Evocare significa chiamare fuori da sé, invocare chiamare dentro. La differenza tra evocazione e invocazione di entità sta nella volontà di mantenere le forze esterne o interne a noi; ma spesso questa differenza è minima o inesistente. Si tratta invece di una gradualità, per cui alla fine si instaura una sorta di fusione sempre più forte con queste entità, fino a riconoscere che non c’è dualismo tra l’entità e se stessi. Lo scopo finale del Mago o del Santo, infatti, è di trascendere questo dualismo e di arrivare a sentire Dio non fuori ma dentro di sé, talvolta partendo dal contatto con le entità che sono manifestazioni di Dio stesso.
In aggiunta, la trasmissione su “Evocazione e Invocazione” con Gianfranco Carpeoro e Paolo Franceschetti sul canale MRTV, in cui vengono trattati gli stessi argomenti del seminario tenuto a Milano domenica 11 dicembre: