LA VICENDA
«Io so i nomi dei responsabili delle stragi italiane». Così scriveva Pier Paolo Pasolini il 14 novembre 1974 sul Corriere della Sera, in un articolo che sarebbe stato poi ricordato come il “romanzo delle stragi”.
Pelosi racconta di come Pasolini quella sera l’ha convinto a “farsi un giro” sulla sua auto, un’Alfa GT. Arrivati all’Idroscalo, Pasolini vuole un rapporto sessuale ma Pelosi si rifiuta. Ne nasce una lite che presto sfocia in una rissa di inaudita violenza, che si chiude con la morte del poeta. Picchiato a sangue, massacrato, e schiacciato con l’auto durante la fuga di Pelosi.
Un delitto maturato nell’ambiente degradato delle borgate romane. E un delitto omosessuale. Niente di più facile.
Se non fosse che tante, troppe cose non quadrano nella ricostruzione giudiziaria che ne è stata fatta. Tante, troppe cose non quadrano nelle ore successive al ritrovamento del corpo, nelle indagini condotte dalla squadra mobile, negli interrogatori dello stesso reo confesso.Procediamo per punti.
1. I CLAMOROSI ERRORI (ORRORI?) DELLA POLIZIA.
Una serie di errori ha intralciato il normale svolgimento delle indagini, soprattutto nelle prime (e fondamentali) 48 ore successive al delitto. Solo una coincidenza fortunata, in un posto di blocco dei carabinieri sul lungomare di Ostia, ha permesso di mettere le mani su Pelosi.
La polizia, giunta all’Idroscalo di Ostia alle 6.30 di domenica mattina 2 novembre, trova una piccola folla intorno al corpo di Pasolini: folla che gli agenti non pensano minimamente di allontanare. La polizia non si cura di recintare il luogo del delitto e impedire così la cancellazione di tracce importanti. E infatti, non essendo stata circondata la zona, tutte le eventuali tracce sono andate perdute dal passaggio di auto e pedoni diretti alle baracche o all’adiacente campo di calcio, oppure da semplici curiosi.
Nel campo di calcio lì vicino, inoltre, dei ragazzi giocano a pallone e il pallone ogni tanto esce dal rettangolo di gioco, finendo proprio vicino al cadavere di Pasolini.
Nessuno ha pensato di tracciare i punti esatti dei vari ritrovamenti.
Non si disturbano neanche di notare che sul sedile posteriore dell’Alfa GT di Pasolini c’è, bene in vista, un golf verde macchiato di sangue. E che lontano dal cadavere, tra le immondizie, c’è una camicia bianca, anch’essa macchiata di sangue. Se ne accorgeranno tre giorni dopo.
Inoltre fino a giovedì mattina l’Alfa GT è rimasta sotto una tettoia nel cortile di un garage dove i carabinieri depositano le auto sequestrate. L’auto è aperta e senza sorveglianza. Chiunque avrebbe potuto mettere o togliere indizi, lasciare o cancellare impronte.
La polizia torna sul luogo del delitto solo nella tarda mattinata di lunedì 3 per tentare una ricostruzione del caso, ma senza nessuna misura precisa, e con le tracce ormai inesistenti.
Solo da giovedì gli investigatori iniziano a interrogare gli abitanti delle baracche e i frequentatori della Stazione Termini (luogo in cui Pelosi ha raccontato di essere stato “adescato” da Pasolini).
Infine – e questo ha davvero dell’incredibile – sul luogo del delitto non è mai stato convocato il medico legale. E il cadavere venne lavato prima di completare gli esami della scientifica.
È chiaro che polizia e carabinieri, certi di poter archiviare il caso come omicidio omosessuale, oltretutto con l’assassino reo confesso già in carcere, hanno ritenuto superfluo ogni accertamento sul cadavere che poteva invece servire per le successive indagini.
È possibile che la polizia abbia commesso così tanti e clamorosi errori tutti insieme? È possibile che vengano trascurate le più elementari procedure investigative per un omicidio di tale portata?
Dopo questa pessima conduzione delle indagini, ci si aspetterebbe che il massimo responsabile venisse quantomeno sospeso dall’incarico. Invece il dottor Ferdinando Masone, capo della squadra mobile di Roma durante le indagini, ha fatto carriera: è diventato questore di Palermo e poi di Roma, e in seguito addirittura Capo della Polizia. Ruolo che ha ricoperto fino al 2000, quando è stato “promosso” ulteriormente, diventando segretario generale del CESIS: il Comitato Esecutivo per i Servizi di Informazione e Sicurezza, cioè l’ente che coordina l’attività dei servizi segreti (SISMI e SISDE) in nome del presidente del consiglio.
2. LE CLAMOROSE BUGIE DI PELOSI.
Gli interrogatori di Pino la Rana, a cominciare dal primo, la notte stessa del 2 novembre, sono farciti di bugie, peraltro mal raccontate. Pelosi sembra recitare una lezione imparata male.
Innanzitutto, il mistero dell’anello. Pelosi racconta agli inquirenti di aver perso, durante la colluttazione, un anello d’oro con una pietra rossa, due aquile e la scritta “United States Army”. Verrà poi accertato che quell’anello non poteva averlo perso in quel modo, ma poteva solo averlo lasciato di proposito sulla scena del delitto. Perché? Per lanciare un segnale a qualcuno? Per “farsi incastrare”? O perché qualcuno per lui aveva deciso di usare Pelosi prima come esca e poi come capro espiatorio, incastrandolo con l’anello?
Pasolini fu colpito violentemente non con un oggetto solo, ma con due bastoni, uno più lungo e uno più corto, e con due tavolette di legno. Pelosi descrive la colluttazione come una scena violentissima, in cui la Rana, dopo una strenua lotta all’ultimo sangue, ha avuto la meglio su Pasolini. Risulta però difficile credere che un paletto di legno marcio possa provocare simili ferite e contusioni. Soprattutto risulta difficile capire come un ragazzo di 17 anni, magro e di corporatura esile, abbia potuto, da solo, avere la meglio su un uomo alto, atletico, sportivo, esperto di arti marziali com’era Pasolini. Anche perché il Pelosi non aveva sul corpo nessuna ferita di rilievo, e i suoi indumenti non presentavano alcuna traccia di sangue.
Esame approfonditi di tutti i dati obiettivi (sopralluogo, interrogatori di Pelosi, reperti, bastone, tavola, vesti, lesioni di Pasolini), da una parte smentiscono il racconto di Pelosi sulla dinamica di tutta l’aggressione, e dall’altra inducono ad avanzare con fondatezza l’ipotesi che Pasolini sia stato vittima dell’aggressione di più persone. Pelosi non può aver fatto tutto da solo.
3. LA CLAMOROSA RAPIDITA’ DEL PROCESSO.
Il caso Pasolini si risolve in pochissimi mesi. La sentenza di primo grado viene proclamata il 26 aprile 1976. Pino Pelosi (difeso dall’avvocato Rocco Mangia, lo stesso che ha difeso i fascisti che ammazzarono Rosaria Lopez nel massacro del Circeo) viene dichiarato colpevole di omicidio volontario in concorso con ignoti e condannato a 9 anni, 7 mesi e 10 giorni di reclusione. Ma se il Tribunale dei Minori, presieduto dal giudice Alfredo Carlo Moro (fratello del presidente della Dc Aldo Moro), ha contemplato il “concorso di ignoti”, nella sentenza di appello tale ipotesi verrà scartata e di fatto cancellata definitivamente dalla Cassazione nel 1979.
In ogni caso, l’impressione è che non solo gli inquirenti avessero fretta di chiudere il caso, ma anche i giudici avessero la stessa preoccupazione di chiudere in fretta il processo.
Un processo che in realtà non vedeva imputato (solo) Pino Pelosi. Ma anche (e soprattutto) Pasolini stesso. L’obiettivo del processo è uno solo: fare di Pasolini un mostro. Un omosessuale pervertito che corrompe e violenta i ragazzini. E per questo è stato usato Pelosi. Che però pagherà caro. Pagherà per delle colpe che non erano sue o non lo erano del tutto. Sarà il vero capro espiatorio utilizzato da dei mandanti (e manovratori) rimasti, come sempre, ignoti e impuniti.
4. LA CLAMOROSA (E TARDIVA) RITRATTAZIONE DI PELOSI.
Il 7 maggio 2005, però, c’è il colpo di scena: Pino Pelosi fa una rivelazione choc. Nel corso della trasmissione televisiva “Ombre sul giallo”, confessa di non essere stato solo quella sera del 2 novembre 1975, come invece aveva sostenuto fin dal primo interrogatorio e sempre ribadito. Trent’anni dopo, invece, rivela di non essere stato lui a uccidere Pasolini, ma tre uomini che parlavano con accento siciliano o calabrese.
Perché dunque all’epoca ha mentito e si è accollato colpe che non gli appartenevano? Perché ha aspettato trent’anni e non ha parlato prima? «Ero un ragazzino – dirà Pelosi – avevo 17 anni. Avevo paura, perché quelli che hanno ucciso Pasolini mi hanno picchiato e hanno minacciato di morte me e la mia famiglia se avessi raccontato la verità». E allora perché raccontarla adesso la verità? Non ha più paura, Pino la Rana, di fare la stessa fine del poeta? «Sono passati trent’anni, quelli che mi hanno minacciato e che hanno ammazzato Pasolini, saranno morti o comunque vecchi». Possibile. Pelosi racconta infatti che all’epoca i tre uomini che l’hanno aggredito e minacciato erano sui quarant’anni. Ma si tratta solo degli esecutori materiali del delitto. C’è un livello superiore, quello dei mandanti, che non si fa certo scrupoli a eliminare un testimone scomodo che, con un po’ di ingenuità, crede di essere al sicuro perché “ora gli assassini saranno morti o vecchi”. L’impressione è che se non è ancora stato fatto fuori non è per i motivi che indica Pelosi, né perché siano diventati improvvisamente “buoni”, ma più probabilmente perché in questo momento Pelosi serve vivo. E perché ucciderlo significherebbe esporsi troppo. Perché farlo, dal momento che l’inchiesta, riaperta dopo le dichiarazioni di Pelosi nel 2005, è stata ancora una volta archiviata?
Molte ipotesi sono state avanzate sui mandanti dell’omicidio di Pasolini. Da alcuni è stato ritenuto un omicidio politico. Ma è evidente che così non è. Le motivazioni vere sono più complesse e pericolose: i mandanti stanno in alto, molto in alto. E stanno in un romanzo scritto da Pasolini stesso. A questo punto occorre fare un passo indietro di 36 anni.
I POSSIBILI MOVENTI. PETROLIO, IL “ROMANZO DELLE STRAGI”: IL CASO MATTEI E LA PISTA CEFIS
Nel 1972 Pasolini inizia a scrivere quello che può a tutti gli effetti essere considerato il suo vero “romanzo delle stragi”: Petrolio, così si chiamerà il suo romanzo rimasto incompiuto e pubblicato postumo. E forse è proprio in Petrolio che si trova la chiave della morte del suo autore, legata a un altro mistero italiano: la “strana” morte di Enrico Mattei. Pasolini era venuto in possesso di informazioni scottanti, riguardanti il coinvolgimento di Eugenio Cefis nel caso Mattei.
In Petrolio descrive la storia dell’Eni e in particolare quella del suo presidente Cefis. Lo fa con un espediente letterario: il personaggio inventato di Troya, ricalcato sulla figura di Cefis.
1. L’INDAGINE DEL GIUDICE CALIA.
Secondo il sostituto procuratore di Pavia, Vincenzo Calia, che ha indagato sul caso Mattei (depositando una sentenza di archiviazione nel 2003), le carte di Petrolio appaiono come fonti credibili di una storia vera del potere economico-politico e dei suoi legami con le varie fasi dello stragismo italiano fascista e di stato. In particolare, nel 2002 Calia ha acquisito agli atti tutti i vari frammenti sull’“Impero dei Troya”, da pagina 94 a pagina 118 di Petrolio, che dall’omicidio ipotizzato di Mattei guida al regime di Eugenio Cefis, ai “fondi neri”, alle stragi dal 1969 al 1980 (tra le altre cose, vi è anche una “profezia” della strage della stazione di Bologna).
Il giudice Calia ha acquisito agli atti anche il mancante Lampi sull’Eni, di cui ci rimane soltanto il titolo (sotto l’Appunto 21), essendo l’intero capitolo “misteriosamente” scomparso nel nulla, come altre 200 pagine del romanzo. Non è una mancanza di poco conto, se si considera che in Lampi sull’Eni doveva presumibilmente comparire il grosso della vicenda legata all’economia petrolifera italiana.
Negli Appunti 20-30, Storia del problema del petrolio e retroscena, Pasolini arriva a fare direttamente i nomi di Mattei e di Cefis. Vi è inoltre un appunto del ’74 in cui Pasolini scrive che «in questo preciso momento storico, Troya (Cefis, ndr) sta per essere fatto presidente dell’Eni: e ciò implica la soppressione del suo predecessore (caso Mattei, cronologicamente spostato in avanti). Egli con la cricca politica ha bisogno di anticomunismo».
2. LA FONTE DI PETROLIO.
Il giudice Calia ha scoperto un libro, che è la fonte di Pasolini, pubblicato nel 1972 da una strana agenzia giornalistica (Ami), a cura di un fittizio Giorgio Steimetz: Questo è Cefis. (L’altra faccia dell’onorato presidente). Si tratta di un pamphlet sulla vita, sul carattere e sulla carriera del successore di Mattei alla guida dell’Eni. Racconta alcuni passaggi biografici, da quando Cefis fu partigiano in Ossola (con alcuni risvolti poco chiari) alla rottura con Mattei nel 1962, mai perfettamente spiegata; dal rientro all’Eni al salto in Montedison. Pasolini ne riporta interi brani, ne fa la parafrasi, elenca le stesse società (petrolifere, metanifere, finanziarie, del legno, della plastica, della pubblicità e della comunicazione) più o meno collegate a Cefis, vi assegna acronimi o sigle d’invenzione.
3. LO PSEUDONIMO STEIMETZ E L’AGENZIA AMI.
Non è facile individuare chi si celi dietro lo pseudonimo di Giorgio Steimetz, ma di certo si tratta di una persona ben inserita negli affari interni dell’Eni. Il suo libro è immediatamente sparito dalla circolazione e oggi non compare in nessuna biblioteca nazionale e in nessuna bibliografia.
Scrive lo stesso fantomatico Steimetz: «Ridurre al silenzio, e con argomenti persuasivi, è uno dei tratti di ingegno più rimarchevoli del presidente dell’Eni». E Pasolini in Petrolio scriverà: «Non amava nessuna forma di pubblicità. Egli doveva, per la stessa natura del suo potere, restare in ombra. E infatti ci restava. Ogni possibile “fonte” d’informazione su di lui, era misteriosamente quanto sistematicamente fatta sparire».
Dietro l’Ami, che pubblicò solo quel titolo, c’era il senatore democristiano Graziano Verzotto, capo delle pubbliche relazioni Eni in Sicilia e segretario regionale della Dc (corrente Rumor) ai tempi di Mattei, di cui fu amico personale. Verzotto ha rilasciato a Calia una lunga deposizione, in cui per spiegare l’“incidente” aereo dell’ottobre ’62 esclude l’ipotesi delle Sette Sorelle, quella dei servizi segreti francesi e la pista algerina, arrivando ad asserire che colui al quale la morte di Mattei ha giovato di più, è il successore di Mattei stesso: Eugenio Cefis.
Pasolini era dunque venuto in possesso di documenti che provavano il coinvolgimento di Cefis nel caso Mattei e, prima di essere barbaramente ucciso, stava per pubblicare il tutto in un romanzo choc. Ma prima di lui un altro giornalista che aveva iniziato a indagare sulla morte di Mattei fece una brutta fine. Si tratta di Mauro De Mauro, che stava collaborando con il regista Francesco Rosi per il film Il caso Mattei. De Mauro venne eliminato quando ormai aveva scoperto la verità. Poco prima dell’incontro previsto con Rosi, infatti, il giornalista scomparve nel nulla.
Il lavoro di Calia è agli atti. Il mandante possibile della morte di Enrico Mattei è in Petrolio. Probabilmente anche quello dell’uccisione di De Mauro e di Pasolini.
Spesso, troppo spesso, si è detto che Pasolini è stato ucciso perché era un intellettuale “scomodo”. Ma Pasolini non era “scomodo” per via delle sue critiche al sistema, ma per le sue accuse. Fondate, precise, documentate da prove reali e da documenti riservatissimi e “incendiari” di cui egli era venuto in possesso.
Come scrisse sul Corriere un anno prima di morire, egli sapeva. Non solo perché da poeta intuiva e da intellettuale osservava la realtà come pochi sono in grado di fare. Ma perché sapeva davvero. Sapeva troppe cose. E ciò che sapeva poteva far tremare il Potere.
Pier Paolo Pasolini è stato ucciso per questo: perché probabilmente sapeva la verità sulla morte di Enrico Mattei. Sapeva chi erano i mandanti di quello strano “incidente” aereo, che in seguito si rivelò non essere stato un incidente, ma un abbattimento in volo: venne certificato infatti che nell’aereo fu inserita una bomba stimata in 150 grammi di tritolo posta dietro al cruscotto, che si sarebbe attivata durante la fase iniziale di atterraggio, forse dall’apertura del carrello. Già all’epoca dei fatti, alcuni testimoni dichiararono di aver visto l’aereo esplodere in volo. Il testimone principale, il contadino Mario Ronchi, rilasciò alcune interviste agli organi di stampa e alla RAI (che ne censurò le affermazioni), ma in seguito ritrattò la sua testimonianza. Forse qualcuno aveva pagato il suo silenzio.
Il sostituto procuratore Calia si spinse ad affermare che «l’esecuzione dell’attentato venne pianificata quando fu certo che Enrico Mattei non avrebbe lasciato spontaneamente la presidenza dell’ente petrolifero di Stato». Il che porterebbe ancora una volta a ritenere Eugenio Cefis come il probabile mandante. Probabilmente questa era una delle scomode verità di cui Pasolini era venuto a conoscenza.
pronto a lottare
12 Maggio 2008 @ 20:46
ciao paolo.
dopo aver letto il tuo articolo mi e’ venuto spontaneamente un dubbio…e’ possibile che tutti questi (e)orrori della polizia per inquinare le indagini fossero gia’ in precedenza stati decisi per cancellare eventuali segnali che pasolini potesse aver laciato molto prima che lo facessero sparire?oltre’ che naturalmente indirizzare l’opinione pubblica a guardare da un’atra parte..Ma una persona acuta e all’avanguardia come lui non poteva non sapere a quali pericoli poteva andare contro..probabilmente quando scrisse che sarebbe morto come un gattaccio schiacciato non sapeva che stava consigliando la sceneggiatura del suo omicidio,ma mi chiedo se in qualche maniera lui non si fosse preparato a dovere.Di solito a personaggi scomodi del suo taglio prima di essere uccisi si tenta di
“assorbirli” nella cerchia.in questo caso la polizia con la scusa di seguire una pista ridicola alimentata dai media poteva lavorare tranquillamente per cancellare ogni traccia.sebbene ai tempi di questa storiaccia non fossi ancora nato sono sicuro che organi come la polizia potessero agire molto piu’ rapidamente e spensieratamente che oggi.
E’ perche’ proprio all’idroscalo?
solo per giustificare un movente sessuale?le domande e i dubbi che tu poni sono interessanti e li ho letti con gusto…questi sono i miei.
un saluto
Paolo Franceschetti
13 Maggio 2008 @ 3:13
Ciao pronto a lottare.
Intanto l’articolo non è mio, ma di Stefania Nicoletti.
Comunque io non credo che sia solo “possibile” che tutti quegli errori siano vooluti; ritengo che sia assolutamente certo, perchè è il modus operandi che troviamo in tutti i delitti massonici.
Quanto a lui… si, credo che si fosse preparato a dovere alla morte. E sapeva che lo avrebbero fatto fuori.
Quando conosci il sistema, come lui, sai che non lascia scampo. E a quel punto non hai che la scelta se fermarti, scappare, o continuare a fare quello che ritieni giusto fino a che un giorno, in qualche modo, sai che ti fermeranno.
Non sai quanto capisco, da qualche tempo, le sue parole.
Sapere i nomi dei mandanti… capire che la maggior parte dei politici sa perfettamente come vanno le cose e copre delitti innominabili di cui la gente comune neanche sospetta l’esistenza. E pensare che già questa è una colpa… e tante altre cose…
Quanto all’idroscalo… la risposta non so dartela, ma c’è senz’altro una ragione, perchè in questi delitti nulla è lasciato al caso, neanche il luogo del ritrovamento, come non è un caso la data del 2 novembre.
Stefania Nicoletti
13 Maggio 2008 @ 12:05
Ciao pronto a lottare,
sottoscrivo tutto quello che ha detto Paolo.
I dubbi che hai non sono solo dei “dubbi”, purtroppo. Gli errori della polizia li ho definiti clamorosi proprio per questo. Perché alcuni hanno davvero dell’incredibile. Sono “errori (orrori)” che neanche il meno esperto degli investigatori dovrebbe fare. Se consideri poi che Masone non era certo l’ultimo arrivato e che poi è diventato capo della polizia…
La citazione iniziale, quella del ’66, è una frase che lui disse alla sua amica Oriana Fallaci (peraltro l’unica giornalista che indagò seriamente sul suo omicidio, e lo fece all’epoca, non trent’anni dopo).
L’ho messa proprio perché, più o meno consapevolmente, Pasolini aveva fatto il ritratto della sua morte. Nove anni prima.
Quanto all’Idroscalo e alla messa in scena del movente sessuale… Come dice Paolo, in questi delitti nulla è lasciato al caso, e infatti è tutto voluto. E’ una sorta di “legge del contrappasso”: l’hanno ammazzato nei luoghi degradati e negli ambienti violenti che lui aveva sempre descritto nelle sue opere. Le periferie, i ragazzi di vita, la sua omosessualità… Da un lato era un ottimo modo per avere una rapida risoluzione del caso (una morte quasi “scontata” nelle modalità), dall’altro fu un omicidio per “analogia”: ti facciamo morire come uno dei tuoi personaggi. Stessi luoghi, stesse persone, stesse modalità.
Inoltre l’obiettivo del processo fu proprio quello di screditarlo. Come poeta, come intellettuale, ma soprattutto come persona.
Paolo Franceschetti
13 Maggio 2008 @ 13:11
azz… è da ieri quando ho pubblicato il tuo articolo che mi scervello sul significato dell’idroscalo di Ostia. E perchè farlo uccidere da un diciassettenne omosessuale.
Ecco perchè non potrei fare l’investigatore. Col tempo che ci metterei per risolvere il mio primo incarico arriverei alla pensione senza aver fatto altro.
Ed ecco perchè ho sempre odiato i libri e film gialli e di spionaggio.
E poi per la legge del contrappasso l’accusa che mi viene mossa più di frequente è che sono un visionario che vede troppi film gialli.
Anonimo
13 Maggio 2008 @ 13:29
vi dico solo una cosa riguardo agli articoli che fate in questo blog e come se ne discute…
GRAZIE! grazie di cuore.
continuate per favore, perchè c’è veramente bisogno di poter conoscere LA VERITÀ attraverso il lavoro di gente onesta e di poter riconoscere il vero valore di “martiri” come lo è stato Pier Paolo Pasolini
la VERITÀ vince sempre
P.S.
quello che non è descritto nel vostro articolo e che vorrei sapere attraverso i commenti che seguiranno poi, (se possibile)
che ruolo ha avuto il partito comunista come “testimone” silenzioso.
Se i dirigenti del partito fossero a conoscenza e quanto NON hanno fatto per mettere in luce la verità dei fatti.
Ricordiamoci che in quel periodo il partito comunista italiano aveva ben altre percentuali di voti di quelli che si ritrova oggi (non a caso).
un saluto e buon lavoro
Paolo Franceschetti
13 Maggio 2008 @ 13:50
Anonimo, ti risponderà anche Stefania.
Ma ti rispondo anche io.
Alcuni dirigenti senz’altro erano all’oscuro della verità. Ma molti la sapevano. Perchè vedi, questa regola massonica del contrappasso, è ben conosciuta (non da tutta la massoneria ma) dagli alti vertici della massoneria, che sono in grado di percepirla immediatamente. Come sono in grado immediatamente di percepire che la data non è casuale. E tutto il resto…
La storia si ripete oggi. Come sono venuto a saperla io, e come la sanno in molti, la verità sulle stragi (non solo Moro ma) di Capaci e via D’Amelio, sul mostro di Firenze, su Ustica, i vertici politici la conoscono bene, perchè sono in grado di percepire tutti i segnali.
E bada… non alludo alle verità che abbiamo scritto su questo blog, ma a quelle mai venute fuori, che sappiamo da altre fonti e che non possiamo dire per vari motivi intuibili.
Quella verità che sapeva anche Pasolini, dicendo “io so”.
Ecco quello che diceva Paolini.
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Io so.
“Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum. Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l’organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero”.
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Aggiungo una sola cosa. Per certe cose, io, la mia collega Solange, alcuni nostri colleghi, non solo sanno, ma hanno anche le prove.
Ma queste vengono ignorate sistematicamente da tutti. Non le vogliono vedere non solo gli inquirenti, ma anche i giornalisti più famosi, oltre che i politici. Perchè?
Perchè la verità la sanno già. Che bisogno avrebbero di vedere delle prove?
Quindi rispondo: alcuni dei politici che tu dici erano tra i mandanti. Altri erano tra coloro che hanno semplicemente coperto. Altri erano senz’altro in buona fede. Ma quelli in buona fede, in genere, sono stati allontanati, col tempo.
Barzo
13 Maggio 2008 @ 14:18
LUI SA.. beh la domanda sorge spontanea: come faceva a sapere? A parte quello che scrive, che sa in quanto “intellettuale” probabilmente avrà avuto delle fonti…
Barzo
13 Maggio 2008 @ 14:39
a proposito di contrappasso..
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/caltanissetta-scomparsa/caltanissetta-scomparsa/caltanissetta-scomparsa.html
lei carbonizzata, il padre era vigile del fuoco..
Nathan 2000
13 Maggio 2008 @ 15:03
Voglio aggiungere una notizia che, a prima vista, potrebbe sembrare di scarsa rilevanza… ma per tutto ciò che si è detto su questo ed altri blog (a proposito di metodi di persuasione da parte dei poteri occulti), non lo è:
Il 15 ottobre del 1949 Pasolini viene segnalato ai Carabinieri di Cordovado per corruzione di minorenne: è l’inizio di una delicata e umiliante trafila giudiziaria che cambierà per sempre la vita del Poeta di Casarsa.
Pasolini viene accusato di essersi appartato il 30 settembre 1949 nella frazione di Ramuscello con due o tre ragazzi. I genitori dei ragazzi non sporgono denuncia ma i Carabinieri di Cordovado venuti a sapere delle voci che girano in paese indagano sul fatto. È un periodo di contrapposizioni molto aspre tra la sinistra e la Dc, siamo in piena guerra fredda e Pasolini, per la sua posizione di intellettuale comunista e anticlericale rappresenta un bersaglio molto vulnerabile. La denuncia per i fatti di Ramuscello viene ripresa sia dalla destra che dalla sinistra: prima ancora che si svolga il processo, il 26 ottobre 1949, Pasolini viene espulso dal Pci. Ecco quanto riportato da “l’Unità” del 29 ottobre:
“ESPULSO DAL PCI IL POETA PASOLINI
La federazione del Pci di Pordenone ha deliberato in data 26 ottobre l’espulsione dal partito del Dott. Pier Paolo Pasolini di Casarsa per indegnità morale. Prendiamo spunto dai fatti che hanno determinato un grave provvedimento disciplinare a carico del poeta Pasolini per denunciare ancora una volta le deleterie influenze di certe correnti ideologiche e filosofiche dei vari Gide, Sartre e di altrettanto decantati poeti e letterati, che si vogliono atteggiare a progressisti, ma che in realtà raccolgono i più deleteri aspetti della degenerazione borghese”.
Questa è la risposta all’anonimo delle 15.29. La posizione del PCI è stata chiara sin dal 1949. La sua espulsione dal partito è un chiaro messaggio dall’alto al personaggio scomodo (da parte di quella società che andava formandosi nell’immediato dopoguerra).
Pasolini, pur accusando il colpo (si trasferì a Roma dopo aver perduto anche il posto di insegnante, e vivendo in condizioni di povertà estrema per ben tre anni), non si dette per sconfitto…. e continuò a rimestare nel torbido. Fino a quando i poteri occulti decisero che era ora di eseguire la condanna a morte.
Per quanto riguarda la questione che pone Barzo, io direi che un intellettuale sopraffino come Pasolini, attira molto la curiosità di taluni personaggi che non potendo agire in prima persona, provano a smuovere le acque fornendo informazioni a chi potrebbe avere la possibilità di divulgare (mi riferisco a coloro che, anche all’interno dei servizi di intelligence, non ci stanno a sottostare alla legge di coloro che stanno più in alto… esistono anche queste persone). Pensa a qualche membro dei servizi segreti che non se la sentisse di starsene buoni, a ranghi serrati nelle maglie di quella linea che i superiori avevano imposto:
queste le mie opinioni… prendetele per quello che sono: opinioni, appunto! Neppure io ho le prove; e neppure indizi 😀
pronto a lottare
13 Maggio 2008 @ 16:38
grazie Dott.sa nicoletti e grazie paolo per le risposte…
per supposto e solo a livello di dubbio…non ci sono assolutamente prove che pasolini potesse aver volontariamente deciso di entrare nel la cerchia di chi poi lo ha ucciso proprio per raccogliere piu´informazioni possibili e forse indizi?un atto coraggioso ma troppo pericoloso per uno come lui.?Essendo un intelletuale vero forse un attimo di debolezza per “l’ illuminazione” che deriva dalla conoscienza di cio’ che viene nascosto alle masse lo ha messo in una posizione dalla quale non puoi tornare indietro.
dott.sa Nicoletti..il suo articolo mi ha suscitato una tremenda curiosita´..saprebbe mica indicarmi dove consultare le indagini della fallaci?giusto per tastare un punto di vista forse intriso di emozioni forti.
grazie per il vostro lavoro.
sinceri saluti
Nico
13 Maggio 2008 @ 16:48
Ciao agli autori di questo blog,
vi voglio fare i complimenti per come affrontate la tematiche trattate, voglio solo farvi un appunto:
denuciate la massoneria, il signoraggio, ma non ho mai letto una parola sulla annosa questione delle scie chimiche…
per onestà intellettuale dovreste farlo, anche solo rimandando ad altri blog di approfondimento; non è mia intenzione fare della polemica, ma tra tante cose giuste che dite dovrebbe essere annoverata il problema dell’avvelenamento volontario della popolazione da parte di una ristretta cerchia di pazzi che giocano a fare dio.
Un caro saluto
Nico
Stefania Nicoletti
13 Maggio 2008 @ 17:12
Per Pronto a lottare: per favore, non darmi del lei e non chiamarmi dottoressa! 🙂
Gli articoli della Fallaci si trovano anche in rete, sul sito http://www.cinetecadibologna.it/sitopasolini/index00.html e, in particolare, http://www.cinetecadibologna.it/sitopasolini/processi_pelosi.htm .
Qui c’è proprio tutta la controinchiesta del settimanale L’Europeo, oltre agli interrogatori di Pelosi, le sentenze giudiziarie… E moltissimi documenti interessanti.
Esiste anche un libro: “Omicidio nella persona di Pier Paolo Pasolini”, Kaos Edizioni.
Per Barzo: come dico nell’articolo, lui non sapeva solo perché era un intellettuale e quindi osservava e intuiva, ma anche perché sapeva veramente. Le prove le aveva. Nel suo articolo “Io so”, dice di non avere né indizi né prove, ma è evidente che quello era un espediente letterario. Lui faceva spesso così, e del resto anche Petrolio era pura cronaca raccontata in forma romanzata. Infatti l’articolo Io so è molto “letterario”. Però, a leggere bene, far le righe, dice cose molto pesanti… E le dice perché sa veramente. Ovviamente dice che non ha le prove perché non poteva ancora esporsi, ma le prove le aveva già. Infatti Petrolio lo stava scrivendo già da due anni. E proprio nei giorni in cui uscì Io so (14 novembre ’74), lui stava lavorando alla parte più “scottante” di Petrolio, quelli sull’Eni, Mattei e Cefis. Infatti i suoi appunti sono del 16 ottobre ’74. Un mese prima di Io so. Perciò già SAPEVA.
Per l’anonimo che chiede del Partito Comunista: Nathan è stato molto esauriente e ha centrato l’obiettivo! 🙂
Infatti prima di leggere il suo commento stavo pensando a quello. Pasolini, oltre a essere stato espulso per i motivi che ha detto Nathan, era molto critico nei confronti del PCI ed era invece molto vicino alla FGCI (la Federazione Giovanile Comunista Italiana, di cui in quegli anni faceva parte anche Veltroni) e infatti auspicava che i dirigenti lasciassero il partito ai giovani.
p.s.: Paolo, consolati: Masone ha fatto un’indagine disastrosa ed è diventato capo della polizia! 😉
pronto a lottare
13 Maggio 2008 @ 17:22
grazie stefania…:)
Stefania Nicoletti
13 Maggio 2008 @ 17:30
Un’altra precisazione, a proposito dell’articolo “Io so”:
dopo aver detto che sa in quanto intellettuale, Pasolini dice che se sa lui sanno anche i giornalisti e i politici, e questi hanno anche indizi e prove, ma non parlano.
