto grado della gerarchia….
2. Per quanto poi riguarda il pool che era stato creato per indagare sulle stragi di Flacone e Borsellino è bene ricordare che Roberto Scarpinato, sostituto Procuratore della DDA di Palermo, il 27 maggio del 2007 ha detto: “Avevamo ricostruito un progetto di destabilizzazione politica del Paese, all’interno del quale Cosa Nostra era il braccio armato. C’erano, dietro le stragi interessi convergenti; interessi politici di carattere globale convergenti con quelli di Cosa Nostra palermitana. Così per Falcone, così per Borsellino”. La Cupola – dice il magistrato palermitano – era l’organo direttivo di Cosa Nostra, che ha messo in campo la forza militare, ma la mente politica del progetto, non era interna a Cosa Nostra, ma esterna…Il pool di magistrati formato dopo le stragi (Capaci e Via D’Amelio) arrivò alla soglia della verità. Poi, improvvisamente, quel gruppo di magistrati fu disarticolato.
3. Indagati dalla Procura di Caltanissetta come mandanti di quelle stragi erano Berlusconi e dell’Utri. La loro posizione verrà poi archiviata. Il decreto di archiviazione è rintracciabile in internet al seguente indirizzo: http://74.125.77.132/search?q=cache:lx89HiDuaRQJ:www.societacivile.it/memoria/articoli_memoria/archiviazione.pdf+archiviazione+berlusconi+dell%27utri&hl=it&ct=clnk&cd=7&gl=it
Ad indagare bene si rischia di scoprire la verità.
Per il Presidente del consiglio lo scandalo non sono i dossier illegali dei servizi segreti (sul caso Pollari è calato un imbarazzante silenzio) e su cui viene posto il segreto di stato ma gli archivi di chi indaga per scoprire i mandanti delle stragi.
Genchi, funzionario dello stato, ha subito tali e tanti attacchi per aver svolto onestamente il proprio che ha aperto un blog intitolato: per legittima difesa: http://gioacchinogenchi.blogspot.com/
+c
25 Gennaio 2009 @ 10:09
fra l’altro il pres ha pure parlato di un aumento della presenza militare sulle strade…10x
+c
25 Gennaio 2009 @ 11:30
L’orecchio che ascoltava
tutto il potere
Il pm Luigi De Magistris
+ “Lo scandalo intercettazioni è enorme”
+ Intercettazioni, Berlusconi: “Uscirà uno scandalo enorme”
Adesso indaga anche il Comitato per la sicurezza
GUIDO RUOTOLO
ROMA
C’è anche l’ex capo del Sismi, Nicolò Pollari, nell’elenco delle «personalità» i cui tabulati telefonici sono finiti nell’inchiesta dell’allora pm di Catanzaro, Luigi De Magistris. Quell’utenza telefonica era intestata a una società e fu inserita in un decreto di acquisizione del 30 gennaio del 2007, nell’ambito della inchiesta «Poseidone» (l’altra è «Why Not»). Fu la «Stampa», il 4 ottobre del 2007, a sollevare la questione che oggi viene chiamata «archivio Genchi», e che ieri Silvio Berlusconi ha definito «il più grande scandalo della storia della Repubblica». E cioé l’impressionante mole di dati sensibili, tabulati telefonici, acquisiti dal consulente Gioacchino Genchi nell’ambito delle inchieste «Poseidone» e «Why Not». La «Stampa» fece alcuni nomi – gli stessi rilanciati nei giorni scorsi dalle agenzie di stampa – di queste personalità: Silvio Berlusconi, Romano Prodi, Clemente Mastella, Lorenzo Cesa, Pier Ferdinando Casini, Marco Minniti, Franco Marini, Nicola Mancino, l’allora vicecapo della Polizia, Luigi De Sena, il direttore del Sisde Franco Gabrielli, diversi magistrati.
Di tutti quei nomi, fonti investigative oggi non confermano soltanto quelli di Gianni De Gennaro, ex Capo della Polizia oggi direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (ex Cesis), e il magistrato milanese Armando Spataro. Oggi, quei dati – 578.000 record anagrafici processati, 1.402 tabulati, oltre un milione di contatti telefonici – costituiscono la «pratica» aperta al Comitato parlamentare per la sicurezza (Copasir) che ha sollevato un vero allarme democratico. Che il presidente del Copasir, Francesco Rutelli, ha riassunto nei termini di una «questione molto rilevante per la nostra libertà e la nostra stessa democrazia». Il Copasir sentirà probabilmente il 30 gennaio proprio l’ex pm di Catanzaro oggi giudice del Tribunale del Riesame di Napoli, Luigi De Magistris, e il consulente Gioacchino Genchi. La vicenda avrà (forse) anche uno sbocco processuale, nel senso che quel materiale acquisito nell’ambito delle inchieste «Poseidone» e «Why Not» arriverà alla Procura di Roma.
