Da via Fani a via Caetani, passando per via Montalcini. Nomi e date, segni e simboli a cui pochissimi hanno fatto caso. Racconterebbero l’atroce “operazione Moro” – italiana e internazionale, politica e geopolitica – riletta secondo il codice segreto di un disegno meno evidente, ma forse decisivo: capace di cioè di “firmare”, in modo occulto, il sanguinoso sequestro e poi il calvario del presidente “eretico” della Dc, fino alla sua spietata uccisione. Messaggio: quell’assassinio è stato l’atto d’inizio di una nuova epoca di dominazione mondializzata. Ne parlò la giornalista Gabriella Carlizzi, indagatrice atipica e indipendente dei misteri italiani, così come Solange Manfredi, avvocato e saggista. Ne accenna lo storico Giuseppe De Lutiis nel libro “Il lato oscuro del potere” (Editori Riuniti). Ne parla diffusamente Sergio Flamigni nel romanzo “La tela del ragno” (Kaos). L’argomento lo sfiora lo stesso Giovanni Fasanella, autore di bestseller come “Il golpe inglese”, che nel recentissimo libro-indagine “Il puzzle Moro” (Chiarelettere) ricostruisce il ruolo di Londra nella strategia della tensione in Italia, mettendo anche l’accento sul Vaticano, dopo le dirompenti conclusioni della commissione parlamentare d’inchiesta presieduta da Giuseppe Fioroni: per il blitz di via Fani sarebbe stata usata una palazzina di via Massimi di proprietà dello Ior, la banca vaticana.
Nel saggio “Il misterioso intermediario”, scritto per Einaudi nel 2003 con Giuseppe Rocca, sempre Fasanella mette a fuoco la figura del musicista russo Igor Markevic in relazione al caso Moro. Fasanella fa notare che il nome “Gradoli”, spezzato in “Grado-Li” e riletto in caratteri latini (maiuscoli), nasconderebbe il numero 51, ipotetico “grado segreto” di certa massoneria super-esclusiva, ignota ai massoni ordinari. Lo ricorda Stefania Nicoletti, che a “Forme d’Onda” (format web-radio) dedica un’intera puntata al caso Moro: i servizi “deviati”, la presenza di Gladio e della ‘ndrangheta in via Fani, il ritrovamento del cadavere di Moro a metà strada fra la sede del Pci di Berlinguer e piazza del Gesù, sede della Dc nonché della chiesa dei Gesuiti. Ma Stefania Nicoletti mette l’accento anche su quei “segni” sempre trascurati, analizzati già nel 2011 da Paolo Franceschetti e ora riproposti nel blog “Petali di Loto”. Già avvocato e docente di materie giuridiche, Franceschetti ha condotto ricerche assolutamente inedite sui maggiori gialli italiani, dalle Bestie di Satana al Mostro di Firenze, giungendo a una sua conclusione: molti efferati omicidi, considerati inspiegabili perché privi di un vero movente, sarebbero in realtà delitti rituali condotti anche a scopo magico-propiziatorio da un’organizzazione segreta. Franceschetti la chiama Rosa Rossa e sostiene che recluterebbe affiliati insospettabili, anche tra gli esponenti del massimo potere.
Un massone di alto grado come Gianfranco Carpeoro, autorevole simbologo e grande studioso dei Rosacroce, esclude che esista un “vertice nero” che pianifichi omicidi più o meno seriali: molti casi di cronaca più che sospetti, “firmati” in modo inequivocabile (come nel caso dello strano sfregio rinvenuto sulla schiena di Yara Gambirasio), secondo Carpeoro sono il frutto di criminali che agiscono in modo isolato – ma poi, una volta in pericolo, “firmano” in modo simbolico i loro misfatti, sperando che qualcuno, nelle istituzioni, “colga il messaggio” (che rivelerebbe l’identità degli autori) e provveda a dirottare le indagini su un binario morto, lasciando che in manette finisca il capro espiatorio di turno. L’intuizione di Franceschetti però è corretta, precisa Carpeoro: dalla fine dell’800, spiega, il pensiero rosacrociano (un mondo migliore e senza più frontiere, retto da un governo ispirato dalla giustizia) è stato corrotto e deviato da potenti associazioni come la Golden Dawn e l’Oto, l’Ordo Templi Orientis del “mago nero” Aleister Crowley. Organizzazioni degenerate nell’occultismo, di cui la Rosa Rossa di cui parla Franceschetti sarebbe l’ultima, tragica incarnazione: responsabile anche del delitto Moro?
