Premessa
Fin da piccolo ho letto libri sui rapporti di coppia, sull’amore, e su ciò che esso dovrebbe essere, sentendo sempre ripetere il concetto di “amore malato” in contrapposizione a un “amore sano” che non avevo mai capito qual è.
Due cose mi erano abbastanza chiare. La prima è che questo amore sano, di cui tutti parlano ma che nessuno spiega cosa sia, è molto difficile da trovare, stante il livello delle coppie che ho sempre visto attorno a me.
La seconda è che generalmente le persone che più giudicavano gli amori altrui, suddividendoli in amori sani e malati, erano le persone che poi avevano le vite sentimentali più disastrose.
E’ l’amore per un maestro incontrato anni fa che ha fatto nascere in me nuove domande, e nuovi modi di vedere e concepire l’amore, dando l’impulso agli articoli che sto scrivendo da tempo.
E’ la consapevolezza che tutti quelli che hanno sempre dato giudizi sugli amori malati altrui che mi ha sempre fatto cercare un modello “altro” rispetto a quello proposto dalla maggioranza degli esperti e degli psicologi incontrati fino ad oggi; modello che peraltro non ho mai capito realmente quale fosse.
Ed è nelle letture e nelle vite di coloro che l’amore l’hanno vissuto che mi è parso di trovare delle risposte. E talvolta, dei modelli da seguire.
E’ dalla consapevolezza acquisita negli anni, che mi ha portato a capire che nessuno ci capisce niente in questo campo, che ho preso coraggio nel decidermi a scrivere su un argomento così controverso, consapevole che anche io ci capisco molto poco (essendo riuscito a capire, tutt’al più, cosa non è amore).
L’amore (da: “Il libro magico di Ramtha”)
L’amore è un tentativo dell’uomo di raggiungere il divino, di migliorarsi, di elevarsi, fino a raggiungere uno stato di perfezione. L’essere umano, sentendosi incompleto, mira alla completezza (cioè all’uno) tramite il partner. Il partner rappresenta l’aspirazione dell’anima a ritrovare l’armonia perduta, e raggiungere l’unità e la completezza.
Nell’altro quindi non vediamo mai realmente ciò che è, ma vediamo e rispecchiamo unicamente noi, e questo nostro bisogno.
Sapete, voi non amate mai realmente un’altra persona – come potreste – poiché non sapete cosa c’è da amare in lei. Quello che le persone amano negli altri, è ciò che vi vedono di se stessi, perché questo fornisce un’identità più chiara della propria immagine. Quando l’altro inizia a fare cose che non aveva mai fatto, insolite e a noi non familiari, quell’immagine va perduta e anche l’amore inizia a perdersi.
Quello che davvero amiamo negli altri è noi stessi. Come si può amare un altro, quano non si sa neanche cosa pensa? Se ciò che essa pensa viene compreso da ciò che tu pensi, hai quella che viene chiamata relazione. Ma nessuno, qui, conosce l’anima di un altro. Si conosce solo quello che si vede di se stessi nell’altro. Amare un altro individuo è amare i riflessi del sé. Questo è un fantastico tesoro, poiché l’amore nel suo interludio tra due persone aiuta a esplorare quella che è chiamata la vastità di ciascuno di noi.
Insieme ad un’altra persona voi costituite un Dio che esisteva già all’inizio dei tempi.
La vostra relazione durerà per parecchio tempo se le permetterete di esistere, permettendo all’altra entità di essere chi è. Dopotutto è per questo che la amate, giacchè in essa vedete chi voi siete. Se provate a cambiarla distorcerete l’immagine di ciò che vedete nell’altro.
Permettere all’altro di essere ciò che è, è il più grande tesoro e il più grande dono che potete offrire in una relazione.
Ma saprai cosa significa amare, solo quando avrai imparato prima di tutto ad amare te stesso.