L’altro giorno, infatti, si è tenuto alla Procura generale di Catanzaro, che aveva avocato le due inchieste di De Magistris, un vertice operativo con il Ros dei carabinieri, che aveva sostituito Genchi nell’attività di consulenza tecnica per portare avanti le inchieste, una volta che allo stesso Genchi furono revocate le consulenze. In questi mesi, ovviamente, Genchi si è difeso sostenendo che non è mai uscito dal seminato nel senso che il suo materiale era frutto di una delega del pubblico ministero, negando di aver mai intercettato nessuno.
Diversa la lettura dei magistrati di Catanzaro, convinti che lo stesso Genchi conoscesse perfettamente le identità di quelle personalità – come nel caso di Clemente Mastella – nei confronti delle quali avrebbe dovuto aspettare l’autorizzazione del Parlamento per poter acquisire i suoi tabulati. Di certo, ed è un dato difficilmente contestabile, nei suoi uffici palermitani, Genchi dispone di un archivio ben più imponente, frutto naturalmente del lavoro svolto come consulente di altre inchieste e delegato da altre Procure. E questo perché il Ros, quando si presentò a Palermo, acquisì soltanto il materiale di «Poseidone» e «Why Not». I critici, sostengono che quello di Genchi è «il più grande archivio privato di dati sensibili». Un problema, comunque.
+c
25 Gennaio 2009 @ 11:32
che strano questo articolo di ruotolo…….eppure il giovedì è ad annozero spallla a spalla con travaglio che, anche in un recente intervento sul sito di genchi, si esprime in tutt’altro senso. peccato, quoque tu ruotolo…
Anonimo
25 Gennaio 2009 @ 12:08
E poi dicono processi più rapidi
BRUNO TINTI
I progetti di riforma della giustizia D’Alema-Casini-Vietti-Di Cagno presentano proposte veramente sorprendenti; ne tratto tre aspetti. Sarebbero comunque impraticabili per carenza di risorse. Affidare a un collegio di 3 giudici le decisioni in materia di cattura e intercettazioni (oggi il lavoro lo fa un solo giudice) significa paralizzare tutti i Tribunali medio-piccoli e pregiudicare gravemente quelli più grandi. Sembra che i promotori dei progetti ignorino le incompatibilità: un giudice che si sia pronunciato per una cattura o per un’intercettazione non potrà più occuparsi di quel processo né all’udienza preliminare né al dibattimento; e di catture e intercettazioni durante un’indagine ce ne possono essere decine. Già oggi non si riesce a trovare i giudici necessari nei Tribunali con meno di 20 giudici; figuriamoci che accadrà quando le incompatibilità dovranno essere moltiplicate per 3.
Ma, dicono i nostri, noi abbiamo previsto di abolire i piccoli tribunali e l’udienza preliminare; il che permetterà di recuperare un sacco di giudici. Di buone intenzioni è lastricato l’inferno: chiudere i piccoli tribunali si dice da oltre 40 anni; nel frattempo ne sono stati inaugurati un certo numero e chiuso nessuno; l’abolizione dell’udienza preliminare farà ululare di sdegno decine di migliaia di avvocati e tutti i loro supporters in Parlamento. Sicché, che il prospettato recupero di risorse possa esservi davvero chiunque abbia un minimo di competenza giudiziaria non può che dubitarne. Ma se davvero si tratta di proposte concrete, allora prima le si realizzi; si recuperino i giudici necessari e poi si proceda con la collegialità per le catture e le intercettazioni. Non credo che qualcuno ci scommetterebbe un euro.
Della proposta di affidare a ogni Procura un budget destinato a pagare le intercettazioni, finito il quale non se ne fanno più, si può dire solo che è allucinante. Immaginate una Procura che si spende il suo gruzzolo per intercettazioni in tema di omicidi e traffico di droga tra gennaio e novembre; poi sta con le dita incrociate: speriamo che non succeda niente. Invece, a dicembre, rapiscono una bambina a scopo di riscatto. Ci vanno D’Alema e compagni a dire ai genitori che le intercettazioni non si possono fare perché i soldi sono finiti?
