“IT” è considerato il libro capolavoro di Stephen King. Un romanzo lunghissimo (circa 1300 pagine) che, come tutti i libri di questo scrittore, non è solo un libro del terrore (oserei dire che non lo è affatto) ma ci introduce nella quotidianità della provincia americana, facendocela assaporare come se la vivessimo noi stessi in prima persona.
Nella dedica iniziale che Stephen King fa alla moglie e ai figli, c’è una frase che è la chiave di interpretazione di tutto il suo straordinario libro: Ragazzi, il romanzesco è la verità dentro la bugia, e la verità di questo romanzo è semplice: la magia esiste.
Il romanzo è infatti la storia di sette ragazzi che combattono contro le forze del male nella cittadina di Derry; ma la storia è, in realtà, l’occasione per raccontare la realtà in cui viviamo, e per mostrare – a chi riesce a vederlo – il funzionamento di due aspetti molto importanti di questa realtà: il meccanismo operativo della magia, e il modo di agire delle forze esoteriche sulla realtà di tutti i giorni.
Chi ha letto questo romanzo, ha trovato in esso tutte le cose di cui abbiamo parlato e ampiamente trattato nel nostro sito in questi dieci anni: gli omicidi rituali, la pervicace volontà di chi indaga di non accertare la verità; il capro espiatorio, assolutamente improbabile, che viene accusato di una serie di delitti per tacitare l’opinione pubblica; la magia e il suo funzionamento; la lotta tra il bene e il male e le sue dinamiche.
Iniziamo dagli omicidi rituali. La cittadina di Derry è sconvolta da una serie di omicidi, tutti diversi l’uno dall’altro per tipologia, efferatezza, e modalità. Tuttavia, a un certo punto della storia, viene trovato un colpevole unico, che non ha le caratteristiche compatibili per quel tipo di delitti così eterogeneo. Eppure, dal momento che le forze dell’ordine e l’opinione pubblica non vedono l’ora di trovare un capro espiatorio, la versione di Henry Bowers che, tra l’altro si è autoaccusato dei delitti, viene accettata per vera senza neanche una verifica (pag. 709). Il meccanismo descritto dal romanzo è quello che abbiamo raccontato e sottolineato nelle vicende delle Bestie di Satana (che si autoaccusano di efferati delitti, con una versione dei fatti strampalata e incompatibile con lo stato di tempo e luogo della vicenda) e del Mostro di Firenze, ma anche nel caso Manson (anche qui si autoaccusano del delitto alcune ragazze strafatte di droga, con un QI intellettivo molto basso e forti problemi psichici).
Il romanzo è soprattutto una rappresentazione di come funziona la lotta tra bene e male. Il male è rappresentato come una forza insidiosa e silenziosa, che si insinua non in uno o più individui specifici, ma in una collettività. Il male, in pratica, sta nell’atteggiamento della gente, nel non voler vedere la realtà, nel tapparsi gli occhi davanti a verità scomode per il proprio quieto vivere. Per dirla con le parole di Fausto Carotenuto, i poteri oscuri non sono altro che la somma di tutti i nostri sentimenti negativi. Il male può essere sconfitto dall’amore, dall’amicizia (che, come dice qualcuno, è l’amore senza le sue ali) e dal coraggio di andare avanti sconfiggendo le proprie paure (nel romanzo, l’unico dei ragazzi che si lascia sopraffare dalla paura, infatti, si suicida; ucciso quindi non dal mostro che terrorizza la città, ma da lui stesso). “La gente di Derry aveva vissuto da sempre con Pennywise in tutte le sue molteplici manifestazioni; e forse, in qualche modo, era addirittura arrivata a comprenderlo, ad aver bisogno di lui, ad averlo in simpatia. Ad amarlo. Può darsi… si, persino quello può darsi” (pag. 533).
Più in generale, il mostro che terrorizza la città, assume diverse forme, una per ogni paura dei vari protagonisti; il male, cioè, assume di volta in volta proprio la forma più temuta dalla vittima. Da questo punto di vista il romanzo racconta il funzionamento della cosiddetta legge di attrazione e del potere che ha la nostra volontà di materializzare proprio ciò che temiamo di più e ciò che desideriamo.
