ovvero: I deliri di Matteo Renzi e di Mattarella per Expo 2015 e le previsioni di Castaneda sul futuro italiano.
L’unico capitolo del libro sulle religioni che ho deciso di abbandonare perché non ero in grado di portarlo a termine in modo sistematico e coerente (Dio-anima-bene e male-rapporti con le altre religioni, ecc.) è lo sciamanesimo.
Inoltre leggendo “Gli insegnamenti di Don Juan” di Castaneda mi ero annoiato a morte verso la fine e quindi ho rinunciato.
In questi giorni comunque ho ripreso in mano Casteneda, non solo in vista di una seconda edizione futura più completa, che avverrà chissà quando, ma in vista del fatto che in questo periodo di caos della mia vita mi pareva che sui suoi libri potessi trovare trovare spunti di riflessione sul lasciarsi guidare dalle coincidenze e dal destino.
Qualche giorno fa mi telefona una certa Marta che mi chiede di vedermi per un po’ di ore per parlarmi. Perché? Non lo sa bene.
Non mi pare un gran motivo, in questo periodo poi sono abbastanza impegnato a risolvere casini vari della mia vita, e respingo tutti gli appuntamenti (specie perché, manco a dirlo, ognuno vuole consulenze giuridiche gratis, e non ho voglia di darle ora che mi sono tolto dall’albo, ci manca solo infatti che mi cancello dall’albo per lavorare gratis. Per giunta molti volevano un appuntamento il primo maggio, giorno in cui sono stato sommerso da telefonate cui non ho risposto, essendo la giornata dei lavoratori, e – aggiungo io – soprattutto di quelli che la gente vorrebbe far lavorare gratis come capita a me; ho rifiutato tre appuntamenti, uno per un omicidio in cui il PM avrebbe dichiarato che è normale non trovare sangue se uno si ficca un coltello nella pancia, perché il coltello ha chiuso la ferita impedendo la fuoriuscita del sangue, secondo il perito medico legale; e un altro per un tizio truffato da una banca che vorrebbe gli facessi causa gratis perché non ha i soldi per pagare e che io ho inviato alla ditta SDL che mi pare più qualificata, ma lui insisteva che gliela facessi io).
Decido quindi di accettare l’incontro perché la tipa mi pare sufficientemente squilibrata da garantire che non sia un gran pericolo per me, e che non vorrà una consulenza giuridica.
In effetti a conoscerla la tipa è – per i miei standard – squilibratella; parla con gli spiriti in ogni momento, ringrazia per ogni cosa, dal pane che le offro alle marmellate dell’azienda del mio amico Maurizio (per le quali ringrazia più di una volta); si lascia guidare dalle coincidenze della vita e mi ricorda una specie di Juan Matus, il personaggio di Casteneda, ma al femminile.
Apprendo che è giornalista ma che ha vissuto oltre dieci anni in Messico con gli sciamani e conosce il percorso castenedico benissimo, tanto che ha scritto libri (che mi ha portato) e redatto voci di Wikipedia in lingua straniera su Castaneda.
Mi spiega quindi tutti i concetti che mi mancano, il bene il male, l’anima, il concetto di Dio, la possessione angelica, ecc. Mi dà del materiale, e il capitolo sullo sciamanesimo è quindi praticamente pronto senza gran fatica ed è anche probabile che sarà il capitolo più bello di tutto il libro, in futuro.
Apprendo anche numerose cose sulla fede Baha’i e su molti altri concetti a me poco noti.
Mi spiega come a fare il bene torna indietro molto bene, ma anche molto male, e quindi quando si opera per il bene altrui bisogna anche essere pronti a ricevere tanto male come contraccambio (basti pensare al fatto che tutti i più grandi maestri dell’umanità, Cristo, Maometto, Buddha, ma anche Osho, Steiner, ecc. sono stati uccisi, quasi tutti per avvelenamento, a parte Cristo).
Sul perchè pare che le coincidenza della vita mi abbiano portato a fare tabula rasa del mio passato e stia per cominciare una nuova esistenza probabilmente all’estero, risponde che ogni guerriero a un certo punto deve giungere al punto di rottura. O la fa da solo, facendo piazza pulita del passato e ricominciando, oppure le circostanze imporranno il cambiamento dall’esterno. Per l’infinito, dice Castaneda ne “Il lato attivo dell’infinito”, l’unica impresa degna di un guerriero è la libertà, qualunque altra attività è un inganno. E se persisti a lavorare e vivere coi vecchi schemi arrivano le circostanze della vita a farteli cambiare completamente.
I passi di ciascuno di noi sono guidati dall’infinito e le circostanze che sembrano essere in balia del caso sono regolate in realtà dal lato attivo dell’infinito che Don Juan chiama “Intento”.
Gli sciamani hanno un unico punto di riferimento: l’infinito (1).
Soprattutto trovo una spiegazione ad un mio dubbio. Leggendo Castaneda si evince lo strano rapporto tra Juan Matus e lo scrittore: il primo è un indiano Yaqui, apparentemente irrazionale, in contatto con il mondo degli spiriti; il secondo un ricercatore razionale, di stampo occidentale, tutto regole, preconcetti, forme, insomma intriso di tutto il peggio della razionalità occidentale moderna.