Infine la cattura solo dopo il contraddittorio con il catturando e il suo difensore. L’idea sarebbe questa: il Pm decide di catturare un imputato (che, in quanto tale, non dovrebbe essere uno stinco di santo); lo chiede a tre giudici i quali avvisano l’imputato che il Pm lo vuole catturare, che deve scegliersi un avvocato e che si dovranno trovare tutti il giorno tale all’ora tale davanti a loro per discutere di questa cosa; dopo di che, se i giudici penseranno che il Pm ha ragione, da lì l’imputato sarà portato in prigione. Difficile non restare annichiliti. In passato di questa bella trovata si è già parlato; e molti hanno osservato che non c’è da aspettarsi di catturare molta gente con questo sistema. Allora si è ipotizzato un pre-arresto seguito dalla procedura di cui sopra: tutti davanti ai giudici che decidono se tenerlo dentro o buttarlo fuori. Peccato che ciò già esista: si chiama fermo d’indiziato di delitto (art. 384 codice di procedura penale). Il Pm arresta e poi chiede al giudice entro 48 ore di convalidare l’arresto; il giudice dispone un’udienza nella quale tutti debbono comparire, Pm, imputato e difesa. Se non convalida, l’arrestato viene liberato. L’unica differenza rispetto alla proposta D’Alema etc. è che il fermo oggi si può fare solo se c’è pericolo di fuga; basterebbe eliminare questa condizione ed ecco fatto.
Pensate a cosa ci vorrebbe per mettere uno in prigione (non solo gli imputati «speciali» a cui pensano gli onorevoli riformatori, anche gli assassini, stupratori e trafficanti di droga): il Pm chiede al Gip di pre-arrestare, poi 3 Gip tengono udienza e decidono, in contraddittorio con l’imputato, se tenerlo dentro o no; poi il Tribunale della Libertà, sempre con avvocati in contraddittorio con il Pm, decide se i 3 Gip hanno fatto bene; e poi la Cassazione decide se il Tribunale della Libertà ha fatto bene anche lui. E poi dicono che il processo penale deve essere rapido.
+c
25 Gennaio 2009 @ 12:14
questo invece bianconi sul corsera.questo è più serio. non mi capacito di ruotolo, sembra uno del giornale di b.
il caso Sia Genchi sia il magistrato trasferito dalla Calabria a Napoli saranno ascoltati venerdì al Copasir
Le carte del perito alla Procura di Roma
Trasmessi da Catanzaro i tabulati raccolti dal consulente di De Magistris
Le carte sul cosiddetto «archivio Genchi», cioè i rapporti dei carabinieri del Ros sul lavoro del consulente dell’ex pubblico ministero di Catanzaro Luigi De Magistris, finiranno alla Procura di Roma. La Procura generale di Catanzaro, che aveva avocato le indagini di De Magistris e revocato gli incarichi al consulente, ha deciso di inviare alla magistratura della capitale le analisi dei carabinieri.
Da queste analisi si dovrà verificare se nella raccolta e sviluppo di migliaia di tabulati telefonici è stato commesso qualche ipotetico reato. Per adesso sarà un fascicolo intestato «atti relativi », cioè senza capi d’accusa, e la competenza è stata individuata sulla base del luogo dove sono stati richiesti ed elaborati i dati dei traffici; quindi Roma, città nella quale hanno sede le principali società che gestiscono telefoni e telefonini. Nel frattempo, la prossima settimana, il comitato parlamentare sulla sicurezza presieduto da Francesco Rutelli avvierà le audizioni sulla vicenda, e per venerdì potrebbero essere convocati i due principali «imputati», cioè lo stesso Gioacchino Genchi e De Magistris.
E chissà che non si comincerà a capire un po’ meglio che cosa c’è nel «caso» che ieri è stato nuovamente evocato dal presidente del Consiglio. Il quale ha parlato di «più grande scandalo della storia della Repubblica », salvo poi aggiungere: «Non so nulla di preciso». Berlusconi continua a parlare di intercettazioni, ma in questo caso non si parla di conversazioni registrate bensì di contatti telefonici segnalati: cioè quale telefono ha chiamato un altro telefono, in quale giorno e a che ora, e per quanto tempo. Il contenuto dei colloqui non c’è. Questo significa venire a conoscenza non solo dei numeri telefonici, ma delle relazioni tra le persone che li utilizzano. Su quante siano, ieri il premier ha fornito una nuova cifra: 350.000. In precedenza qualcuno aveva detto 392.000, che dovrebbero conciliarsi – non si sa bene come – con 578.000 record anagrafici acquisiti e 1.402 tabulati utilizzati. Genchi ha parlato invece di 792 tabulati acquisiti (ma solo per l’inchiesta chiamata Why Not, mentre sotto esame è anche la Poseidone): un dato che, secondo il consulente che da decenni lavora con le Procure di mezza Italia, è ben inferiore a quelle di tante altre indagini che non hanno mai destato scalpore.
