Tratto da: Alla ricerca di Dio, dalla religione ai maestri spirituali contemporanei
Il Bene e il Male non esistono come li conosciamo e concepiamo noi. Ciò che noi identifichiamo come Male può spesso rivelarsi il nostro sommo Bene; una malattia può darci le energie per curarci anche una serie di effetti collaterali o di piccoli disturbi che fino ad allora non avevamo mai preso in considerazione; un disastro economico può arrivare a metterci nella condizione di meditare e scoprire nuove ragioni di esistere e nuovi valori…
… la morte di una persona può essere per quella persona la liberazione da un Male di vivere che la attanagliava, e quindi il Male che noi vediamo in questa situazione è solo un riflesso di ciò che proviamo noi, non lei. Il nemico, l’avversario, i ladri, gli assassini, hanno una funzione perché costringono l’umanità a cercare soluzioni, ad elevarsi. Non si lotta contro gli uomini, ma contro gli impulsi che li agitano come marionette. Nessun uomo fa il Male per il gusto di farlo, ma ciascuno pensa di fare del Bene, e ciascuno si sente, dal proprio punto di vista, sulla retta via. Hitler, Totò Riina, il serial killer, pensano che la cosa che fanno sia la migliore, anche se magari solo per loro, e non riuscirebbero a fare diversamente da come fanno.
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► Occorre amare i nostri fratelli dell’ombra per l’opportunità che ci offrono di forgiarci una spada di limpidezza e chiaroveggenza. Se cadiamo dovremmo ringraziarli per questa insperata fortuna, che ci agguerrisce nel sentiero della ricerca. (Daniel Givaudan)
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Il Male esiste perché si possa percepire il Bene, e il Bene non esisterebbe senza il concetto di Male. Entrambi, quindi, so-no le due facce opposte di una medaglia, e non potrebbe es-sere diversamente, l’uno esiste solo se esiste l’altro.
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► Bene e Male sono funzioni della sorgente. Il Male ha lo scopo di dinamizzare l’esistenza, è distruzione, caos, catabolismo. Il Bene è costruzione, pace, serenità, ordine, anabolismo, ha lo scopo di armonizzare l’esistenza stessa ampliando, com-prendendo l’insegnamento delle lezioni inferte dal dolore ed è questo il fine stesso dell’esistenza umana. (Adam Kadmon, Ade Capone)
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Non c’è né destra né sinistra, né più né meno, né uomo né donna, ma un’unica energia, un centro assoluto mentalmente inconcepibile, che impara e cresce mediante un’illusione di divisione. Questa energia distribuisce a se stessa dei ruoli da cui proveniamo tutti e di cui dobbiamo smascherare le trappole. Se ogni uomo sapesse che l’energia della Terra è la replica inversa di quella del Padre, potrebbe ammetterne il valore sacro. Quando l’Altissimo contempla la materia densa, è come la creatura che si guarda allo specchio: così tutto è nobile per colui che ne comprende il significato. Il sesso rappresenta l’immagine inversa dello spirito e il depravato che non ne sospetta le chiavi di pace è simile all’illuminato o all’esaltato che fa navigare l’anima sua sui mari dell’ego suo inconsulto. L’odio è solo amore che non è allo stato di pietra filosofale. Satana è quella parte di Dio che non si è ancora riconosciuta per quello che è. L’odio è solo l’amore di ciò che è contrario al Padre, quindi è amore mascherato. Per sapere se una cosa è Bene o Male, è buona o no, c’è un sistema molto semplice: domandarsi come sarebbe il mondo se lo facessero tutti. Quanto a Satana, non è un essere né uno spirito, ma l’energia nascosta nel cosmo, la forza di differenziazione, il nero respiro che Dio ha liberato per noi affinché imparassimo a scegliere. Satana è anche il pensiero degli uomini che sperimentano la distruzione prima di trasformarsi in costruttori e non rappresenta tanto una forza da combattere, quanto un’energia da superare. Chi capisce tutto questo lascia cadere le armi, non dichiara più guerra a quelle che comunemente vengono denominate “forze oscure” perché sa, allora, che si ergerebbe contro l’infinita sottigliezza del piano divino. Occorre quindi uscire in fretta da questo meccanismo puerile della luce e delle tenebre. In ognuno c’è solo una parte di luce più o meno grande, che consente a ciò che si chiamano tenebre di esprimersi più o meno pienamente. È dal loro incontro e dal loro gioco che nasce ciò che prende il volto dell’ombra. La luce è presente ovunque. Se così non fosse il mondo non esisterebbe perché il mondo è vita, e la vita è un gioco di trasformazione in cui tutto può chiamarsi nascita e morte. Ovvero luce e ancora luce.
