Funzione spirituale del Coronavirus
Questo Coronavirus, come tutti gli eventi della vita, al netto di complotti, politica, economia, ecc., serve a risvegliare alcuni dal torpore spirituale in cui si trovano. La funzione principale è assolta da Saturno in Capricorno, e ci sono tutti gli elementi tipici del percorso spirituale saturnino. Cadono infatti tutte le certezze. Viene tagliato l’inutile. Si acquistano nuove consapevolezze.
Innanzitutto, per chi osserva la cosa con la mente sgombra da pregiudizi, dovrebbe essere palese a tutti che la democrazia è un’illusione. Non è mai esistito un popolo sovrano, e per togliere qualsiasi libertà è sufficiente un’influenza. Non è mai esistita al tempo dell’Impero Romano, nell’epoca degli Stati assoluti, e non esiste oggi. Il Potere (che non è quello dei politici, ma in altre sedi) fa quello che vuole, sempre e ovunque.
E non confondete il Potere con i militari, la polizia, i carabinieri. Quelli sono persone come noi, che hanno i familiari magari lontani e reclusi pure loro, e devono eseguire gli ordini come noi, e la maggior parte di loro ha scelto questo lavoro, a suo tempo, perché magari credeva nell’ordine e nelle regole. E anche coloro che non ci credevano, ma hanno scelto quel lavoro per lo stipendio, o per avere dei vantaggi di altro tipo, si ritrovano comunque in una brutta situazione.
Né il Potere è quello dei medici che guadagnano decine o centinaia di migliaia di euro l’anno; perché oggi sono in prima linea e rischiano più di chiunque altro, dato che il Coronavirus comunque c’è, e sono i primi a poter essere infettati.
Dal punto di vista spirituale questo evento è una colossale chiamata alle armi da parte delle Forze dello Spirito, per capire cosa sia importante e cosa no. E quale sia il vero Potere. Se fino ad oggi avevate basato la vostra sicurezza sull’amante, oggi non potete averlo/a, perché non potete andare da lui/lei. Se l’avete basata sul vostro successo economico, oggi questa certezza viene meno per molti. Se era basata sulle uscite con gli amici, sulle vostre prestazioni sportive, sulla macchina da esibire, sulla seduta settimanale dallo psicologo, sui vostri rapporti familiari, sulla discoteca il sabato sera, oggi nulla di tutto questo è possibile. Oggi ci siete solo voi, davanti a voi stessi.
Certo, potete guardare la TV, giocare a carte con i familiari (ma ricordiamoci che molti, come il mio amico Massimo, sono chiusi in casa da soli), cucinare. Ma resta il fatto che la maggior parte del tempo, semplicemente, ci si sente chiusi in gabbia.
Ecco, questo Coronavirus arriva per far capire che il vero Potere è solo dentro di noi. Se internamente abbiamo la pace, possiamo anche stare chiusi in 20 metri quadri per mesi, ma nessuno ci scalfirà.
La pace, molto semplicemente, si raggiunge con la meditazione, e la recitazione di mantra. Non è mia intenzione adesso spiegare cosa sono i mantra e cosa sia la meditazione (potete trovare i relativi articoli in questo sito, digitando la parole chiave nel motore di ricerca del sito). Sforzandoci di fare un duro lavoro interiore, possiamo raggiungere l’abilità di recitare mantra per ore, o meditare per ore, imparando una cosa nuova, provandone gli effetti sulla nostra psiche e sulla nostra anima.
Con la meditazione, o recitando mantra, si può stare per ore fermi, provando semplicemente una sensazione di pace. E tra l’altro – lo ripeto – al termine dell’esperienza, si saranno acquisite nuove capacità (intuizione, sensitività, veggenza, ad esempio).
Chi non è adatto alla meditazione, può sentire più affini a sé i mantra, o il Karma Yoga, che si possono praticare anche in movimento (mentre si cucina, mentre si pulisce casa, ecc.).
Chi ha bambini piccoli, potrà verificarne gli effetti anche su di loro, perché hanno un potere calmante, sia che imparino loro stessi a recitarli, sia che il bambino sia tra le braccia del genitore, se è troppo piccolo per recitarlo lui stesso.
Al termine di questa esperienza, che duri un mese o un anno, sarete più forti, più stabili, più energici, e avrete nuove facoltà psichiche.
Pubblico nella pagina seguente un comunicato che mi arriva dalla Soka Gakkai, intitolato “Esperienza di un praticante” (per coincidenza arrivato sul mio cellulare proprio nel momento in cui stavo per chiudere questo articolo). Il testo si riferisce alla recitazione del Nam Myoho Renge Kyo, del buddismo di Nichiren. Ma è applicabile anche alle pratiche di altre tradizioni spirituali, come l’OM induista, l’Om Mani Padme Hum del buddismo tibetano, l’Om Namah Shivaya, ecc.