Dopo la parte che ha postato Paolo, Pasolini scrive:
“Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficile.
Tale verità – lo si sente con assoluta precisione – sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio.
Ultimo esempio: è chiaro che la verità urgeva, con tutti i suoi nomi, dietro all’editoriale del “Corriere della Sera”, del 1° novembre 1974
[L’editoriale di Paolo Meneghini era intitolato “L’ex-capo del Sid, generale Miceli arrestato per cospirazione politica].
Probabilmente i giornalisti e i politici hanno anche delle prove o, almeno, degli indizi.
Ora il problema è questo: i giornalisti e i politici, pur avendo forse delle prove e certamente degli indizi, non fanno i nomi.
A chi dunque compete fare questi nomi? Evidentemente a chi non solo ha il necessario coraggio, ma, insieme, non è compromesso nella pratica col potere, e, inoltre, non ha, per definizione, niente da perdere: cioè un intellettuale.”
Solange Manfredi
13 Maggio 2008 @ 17:54
Ciao Nico,
hai ragione dobbiamo fare un articolo sulle scie chimiche e lo faremo, come anche su altri argomenti (es. armi ad energia). Ho solo bisogno di tempo per studiare il problema in modo esauriente. Se hai suggerimenti, documentazione o altro il nostro indirizzo e-mail è sul blog :-)))
Abate Vella
13 Maggio 2008 @ 18:19
Paolo,
forse l’idroscalo é da mettere in relazione con le indagini sulla morte di Mattei.
Un altra cosa, Pelosi non viene fatto fuori perché non ha tradito. Anzi secondo me continua a collaborare ingarbugliando le cose.
Quello degli assassini che parlavano con accento siciliano o calabrese sembra il tipico depistaggio buono per tutte le stagioni.
Come la pista sarda per il mostro di Firenze.
pronto a lottare
13 Maggio 2008 @ 18:29
E´chiaro che il silenzio voluto da chiunque sappia la verita´rende piu’ soli ed esposti i pochi con le palle che vogliono svelare i secreti pericolosi…sopratutto i giornalisti in cresta dell ónda..come ieri come oggi…ma, c´e´qualcosa che non mi spiego,come e´possibile che questo si riesca sempre ad uccidere qualcuno scomodi GIUSTO appena poco prima che sia REALMENTE dannoso e di impiccio per i poteri occulti?
Come sosteneva Borsellino dicendo che doveva fare presto, che non c’era molto tempo,come lui ogni testimone scomodo per ogni tragedia italiana e mondiale.Come fanno ad essere cosi’ precisi nel scegliere il momento della morte.sembra quasi che possano leggere nelle menti e agire di conseguenza.
Per esempio mi viene da pensare che ci possano essere infiltrati anche fra le amicizie piu’ ristrette,forse,non so…porre un sacco di domande mi fa sentire meno fragile di fronte a storie di questo tipo.
Paolo Franceschetti
13 Maggio 2008 @ 19:10
Pronto a lottare…
come sia possibile che questi poteri sappiano sempre tutto è semplice.
Da diversi anni oramai i sistemi di intercettazione (telefonica, ambientale) sono sempre più sofisticati e non c’è praticamente nulla che sfugga agli apparati dei servizi e dei corpi speciali.
I dipendenti dei servizi, e dei vari corpi speciali, sono utilizzati quasi esclusivamente per seguire i comuni cittadini, i magistrati, i politici, ecc… Quindi c’è, da decenni, un monitoraggio continuo e completo su tutto e tutti.
Quanto alle scie chimiche… io personalmente non ne so quasi nulla.
Il nostro post parte principalmente dalla vicende giudiziarie italiane di massoneria e mafia,perchè il padre di Solange era, appunto, un massone di alto livello, e prima di morire gli ha lasciato una marea di documenti. Aveva partecipato a vari fatti, dal Golpe Borghese a varie stragi, compresi i fatti del mostro di firenze… insomma era uno che non si faceva mancare nulla, ma forse le scie chimiche se le è perse, perchè è morto nel 1996, prima che il fenomeno iniziasse, almeno credo.
Anonimo
13 Maggio 2008 @ 20:21
Ad onor del vero, 2 anni fa, un gruppo di intellettuali e non, fece un appello (che anch’io firmai) per la riapertura del processo Pasolini che la procura di Roma (sempre lei!) ha riapri e ri-chiuse immediatamente.Credo sia interessante riportarne qualche stralcio.
“Anche noi parte offesa: riaprire il processo Pasolini
A trent’anni dalla morte, non sappiamo ancora da chi è stato ucciso Pasolini e perché. Questo suo assassinio va ad allungare la lista impressionante di omicidi, attentati, sparizioni, finti suicidi e finti incidenti di cui è costellata la storia d’Italia dal dopoguerra a oggi e che, a decenni di distanza, non sono stati ancora chiariti. Responsabili e mandanti impuniti, verità sottratte per decenni non solo ai tribunali ma anche al discorso pubblico.
Noi non sappiamo se a far tacere uno degli artisti più fervidi e una delle voci più scomode e tragiche di questo paese sia stata una decisione politica. Quello che però sappiamo – come lo sa chiunque abbia prestato attenzione alla vicenda – è che la versione blindata della rissa omosessuale tra due persone non sta in piedi. Sappiamo che essa è stata solo una copertura servita a sviare le indagini e a coprire un altro tipo di delitto. Quella versione, del resto, non ha mai retto, nemmeno per il tribunale di primo grado, che infatti condannò il diciassettenne Pino Pelosi assieme a ignoti.Ma oggi, dopo che il reo confesso ha dichiarato pubblicamente di non essere l’assassino di Pasolini e di essersi accusato dell’omicidio perché sotto minaccia, e dopo la diffusione della testimonianze del regista Sergio Citti, sono ancora più evidenti le negligenze e le coperture che hanno accompagnato fin dall’inizio quell’atroce vicenda.
In seguito alle dichiarazioni di Pelosi, la Procura di Roma ha riaperto e subito richiuso – per mancanza di riscontri – il fascicolo sul delitto Pasolini. Questa nuova inchiesta è stata archiviata ancor prima di iniziare!
Dopo quanto è successo, non possiamo più accontentarci della versione ufficiale, perché significherebbe diventare complici degli assassini di Pasolini.
Ci sono cose di cui, come scriveva Pasolini, è impossibile parlare senza indignazione, senza cioè far capire l’enormità di ciò che è avvenuto. Il più atroce assassinio di un poeta dell’età contemporanea, (…)un vero massacro di gruppo, è avvenuto a Roma, in Italia, per mano di italiani.
(…)” Seguono firme
appello Pasolini 25-01-06
Fosca
Paolo Franceschetti
14 Maggio 2008 @ 6:22
Cara Fosca, la procura di Roma purtroppo, vive sotto una cattiva stella. Pur non volendo mettere in dubbio l’onestà e la serietà della procura, ci mancherebbe, va detto che quando questa indaga su qualcuno o qualcosa di importante purtroppo i testimoni muoiono tutti.
E non riescono mai a individuare nulla. E’ un bene – per gli eventuali testimoni o altre persone coinvolte – che non abbiano riaperto le indagini.
Inoltre hanno così tanto da fare che in genere trascorrono sempre i due anni massimi stabilit dalla legge per le indagini preliminari, senza che venga chiesto alcun provvedimento e l’indagine è – in questo modo – affossata per sempre. Non voglio certo insinuare che lo facciano apposta. Evidentemente hanno tanto da fare e ogni tanto qualche indagine se la dimenticano nel cassetto.
Stefania Nicoletti
14 Maggio 2008 @ 7:54
Ciao Fosca,
dopo le dichiarazioni di Pelosi, la procura di Roma riaprì l’inchiesta ma la chiuse subito, non riscontrando elementi validi per la riapertura del processo. (Sic!).
Sergio Citti, che davvero sapeva molto su cos’è accaduto quella notte, non è mai stato chiamato a testimoniare. Poi nel 2005 ha fatto quelle rivelazioni sulle copie sottratte del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma”. Ma anche in quel caso non fu ascoltato. E poco dopo morì.
Per Abate: certo, Pelosi non è stato fatto fuori proprio per quel motivo.
Quello dell’accento non è proprio un depistaggio. Nel senso che gli esecutori materiali potevano effettivamente avere accento siciliano o calabrese. Gli esecutori MATERIALI. Ma proprio per questo Pelosi NON ha mentito. Non so se mi spiego…
Per Pronto a lottare: dici infiltrati tra le amicizie più ristrette. E’ possibile anche questo, anzi direi che è quasi certo. Pasolini era sicuramente circondato da “tipi sospetti” (e non mi riferisco ai ragazzi delle borgate), gli stessi che poi l’hanno fatto fuori. Anche perché nel suo ambiente è praticamente impossibile non essere circondati da certa gente.
Anonimo
14 Maggio 2008 @ 8:17
Ciao a tutti
Era da tempo che aspettavo un articolo così.
Diversi anni fa cercando notizie e scritti su e di Pasolini mi imbattei in una poesia inquietante indirizzata al poeta poco tempo prima che morisse e che descriveva in maniera molto dettagliata la sua orrenda fine.
Questa poesia era stata scritta da un famoso scrittore tirato in ballo qualche anno fa nella vicenda del mostro di Firenze.
Purtroppo il sito dove ho attinto è stato oscurato e di questa poesia non ne ho trovato più traccia.
Volevo sapere se ne sapete qualcosa di più.
Grazie per il vostro prezioso lavoro
Riccardo
Stefania Nicoletti
14 Maggio 2008 @ 8:21
Riccardo… E ce lo dici così??? 🙂 E’ una notizia pazzesca!!!
Ma tu non ce l’hai quella poesia? Da quello che hai detto, posso intuire di chi fosse… Alberto Bevilacqua?
Abate Vella
14 Maggio 2008 @ 8:35
Stefania,
capisco quello che dici.
E concordo con te!
Anonimo
14 Maggio 2008 @ 8:36
Esatto proprio da lui, il sito dove ho letto quanto sopra descritto era la giusta informazione che è stato oscurato da qualche anno.
Non ho pensato di salvare lo scritto perchè pensavo che esso era poco conosciuto ma non poco reperibile mentre invece da quando è sparito il sito non sono riuscito a reperirla più.
Bisognerebbe chiederlo alla Carlizzi
Ciao Riccardo
Stefania Nicoletti
14 Maggio 2008 @ 8:43
Grazie Riccardo.
Non immagini quanto sia importante l’informazione che ci hai dato.
Ciao 🙂
Paolo Franceschetti
14 Maggio 2008 @ 9:20
Dello scrittore Bevilacqua la cosa non mi meraviglia. Mi avevano anche già avvertito di questa poesia ma non la trovo neanche io. Anche perchè per un personaggio famoso individuato ce ne sono altre decine su cui nessuno sospetta nulla.
Non ho mai parlato di lui, perchè la mia (nostra, parlando anche di Solange) è far capire più o meno il sistema. Fare i singoli nomi, invece, potrebbe sembrare un attacco personale a questo o quel personaggio e non è la mia intenzione.
Come non ho mai detto – ad esempio – chi è il magistrato che dopo aver archiviato tutto mi ha mandato una lettera in codice di condanna a morte, perchè il mio scopo non è fornire singoli nomi, ma far capire il sistema nel complesso.
Ai nomi poi ci si arriva da soli approfondendo…
Anonimo
14 Maggio 2008 @ 9:20
Non riesco a capire quando parlate sul serio e quando scherzate.
E’ davvero per te un’informazione importante? O pensi che quel sito abbia avuto dei contenuti dubbi? Io ne avevo ma quando ho visto fra i vostri il link al sito lagistainformazione2 ne ho avuti meno, anche se quest’ultimo non penso sia all’altezza del primo.
In ogni caso se riesci a reperirla la pubblicherai?
Grazie Riccardo
Anonimo
14 Maggio 2008 @ 11:51
Sono numerosi i siti o blog che trovo ormai indispensabili.
Mentre non servono più a nulla televisioni e giornali.
Questo blog in particolare ha il valore aggiunto dell’esperienza diretta personale di Franceschetti e Solange.
Vi hanno chiesto di parlare di scie chimiche.
Guardate, credo sia un problema complesso e straordinariamente inquietante; è un argomento che mi sta davvero a cuore e sono decisamene convinto che l’avvelenamento sia reale e imponente anche se non riesco a capire fino in fondo quali possano essere i reali scopi.
Ma l’argomento è troppo specifico, trattarlo per linee generali non servirebbe a nulla e quindi non trovo opportuno che pensiate di parlarne in questo spazio; salvo che non siate in condizioni di dare un contributo inedito, magari legato agli ambienti e alle trame massoniche che abitualmente affrontate.
Mi pare diverso invece il discorso che riguarda il signoraggio e la creazione della moneta che è stato accennato in vari articoli su questo blog ma senza i necessari approfondimenti.
E’ una questione che mi pare ben più attinente, anzi è indissolubilmente legata, all’attività di oscuri potentati, logge deviate, illuminati e non, ecc ecc.
SIGNORAGGIO E CREAZIONE DELLA MONETA NON SONO LA STESSA COSA.
Scusate se ho alzato la voce.
vi propongo questo “chiamiamolo” carteggio
http://xiaodongpeople.blogspot.com/2007/06/surely-youre-joking-mr-pascucci.html
e il thread di luogocomune “Money From nothing”
http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=103&viewmode=flat&order=ASC&start=540
Spero di aver dato un contributo utile.
Con stima
AutminRic
Stefania Nicoletti
14 Maggio 2008 @ 12:35
Riccardo, non stavo scherzando. 🙂
Credo davvero che sia importante, a prescindere che sia Bevilacqua o un altro, o che tu l’abbia trovata nel sito della Carlizzi o in un altro. Per la poesia in sé, non per un attacco personale nei confronti dell’autore.
Paolo Franceschetti
14 Maggio 2008 @ 18:05
Autminric (ma poi che nick è il tuo, bo?)
Senz’altro faremo degli articoli su creazione di moneta dal nulla, banche, signoraggio. Peraltro ne scrissi uno tempo fa, per una rivista giuridica, Altalex, “Paperinik e il sospetto di ciccio, ovvero la BCE e i legami con la massoneria” che ho scritto in chiave ironica per evitare la censura, che su Altalex mi calava una volta si e una volta no perchè esageravo un po’ con la crudezza dei temi.
Col tempo li riprenderò e ne farò di nuovi.
Grazie del contributo
Gianni
14 Maggio 2008 @ 23:27
Complimenti a Stefania per “l’illuminante” articolo su Pasolini…chissà quanti significati latenti ci ha lasciato dentro Salò e le 120 giornate…..se è vero che sapeva…
A proposito di signoraggio volevo segnalare questo link
http://it.wikipedia.org/wiki/Giacinto_Auriti
Giacinto Auriti lo ricordo perchè fece un esperimento economico a Guardiagrele, non molto lontano da dove vivevo, erano anni in cui di signoraggio non se ne parlava nemmeno, e ricordo che persino che i tg nazionali diedero molto risalto al caso SIMEC, poi di colpo non se ne seppe più nulla.
Suppongo che al dott. Franceschetti ciò non sia sfuggito…
Cosa ne pensa?
saluti e grazie
Anonimo
14 Maggio 2008 @ 23:49
Sono Francesco, quello che chiedeva quanto il partito comunista fosse “coinvolto” nella morte di Pasolini
(meglio dire, quanto fossero “complici” quei dirigenti probabilmente massoni, che contribuirono a “legittimare” le versioni false ed ufficiali sulla morte di Pier Paolo)
OK, non voglio tornare su queldiscorso
MI AVETE GIÀ REGALATO UN PIACERE ED UN ONORE GRANDI CON LE VOSTRE RISPOSTE.
piuttosto…
tornando sul tema del SIGNORAGGIO…
Non si potrebbe riprendere l’esempio del prof Auriti e FONDARE UNA NUOVA MONETA?
Io avrei un’idea sul nome… AURO, che assomiglia all’EURO, ma che potrebbe anche essere una sorta di richiamo non solo all’oro, ma un tributo in onore al sig. Auriti ed alla sua incredibile scoperta…
“la truffa monetaria globale”
e non penso che ci sia pure il bisogno di creare una moneta che sia legata al valore dell’oro.
(sarebbe sempre probabile oggetto di speculazioni)
Perchè il suo valore (come danaro) glielo darebbe proprio la gente che lo usa come tale (se vale per l’EURO, varrebbe anche per l’AURO)
scusate se possono sembrare dei delirii questi miei pensieri,
ma a sto punto…
il delirio vero mi sembra quello di voler considerare vere le fandonie che ci fanno ingoiare i MASS MEDIA dei “padroni” (massoni) di sto mondo riguardo l’economia, il debito pubblico, eccetera
scusate se mi prendo un pochino di spazio per raccontarvi di un’idea che mi venne in mente tempo fà, potrebbe sembrare un pò fuori tema, ma amio avviso non lo è.
È solo un esempio che voglio porre alla vostra attenzione:
Tempo fa ero in Croazia, venni a sapere che il governo Croato aveva deciso di vendere 2 delle 1000 e più isole che le appartengono.
Io (me) pensai da subito che sarebbe bastata una colletta internazionale (tramite il web) per poterne comperarne una, allo scopo di poterne creare uno stato indipendente, uno stato “simbolo”.
Un’isola che c’è, ma uno stato che esiste solo perchè l’idea è condivisa (come per le monete)
Questo nuovo piccolo stato esistente ed inesistente allo stesso tempo si chiamerebbe “PIANETA TERRA”…
Se ogni individuo che partecipasse a questa “colletta” ricevesse in cambio del suo contributo un PASSAPORTO di questo “NUOVO STATO”, avrebbe di fatto un PASSAPORTO non legato ad una nazione, ma a tutto l’intero PIANETA.
(STAR TREK è roba da ridere a confronto, comunque, se presa sul serio questa idea, non sarebbe poi così fantascientifica)
Varrebbe così il concetto che TUTTI gli esseri viventi di questo pianeta potrebbero avere un PASSAPORTO VALIDO in tutto il mondo (magari…), senza distinzione di razza o nazionalità…
Lo sò, mi piace sognare, ma io viaggio parecchio per lavoro in mezzo mondo e credetemi, quando mi trovo in uno di quei tanti paesi “colonizzati” e “schiavi” (come il nostro ed anche di più),
le lampadine si accendono anche solo al sentirne parlare di questa idea.
scusate se sono uscito dal tema dell’articolo su Pasolini (ma forse a lui un’idea del genere sarebbe potuta anche piacere… chissà)
Avere a disposizione un BLOG come questo anche per sentirmi dire che sono un fesso a pensare cose del genere…
MI FA COMUNQUE UN GRAN PIACERE
VI SEGUO QUOTIDIANAMENTE
e trovo questo BLOG una boccata di OSSIGENO
un saluto a tutti e Grazie
Francesco
pronto a lottare
15 Maggio 2008 @ 5:13
francesco…
Quella della micronazione non e’ solo un sogno.mi fa pensare ad una fuga elegante da tutto e da tutti.Sapevo gia’ di piattaforme indipendenti che usufruivano di questa opzione…cercando meglio ho visto che una di queste non e’ neanche tanto lontana dalle nostre coste..pero’ udite udite quale nome hanno scelto per questa micronazione…Libera Teritorio de la Insulo de la Rozoj (in italiano Libero Territorio dell’Isola delle Rose)…simbolo di questa republica: 3 rose.mi vien da sorridere…ma forse non dovrei…va bhe’.
http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_delle_Rose_%28micronazione%29
pronto a lottare
15 Maggio 2008 @ 5:32
ops…la stanchezza mi ha giocato brutti scherzi…ho scritto al presente qualcosa che e’ accaduto in passato..mea culpa…
comunque e’ interessante la storia di questa isola…
buona notte.
Stefania Nicoletti
15 Maggio 2008 @ 7:30
Pronto a lottare…
Avevo sentito parlare di questa Isola delle Rose: è stata creata dagli esperantisti, era una specie di repubblica che aveva come lingua ufficiale l’esperanto.
Tra l’altro, il colore del movimento esperantista è il verde… come quello degli esoteristi… ma sarà un caso. 🙂
Anonimo
15 Maggio 2008 @ 9:57
E’ possibile un coinvolgimento della Banda della Magliana?!?!?
Anonimo
15 Maggio 2008 @ 15:12
http://www.la7.it/blog/post_dettaglio.asp?ord=1&idblog=ILARIA_DAMICO_-_Exit_15&id=1051#commenti
Interessante intervista di Ilaria D’Amico su Exit a Raffi.
Luigi.
Anonimo
15 Maggio 2008 @ 15:13
http://www.la7.it/blog/post_dettaglio.asp
?ord=1&idblog=ILARIA_DAMICO_-_Exit_15&id=1051#commenti
Riposto il link che forse non si vede nel post di prima.
“La massoneria svolge una funzione pedagocica”.
Luigi
Abate Vella
15 Maggio 2008 @ 15:38
Non me lo aspettavo una D’Amico tanto furba:
ma come, una volta Crispi, Garibaldi, Zanardelli, ed oggi nessuno?
Nessuno dei moderni politici é massone?
Lei e’ omertoso?
Incredibile: quando hanno chiesto le liste degli iscritti lei lo ha invitato a prendere il caffé!!!
Mi sa che dopo l’intervista Raffi ha offerto il caffé anche alla D’Amico!!!!
Abate Vella
15 Maggio 2008 @ 17:14
Luigi,
in tema di link ti consiglio (non solo e te…) questo, che oltre ad essere in tema con il “petrolio”, ci dice anche come funzionano le cose in Sicilia: esattamente come a… Padova 😉 (per chi vuole capire…).
Notare come il mafioso si complimenta con lo stato per aver eliminato l’autonomista!!!
E poi qualcuno ancora mi viene a dire che il MIS era appoggiato dalla mafia…
http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_13/
verzotto_mattei_a447a1ca-2102-11dd-b34d-00144f486ba6.shtml
Abate Vella
15 Maggio 2008 @ 17:16
Il link non é completo:
http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_13/
verzotto_mattei_a447a1ca-2102-11dd-b34d-
00144f486ba6.shtml
Stefania Nicoletti
15 Maggio 2008 @ 19:25
Beh, ricordiamoci che Ilaria D’Amico è la stessa che due anni fa, quando c’era la polemica sulle vignette anti-islam e sulla maglietta di Calderoli, fece un’intervista “memorabile” (ovviamente è ironico) a Gheddafi. Direttamente dalla sua tenda nel deserto. Se la trovate in rete guardatela. A tratti è persino imbarazzante… Ma è Ilaria D’Amico e fa molto chic. Come la Bignardi e le sue interviste barbariche.
Scusate, ma l’unica vera intervista a Gheddafi la fece Oriana Fallaci negli anni ’70. Di nuovo lei. 🙂
A parte questo. Parlare di massoneria intervistando Raffi… beh, insomma, avete capito. L'”intervista” si commenta da sola.
La Banda della Magliana. Certo, è possibile. In quegli anni era coinvolta in tutti i fatti più importanti. Aveva contatti con massoneria, servizi segreti, mafia, P2…
Stefania Nicoletti
15 Maggio 2008 @ 19:37
Abate,
grazie infinite del link!
Non avevo letto l’articolo del Corriere.
Per una curiosa combinazione, è uscito il giorno dopo del mio. 🙂
Anonimo
15 Maggio 2008 @ 20:06
salve a tutti, immagino di essere fuori tema e sicuramente fuori luogo – vivo a Rotterdam –
e stasera, dopo tante serate in vostra compagnia
condivido con voi le mie divagazioni – cerco per
esempio, in lingua olandese – i temi che qui ogni
si trattano e da un po’ catalizzano la mia attenzione.
http://www.nrc.nl/buitenland/article842455.ece/Stemmen_onder_een_Sovjetplafond
Beh, questo link, che essendo in olandese o ve lo traduco o vi fidate o babelfish – e’ un articolo di un giornale olandese tipo Corriere della Sera – intendo come risonanza nazionale – uno di quei giornali ‘seri’ che in questo articolo sulle elezioni in Russia nel dicembre del 2007, che sembra un po’ vago e non si capisce dove vuole andare a parare il giornalista trova il tempo, nella superficialita’ di base dell’ articolo, di specificare, a meta’, che nella circoscrizione 155, storica pare,c’e’ sulla scrivania del presidente un vaso con 7 rose rosse. A leggerlo un paio di volte ho avuto la netta impressione che quell’inconcludenza dell’articolo fosse spiegabile con quel messagio li’, evidente, nel mezzo. E il resto come a riempire qulelle due righe che, anche dal punto di vista ottico, centrali, intendono dire qualcosa a qualcuno.
Sapete se qualcuno potrebbe essere interessato a
ricerche in una lingua come olandese o fiammingo?
Ovviamente non per compenso ma per mettere al servizio – non a frutto – le lingue che conosco, il vivere in loco, e una curiosita’ inestirpabile.
Saluti dalla patria di Erasmo
Ginevra
http://www.nrc.nl/buitenland/article842455.ece/Stemmen_onder_een_Sovjetplafond
Ginevra Nocera
15 Maggio 2008 @ 20:19
scusate, sono tecnologicamente diversamente abile, riporto il link completo e cerco di disanonimarmi e
tornare, pio’ o meno gloriosamente, a Ginevra Nocera, che no, non e’ una tratta Intercity ma una verita’ anagrafica
http://www.nrc.nl/buitenland/article842455.ece/
Stemmen_onder_een_Sovjetplafond
Ginevra Nocera
15 Maggio 2008 @ 20:19
scusate, sono tecnologicamente diversamente abile, riporto il link completo e cerco di disanonimarmi e
tornare, pio’ o meno gloriosamente, a Ginevra Nocera, che no, non e’ una tratta Intercity ma una verita’ anagrafica
http://www.nrc.nl/buitenland/article842455.ece/
Stemmen_onder_een_Sovjetplafond
Anonimo
15 Maggio 2008 @ 23:53
Sono sempre il Francesco che parlò dello stato indipendente…
Volevo ringraziare pronto a lottare…
e pensare che io abito molto vicino a Rimini e non avevo mai sentito parlare dell’isola delle rose (ero piccolino allora e non abitavo in romagna)
mentre Porto Verde è una sorta di villaggio/porto turistico in stile pseudo spagnoleggiante mooolto kitsch (costruito negli anni 70, subito dopo l’isola…)
e si trova tra Riccione e Cattolica (a Misano per la precisione)
mi ricordo anche che da bambino notavo parecchie automobili con l’autoadesivo attaccato del movimento esperantista… che se non ricordo male aveva come simbolo una stella a 5 punte… verde…
Il sig. Raffa aveva un accento abbastanza “romagnolesco”, ma non è che ho letto proprio in questo blog che la sede del grande oriente (la massoneria del sig. Raffi) ha sede in San Marino?
Paolo Franceschetti
16 Maggio 2008 @ 3:11
Ciao Francesco.
La sede del Grande oriente non è a San Marino. Probabilmente confondi con la loggia di San Marino cui appartiene l’ex Presidente Prodi.
Paolo Franceschetti
16 Maggio 2008 @ 3:15
Caro o cara Ginevra…
il sito Comedonchiosciotte cerca traduttori, perchè pubblicano testi da riviste di altre lingue, tradotti in italiano.
Se poi ne hai qualcuno di interessante e vuoi proporlo al nostro blog fai pure.
ginevra nocera
16 Maggio 2008 @ 16:17
Grazie (Ginevra e’ proprio il mio nome, e sono femmina) prendero’ contatto con i gestori del sito.
Se poi ti trovi, o Solange, o Stefania vi trovate a passare in Olanda, sarei felice di invitarvi per un caffe’. Per avere la faccia tosta di chiedervi una foto con mio figlio Felix – che ora ha quasi sette anni. Sarebbe bello che invece di defunti eroi coltivasse la percezioni di viventi coraggiosi.
Vi saluto con vera empatia.
Stefania Nicoletti
16 Maggio 2008 @ 17:08
Grazie Ginevra! (nome meraviglioso)
Ma scusa, vivi in Olanda e ci inviti per un caffè??? Almeno per una birretta, dai… 🙂
Un abbraccio a te e un bacio a Felix.
Anonimo
16 Maggio 2008 @ 17:51
Sono sempre Francesco…
Allora il Grande Oriente dove avrebbe la sua sede?
grazie comunque per la vostra disponibilità
Stefania Nicoletti
16 Maggio 2008 @ 18:04
Ciao Francesco,
la sede ufficiale del Grande Oriente è Palazzo Giustiniani a Roma.
Paolo Franceschetti
16 Maggio 2008 @ 20:12
Grazie Ginevra…
mi piace molto la tua definizione di “viventi coraggiosi”.
Ce ne sono tanti. Saviano. Randazzo. Pamio, Pinotti, padre Villa. I collaboratori di Comedonchisciotte. Poi ci sono alcuni meno conosciuti come Fosco (che si salva perchè i suoi libri non li compra nessuno), Napoleoni che, sono sicuro, rischiano la vita per quello che scrivono.
Adesso che ho capito qual è il confine tra la vita e la morte nello scrivere alcune cose, mi rendo conto, andando indietro col tempo, che la condanna di Rino Gaetano era scritta in almeno due canzoni (e che non è quella che parlava degli ospedali); che quella di Graziella De Palo era scritta in almeno un articolo (conservato nel suo archivio, nel sito a lei dedicato).
Quella di Pasolini era scritta in Petrolio. Quella di Pantani nelle posizioni prese contro certi ambienti. E la cosa assurda è che i mandanti – a parte Pasolini – sono sempre gli stessi.
Tempo fa vidi un programma di Cecilia Gatto Trocchi.
Dissi a me stesso mentre lo vedevo “cavolo, che coraggio che ha questa qui. Ma sarà ancora viva dopo queste cose che ha detto?”
Alla fine del video c’era scritto: Cecilia Gatto Trocchi si è suicidata dopo poco tempo.
Sono parecchie pure adesso le persone a rischio di “suicidio” o incidente. Peccato che i più non se ne accorgano.
jenseits
25 Dicembre 2019 @ 5:48
Poi un giorno hai cambiato idea su Saviano
Paolo Franceschetti
16 Maggio 2008 @ 20:28
Mi è stato appena fatto notare che ho dimenticato i collaboratori di La voce delle voci, e altri ancora… è ovvio che la mia è una lista incompleta, che ho fatto di getto. E sicocme porta pure sfiga, direi che è meglio non completarla… 🙂
Anonimo
16 Maggio 2008 @ 20:50
http://www.luogocomune.net/
site/modules/newbb/print.php?
form=1&topic_id=3936&forum=
42&order=ASC&start=0
Per la legge del contrappasso cosa vuol dire buttarsi dal quinto piano?
Un ragazzo che conoscevo anni fa l’ha fatto dopo aver passato qualche anno a Torino a lavorare.
La leucemia fulminante pare non sia affatto rara seguendo il filone del potere occulto.
Luigi
Anonimo
16 Maggio 2008 @ 21:29
Ciao a tutti mi chiamerò goober voglio farvi i complimenti per questo stupendo blog. A voi tutto il mio rispetto e la mia solidarietà in particolare a SOLANGE per la sua vicenda.
Una domanda per Franceschetti?
Riguardo al caso Pantani non è riuscito a trovare qualcuno capace di interpretare il misterioso biglietto che parla delle rose?
E’ una cosa che mi ossessiona!!
Cosa ne pensate delle morti per avvelenamento degli orsi nel parco nazionale d’abruzzo? Ho letto di qualcuno che ha interpretato l’abbattimento dell’orso “Bruno” avvenuto 2 anni fa come messaggio masso mafionici a RAtzinger che ha l’orso bruno nel suo stemma? Fonte disinformazione.it GRazie a tutti.
Paolo Franceschetti
17 Maggio 2008 @ 4:42
Ciao Luigi.
Non so cosa significhi buttarsi dal quinto piano. Ma non è detto che abbia un significato particolare. In certi casi alcune morti sono provocate con altre tecniche.
E sono convinto che alcuni suicidi siano veramente suicidi (non quello della Gatto trocchi) solo che siano suicidi indotti con delle tecniche particolari. Ma è solo una mia ipotesi, anche se mi è stata confermata da gente di cui mi fido e che ne sa più di me.
Ciao Goober
Quanto invece al biglietto di Pantani, no. Non sono riuscito a trovare nessuno che l’abbia decifrato.
Mentre riguardo agli orsi… non ne so molto. La teoria l’ho sentita ma non ho approfondito la questione.
Quello che posso dirti è che la maggior parte delle notizie che passano nei Tg – forse tutte – sono in realtà dei messaggi, e bisogna andare oltre quello che viene detto.
In Italia muoiono di morte violenta 2500 persone all’anno, e se ne suicidano altrettante. E la TV non ne parla mai.
Se parla di qualcosa o qualcuno, c’è qualcosa sotto. E quel qualcosa è diverso da quello che dicono e occorre saper leggere tra le righe.
ginevra nocera
17 Maggio 2008 @ 7:42
Buongiorno a tutti,
Stefania hai ragione, l’invito per il caffe’ non rende giustizia all’Olanda e allora faremo gli olandesi:vi portero’ al mercato del sabato alle 10 per un bel panino con aringhe e cipolle, ovviamente crude, da diluire con la dovuta birra. Da li’ in poi capirete perche’ io la chiamo Rutterdam….
Paolo sono anche un po’ pentita per aver detto quello che ho detto perche’ non nascondo che, pur sentendomi meglio – meno sola – da quando sono incappata in questo blog, come in quello di Piselli o Masciari, so anche che quando vedo un nuovo post tiro un sospiro di sollievo…(se vi state grattando le pal-pebre come faccio io che sono femmina e le altre sfere non ce le ho, vi capisco). Hai ragione, la lista e’ lunga, e da quando c’e’ internet – rettifica, da qunado vivo e lavoro (quindi ho i soldi per comprare libri che in Italia non avevo) in una nazione con adeguata copertura internet – essa si allunga – e hai ragione, non facciamola…
E so bene che si rischia anhce e soprattutto nell’anonimato e nel quotidiano. Nel mio piccolo, con quelli che io chiamo i mie “attacchi di sincerita’” che un giorno mi saranno fatali – cominciai a 20 dicendo all’armatore che da tempo mi faceva lavorare in nero che secondo me lui con tutta la sua camicia monogrammata era un ladro che si arricchiva su di me e si doveva vergognare (a verita’ enunciata segui’ la fase 1, il discredito: fui bollata come comunista-sindacalista, oggi sarei anarco- insurrezionalista o terrorista chissa’). Ora ne ho 34 e non sono meno’ sincera. Non stupisce che viva fuori dunque.
La cosa bella e’ che qunado amici/familiari ti dicono di stare attenta a quello che dici o di evitare di dire quello che dici, ti dicono “… HAI UN FIGLIO…” e non capiscono che questo mi motiva ancora di piu’, che anzi da quando c’e’ lui sento che devo avere il coraggio di contribuire come posso (da li’ l’idea delle traduzioni di articoli o libri attinenti – tra l’altro ho scritto ed ho ricevuto subito un simpatico feedback, grazie per avermi aiutato a sciogliere il ghiaccio).
Erano anni che mi tenevo impegnata sugli stessi temi, ho comprato ani fa i libri di Flamigni, leggevo gli articoli di disinformazione, leggevo Auriti, altri siti anche stranieri – ma questa interattivita’ con voi aggiunge qualcosa che riscalda e ispira oltre che ad aiutarmi a mettere insieme molti pezzi degli avvenimenti che mi erano gia’ parzialmente noti.
Torno a piu’ materne occupazioni.
A presto.
Anonimo
17 Maggio 2008 @ 14:06
Che ne dite di rilassarci un poco con una canzone?
“Vorrei incontrarti fra cent’anni
Tu pensa al mondo fra cent’anni
Ritroverò i tuoi occhi neri
Tra milioni di occhi neri
Saran belli più di ieri
Vorrei incontrarti fra cent’anni
Rosa rossa tra le mie mani
Dolce profumo nelle notti
Abbracciata al mio cuscino
Starò sveglio per guardarti
Nella luce del mattino”
Luigi
Anonimo
17 Maggio 2008 @ 14:38
Ciao Paolo
in un precedente commento mi avevi detto che era preferibile non fare nomi ed arrivare a delle conclusioni da soli.
Tu hai scritto che probabilmente Rino Gaetano è morto soprattutto per 2 canzoni.
Ora io sto scandagliando i suoi testi e non riesco a capire quali possano essere così pericolosi che lo avrebbero portato addirittura alla morte.
Se puoi dammi qualche indizio in più…. anzi aiutami a guardare oltre.
Grazie Riccardo
Solange Manfredi
17 Maggio 2008 @ 15:42
Ciao Ginevra,
ti ringrazio per il tuo incoraggiamento….per quanto concerne il panino in Olanda….io prendo il caffè :-))))
Un saluto
Paolo Franceschetti
17 Maggio 2008 @ 15:53
Ok. riccardo ti do un piccolo indizio…
Rino Gaetano, Graziella de Palo, Marco Pantani… si sono messi contro, ovviamente da prospettive diverse, gli stessi identici soggetti. Stessi nomi e cognomi, stessa famiglia. Ti preciso pure che l’indizio non c’è nel mio articolo, ma è evidente nel libro di Brunel.
se mi scrivi in privato ti risolvo il rebus. 🙂
Paolo Franceschetti
17 Maggio 2008 @ 16:05
Ginevra.
Io invece opto per il panino.
Commovente la tua visione del rapporto medre figlio.
Hai detto una cosa molto importante e, senza volerlo, hai toccato un tasto molto importante.
Penso che tuo figlio sarà orgoglioso di te, quando sarà grande.
Quando mi dicono che con la mia vita e la mia attività non avrò mai un famiglia e un figlio, gli rispondo che certo, non avrò mai una famiglia composta di persone che la pensano in quel modo, dimenticandosi che anche le altre persone sono figli, fratelli, madri, di altre persone, e per quanto io possa voler bene a me stesso o a un mio familiare, la mia vita e quella dei familiari non conta di più rispetto a quella delle persone che cerco di aiutare.
Mi piacerebbe farti un po’ di domande. Sapere come sei finita in Olanda, come si vive li, com’è la giustizia in quel paese.
Un abbraccio
Paolo Franceschetti
17 Maggio 2008 @ 16:05
Luigi…
vuoi che cominciamo a censurare gli interventi proprio con te? 🙂
Anonimo
17 Maggio 2008 @ 17:15
Uh…
Va bene mi prendo la tirata d’orecchie!
Luigi
Stefania Nicoletti
17 Maggio 2008 @ 17:22
Uffa Paolo… Adesso mi vien voglia di risolvere il rebus a Riccardo, solo per farti un dispetto! 🙂 Una delle due canzoni è tra le sue più famose…
Luigi… E’ una canzone di Ron! Ma non mi ricordavo che dentro ci fosse la rosa rossa…
Ginevra, posso includerti nella lista dei “viventi coraggiosi”? Non per portarti sfiga, ma perché lo sei davvero.
Però mi devi spiegare una cosa… Perché io pensavo di aver toccato il fondo in Inghilterra e Germania, ma questa le supera tutte… Panino con aringhe e cipolle crude e birra alle 10 del mattino?!?!?!?
Anonimo
17 Maggio 2008 @ 17:41
P38?
Spiagge di capocotto?
Luigi
Abate Vella
17 Maggio 2008 @ 17:47
Paolo:
“Quello che posso dirti è che la maggior parte delle notizie che passano nei Tg – forse tutte – sono in realtà dei messaggi, e bisogna andare oltre quello che viene detto.”
L’articolo che ho postato prima su Verzotto é un avveritmento in codice e riguarda Raffaele Lombardo.
Non é chiaro se é un avvertimento a lui o ad un suo potenziale nemico.
Se é contro di lui, si riferisce o alla composizione del governo regionale o alle sue dichiarazioni di voler attuare lo statuto dell’autonomia. Significa stai attento o ti facciamo fare la fine di Milazzo (ricordata dell’articolo)
Se é a suo favore, é indirizzato a chi recentemente lo ha attaccato con documenti, programmi TV, etc etc e vuol dire che é inutile che lo attaccate tanto il giochetto che avete fatto con Milazzo non ve lo facciamo fare.
In tutti e due i casi potrebbe venire dai suoi alleati politici.
PS: la canzone di Rino Gaetano é Nuntereggae piú ?
Anonimo
17 Maggio 2008 @ 17:55
Abate hai saputo del ritrovamento on line di un archivio appartenente a quanto pare a Lombardo?
Benny Casalanzio sul suo blog ne parla e credo che chi si sia fatto sfuggire il file avrà qualche problemino.
Cambiando argomento che ne pensate delle musiche di Piero Piccioni?
Stefania Nicoletti
17 Maggio 2008 @ 17:56
Uè paisà…
Il bricolage…
Il prosciutto cotto…
Ma chi me sente…
Ora Paolo mi censura.
Anonimo
17 Maggio 2008 @ 17:56
Ero io sopra.
Luigi.
Abate Vella
17 Maggio 2008 @ 17:58
Le paludi le rose i caffè l’amore le cose le vetrine i vestiti di raso e un nuovo motore
e Daniela stasera mi aspetta nell’ascensore
i quattrini la speranza d’averne, far crepare d’invidia
il lavoro è a casa da lei la carriera sicura
poi la sera ritornare se stessi pensare pensare
ieri ho incontrato Rosita perciò questa vita valore non ha
come era bella Rosita di bianco vestita più bella che mai
le paludi le rose i caffè Gesù tra i bambini
un bicchiere il fumo distorto e un nuovo motore
con un altra farei chissà che con Daniela l’amore
ieri ho incontrato Rosita perciò questa vita valore non ha
come era bella Rosita di bianco vestita più bella che mai
Abate Vella
17 Maggio 2008 @ 17:59
Alla lista aggiungiamo idealmente Fabrizio Corona?
Abate Vella
17 Maggio 2008 @ 18:06
Al compleanno della zia Rosina
il disco suona loro sono lì a giocare
vicino al mare verde come la notte
ed io ho già bevuto ed io ho già bevuto
ma proprio adesso ho finito
l’ultimo bicchiere l’ultimo rito
mica l’ho capito che devo ancora bere
vedo già la mia salma portata a spalle
da gente che bestemmia che ce l’ha con me
povera povera povera la mia cara
Anonimo
17 Maggio 2008 @ 18:20
Ho sentito la canzone di Zia Rosina e mi è sembrata una frase che non centrava niente quando alla fine diceva molte volte.
Rita si è sposata.
Ho provato ad anagrammare.
Rosa si aspetta.
Inquetante no?
Luigi.
Anonimo
17 Maggio 2008 @ 18:55
Forse mi sono lasciato trasportare un po’ troppo…
L’anagramma è sbagliato!
Scusate.
Luigi
Abate Vella
17 Maggio 2008 @ 19:04
Luigi,
l’articolo secondo me fa riferimento anche al fatto ricordato da te.
come fare a sapere se l’archivio é vero o falso?
L’articolo dice che preparano una trappola a Milazzo con un falso caso di corruzione.
Allora: la lista é un falso e noi la faremo apparire come vera. Oppure: la lista é vera ma noi la faremo apparire come falsa.
Qual’é la veritá?
Difficile capire se non si sa chi sono i mandanti.
goober
17 Maggio 2008 @ 22:16
Scusate potete riassumermi la storia che riguarda Lombardo e Milazzo ?? me la sono persa!!
Io abito a Messina vi invito a prendere una granita se passate di qua! GOOBER
Abate Vella
18 Maggio 2008 @ 6:22
Goober,
sopra ho postato un link ad uin articolo del Corriere che parla di Milazzo.
Come forse saprai Lombardo ha spesso parlato di Milazzo come l’unico politico in Sicilia che abbia mai provato a far valere lo statuto autonomistico.
Lui sostiene che sará il secondo e che ci riuscirá (vedremo presto quanto di vero ci possa essere in queste sue affermazioni).
L’articolo é un avvertimento o per Lombardo o per chi cerca di ostacolarlo.
Stefania Nicoletti
18 Maggio 2008 @ 9:43
A proposito di canzoni, Rino Gaetano e rose rosse…
Al Festival di Sanremo nel 2007 vince Cristicchi con la canzone
“Ti regalerò una rosa
una rosa rossa per dipingere ogni cosa…”
Lo stesso anno al festival partecipa anche Paolo Rossi, con un canzone inedita di, indovinate un po’? Rino Gaetano. Intitolata “In Italia si sta male (si sta bene anziché no)”.
Tornando un attimo all’argomento del post…
Abate: ho ripensato al tuo primo commento, che mi aveva incuriosito molto. In che senso dici che “forse l’idroscalo è da mettere in relazione con le indagini sulla morte di Mattei”?
Abate Vella
18 Maggio 2008 @ 10:43
Solo per il fatto che l’idroscalo originariamente era un aeroporto (per gli idrovalanti).
In questo modo si rende l’associazione tra la morte di Mattei e quella di Pasolini.
Paolo Franceschetti
18 Maggio 2008 @ 16:44
Azz… Abate…
lo dicevo che non sono portato per fare l’investigatore. Erano giorni che mi scervellavo sull’idroscalo. Complimenti per l’intuizione.
Non so se hai notato l’assurdità della situazione…
Nei film classici per capire se una persona è stata uccisa o meno, e chi è l’assassino, si esaminano i luoghi del delitto i vari indizi ecc…
Nella realtà, si esamina il comportamento della polizia e della magistratura. Se i fascicoli sono spariti, se la polizia ha depistato e volutamente indagato male, come nel caso Pantani, o Pasolini, o come succedere regolarmente nei vari delitti con cui vengono uccisi i testimoni scomodi nei processi, allora vuol dire che la persona è stata assassinata.
Ci rendiamo conto dell’assurdità della situazione?
Stefania Nicoletti
18 Maggio 2008 @ 18:40
Ah già, Abate, hai ragione!
Dai Paolo, stavolta non c’ero arrivata neanch’io…
Anonimo
18 Maggio 2008 @ 18:59
Che bello, stavolta, non sono stata così tonta:sapevo già che idroscalo significa(da sempre)aereoporto(o aereoscalo) per gli idrovolanti…
fosca
Barzo
19 Maggio 2008 @ 11:11
D’amore non si muore
e non mi so spiegare
perche’ muoio per te
da quando ti ho lasciato
sara’ perche’ ho sbagliato
ma io vivo di te
e ormai non c’e’ piu’ strada
che non mi porti indietro
amore sai perche’
nel cuore del mio cuore
non ho altro che te
Forse in amore le rose
non si usano piu’
ma questi fiori sapranno
parlarti di me
Barzo
19 Maggio 2008 @ 11:12
questa invece è di rino gaetano
l’operaio della fiat 1100
Hai finito il tuo lavoro
hai tolto trucioli dalla scocca
è il tuo lavoro di catena
che curva a poco a poco la tua schiena
neanche un minuto per ogni auto
la catena è assai veloce
e il lavoro ti ha condotto
a odiare la 128
Ma alla fine settimana
il riposo ci fa bene
noi andremo senza pensieri
dagli amici a Moncalieri
. . . la millecento,la millecento . . .
Hai lasciato la catena
un bicchiere di vino buono
ti ridà tutto il calore
trovi la tua donna e fai l’amore
sei già pronto per partire
spegni tutte le luci di casa
metti il tuo abito migliore e pulito
lasci al gatto la carne per tre giorni
e insieme a una Torino abbandonata
trovi la tua macchina bruciata
Barzo
19 Maggio 2008 @ 11:13
su graziella de palo:
http://www.toni-depalo.it/scritti/graziella/0225.pdf
“IN BRASILE, la Fiat non ha portato soltanto le fabbriche, ha costruito anche prigioni. Dentro gli
stabilimenti di Rio de Janeiro, Betim e Contagem ci sono “celle di fermo” in cui i capi rinchiudono
i lavoratori sospetti di reato”. La dichiarazione viene dagli operai occupati nelle filiali brasiliane
dell’impresa, e fa impallidire il ricordo della Fiat-confino di Valletta, nei lontani anni Cinquanta
Stefania Nicoletti
19 Maggio 2008 @ 11:57
Beh, vedi Fosca: il punto non è tanto sapere che l’idroscalo è l’aeroporto degli idrovolanti. Quanto collegarlo alla morte di Mattei. Cosa piuttosto semplice, a dire il vero. Ma di solito le intuizioni più semplici sono anche le più geniali. E quella dell’idroscalo è senz’altro una di queste.
Peraltro questo simbolismo è un ulteriore elemento che porta a dire che si è trattato di omicidio massonico.
Barzo… “Rose rosse per te ho comprato stasera”? 🙂
Barzo
19 Maggio 2008 @ 12:27
grazie per le rose stefania 🙂
attenzione però a non buttare troppe rose nel rogo.. la rosa rossa prima di essere simbolo massonico è da sempre simbolo d’amore, quindi salviamo qualche canzone-poesia.
Invece sulla rosa del piccolo principe di S.Exuepery ho qualche dubbio.
Non criminalizziamo tutti gli artisti romantici 😉
Anonimo
19 Maggio 2008 @ 12:45
Infatti, Stefania, la (mia) battuta era in quella direzione.Anche se visto che,Pasolini viaggiava tantissimo, le occasioni (aeree) non sarebbero mancate.