«La lettura di eventi di questo genere non può essere unica e riduttiva», premette Stefania Nicoletti. «Molti esperti, inclusi quelli della commissione Fioroni e lo stesso Fasanella, hanno ben evidenziato la complessità delle implicazioni e l’intreccio italiano e internazionale degli interessi coinvolti. Ma questo – aggiunge – non esclude affatto che, alle motivazioni storiche e di potere, si possa sovrapporre una lettura simbolica degli eventi. Anzi: l’analisi dei simboli permette di scoprire che molti aspetti combaciano, in modo sconcertante». Corollario: i veri mandanti non erano a loro agio solo nel mondo della politica e dell’intelligence. Probabilmente conoscevano benissimo – e utilizzavano con sapienza, a modo loro – anche il codice segreto dei simboli. Obiettivo: inviare messaggi criptati ma perfettamente chiari e precisi alla ristrettissima élite mondiale che avrebbe potuto decifrarli con sicurezza. «Ricorrere ad un sequestro di 55 giorni, per poi commettere un omicidio – riassume Franceschetti – significa richiamare l’attenzione di tutto il mondo sulla vicenda, e usare un metodo quantomeno dispendioso e rischioso». Tradotto: «Vuol dire che quell’evento ha un’importanza internazionale: il destinatario del messaggio era tutto il mondo. E il sequestro Moro, infatti, annunciava una svolta epocale nei destini del pianeta».
L’ipotetica “firma” della Rosa Rossa, scrive Franceschetti, inizia con il luogo del sequestro e finisce con quello del ritrovamento. La scorta di Moro fu trucidata in via Fani: e Mario Fani era un viterbese, fondatore del “Circolo di Santa Rosa” (la patrona della città). Ma Fani fondò anche un’associazione di ispirazione religiosa, aggiunge Stefania Nicoletti: un sodalizio da cui discese poi l’Azione Cattolica in cui si era formato Moro. Il corpo fu invece rinvenuto al numero 9 di via Caetani. «A quel numero c’è il “Conservatorio di Santa Caterina della Rosa” e l’auto in cui fu trovato Moro era una Renault rossa (RR)». Per Franceschetti, «inizio e fine dell’operazione Moro portano la rosa come simbolo». Quanto a Michelangelo Caetani, non era una personalità qualsiasi: Caetani era un dantista, e come tale si occupò anche del linguaggio segreto di Dante e dei “Fidelis in Amore”. Dietro ai poeti del “dolce stil novo”, ricorda Franceschetti, si celava «una organizzazione segreta di matrice templare e rosacrociana». Attenzione: la Divina Commedia è centrale, per Franceschetti, nei crimini della Rosa Rossa, così spesso basati sulla pena del contrappasso. E la simbologia dantesca, aggiunge, è indispensabile anche per leggere il profilo più nascosto del caso Moro, che rivela un collegamento esplicito con la vicenda dei Templari.
Le profezie presenti nella Divina Commedia, rileva Franceschetti, sono sempre poste a una distanza di 666 versi o 515 l’una dall’altra. «Si deve considerare che il sequestro Moro avviene a 666 anni di distanza dal processo ai Templari (che risale al 1312). L’inizio della persecuzione templare avviene infatti nel 1307, ma la data della loro soppressione ufficiale è il 1312, con la bolla “Vox in eccelso”». Jacques de Molay fu l’ultimo gran maestro dell’Ordine del Tempio. Quando salì sul rogo «giurò vendetta al Re e al Papa», ricorda Franceschetti. «E la vendetta templare, nei secoli, si è consumata con la progressiva e lenta distruzione della Chiesa e delle monarchie; un processo che vede il punto di svolta decisivo con la Rivoluzione Francese», ispirata dalla massoneria così come l’Unità d’Italia. Secondo Franceschetti, poi, c’è da notare «una coincidenza (che coincidenza non è)». Ovvero: «La vicenda Moro può essere letta, sì, come un sequestro, ma anche come un processo, effettuato dalle Br». Un tragico processo, a Moro e a tutta la Dc. «Nei famosi comunicati (9 in tutto) della Br, apparentemente deliranti, i sequestratori processarono Moro e tutto il sistema politico di allora». Qui ricorrerebbe la legge del contrappasso dantesca: 666 anni dopo il processo ai Templari storici, i nuovi presunti “templari” processano a loro volta il sistema.
