Dal sito: www.19luglio1992.com
Il giornalista del Sole24Ore Roberto Galullo ha dedicato quattro puntate (16-19 giugno 2009) della trasmissione radiofonica “
Un abuso al giorno toglie il codice d´intorno” al caso della strana morte del giovane urologo Attilio Manca:
Attilio Manca venne trovato morto in circostanze misteriose la mattina del 12 febbraio 2004 nel suo appartamento di Viterbo. La sua morte fu causata dall´assunzione di un cocktail di farmaci, eroina ed alcool.
La procura di Viterbo, titolare delle indagini sulla morte dell´urogolo, ha chiesto per due volte l´archiviazione del caso come suicidio. La famiglia Manca, assistita dall´avvocato Fabio Repici, si è opposta alla richiesta di archiviazione che è stata respinta dal giudice per le indagini preliminari Gaetano Mautone il 18 febbraio 2006.
La famiglia Manca ha evidenziato come diversi fatti inerenti gli ultimi mesi vita di Attilio smentiscano l´ipotesi del suicidio e rafforzino il sospetto che si sia trattato di un vero e proprio omicidio legato all´attività professionale di Attilio.
Il giovane urologo si trovò infatti nell´anno 2003 ad operare in strutture ospedaliere del sud della Francia ed è stato accertato che il capo di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano, si fece operare alla prostata nell´ottobre 2003 in una clinica di Marsiglia.La procura di Viterbo sembra intenzionata in queste settimane a chiedere per la terza volta l´archiviazione del caso come suicidio.
La famiglia Manca si oppone in modo netto a questa richiesta di archiviazione anche perchè ha constatato come le indagini coordinate dalla procura di Viterbo siano state lacunose ed incomplete.Al fine di informare i lettori sul caso di Attilio Manca riportiamo alcune delle importanti dichiarazioni rilasciate da Gianluca Manca, fratello di Attilo, e dall´Avv. Fabio Repici durante la trasmissione radiofonica condotta da Roberto Galullo per Radio24.
Roberto Galullo: “Può dire sinteticamente, dott. Manca, perchè quel suicidio appare così strano ad un uomo di legge come lei ed al sentire comune in un certo senso. Basta infatti andare a leggere quello che riporta il sito che avete dedicato a suo fratello, http://www.attiliomanca.it/, per rendersi conto di una serie di incredibili avvenimenti. Prego dott. Manca”.
Avv. Gianluca Manca: “Brevemente posso riassumere gli elementi essenziali che ci fanno ravvisare che si tratti di omicidio. Innanzitutto come è stato ritrovato Attilio. Inizialmente ci dissero che Attilio era morto per un´aneurisma celebrale, mentre poi si accertò che era morto per un cocktail di farmaci e sostanze stupefacenti che sono state rinvenute all´interno del suo organismo”.
Roberto Galullo: “Ricordiamo che suo fratello non era un tossicodipendente. Nel suo corpo sono stati rinvenuti oltre che i principii attivi dell´eroina anche quelli di sedativi abbastanza potenti”.
Gianluca Manca: “Sì, sono state rinvenute anche tracce di alcool. Attilio non era tossicodipende. Consideri tra l´altro che Attilio operava dal lunedì al giovedì e, fatta eccezione per alcuni giorni, Attilio era sempre in sala operatoria dalla otto del mattino al pomeriggio inoltrato. Una persona che avesse fatto di sostanze stupefacenti era molto improbabile che potesse tenere ferma la propria mano e che l´ospedale Belcolle potesse fare affidamento su una persona che fosse tossicodipendente. La cosa più strana è che Attilio era un mancino ed operava addirittura con la mano sinistra. Gli unici due buchi che sono stati trovati all´interno del corpo di Attilio sono sul braccio sinistro”.
Roberto Galullo: “Potete trovare sul sito una serie infinita di stranezze tra le quali quella di un setto nasale rotto segno di una collutazione o forse di un omicidio avvenuto in precedenza perchè poi stranamente la stanza era in perfetto ordine.
Sul sito troverete una cosa straordinaria: Attilio era tra i pochi chirurghi in Italia, parliamo di una decina di anni fa, in laparoscopia segnatamente per la prostata. Aveva studiato in Francia, aveva affinato le sue tecniche in Francia, era uno dei migliori allievi che avevamo in Italia.