Anonimo
19 Maggio 2008 @ 12:46
scusate, ho dimenticato la firma: fosca
Barzo
19 Maggio 2008 @ 12:48
ah, oltre a quella canzone sulla fiat, avrete naturalmente tutti in mente:
avvocato agnelli
nuntereggae piu’
umberto agnelli
susanna agnelli
monti pirelli dribbla causio
che passa a tardelli
antognoni zaccarelli
nuntereggae piu’
gianni brera
bearzot
monzon panatta rivera d’ambrosio
lauda thoeni
maurizio costanzo
nuntereggae piu’
mike bongiorno
villaggio raffa’ e guccini
onorevole eccellenza
goober
19 Maggio 2008 @ 13:17
La ROSA ROSSA COLPISCE ANCORA!!!!!
A napoli bambolotto impiccato e col ventre squartato attaccato alla fermata dell’autobus!!
LA via SALVATOR ROSA!!!!!
PAZZESCO!!!!!
Anonimo
19 Maggio 2008 @ 13:20
www2.raisport.rai.it/news/sport/
ciclismo/200003/04/38c1494704831/
Articolo in cui si raccontano tutti gli incidenti automobilistici di Pantani.
Barzo
19 Maggio 2008 @ 13:25
a proposito di Salvato Rosa:
Il vivace artista fu soprannominato “Salvator delle battaglie” per le numerose rappresentazioni pittoriche di grandiose e sceniche battaglie ma dipinse anche, durante il suo soggiorno fiorentino opere dal tono esoterico e magico come Streghe e incantesimi, 1646, National Gallery) e dai temi allegorici e filosofici (La Fortuna, Paul Getty Museum)
Fatto ritorno a Napoli nel 1646, simpatizzò per l’insurrezione popolare guidata da Masaniello e sebbene il suo ruolo non appaia chiaro, sembra accertato che partecipò assieme ad altri pittori come Falcone, Paolo Porpora e Domenico Antonio Vaccaro alla “Compagnia della Morte”, così detta perché i suoi affiliati uccidevano gli spagnoli nelle strade della città per vendicarsi della morte di un loro amico.
Dissolta la “Compagnia della Morte”, per l’arrivo a Napoli degli austriaci, Rosa fuggì a Roma;
Barzo
19 Maggio 2008 @ 13:32
il bambolotto è appeso a una fermata del bus: sarà un messaggio a sospendere lo sciopero?
sarebbe interessante vedere il numero del bus
breakdown
19 Maggio 2008 @ 15:44
L’articolo della Carlizzi di cui si e’ parlato (quello relativo alla poesia di Bevilacqua a Pasolini) dovrebbe essere questo:
http://web.archive.org/web/20060404205415/www.lagiustainformazione.it/index.php?id_dettaglio=634
Comunque forse si puo’ recuperare facendo una ricerca e spulciando i link presenti in questa pagina:
http://web.archive.org/web/*/lagiustainformazione.it
Paolo Franceschetti
19 Maggio 2008 @ 16:45
Anonimo ho letto l’articolo su pantani.
Aveva avuto diversi incidenti. Certo, potrebbero essere un caso, ma il fatto che uno gli sia capitato proprio l’11 settembre … e la sua morte è avvenuta il 14 febbraio in una data che come risultato dà 13…
Qualche giorno fa ho ripensato ad un incidente che ho avuto in un albergo. Sono scappato di notte da un albergo di modena perchè avevo avuto la netta sensazione che qualcosa non quadrasse attorno a me… Avevo sempre pensato che quel giorno ero scampato alla morte, ma in fondo non ne ero così sicuro. Anche se poi per lo spavento mi è venuta la febbre per una settimana.
Proprio in questi giorni per curiosità ho contato i numeri delle data di quel giorno. 2.1.2008, la cui somma fa, appunto, 13.
Paolo Franceschetti
19 Maggio 2008 @ 16:47
Ps. Se il 13 è chiaro, perchè da sempre è il numero della morte (nei tarocchi ad esempio la carta numero 13 è la morte), non mi è chiaro perchè anche l’undici, a quanto mi dicono, ha un forte significato simbolico ed è associato alla morte e al demonio …
Qualcuno ne sa qualcosa?
Anonimo
19 Maggio 2008 @ 18:16
L’articolo su Pantani comincia così ” E’ accaduto poco dopo le 13″.
Luigi
Anonimo
19 Maggio 2008 @ 18:37
Certo che se uno si mette a cercare le assonanze…
http://redazione.romaone.it/4Daction/
Web_RubricaNuova?ID=57768&doc=si
Ho letto quest’articolo e mi sono chiesto se fosse di stampo massonico, a metà c’è scritto “Esplosione”.
Mi sono chiesto se qualcuno fosse morto per esplosione in quei giorni e ho trovato che nello stesso giorno è morto Enzo Baldoni.
it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Baldoni
Chiediamo ad Abate se vede il collegamento?
Luigi
Stefania Nicoletti
19 Maggio 2008 @ 19:46
Abate, ormai mi sa che sei “quello dei collegamenti”!
Breakdown: grazie per il link della Carlizzi. Gli darò un’occhiata.
E Barzo, l’hai detto tu che le canzoni sono quelle… 🙂
Io mi ero limitata a citare i versi più innocui di Nuntereggaepiù…
Stefania Nicoletti
19 Maggio 2008 @ 19:50
Ah, dimenticavo.
Fosca: l’avevo capita la battuta. 🙂
A dire il vero, non credo che Pasolini viaggiasse così tanto… Mi sembra che il viaggio più lungo che ha fatto sia stato quello del 1966 in America, precisamente a New York. Dove andò dalla sua amica Oriana Fallaci e le disse quella frase sul gattaccio torbido…
Anonimo
19 Maggio 2008 @ 20:42
@Nicoletta:
PPP.andò in Africa (Marocco) Etiopia, Nepal, India. E, ovviamente New York.
Anonimo
19 Maggio 2008 @ 20:43
Uff… (mi scordo sempre di firmarmi)
Anonimo
19 Maggio 2008 @ 20:45
fosca
(eureka ci sono riuscita!)
Advocate
19 Maggio 2008 @ 23:13
Ecco la lettera di Bevilacqua a Pasolini:
LETTERA IN RISPOSTA A PASOLINI
Ti scrivo da questa terra di papaveri e di grano non da luce cattolica superstite ma promiscua di violentate vite, più feroce delle tue borgate: è il primo crepuscolo d’Europa, sulle care usanze a mia, a tua immagine un muro d’eternità si scrosta. E’ il deserto che fa delle oscene masnade una selva stecchita sotto lune africane.
Abele assetato di morte, Caino felice, di questi congiunti fratelli sortilegio. Fratello notturno così invaso di meridiane parole, non ha sosta il tuo sangue ossesso dalla feccia. Ti scrivo dal grido di qualcosa che stiamo per capire, noi persa generazione di banditi in bandiera, detestati dalla nostra stessa città, con la viltà dei borghesi che induce quel qualcosa a tacere, a fuggire. E’- anche questa- una superstizione sociale i cui riti incalzano i superstiti come- ricordi?- nella valle dell’Ebron, che lasciava per le vie raggelate corsie di lebbra e colera il pianto solitario di un bambino. Ossia da ultimo ti scrivo – come dicevi- mattino del mondo. … guardiano di muraglie, messo a giustificare il tempio, cieco guardiano che scuote del tempio le colonne; e tu stesso ti lapidi, tu per primo, con l’arroganza del leone, perché lezione altri l’impari di lapidarti… Ti scrivo da una prima notte che penetrò in un sonno umano, dal primo pianto che colmò d’orrore il sogno a un uomo: non da gola proviene terrena, ma da un Ghetto del tempo, un soprassalto di Galilea nel cuore tombale di Cristo. Nell’oscena notte che ti propizia magia e retorica oh amico, ti dissi, e tu non mi toccasti con un dito. Fummo amici per alcuni anni. era la Parma dei tigli, tra i figli del Sessanta ero anch’io un cucciolo ferino. Come nei sepolcreti di Calcutta e Nairobi nidificati sul loro stesso splendore dove andavi a stanare assassini. Ma il tuo errore è questo: ignorare che la bellezza è un male comune al mondo come tanti altri, il tuo provare orgasmi col vasto respiro dei salmi, misurare a eventi, a ere, il tempo che impiega un fallo a resistere. E’ una sera di giugno che non sa dove spegnersi con meno festa: se in questa mia stanza segreta d’albe e antichi inverni o in tempesta di atti estremi. Anche una stella è, per quanto visibile segreta, come la meta che ti poni, un’abitudine di mistero che passa sulla testa della gente. Niente vale sognarla non l’occhio di Adamo. Che l’astrazione sia, attraversata la carne, l’insanguinato feto, il vero, sordido vizio? Nelle ore che si fanno beate di gente persa come un colore sulle foglie, che si scaldano, sulle giacchette al sole della piazza, sta il rimorso della nostra esagerata dolcezza: il riso criminale dei ragazzi che si danno nella tenebra dei quartieri (anche nel mio Oltretorrente di Parma con più grazia animale, forse, e più superbia). L’usignolo delle tue sere ha di te memoria poco più dell’amante occasionale che ti lascia. E’ il deserto d’amore: l’assetato che il sangue si succhia da se stesso. Non invidio la tua intelligenza di misterioso tempo che si fa penombra di questo e memoria del suo futuro, nel mentre che in luce lo divora. La mia vita non è pioggia che tempesta, ma l’odore che ne resta sui frutteti, sui muri, io scendo sicuro soltanto dei miei gradini incerti, e l’aria rallenta la neve come il sonno impigra i miei sogni. Perdona se la mia lettera non ha la tua arguzia estetica; e non dal tuo scandalo di lucidità, ma da una piaga elementare ti mando svelato mistero d’identità. Siamo gli ultimi di un’età che ci detesta, che fa della festa dei poeti un circo ignobile.
Tienila, dunque, da vecchia lettera di famiglia; mai spedita, mai scritta, tienila dolcemente contro coscienza, contro natura, impostura segreta come un astro. Se non muta una sola parola della mia sentenza a vita, se perpetua la condizione che rifiuta. Col tuo rigore non sai di riscattare gli uccisori che credi così facile sia uccidere nella loro liturgia di pietra. Crocifiggimi, se vuoi, ma lasciami stupefatto d’esistere al silenzio di un orizzonte quando annotta, e il coro dei Lombardi lentamente svolta nel mio inferno che varia di poco dalla mia periferia solitaria. (Alberto Bevilacqua)
Qualcuno riuscirebbe per favore a decifrarla?
Advocate
Abate Vella
20 Maggio 2008 @ 5:11
Avete presente il film “A beautiful mind”?
Non vorrei mi finisse come al protagonista, per giunta senza neanche la consolazione di un premio Nobel….
Barzo
20 Maggio 2008 @ 8:51
x Luigi:
beh, uno striscione così astruso non può che essere un messaggio..
5+7+1=13. il 5 e l’1 scritti a lettere e non a numeri..
se mettiamo in ordine decrescente i numeri e associamo le parole verrebbe: grazie rosa, cerchi oro.
L’oro è il risultato ricercato dagli alchimisti attraverso la “grande opera” e la pietra filosofale è lo strumento che serve alla trasformazione del metallo grezzo in oro.
ok mi fermo con le pippe mentali
certo però pure bevilacqua che si è fumato per scrivere quella roba..
Abate Vella
20 Maggio 2008 @ 10:31
Riguardo all’articolo sullo striscione:
Intanto c’é un errore, il centroboa della nazionale di cognome fa Malato e non Melato (eh eh… é catanese come me…).
A parte gli scherzi…
Non é detto che chi ha preparato lo striscione volesse dire qualche cosa. Penso che spesso siano gli stessi giornalisti a utilizzare fatti estranei per mandare altri tipi di messaggi.
Piú che lo striscione a me sembra strano il fatto che venga messo cosí in risalto. Tra parentesi se le ragazze non avessero vinto non lo avrebbero potuto esporre (e la vittoria era tutt’altro che sicura, chi segue un pó la pallanuoto lo sa benissimo).
Se devo mandare un messaggio a qualcuno non ho bisogno di piazzare uno striscione in Grecia, basta prendere le agenzie di stampa, scegliere la notizia giusta e deformarla quel tanto che basta per piegarla ai miei obiettivi senza farlo capire al lettore medio.
Anonimo
20 Maggio 2008 @ 12:42
A proposito di “A beautiful mind”.
Secondo voi quanto viene usata la “teoria dei giochi” di Nash per prevedere il comportamento di una nazione?
Luigi
dott. tsushima
20 Maggio 2008 @ 12:56
Sul numero 11. In numeri romani II (numero 2). E’ un simbolo doppiofallico quindi infertile quindi legato alla morte. Inoltre II puoi vederlo scrittocosì X simnolo questo della morte (teschio e ossa). La X (ics)inoltre richiama IHS (dal greco iota chi sigma) dei gesuiti che di morte se ne intendono. Seondo alcuni 666 sarebbero le tre lettere greche iota chi sigma che fanno parte del termine ichthùs (pesce). Nota come il vestito dei vescovi con la mitra sia il costume di un pesce usato nel culto di Mitra (che poi è il vero dio del Vaticano). Culto che viene dritto dall’Iran, la cui bandiera è identica alla nostra (vedi es. marchio Ferrari). A presto, dott. tsushima.
http://z13.invisionfree.com/THE_UNHIVED_MIND/index.php?showtopic=14789&st=0
http://avlesbeluskesexposed.blogspot.com/2006/10/saturnia-paese-degli-assassini.html
Anonimo
20 Maggio 2008 @ 13:07
“E’ un simbolo doppiofallico quindi infertile quindi legato alla morte”.
Grazie dott. tsushima per la spiegazione. Questo purtroppo, conferma una mia ipotesi. Fallo e morte. Cerchio che si chiude…
fosca
Paolo Franceschetti
20 Maggio 2008 @ 14:18
Dott tshushima grazie.
A proposito dei gesuiti non so molto. Ne sento spesso parlare come se fossero gli organizzatori occulti di molte stragi ed eventi mondiali.
Ora… una cosa che so per certo è che il Cerisdi (il centro studi di Palermo, che si rivelò in realtà essere un centro dei servizi segreti da cui azionarono il telecomando che fece saltare in aria Borsellino, e da cui avvertirono Brusca che eera in arrivo l’aereo di Falcone, il giorno della strage di capaci) era fondato da Padre Puntacuda. Un gesuita, appunto, ideatore della Promavera di Palermo e ideologo della rete di leoluca orlando, perfettamente consapevole di qusnto avveniva dentro al Cerisdi. Anzi, secondo me era lui, insieme ad altri personaggi sconosciuti alla cronache, la mente di quel centro.
Barzo
20 Maggio 2008 @ 14:45
dott. alcune precisazione: perchè II andrebbe letto X?.. c’è già il 10 che vale X.
il termine greco che sta per pesce, ICTUS, era l’acronimo di Iesus Cristus teu ousis Soter, ovvero se non erro “gesù cristo figlio di dio Salvatore”: per questo il pesce è divenuto simbolo di Cristo. Per questo motivo e per molti altri (l’era dei pesci, il pesce che inghiottì giona – dopo 3 giorni giona resuscità dal ventre).
Purtroppo il simbolo, proprio per sua stessa costituzione, è un surrogato di idee composite.
Il motto dei gesuiti è “perinde hac cadavera”.
Anonimo
20 Maggio 2008 @ 14:46
“Uff… (mi scordo sempre di firmarmi)”
Non ti preoccupare Fosca. Si era capito in entrambe le volte che eri tu. 😉
ayarbor
Anonimo
20 Maggio 2008 @ 15:05
probabilmente quello che sto per scrivervi è una stupidagine e quindi ridiamoci pure sopra.
se invertiamo il senso di lettura dell’acronimo amorc otteniamo croma. borsellino è stato investito dall’esplosione mentre era sulla sua croma blindata. falcone pure (in questo caso le croma erano tre….e di diverso colore-cromatismo). la croma di falcone gli era stata consegnata da poco.
forse la spiegazione più plausibile è che questa auto fosse quella in dotazione ai magistrati dell’epoca.
ciao
ea
Paolo Franceschetti
20 Maggio 2008 @ 15:32
ea…
la tua idea non mi pare affatto peregrina. Visto che Moro è stato fatto trovare in una Renault Rossa, perchè RR sta per rosa rossa…
La tua idea sulla Croma potrebbe essere corretta.
Addirittura è il nome croma che potrebbe venire originaraimente da lì.
Normalmente questi scherzetti, “loro”, li fanno.
Proprio da un po’ di giorni sto riflettendo sui delitti Falcone e Borsellino.
Per Falcone, in particolare, costui poteva essere ucciso in qualsiasi momento a Roma, dove andava in giro senza scorta.
