Il percorso della coscienza
Ho incontrato Ambra Guerrucci in
modo abbastanza curioso, se visto dall’ottica di una persona razionale e ordinaria, ma normale per me,
che abitualmente frequento veggenti, maghi, sciamani e generalmente persone che
hanno a che fare con esoterismo e spiritualità.
Una mia amica che ha vissuto decenni tra gli sciamani apprendendone le pratiche, mi disse
un giorno di luglio del 2015: “Contatta Ambra Guerrucci, so che in futuro ci
collaborerai insieme e farete molte cose”. Le chiesi come fare a contattarla, e
lei mi rispose: “Non preoccuparti… Pensala intensamente, e ti cercherà lei”.
Dopo due giorni in effetti Ambra
mi contattò con una scusa. Mi scrisse su Facebook dicendomi che a dicembre (eravamo
a luglio) avrebbe pubblicato il suo libro “La via della saggezza indiana” e
voleva mandarmene una copia. Allora le dissi della mia amica sciamana, e della
meditazione che avevo fatto pensando a lei, e mi rispose: “Sì, avevo sentito che mi
chiamavi, ma non sapevo se era una chiamata cosciente o meno, quindi non potevo
dirtelo direttamente”.
Pochi giorni dopo ci vedemmo, e
iniziò un rapporto di collaborazione e amicizia come in effetti predetto dalla
mia amica.
Soprattutto, è iniziato un
percorso di trasformazione e miglioramento che nessun’altra persona è stata in
grado di darmi nella mia vita.
Quando mi domandano come sia
possibile (a 51 anni, dopo decenni di studi, di percorsi spirituali, e di
esperienze anche molto forti) considerare una ragazza di 22 anni la
persona più importante della mia vita e quella da cui ho imparato di più, rispondo
molto semplicemente che ciò che fa la differenza tra una persona e un’altra non
è la sua cultura, o il suo essere dotato di poteri psichici e spirituali (che
comunque hanno una certa importanza), ma il suo grado di coscienza.
La coscienza è uno stato
dell’essere per cui le cose si vedono come sono e non come vorremmo che fossero,
ed è un dono che è dato a pochi, perché la maggior parte delle persone è ferma
ai gradini più bassi, percependo le cose dalla propria visione soggettiva, prendendola
per la verità assoluta.
Un grado di coscienza elevato può essere posseduto anche da un bambino o da una persona incolta (anzi… generalmente la cultura eccessiva ingabbia la mente in una rete di concetti e di convinzioni da cui poi è molto più difficile uscirne e non si riesce a vedere le cose per come sono, ma per come ce le hanno insegnate e per come secondo noi dovrebbero essere).
Per far capire il concetto voglio fare un esempio. Tempo fa trovammo un piccolo cerbiatto abbandonato dalla madre; stavo giocando con una bambina di 5 anni quando a un certo punto il cerbiatto si nascose in un angolo della casa e non riuscivamo a trovarlo. Mi domandai ad alta voce “dove sarà?”, e la bimba mi disse: “E’ là dietro a quel mobile”. Dal momento che dalla posizione in cui eravamo non era possibile vederlo, le chiesi: “Ma come hai fatto a vederlo?”; e lei: “Perché io le cose le so. Io vedo oltre. Non come te…”.
Ridendo raccontai l’episodio alla madre, una mia collega avvocato, e riferendole l’episodio dissi: “Sai, tua figlia non solo aveva intuito dove era il cerbiattino, ma mi ha anche detto che lei vede più di me”. E la bambina, tirandomi la maglietta per farsi notare, mi disse: “Non ho detto che vedo di più; ho detto che vedo oltre. E’ una cosa molto diversa”.
La stessa bambina aveva altre facoltà psichiche piuttosto spiccate, che la rendevano speciale, come quella di capire le cause delle malattie, e in generale di riuscire a dare una risposta a qualsiasi domanda le si ponesse.
Si trattava cioè di una bambina con un grado di coscienza elevato, perché – molto semplicemente – vedeva le cose come sono, indipendentemente da ciò che percepiva con gli occhi; il grado di coscienza non dipende dall’età o dalla cultura, ma dipende – appunto – dalla visione che si ha della realtà, che è una visione oggettiva (so dov’è il cerbiatto, anche se non posso vederlo) e non soggettiva (non lo vedo, quindi non so dove sia).