Perchè questo è importante? Perchè Attilio Manca nell´ottobre del 2003 si reca in Francia a Marsiglia. Contemporaneamente chi c´è in quel periodo a Marsiglia? Una persona molto educata, molto in gamba: si chiama Bernardo Provenzano, un vanto per l´Italia. Fu operato sotto falso nome con una serie di complicità incredibili.
Perchè altrimenti uno non parte probabilemente dal messinese ed arrivare lì ed operarsi.
I destini di Attilio Manca e Bernardo Provenzano sembrano incrociarsi. Perchè dico sembrano? Dobbiamo rendere atto a degli atti ufficiali che parlano di archiviazione, ma dobbiamo anche rendere atto all´intelligenza della famiglia che vuole perseguire la ricerca della verità. Allora sig. Manca, suo fratello e Bernardo Provenzano erano contemporaneamente nello stesso periodo a Marsiglia. È così?”
Gianluca Manca: “Consideri che il setto nasale di Attilio è stato trovato totalmente deviato ed il suo volto tumefatto. All´inizio le persone che rinvenirono Attilio ci dissero che il setto nasale era stato deviato perchè Attilio era caduto su un telecomando. Attilio cade su un letto matrimoniale e la cosa strana è comunque che il telecomando non fu trovato sotto il suo volto bensì sull´avambraccio.
Roberto Galullo: “Io direi di andare però a questa fatidica data dell´ottobre del 2003 in cui il destino di suo fratello sembra incrociarsi con quello di Provenzano.”
Gianluca Manca: “Consideri che mio fratello fece una telefonata che non è mai stata trovata o che non si è voluta mai trovare.
Mio fratello parlò con i miei genitori, credo con mia madre, dicendole che si trovava sulla costa azzurra, dicendo che si trovava lì perchè doveva effettuare un intervento, non dicendo però ovviamente a chi doveva effettuare questo intervento. La cosa strana è che i miei genitori chiesero al procuratore che si occupa del caso di Attilio se era possibile trovare questa telefonata.
Non solo non rinvenirono questa telefonata, ma addirittura questa telefonata é sparita. Gli dissero che non si trovava anche l´ultima telefonata fatta da Attilio pochi giorni prima di morire ai miei genitori. L´ultima telefonata dell´undici di febbraio ci era stata confermata anche dallo stesso dirigente della squadra mobile di Viterbo”.
Roberto Galullo: “Nel sito c´è anche un´onesta autocritica perché troverete che ad un certo punto entra in ballo un personaggio, un cugino dei fratelli Manca, che si chiama Ugo Manca, che ha dei precedenti penali ed una storia abbastanza pesante di contiguità con ambienti mafiosi e malavitosi.
Le chiedo questo Manca: ammesso e non concesso che suo fratello abbia operato Bernardo Provenzano, quali segreti doveva custodire per giungere ad una morte così cruenta?”
Gianluca Manca: “Io credo che Attilio non custodisse dei segreti, io suppongo che probabilmente Attilio abbia capito quale fosse la rete che proteggeva Bernardo Provenzano e che partiva dal nostro paese di Barcellona Pozzo di Gotto sino ad arrivare alle Istituzioni politiche molto grosse di quel periodo.
Probabilmente alcune di esse fanno ancora parte delle cosiddette Istituzioni deviate.
Probabilmente lui all´inizio non capì che si trattasse di Bernardo Provenzano, probabilmente sentendolo alla radio o alla televisione lui capì che la persona che stava operando poteva trattarsi presumibilmente di Bernardo Provenzano”.
2)”La strana morte di Attilio Manca”, puntata del 17 giugno 2009, Roberto Galullo intervista l´Avv. Fabio Repici:
Roberto Galullo: “Vorrei partire da un dato che non abbiamo affrontato con Gianluca Manca. Ne abbiamo dette tante di stranezze ma oggi io vorrei partire con lei da un´altra stranezza che forse è più vicina alla sua professione di avvocato. Gianluca Manca ci diceva che mai sono stati fatti dei controlli incrociati sui tabulati telefonici sul cellulare di Attilio Manca. Se questo è vero cosa vuol dire?”