Il loro rapporto è un continuo snodarsi di insegnamenti di Don Juan, cui Carlos Castaneda oppone continua resistenza. Per quanto sia normale una certa resistenza a fronte di fenomeni poco usuali come quelli sciamanici, è anche vero che l’atteggiamento dello scrittore è fin troppo scettico, quasi irritante. In altre parole, se si vuole capire davvero certi fenomeni, è necessaria una certa apetura, una rilassatezza, che Castaneda non ha mai dimostrato.
Mi sono quindi sempre domandato come fosse possibile che uno sciamano avesse potuto scegliere una persona cosi poco adatta come Casteneda per ricevere proprio quegli insegnamenti. La risposta che mi sono dato è che forse Castaneda non sarà stato l’allievo perfetto, ma probabilmente è stato il veicolo scelto da alcune forze spirituali per diffondere la cultura sciamanica nel mondo.
Il suo compito non era insomma quello di imparare, ma quello di “insegnare”, di trasmettere all’esterno con i suoi bellissimi libri un insegnamento altrimenti destinato a scomparire.
Come disse Benedetto XVI il giorno della sua elezione, il Signore sceglie mezzi imperfetti, per raggiungere i suoi fini che sono sempre perfetti.
Marta mi racconta che in Messico gli sciamani narrano sul rapporto alcune storie sul rapporto tra Don Juan e Castaneda, mai rivelate al pubblico, che confermano questa mia impressione. Ma sarebbe troppo lungo ora raccontare queste cose, e sopratttutto neanche so se sia corretto raccontarle (per giunta non potrei mai sapere se sono vere… mi limito a dire che sono verosimili, e mi risuonano perfettamente dentro, perché era ciò che a intuito avevo sospettato).
Racconto a Marta che per ogni capitolo del mio libro sulle religioni mi sono capitate coincidenze particolari. Quando scrivevo il capitolo su San Giovanni e la Maddalena mi ha telefonato una persona, Vania, che mi ha invitato a tenere una conferenza sulle religioni per qualche giorno, in una villa creata da una persona che si chiamava Giovanni Battista e la cui moglie (o un’altra parente, ora non ricordo) si chiamava Maria Maddalena. Giorni stupendi, pieni di eventi sincronici molto belli, che Vania e Modesto ricorderanno. Mentre scrivevo il capitolo sull’ebraismo un altro lettore, Nicola, mi inviava un mantra ebraico senza motivo e senza spiegazione. Mentre scrivevo il capitolo sul satanismo mi telefonava una posseduta dal demonio per chiedermi di un esorcista…. E così via… Ma questa coincidenza è la più forte di tutte.
Marta mi spiega che evidentemente ad ogni capitolo mi venivano a salutare gli spiriti guida delle varie religioni, e che lei ha sentito di dover venire qui mossa dallo spirito di Castaneda, proprio perché questo capitolo altrimenti non lo avrei mai scritto.
A quel punto la mia mente razionale ha dei dubbi legittimi.
Ma se gli spiriti guida sono venuti a salutarmi, per quale motivo il libro poi non ha avuto una sorte fortunata e ho pure rotto il contratto con l’editore che doveva pubblicarmelo? Invece di mandarmi un mantra non era meglio se mi mandavano meno sfiga?
E poi il fatto che abbia ricevuto i saluti dello spirito guida del satanismo non è proprio confortante… invece di inviarmi un indemoniato, non poteva dirmi “ciao, sono lo spirito guida del satanismo, ti porto i saluti da parte della nostra allegra confraternita, cordiali saluti”?
E poi come fai a sapere che è davvero lo spirito guida di Castaneda e non di un tuo amico che ti fa uno scherzo, o del compagno di banco di Castaneda che siccome lo odiava perché era secchione ora si spaccia per lui?
– Ha qualche messaggio speciale per me il tuo amico Castaneda? – chiedo provocando.
– Sì. Dice che non devi aver paura quando c’è il vuoto attorno a te e tutto pare precipitare, perché vuol dire che si prepara il meglio per te. La distruzione prelude alla costruzione.
– Sì, questo è un concetto che conosco bene – le dico – Anche sul mio libro sulle religioni questo concetto ricorrre spesso.
– Sì, ribatte lei ma un conto è sapere le cose, un conto è viverle; se vivi una coincidenza molto forte, è come un messaggio del destino che ti rassicura e ti fa credere ancor di più in qualcosa che altrimenti rimane solo razionale.
Insomma… Marta è il messaggio che mi manda Castaneda a quanto pare.
Qualcuno mi dice che questa è matta e forse non è il caso di frequentarla. Ma non mi fa paura stare con una persona così squilibrata?
In Giappone, mi spiega Marta, c’è un monte dove la gente si va a suicidare e alla cima di esso c’è scritto: “Se ti vuoi suicidare non farlo, possiamo aiutarti…” (e c’è una specie di numero verde). Perché li è normale suicidarsi se uno non trova il modo di vivere. E’ solo una scelta come tante, né più né meno onorevole di quella di vivere.
Paese che vai normalità che trovi, aggiunge.
Infatti… rispetto a frequentare persone che trovano normale che uno si suicidi senza che esca sangue, o trovino normale in periodo di crisi investire in titoli proposti dalla propria banca di fiducia, preferisco la normalità di una che parla con gli spiriti. Che sono senz’altro più attendibili dei periti di tribunale e delle sentenze di una certa magistratura. Anche perché poi lo spirito di Castaneda non pretende la consulenza gratis, ma me la fornisce lui.
Se mi fa paura una tipa così? No. Direi che mi farà più paura il rispettabile magistrato davanti cui mi troverò prima o poi a Firenze, e di fronte a cui risponderò di diffamazione per aver detto che Mario Spezi e Piero Luigi Vigna erano due dei Mostri di Firenze. Sarò di fronte a persone normali, magistrati, avvocati, e lì ci sarà davvero da aver paura. Ma il fantasma di Castaneda non mi crea problemi.
Mi fa più paura la normalità.
***
Stamattina invece apro l’ANSA e leggo che i Black Block hanno di nuovo fatto casino, questa volta a Milano. E leggo le cazzate di Mattarella, quelle sì che mi paiono cazzate. Sempre le stesse: “Dobbiamo punire i responsabili” (ma se non li hanno mai puniti fino ad oggi e sanno benissimo chi sono! Ma andate a cagare!).
Ma in rapida successione abbiamo le deliranti dichiarazioni di Renzi: “Da domani riparte il futuro dell’Italia” (probabilmente allude al fatto che questi sono giorni di festa, ma da lunedì i commercianti e gli imprenditori riprenderanno a ricevere regolarmente per posta le loro cartelle di Equitalia, perché il futuro mi pare quello ormai, ossia il collasso totale).
E Yara Gambirasio invece è stata uccisa da Bossetti.
Le dichiarazioni del fantasma di Castaneda, tutto sommato, le trovo normali; e se poi un giorno scopro che non venivano da Castaneda ma dalla mamma di Alvaro Vitali, o che Marta si è inventata tutto, in fondo non cambia molto. La sostanza è corretta. Le dichiarazioni di Renzi e Mattarella mi sembrano un vero delirio. Una presa per il culo inaccettabile.
Meglio la follia, se questa è la normalità.
Appena si sveglia le chiederò se Castaneda può indicarci in quale anno usciremo da questa crisi finanziaria. Sicuramente il suo parere sarà più attendibile di quello di Draghi e del Ministero del Tesoro.
Intanto vado a preparare il caffè e poi mi dedicherò alle mie normali occupazioni, come leggere gli atti processuali di un mio carissimo amico agli arresti domiciliari per mafia, condannato per “sbaglio”, perché il giudice ha invertito i nomi, quelli del denunciante che è divenuto il denunciato e viceversa, quindi da denunciante il mio amico si è ritrovato condannato lui per il reato da egli stesso denunciato. E che cazzo… tutti possono sbagliare, e credo che il problema non sia della magistratura, ma del mio amico, che è troppo suscettibile e non capisce che errare è normale, e che cazzo! E’ parlare con gli spiriti che non è normale.
Chissà se Castaneda gradisce il caffè al mattino. Lo saprò al suo risveglio.
(1) Castaneda, Il lato attivo dell’infinito, ed. bur, pag 120
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La morte è il solo saggio consigliere che abbiamo. Ogni volta che senti, come a te capita sempre, che tutto va male e che stai per essere annientato, voltati verso la tua morte e chiedile se e vero; la tua morte ti dirà che hai torto; che nulla conta veramente al di fuori del suo tocco. La tua morte ti dirà: “Non ti ho ancora toccato”
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«Per me c’è solo il viaggio su strade che hanno un cuore, qualsiasi strada abbia un cuore. Là io viaggio, e l’unica sfida che valga è attraversarla in tutta la sua lunghezza. Là io viaggio guardando, guardando, senza fiato.»
DON JUAN: «Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c’è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall’ambizione.»
«Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa è una domanda posta solo da un uomo molto vecchio. Il mio benefattore me l’ha detta una volta quando ero giovane, e il mio sangue era troppo vigoroso perché la comprendessi. Ora la comprendo. Ti dirò che cosa è: “Questa strada ha un cuore?” Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. Nella mia vita posso dire di aver percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha adesso un significato.”Questa strada ha un cuore?” Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l’altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L’altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l’altra ti indebolisce.»
CARLOS CASTANEDA: «Ma come si fa a sapere quando un sentiero non ha un cuore, don Juan?»
DON JUAN: «Prima di inoltrarti in esso poniti la seguente domanda: “Questa strada ha un cuore?” Se la risposta è no, lo saprai, e allora dovrai scegliere un altro sentiero.»
CARLOS CASTANEDA: «Ma come faccio a capirlo?»
DON JUAN: «E’ una cosa che si sente. Il problema è che nessuno si pone questa domanda, e quando un uomo si accorge di aver intrapreso una strada senza cuore, essa è pronta per ucciderlo. Arrivati a quel punto, sono pochi quelli che si fermano a riflettere e abbandonano la strada.»
CARLOS CASTANEDA: «Cosa devo fare per formulare la domanda nel modo giusto, don Juan?»
DON JUAN: «Fallo e basta.»
CARLOS CASTANEDA: «Quello che vorrei sapere è se esiste un metodo per non mentire a se stessi credendo che la risposta sia positiva quando in realtà non lo è.»
DON JUAN: «Perché dovresti mentire?»
CARLOS CASTANEDA: «Forse perché in quel momento la strada sembra piacevole e divertente.»
DON JUAN: «Sciocchezze. Una strada senza cuore non è mai piacevole. Devi lavorare duramente anche per intraprenderla. D’altra parte è facile seguire una strada che ha un cuore, perché amarla non ti costa fatica.»
– da “Gli insegnamenti di don Juan (A scuola dallo stregone)”
di Carlos Castaneda –
Fausto
3 Maggio 2015 @ 9:09
Gentilissimo Paolo, ho appena letto il suo ottimo articolo su Castaneda e sul resto del contenuto.
Non sono di pensiero così profondo e non mi posso permettere di trattare gli insegnamenti di Castaneda, ma mi sento di esprimere un mio personale convincimento sulle persone, ripetendo un detto di Arnold Schwarzenegger (non certo uno stinco di santo), ma che rende al meglio quanto esporrò:
CHI NON HA FAME, NON TROVA PANE.
Da tanti anni, insieme ad un mio carissimo amico, abbiamo fondato un'Associazione, senza alcuno scopo di lucro, e dove per iscriversi era necessario soltanto mandare un foglio di adesione, SENZA ALCUN OBOLO, ne a titolo di iscrizione annuale, ne per alcuna altra attività associativa.
L'iscrizione serviva esclusivamente per accumunare tutte le persone che avevano una certa problematica famigliare.
Per questa attività, sia io che il mio carissimo amico, afrontavamo personalmente delle spese per manifestazioni e viaggi in mezza Italia (tutto regolarmente illustrato su un sito internet), MA NON ABBIAMO MAI CHIESTO, UN SOLDO DA ALCUNO.
Questo perchè avevamo visto che molte altre "associazioni" del genere, si facevano pagare l'iscrizione annuale (assolutamente esosa), a fronte di nessuna attività sul territorio che potesse divulgare lo scopo della "associazione", ne tantomeno potesse operare in maniera da fare incontrare i singoli soci.
Ebbene Dott. Paolo, sa quante persone si sono iscritte alla nostra Associazione (completamente agggratisse)?
10 – Esattamente ……. n° 10 in tutta Italia!
Sa perchè? Perchè preferivano iscriversi a quelle "associazioni" che si facevano pagare e non facevano un bel c…. di nulla per loro.
Questi sono gli "itagliani" (naturalmente non tutti, ma diciamo un buon 98%).
Ma la cosa più folle, e qui mi ricollego al suo scritto, è che svariati cittadini chiamavano telefonicamente noi, giornalmente (a volte anche di notte, in quanto dipendeva dalla disperazione che avevano), affinchè potessimo organizzare delle manifestazioni pubbliche nella loro città di residenza ed avevano anche il coraggio di dirci che erano iscritti ad altre "associazioni", anche se riconoscevano che queste non facevano nulla per loro.
Riassumendo: Ti iscrivi ad una "associazione" che ti chiede soldi (tanti) per non fare un cavolo, poi preso dalla disperazione ti rivolgi a quelli che non hanno mai chiesto un soldo, per avere un "Servizio gratis" e non hai neppure il coraggio di iscriverti gratuitamente alla nostra Associazione?
Ora mi ricollego ancora alla sua esposizione: lasci perdere chi chiede sempre e non da mai, NON IMPARERA' MAI!
Personalmente preferisco leggere libri in formato PDF, perchè sono per la tecnologia, MA HO COMPERATO N° 2 LIBRI SUOI e n° 1 libro di Solange Manfredi, e lo sa perchè?
Perchè Voi vi esponete, molto …. in alcuni casi anche troppo, per cui ho ritenuto opportuno, nel mio piccolo, dimostrarvi il mio apprezzamento verso il Vostro lavoro eccezionale (perchè fatto con scienza e coscienza), acquistandovi almeno una piccola parte dei Vostri interessantissimi scritti (dei quali, mi creda, ho fatto tesoro) e continuo ancora a seguirvi sul Vostro eccezionale Blog.
Sono un povero e comune Cittadino Italiano e, se ne avessi avuto la possibilità economica, ne avrei acquistati anche altri (anche solo per il motivo di cui sopra), ma mi domando sempre: possibile che gli italiani non comprendono mai queste cose, non sono mai capaci di capire il sacrificio e l'impegno di una persona, ne sono in grado di fornirgli un piccolo supporto?
Però pensano sempre che, dato che uno si sacrifica per molti, possa indefinitamente continuare a farlo e quindi lo si possa continuare a spremere come un limone, PER AVERE IL SAPERE (giustametne, dico io), MA SENZA MAI DARE NULLA IN CAMBIO, nemmeno un misero obolo per sostenere una nobile causa?
Ecco il perchè, carissimo Dott. Franceschetti, l'Italia si è ridotta in questo modo.
E' sicuro che: CHI DEVE CAPIRE, CAPISCA ED, IN OGNI CASO, IN QUANTO TEMPO?
Con rispetto.
Fausto.
Giorgio Andretta
3 Maggio 2015 @ 9:30
Franceschetti,
Cristo non è morto.
Glielo chieda al suo amico Cammerinesi, dato che è l'esperto di scienza dello spirito.
Solamente chi scrive un libro sulle religioni può pensare che si possa avvelenare il Cristo.
Anonimo
3 Maggio 2015 @ 9:31
bel post,
attento con Castaneda, come sai la faccenda è sdrucciolevole, e ci sono seri problemi di attribuzione. In pratica pare che sia un falso, che Don Juan non sia che un personaggio nato dalla mente di Castaneda. E' anche vero che discernere tra vero e falso, nel caso di Castaneda, può essere un'approccio sbagliato, e che certi celebri falsi custodiscono nel modo più efficace la luce della verità.
Nessun giornalista ufficiale avrà mai l'ardire di chiedersi a chi giovano le auto bruciate nel centro di Milano. Di sicuro non a chi vorrebbe mettere i cittadini a conoscenza degli espropri che sono stati fatti per costruire l'expo. Al contrario, fanno molto comodo a chi vuole far tacere queste voci relegandole nell'illegalità. Ma il giochino è così chiaro che basterebbe osservare l'uso elementare dei colori. Nella finzione, i cattivi devono essere sempre vestiti di nero, che siano Black Block, che siano l'Isis o i Nazisti, quando viene messo in scena il bene ed il male ad uso delle masse, chi sono i buoni e chi sono i cattivi deve essere chiaro.
Umberto Aquila
3 Maggio 2015 @ 9:54
Finalmente dottor Franceschetti!
Il Castaneda con i suoi romanzi mi ha aperto la mente in maggior misura che i video dei corsi tenuti alla Bocconi, li consigliava persino un suo eminente utente che si firmava dr.anthropos, kalòs quindi. Giuro che maggior paura non credo che fosse quando Fetonte abbandonò li freni per chè 'l ciel come pare ancor, si cosse, nè quando Icaro misero le reni sentì spennar per la scaldata cera gridando il padre a lui "mala via tieni", che fu la mia quando vidi la piega che stava prendendo il blog,perchè vidila mirabilmente oscura, bene quindi che l'Antropologo sia conosciuto di più. Illustrissimo dr. Franceschetti,per restare in tema di più lievi legni, l'eminentissimo sopracitato sembra essersi dileguato più che Deimos e Phobos a fine battaglia ne sa qualcosa? Buon uovo di pasqua a tutti i laureati!
Ciccio
3 Maggio 2015 @ 11:45
Caro Don Paolo,
l'insegnamento di Don Juan è bellissimo e quanto mai veritiero nella sua semplicità. Lo sento così anche perchè l'ho vissuto sulla mia pelle.
Se lasci l'Italia dispiace a tutti noi aficionados, ci sentiremo un po' più soli. Ma se, come sembra, questa strada per te ha un cuore, fai benissimo. Certo, non credo che il resto del mondo sia tutto rose e fiori, nella maggior parte dei casi è solo una merda che non conosciamo bene come quella italiana (parlo quantomeno del mondo "civilizzato").
Ma in definitiva tutti noi abbiamo una domanda: se po' sapè 'ndo cazzo vai e a fare che oppure è top secret ?
Anonimo
3 Maggio 2015 @ 14:31
Bisognerebbe chiedersi come sia nata questa dispinzione normalità-follia.
Sinteticamente si può dire che la normalità è lavorare, diventare padre e madre, rinunciando ad essere figli.
La follia è ciò che devia da questo ordine.
Anonimo
3 Maggio 2015 @ 15:31
che cazzo di commenti…inclusa la leccata antroposofica
Anonimo
3 Maggio 2015 @ 18:02
Potresti leggere anche i libri di Igor Sibaldi per entrare nell'ottica degli spiriti guida. Sibaldi è stato molto influenzato dal lavoro di Castaneda. Lui sostiene che Don Juan sia uno spirito guida di Castaneda.
Dar56
3 Maggio 2015 @ 21:53
Seconda parte:
“C’era una volta un villaggio di creature
che vivevano nel fondo di un gran fiume di cristallo.
La corrente del fiume scorreva silenziosamente su tutte le
creature, giovani e vecchie, ricche e povere, buone e malvage, in
quanto la corrente seguiva il suo corso, conscia soltanto della propria
essenza di cristallo.
Ogni creatura si avvinghiava strettamente, come poteva, alle
radici e ai sassi del letto del fiume, poiché avvinghiarsi era il loro
modo di vivere, e opporre resistenza alla corrente era ciò che ognuna
di esse aveva imparato fin dalla nascita.
Ma finalmente una delle creature disse: “Sono stanca di
avvinghiarmi. Poiché, anche se non posso vederlo con i miei occhi,
sono certa che la corrente sappia dove sta andando, lascerò la presa e
consentirò che mi conduca dove vorrà. Continuando ad avvinghiarmi
morirò di noia”.
Le altre creature risero e dissero: “Sciocca! Lasciati andare e la
corrente che tu adori ti scaraventerà rotolandoti fracassata contro le
rocce, e tu morirai più rapidamente che per la noia”.
Quella però non dette loro ascolto e, tratto un respiro, si lasciò
andare e subito venne fatta rotolare dalla corrente e frantumata
contro le rocce.
Ciò nonostante, dopo qualche tempo, poiché la creatura si
rifiutava di tornare ad avvinghiarsi, la corrente la sollevò dal fondo,
liberandola, ed essa non fu più né contusa né indolenzita.
E le creature più a valle nel fiume, per le quali era un’estranea,
gridarono: “Guardate, un miracolo! Una creatura come noi, eppure
vola! Guardate il Messia, venuto a salvarci tutte!”.
E la creatura trascinata dalla corrente disse: “Io non sono un
Messia più di voi. Il fiume si compiace di sollevarci e liberarci, se
soltanto osiamo lasciarci andare. La nostra missione vera è questo
viaggio, questa avventura”.
Ma le altre gridarono più che mai “Salvatore”, sempre
avvinghiandosi nel frattempo alle rocce, e, quando tornarono a
guardare, il Messia era scomparso, ed esse rimasero sole a intessere
leggende su un Salvatore”.
Non so quanto questa storiella sia attinente con la tua vita, ma la tua situazione e la tua intenzione di partire per "nuove avventure" mi ha ricordato quella creatura del fiume di cristallo che ha deciso di "lasciare la presa" (un giorno, non so ancora quando – ci sto lavorando – lascerò anch'io la presa e di sicuro sarà per scoprire altri paesi diversi da questa maltrattata Italia (dai suoi imbambolati abitanti in primis).
Condivido in pieno tutto il resto dell'articolo…….
Fine seconda parte
Dar56
3 Maggio 2015 @ 21:55
Terza (ed ultima) parte.
Avrei potuto anche concludere già con la seconda parte di questo mio (lo so) troppo lungo commento, ma ho una curiosità, un dilemma che mi attanaglia. Non te lo chiedo per provocazione, te lo giuro, ti prego di credermi, se potessi parlarti direttamente lo capiresti dal tono della mia voce che la mia è una curiosità sincera e senza malizia, ma per iscritto ho sempre timore che si possa essere fraintesi. Il fatto è che veramente non riesco a capire come funzionano certe e quindi spesso mi viene il dubbio che sia io a sbagliare.
Non voglio sapere i tuoi fatti privati e non voglio farti i conti in tasca ma si intuisce da certi tuoi articoli e anche da certe tue dichiarazioni a Bordernight, che la tua situazione economica ultimamente non sia delle più rosee ciò nonostante qualche settimana fa sei riuscito comunque a trascorrere qualche tempo negli Stati Uniti. Come si possono conciliare le due cose? Ripeto, non voglio conoscere i particolari della tua vita privata, ma se ci sono sistemi particolari per viaggiare low low low cost mi piacerebbe conoscerli, io non mi trovo con l'acqua alla gola per fortuna, ma un viaggio negli States ora proprio non me lo posso permettere, a meno che non abbia, come forse tu hai (e qui si spiegherebbe tutto) degli amici disposti ad ospitarmi e magari anche a pagarmi il viaggio!
Il fatto è che certe cose mi hanno sempre fatto impazzire: faccio il musicista di professione e insegno musica quindi non navigo nell'oro (anzi) e per un lavoro come il mio parlare di mutuo non è mai stato nemmeno lontanamente possibile eppure incontravo sempre colleghi che senza apparenti problemi, compravano casa, macchina e vacanze all'estero. Eppure facevano lo stesso mestiere mio, le stesse lezioni che faccio io e gli stessi guadagni che dichiaravo io, ma io certe cose non le potevo raggiungere (non che me ne fregasse più di tanto, intendiamoci, ma solo per capire) mentre per molti di loro, tutto facile, nessun problema.
Poi però andavo immancabilmente a scoprire che tutti avevano o hanno genitori che hanno pagato (per esempio) una buona percentuale del mutuo, che hanno fatto da garanti, alcuni invece avevano una una parte della casa o un piano in più da cedere ai figli, un'auto da "svendere" (regalare), una casa al mare/montagna/lago da concedere.
Bene, sono contentissimo per loro, nessuna invidia da parte mia, ma almeno mi sono chiarito che non sono io l'unico fesso ;))
Bene, come si fa ad andare in America senza soldi? Ci deve essere un sistema (tipo amici ospitanti) del tutto spiegabile, o anche qui l'unico fesso sono io?
Ti prego di non mandarmi a qual paese, è una domanda che ti faccio con ingenua curiosità ed affetto.
Un abbraccio.
Dario
Ps: se ti è piaciuta la "parabola" del libro di Richard Bach e mi dai un indirizzo e-mail, posso inviarti il libro in pdf, è veramente molto bello, te lo consiglio, sono sicuro che ti piacerebbe. ^_^
Paolo Franceschetti
4 Maggio 2015 @ 3:05
Ciao Dar56. premesso che dei tuoi messaggi non esiste la prima parte, quindi se vuoi puoi riscriverla, rispondo alla tua domanda.
Ti spiego come sia possibile andare negli USA e allo stesso tempo essere senza soldi.
Premesso che sono andato a casa di amici e i voli costano poco (anche 400 euro, io comunque l'ho pagato 600) devi considerare che un professionista come me ha incassi e uscite molto sbilanciate.
A me ad esempio escono quasi 2000 euro di spese fisse tra affitto dello studio, carte di credito, e un mutuo mensile da 500 euro al mese, ma in tempi più floridi incassavo anche 10.000 e più euro al mese.
A un certo punto, se alcune ditte iniziano a non pagarti, altre iniziano a pagarti a 60 o 90 giorni, inizia uno sbilanciamento tra entrate e uscite improvviso.
Se avessi potuto prevedere lo scherzetto fattomi da alcune ditte, ad esempio, non sarei neanche andato in america.
Questa situazione è molto simile a quella di molti imprenditori che li vedi in Ferrari ma stanno fallendo e devono chiudere la fabbrica. La Ferrari l'hanno magari comprata quando la ditta fatturava milioni di euro all'anno, e comprandola a rate o col leasing se la sono scaricata dalle spese; poi al momento del crollo economico si ritrovano con un buco di milioni di euro, in cui a quel punto la ferrari è l'ultimo dei problemi. Magari vorrebbero pure vendere la ferrari ma a causa della crisi non gliela compra nessuno e non hanno 4 o 5000 euro per comprarsi una punto usata. Quindi continuano a girare in Ferrari, pur non avendo un euro di contanti e facendosi prestare i soldi della benzina dai genitori.
Ecco, grosso modo la mia situazione è questa. Mai avuta la ferrari (ho solo una micra) ma il problema è questo sbilanciamento tra uscite ed entrate per cui ad un certo punto uno può ritrovarsi a collassare.
Paolo Franceschetti
4 Maggio 2015 @ 3:07
Bellissimo comunque il racconto del fiume di cristallo. Puoi scrivermi a [email protected]
Adriano
4 Maggio 2015 @ 10:32
salute,
mi permetto di segnalare alcune considerazioni che mi arrivano nei pensieri leggendo questo bellissimo post.
Dialoghi superiori si svolgano in un linguaggio non noto.
Tutti noi esseri umani abbiamo sensi sconosciuti che dialogano con la materia.
Il codice che viene usato è stato raccontato solo in parte da pochi esseri capaci farlo.
In genere le persone solo poco prima di morire vedono chiare le tabelle per la traduzione.
Per esempio il richiamo al suicidio per poter leggere quelle tabelle prima che il tempo corporeo si svolga naturalmente
In prossimità della nostra morte saremo in grado di tradurre per gli altri e per noi stessi i segnali che provengono dal nostro "futuro".
I più fortunati e designati attraverseranno molte morti non definitive e rinasceranno con sensibilità sempre maggiore.
Essi si presenteranno molto allenati davanti al loro ultimo giorno.
Da quel momento inizieranno a diffondere alcune importanti traduzioni delle leggi universali che ora sanno leggere.
Così come le morti di persone care ci permettono brevi contatti e brevi traduzioni dello sconosciuto linguaggio.
Essere promotori della guarigione è già uno stadio elevato dell'esistenza.
Essere guaritori direttamente in combattimento con il male, per se e per altre creature è un passo successivo.
Essere guaritori attraverso la propria anima spesso prevede il sacrificio estremo.
Direi di posizionarsi sul 2° livello.
Complimenti e auguri per le pubblicazioni.
Adriano ([email protected])
Coccinella Paola
4 Maggio 2015 @ 10:58
La sua amica Marta di certo non ha figli…
Paolo Franceschetti
4 Maggio 2015 @ 11:38
Ha tre figli di cui due giornalisti, e uno erborista. Forse deve rivedere il suo modo di pensare signora.
Dar56
4 Maggio 2015 @ 11:53
Prima Parte:
Caro Paolo, è ormai da diversi anni che ti seguo con interesse, ammirazione e rispetto (ci siamo anche incontrati una volta ad una conferenza a Verona), quindi so che la mia sincerità non sarà motivo di offesa per te. E non deve esserlo perché non ce n'è motivo alcuno: il fatto è che (mi dispiace) il libro sulle religioni non mi suscita la benché minima curiosità, anzi mi spaventa un po', ma non certo per "colpa" tua, è sicuramente una mia mancanza, ho sempre sentito una certa avversione verso le religioni istituzionalizzate, anzi sono sempre stato un po' anarchico e ho sempre fatto fatica a seguire qualsiasi precetto o regola. Ecco perché un libro sulle religioni mi fa paura.
Ciò nonostante lo acquisterò appena possibile (nel formato e-book), in parte per contribuire in qualche modo agli sforzi da te sostenuti per aiutare le persone e per tenerci tutti informati su fatti che altrimenti non avrei mai imparato, e in parte anche perché è giusto anche a volte vincere le proprie resistenze e la propria pigrizia. E poi so (anche se non so perché) che in qualche modo il tuo libro mi farà cambiare idea su molte cose e anche cambiare le proprie idee è segno di crescita, prima spinta per tutta la mia vita.
Nelle mie scelte ho (quasi) sempre seguito l'istinto e le sensazioni, non so perché, alcune cose mi ispirano e altre no. Conosco di fama i libri di Castaneda ma, per nessun motivo particolare, non me ne sono mai sentito attratto o affascinato, anche se mi sono piaciuti i passaggi scelti per il tuo articolo. Ho invece amato moltissimo i libri di Richard Bach (non so se lo conosci) e ad uno in particolare ho pensato leggendo il tuo articolo; il titolo è "Illusioni" e da questo libro è tratto il piccolo racconto che riporto nella seconda parte di questo mio (sicuramente troppo) lungo commento:
Coccinella Paola
4 Maggio 2015 @ 12:12
Eggiá! 🙂 buona giornata!
Paolo Franceschetti
4 Maggio 2015 @ 12:20
No dar, non mi offendo di certo ci mancherebbe. se a volte insulto qualche lettore non è semplicemente perchè mi criticano o dissentono, ma è perchè il modo è intollerabile.
Il tuo è una dialogo più che civile, e gradevole.
Ti auguro però buona lettura. Potrebbe essere che cambierai idea su qualcosa. Un abbraccio
Anonimo
4 Maggio 2015 @ 19:18
Ho letto un pò di Castaneda, l’impressione che ho avuto dello sciamano alla fine è stata quella di un vecchio saggio, magari un po’ ermetico o forse semplicemente un po’ rincoglionito, come potrebbe essere un nostro vecchio contadino di quelli di una volta, con il cervello fino. Penso che l’illuminazione ci venga dal buon senso, dalla capacità di imparare da quello che vediamo, sentiamo o semplicemente percepiamo. Prima o poi diventa evidente a tutti che c’è una realtà a noi invisibile, che spesso si diverte anche a prenderci un po’ per il culo, ancorchè spiritualmente, per cosi dire. Che ci siano migliaia di modi per arrivare alla verità e che la mia verità possa anche essere diversa da quella di qualcun altro è il primo passo per capire come va il mondo. Se non fosse così non si spiegherebbe come ha fatto il Belli a mettere in un sonetto cento modi per definire “er padre de li santi”, una delle cose più universalmente riconoscibili alla stessa maniera da tutti, che la natura si sia mai inventata. A proposito, ovviamente il Belli ha scritto anche “la madre delle sante”. Saluti.
G.
Anonimo
6 Maggio 2015 @ 14:58
@anonimo 4 maggio 2015 21:18
"Penso che l’illuminazione ci venga dal buon senso, dalla capacità di imparare da quello che vediamo, sentiamo o semplicemente percepiamo. Prima o poi diventa evidente a tutti che c’è una realtà a noi invisibile, che spesso si diverte anche a prenderci un po’ per il culo, ancorchè spiritualmente, per cosi dire."
Caro anonimo, siamo proprio sicuri che le cose – riguardo l'illuminazione e riguardo "l'inevitabile" percezione collettiva della realtà invisibile – stiano proprio così?
Con rispetto
Anna
7 Maggio 2015 @ 9:15
Ciao Paolo, questo tuo articolo molto bello non è che la dimostrazione che la legge dell'attrazione funziona sempre e bene! La tua nuova amica Marta ha ragione, quanto più bene ed energia positiva mandi in circolo e maggiore sarà l'energia negativa che le forze oscure ti manderanno in risposta per contrastare l'energia che li uccide. Ne so qualcosa anch'io nel mio piccolo! Per quanto riguarda una nuova vita, ho sempre pensato, contrariamente a chi dice che non è determinante, che il luogo e l'ambiente in cui si vive sia invece fondamentale per trovare se stessi e un proprio "centro di gravità permanente" e avendo vissuto oltre dieci anni in vari paesi stranieri ti posso dire che avrai tutto da guadagnare in termini proprio di ritrovare una serenità che in Italia non potrà mai esistere. Il sistema esiste ovunque, è vero, ma è altrettanto vero che all'estero ci sono opportunità di crescere come persona e professionista che in Italia ormai neanche si possono sognare. Ti auguro quindi di trovare la tua strada o anche solo di continuare a viaggiare con gioia ed entusiasmo rinnovati, consapevole che conta il viaggio e chi si incontra lungo il cammino e non la meta.
ro
12 Maggio 2015 @ 14:58
carissimo paolo, sguo il tuo blog praticamente da sempre, abche se nell"ultimo periodo sempre meno, perché avvertivo che mancava qualcosa al tuo percorso, che sentivo non avvicnarsi al mio. hai dato un grande contributo al risveglio delle coscienze e con castaneda mi sembra che ti avvicini a chiudere il cerchio. non voglio dire che io abbia già capito tutto, anzi, sono ancora pieno di incertezze nonostante l'età.. da diversi giorni mi frullava l'idea di ritornare a leggere il tuo blog.. ed ecco che per la prima volta abbandono la risrvatezza e ti scrivo pregandoti di arrivare con calma al cuore del messaggio che don juan lascia a castaneda, che ritrovi solo negli ultimi libri e in una conferenza dove castaneda rompe la sua riservatezza e spiega la scoerta sconvolgente degli sciamani yaqui.. per trovare il tempo di scrivere sul tuo blog mi sono dovuto rompere il piede (incertezza nella direzione) e tenerlo ingessato ancora un paio di settimane (spero), dopo che mi hanno rubato per la seconda volta nel giro di tre anni lo zaino con dentro i tarocchi (insieme a tante altre cose) che interpreto alla maniera di jodorowski (esilarante il racconto dell'incontro tra jodo e castanaeda, tutti e due iniziati da sciamani diversi) e che uso per il potenziamento delle risorse delle persone (soprattutto amici e parenti). il fatto particolare é che episodi fisici o di avvengono sempre dopo un attività intensa di pratica di riconnessione o di lettura o di qualsiasi altro aiuto (sempre gratuito, naturalmente). e coi' é stato anche stavolta. quindi sono prparato a ricevere il male facendo il bene, ma la cosa mi scogliona alquanto… ed ecco l'incertezza nel cammino.. ho provato a vivere in diverse città, ultima parigi, ma anche li' incontri che sembrano incredibili e che ricapitolano il percorso illuminante del tuo lavoro precedente… sarà perché il mio nome racchiude numerosi fiori di un solo tipo, sarà perché la mia data di nascita rappresenta l'avvio e la chiusura di un ciclo (ecco, una cosa che non hai collegato: l'annuncio della data di venerazione di papa woitjla e la cattura di bin laden il giorno dopo, volendo ritornare alla vecchie analisi..), ma avrei anche io qualcosa da raccontarti, magari in privato se sei disponibile; quello che mi interessa oggi é solo segnalarti che alla fine don juan rivela a castaneda che tutto quello che gli ha insegnato in precedenza non era da ritenere, aveva il solo scopo di allenare il suo spirito alla comprensione della verità ultima, quella dei voladores, e di come essere e a cosa serva realmente essere un guerriero.. poi se riprenderai gurdijeff e i racconti di belzebù che lui riprende dalle antiche storie collegate al cerchio interno dell'umanità, chissà se mai ne potremo discutere….. il fatto che continui sulla strada della ricerca interiore sgombra il campo da dubbi che pure, sono sincero, mi sono affiorati su di te, quindi accogli i sensi della mia stima e apprezzamento. complimenti. io vivo nell'incertezza ormai da troppi anni, e forse ho acuito troppo i miei sensori…