“Credi di vedermi? – dice un giorno IT ad uno dei protagonisti – Tu in realtà vedi solo quello che ti concede la tua mente (pag. 1217)”. E difatti, poche pagine prima, Bill pensa tra sé: “IT è solo la forma che ha preso a prestito dalle nostre menti. Sono quanto di più vicino le nostre menti sappiano accettare sulla vera essenza di IT (pag. 1212)”.
Il mostro, che alla fine viene sconfitto, esiste davvero. Ma la morale che se ne trae è che quel mostro viene alimentato dalle paure e dagli atteggiamenti degli abitanti del luogo; in poche parole, si potrebbe dire che il mostro, il male, siamo noi stessi.
“IT e il tempo erano in qualche modo intercambiabili; It aveva tutte le loro facce insieme con le mille con cui aveva terrorizzato e ucciso.. e l’idea che It poteva essere loro era la più devastante” (pag. 564).
“Stai cercando di dire che questo essere non è malvagio? Che è semplicemente parte dell’ordine naturale delle cose?” chiede Eddie a Mike.
E questo mostro – ecco una parte fondamentale nel messaggio del libro – viene sconfitto solo per mezzo della volontà e dell’immaginazione dei ragazzi. Eddie usa come arma il suo inalatore per l’asma; un apparecchio già innocuo di per sé contro un mostro del genere, ma reso ancora più innocuo dal fatto che lo stesso farmacista che lo aveva venduto sapeva che era solo un placebo, pieno in sostanza di acqua fresca e nient’altro. Ciò che rende potente l’arma utilizzata è solo la forza di volontà sprigionata dal protagonista nel momento della battaglia finale.
Ad esempio: “I proiettili d’argento avevano funzionato perché in sette avevano fuso insieme la loro convinzione sull’efficacia di quello strumento”.
Non a caso il gruppo che sconfigge il mostro è costituito da bambini, e poi verrà sconfitto di nuovo molti anni dopo, ad opera dello stesso gruppo ormai formato da adulti, che rinnovano la loro volontà di fanciulli; il chiaro messaggio dietro tutto questo, è che gli adulti non sono in grado, in genere, di vedere la realtà senza preconcetti e di utilizzare l’immaginazione e la volontà. Per utilizzarla, occorre tornare bambini, e forgiare una realtà diversa da quella che gli apparati del potere costituito hanno costruito per noi, come una sorta di ragnatela che ci avviluppa (non a caso IT appare come un gigantesco ragno, che tesse una specie di tela invisibile su una città, che è preda del mostro senza rendersene conto).
A un certo punto del libro compaiono anche le forze del bene, rappresentate da una tartaruga che esiste fin dall’inizio del tempi. La tartaruga non è stata scelta a caso da King, essendo fondamentale nella tradizione di molte religioni: in quella buddista è il simbolo del divino, in particolare dello scorrere lento del tempo, e si narra che il Buddha fosse una tartaruga in una delle sue incarnazioni precedenti. Nella mitologia induista è uno degli Avatar di Visnù; nella mitologia cinese è l’animale che sorregge il mondo; e per i nativi americani è la madre primordiale. Ma quando Bill, uno dei protagonisti, le chiede aiuto contro il mostro, supplicandola, ella risponde: “devi aiutarti da te figliolo… ci sono i tuoi amici” (pag. 1220).
Per quanto riguarda la magia, il libro non ne parla espressamente. Quindi non compaiono maghi, streghe, vampiri, o entità varie, e di per sé pare non parli affatto della magia pura. In realtà tutto il libro è il racconto di come operano le forze della natura sull’uomo (e la magia, come diceva Paracelso e come qualunque esoterista sa, altro non è che la conoscenza delle leggi della natura); ed è quindi il racconto di come immaginazione e volontà (le due componenti fondamentali della magia) possono modificare la realtà e plasmarla a piacimento.
Nel libro c’è addirittura la magia sessuale; uno dei fatti narrati nel romanzo, incomprensibili per chi non conosce la magia, ma che rappresenta un punto cruciale di tutto il racconto, è quando i ragazzi promettono solennemente, dopo aver sconfitto il mostro, che quando questo ritornerà loro si ritroveranno di nuovo tutti insieme a combatterlo, e suggellano questo patto con un rapporto sessuale con la protagonista femminile del romanzo, Beverly Marsch. Il rapporto sessuale, infatti, ha degli effetti magici, nel senso che (come abbiamo scritto nel nostro articolo “Sesso, magia sessuale, tantra e civiltà moderna”) lega le anime delle persone che si congiungono, rafforzandone la volontà, e creando un legame invisibile ma duraturo, che può essere indirizzato verso finalità specifiche, scelte da coloro che hanno il rapporto sessuale. Questo rapporto multiplo crea un legame tra tutti, una specie di promessa, che li porterà nuovamente a riunirsi per adempiere a quel patto.
“Conosco un sistema – rispose Beverly nell’oscurità – So come ridiventare tutti uniti. Perché se non saremo uniti, non usciremo vivi di qui. E’ una cosa che ci unirà per sempre e che serve a dimostrare che vi amo tutti e siete tutti miei amici” (pag. 1246).
Cos’è quindi che fa vincere i ragazzi contro il mostro? E’ “la loro forza unita, resa invincibile dalla forza di quell’Altro, ed era la forza del ricordo e del desiderio, e soprattutto era la forza dell’amore e di un’infanzia dimenticata” (pag. 1264).
Nel romanzo compare anche un’altra idea di fondo: quella che la nostra vita sia guidata da forze invisibili, di cui a stento percepiamo l’esistenza. Forze che solo pochi percepiscono, e che impongono di domandarsi quanto effettivamente l’uomo sia dotato del cosiddetto libero arbitrio: “C’è qualcosa che ci sta chiamando, qualcosa che ci sceglie uno ad uno. Niente di tutto questo è casuale.” Questo pensa Bill, uno dei protagonisti (pag. 421). E questa idea, da fa sfondo invisibile a tutto il racconto.
Il libro “IT” di Stephen King, quindi, considerato da tutti il suo capolavoro, è un romanzo, ma anche un libro sulla magia, sulla magia sessuale, sull’amore, sull’amicizia, sul potere, sul funzionamento della realtà e sul funzionamento delle energie dell’universo, e dunque sulla vita.
Per questo è un libro magico che ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo, la maggior parte dei quali all’oscuro del reale significato del romanzo; ma attratti da esso da qualcosa… di magico, appunto.
Non un romanzo del terrore, quindi, ma un libro sulla magia e sulla realtà in cui viviamo.
Jenseits
10 Aprile 2018 @ 5:08
La magia e’ rivedere ogni tanto il Franceschetti nella sua migliore forma, quella dei suoi articoli, radio permettendo.
lorenzo
10 Aprile 2018 @ 11:59
parlando di scrittori mi ha colpito il fatto che jk rowling abbia pubblicato un romanzo sotto pseudonimo dal titolo “la via del male”. La trama è di un poliziesco mi chiedo se non celi qualcosa d’altro . che ne pensi paolo ?
Frances
15 Aprile 2018 @ 16:36
penso che innanzitutto, la Magia cosiddetta consista nella Realtà fisica per cui ”l’Osservatore influenza l’Osservato”, certificata p. Es. in ”somethingunknown” Documentario,
e verosimilmente certificato da Mentalisti come p. Es. il fu Gustavo Adolfo Roll [che aveva richiesto che Scienziati seri e incorrotti ricercassero attorno alle Potenzialità che lui manifestava, e che lui considerava Magia per gli Ignoranti, (e se Magia, a Disposizione di Maghi, Streghe e Stregoni soltanto), ma altresì considerava veri e propri Strumenti spiegabili scientificamente, per gli Intelligenti, (ed in quanto tali a Disposizione di chiunque, apprendibili da chiunque)],
come verosimilmente da Mentalisti quali Uri Geller [praticamente sequestrati dai Servizi segreti, p. Es. nordamericani, per estrapolarne i Segreti delle Potenzialità manifestate, e viceversa, permettere ad altri, p. Es. Esponenti dei Servizi segreti stessi, di apprenderli e manifestarli: cfr. a tale proposito il Film ”the Man who stares at Goats”],