Avendo avuto il privilegio di veder lavorare Ambra su singole persone, ho potuto capire come quelli che noi consideriamo problemi degli altri, non siano in realtà problemi, ma solo la miglior soluzione che il fisico e la mente dell’altro hanno trovato per guarire da ferite o problemi profondi, e che non esiste guarigione senza volontà della persona. “Io non faccio nulla, mi limito solo a vedere se la persona ha la capacità e la voglia di risolvere il problema. E non vedo problemi, ma solo soluzioni, ed eventualmente offro delle soluzioni diverse”, mi ha spiegato a volte a fronte di persone che risolvevano problemi anche gravi.
In pratica, ho potuto capire che, anche per quanto riguarda noi stessi, il problema è la coscienza, e precisamente il grado di coscienza che abbiamo rispetto ai nostri meccanismi, alle nostre ferite e ai nostri comportamenti.
Questo approccio cambia la visione del mondo.
Ora, quando vedo le persone arrivare da Ambra per le sessioni individuali, non vedo persone con problemi da risolvere, ma persone che arrivano con le loro soluzioni, a cui viene offerta una soluzione diversa.
E intravedendo soluzioni e non problemi, si arriva a rispettare di più il “viaggio” dell’altro e a comprendere di più la persona, evitando l’insano meccanismo di voler a tutti i costi cambiare l’altro e “aiutarlo”, e rimanendo lì, a tendergli una mano solo se questi la chiede e se in quel momento quella è la soluzione adatta a lui.
Questo anno e mezzo di lavoro insieme è stato quindi un anno intensissimo, con le esperienze più significative e magiche (in tutti i sensi) della mia vita.
Ma la vera magia è assistere alle sue conferenze e alle sue lezioni, e vedere gente tutta adulta, di 50, 60 e anche 70 anni, laureati, imprenditori, professionisti con spesso alle spalle decenni di percorsi spirituali, che seguono a bocca aperta una pulce di 22 anni che parla di meccanismi da cui liberarci, di automatismi, di sviluppo della coscienza, di come liberarci dal dolore, di relazioni, di miglioramento personale, di sciogliere i nodi del karma; che fino a pochi anni fa faceva la parrucchiera e ha la terza media, ma che a 16 anni già scriveva libri stupendi come “La via del risveglio” e a 20 anni “La via della saggezza indiana”, e che adesso è al quarto volume di una collana (“Il Percorso del Loto”) che ha caratteristiche uniche per la completezza e la profondità degli insegnamenti e soprattutto per le possibilità trasformative sul singolo individuo.
Poche settimane fa una signora bella, elegante, insegnante di liceo, mi fa: “Certo è stupefacente, arrivare a 60 anni e accorgersi di dover fare ancora tanta strada, che in tanti anni hai imparato e insegnato solo cose sbagliate, e che chi te lo fa capire sia una ragazzina di 22 anni. Non so se avvilirmi o essere felice di questo…”.
Dice una vignetta di Charlie Brown che “la vita, quando pensi di avere tutte le risposte, ti cambia le domande”; e allora, per chi non ha paura del nuovo, può iniziare un altro viaggio, difficile, duro, ma forse il più affascinante che si possa intraprendere, che è quello dentro se stessi. E, se è vero che in tutti noi c’è una scintilla divina, perché siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, questo viaggio porta anche alla scoperta del divino, in noi, negli altri e nella realtà che ci circonda.
Per questo motivo, io che per 50 anni non avevo mai parlato di Dio e non lo nominavo mai, ho cambiato – scegliendolo con Ambra – il titolo del libro sulle religioni in “Alla ricerca di Dio”, nel momento in cui ho compreso che la ricerca di noi stessi e del divino spesso sono viaggi che coincidono nella meta finale.
Le brevi note che seguono sono
gli appunti presi al Percorso del Loto, durante le lezioni. Sono quindi i miei appunti personali, senza alcuna pretesa di far capire a chi legge in cosa consiste tutto il percorso, ma con l’intento di dare un’idea di cosa uno può trovare all’interno.