Perchè quindi farlo saltare in aria su un autostrada in quel modo esageratamente eclatante?
Molti hanno sottolineato questo particolare, ma non ho mai trovato una spiegazione convincente.
Anonimo
20 Maggio 2008 @ 15:40
Sono andato sul sito http://www.amorc.it/
Vi riporto un pezzo di intervista 😀
“La differenza essenziale tra la Massoneria e la Rosa-Croce è che la Rosa-Croce non ha alcun’Obbedienza e, inoltre, a livello mondiale, ha sempre rifiutato un impegno socio-politico.”
“Noi, invece, lavoriamo sul concetto di educazione.”
Speriamo di non essere troppo maleducati!
Paolo Franceschetti
20 Maggio 2008 @ 16:08
Caro anonimo delle 17,40…
L’amorc ovviamente parla della Rosa+croce ufficiale. Loro si, erano un associazione mervigliosa, votata al perfezionamento dell’essere umano, e in passato sono stati coloro che hanno fatto progredire la scienza e la conoscenza.
La Rosa Rossa è una deviazione dai Rosacroce originari, e ovviamente con il tempo ne ha preso il sopravvento, nel senso che i rosacroce veri non contano nulla, mentre la Rosa rossa è l’associazione probabilmente più potente e pericolosa del mondo.
In questo senso ciò che è scritto nel sito dell’amorc è corretto
PS. Caro anonimo, scommetto che sei advocate.
Nathan 2000
20 Maggio 2008 @ 16:10
Caro Paolo, non so se la mia idea sia strampalata o possa avere un minimo di fondamento… anch’io mi sono chiesto sempre peché Giovanni Falcone sia stato assassinato là dove, teoricamente, doveva essere più difficile. Probabilmente ai c.d. poteri occulti interessava far pervenire a qualcuno il messaggio: “Siamo così potenti che possiamo permetterci il lusso di far fuori chi cerca di osteggiarci proprio dove si immagina possa essere più protetto”… e compiendo l’attentato in modo tanto plateale da non lasciare alcun dubbio su quale possa essere la loro potenza. Oppure, non mi sento di scartare neppure questa ipotesi, ammazzare Falcone là dove ha svolto la massima parte del proprio lavoro, lasciando eseguire il tutto a “Cosa nostra” (che, non dimentichiamocelo, da sempre è il braccio armato dei summenzionati poteri) voleva significare che in questo caso, ossia Falcone che dichiara guerra alla mafia-poteri forti, bisognava rispondere con un’azione di guerra.
Paolo Franceschetti
20 Maggio 2008 @ 16:31
Si Nathan, mi convince.
Anche se sono convinto che ci sia dell’altro.
Tieni presente che ogni morte massonica ha sempre una pluralità di sensi, alcuni immediatamente individuabili, altri un po’ meno.
Alcuni poi, sono una vera follia, quando vengono analizzati a fondo.
Sto leggendo un libro che si intitola “quel che si dice dei ciclisti rosacroce”, libro apparentemente innocuo, ma che contiene una marea di informazioni da capogiro.
Alcune poi mi fanno addirittura ridere.
Ad esempio quando dice che un ciclista o un motociclista investiti apparentemente muoiono in un banale incidente.
In realtà se guardi la bici o la moto dall’alto… pensaci… viene fuori una croce: + ove la barra orizzontale è il manubrio.
Chi muore in un incidente di moto o di bici (penso a me e solange, che abbiamo avuto due indcidenti a testa di questo tipo, ma anche a pantani e altri) in realtà muore… crofisso.
A me fa ridere. Ma il tipo che l’ha scritto non è un idiota svegliatosi una mattina ubriaco. bensì un diplomatico, un ambasciatore. E il libro è stato inserito tra i primi dieci della letteratura serba.
Mi fa ridere l’idea che qualcuno mi volesse crocifiggere.
D’altronde mi pare una tale follia, che mi domando se non valga la pena di lasciar perdere tutto e cambiare lavoro, facendo qualcosa che mi faccia dimenticare per sempre questa follia in cui mi immergo oramai quasi ogni giorno.
Anonimo
20 Maggio 2008 @ 16:55
Prima ero io l’anonimo!
Stavo pensando alla parola “capaci”.
I due giudici erano molto capaci…
Luigi
Stefania Nicoletti
20 Maggio 2008 @ 17:11
Advocate, grazie della lettera.
A essere sincera, io non c’ho capito nulla… 🙂
Barzo: credo che dottor Tsushima intendesse che puoi vederlo scritto X perché se sovrapponi i due I I in modo perpendicolare tra loro, effettivamente formano una X, e quindi una croce.
Ma IHS non significa anche In Hoc Signo?
I gesuiti… Il loro motto è sì “perinde ac cadaver” (“allo stesso modo di un cadavere”, con cui giurano obbedienza totale al papa), ma il loro stemma è La IHS con sopra la croce.
Per Fosca (almeno, credo fossi tu quella dei viaggi): sì, so che fece quei viaggi, e se non sbaglio in Oriente (India e Nepal) ci andò con Alberto Moravia ed Elsa Morante… No?
Abate Vella
20 Maggio 2008 @ 17:26
Dico la mia su Falcone:
innanzitutto il fatto che sia stato ucciso in Sicilia.
Questo probabilmente ha poco di simbolico. Fare uccidere una persona in Sicilia allora era il modo piú sicuro per dare in pasto al mondo la storiella della mafia. Un assassinio come quello si sarebbe dovuto giustificare agli occhi del mondo. In questo modo, tutto a posto. L’esempio piu’ eclatante di questo é stato Dalla Chiesa: ucciso dopo appena 90 giorni dall’arrivo a Palermo. Per giunta 90 giorni in cui lo ostacolarono in tutti i modi. Dalla Chiesa fu ucciso (secondo me) per qualcosa che riguardava le BR.
Le modalitá con cui fu ucciso Falcone:
Seguendo i ragionamenti di Paolo, Solange e Stefania sulle modalitá dell’omicidio massonico una spegazione potrebbe esserci.
Ho spiegato in dettaglio sul mio blog perché Falcone fu ucciso. In poche parole l'”anti”mafia gli serví un falso pentito per poter incastrare Andreotti. Lui non stette al gioco, quasi sicuramente capí da chi era stato mandato quel pentito (ricordate che in occasione dell’attentato dell’Addaura parló di “menti raffinatissime”) e… mandó a monte la cosa… la fece “saltare in aria”.
Guardate che quello che fece Falcone colpí quei poteri in modo gravissimo.
Potete leggere questo, anche se dovrete sorbirvi tutta la retorica sicilianista 😉 che per me é importante ma per altri puó risultare un pó stucchevole:
http://ilconsiglio.blogspot.com/2007/11/
luomo-che-sconfisse-la-storia.html
Anche se c’é qualche errore: allora pensavo ancora che la testa pensante della repubblica italiana, il burattinaio, fosse nel nord Italia (per questo parlo di “padani”). Oggi mi rendo conto che non é mai stato lí.
Abate Vella
20 Maggio 2008 @ 17:37
Questo forse é anche piú interessante, specialmente il primo video:
http://ilconsiglio.blogspot.com/2007/11/
il-popolo-siciliano-tenta-lo-scacco.html
Stefania Nicoletti
20 Maggio 2008 @ 17:40
Dalla Chiesa si stava occupando anche della scomparsa del giornalista Mauro De Mauro (che a sua volta si era occupato dell'”incidente” aereo di Mattei)… Tutti quelli che si occupano della scomparsa del giornalista sono stati assassinati, ufficialmente “dalla mafia”.
Anche Boris Giuliano mi sembra che se ne stesse occupando, ma Abate correggimi se sbaglio.
Solange Manfredi
20 Maggio 2008 @ 17:48
No Stefania hai ragione…sto preparando un articolo :-)))
Abate Vella
20 Maggio 2008 @ 17:55
Stefania,
mi hai fatto venire in mente una cosa, e cercando tra gli anfratti del mio blog guarda cosa ti vado a trovare:
http://ilconsiglio.blogspot.com/2006/07/
perch-morto-dalla-chiesa.html
Su Boris Giuliani non so molto… dovrei documentarmi…
Stefania Nicoletti
20 Maggio 2008 @ 18:00
Menomale Sol, è consolante sapere che non sto perdendo colpi! :-)))
Su Boris Giuliano: indagava anche su Sindona. E alla sua morte, il posto di capo della mobile di Palermo viene preso da Impallomeni. P2.
Barzo
20 Maggio 2008 @ 19:16
X stefania:
si avevo capito quello che diceva il Dott. ma mi sembra eccessivamente forzato come discorso.
IHS dovrebbe avere il signficato di Iesus Hristus Soter, in latino Iesus Hominum Salvator. Ma è anche usato come abbreviazione semplicemente di jehsus.
Mi pare che sia già stato detto che venne poi preso come simbolo dai gesuiti.
In hoc signo potrebbe starci come acronimo, ma la frase originale era in greco; il signo di Costantino poi era una semplice croce, o come dice wikipedia:
n hoc signo vinces: frase latina, dal significato letterale: «con questo segno vincerai», traduzione del greco “τούτῳ νὶκα ” (letteralmente: “vinci con questo”). Secondo gli storici cristiani il segno in questione è senza alcun dubbio una croce, ma è probabile che nella versione originale della leggenda fosse il cerchio raggiato, simbolo del pagano Sol Invictus, “il sole mai sconfitto”.
Praticamente la croce celtica, simbolo pagano che è l’unione del cerchio (cielo, mondo spirituale) e della croce (terra, mondo terreno).
Simbolo tipicamente mandalico che, psicanaliticamente potrebbe dare alla visione di Costantino questo significato: “vincerai se porterai a compimento il tuo processo di individuazione, raggiungendo la totalità del tuo Sè”.
ma purtroppo a quei tempi jung ancora non era nato, e la storia ha preso un altro corso 🙂
dott. tsushima
20 Maggio 2008 @ 20:05
Scusate se ho tirato in ballo troppi argomenti. Per quel che riguarda la croce vi basta andare in un qualsiasi cimitero: la data di nascita ha una croce con i bracci della stessa lunghezza, questo è il simbolo del sole, quindi della nascita della vita.
Accanto alla data di morte c’è una croce latina (o cristiana) simbolo di saturno, quindi della morte.
Notate come i Romani usassero crocifiggere i loro nemici (Spartaco) su una croce, era un sacrificio al dio Saturno di cui c’era a Roma una statua del dio incatenata perchè non fuggisse. Oggi potete pensare al KKK le cui origini sono In Europa per es. la Confraternita della Morte di cui trovate traccia in un quadro del palazzo ducale di Urbino.
Sul simbolo IHS tenete conto che i significati cristiani sono succesivi a quelli Greci precristiani. Il pesce è il simbolo del dio del mare per gli Egizi cioè Seth che viene accostato al dio latino Saturno anch’esso infatti in una certa iconografia viene raffigurato come in parte uomo e in parte pesce.
Barzo
20 Maggio 2008 @ 20:14
per chiudere il cerchio: il simbolo dei pesci sono due I I (11?) separati da una linea.
In natura la stagione dei Pesci, ultimo segno dello Zodiaco, segna la fine dell’inverno, una fase di cambiamento di disordine che precede un nuovo inizio, con l’Ariete che seguirà. Il simbolo grafico, , i due pesci uniti che ruotano in direzioni inverse, contiene l’idea del movimento, dell’unione degli opposti, della totalità che comprende tutte le antitesi. Nel ciclo evolutivo umano i Pesci rappresentano la trascendenza, la spiritualità, la fusione con l’assoluto. Come processo psichico indicano il superamento della realtà materiale, la dimensione spirituale, la vita interiore, con le sue ombre e le sue luci.
Anonimo
20 Maggio 2008 @ 20:37
Ho notato in quasi tutti gli ultimi interventi, che la “mafia”, non capisco tra l’altro,perché non la si chiami Cosa Nostra,visto che di quella siciliana state parlando(badate bene, non è solo un problema nominalistico, ma sostanziale, ché ridurre le mafie ad una generica locuzione “mafia”, significa operare una riduzione che è fuorviante) sarebbe stata ed è ancora “il braccio armato” dei poteri forti.
Permettemi di dissentire.Purtroppo, l’analisi, fondata sugli stereotipi e pregiudizi, per cui Cosa Nostra (ma in genere anche per le altre forti mafie)viene ridotta e sottovalutata (“braccio armato dei poteri forti”) la dice lunga sul rafforzamento e il potenziamento di quest’ultima e della nostra miopia nel giudicarla e (qualche volta) contrastarla. Da siciliana, la percezione è quella che, Cosa Nostra, non sia né il braccio armato della massoneria(credo che per poteri forti in primo luogo, vi riferite a d essa)né asservita al potere politico.Anzi.Lo stereotipo, che la mafia siciliana sia (stata)un’accozzaglia di “viddani”(villani, vaccari, ecc.) ignoranti, stride con la capacità trasformista e di adeguamento(se non di lungimiranza) di Cosa Nostra. Non voglio tediarvi a lungo, perché credo che sarà ancora motivo di discussione, ma di una cosa sono sicura: il patto mafioso è di gran lunga più vincolante del patto massonico(ecco perché mi fa sorridere un’interpretazione in chiave esoterica di Cosa Nostra)E’ da qui che bisognerebbe partire per capire la specificità delle alleanze nei vari momenti storici. Inoltre per accennare una qualche risposta a Paolo, circa un’analisi degli ultimi avvenimenti (Schifani, Travaglio)parto (per il momento)dal rovesciamento della lettera di san Paolo(penso ai Corinti)fatta da Pappalardo nell’omelia per l’uccisione di Dalla Chiesa:
Mentre Sagunto pensa, Roma viene espugnata”…
fosca
dott. tsushima
20 Maggio 2008 @ 20:47
Sul simbolo IHS devo aggiungere qualcosa.
La croce è stata aggiunta da un papa o un cardinale intorno all’anno mille (prima della nascita della compagnia)mettendo un’asta trasversale sulla asta della h minuscola per formare una croce.
Questo perchè IHS era un simbolo usato in alcune zone d’Italia ma per la chiesa era troppo pagano, forse perchè le 3 lettere erano iscritte dentro un sole. I gesuiti hanno ripreso questo simbolo ma è un simbolo pagano di origine.
Riguardo al pesce Plutarco diceva una cosa interessante:
per gli antichi sacerdoti egizi, il geroglifico del pesce voleva significare il termine odio, perchè il pesce era associato al mare che era considerato un elemento negativo perchè l’acqua del mare è salata e porta aridità alla terra.
Sui gesuiti credo che loro considerino il papa un po’ come un faraone (insomma un dio in terra) per questo sono devoti più a lui che al dio in sè
Scusate per i troppi off topic, ci sarà modo in futuro di riparlare di questi argomenti.
Barzo
20 Maggio 2008 @ 21:01
Dott. ti confermo che la croce sulla lettera H (che nuovamente ricorda il simbolo dei Pesci) fu aggiunta 100 anni prima della nascita della compagnia, da papa Martino V per distinguerla dalla sigla ideata (naturalmente a livello grafico, non di significato) in precedenza da Ubertino da casale, accusato di idolatria.
ah, ubertino è uno dei personaggi principali del Nome della Rosa
Stefania Nicoletti
20 Maggio 2008 @ 21:08
Cara Fosca,
lo so, dire “mafia” è generico, bisognerebbe dire Cosa Nostra, e magari più in là ti dirò perché lo so…
Per quanto riguarda il patto. Io non so molto di quello mafioso, ma di quello massonico qualcosina sì. E’ facile dire che è “un vincolo fraterno”, perché forse l’espressione non rende bene l’idea, nel senso che uno pensa a qualcosa di molto “pittoresco”, tipo giuramenti, grembiulini, squadre, compassi… Ma di poco vincolante nella pratica. Invece lo è, eccome se lo è. Forse non abbiamo neanche idea di quanto lo sia. Nella massoneria veramente potente, intendo. Non nel Grande Oriente e simili. Forse non riesco a spiegarmi come vorrei… Ma, per dirla tutta, in organizzazioni tipo la Rosa Rossa il patto massonico è molto molto molto vincolante. “Vincolante” forse non è neanche la parola giusta.
Dott. Tsushima: non preoccuparti, non c’è nessun problema di off topic. E’ tutto molto interessante e utile quello che dici. A me poi interessa particolarmente la storia del cristianesimo e della Chiesa.
Sui gesuiti: è vero, credo proprio che sia così. Tra l’altro il loro capo è detto “il papa nero”, no?
Barzo: in un tuo post parlavi di Saint-Exupéry e ora mi sto rileggendo “Il piccolo principe”. (Libro davvero stupendo, peraltro).