In queste cifre fluttuanti ci sono anche i traffici di telefoni – acquisiti e analizzati perché in contatto diretto o mediato con persone coinvolte nelle indagini – che sono risultati in uso a parlamentari, magistrati, uomini delle forze dell’ordine e dei servizi segreti, e altre categorie. I nomi dei «controllati» continuano a circolare senza conferme e senza alcuna indicazione del contesto. E quasi mai i telefoni esaminati hanno un’intestazione diretta. I tabulati del numero utilizzato dall’ex capo del Sismi Nicolò Pollari, ad esempio – citato ieri da Berlusconi, sempre con l’improprio riferimento alle intercettazioni – sarebbero stati acquisiti da Genchi sulla base di un decreto firmato da De Magistris il 30 gennaio 2007, quando Pollari non era più alla guida del Servizio militare già da un mese e mezzo. La scheda risultava intestata a una società di copertura, come normalmente avviene per gli agenti segreti, e «usciva» da un troncone dell’indagine Poseidone. Solo dopo averlo sviluppato il consulente si sarebbe reso conto, proprio in virtù dei collegamenti, che a utilizzare quell’utenza era il capo delle spie con le stellette.
Resta il problema che – anche se quando non era più in servizio, e con l’autorizzazione del magistrato – qualcuno ha potuto studiare tutti i contatti del generale nei due anni precedenti. E’ l’aspetto che riguarda e preoccupa il comitato parlamentare di controllo, al pari della vicenda di un funzionario del Sismi in servizio a Padova, indagato nell’inchiesta Why Not, di cui pure Genchi ha elaborato i contatti; il nome l’aveva fatto la cosiddetta super- testimone dell’indagine, dicendo che quel funzionario e suo fratello «parlavano assai spesso con Saladino», cioè il principale inquisito. Di lì gli accertamenti, sempre su richiesta del magistrato, anche se nella perquisizione che ha subito il funzionario ha opposto (inutilmente, riferiscono i carabinieri nel loro rapporto) il segreto di Stato. Anche per i politici (che godono di immunità parlamentare pure per l’esame dei tabulati) c’è solitamente un’intestazione non personale delle schede, da cui sarebbe derivata l’analisi senza richiedere la necessaria autorizzazione. Ma almeno nel caso dell’ex ministro Mastella, sostengono i carabinieri, Genchi poteva sapere già da prima che quel numero corrispondeva all’allora senatore.
Giovanni Bianconi
25 gennaio 2009
Anonimo
25 Gennaio 2009 @ 20:38
@+c
ruotolo che sta con santoro si chiama sandro se non sbaglio… 😉
bt
26 Gennaio 2009 @ 3:14
non ho letto tutti i commenti, ma con interesse l’articolo.. A nessuno, professore, e’ venuto in mente che Saviano sia in realta’ comprato e che la storia sia “commissionata” – prova ne e’ la produzione di un film che e’ stato distribuito e doppiato in tutto il mondo ?
Credo che sia interesse del sistema dipingere il crimine organizzato come un sistema lasciato in balia della ferocia e dell’ignoranza e del caso, quando in realta’ si tratta solamente di un capro espiatorio per coprire interessi planetari di controllo delle masse attraverso la commercializzazione della droga operato dal sistema delle societa’ segrete
Barzo
26 Gennaio 2009 @ 11:09
a me bt, a me, ma sono solo un visionario anticommerciale 🙂
Ginevra
26 Gennaio 2009 @ 12:04
mi abbarzo (associo a B)
a me qualche dubbio lo ha fatto sorgere a pag 13. (o almeno, nell’edizione olandese e’a pag. 13) quando dice che una compagnia svizzera detiene 950 mt di banchina al porto di Napoli.
E’ vero che la sede legale e’ a Ginevra, ma cosi’ e’ troppo dislocazionista… e superficiale.
Tra l’altro si tratta di uno dei famosi patrioti della cordata. Se li devono spacciare per patrioti, allora gli facciamo fare gli italiani e’ surrient’. Se sono da adombrare, allora stanno in Svizzera.
pfui
Tetis
26 Gennaio 2009 @ 15:02
Bella cappella che ho fatto!
Mi scuso con Paolo per avere sputato sentenze quando la coglionata l’ho fatta io.
Ringrazio sinceramente Solange per la lezione di stile e di vita
___________________________________
A proposito di lezioni di vita….
Scirè: ma chi sei? er fio de Andreotti? O sei quello che scrive i discorsi di Luca Giurato?
Anonimo
26 Gennaio 2009 @ 20:56
@ +c
quello di annozero è SANDRO RUOTOLO…
quello di cui tu hai postato l’articolo è GUIDO RUOTOLO…
🙂
Frank
Anonimo
27 Gennaio 2009 @ 15:27
Su repubblica home page di oggi per la giornata della memoria c’è una bella rosa rossa poggiata sull’elenco dei morti di Auscwitz.
Tetis
28 Gennaio 2009 @ 0:45
Bravo. Furbo e sagace. Hai scoperto che dietro Hitler c’è la ROSA ROSSA…….. poi sono io ad essere troppo sarcastico……. mah……… “AUSCWITZ”
Anonimo
3 Febbraio 2009 @ 9:54
salve.
ma per “illuminati” intende gente pentinta, ravveduta, che vuole aitare altri a capire e non cascarci, o altro?
SPERO TANTO CHE A SAVIANO NON CAPITI NULLA!LO SENTO PULITO,VERO,
SERIO…se dovrà fare un passo indietro fa nulla, a già dato tanto di suo, la vita è una sola..
Tua madre Ornella
3 Febbraio 2009 @ 15:23
Caro Paolo,
….purtroppo è lo stesso mondo!
Un caro saluto
Ornella
Anonimo
5 Gennaio 2010 @ 9:36
Saviano a me non piace per niente. La vedo così: era un oscuro collaboratore di giornalismo minore che con questa storia delle minacce della camorra ha fatto una fortuna sfacciata, ha ottenuto una scorta da vip e miliardi. Gomorra non dice niente di niente, nente accuse a qualcuno, niente di nuovo, la stessa camorra lo ha clonato e lo rivende… Boh!
Anonimo
17 Novembre 2010 @ 10:46
Ma di che parlate, il Saviano è molto probabilmente all'interno degli ibridi rettiliani, molto più vicino di quello che appare ai famosi Rothshild e Rockfeller.. e si muove sicuramente nella agenda globalista e del New World Order, il fatto stesso che parla di organizzazioni malavitose italiane evitando di parlare degli intecci che queste hanno con la Massoneria la dice lunga, possibile che uno così preciso, quasi pignolo nei dettagli abbia dimenticato di evidenziare una cosa così grande???
Certo per qualcuno David Icke è solo un visionario, ma i suoi libri sevono proprio per decodificare la matrix!!!
Mix
8 Febbraio 2011 @ 9:33
Che Saviano sia manipolato in qualche modo non c'è dubbio. Ora inizio anche a credere alla sua malafede, da quando si è dichiarato sionista. Uno che ha scritto un libro del genere (se lo ha scritto completamente di suo pugno) non può non essere informato anche sulla questione palestinese.
mitomane
12 Febbraio 2011 @ 15:24
perchè devi vedere simboli dovunque, quelli servono a chi non ha buon senso per comunicare, ma a voi serve solo il buon senso concentratevi su quell e non cercate di penetrare linguaggi ce non sono per gente sana
tavil nobis esoscheletro
Fe33
Anonimo
19 Giugno 2011 @ 21:32
Ma sei proprio sicuro che Saviano non sia un prodotto della massoneria? Non credo egli fosse consapevole dall'inizio, la manipolazione è stata pianificata in un secondo momento, il clima che gli hanno creato intorno è stato l'accesso ed egli stesso ha aderito spontaneamente.
Non credo che a te come a Solange verrebbe offerta l'opportunità di trasmissioni in prima serata sui canali nazionali della RAI. A lui è stata data una opportunità sospetta che ha ripagato con l'inno massonico all'unità nazionale.
Io ci rifletterei ancora un po prima di collocare stabilmente Saviano.
Zetan
Anonimo
19 Giugno 2011 @ 21:34
Ma sei proprio sicuro che Saviano non sia un prodotto della massoneria? Non credo egli fosse consapevole dall'inizio, la manipolazione è stata pianificata in un secondo momento, il clima che gli hanno creato intorno è stato l'accesso ed egli stesso ha aderito spontaneamente.
Non credo che a te come a Solange verrebbe offerta l'opportunità di trasmissioni in prima serata sui canali nazionali della RAI. A lui è stata data una opportunità sospetta che ha ripagato con l'inno massonico all'unità nazionale.
Io ci rifletterei ancora un po prima di collocare stabilmente Saviano.
Zetan
Anonimo
12 Ottobre 2011 @ 11:10
Saviano e Sabbatai Zevi
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