mentre p. Es. presso i Praticanti di Arti marziali [orientali: oggigiorno vanno di Moda quelle cinesi, forse anche per la concreta Diffusione della Cultura cinese internamente alla nostra, alle nostre Società, occidentali], il Fatto di muovere degli Oggetti a Distanza [v. Concentrazione mentale e, verosimilmente, Proiezione mirata del Pensiero (che produce una sorta di, come summenzionato, ”Influenzamento dell’Osservato da parte dell’Osservatore”)],
ed on-line ci sono Video che mostrano come alcuni Masters utilizzino il Chi o Qi per muovere Oggetti da Distante [esercitano Movimenti con le Mani come se il Flusso del Qi, (quale invisibile Getto energetico potente, tanto potente da poter spingere Oggetti, influenzarli fisicamente), fuoriuscisse dai Polsi],
ed infine resta la Questione principale, che concerne sia Proprietà cosiddette magiche [perché ancora sconosciute alla Scienza ufficiale, e indimostrate da essa], che Proprietà note [qualsiasi Capacità umana], ovvero, che riguarda [come già aveva detto Gustavo Adolfo Roll, v. sopra], ”ciò che ci si fa con quelle Proprietà”,
ed in tal Senso l’Umanità deve e può, innanzitutto ed infine, interrogarsi,
piuttosto [per quanto pur lecitamente] di interrogarsi attorno a Capacità già mappate dalla Scienza versus Capacità ancora ignote alla Scienza ufficiale [attuale: in Antichità verosimilmente la cosiddetta Magia consisteva in Arte scientifica ben nota, ed i suoi Strumenti usati con Scienza e Coscienza,
v. p. Es. Uso della Parola; in Ebraico DVR significa Parola e Cosa concreta, mentre il Savitr Mantra è di 3 Versi di 8 Sillabe ciascuno, eccetera,
e Uso del Pensiero, v. Egregore oppure Forme Pensiero di cui verosimilmente aveva già parlato anche Platone, ma di cui parlano anche Esoteristi eppure, che concernono ognuno di noi, ovvero, quel che pensiamo lo nutriamo fisicamente, tramite l’Emotività, e diventa una Forza che agisce in Natura, p. Es., sulla Realtà attorno a noi, v. ”Osservatore che influenza l’Osservato” ovvero ”tramite le sue Forme Pensiero”, e quindi, v. l’Importanza di curare la propria ed evtl. altrui ”Igiene del Pensiero” e anche ”delle Emozioni”;
campi semplicemente da mettere in Luce da parte della Scienza ufficiale, l’unica che sembra avere sempre e solo Ragione pubblicamente e/o unica a cui il Pubblico si riferisce con Fiducia].
Purtroppo i Deboli, sono assoggettati alla Magia, praticata quale vera e propria Scienza fatta di Strumenti ottenibili ed utilizzabili, da parte dei cosiddetti Maghi [Scienziati], taluni orientati al Bene [di tutti], talaltri al Male [di taluni] e al Bene [o solo proprio o di talaltri],
v. sennò Psicomagia di Alejandro Jodorowski [quantomeno leggere quanto spiega fa sorridere, e ridere è una Terapia efficace per mantenere o ritrovare il Benessere (come spiega Jacopo Fo), aldilà di Malefici jettatici contro da Maghi malintenzionati], v. https://books.google.ch/books?id=GyFFDwAAQBAJ&pg=PT68&lpg=PT68&dq=jodorowsky+paura+d%27impazzire&source=bl&ots=g5lyDYMPrg&sig=T_iO0SDmtA7EoooP6HFpdnluB5A&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjSrK2u0rvaAhUPsaQKHYvKCb8Q6AEIODAF#v=onepage&q=jodorowsky%20paura%20d'impazzire&f=false
Felicità e Bene interiore-più-Felicità e Forza esteriore a ognuno, ovunque-sempre.
Frances
16 Aprile 2018 @ 8:08
considero altresì che ogni Gruppo [Michael Omraam Aivanhov li chiama Egregore, ognuna con Forma di Animale], possiede la sua Tradizione spirituale e viceversa, spiritualista [più occulta, tenuta per pochi o praticata e diffusa a Livello élitario (ma anche il Popolo comune la destreggia: v. Maghi e Maghetti, Streghe e Stregoni, e Praticanti di Makumba e altro, anche solo Malocchio, da cui Preghiere in p. Es. Tradizione islamica ”proteggici dall’Occhio dell’Invidioso quando invidia”, beninteso o sia inteso, incluso il proprio)],
e questo dalla Notte o dal Giorno del Tempi [non è mai cessato di esistere, nonostante la crescente Materializzazione della Società [o Macchinicizzazione (che concerne il Mondo materiale e temporale), diversa da Misticizzazione (che concerne il Mondo spirituale et spiritualista)],
e perciò ogni Cultura [e qui intendo proprio Paese, Regione geografica a cui un certo Poplo appartiene] ha e pratica la sua Tradizione [e dunque non vi è più alcun Quesito attorno al Fatto del Perché una Persona come Gianfranco Pecoraro parli anche di certi Temi legati alla Ritualità],
mentre per chi sta fuori, [anche solo chi appartiene ad un’altra Cultura] è impossibilitato a comprenderne il Linguaggio esoterico, simbolico [a meno che prima non la studi oggettivamente: v. p. Es. tramite l’Antropologia], e nemmeno ne conosce le Strategie o Tecniche spiritualiste e le Credenze in quell’Àmbito [avvalorate dalla Tradizione che risale all’Antichità della stressa Cultura tradizionale
(poi le Persone, v. Popolo comune, pratica certi Riti o crede in certi Fatti/Eventi/Elementi, senza nemmeno ricordare o sapere più perché: diventano Abitudini involontarie, che vengono perpetuate; ma come ogni Gesto eccetera, solo chi lo pratica con perfetta Intenzione o Intenzionalità, e Consapevolezza, esso acquista tutta quell’Energia che permette di renderlo un Fatto molto significativo, v. ”che segna”, sia per sé, che per l’altro)],
mentre per il Ricercatore è possibile connettersi [o anche senza volerlo volontariamente: accade, come accade di connettersi ad una Stazione Radio mai desiderata, quando si cercasse con l’Apparecchio, quella voluta] all’Egregora [v. sopra] altrui, ed intuirne Particolari comunicativi, [ma senza avere gli Strumenti adatti per destreggiarsi in quella Dimensione, che funziona in un certo Modo, tramite certi Simboli o Simbologie, senza la Capacità di Dominio e Gestione dei quali, ci si sente smarriti in essa, oppure, ci si smarrisce],
mentre per Protezione e Guida, ogni Persona dovrebbe poter appartenere ad un’Egregora [ma a cui il Ricercatore Pioniere, v. anche Antropologo, che si mischia volente o nolente con altre Egregore, rischia di non appartenere più],
e questo è esattamente il Parallelismo, sul Piano esoterico o spirituale o invisibile all’Occhio, di quanto accade sul Piano materiale, o temporale, visibile all’Occhio [v. Appartenenza ad una Comunità, ad un Paese, ad una Cultura, ad una Nazione, ad una Tradizione essoterica (sia laica o religiosa)],
e come ci sono quelli Avidi di Materialità, ci sono gli Avidi di Spiritualità o Spiritismo, e così come i primi nessuno li ferma p. Es. in Ferocia nelle Questioni di Business, i secondi verosimilmente nessuno li ferma p. Es. in Ferocia nelle Questioni di Magia rituale:
Ferocia è un Termine ben usato o magistralmente usato da Silvano Agosti, Attivista e Maestro spirituale, che spiega perloppiù le Dinamiche che avvengono a Livello materiale, ma affronta anche il Discorso attorno al Linguaggio [simbolico] culturale dell’un Gruppo [culturale] e dell’altro [v. Interviste a lui ”alla Conquista di sé stessi” che trovanosi sul suo Sito];
tutto molto interessante da apprendere a Livello teorico e discorsivo, ma molto meno bello da vivere a Livello pratico e fattuale [specialmente nelle sue Sfaccettature, come dire, macabre
[si può ricordare o considerare che ogni Fenomeno presenta sia Lati positivi in Luce che Lati negativi in Ombra, o viceversa; ogni Medaglia ha 2 Facce, oppure, ogni Medaglia ha il suo Rovescio, oppure, ognuno ha le sue buone e cattive Qualità, (e di questo più-e-meno parla anche, mi pare, Sgalambro in ”auguri don Gesualdo” di Franco Battiato, analizzando alcuni Contesti culturali)],
sicché innanzitutto lasciare soppiantare la Paura dalla Felicità, interiore-ed-esteriore, contemplarla perché si avveri, per sé e per il prossimo [è la Magia, o Taumaturgia, del Futuro, per quanto le sue Dinamiche note fin dall’Antichità, (Rappresentanti oggigiorno di quella p. Es. anche la Foundation for inner Peace, v. ”un Corso in Miracoli” e, Fabio Marchesi ”il Campo GIA: Gratitudine incondizionata anticipata” oppure ”Entusiasmologia”)].
Felicità e Bene dentro-più-Felicità e Forza fuori ad ognuno, ovunque-sempre.
