Chi c’è dietro all’operazione Greta Thunberg e perché si sta spingendo così tanto la “svolta green” anche a livello mediatico e ufficiale? Quali personaggi stanno manovrando la giovane attivista svedese e quali interessi ci sono davvero in ballo? Un’inchiesta dell’analista geopolitico americano William Engdahl, pubblicata sul sito canadese Global Research, riporta fatti documentati e fa emergere una tesi clamorosa: la grande finanza mondiale, alleata con l’ONU e con l’Unione Europea, si starebbe servendo in modo cinico di Greta come icona mediatica per creare allarmismo sul cambiamento climatico provocato dall’uomo. Ciò servirebbe a innescare il business più redditizio dei prossimi decenni: il cosiddetto “Green New Deal“, ovvero la rivoluzione dell’economia verde. Si tratterebbe, secondo Engdahl, di un piano di investimenti da 100 trilioni di dollari. Due degli uomini chiave di questo progetto mondiale sarebbero il banchiere inglese Mark Carney, capo della Banca d’Inghilterra, e l’ex vicepresidente USA Al Gore, già noto per il suo attivismo ambientalista.