Sono quindi note in ordine
sparso, su punti centrali delle lezioni, cui poi segue una meditazione. Sono appunti presi dai moduli 3, 4 e 5.
La coscienza.
La coscienza è uno stato dell’essere per cui le cose si vedono come sono e non come vorremmo che fossero, che unisce anziché dividere, che non vuole mai cambiare le cose.
La coscienza non si può definire ma solo sperimentare.
Lo stato di coscienza è il colore, il ritmo, che informa ciò che facciamo di volta in volta.
Il destino è l’insieme dei meccanismi automatici che abbiamo. La coscienza è ciò che ci impedisce di seguire un binario prestabilito.
Coscienza è percepire l’ordine in tutto.
La coscienza è l’assenza di tutte le etichette (quando la coscienza si espande, si espande contemporaneamente anche la Kundalini; e questo può far impazzire chi non è preparato).
L’ego vuole sempre cambiare le cose, la coscienza mai.
La coscienza è il punto al centro della croce, il cuore. Ed è il chakra del cuore che trasforma i blocchi e i meccanismi che operano sui chakra più bassi.
La coscienza porta a unire, l’ego a dividere.
Ogni ferita aspettativa, vuoto, è una mancanza di coscienza in quel punto.
Il dolore.
Dolore e gioia sono gli estremi opposti di qualcosa che è al centro, e al centro c’è l’estasi. Noi non siamo solo le emozioni, ma siamo lo spazio che la contiene.
Il dolore indica una sfuocatura, un mancato allineamento con la coscienza o la realtà. E’ un po’ la fase adolescenziale del no.
Trasformare le emozioni, questo l’obiettivo del Percorso del Loto e delle sue meditazioni.
Ci identifichiamo con le nostre sensazioni (io sono arrabbiato, deluso, triste). Dobbiamo disidentificarci.
Quando qualcuno provoca del dolore ad altri, e se ne compiace, ha dietro un enorme piramide di dolore che lo spinge a fare questo.
Il dolore non nasce da come le cose sono, ma da come vorremmo che fossero. Dobbiamo imparare a muoverci con quello che c’è.
Togliere i dolori e scioglierli, significa fare un passo verso la pace, nostra e del mondo intero.
I chakra.
I poli opposti sono il 1° e il 7° chakra; noi in genere ci muoviamo nei primi tre, ed è qui che si accumulano le tracce e i blocchi.
Il karma si scioglie al quinto chakra.
Il karma serve per evolvere, portandoci davanti i dolori e le distorsioni non guarite.
Il primo e il settimo chakra sono Dio che si guarda allo specchio.
Esercizi di respirazione per nutrire i chakra bloccati.
Le relazioni.
Quello che accade fuori di noi è lo specchio del nostro interno.
L’altro rappresenta una parte negata di noi.
Le nostre tracce ci portano ad incontrare persone complementari a noi; invece occorrerebbe trovare un equilibrio abbracciando dentro di noi anche il ruolo complementare.
Lavorando su di noi diventiamo come un bug al sistema che contagia tutti gli altri.
Aiutare l’altro significa volerlo adattare alla nostra fotografia di perfezione, negandogli le sue soluzioni.
Abbiamo idealismi a 360 gradi su tutte le situazioni.
I corpi sottili si espandono quando c’è una relazione. La relazione passa naturalmente per i cicli di inspirazione e espirazione.
Una delle distorsioni nei rapporti di coppia è data dall’idea che l’amore sia sempre uno stato di inspirazione.
Le persone che si trasformano sono persone centrate e presenti.
Per guarire mettiamo in scena i nostri drammi inconsci per esorcizzarli.
Non modellare l’altro secondo le nostre distorsioni.
Dobbiamo trasformare le emozioni grezze riportandole a coscienza, in quel modo si trasformano e si reincanalano. E si diventa trasformatori viventi, cioè si diventa una di quelle persone al cui contatto gli altri si sentono bene, in pace, e subiscono inconsciamente trasformazioni positive.
Provare a sentire che nulla di ciò che sentiamo e percepiamo siamo noi e ci appartiene.
Cos’è in questo momento che ti impedisce di vivere il presente?
La mente dissipa una quantità incredibile di energia.
Prima di fare pensieri positivi per eliminare quelli negativi, occorre trasformarli e trasmutarli, altrimenti il pensiero negativo rimane nell’inconscio.
Meditazione: prendere ciò che non sopporto o mi fa male, e vederlo solo come un’immagine portandolo a coscienza. Cioè portandolo dai chakra inferiori al chakra del cuore.
Esistono solo due vie: l’amore e la paura, e quella della paura è una via sbagliata.
Bisogna anche superare il concetto di accettazione: non bisogna “accettare” ma vedere solo ciò che è.
Il karma.
Se si riesce a non schierarsi più e a non avere idealismi, si può bruciare il karma.
Il dono più grande che possono farci i genitori è non corrispondere alle nostre aspettative, perché ci permettono di crescere.
E’ necessario soffrire per crescere? Non lo sarebbe se imparassimo dagli errori altrui. E’ invece necessario lì dove abbiamo bisogno di imparare facendo esperienza.
Valore e scopo della sofferenza. Trasformare la sofferenza e il dolore.
Il karma serve per evolvere portandoci davanti le distorsioni e i dolori non guariti.
Bisogna sciogliere i blocchi come fossero ghiaccio, riportarli a coscienza, e accoglierli.
Il Percorso del Loto. Presentazione.
Il Percorso del Loto di Ambra Guerrucci è un percorso spirituale completo, di trasformazione e miglioramento individuale.
Si tratta di quindici moduli, ciascuno di 20 ore (il sabato e la domenica), per un totale di 300 ore.
Impossibile quindi riassumere, sia pure per punti, i temi trattati e le meditazioni che verranno insegnate.
Per approfondire gli scopi e le modalità del corso:
http://www.risvegliocomune.com/percorso-del-loto
I video di presentazione del percorso:
https://www.youtube.com/watch?v=o9NCGaGDOY4
https://www.youtube.com/watch?v=8HlE5cuvrAI
Quarrata
Associazione Withvalley – Area Olistica
Via Piemonte 19, 51039 Quarrata
Per informazioni e prenotazioni contatta:
GIEMME EVENTI: E-mail: [email protected]
Maurizio Moreb 392 0640930
Gianna Gori 339 2279018
IndoEuropean
3 Gennaio 2017 @ 13:04
anche comprendere la Differenza fra Morale (Moeurs, Costumi) ed Etica (universale, cfr. Regola d'Oro dell'Etica e di tutte le Religioni) è fondamentale e, naturalmente allontanarsi dall'una e avvicinarsi all'altra, e cio' corrisponde ad Insegnamenti o Rammentazioni risalenti al 600 avanti Cristo (v. Grecia antica, Filosofia), e semmai sugli I segnamenti saggi (sofici) vedere "the sexret Teachings of all Ages" di Manly P. Hall, mentre ad Ambra che ha scritto i bei Saggi sui Pricipii delle Religioni asiatiche e sul Potere prepotente dominante attualmente, unitamente a Paolo che studia e spiega Simboli ed Azioni simbolicje di quel Potere, chiederei di dare una Spiegazione (dispiegare) il Film per… Bambini costruito su un Romanzo britannico del 1982, tradotto con GGG (e già con il Titolo è detto molto, per chi ha occhi per vedere), e specialmente visto il Simbolismo subliminale inserito nei Film della Casa di Produzione Walt Disney, chiederei loro di svelarli nel Film suddetto, attualmente dato in pasto ai nostri Pargoli, e ringrazio di buon Cuore chi diffonde Consapevolezza anche in tal Senso/Direzione (Potere prepotente invisibile, occulto, visibile ed le sue Icone e i suoi Simboli), infine sulla Risonanza fra Esterno ed Interno mi si lasci ricordare "la divina Risonanza" di Rosanna Rishi Pryia). Solarità dentro-fuori a voi, a nou, a tutti ovunque-sempre e bel (secondo Triunita' Verità più Bene più Bellezza) 2017.