Spesso si sente dire che la cartomanzia, ma anche l’astrologia, non dovrebbero essere praticate per soldi. Ma in realtà conosco molti cartomanti che si fanno pagare e sono bravissimi, per non parlare degli astrologi. Il motivo per cui non ci si dovrebbe far pagare deriva dal fatto che quando si fanno le cose per soldi, spesso si perde l’amore per quell’attività, e quindi la capacità viene meno. Ma coloro che, pur facendosi pagare, continuano a fare le cose per amore (non solo del cliente, ma talvolta anche solo per il loro lavoro, o per amore di se stessi), non perdono i loro poteri.
Voglio spiegare meglio questo concetto, raccontando la mia storia personale.
Tutta la mia vita è stata costellata da eventi più o meno magici, di cui molti inspiegabili. Uno di quelli che non mi ero mai spiegato per anni riguardava proprio i numerosi veggenti e sensitivi che incontravo nella mia vita, che regolarmente, dopo la prima seduta in cui azzeccavano tutto, successivamente non vedevano più nulla o addirittura vedevano tutto il contrario.
Talvolta succedevano cose anche abbastanza comiche e paradossali, come quando un gruppo di veggenti e sensitivi, guidati da una sensitiva anziana ed esperta, voleva aiutarmi a ritrovare il cadavere di un ragazzo che si presumeva morto da tempo e vittima delle cosiddette “Bestie di Satana”; la sensitiva anziana ad un certo punto disse che aveva contattato l’anima del ragazzo, il quale gli aveva detto che l’assassino ero io, e che quindi dovevano stare in guardia dall’avvocato Franceschetti. Barbara, una mia amica sensitiva che era nel gruppo, mi disse: “Paolo, ma questa è scema?”. Le risposi che no, non era scema, la sensitiva era brava, ma aveva sottovalutato le forze con cui doveva confrontarsi, oltre al fatto che la maggior parte dei veggenti, alla fine, con me prendeva la strada del paradosso.
Una volta incontrai una sensitiva molto brava, Daniela Ghizzi. Appena mi vide mi disse delle cose non solo del mio presente, ma anche del mio futuro, che si sarebbero avverate dopo anni (mi predisse un viaggio a Chartres in cui avrei recuperato la memoria di una mia vita passata, e in effetti fu così, e tante altre cose).
Successivamente, dopo la prima volta, iniziò a non indovinare più nulla, vedendo addirittura tutto il contrario, finché un giorno mi disse: “Sai Paolo, ho fatto un errore con te. Ho sottovalutato le forze con cui operi e che ti girano attorno, che sono forze magiche molto potenti, dobbiamo cambiare metodo e devo cercare di superare queste barriere”.
Fu la prima volta che una sensitiva mi dette una spiegazione almeno parziale al fenomeno.
Le uniche persone che hanno sempre “visto” il mio futuro, il mio presente e il mio passato, sono Lavinia Felicioni, Manuela Shardana, Tiziano Tummolo (che, però, mi ha sempre precisato: “con te vedo circa il 30 per cento, il resto è sempre velato”) e la mia amica Carlotta, che è riuscita talvolta ad accedere ad informazioni sulla mia vita cui nessun altro era riuscito a prima.
L’altro fenomeno che non riuscivo a spiegarmi era perché io non riuscissi a leggere il futuro degli altri, ma riuscissi sempre a leggere il mio. Solo occasionalmente riesco a vedere il futuro altrui, talvolta con una precisione che ha sbalordito anche me.
Nel mio rapporto con Rahel (di cui ho parlato più volte in trasmissioni e articoli) succedevano cose abbastanza singolari. Nei primi mesi del nostro rapporto, lei riusciva sempre ad anticiparmi il futuro, anche quello che sembrava improbabile. Ad un certo punto ha iniziato a non azzeccare più nulla, dicendomi tutto il contrario, e prevedendomi sempre catastrofi mai avverate.
Di contro, un giorno incontrò un uomo con cui aveva scambiato appena due parole; le predissi che quello sarebbe stato il suo prossimo compagno, le descrissi come sarebbe andato il suo primo incontro, e molte altre cose che sarebbero successe in futuro; e dopo il loro primo incontro, lei mi disse: “Ma come hai fatto a sapere in anticipo certe cose? Era impossibile prevederle”. Le risposi solo: “Boh, so solo che l’ho visto, ma perché e come ho fatto non me lo spiego”.
Infine, è accaduta una cosa che mi ha aperto gli occhi, non solo su come funzionano le mie doti, ma anche quelle degli altri.
L’occasione si è presentata a seguito di una discussione con una mia amica maga, che interpreta sempre al contrario i miei comportamenti, dandogli un significato in certi casi addirittura opposto.
Alla fine, la risposta è arrivata chiara.
Personalmente – l’ho capito col tempo, grazie a molti altri esperti di esoterismo che ho conosciuto negli anni – ho un blocco che impedisce ai veggenti di vedermi veramente (che in magia si chiamano sigilli); un blocco che deriva da vite passate, a quanto mi dicono.
