Dion Fortune diceva che il sesso è magia, e la magia è sesso. Negli anni ho cercato di capire meglio cosa volesse dire con questa espressione e provo a dare una mia interpretazione, con la precisazione che non necessariamente quello che dirò deve corrispondere con il pensiero dell’esoterista inglese. E’ solo ciò che ho capito io, nel mio percorso fin qui; e per la cui comprensione la frase della Fortune è stata determinante, dal momento che è stato un punto chiave delle mie riflessioni.
Il sesso, come abbiamo detto in altri articoli e nei video su youtube, è uno scambio di energie, in cui l’anima dell’uno si scambia con quella dell’altro. Col sesso ciascuno prende una parte dell’altro, e contemporaneamente cede una sua parte all’altro. In sostanza, si diventa un po’ l’altro, e l’altro diventa un po’ noi. Ne emerge una nuova energia che ciascuna delle due persone percepisce a livello di apertura del cuore, e che si traduce spesso in energia creativa.
La creazione più evidente è quella della vita, tramite i figli; ma se il sesso fosse destinato solo a creare figli la natura ci avrebbe programmato come molti animali, le cui funzioni sessuali si riducono all’accoppiamento. In realtà il sesso crea una nuova energia tra le persone, che si traduce in maggiore apertura del cuore, e maggiore creatività in ogni campo.
In sintesi:
- Il sesso è creazione.
- La magia è creazione.
- Ogni atto magico è un atto anche sessuale.
- Ogni atto creativo (il pittore, il musicista, lo scultore, ma anche il pizzaiolo, il cuoco, l’ingegnere, l’architetto) è un atto magico e sessuale.
- La differenza tra il mago, o il maestro spirituale, ma anche alcuni iniziati, è che essi creano la realtà in modo consapevole; l’essere umano ordinario, invece, fa sesso solo per istinto, o per piacere, ma senza rendersi conto di cosa e come stia creando qualcosa nella sua vita (l’essere umano ordinario infatti crea la sua realtà, ma in modo inconsapevole).
- Se è vera la premessa che c’è nel Vangelo di Giovanni e nella Bibbia, secondo cui noi siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, e siamo noi stessi Dei, ogni volta che creiamo qualcosa lo facciamo come parte di Dio. La creazione è opera di Dio, ogni atto creativo è il divino all’opera. Creare equivale ad essere Dio. E il sesso è esso stesso creazione, e quindi opera di Dio.
- Tutto il creato ha natura sessuale, e ogni atto sessuale è un atto creativo, parte della creazione, che avvicina al divino (per questo Dante diceva che è l’amor che move il sole e l’altre stelle, e Battiato diceva che tutto l’universo obbedisce all’amore).
La maggior parte delle persone (oltre il 90 per cento) limita il sesso all’incontro degli organi genitali e crede che il sesso si limiti a questo, senza rendersi conto che ogni incontro tra persone è un atto creativo e sessuale.
Inoltre dobbiamo tenere presente che molte persone hanno la capacità di vivere consapevolmente in astrale. E che la sessualità vissuta in astrale è anche più potente di quella fisica, creando legami molto più potenti di quelli fisici. Ovviamente il sesso in astrale non è legato agli organi riproduttivi, ma è uno scambio e una fusione totale di anime. Ne consegue che, ad esempio, quando due mistici si incontrano in astrale, per creare qualcosa sul piano materiale, la loro creazione è qualcosa che va ben al di là della riproduzione e del piacere fisico, e si traduce in qualcosa di più grande e utile all’umanità rispetto alle creazioni meramente fisiche (pensiamo a San Francesco e Santa Chiara, che creano l’Ordine Francescano; a Sri Aurobindo e Mère, che creano Auroville; a Buddha e Yashodara; Cristo e la Maddalena, ecc…).
In questo senso la magia è sesso, e il sesso è magia. E dal momento che Dion Fortune è la contrazione del suo nome iniziatico, Deo non Fortuna, scelto perché l’esoterista inglese vedeva tutta la vita come un’opera divina, e l’opera del mago come un lavoro per percepire il divino, possiamo concludere che sia la magia che il sesso sono Dio all’opera.
Ed è per questo che molti mistici rinunciano al sesso terreno, e vivono in castità. In realtà il mistico percepisce Dio in ogni cosa vivente e in ogni atto creativo, e non ha quindi bisogno del sesso per raggiungere l’estasi, perché è la sua stessa vita un’estasi continua e una comunione con Dio.