Non casuale, sempre secondo Franceschetti, neppure la durata della prigionia di Moro: 55 giorni. In realtà, sostiene, è come se fossero 515 (l’intervallo delle profezie dantesche), tenuto conto del fatto che la cifra mancante – il numero 1 – non viene mai considerata, da chi usa codici esoterici, dal momento che indicherebbe la divinità. Quel fatidico 55, conclude Franceschetti, sembra segnalare «il compimento di una profezia». Ma, a parte i rebus simbologici, perché mai colpire proprio Aldo Moro? Perché voleva il compromesso storico con il Pci (che allarmava sia gli Usa che l’Urss) e inoltre – riassume Fasanella – dopo Mattei stava usando la sovranità nazionale per ridare autorevolezza all’Italia nello scenario geopolitico europeo e mediterraneo, inquietando inglesi e francesi. Battendo in solitaria la pista simbolico-esoterica, Franceschetti guarda altrove. Pensa al bestseller “Zanoni” di Edward George Bulwer-Lytton, romanzo sul mistero dei Rosacroce. Pensa agli scritti di Comenio e a pagine singolari come quelle di “Atalanta Fugiens”, scritte e illustrate dal medico tedesco Michael Maier, sodale di Giordano Bruno. «Tutte le maggiori opere dei pensatori e filosofi rosacrociani – ricorda Franceschetti – indicano la necessità di andare verso una società ideale, fatta degli uomini migliori; una società unita, armonica, senza divisioni di razze e paesi».
Uno dei motivi per cui i Templari furono distrutti, aggiunge, è probabilmente il fatto che avessero costituito una sorta di “sovrastato” indipendente dagli altri poteri, che abbracciava tutta l’Europa e andava fino alla Terrasanta. Nei secoli, gli epigoni dei Templari di allora «hanno cercato di ricostruire questo “sovrastato”», e il progetto «ha il suo culmine attuale nell’Unione Europea e nell’Onu». Sembra un futuro già scritto: non nella direzione umanistica e proto-socialista auspicata dalla “fraternitas” seicentesca dei Rosacroce, ma in quella (di segno opposto) dell’oligarchia mondialista più autoritaria. Nell’opera filosofica “La Città del Sole” del grande Tommaso Campanella, rosacrociano e neoplatonico, si delinea chiaramente una società ideale. L’opera, spiega Franceschetti, si svolge secondo un dialogo ispirato al modello della “Repubblica” di Platone. A parlare sono due personaggi, un Cavaliere di Malta e un ammiraglio, e la loro conversazione delinea i presupposti di una comunità perfettamente armonica. Dettaglio: «Il principe che presiede alla generazione della città, e che ne fissa le regole, è il principe Mor (Amore)». Un nome molto simile al cognome dello statista democristano assassinato nel 1978. Ma una città ideale è descritta analogamente nell’opera “Utopia”, di Tommaso Moro, altro pensatore rosacrociano.
Anche Thomas More sogna una città perfetta, ideale: forse il presidente della Dc non aveva in animo esattamente la “Repubblica” platonica, ma sicuramente un’Italia più giusta, con un governo aperto alle classi popolari. Il parallelo diventa suggestivo se si osservano le rispettive biografie, avverte Franceschetti: «Tommaso Moro morirà in carcere, dove scriverà delle lettere indirizzate alla figlia: episodio che ha una straordinaria somiglianza con la vicenda di Aldo Moro», che scrisse strazianti lettere alla moglie. Similitudine sconcertante, annota Franceschetti, secondo cui Aldo Moro può esser stato “scelto” (dai mandanti occulti dei suoi assassini) perché il suo cognome «si ricollegava simbolicamente al Principe che doveva presiedere alle regole della generazione della società ideale». Una logica allucinante, capovolta: se sparo al “principe” vero, quello della politica del ‘900, è come se uccidessi simbolicamente, in modo reatroattivo, anche il Principe ideale (buono) del rosacrociano Campanella. Un tenebroso avvertimento, rivolto al mondo: scordatevela, la società giusta. Quelli come Moro devono soccombere, per cedere il passo alla nuova élite dominatrice: finanza, multinazionali, austerity, guerra e terrorismo opaco come quello targato Al-Qaeda e Isis.