Allo stesso tempo, ho un blocco che mi impedisce di usare ogni strumento magico o energetico sugli altri. In mano a me vanno in tilt biotensor, pendolini, carte, addirittura la kinesiologia, che pure è una scienza energetica abbastanza esatta e fornita di un supporto scientifico verificabile. Insegno a leggere i tarocchi, e ho sbloccato molti veggenti e sensitivi che avevano dei problemi a leggerli, ma non riesco a sbloccare me stesso.
Ho capito, alla fine, che non riesco a vedere nulla negli altri, tranne quando amo una persona. Viceversa, riescono a vedermi solo le persone che mi amano, e questa capacità di visione è tanto maggiore quanto più è grande l’amore per me.
E viceversa, ovviamente.
Il mio blocco, insomma, può essere superato dall’amore.
Tiziano mi “vede” perché prova amicizia, ovvero amore, per me (e infatti le sue capacità di lettura diminuiscono nei periodi in cui magari c’è maggiore distacco, anche solo per stanchezza).
Carlotta, il cui rapporto iniziò come rapporto professionale, si è trasformato negli anni in un rapporto profondo di amicizia, stima, comprensione, supporto reciproco, tanto che difficilmente potrei oggi immaginare la mia vita senza di lei; e lei mi ha detto più di una volta che mi ritiene un dono per la sua vita, ovvero un “desiderio avverato”. Quindi ha messo talmente tanto amore nell’aiuto che mi dà, da superare le barriere magiche dei sigilli, riuscendo a vedere cose che nessun altro aveva mai visto.
Non so cosa provi Manuela Shardana per me. Ma so che segue il mio sito e le mie trasmissioni da tanti anni e quindi sicuramente mi vuole bene. Talvolta abbiamo pure litigato, ma poi ha sempre prevalso l’affetto reciproco, e infatti mi ha letto le carte più di una volta, e i suoi responsi sono stati sempre inevitabilmente esatti.
Lavinia ha sempre avuto un legame di amicizia con me, disinteressato. La chiamai circa 15 anni fa, su consiglio di una mia cliente; al telefono non mi fece neanche parlare e mi disse: “So cosa vuoi da me, ma non posso riceverti, perché le energie con cui operi sono troppo violente per me e mi destabilizzeresti; quindi non venire in studio. Però vedo che fai le cose disinteressatamente, con il solo scopo di aiutare gli altri, quindi ti darò tutto l’aiuto che ti serve, gratuitamente, ma senza vederci”.
Ci sentivamo spesso, mi predisse quando i miei colleghi mi avrebbero buttato fuori dallo studio, e tante altre cose. Qualche anno dopo, era morta da poco Mariapaola e io stavo cercando un suo orologio che non trovavo più; mi chiamò Lavinia e mi disse: “Scusa Paolo, ma una donna con dei capelli lunghi, ricci e neri, mi ha detto che devi trovare il suo orologio perché è importante. Inoltre sento che da questo momento in poi ti occuperai di altri argomenti, più spirituali, e non più di delitti, e possiamo vederci”.
Mariapaola aveva i capelli lunghi, ricci e neri, e io mi ero appena cancellato dall’albo degli avvocati per cambiare attività, iniziando ad occuparmi di religioni e spiritualità.
Per 16 anni, lei ha sempre sentito me anche a distanza, e io lei. Nel 2011 pubblicai un articolo, su un mio blog di moto, in cui predissi la sua morte, che poi avvenne nel 2014 (il tumore venne scoperto nel 2013, ma io, semplicemente, sapevo che sarebbe morta; anche perché il primo libro che le regalai, nel 1998, fu “Veronica decide di morire” di Paulo Coelho). E lei prima di morire mi lasciò una serie di previsioni, che si sono tutte avverate a distanza di anni.
Un giorno feci una lettura su una questione importante ad una mia amica strega, Rosangela Catalano; gliela fece anche un cartomante esperto molto più bravo di me, con una previsione esattamente opposta alla mia. Ma, a quanto mi ha detto lei, si è avverata la mia e non l’altra. Solo ora capisco che tutto dipendeva dal sentimento che provo per Rosangela, e con quello ero riuscito a superare la particolare difficoltà della lettura (quando si devono leggere entità non umane è quasi impossibile “vedere”).
L’amore è, in generale, anche lo strumento magico più potente. Per questo i maghi più potenti (penso a Gustavo Rol, ma anche a personaggi come Yogananda, anche se tecnicamente non possono essere definiti maghi) o i sensitivi più potenti, come Natuzza Evolo, sono quelli che hanno fatto le cose solo per amore. Anche solo per amore della magia, della vita, degli altri, di qualsiasi cosa, ma per amore.
E i veggenti più bravi, non a caso, sono quelli che fanno le cose per amore di Dio.
Si perdono le facoltà di veggenza o sensitività quando non si ama la persona che si ha davanti; o quando il proprio lavoro diventa routine, quando lo si fa solo per soldi, o per potere, o per notorietà.
Non a caso molte persone non riescono a slatentizzare le loro facoltà di veggenza e/o sensitività (facoltà che, di fondo, hanno quasi tutti, anche se alcuni sono più predisposti di altri) per paura. Che è, non a caso, il sentimento contrario all’amore.