Avv. Fabio Repici: “L´azione della Procura di Viterbo fin dal ritrovamento del cadavere di Attilio Manca si è caratterizzata per l´assoluta lacunosità.
Le indagini sono state fatte poco e male. Direi pochissimo e malissimo.
Fin dal primo momento in cui ho io iniziato ad occuparmi del caso segnalai l´opportunità di fare le acquisizioni di tabulati telefonici sia di Attilio Manca sia di altri soggetti il cui rilievo emergeva dalle indagini.
In realtà ciò venne fatto solo per acquisizioni relative a brevissimi periodi ed in modo così confuso e superficiale che la squadra mobile di Viterbo ha attestato in un´informativa dei dati che erano esattamente contrari alla realtà.
Additrittura in un caso affermarono l´insussistenza di contatti telefonici fra Attilio ed il cugino Ugo Manca, uno degli indagati, nonostante da quei pochi tabulati acquisiti le telefonate risultassero.”
Roberto Galullo: “Lei ha ricordato che Ugo Manca è il cugino di Attilio e Gianluca Manca. Si tratta di una persona non propriamente di specchiata moralità ed onestà. Questo va dato atto alla famiglia Manca perchè leggendo anche sul sito trovate la storia di questo personaggio che in primo luogo la stessa famiglia pone in evidenza proprio perché non così “pulito”.”
Fabio Repici: “Più che la stessa famiglia è il comportamento dello stesso Ugo Manca nell´immediatezza del ritrovamento del cadavere di Attilio Manca”.
Roberto Galullo: “Qual è stato il ruolo del cugino e si è indagato abbstanza sul suo ruolo?”
Fabio Repici: “Ribadisco: quanto alle indagini si è fatto poco e male.
Non si è indagato abbastanza su nulla.
Quanto al ruolo del cugino, al momento dell´arrivo della notizia a Barcellona Pozzo di Gotto circa il ritrovamento del cadavere di Attilio Manca, notizia che per puro paradosso ai genitori di Attilio Manca è arrivata tramite il padre di Ugo Manca, attraverso un canale contorto di comunicazioni partito dall´ospedale di Viterbo, Ugo Manca si è messo in luce per un insolito attivismo funzionale ad impedire che i genitori di Attilio Manca, ed in particolare la madre, partissero immediatamente per Viterbo.
L´intervento era mirato anche alla presenza di Ugo Manca a Viterbo.
Fatto sta che Ugo Manca nella notte fra il 12 ed il 13 febbraio 2004 si precipitò a Viterbo dove arrivò nella mattina del 13 con un comportamento che lasciò sbigottiti coloro che lo videro perchè si presentò alla procura di Viterbo per chiedere il dissequestro dell´immobile dell´abitazione di Attilio Manca con giustificazioni che sembravano delle arrampicate sugli specchi perchè disse che doveva andare lì per andare a reperire degli abiti per il cadavere di Attilio Manca ed altri comportamenti di questo tipo”.
Roberto Galullo: “Tra gli elementi che la famiglia Manca pone come strani c´è anche quello che l´autopsia sul cadavere di Attilio Manca è stata condotta dalla moglie del professor Rizzotto che era il primario del reparto di urologia dell´ospedale di Viterbo ed era messinese.
Così come della provincia di Messina era Attilio Manca, di Barcellona Pozzo di Gotto. L´autopsia è stata condotta, voi dite, in maniera superficiale dalla moglie del prof. Rizzotto, medico legale. È normale che la moglie di un primario esegua l´autopsia sul cadavere del vice-primario di quel reparto?”
Fabio Repici: “Qui il problema non è se sia normale che a condurre l´autopsia sia la moglie del primario. Qui sono dei dati documentali. Quanto alla superficialità dell´autopsia lo dicono le stesse carte dell´autopsia perchè il medico legale visitò il cadavere di Attilio Manca già nella mattina del dodici ed il tredici condusse gli accertamenti autoptici e non fu in grado di affermare un dato che era il più rilevante nell´immediatezza delle indagini e cioè la data e l´ora della morte di Attilio Manca, cioè la prima cosa che un medico legale deve fare quando fa un´autopsia.