Non a caso, l’amore per il maestro (sia esso dello stesso sesso o del sesso opposto), per coloro che l’hanno provato, è l’amore più forte che ci sia, superiore a quello per il partner: perché il maestro è il mezzo utilizzato dal discepolo per avvicinarsi al divino e percepirlo, ed è un mezzo per guardare dentro noi stessi e guarire noi stessi.
Scrive Osho: se non ami te stesso, come puoi amare un altro essere? Il vero problema è che tu odi te stesso e vuoi amare un altro essere, cosa impossibile. E l’altro odia se stesso e vuole amare te. Quella lezione dovete impararla prima dentro di voi. Dovete amare voi stessi perché, finchè non vi amate, non potete amare nessun altro. Se non hai amato te stesso, non sai cosa sia l’amore. Ma prima di amare te stesso devi conoscere te stesso; quindi l’amore è secondario, la meditazione è la cosa primaria.
L’amore umano, insomma, essendo sempre un tentativo di guarigione dell’anima, può solo avvicinarsi all’amore vero, che dovrebbe essere incondizionato e assoluto, ma non può mai raggiungerlo.
Scrive Mere che “il vero amore non ha niente a che vedere col rapporto sessuale e con l’attrazione, né coi rapporti sentimentali. Tutte queste cose non hanno niente a che fare con il vero amore (che è uno stato di coscienza, che parte da dentro). Agenda. Vol. 6
Se l’amore umano non fosse inquinato sarebbe onnipotente. Ma nell’amore umano c’è altrettanto amore verso se stessi che verso la persona amata e non è un amore che vi fa dimenticare di voi stessi. (agenda di Mere, vol I)
Amore sano e amore malato.
Se tutto quello che abbiamo detto è vero, non esiste un amore sano contrapposto a un amore malato. L’amore è sempre il tentativo di guarire l’anima da una ferita di incompletezza; ferita che si sente internamente, fin dalla nascita. Ogni coppia nasce per guarire e per potersi elevare spiritualmente, grazie a questo processo di guarigione.
Ne consegue che tutti i pregi che vediamo nell’altro rispecchiano noi stessi, quello che siamo realmente o in potenza; mentre i difetti rispecchiano parti di noi stessi che non vogliamo vedere o che nascondiamo agli altri e a noi stessi.
L’amore malato, quindi, è quello in cui si tenta di guarire l’altro, anziché noi stessi. L‘amore sano è quello in cui, anziché puntare il dito contro l’altro nel tentativo di cambiarlo, guarirlo, quando non addirittura manipolarlo, si scava dentro se stessi per vedere come guarire le nostre ferite.
L’amore malato è quello in cui si dice all’altro “tu sei cosi e devi cambiare”; l’amore sano è quello in cui si dice “lui è cosi, quindi io devo cambiare”.
In conclusione, possiamo dire che gli amori terreni sono tutti malati; l’amore sano è quello in cui ciascuno riconosce il suo tentativo di guarire tramite l’altro, e anziché vedere la malattia nell’altro, la vede in sè stesso.
Consigli di lettura e ascolto.
Sull’amore per il maestro potete ascoltare le interviste di Stefania, ad Azima Roshano, a Raul Pilotti, e Piero Cammerinesi.
Sull’amore in generale, vi rimandiamo ai nostri articoli:
- Amore (sentire l’altro) e tradimento (sentire se stessi), di Paolo Franceschetti e Ambra Guerrucci. http://petalidiloto.com/2016/11/lamore-sentire-laltro-e-il-tradimento.html
- L’amore come legge universale
Dinamiche energetiche nei rapporti sessuali e di coppia l’attrazione. - ELOIM
9 Aprile 2020 @ 18:18
[…] abbiamo detto nel nostro precedente articolo (Amore sano e amore malato https://petalidiloto.com/2017/11/amore-sano-amore-malato.html) ogni rapporto di coppia è un tentativo dell’anima di guarire, elevandosi sempre di più verso […]