L’ottava puntata di Forme d’Onda è dedicata a Pier Paolo Pasolini. In occasione del 40° anniversario della sua morte, molti l’hanno ricordato e celebrato, con i mass media e le autorità sempre in prima fila. Gli stessi media e le stesse autorità che dal 1975 nascondono la verità sul suo omicidio. Cercheremo di capire perché Pasolini era così scomodo e quali sono le ragioni occulte per cui è stato ucciso.
http://www.spreaker.com/user/formedondaradio/forme-donda-8-puntata-05-11-2015
Anonimo
6 Novembre 2015 @ 14:43
Signori, ma mi sembra che qui comunque si stia tralasciando di dire una cosa importante: e cioè che lo stesso Pasolini era INTERNO, in qualche modo, all'organizzazione della Rosa Rossa (come l'amico regista Bertolucci e tanti altri…Rino Gaetano compreso…). Diciamo che in quegli ambienti, chi osa PENTIRSI o DENUNCIARE qualcosa di vero…paga spesso con la morte.
Anonimo
7 Novembre 2015 @ 10:17
Bellissima puntata! Perché non avete parlato dei legami tra Cefis e De Andrè?
Stefania Nicoletti
7 Novembre 2015 @ 11:19
Che Pasolini fosse interno alla Rosa Rossa non ne sarei così sicura. Sicuramente era venuto in contatto con quella realtà e con i personaggi che ne facevano parte, ma che ne sia entrato lui stesso penso di no.
Bertolucci era sì un "amico"… ma secondo me era uno di quei tanti falsi amici che aveva intorno Pasolini (come successe a Rino Gaetano, circondato da falsi amici), tra cui anche lo stesso Ninetto Davoli. Bertolucci deve la sua carriera proprio a Pasolini, ma si fece comprare molto presto, quando era ancora un giovane regista senza esperienza (metà anni '60) e gli fu commissionato un film documentario sul petrolio proprio dall'Eni che in quel periodo era in mano a Cefis. Se su Pasolini penso tutto il bene possibile, su Bertolucci penso il contrario.
Riguardo a Cefis/De André non ne abbiamo parlato perché in quel momento non mi è venuto in mente… Ma penso che tu ti riferisca a Carpeoro che in una puntata di Border Nights disse che il padre di Fabrizio De Andrè era l'avvocato personale di Eugenio Cefis.
In realtà in famiglia l'avvocato era il fratello di De André, Mauro, che fu legale del gruppo Ferruzzi e consulente personale di Raul Gardini, e fece anche parte del consiglio di amministrazione di Enimont. Morì giovane, a 53 anni, per un aneurisma.
Invece il padre di De Andrè, Giuseppe, era un insegnante e dirigente d'azienda. Fu direttore generale, amministratore delegato e presidente dell'Eridania, chiamato in azienda da Attilio Monti, uno dei più importanti imprenditori italiani nel settore petrolifero.
Insomma i legami tra la famiglia De André e l'Eni (e tutto il mondo che ruota intorno all'Eni) sono più d'uno…
Anonimo
7 Novembre 2015 @ 11:42
https://it.wikipedia.org/wiki/Raul_Gardini
ennesimo.
che bella voce sexy e stefania.
anti-corrodal.23
fabrax
7 Novembre 2015 @ 14:01
ciao Stefania. Davoli fece demolire l'auto di Pasolini. Alla faccia dell'amicizia. Di recente, in un'intervista disse pressapoco, "Pier Paolo è dentro di me"
Anonimo
8 Novembre 2015 @ 15:51
Per Stefania, riposto qui un mio commento relativo alla affiliazione di Pasolini stesso alla Rosa Rossa. Si tratta, ovviamente, di una mia supposizione personale, che non si basa su prove, ma su coincidenze e suggestioni.
Anche io penso comunque che, per il fatto stesso che ne fu ucciso, Pasolini NON FU MAI UN "COMPRATO" (perlomeno interamente) da parte dell'organizzazione.
Però penso anche che, in Italia come nel mondo, SIA PRESSOCHE' IMPOSSIBILE raggiungere un certo SUCCESSO in campo letterario e/o cinematografico (come in tutti gli altri campi) senza quantomeno scendere a patti, a un qualsivoglia compromesso con tale organizzazione.
Guardando il film "Salò" non si può fare a meno di notare, per amor del vero, che BENE O MALE cotanta perversione doveva in qualche modo ESSERE PARTE (perlomeno inconscia) dell'autore stesso. Non vuole essere un giudizio, ma una constatazione di un fatto, al di là di una "santificazione" del personaggio (o, al contrario, di una sua totale denigrazione).
"Poesia in forma di rosa" è la prova che Pasolini fosse DENTRO il giro della Rosa Rossa o quantomeno della Rosacroce. Ecco qui una interpretazione dell'opera che fa addirittura riferimento al Culto di Iside, il quale, secondo la Carlizzi, era alla base dei sanguinari rituali della fantomatica organizzazione. Guardando il suo film "Medea", d'altronde, si capisce a quali rituali sacrificali si faccia riferimento…addirittura con aspersione del sangue della vittima sui GERMOGLI DI VITE… http://pasolinipuntonet.blogspot.it/2012/03/una-possibilita-di-lettura-di-poesia-in.html?m=1
Grazie
Anonimo
9 Novembre 2015 @ 7:22
https://www.youtube.com/watch?v=OEbIU0xvTEg
voglio dedicare questo video a Stefania e Paolo
jj
Luca C.
9 Novembre 2015 @ 15:13
Una bella testimonianza, quella di Stefania, sebbene ripeta in buona parte le cose già espresse nell'ultimo articolo pubblicato sul sito di Franceschetti. La verità sta venendo alla luce molto lentamente, ma ormai qualcosa sta venendo fuori.
Quello che avvilisce di più è che, proprio nel giorno dell'anniversario del delitto, qualcuno pubblichi su altri spazi del web articoli che rappresentano Pasolini come una specie di nostalgico rincoglionito e sostengono che in Italia è ancora molto popolare perché "ognuno ha gli eroi che si merita". Ora, si tratta di opinioni assolutamente legittime, non fraintendiamoci. Ma è opportuno esprimerle in quel modo proprio nel giorno dell'anniversario della morte di Pasolini? O non appare forse come un'espressione, quanto meno, di pessimo gusto? Io direi di sì…
Questo, ben inteso, al di là del fatto che alcuni aspetti della condotta sessuale di Pasolini possano essere opinabili. Ma c'entrano con il suo pensiero?
Anonimo
9 Novembre 2015 @ 15:24
Stefania, guarda che ti sbagli. Ha ragione Carpeoro: il padre di Fabrizio De Andrè era l'avvocato personale di Eugenio Cefis.
Anonimo
9 Novembre 2015 @ 19:22
su cefis carpeoro è un esperto
Anonimo
9 Novembre 2015 @ 21:26
“Pier Paolo Pasolini era un eretico, un critico, un ribelle e soprattutto uno spirito libero”, è il giudizio che va per la maggiore. Sì, Pasolini – scrittore, poeta, regista – è stato questo ed altro ancora. È stato un intellettuale geniale, gran moralista, nemico della frenesia consumistica. È stato vicino sia alla chiesa cattolica sia alla chiesa comunista. Ma da eretico. Si considerava un po’ il nuovo Dante, e tendeva a parlare continuamente di se stesso. Visse in maniera ossessiva la propria omosessualità. Figlio di borghesi, considerava la piccola borghesia la rovina del mondo. Il suo sguardo nostalgico sul mondo contadino, minacciato dal rullo compressore della modernità, pone il marxista Pasolini a fianco dei cultori dei valori della tradizione, tutti in genere di destra. Suo padre fu fascista. Il fratello, partigiano comunista, fu “giustiziato” dai comunisti filojugoslavi. Le contraddizioni sono vaste: benché comunista – anche se non iscritto – si schierò in difesa del feto contro l’aborto, fu contro il divorzio, prese posizione a favore dei questurini contro i manifestanti, figli di papà. Pasolini, che aveva molto dell’esteta decadente, odiava però D’Annunzio. Si proclamava marxista, usò i termini “fascismo” e “male” in maniera interscambiabile erigendosi a costante difensore del “bene”. Grazie a questo suo copyright sul “fascismo” non più fatto storico, ma nuova categoria morale, Pasolini riuscì a superare tante sue contraddizioni e ad ammantare certi suoi aberranti fantasmi – vedi il film “Salò” – di politica e di moralismo. I chierichetti della chiesa marxista si sono sempre battuti per assicurare a Pasolini il salvacondotto per il Pantheon dei buoni, cercando di trasformarlo addirittura in santo. Esaltando Pasolini, i complici morali della sanguinosa utopia alla Stalin e alla Pol Pot cercano di continuare a potersi presentare romanticamente ribelli, anticonformisti, eretici. Come Pasolini.
Atanor Orzowei
10 Novembre 2015 @ 8:18
Come al solito ottimo Materiale e buona informazione….Grazie ancora Paolone per i contributi… di tutti voi
Stefania Nicoletti
10 Novembre 2015 @ 12:28
Su Cefis: sul fatto che Carpeoro sia un esperto, non ho dubbi. Quando si parla di logiche di potere, e anche di personaggi specifici, Gianfranco ha tantissimo da dire. Comunque, nel caso specifico, non mi risulta che il padre di De André fosse proprio l'avvocato personale di Cefis, anche perché non era avvocato. Ma comunque era sicuramente legato a quell'ambiente, come ho scritto nel messaggio precedente. E quindi anche a Cefis, in maniera diretta e anche stretta. Sia lui che il figlio (fratello di Fabrizio), che era avvocato. Carpeoro dice che il movente dell'omicidio di De André potrebbe essere il fatto che era in possesso degli archivi del padre, che riguardavano anche Cefis. Questo mi trova d'accordo, è possibilissimo.
pietro villari
11 Novembre 2015 @ 11:08
Le tesi di Pasolini sulle logiche del Potere nella societa' moderna, il suo pessimismo sul futuro dell'Úmanita', sono impietosamente lucide e in gran parte condivisibili.
Questo pero' non permette di accettarne i lati oscuri, per usare un eufemismo, in quanto intellettuale glorificato dalla macchina di propaganda, da ipocriti al servizio di orrendo gruppo di Potere internazionalista.
Ho riesumato dalla mia cineteca il DVD contenente la versione integrale di "Salo", assieme a varie interviste rilasciate da attori e registi francesi che commentano il film e la tragica scomparsa di Pasolini. Lo acquistai nel 2002, quando fu edito qui da noi in Olanda.
Per prima cosa sono andato a leggere chi sovvenziono' e mise il "cappello" con il proprio nome sul film. Prodotto dal gruppo Grimaldi, i diritti d'autore furono registrati nel 1975 dalla statunitense United Artists Corporation, che per film "impegnati" non ha mai mosso un passo senza consultare gli addetti del loro governo. Co-produttori sono "Les Artistes Associées", con sede a Parigi. Al momento della produzione del DVD, il 2002, tutti i diritti sono in possesso della Metro Gold Meyer con sede a Hollywood che rilascia una licenza per la distribuzione del film limitata all'Olanda, Belgio e Lussemburgo.
La Societa' olandese che produce il DVD ha un nome che ai complottisti suonera' piuttosto inquietante in questo contesto, nome stranamente in Italiano: "Paradiso".
Rivedendo il film ho provato la stessa sensazione avuta nel 2002: qualcosa suona come una nota talmente stonata da non essere ascoltata tra tanta filosofata violenta depravazione.
In primo luogo si resta attoniti dall'uso, confermato dalle interviste, di attori minorenni che assistono o sono oggetto di attivita' sessuali in scena. I loro genitori evidentemente firmarono i contratti e sapevano a cosa andavano incontro i loro figli: li hanno consegnati, o megli venduti, mercificati in cambio di soldi a dei libertini.
I quattro attori professionisti che interpretano i quattro cardini della Societa', sono tutti omosessuali nella vita comune, ed e' reso palese allo spettatore che al riparo della professionalita' essi traggono piacere nel praticare atti sessuali anche sui minorenni. Difatti, in una delle scene sul set di "Salo" presenti nel documentario associato al film nel DVD, in una pausa sul set finale ricco di sadiche torture condotte sulle giovani vittime, l'attore che se ben ricordo interpreta il Monsignore in succinti abiti sado-boia, si lamenta languido con Pasolini perche' vuole divertirsi di piu', e Pasolini gli risponde compiaciuto "Adesso vedrai quel che ti faccio fare…". Gia'.
(segue)
pietro villari
11 Novembre 2015 @ 11:09
(segue)
Tuttavia, per me il film raggiunge il piu' profondo punto di squallore quando nel corso di una scena di sodomizzazione che una giovane camicia nera pratica al Presidente su richiesta di questi, il divertito e goliardico gruppo fascista attovagliato a pranzo canta emozionato una celebre canzone dedicata alle penne nere degli alpini della Divisione Julia.
Ecco, e' quella la parte del film che trovo vera sofisticazione consumistica, intendo dire a uso e consumo di una parte politica (ovvero espressione di una grande Spectra finanziaria internazionale)che considera questo carosello un capolavoro.
(segue)
In quegli anni, il 1975, pronunciando il nome dell'eroica Divisione Julia, venivano subito in mente le sue dure imprese della Prima Guerra Mondiale, e della Seconda le decine di migliaia di volontari fascisti accorsi al fronte Russo e gli orrori della mortale ritirata, lo struggente romanzo "Centomila gavette di ghiaccio" che milioni di studenti come me lessero nelle scuole medie negli anni Sessanta.
Quella dissacrazione del nostro esercito, di mezzo milione di morti per la Patria e' estremamente umiliante, in quanto condotta tramite Pasolini dai nuovi padroni stranieri, i vincitori con mezzi preponderanti, da coloro che si propongono quali Liberatori ma sono in realta' gli stupratori dell'identita' italiana e di molte altre europee, asiatiche, africane, sino all'attuale anticamera degli Inferi.
Non stupisce quindi che Pasolini abbia pagato con la vita, e il film sia stato a quel tempo censurato non soltanto in Italia.
Tuttavia, per curiosa coincidenza Pasolini venne ammazzato non prima di avere finito il film e comunque gli investimenti furono tutelati e l'impatto di orientamente politico sulla massa fu evidente.
Infine, dubito fortemente che l'interrogatorio del sequestrato e la sua esecuzione siano stati eseguiti nello stesso luogo.
Anonimo
11 Novembre 2015 @ 17:38
Attori minorenni usati per scene di molestie sessuali e violenze, dalle quali i quattro protagonisti omosessuali traggono godimento: grazie Pasolini per questo capolavoro! Ciò basterebbe a dimostrare che Pasolini era INTERNO alle logiche e alle pratiche della Rosa Rossa, compresa la pederastia. Se io voglio denunciare la presenza, ad esempio, di un omicida in una organizzazione…per mettere in rilievo il fatto che devo io stesso mettermi a commettere un omicidio, utilizzando gli stessi metodi? La tesi della semplice denuncia non regge per "Salò"…c'è anche, bene o male, un coinvolgimento dello stesso Pasolini… Questa è la mia opinione. Un ringraziamento a Villari per la sua interessante analisi…
pietro villari
12 Novembre 2015 @ 9:01
X Anonimo ore 18:38
Le rivelo che non ho letto il libro dell'Avvocato Paolo Franceschetti dediato a quella che lui chiama "Rosa Rossa", ma solo le sue ipotesi pubblicate su questo blog.
Per istinto, apprezzo piu' l'elegante immagine di tre rose rosse su fondo nero in luogo di mazzi di dodici (o di cinque)presunte bianche o sbiancate.
Non trova anche lei patetici i lupi vestiti da agnelli ? Per dirla in breve, i veri cattivi "maestri" delle arti e delle scienze …
Anonimo
12 Novembre 2015 @ 11:45
X Pietro Villari Semplicemente non capisco il senso della sua domanda. A quali "maestri" si riferisce?
Anonimo
12 Novembre 2015 @ 12:01
Ancora una domanda per Villari: le risulta che anche Uberto Paolo Quintavalle, uno dei quattro protagonisti di "Salò", che nella sua vita ha avuto ben cinque figli, avesse tendenze omosessuali o perverse? Sicuramente era un nobile…
Stefania Nicoletti
12 Novembre 2015 @ 19:58
Prima di fare affermazioni come quelle dell'anonimo delle 18:38 bisognerebbe essere sicuri che ciò che ha scritto Villari sia vero, e io non lo sono e non ho nemmeno modo di verificare. Ma vedo che a qualcuno basta leggere un commento per prendere per vero tutto ciò che viene scritto e per giungere a conclusioni.
In particolare, non so se i quattro attori protagonisti fossero "tutti omosessuali nella vita comune". Anche se fosse, non vedo il nesso. Comunque non so dove abbia trovato questa informazione. E anche il fatto che "e' reso palese allo spettatore che al riparo della professionalita' essi traggono piacere nel praticare atti sessuali anche sui minorenni". Non so su cosa ci si basi per affermare che gli attori traessero davvero piacere.
Poi, anche riguardo all'utilizzo di attori minorenni, è una cosa controversa: ho letto anche il contrario, e cioè delle smentite che dicevano che i ragazzi avevano l'aspetto di minorenni ma non lo erano.
Anonimo
13 Novembre 2015 @ 13:54
In effetti ciò che dice Stefania è vero: aspettiamo conferme delle fonti su ciò che ha affermato il Sig.Villari, ovvero che i quattro protagonisti di "Salò" avessero nella loro vita reale tendenze omosessuali e che traessero piacere da atti sadici nei confronti di soggetti minorenni. Sembra più plausibile che gli attori del film fossero in realtà tutti maggiorenni e consenzienti, anche per una ovvia ragione di carattere legale. Aspettiamo delucidazioni in merito alle fonti dalle quali ha attinto Villari.
pietro villari
14 Novembre 2015 @ 2:51
Ribadisco un concetto gia' espresso piu' volte in passato: un anonimo in rete non merita alcun diritto. Appartiene, non importa se connivente passivo o attivo, ad un modello comportamentale incivile, codardo.
Ricordo alla Nicoletti che sono stato un apprezzato professionista di chiara attivita' scientifica internazionale, ho rischiato a lungo la mia vita per collaborare attivamente all'Estero a indagini su sistemi criminali nell'ambito dei beni culturali, e sono autore di indagini giornalistiche di denuncia di gravi attivita' criminali, anche indicando i nominativi dei pericolosi soggetti coinvolti.
Detto questo, sono un uomo che negli anni Ottanta ha rifiutato per ben due volte l'invito a aderire a logge rispettivamente appartenenti alle due maggiori obbedienze massoniche e che non e' mai sceso a patti con il Potere, anzi mi sembra evidente che l'ho combattuto a armi impari.
Come molti dei miei mentori, sono un uomo che non ha mai appartenuto ad alcuna "chiesa", o congrega di scalatori, anche se il prezzo quotidianamente da pagare e' altissimo.
Ma questo la Nicoletti e altri del suo gruppo lo sanno benissimo. Le parole infamanti a me indirizzate, oltre che infondate sono anche gravemente inquietanti, perche' gettano nel dubbio tutte le attivita' da me condotte onorando il mio casato.
Per motivi di decenza, quindi, anch'io non frequentero' piu questo blog, cosi' come purtroppo avvenuto a molti altri commentatori in passato.
Esiste una intervista, rilasciata da una persona professionalmente qualificata presente sul set del film Salo'. Ricordo bene che ando' anche in onda su un canale televisivo non italiano molti anni fa. Dichiara senza possibilita' di fraintendimento, che sul set erano presenti adolescenti tra i 14 e i 18 anni. Quale cinefilo ne ho copia: "Era una atmosfera molto particolare …" e si domando' come mai fosse tutto cosi' gioioso nonostante le cose orribili che facevano in presenza di quegli adolescenti: "era molto divertente…".
Tutto cio', e altro, mi portano alla convinzione che le Istituzioni italiane preposte, abbiano agito correttamente e nel rispetto delle leggi allora vigenti ponendo la censura di questo film. Furono ingiustamente additate negativamente dai media francesi, ad esempio nel corso della presentazione del film a Parigi.
Per quanto concerne le scene di sodomia nei film degli anni Settanta, ricordo la censura italiana adottata nei confronti del film di Bertolucci, "Ultimo tango a Parigi". In un documentario si ricorda che Brando e Bertolucci si accordarono per la scena della sodomizzazione operata da Brando a discapito di Maria Schneider senza che questa ne fosse a conoscenza.
E' evidente che necessita una attenta e dotta rilettura del significato di alcune scene di simili depravate violenze presenti nei film.
Mi congedo.
Stefania Nicoletti
14 Novembre 2015 @ 11:13
Scusi Villari, ma che cosa c'entra ricordare quello che lei ha fatto, e che è stato un professionista di chiara attività scientifica internazionale? Perché, allora se non fosse stato un professionista di chiara attività scientifica internazionale, le sue parole avrebbero avuto meno valore? E dato che lo è, hanno invece più valore delle parole di altri? Tanto più che qui non si tratta di sue ricerche personali, dove avrebbe un senso ricordare chi è e cosa ha fatto. Si tratta semplicemente di qualcosa che lei ha riportato, qualcosa di cui era a conoscenza avendolo appreso da altri (in questo caso, delle interviste). Quindi non capisco cosa c'entri la sua attività.
Inoltre, quali sarebbero le "parole infamanti" a lei indirizzate? Ho detto semplicemente che, ad esempio, le informazioni che girano riguardo all'età dei ragazzi sono ambigue, e le posso citare altre dichiarazioni di chi ha preso parte al film che dice il contrario di quello che ha detto lei: cioè che gli attori erano tutti maggiorenni. Ora io non so dove stia la verità e non ho modo di verificare, almeno in questo momento. Mi sembra invece che lei abbia delle certezze assolute, anche riguardo all'omosessualità degli attori principali (che poi non capisco dove sarebbe il problema, anche se fossero tutti omosessuali) e soprattutto riguardo al fatto che abbiano realmente tratto piacere dalle scene di sesso e torture. Lei ha questa certezza? Bene, io non ce l'ho. E nel mio commento ho detto semplicemente questo. Non ho usato nessuna "parola infamante" nei suoi confronti. Lei avrebbe potuto semplicemente rispondere da dove ha tratto queste informazioni e queste certezze, senza prendersela in questo modo per un commento che non era assolutamente infamante nei suoi confronti, e ancora non capisco dove ha letto parole simili da parte mia. Ho solo detto che ho dei dubbi e che non posso prendere per certo qualcosa che non posso verificare.
Non capisco nemmeno per quale motivo le parole "getterebbero nel dubbio tutte le attività da lei condotte". Mi spiega dove sta il nesso tra tutte le attività da lei condotte e questi commenti sul film Salò? Allora dato che io non sono d'accordo con quello che dice (o meglio… non è che non sono d'accordo… ho solo detto che non posso esserne certa), automaticamente starei svalutando tutte le sue attività? Dove sta il nesso logico?
Luca C.
14 Novembre 2015 @ 12:22
Stefania come sempre sei equilibrata e cortese. A ogni modo, il Villari non ha tutti i torti sul proliferare in questo blog di anonimi. Insomma, non è che dicono cose così compromettenti, però si direbbe che la sola idea di intervenire su questi argomenti ed essere poi tracciabili provochi il "terror". Allora tu e Franceschetti altro che anonimi dovreste essere…
pietro villari
14 Novembre 2015 @ 19:57
Come al solito finisce tutto in caciara anziche' valutare la gravita' di quanto accaduto.
Un libero intellettuale possiede i mezzi per riconoscere gli scenari e comprendere qui la presenza di due dinamiche magico-religiose contrapposte, ma non e' mio volere o necessita' intervenire in cio' che ad altri appartiene.
IDROSCALO – destinazione finale degli idrovolanti, ambiente che li ospita. Luogo che simbolicamente sembra riferibile al racconto bibblico del Viaggio di Giona (il cui nome significa "colomba", e a livello superiore identifica il "principio divino") agli Inferi ove si ritiene intrattenesse frequentazioni. Nel suo insieme si tratta di un racconto che ha corrispondenze "pagane", il noto volo della colomba (e' l'attivita' di conoscenza del Sacerdote, un retaggio preistorico del volo sciamanico) sulle "acque dell'abisso" (gli Inferi, simbolo della Morte). Senza addentrarsi in ulteriori disquisizioni, l'insieme simbolico rappresenta la metamorfosi che permette all'iniziato la vittoria sulla morte per mezzo della Rinascita o Resurrezione.
LA RANA- come mezzo corporeo e posizione per compiere l'atto sacro di congiunzione sessuale, pratica iniziatica per giungere alla Rinascita o Resurrezione. Oppure soltanto mezzo di rinnovamento fisico tramite assunzione di energia vitale da adolescenti o persone comunque giovani.
OSTIA – (dal Latino hostiam, "vittima"), riferito in letteratura pagana alla "vittima sacrificale"(sacrificare e' l'atto del fare sacro qualcosa o qualcuno). Inizialmente era una pappetta che poteva contenere acqua, sangue, farina e/o carne, offerta a una divinita' quale, ad esempio, quella della guerra. Con l'avvento del Cristianesimo diviene la rappresentazione del corpo martoriato del Cristo sacrificato sulla croce.
ALFA – la marca dell'auto di Pasolini. Rappresenta la nascita (all'opposto, l'omega e' la morte). Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'auto fu usata per uccidere Pasolini passando piu' volte sul corpo come a volere indicare un trattamento di trasformazione (rituale) in cibo offerto alla divinita' (Ostia).
P.P.P. – (Pier Paolo Pasolini) abbreviazione di Pontefice Massimo (tre volte pontefice), ovvero il Gran Sacerdote che media i contatti tra il mondo naturale e l'Aldila'. Anche qui esiste un doppio riferimento, uno ai rapporti Giona-Inferi, l'altro all'impersonificazione del principio divino "pagano".
Anonimo
15 Novembre 2015 @ 22:13
In "Accattone", nella scena onirica in cui il carro da morto sta entrando nel cimitero, di fronte all'ingresso dello stesso si vedono due BAMBINI PICCOLI COMPLETAMENTE NUDI E PIANGENTI. Quei fotogrammi sono un ulteriore indizio del sadismo di Pasolini in particolare agito contro bambini e minori in generale. Una piccola scena sadica del tutto gratuita, che prefigura le orge di cattiveria presenti in "Salò". Anche la donna non ne esce meglio, in quanto, sempre in "Accattone", per il protagonista l'unica via per "amare" una persona dell'altro sesso sembra lo SFRUTTARLA FACENDOLA PROSTITUIRE per le strade. Il lavoro e la "normalizzazione" dei sentimenti coniugali con l'altro sesso vengono vissuti dal personaggio come un lutto, un abominio. Questo ci dice molto dello gnosticismo pasoliniano, che, come tutti gli gnosticismi, ha in odio la naturalità del rapporto uomo-donna ed ha in odio i bambini e la nascita della vita. Da lì la pedofilia e certe aberrazioni in stile Rodolfo Fiesoli. Purtroppo Pasolini UN PO' era anche lui di quella schiatta, sarebbe ipocrita negarlo.
pietro villari
16 Novembre 2015 @ 9:59
Condivido la lettura data dall'Anonimo 23:13 in quanto i rapporti eterosessuali o omosessuali di chi possiede istinti sado-masochistici ha molte possibilita' per essere armonizzato in un ordine naturale, ma anche in quello superiore.
Il problema sta nella comprensibile difficolta' della massa nell'accettare una condizione "altra" di Armonia.
Avevo precedentemente citato una scena del film Salo' (nella quale il "presidente" si fa sodomizzare da una giovane camicia nera), in quanto nell'atto la posizione assunta e' quella di riferimento magico-sessuale della "rana": il Potere si rigenera mediante giovane energia vitale.
Il fine del rituale descritto e' reso palese da Pasolini accompagnando l'atto dal coro degli attovagliati che intonano perfettamente la famosa commemorativa degli alpini della Julia.
Tuttavia e' evidente che il film non fu soltanto un mezzo per rivelare piu' contesti di carattere "paranormale". In qualita' di regista e di sceneggiatore Pasolini dirige l'intero cerimoniale, impone l'ordine dei rituali, sceglie con
cura chi e come deve impersonificare i ruoli. Si erge, di fatto, a gran sacerdote e lo fa con profonda conoscenza.
Daltronde, coloro che gli finanziarono il film, e gli permisero di completarlo (a differenza del suo ultimo atto magio-sessuale impedito a Ostia) probabilmente lo tennero sotto stretto controllo durante le fasi di realizzazione dell'Opera. Sapevano esattamente cosa stava avvenendo sul set e cosa sarebbe stato reso pubblico.
Anonimo
16 Novembre 2015 @ 18:47
Condivido i riferimenti di Villari all'esoterismo pasoliniano, ricordo anche l'immagine propriamente SATANICA del cerimoniere del "matrimonio" in "Salò" (tutto è INVERTITO, come appunto nei rituali cosiddetti "satanici") e posto questo articolo che evidenzia la profonda conoscenza esoterico-massonica di P.P.P. P.s.: a proposito, PPP potrebbe benissimo stare, rovesciandolo specularmente, per 666…
https://againstfreemasonry.wordpress.com/2014/10/21/il-vangelo-secondo-matteo-di-pasolini-musica-funebre-massonica-nella-scena-del-battesimo-di-gesu/
Luca C.
16 Novembre 2015 @ 20:14
Mi si perdonerà, ma la posizione del "presidente" più che quella della rana sembrava essere quella della pecorina. E in questa immagine vi è il suo fascino: un presidente di una banca che si fa possedere pubblicamente da un giovanastro. Per di più, interpretato, questo presidente, da un attore che fino ad allora aveva fatto solo il generico, eppure riesce magistralmente nel ruolo. E non è il solo elemento in cui emerge il genio di Pasolini. Anche il Cataldi, che interpretava il vizioso monsignore, non era stato mai attore prima d'allora, neppure a livello generico.
Sembrerebbe (la fonte è Wikipedia) che Pasolini avesse pensato a lui in precedenza per il ruolo di protagonista di Accattone, rinunciandovi perché allora il Cataldi era in carcere.
pietro villari
18 Novembre 2015 @ 17:35
E si. Pero' direi che il maggiore colpo di genio di PAsolini fu quello di andare ad un famoso incontro con gli studenti all'Universita' di Roma che lo ricoprirono di insulti: si era presentato con la sua auto sportiva di lusso, da vero fighetto, targata ROMA K69996… (il 666 rovesciato del sogno del BAttista; il simbolo del pentagramma rovesciato) E' l'auto-mezzo con il quale fu ridotto "ostia".
Inoltre, per gli amanti delle coincidenze, il colore dell'auto era grigio metallizzato.
Inoltre, PAsolini scelse per il ruolo del Presidente, che rappresenta il Potere finanziario, un attore possessore di strabismo, simbolo di visione distorta ("altra") della realta'.
Luca C.
19 Novembre 2015 @ 12:46
"Entia non sunt moltiplicanda sine necessitate"… questo presunto simbolismo della targa mi sembra un po' tirato per i capelli… la targa ha in mezzo un 999, e allora vuol dire che era un 666 rovesciato… per di più, per andare a stuzzicare gli studenti universitari, che in un paese dove nessuno legge la Bibbia (nemmeno le persone mediamente istruite) figurarsi da chi poteva essere compreso.
Quanto poi al fatto che con quell'automezzo sia stato calpestato, perché portava quella targa, mah…
Più interessante mi sembra il significato di contrappasso dell'Idroscalo… volevi impicciarti di un incidente aereo (quello dove ha perso la vita Mattei)? Eccoti all'idroscalo. Un idroscalo che a quanto ne so all'epoca non era più in uso come tale, ed era popolato da catapecchie.
Interessante invece il richiamo allo strabismo del "Presidente", e al suo possibile simbolismo.
pietro villari
19 Novembre 2015 @ 21:47
Il 999 comparso in sogno al BAttista…
E anche le Brigate Rosse avevano scelto casualmente quell'adorata stellina !…
Ribadisco la mia circostanziata convinzione, espressa all'inizio della discussione, che non si tratta di "omicidio esoterico", terminologia ampiamente abusata dal complottismo.
Mancano del tutto le evidenze proprie di tale tipologia, quelle tecnicamente classificate quali "paranormali".
Luca C.
20 Novembre 2015 @ 19:10
Mi scusi Villari, ma dov'è che si parla di questo famoso sogno del Battista?
E che c'entra poi la stella con il numero (che poi, a dirla tutta, la stella è anche quella della Repubblica Italiana…)?
In quanto al delitto esoterico, sembrava di aver capito che lei lo vedesse proprio come tale, mettendo in campo tutta una serie di richiami: la rana, l'ostia, la targa con il numero… non ci sto capendo più niente.
Anonimo
21 Novembre 2015 @ 0:09
"Il fiore delle Mille e Una Notte" per Pasolini è…guarda caso…la ROSA ROSSA! Essa simboleggia la morte per AMORE, per essere FEDELE IN AMORE… Per questo Aziza morirà… Rosacrocianesimo a piene mani! Aziz-Ninetto Davoli, per non essere FEDELE IN AMORE sarà punito con la castrazione… http://oi40.tinypic.com/1448bk1.jpg
Anonimo
21 Novembre 2015 @ 15:43
Ecco la dolorosa verità su Pasolini:"MORAVIA scriveva che quando andò in Africa con il divin poeta, davanti alla porta d’albergo di Pasolini c’erano decine di RAGAZZINI che a turno venivano fatti entrare nella stanza per essere VIOLENTATI A PAGAMENTO. Tu pensi che il nostro chiedeva loro la carta d’identità per assicurarsi dell’età? Io non penso proprio. Pensi che Moravia sia attendibile?
Pasolini era un INDIVIDUO MALATO che COATTIVAMENTE SFRUTTAVA sessualmente esseri umani come se fossero cessi nei quali defecare e pisciare. Questo era Pasolini, un DISTRUTTORE DI IDENTITÀ UMANE. Pasolini era una persona che stava molto male, e non intendo fisicamente. Su Liberazione del 16 ottobre 2005 Renzo Paris parlò dei suoi ricoveri in strutture psichiatriche per “SDOPPIAMENTO DI PERSONALITÀ”. Come dice Belpoliti, solo demistificando i maestri si può comprendere se questi erano capaci di dare qualcosa alla società in termini artistici, o se invece sono stati solo dei parassiti della mente."
Stefania Nicoletti
21 Novembre 2015 @ 23:45
Pubblico un articolo sul delitto Pasolini andando sul livello occulto e scrivendo cose che nessuno aveva mai detto prima; e dal momento della pubblicazione in poi, arrivano molti commenti che lo attaccano, che insinuano, che screditano (commenti di questo tipo, su Pasolini, non c'erano mai stati sul blog). Ma guarda un po' che strano…
pietro villari
22 Novembre 2015 @ 8:41
Traduzione dal nicolettese: "Eh 'nu capite paisa'? Vuie state a tucca' nu mostru sacru… nu mooostru saaacru… 'o nostro!".
Il fatto e' che sia l'articolo che la trasmissione andata in onda non dicono nulla, ma proprio nulla di nuovo, anzi sembrano volutamente ignorare o sopprimere un intero contesto.
L'attacco ai commenti che cercano di comprendere le "stranezze" di una certa classe intellettuale italiana, i suoi finanziatori stranieri, mette in luce come ancor oggi sia vietato persino farsi domande, indagare sui piu' oscuri segreti della "democrazia" italiana.
Perche' non vi limitate alle merende con i vostri nuovi amici, eh ?
Stefania Nicoletti
22 Novembre 2015 @ 10:28
La traduzione non era affatto quella, Villari. Mi riferivo a ben altro. E chi conosce come funzionano certi poteri, ha capito benissimo di cosa parlo.
L'articolo e la trasmissione non dicono niente di nuovo? Sicuro sicuro? A me risulta che nessuno abbia mai detto che il movente occulto del suo delitto è il film Salò. O meglio, sia io che Paolo l'avevamo già detto in passato (Paolo l'aveva accennato a Border Nights e in alcune conferenze), ma mai in un articolo strutturato.
Quali sarebbero le merende con i vostri nuovi amici? Guardi Villari… Lei qualche giorno fa si è lamentato per gli attacchi che – secondo lei – avrebbe subito da parte mia, mentre invece non c'era alcun attacco nei suoi confronti. Ora rilegga il suo commento e mi dica se invece non è lei che attacca.
Anonimo
22 Novembre 2015 @ 11:14
Ha ragione il duo Perucchietti-Marletta, che in "Unisex" ammoniscono sul fatto che i Poteri Forti (Neo-Gnostici, Massoni, Rosacroce) lavorano forte per un prossimo SDOGANAMENTO DELLA PEDOFILIA. Mi dispiace che da questo orecchio Stefania non ci senta, appunto nel "caso Pasolini". Certo anche Moravia appare pesantemente colluso con detti poteri, in particolare dopo aver visto cosa faceva Pasolini ed aver fatto NONOSTANTE CIÒ l'orazione funebre in suo onore che ha fatto. Con questo passo e chiudo, e non pretendo di cambiare l'opinione così forte della Nicoletti.
Luca C.
22 Novembre 2015 @ 12:33
Hai tutto il mio sostegno, Stefania. Ho l'impressione che qui ci sia qualcuno che sta oltrepassando i limiti, e che meriterebbe di essere bannato.
A ogni modo, è vero, il tuo articolo e la trasmissione di Forme d'Onda hanno toccato, evidentemente, qualche nervo scoperto. E allora si scatenano gli attacchi. Poi c'è chi, come il Villari, almeno ci mette la firma, al di là del giudizio di merito, e chi si limita a buttare il sasso e nascondere la mano.
A che parrocchia appartengono costoro non è dato sapere. Qualche gruppo di estrema destra, forse, oppure i servizi, oppure quella forza che comincia con la D ma è meglio non mettere per iscritto in uno spazio pubblico… chissà….
Comunque, si tratta di provocatori. E se non di fascisti, comunque di criptofascisti. Di quel fascismo sempiterno che dopo tutto non è mai morto, e che, seppure sotto traccia, è ancora vivo e operante.
Luca C.
22 Novembre 2015 @ 17:26
Ancora una cosa, per dovere di informazione: il gossip pornografico su queste presunte "violenze" sugli adolescenti negri è stato copiato e incollato, pari pari, da un post sul sito "I giorni e le notti" a firma di tale Gian Carlo Zanon, che si guardava bene dal riportare la fonte in modo esatto. La data dell'articolo dello Zanon, tutto denigratorio nei riguardi di Pasolini, trattato come "mente malata", pedofilo e artista di scarso valore? Il 2 novembre 2015, giorno del quarantennale dell'omicidio di Pasolini.
Paolo Franceschetti
22 Novembre 2015 @ 17:46
In effetti, Pietro io non ho seguito bene la discussione anche perchè non sono così esperto di Pasolini. Ma puoi essere più chiaro quando ti riferisci ai nostri nuovi amici?
pietro villari
23 Novembre 2015 @ 17:25
Devo ammettere che certe trovate sono esilaranti, com quelle di un tale Luca C., un anonimo che a suo simbolo esibisce la foto di un tale in maglietta rosso sangue, e che si scaglia contro l'anonimato del blog…
Ciao Paolo, a cinquantanni non puoi girare in cerchio e domandarmi chi siano i tuoi attuali compagni di merenda.
Come gia' detto, chiudo anch'io con i commenti.
Cosa pensi avrebbe potuto essere la migliore soluzione: passare sopra il debosciato spregio di un Pasolini all'eroica Divisione Giulia, o passare con la Giulia sul Pasolini nel giorno della Commemorazione dei Defunti ?
Ciao.
Paolo Franceschetti
23 Novembre 2015 @ 21:15
L'ultima frase proprio non l'ho capita.
Per il resto non ci giro in tondo. Immagino che ti riferisca a Carpeoro, Magaldi, e forse Carotenuto, o a solo uno di questi tre.
Il punto è che non guardo all'appartenenza delle persone, altrimenti se uno comincia a guardare quelle deve iniziare a scartare tutti i cattolici, tutti i massoni, tutti gli ex dei servizi (categoria poi a cui appartieni anche tu, come tu stesso hai detto) e tutti quelli attualmente in servizio, magistrati carabinieri polizia, avvocati, imprenditori, giornalisti… insomma alla fine rimarremmo io e stefania.
preferisco invece guardare al contenuto di ciò che uno dice, indpendentemente dalla categoria di appartenenza.
E' un metodo un po' più complicato, perchè certo ragionare a categorie rende tutto più semplice e non si fa più la fatica di pensare. Ma a mio parere paga.
pietro villari
24 Novembre 2015 @ 3:56
Eccone un'altra delle tue, Paolo. Dove e quando avrei scritto o detto di essere un ex dei servizi (quali? di quale Nazione?).
In qualita' di archeologo in passato ho collaborato all'Estero con "servizi" (come li chiami tu) non Italiani. Ne sono orgoglioso.
Oggigiorno, fortunatamente, sono sul campo molti giovani colleghi altamente specializzati in apposite scuole internazionali e, sopratutto, ben protetti: ai miei tempi eravamo solo pochissimi kamikaze che operavano isolati e del tutto privi di protezione, sopratutto da un imponente sistema corrotto, che stritolava usando anche elementi deviati delle Istituzioni.