Consideri che è rimasto ancor oggi un buco nero nelle indagini perchè abbiamo ormai prova che la morte di Attilio Manca sia avvenuta nella notte fra l´undici ed il dodici febbraio dell´anno 2004 e dunque si ha la prova che non abbiamo alcuna notizia di tutto ciò che Attilio abbia fatto nell´ultima giornata dell´undici febbraio 2004.
Le ultime sue notizie risalgono alla sera del dieci febbraio.
Quanto al ruolo del medico legale, qui la stranezza non riguarda il fatto che il medico legale è la moglie del primario.
Il problema è che prima ancora che il medico legale ricevesse l´incarico dalla procura, la stessa procura aveva già sentito come testimone il marito.
Quindi qui il consulente tecnico del pm è la moglie del testimone.
E poichè la prima cosa che un consulente tecnico è chiamata a fare quando assume un incarico è di segnalare l´insussistenza o meno di ragioni a ricevere l´incarico, mi pare ovvio che…
Di cosa pensate che abbiano parlato a tavola la sera del dodici febbraio marito e moglie, se non della morte di Attilio Manca? E poi il tredici febbraio la signora dott.ssa Ranelletta firma un verbale in cui attesta l´insussistenza di incompatibilità ad assumere l´incarico. E non sapeva che il marito era già stato sentito come testimone?”
Roberto Galullo: “Le voglio chiedere un´ultima cosa. Quanti poteri si saranno mossi affinchè a suo giudizio la morte di Attilio Manca come eventuale omicidio diventasse un suicidio?”
Fabio Repici: “Guardi io non voglio fare illazioni e fare affermazioni che possano far immaginare chissà cosa.
Qui il punto è uno e ci tengo a sottolinearlo.
Nel resto del paese non si è ancora compresa la centralità nelle dinamiche criminali dell´intera nazione che assume un luogo che si chiama Barcellona Pozzo di Gotto che è il luogo da cui è partito Attilio Manca e da cui sono partiti molti degli indagati per la sua morte.
È un luogo che nell´ultimo quindicennio della storia di Cosa Nostra è servito per la tutela della latitanza dei più importanti boss di Cosa Nostra”.
3) “La strana morte di Attilio Manca”, puntata del 18 giugno 2009, Roberto Galullo intervista Guido Travaini, professore di Principi di diritto presso la facoltá di Medicina dell´Università di Milano, e Claudio Bossi, esperto di psicopatologia forense.
4) “La strana morte di Attilio Manca”, puntata del 19 giugno 2009, Roberto Galullo intervista il prof. Antonio Rizzotto, primario di urologia presso l´ospedale Belcolle di Viterbo.
Anonimo
22 Giugno 2009 @ 21:12
scusate l'off topic ,ma un utente tale serpent non aveva detto che i terremoti nell'aquilano sarebbero cessati tempo fà a causa dellevisita del papa?
stasera che era allora?
Gianluca
Serpent on Fire
22 Giugno 2009 @ 21:47
quello di stasera non era un terremoto.
Solo un piccolo rigurgito di anticlericalismo.
🙂
Anonimo
23 Giugno 2009 @ 15:24
Serpent… certo che ne spari di grosse, a volte devo aprire la finestra per evitare che mi schiaccino.
Tu e la tua pseudo-religione miscuglio…
🙂
Anonimo
23 Giugno 2009 @ 17:17
ciao dott. franceschetti vorrei capire una cosa ma il dottore manca diciamo aveva capito qualcosa che la persona che operava era provenzano ma percè ancora oggi dopo la sua cattura ( di provenzano) si è archiviato tutto come suicidio cosa c'è da nascondere?
Paolo Franceschetti
23 Giugno 2009 @ 17:54
Ciao Anonimo.
Il dottor Manca sapeva che stava curando Provenzano; era di Barcellona Pozzo di Gotto, e conosceva l'ambiente; era consapevole.
Quindi il problema non è quello.
E' stato probabilmente ucciso perchè aveva curato Provenzano e aveva visto qualcosa che non doveva vedere. Cosa c'è da nascondere? c'è da nascondere che è stato ucciso, e non dalla mafia, ovviamente.