«Da notare che anche la città scelta per l’operazione non è casuale», aggiunge Franceschetti. «Roma infatti può essere letta come “Amor”, al contrario». Traduzione simbolica: nella città di Amor si sacrifica Moro, per dare inizio alla costruzione di un’altra civilità ideale, diametralmente opposta a quella rinascimentale vagheggiata dai veri Rosacroce. Il sequestro Moro suona quindi come il segno dell’inizio di una svolta epocale: quella che stiamo scontando attualmente, basata sulla gestione elitaria e reazionaria della dissoluzione degli Stati: la globalizzazione senza diritti, imposta con inaudite sofferenze sociali. Date non casuali: il tragico 1978 è anche l’anno in cui parte lo Sme, il processo per la moneta unica, che è la tappa più importante del processo che porterà all’Unione Europea. «Il sequestro Moro segna, insomma, una tappa fondamentale di portata storica: indica lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo ordine mondiale». Se gli storici e i crimonologi conoscessero il sistema di funzionamento delle società segrete, dice Franceschetti, capirebbero che nessun simbolo è mai casuale. Nelle drammatiche foto della prigionia, sopra la testa dell’ostaggio campeggia la stella a 5 punte: «Delle Br, sì, ma anche della massoneria. Lo stesso stemma – guarda caso – della Repubblica Italiana». Moro è costretto a mostrare un quotidiano: “La Repubblica”. Una catena di segni: «Moro, Stella massonica, quotidiano “La Repubblica”, “La Repubblica di Platone”, “La Città del Sole”, il Principe Mor».
Anni fa, sulla rivista esoterica “Hera” diretta da Carpeoro, venne citato il nome di Franceschetti, indicando i suoi studi sulla Rosa Rossa come interessanti e condotti con rigore. «Come dissi a Carpeoro – ammette Franceschetti – la cosa mi ha fatto piacere: l’ho considerato un attestato di correttezza». Ma al tempo stesso, quell’incoraggiamento l’ha messo a disagio: «Trovo triste che ad occuparsi di queste cose sia io, che fino a poco tempo fa non sapevo neanche cosa significasse la parola “esoterismo” e consideravo il simbolismo materia da sciroccati fuori di testa». Chiarisce Carpeoro, rivolto a Franceschetti: «Se certe cose le dice un massone non è credibile, perché lo si accuserebbe di faziosità e di chissà quali interessi; le persone razionali e scientifiche non si possono approcciare al problema; tu invece sei nel mezzo, che è la posizione migliore». Per Franceschetti «è auspicabile, in futuro, che menti raffinate, intelligenti e intellettualmente oneste come De Lutiis, Flamigni e tanti altri, indaghino anche il lato esoterico delle vicende mondiali, per comprendere così le parti ancora inspiegate, ma spiegabilissime». Franceschetti auspica anche la collaborazione tra i due mondi, esoterico e razionale. «Solo così si darà luce a quel “lato oscuro del potere”, che oscuro non è». Persino il caso Moro – mistero capitale della storia italiana recente – risulta meno buio, se riletto decifrando i simboli che lo costellano.
angelo
22 Marzo 2018 @ 22:18
Buonasera.
Credo che a parte la compianta Giornalista nessuno come l’avvocato abbia saputo centrare in pieno il nocciolo della vicenda.
La spiegazione, il modus, i dettagli, sono tutti nell’articolo dell’avvocato.
Le altre spiegazioni – da quelle storicamente validate (il compromesso storico, il segretario di stato americano ecc.) – a quelle deducibili dai pochi spunti interessanti dei libri citati, sono razionali e rientrano come cerchi concentrici nella motivazione profonda, inquietante.
Ho anche verificato (basta controllare la mappa) che in effetti la via del ritrovamento non si trova affatto a metà strada fra le due opposte sponde politiche, come peraltro già segnalato dall’autore del misterioso intermediario.
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Ma vorrei andare oltre, e qui mi rivolgo direttamente all’esimio avvocato.
Una conferma delle sue scoperte può trovarsi nel supremo capolavoro del Regista, “Todo Modo”, che considero una sorta di ante-prova del 9 (guarda caso…) di quanto successe due anni dopo.
Le basterà vederlo un paio di volte, se già non l’ha fatto, per avere conferma delle sue deduzioni. Il messaggio è insito persino nella prima inquadratura di macchina. Nell’opera vi è anche un prototipo o embrione del cd. codice che la compianta Giornalista aveva compreso.