Stasera, sul canale Spreaker Petali di Loto, approfondiremo l’argomento
Esperienza di una praticante
“Ciao a tutti i miei compagni di fede, mi chiamo Ines Fernandez e sono la mamma di Mafe, ho 44 anni di età e pratico il buddismo da 20 anni, sono arrivata in Italia 5 mesi fa.
Vorrei condividere con voi la guida che Ikeda Sensei ci ha inviato ai membri venezuelani quando ce stato uno dei tanti periodi di crisi e non abbiamo potuto fare attività Gakkai per 7 mesi. Non potevamo uscire di casa per via degli scontri tra il popolo e i militari, non si trovavano né medicine né il cibo. All’epoca moltissimi giovani sono stati uccisi.
È stato un periodo molto forte. Ogni giorno si sentivano le esplosioni delle bombe lacrimogeni e i dispari per uccidere ai giovani che lottavano per avere un paese libero e democratico.
Le scuole e le università sono state chiuse per molto tempo, a differenza dell’Italia in Venezuela non ci sono state lezioni online. Ci toglievano la luce e l’acqua spesso per oltre 13 ore e non c’era la benzina per le macchine.
Sensei ci incoraggiò a recitare come lui, come il ruggito di un leone per trasformare il karma. Ci incoraggiò a manifestare la gioia e se non la sentivamo dovevamo farla emergere. Questi incoraggiamenti sono ancora nel mio cuore perché tante volte mi sono chiesta: come posso sentire gioia se le persone che mi circondano stanno morendo? Tante persone non possono mangiare? Oggi in tanti rimangono senza lavoro, altri perdono le loro case, perdono i loro negozi, le loro famiglie muoiono perché non ci sono medicine.
In quel momento mi sono ricordata di un’altra guida che ci aveva inviato anni prima.
“Leggete il gosho ogni giorno. Leggetelo con il cuore. Le vostre famiglie, i vostri amici e la società vi osservano, voi siete i Bodhisattva della Terra e la vostra missione è di alzarvi e dimostrare la prova concreta della grandezza della Legge Mistica”.
Ricordiamoci che noi non scegliamo il karma ma scegliamo di trasformarlo.
Noi stessi dobbiamo affrontare le difficoltà per dimostrare come si trasforma.
Dobbiamo coltivare una personalità più cosciente della nostra missione ed è proprio questo il momento per approfondire la nostra fede. È il momento per scrivere il nostro voto.
Ho partecipato a un corso buddista tenutosi a Madrid e Morinaka ci disse:
“se non esiste il voto non può esistere l’illuminazione. L’illuminazione inizia sempre con il voto. Ad un voto corrisponde un’illuminazione. Ad un voto più profondo corrisponde un’illuminazione più profonda”.
Ci disse inoltre: “quello che stiamo vivendo adesso è necessario per costruire la nostra felicità. L’importante è come affrontiamo questa situazione, come ci sfidiamo, come ci sforziamo, quanta speranza e gioia possiamo manifestare.
Per trasformare la tristezza in gioia è necessario trasformare la determinazione. Quando l’Ichinen cambia tutto il nostro ambiente cambia: questo è il potere del voto. Se ci lamentiamo stiamo vivendo secondo il nostro karma”.
Vorrei ringraziare ognuno di voi cari compagni di fede italiani. Grazie perché sto vivendo questa situazione insieme a voi.
Per favore ricordiamoci che sta a noi decidere se vogliamo affrontare questa situazione lamentandoci e soffrendo o l’affrontiamo come lo farebbe Ikeda Sensei, con uno state vitale alto e potente come il ruggito di un leone, portando avanti la nostra missione e dimostrando come si alza un Bodhisattva della Terra. È momento di imparare ad alzarci da soli. Tu decidi.
Grazie”.
andromeda
24 Marzo 2020 @ 21:56
Bellissimo e toccante il racconto di questa donna. Siamo tutti viandanti senza una meta, purtroppo ci creiamo degli scopi che sono sciocchi e non rendono giustizia alla verità. Le privazioni, il dolore, fanno uscire il vero volto di ognuno, il volto dell’amore per il prossimo che soffre. La vera fede è speranza nell’amore e nella verità. Solo la conoscenza di questa forza che è debolezza, per questo mondo, può dare una gioia vera, non effimera. E solo questa corazza di amore e speranza ci fa affrontare con coraggio le nostre paure, la solitudine, la povertà, la malattia, la morte.
Però dobbiamo esempio da questa donna, essere umili come questa donna, e sentire il peso della responsabilità verso chi non ha avuto la nostra stessa fortuna di essere stato rivestito dall’amore per la verità e per la vita. Solo amando non giudichiamo più i nostri fratelli ma diventiamo una luce gli uni per gli altri.