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► Ci sono molte ragioni per la sofferenza. Una ragione è di impedire all’uomo di apprendere troppe cose sugli altri e troppo poche su sé stesso. Il dolore finisce per costringere l’uomo a domandarsi: c’è forse un principio di causa ed effetto operante nella mia vita? I miei guai sono forse dovuti al mio modo errato di pensare?
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► Nel piano di Dio non c’è crudeltà, perché ai suoi occhi non esistono né bene né male, ma solo immagini di luci ed ombre. Il Signore voleva che noi osservassimo le dualistiche scene della vita come fa egli stesso, il sempre gioioso testimone di uno stupendo dramma cosmico. L’uomo ha commesso l’errore di identificarsi con l’ego. Quando trasferisce il proprio senso di identità al suo vero essere, l’anima immortale, egli scopre che tutto il dolore è irreale. Allora non può più nemmeno immaginare lo stato di sofferenza. I grandi maestri che vengono sulla Terra per aiutare i loro fratelli sbandati e confusi, hanno ricevuto da Dio il permesso di condividere, a un certo livello della mente, i dolori dell’umanità. Ma questa pietosa partecipazione ai sentimenti umani non disturba i piani più profondi della coscienza, dove i santi non sperimentano altro che immutabile beatitudine. (Il maestro disse, Paramahansa Yogananda)
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► Finché non riuscirete a vedere Dio nel volto del vostro nemico non riuscirete a vederlo in nessun luogo. Perché in verità non esiste nessun nemico. Esiste solo una parte di voi che è in contrasto con un’altra parte. Dio non esiste per voi se lo vedete solo nelle persone che vi piacciono. Dio non è reale se lo scoprite solo nelle cose con cui siete d’accordo. Il vero maestro sa e capisce che Dio esiste in tutte le cose, attraverso tutte le cose, e non è assente da nulla e da nessuno. (Il Dio di domani, Neale Donald Walsch)
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Tratto da: “Alla Ricerca di Dio. Dalla Religione ai Maestri Contemporanei” di Paolo Franceschetti, Risveglio Edizioni. Dicembre 2016
Anonimo
3 Dicembre 2016 @ 18:15
eh no esiste il Bene, esiste il male. Io so quando sto facendo Bene e quando sto facendo male. E se lo so io, devono saperlo tutti. Facile mettere il diavolo e l'acqua santa dentro lo stesso bichiere, solo per dirlo in modo che obnubilati dalle religioni si capisca meglio.
Morgana
Luca
7 Dicembre 2016 @ 0:59
"Ci sono molte ragioni per la sofferenza. Una ragione è di impedire all’uomo di apprendere troppe cose sugli altri e troppo poche su sé stesso."
Questa potrebbe essere una delle frasi con il potere di cambiare la mia vita. E' tua, Paolo?
Paolo Franceschetti
13 Dicembre 2016 @ 5:00
no non è mia… credo sia presa da un brano di Daniel Givaudan
jenseits
16 Dicembre 2016 @ 3:29
Articolo pieno di spunti interessanti di riflessione, da non banalizzare con commenti comuni sul bene e sul male ma da approfondire per scoprirvi orizzonti piu' estesi.
Roberto's blog
22 Dicembre 2016 @ 14:01
non commenta più nessuno questo blog è diventato una cosa triste, se ripenso al passato al forum ai tanti commenti i tanti spunti e ora? Paolo vorrei capire la tua metamorfosi
Anonimo
24 Marzo 2017 @ 19:37
Questa interpretazione però è pericolosa, non è che porterà ad uno sdoganamento del male ?
Una volta che si pensa il male come "ignoranza" (Socrate) come ci si comporta ? Il male è necessario solo in quanto ignoranza da correggere, da raddrizzare, è questa l'evoluzione ?
Anonimo
24 Marzo 2017 @ 19:39
per Roberto's blog: forse è il caso di dire che "tutto ciò che ha un inizio ha anche una fine" (Matrix, l'Oracolo) ?