Frances
16 Aprile 2018 @ 10:58
ed il Ricercatore, Ricercatrice [cfr. Bodhisattva nel Buddhismo, Monaco nel Cristianesimo, Mistico nel Sufismo, altro] andrà forzatamente a visitare ogni Egregora, poiché di ognuna s’interesserà, alla Ricerca [appunto] dell’Assoluto, [che invece le include tutte o, le trascende/trasale ognuna],
e spererà inizialmente in ognuna visitata, di avere trovato ”la Terra promessa” [l’Assoluto, la Luce che è Dio, altro], mentre invece si accorgerà che ognuna è limitata, parziale [parla la sua Lingua, funziona a Modo suo, che però, è diverso dal Modo altrui, ed ognuno è persuaso che il suo Modo sia il Migliore e magari, l’unico ”papabile”, possibile, ma il Ricercatore che li ha visitati tutti, i Modi, sa perché l’ha potuto apprendere, che nessuno, parziale, è perfetto,
sicché si dedicherà al ben più che Sincretismo ma, Assolutismo, ovvero, l’Integrazione di tutti ed ogni Modo, sapendo che tutti sono, contemporaneamente, Espressione dell’Uno, e cercherà perciò di trascenderli tutti (v. sopra) ed afferrare (coscienzialmente) l’Ineffabile (l’Uno),
che sta alla Base di tutti quale Seme, e al Top, o alla Fine di tutti, quale Frutto completo maturo, ed è questo che i Buddha (buddhisticamente parlando) sono venuti e vengono al Mondo a fare, e fanno],
mentre i Contemporanei generalmente, escluderanno il Buddha [o il Cristo] perché ”avrà rotto ogni Regola” [quella propria di ogni Egregora parziale, proprio come un Onnisciente trascende/trasale la Conoscenza parziale dei singoli,
i quali, considerando invece la loro propria Conoscenza assoluta, vedranno l’Onnisciente come un ”Traditore”, oppure un ”Matto”, ”Bizzarro”, ”Visionario”, altro, ma soprattutto ”Diverso” e si sa,
vai dove vai, il ”Diverso” disturba, foss’anche Dio in Persona, rispetto ad una, p. Es., Mandria di Bovini (i quali per il Vero, contrariamente all’Essere umano/disumano, sanno certamente essere più accoglienti verso p. Es., Lepri e Leprotti, ma anche, il Pastore, e specialmente, se lasciati in Libertà, che si meritano, verso le Farfalle, ed altro, tutte Creature divine, mentre considereranno Nemico il Nemico ovvero, colui che nuoce, ma considereranno Amico colui/colei che ”ne sa di più”, p. Es. un Santo come quello d’Assisi,
laddove viceversa i Disumani lo considerano Nemico, perché materialmente è scarso, ma gli Umani Amico, perché fa Miracoli, ed ogni Ricercatore infine, giunge alla Santità/Buddhità, ed ognuno, di ogni Egregora, è chiamato a ricercare, evolvendo, innalzandosi, e a congiungersi con la Luce che è Dio, per il Benessere proprio ed altrui,
emancipandosi dai Lacci che tengono qui, anche Samsara, che include Parzialità, Competizione sleale, Esclusioni, Iniquità, altro, e aiutando il prossimo ad emanciparsi,
apprendendo a fare Miracoli e, insegnando a farli)].
Bene dentro-più-Forza fuori a ognuno, ovunque-sempre.
Cristina Ciccarelli
10 Luglio 2018 @ 22:50
Complimenti per l’articolo, sostengo da sempre che i bambini hanno una grande capacità che molte persone adulte hanno perso, vedono il mondo per quello che realmente è e li chiamo i ‘veri adulti’. Per me il concetto di “bene e male” non esiste perché per me esistono le scelte infatti ogni persona sceglie la propria strada o per lomeno tenta di seguirla. Sono ostile alla massoneria perché la considero un affiliaziine di ” ne carne ne pesce ” in quanto non hanno un requisito importante per la dignità umana ovvero il coraggio, sono spinti dalle loro ossessioni perché sono malati di mente e si avvalgono di ‘presunti poteri magici con riti tribali degni delle scimmie’ perché sono alienati infatti ammazzano certe persone o tentano di farlo perché ‘ci vedono una persona nemica’ ai loro progetti fantasiosi dettati dalle loro visioni.