Nessuno scrivera' mai una riga su quel che abbiamo fatto, cosa abbiamo visto. Nessuna medaglia o pubblico riconoscimento. Non lo dico per me, ma per quelli che sono stati pienamente attivi sul campo mille volte piu' di me.
Penso che questo sia la normalita' sopratutto per le forze di polizia e per speciali elementi degli eserciti di qualsiasi Nazione.
Tuttavia, dopo quel che si e' fatto non e' gratificante guardarsi attorno.
Resta pero' il forte senso dell'appartenenza e il ricordo di chi non c'e' piu'.
Paolo Franceschetti
24 Novembre 2015 @ 7:53
ricordavo male. C'era solo una collaborazione. Ok. Di cui resta il senso dell'appartenenza. Se vogliamo giocare con le parole….
Luca C.
24 Novembre 2015 @ 11:21
Che poi, scusi Villari, quello nella foto sono io, Luca C., e non sono affatto anonimo. Mi chiamo effettivamente Luca, e il mio cognome comincia con C. L'anonimato è un'altra cosa fino a prova contraria: anonimo è chi non si firma per niente, o si firma con nomi falsi. Certo, non metto il mio cognome per esteso, ma è forse obbligatorio? Siamo forse all'anagrafe? E comunque non credo che ci voglia molto a risalire alla mia identità, se lo si vuole davvero.
Rossella Bonato
5 Dicembre 2015 @ 15:23
io sono tra i pochi che non considerano Pasolini un grande intellettuale ma una persona malata e ipocrita. E non per la su omosessualità per carità, ho amici omosessuali e li considero ottime persone, ma..L'amore per gli umili tanto declamato non va d'accordo con la pedofilia ( quand'era insegnante, a una festa di paese, "rimorchiò" 3 sbarbatelli, uno di 14 anni, si fece baciare da loro con la lingua e masturbare e li pagò 10 lire. Si giustificò con la polizia tirando in ballo gli effetti dell'alcohol e che quella esperienza erotica " di carattere letterario" ( !!)gliel'aveva ispirata un'opera di Gide). Più ipocrita di così. Uno che ama gli umili non approfitta della loro disperazione per farseli a pagamento. E' odiosa questa ipocrisia. Però l'aborto, uuuh che cosa orrenda! Metteteli al mondo donne, anche se non avete di che mantenerli, ci pensiamo noi ricchi intellettuali a farli sopravvivere, in cambio ci prendiamo il loro corpo e la loro dignità! L'avete letta la sua "ballata delle madri?" E lui, allora? Che madre avrà avuto, per essere diventato capace di sfogare i propri istinti su ragazzini del sottoproletariato? Non merita di essere celebrato, al limite compatito
Anonimo
6 Dicembre 2015 @ 18:19
Rossella Bonato, finalmente una DONNA che parla parole di verità sulla questione Pasolini: d'accordo su ogni parola. Maurizio
Stefania Nicoletti
6 Dicembre 2015 @ 22:14
Eh sì, perché uno parla "parole di verità" solo perché dice qualcosa su cui si è d'accordo. Chi è d'accordo con me dice la verità. Ma siamo a questi livelli?
Comunque Rossella, non ti preoccupare: non sei tra i pochi a pensare queste cose. Siete invece la maggioranza. E come vedi anche tra i lettori di questo blog ricevi consensi.
Ribadisco – e mi si conferma sempre di più – quanto ho scritto qualche settimana fa. Strano che arrivino tutti questi soggetti nel momento in cui pubblico un articolo su Pasolini in cui sostengo determinate cose. Strano poi che l'anonimo che commentava è sparito ed è apparso tal "Maurizio", che scrive nello stesso modo in cui scriveva l'anonimo. Poi arriva anche tal "Rossella Bonato", che sostanzialmente esprime gli stessi concetti. E ovviamente Maurizio le dà ragione (anzi, dice che "parla parole di verità"). Sì, tutto molto strano…
A proposito, ma volete attenervi all'argomento e discutere quanto è stato detto da me in trasmissione e nell'articolo, o siete qui solo per dire le vostre "parole di verità" sulla sessualità e le deviazioni di Pasolini?
Anonimo
7 Dicembre 2015 @ 9:21
Ma Stefania, non si può esprimere manco più una propria opinione su Pasolini senza essere tacciati di essere conniventi coi servizi segreti deviati di destra? Certo che nella trasmissione hai fatto un ottimo lavoro di ricostruzione delle cause occulte della sua morte, quello è indubbio… Mica son contento comunque che abbiano ammazzato una persona, pur con tutti i difetti che poteva avere! Quello che sostengo è che bene o male anche lui condivideva le teorie e la prassi (specie nella condotta sessuale) delle organizzazioni esoteriche che poi l'hanno fatto fuori. Sono libero di esprimere questo punto di vista o no? Maurizio
Stefania Nicoletti
7 Dicembre 2015 @ 10:44
Liberissimo, infatti non ti ho mica cancellato i commenti. Ma è da un mese che stai dicendo la stessa cosa. Abbiamo capito. Direi che basta, no? Poi, non è che hai solo espresso una tua opinione; hai detto che è "la verità". Inoltre non ho tacciato nessuno di essere "connivente coi servizi segreti deviati di destra". Non attribuirmi frasi che non ho mai detto, né che mi sognerei mai dire (anche perché, che cosa sarebbero i "servizi segreti deviati di destra"? perché dovete sempre mettere in mezzo la politica anche quando non c'entra niente?). Ma in un post dove si parla delle ragioni occulte del delitto Pasolini, se uno interviene continuamente attaccando e screditando Pasolini con accuse pesanti, permetti che mi venga il sospetto che sia fatto apposta per sviare dal discorso sul delitto e farlo passare in secondo piano?
Anonimo
7 Dicembre 2015 @ 20:38
Ok Stefania, chiudiamo la polemica. Grazie per il vostro lavoro di approfondimento in ogni caso. Un post con più di 50 commenti è comunque una cosa positiva per la democrazia a livello di discussione delle opinioni differenti. Maurizio