Nemmeno col 9/11 si arriverà a tanto.
Un’opera da brividi, in ogni senso.
Da quanto credo d’aver capito, il Regista era in buonafede, ergo c’era un suggeritore.
Detto questo, vorrei chiederle – perché ancora non l’ho capito – qual era il vero ruolo di igor il russo. Non era un semplice intermediario, okay. Mi piacerebbe conoscere la sua idea in proposito.
Con stima,
angelo
angelo
27 Marzo 2018 @ 23:19
Una qualche risposta sul direttore d’orchestra me la può dare?
Frances
23 Marzo 2018 @ 20:07
da quel che mi è dato di comprendere, considerata l’Osservazione della Realtà, l’essersi posti dei Quesiti, avendo ricercato delle Risposte [inserendo delle Keywords possibili nei searching Engines], avendo p. Es. letto quando trovato dalle Ricerche di Paolo Franceschetti, avendo riosservato la Realtà [con questi Occhi nuovi o con questo Sguardo nuovo, Punto di Vista privilegiato (più sciente rispetto a quello inziale)], avendo frequentato l’Opinione di Critici [p. Es. ”Carpeoro” <- che per avere un Nickname saggio avrebbe dovuto/potuto chiamarsi o scegliersi come Nome ''Caperoro''; da carpire, che significa prendere, diverrebbe capere, che significa contenere, comprendere, laddove oro resta invariato e significa sia il Metallo nobile, che/o l'Italianizzazione di Aur, Luce, inteso quale en Soph Aur o, Luce senza Fine, e meglio, la Luce che è Dio; capere la Luce che è Dio è essere portatore di Luce, come Lucifero, mentre capere la Luce che è Dio è tutt'altra cosa, diciamo, molto più buddhica, o cristica (ovvero divenire colui che fa Luce, come una Lampada, che illumina oltre che, inevitabilmente, il proprio Cammino, anche il Cammino altrui)] sui cosiddetti Gruppi di Potere [prepotente] ed i loro Segreti [anche Simbolismo comunicativo, la cui Decifrazione è nota solo ai propri Membri], considero che:
al Pubblico vengono snocciolate solo le Briciole [relative al Sapere e, all'Agire, dei Gruppi di Potere, prepotente, i quali viceversa quei Segreti continuano a custodirseli, e così continuano a mantenere il Potere, preptotente], gli Omicidi cosiddetti della Rosa rossa, e collegata alla Massoneria [come ha detto P. Franceschetti] sono in nulla differenti da quelli commessi dalla cosiddetta Mafia [in ogni sua Declinazione: ogni Regione del Pianeta ha, verosimilmente, la sua, che si chiama in un Modo o nell'altro, ma laddove essenzialmente ognuna è uguale all'altra (per Principii/Fini)], e va da sé, per i medesimi Motivi di quelli cosiddetti mafiosi [Faide, Mantenimento del Potere, prepotente, Vendette, altro], e molto sinteticamente, tutto questo può essere racchiuso nel Termine Bullismo [il quale poi assume diverse Declinazioni: Teppismo di Strada, Bullismo propriamente detto scolastico, Bossing e Mobbing, Hazing o Nonnismo militare, Gang Stalking istituzionale o organizzato, altro, inclusi quindi, Omicidi rituali massonici o della Rosa rossa, Delitti d'Onore religiosi o culturali, o Assassinii di Mafia],
e perciò è perfettamente inutile [p. Es. per pseudo Ricercatori, p. Es. come me] osservare, porsi Domande, cercare Risposte, osservare la Realtà con Occhi nuovi, attendendosi aver acquisito un qualche Miglioramento [essere in qualche Modo progrediti, evoluti, più risvegliati, più conoscenti, altro], perché il Livello d'Ignoranza proprio [di Estraneo rispetto agli Addetti ai Lavori principali (incluse Menti, Manovalanza, Pali, Distributori di fake News, false Flags oppure, Briciole, v. sopra)] magari cambia d'Aspetto ma, resta simile a sé stesso per Quantità o Importanza,
ovvero, chi è fuori dal Gioco o Giogo, ignorante è, ignorante viene lasciato, ignorante resta, sicché ci si può divertire a osservare e porsi Domande, raccogliere Briciole ed altro, ma senza mai pretendere di venire, mai, a sapere veramente qualcosa [di essenziale e meglio, che permetta successivamente di risolvere, a Beneficio proprio ed altrui, alcunché:
è così a sempre, nei Secoli dei Secoli e da Millenni, tant'è vero che i Sacrifici di cui ci è stato detto tramite i Libri di Storia, p. Es. nei Contesti in cui esistono le Piramidi, probabilmente non sono mai cambiati per rapporto a come erano, nell'Essenza; forse un Tempo avvenivano sui Gradoni piramidali, ora avvengono per Strada, ma i Gruppi di Potere prepotente, e le Strategie usate, e le Motivazioni da quelli addotti per compierli, restano uguali,
e questa Scoperta tutto sommato magari, è già qualcosa corrispondente ad un piccolo Passo avanti nella Conoscenza della Realtà in cui viviamo,
dopodiché ciò che, da sempre, conta, è il Mondo delle iDee e degli iDei e degli iDeali, da conoscere ed i cui Principii/Fini da lasciare manifestare, p. Es. sulla Terra
(laddove il Mondo della Realtà funziona a Beneficio di alcuni e a Detrimenti di altri, mentre il Mondo delle iDee funziona a Beneficio proprio ed altrui)].
Bene e Luce e Felicità interiore-più-Forza e Luce e Felicità esteriore a ognuno, ovunque-sempre.
Frances
23 Marzo 2018 @ 20:15
a 35′ circa, qui https://www.youtube.com/watch?v=_tl86rkI9cI viene spiegato il Fenomeno della Sincronicità psicoanalitico secondo la Scienza fisica moderna, ed è ciò a cui bisognerebbe interessarsi e meglio, capire che ”gli altri sono Specchio di Parti di noi stessi”, sicché il Giudizio che diamo ad altri è quello che diamo a noi stessi, ed infine è bene trarne una Regola impersonale [su come bisogna comportarsi o no], e sapendo che il Focus su cui poniamo la nostra Attenzione [Sincronicità psicoanalitica] , attirerà Fatti esterni congruenti [Scienza fisica moderna], perciò, concentratevi e concentriamoci sul Bene interiore-più-Forza esteriore, su Connubio fra Psiche-e-Mente, fra Cuore-e-Cervello, per un maggior Equilibrio [proprio-e-altrui (per chi sviluppa Equilibrio in sé) o, altrui-e-proprio (per i Facilitatori dell’Equilibrio altrui)]; Luce dentro-più-Luce fuori ad ognuno
Frances
23 Marzo 2018 @ 20:31
a 19′ qui https://www.youtube.com/watch?v=zYmZw9defcw interviene anche Cecilia Gatto Trocchi [che si è interessata, pare, assieme a Paolo Franceschetti, di cosiddetti Omicidi rituali, e poi verosimilmente, è rimasta Vittima di uno di quelli (Fonte: P. Franceschetti)], sulla Magia o, sulle Capacità extrasensoriali [ordinarie] degli Esseri umani [qualcuno parla di Magia quale Trucco o Arte per intrattenere il Pubblico, altri di Capacità extrasensoriali (rispetto all’Ordinario) umane reali (ovvero, una Manifestazione nel Mondo della Concretezza, o della Realtà, cfr. anche Romanzi distopici in merito, di quanto sta, a Livello sublime, nel Mondo delle iDee o degli iDei o Archetipi, cfr. Platone in merito o Carl Gustav Jung)], e ad ognuno di connect the Dots [almeno provarci e, trarne Conclusioni (che per ora nessuno pare abbia, definitivamente, trovato)]; Felicità e Luce interiore-più-Felicità e Luce esteriore a ognuno, ovunque-sempre
Frances
23 Marzo 2018 @ 20:48
a 33’30” circa, dello stesso Video, si parla anche dell’Omicidio [sigh] di cui è oggetto l’Articolo presente del Blog, dopodiché parla Tomatis, il quale è una Persona, [secondo me], di quelle che distribuiscono Briciole [e qui mi rifaccio al Commento precedente, delle 20:07], e se Briciole fossero no, non ci sarebbe alcun Motivo per le Forze militari [sembra che così avvenga: cfr. anche Scritti di Solange Manfredi] di arruolare Sensitivi o Persone che hanno sviluppato Capacità extrasensoriali [rispetto all’Ordinario] quali Collaboratori e viceversa non ci sarebbe alcuna Persona che testimonierebbe quel che ha invece testimoniato Roll e specialmente, come l’ha fatto lui [notare l’Energia, la Purezza d’Animo] https://www.youtube.com/watch?v=t8Ssyx-mhJc ; Felicità interiore-esteriore a ognuno
Lucia
24 Marzo 2018 @ 0:44
Ecco un altro articolo dove si spiega il simbolismo con sigle e cifre correlato a determinati ambienti occulti… Passavo l’altro giorno per il libraccio a bologna , dove si trovano libri a 2 euro ,e ne ho preso uno con dvd di Adam Kadmon in occasione. Ho fatto 2 foto della conclusione del libretto allegato al DVD e della copertina, per chi studia simbolismi di questo tipo come questo articolo, credo che possa in qualche modo interessare. Pubblico il link delle 2 foto che ho fatto… Bisogna leggere i ” ringraziamenti ” a fine libro. Grazie per l’attenzione. Ecco il link:
https://www.flickr.com/photos/101395358@N08/
Lucia 2
24 Marzo 2018 @ 22:59
Penso che comunque Adam Kadmon, se ha usato R C come rosa-croce ,e R come rosacroce è possibile che non sia tanto di suo, ma perchè forse appassionato del blog petalidiloto e per qualche motivo ha deciso di mettere questo acronimo, non sto pensando che faccia parte dei rosacroce, o chi lo sa ? , o della rosa rossa , comunque , ci sarebbe da vedere l’effettivo peso di queste associazioni nel mondo reale o di influenzamento degli avvenimenti, se effettivamente si ritengano così appartenenti a un associazione che mostra come simbolo una rosa rossa , o se questa sia la base di molte cose. Ma è mia opinione che finché si rimane fissati con la Rosa Rossa, non so fino a che punto si possa comprendere la realtà. Ho fatto il discorso sopra, perché vado spesso nelle librerie, nuovo, usato, Feltrinelli, librerie coop ecc ecc , guardo romanzi, narrativa, economia , politica, new age, nuovi scrittori , scrittrici, vetrine, specie della feltrinelli ecc, il simbolo ONNIPRESENTE, è la farfalla. Si trovano cose di questo tipo: ( a dire il vero questo è uno dei peggiori ) : https://www.google.it/search?q=rosella+postorino&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwiImvz3ya3ZAhXE_KQKHVA-CNoQ_AUICigB&biw=1920&bih=987#imgrc=RjzWeNCYshHzzM:
Non è che come lettori abbiamo tutta questa intelligenza, molte cose non le sappiamo, ma il tiro andrebbe secondo me spostato di poco, dalla rosa rossa alla onnipresente farfalla, e vedere se ci sono collegamenti.
Lolla
25 Marzo 2018 @ 0:37
Senti, Lucia, hai per caso intenzione di andare a fare compagnia alla Gatto Strocchi ? Se dici cose del genere ti inculano , le puoi dire perché sei completamente al di fuori di tutto e nessuno ti conosce , non sei nessun tipo di personaggio influente, non hai autorità morale e sei solo una utente, se proponi una pista del genere…. che è il substrato di tutto, tutto, quello che tiene in piedi tutto, ovverosia il controllo mentale onnipresente nell’intero paese e che sta dietro quasi a ogni cosa e personaggio abbia possibiltà di influenzare un certo numero di persone a livello di massa, quelli non ti fanno volare dal quarto piano, ti portano fino al ventesimo prima di buttarti giù….
Loll
25 Marzo 2018 @ 1:16
Oddio, si chiama Trocchi no Strocchi, e comunque , bisogna vedere se l’abbiano ” suicidata ” più per antipatia che per il fatto che fosse effettivamente pericolosa per gli affari di qualcuno. Perché , secondo me, alcuni non vengono suicidati per il fatto che ” arrivino troppo in alto” o siano pericolosi per gli affari di qualcuno, o abbiano detto cose che non devono dire… Ma semplicemente per il fatto…. che gli stanno proprio sui coglioni senza motivo particolare, voglio dire ” suicidati ” perchè gli stanno ” semplicemente” antipatici e basta.
Jenseits
10 Giugno 2018 @ 3:58
Conclusione assurda direi.
mariano
30 Marzo 2018 @ 16:44
Vorrei segnalare che sopra la renault rossa parcheggiata in via Caetani campeggiano vari manifesti con un caprone nero…
Jenseits
10 Giugno 2018 @ 4:09
Coincidenza?