In effetti, quella rosa…
Tra l’altro l’autore, che era un aviatore (così torniamo agli aerei:-)), morì in volo durante la seconda guerra mondiale e né il suo corpo né il relitto dell’aereo sono mai stati ritrovati.
ps: Al post di ieri non avresti dovuti rispondermi “grazie delle rose”, ma
“Grazie dei fior
fra tutti gli altri li ho riconosciuti
mi han fatto male eppure li ho graditi
son ROSE ROSSE e parlano d’amor…”
:-))))
Barzo
20 Maggio 2008 @ 21:52
x stefania:
e tornando a sanremo, ogni volta pippo baudo ci propina:
il suoo nome è donna rosa,
cara bella
veramente favolosa
e vuole me.
l’hai detto gia’,
ma donna Rosa
e’ misteriosa
e quest’esempio
lo confermera’.
Paolo Franceschetti
21 Maggio 2008 @ 4:26
Fosca, che Cosa Nostra sia il braccio armato della massoneria non è uno stereotipo, ma una analisi che è cominciata – da parte di pochi – solo in questi ultimi anni.
Massoneria e mafia sono due cose diverse, anche se coincidono in parte.
La massoneria è un istituzione mondiale.
La mafia è una realtà locale.
La mafia poi si espande nel mondo, ma se si espande è grazie alla massoneria.
E’ la massoneria che decide se si fa l’unione europea o meno.
E’ la massoneria che adesso ha imposto in europa il trattato di Lisbona.
E’ la massoneria che ha aperto i mercati alla Cina e permette alla mafia cinese di entrare in Italia.
E’ la massoneria che decide se fare una guerra o meno.
E ha ragione Stefania. Se ai bassi livelli della massoneria il vincolo massonico non è così potente, ai livelli più alti è potentissimo.
Tanto che, ai gradi più alti, non si è mai avuto nessun pentito massonico. Nessuno è mai fuoriuscito dalla Rosa rossa per parlare. E questo, in vari secoli.
Al contrario i pentiti di mafia, sia essa Cosa Nostra, Ndrangeta o camorra, sono esistiti.
E nessun Massone, ai gradi più alti, si è mai pentito, perchè… non te lo permettono.
Ti faccio un esempio concreto… Il padre di Solange – racconta Solange – diceva spesso che avrebbe voluto cambiare paese e lasciar perdere tutto.
Ma non gliel’hanno permesso.
Pochi giorni prima di morire, quando si è accorto che l’avrebbero ucciso, gli ha lasciato una marea di documenti per “capire”.
Conoscendo il caratterino della figlia, è come se avesse detto “io mouoio, ma morendo farò più danno possibile”.
La mia idea – mia, non della figlia – è che prima di morire abbia avuto un barlume di pentimento e abbia voluto liberarsi di un peso che si era portato appresso tutta la vita.
Tu hai ragione (almeno a mio parere… ricordiamoci che siamo sempre nel campo delle ipotesi, e stiamo ricostruendo un sistema che è segreto, quindi non ci sono certezze) hai ragione a dire che per un mafioso il patto mafioso prevale su quello massonico.
Ma nessun mafioso arriverà mai ai massimi gradi della massoneria internazionale. Non credo che Riina o Provenzano siano mai andati ad una riunione del Birdelberg, ad esempio.
Nè fanno parte della commissione trilaterale o del Club di Roma, che indirizza le politiche ambientalistiche mondiali.
Paolo Franceschetti
21 Maggio 2008 @ 4:43
E scusa Fosca, ma aggiungo altre cose. Ti farò arrabbiare, perchè non sei abituata a sentire queste cose, ed è dura abituarsi a quanto sto per dire.
Cosa Nostra è importante per capire la Sicilia, come la camorra è importante per capire la Campania.
Ma capire la massoneria equivale a capire il sistema degli equilibri mondiali, e capire il sistema della politica, italiana e internazionale.
Purtroppo la massoneria è stata per tanti secoli così segreta che la conoscono in pochi. E chi ne parla è tacciato di visionario o complottista.
I siti antimafia, e i movimenti antimafia, sono lodabili.
Ma non hanno capito che il problema italiano non è la mafia, ma la massoneria.
Finchè l’antimafia rimarrà ferma alla “mafia” non si arriverà a hulla.
Perchè è la massoneria che decide se in TV si parla di mafia o no. Ed è la massoneria che decide come.
Ed è la massoneria che decide se fare la lotta alla mafia o meno.
Infatti non la fanno….
*****
Ora scusa ma cambio parzialmente argomento. Poi ti spiego il collegamento.
Quando nacque la Rete di Leoluca Orlando (che sai certamente cosa era) mi ci gettai a capifitto facendo attività varie in suo favore.
La rete era fondata da Leoluca Orlando e da padre Pintacuda.
Ora, da qualche tempo, è venuto fuori che il Cerisdi, il centro dei servizi segreti da cui azionarono l’autombomba di via D’amelio era fondato da Padre Pintacuda.
Capisci questo che significa? Che l’antimafia era in gran parte un bluff per dirottare le persone in buona fede come me.
Il giudice a cui feci la denuncia riguardo ad alcuni personaggi della Rosa Rossa, è un giudice antimafia. Dei più famosi.
Ne ho parlato spesso. Quel PM mi mandò poi una lettera di archiviazione firmata in verde e piena di altri codici, che equivale ad una condanna a morte della Rosa Rossa.
E infatti ci capitarono diversi incidenti.
Bene quel giudice è ai vertici della Rosa Rossa, e ho scoperto che era pure negli elenchi segreti della p2che non vennero trovati a Montevideo perchè scomparvero misteriosamente.
Tutto ciò dimostra che anche l’antimafia, spesso, è solo una facciata per dirottare le persone in buona fede, e per non fare mai, veramente, una vera lotta alla mafia.
Il problema della mafia non è (solo) la mafia.
E’, appunto lo stato.
Ma lo stato, il nostro stato e quello dei principali stati nel mondo, sono stati massonici, fondati dalla massoneria, e che funzionano con le regole della massoneria.
E’ questo che bisogna capire, per comprendere il perchè la politica di adesso si è ridotta a questo stato vergognoso.
Ed è questo che Santoro, Travaglio, e altri paladini dell’antimafia, non dicono mai.
Anonimo
21 Maggio 2008 @ 4:46
Mah, non so Paolo.Io non credo che Cosa Nostra, sia il braccio armato della massoneria. la forza di Cosa Nostra è appunto territoriale. Credi che sia possibile un qualsiasi delitto senza il permesso di Cosa Nostra? O che le guerre di mafia le decide la massoneria? Che la massoneria “governi” il mondo, poco interessa a Cosa Nostra, basta che le faccia fare affari.Per il resto ognuno a”casa sua”.Forse il pentitismo, è nato come reazione ad un certo “servilismo Reiniano.
Fosca
Paolo Franceschetti
21 Maggio 2008 @ 8:03
Fosca, quello che dici tu non è incompatibile con ciò che dico io.
Ti spiego.
Tu dici che è Cosa Nostra che controlla il territorio. E’ giusto. E dici che Cosa Nostra non scende a patti se non su un piano di paroità. Giusto.
Lo stato sa che se vuole fare affari in Sicilia, prendere voti in Sicilia, e se magari vuole che una certa impresa Siciliana si estenda al nord, deve fare un patto con la mafia.
Giusto.
Nessun delitto si decide in Sicilia se non c’è l’assenso di Cosa nostra.
Giusto.
Qui è il punto.
Dalla Chiesa non è stato ucciso dalla mafia. E’ stato mandato in Sicilia affinchè fosse ucciso dalla mafia.
Lo stato chiede il favore. La mafia esegue. E verrà contraccambiata.
In tal senso è il braccio armato.
Sono due realtà diverse e complementari, e ciascuno è indispensabile ad entrambi.
Allo stato serve la mafia, ma alla mafia serve lo stato.
Altro esempio: Falcone poteva essere ucciso in qualunque momento, perchè a Roma era disarmato e girava senza scorta. Ma è stato ucciso in Sicilia, dalla mafia, col consenso della mafia, affinchè la gente dicesse “è un delitto di mafia”.
In realtà Falcone è stato ucciso perchè aveva capito la verità ed era andato “oltre” la mafia.
In questo senso la mafia è il braccio armato dello stato.
Abate Vella
21 Maggio 2008 @ 8:04
Cara Fosca,
le guerre di mafia le decide la mafia, perché la mafia ha (ha avuto anzi, anche se non sarai sicuramente d’accordo…) il controllo del territorio.
Ma il controllo del territorio la mafia lo ha avuto in concessione dalla stato massone, non lo ha conquistato da solo.
La mafia ha potere reale sul territorio, ed in cambio assicura l’oppressione armata. Un vero esercito di occupazione militare sotto mentite spoglie.
Come un qualunque dittatore finanziato dall’occidente.
Fa anche qualche lovaretto sporco, quando si deve eleminare qualcuno per conto dei poteri esterni. La mafia non ha il potere di decidere un omicidio eccellente: deve chiedere (anzi doveva…) il permesso o eseguire un ordine.
Abate Vella
21 Maggio 2008 @ 8:10
Paolo,
credo piú o meno abbiamo detto la stessa cosa…
Paolo Franceschetti
21 Maggio 2008 @ 8:12
Ora ti faccio un esempio, che mi viene in mente grazie ad un discorso fatto tre me e te.
Tu mi dicesti una cosa a cui non avevo fatto caso.
Che la nomina di Schifani non è casuale ma è un messaggio preciso alla mafia, che fa capire che la mafia Siciliana conta – politicamente – più di altre mafie.
Perfetto.
Mi sono scervellato giorni su questa cosa che mi hai detto.
Perchè ogni messaggio mafioso, può essere letto anche in chiave massonica, se proviene dallo stato.
Intendo dire che ogni mossa di un personaggio statale, è anche diretta a non mafiosi, ma massoni, che leggono i linguaggi massonici.
Bene.
Domanda.
Perchè non Dell’Utri. Dell’Utri, come mi ha detto una persona che di mafia se ne intende molto, in Sicilia E’ la mafia. Immagino che tu capisca a chi alludo, vero?
Diciamo che è una persona che, quando parla di mafia e di linguaggio mafioso, è da prendere come un interpretazione autentica, provenendo proprio dall’interno del sistema… 🙂
Mentre Schifani conta meno, sempre secondo questa persona “esperta di mafia”.
Prendo per buono ciò che mi ha detto questa persona, perchè so che ha ragione.
Allora sai cosa potrebbe significare questo in linguaggio massonico? Forse: nominiamo Schifani, e non Dell’utri, perchè la mafia conta, ma noi contiamo di più.
Abate Vella
21 Maggio 2008 @ 8:15
Riguardo agli antimafiosi, vorrei aggiungere qualcosina:
personalmente credo che in buona fede non ve ne sia neanche uno (mi riferisco solo a chi parla di mafia siciliana).
Infatti questi signori sanno benissimo che non stanno per niente rischiando la vita come vorrebbero far credere.
Come mai erano cosí pochi sino al 1992 e poi all’improvviso si sono moltiplicati come pani e pesci?
Anche se non sanno tutto quello che c’é dietro, capiscono che quello é un modo SICURO di fare carriera…
Stefania Nicoletti
21 Maggio 2008 @ 8:31
Perfettamente d’accordo con te, Abate.
1. Dire che si è contro la mafia è qualcosa di talmente generico, che alla fine non vuol dire niente, e non si rischia nulla.
2. Quanti magistrati, politici, prefetti, “onesti servitori dello stato”, e poi giornalisti, scrittori, presentatori televisivi (senza fare nomi…:-)) hanno fatto carriera con l’allegra tiritera dell’antimafia??
Poi, un’ultima cosa sul vincolo massonico. E’ proprio quello che intendevo. Se vuoi uscire ti fanno fuori. Fisicamente. E poi o lo fanno sembrare un “incidente” o insabbiano tutto, così non si saprà mai la verità sul motivo per cui sei morto.
Si senta mai di qualcuno che “si pente” ed esce dalla massoneria? O almeno di qualcuno che viene ammazzato perché voleva pentirsi e uscirne? No, mai. Perché la massoneria non esiste.
Stefania Nicoletti
21 Maggio 2008 @ 8:35
ps: Barzo, bella quella di Pippo Baudo!!! :-)))))
In effetti Sanremo lo presenta quasi sempre lui… E poi, lasciatemelo dire, ma la sua canzone è davvero inascoltabile… Una delle cose peggiori che siano mai state scritte nella storia della musica italiana…
Vediamo se indovini questa:
“E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa…”
🙂
Abate Vella
21 Maggio 2008 @ 8:57
Paolo,
vorrei un attimino proporre un aggiustamento a quello che hai detto su Schifani e Dell’Utri.
E’solo una piccola variazione del punto di osseervazione, ma con importanti conseguenze.
La mafia gestiva il potere in Sicilia (non piú e ti dico dopo perché). Allora non dobbiamo considerare i due “politici” come espressione della mafia, bensí come espressione del potere che regge la Sicilia, qualunque esso sia.
Se Schifani viene messo in quel posto non é perché la mafia conta tanto, ma perché chi gestisce il potere in Sicilia conta tanto.
Perché é stata eliminata la mafia? Dopo aver ucciso Moro, le BR sono state eliminate. Non sarebbe stato possibile fare altrimenti. Se un potere diverso da quello dello stato compie un gesto del genere possono essere solo due le consequenze, poiché la guerra é a quel punto inevitabile: o vince lo stato o vincono le BR. Un esito diverso potrebbe significare solo una cosa: le BR non sono altrnative allo stato ma ne fanno parte. Ecco perché Dalla Chiesa furono costretti a mandarlo in Sicilia: le BR erano finite.
Lo stesso con la mafia: dopo Falcone e Borsellino la guerra era inevitabile (la sceneggiata dei Vespri Siciliani) ed un vincitore doveva emergere. Altrimenti sarebbe stato palese che le due forze erano in realtá una.
Attenzione che ho detto la mafia, non necessariamente i suoi rappresentanti “politici”, come un Dell’Utri. Il fatto é che ancora un nuovo compiuto sistema di controllo della Sicilia non si é sviluppato e questo porta instabilitá a tutta l’Italia.
In Sicilia ora che la BCE é quasi del tutto eliminata, riamngono in gioco due forze: una con potere reale radicato in Sicilia (chiamalo clientelismo, chiamalo come ti pare, ma il termine mafia é obsoleto) cioé il duo Lombardo-Cuffaro, ed una con la testa a nord (non piú a Londra…) rappresentata da Schifani, Dell’Utri etc etc.
La nomina di Schifani va vista nell’ottica di questa contrapposizione, e vuol dire questo é il potere che comanderá la Sicilia, non l’altro.
Barzo
21 Maggio 2008 @ 9:04
ad occhio (emh, orecchio) mi sembra battisti, Emozioni..
A proposito di artisti in odore di massoneria, Tricarico: a parte le citazioni frequenti al Piccolo Principe (e alle rose), al suo successo inusuale per uno svalvolato come lui che ha un primo contratto (10 anni fa se non ricordo male) già con la Universal…
ecco alcuni brani:
la verità è che l’amore mi ha bruciato
quand’ero piccolo l’amore mi ha scottato
E ora sono seduto sul mio prato a guardare una rosa che cresce
E poi c’è una canzone dal titolo “Cielo Rosa” http://www.allthelyrics.com/lyrics/francesco_tricarico/cielo_rosa-lyrics-1186564.html
che non parla di cielo nel testo, ma dei quattro elementi… forse intendeva “Celo Rosa” 😉
Barzo
21 Maggio 2008 @ 9:07
x Paolo e Abate:
quindi come spiegare i continui attacchi di Travaglio a Silvio, Dell’Utri, e ora schifani?
Visto che a lui non succederà nulla, e nulla succede dal 92, può essere considerato il simbolo del monito dei poteri forti sulla Mafia?
come a dire “si ok, avete il governo ma è merito nostro e abbassate la cresta”
Abate Vella
21 Maggio 2008 @ 9:22
Barzo,
Per come la vedo io:
Berlusconi é (uso il presente e non il passato 😉 un piduista.
Travaglio invece mi sembra piú vicino a Sua Maestá britannica.
E tutta la storia dell’Italia repubblicana é intrisa della guerra tra P2 e massoneria ufficiale.
Paolo Franceschetti
21 Maggio 2008 @ 9:23
Barzo…
magari questa di tricarico è un caso. La sua canzone Io sono Francesco è una delle mie canzoni preferite. Intelligenti, sottili…
Insomma… anche io ho il bagno pieno di mattonelle con una rosa rossa al centro, ma mica significa che dove c’è una rosa rossa c’è la massoneria… 🙂
Insomma, la Rosa è un simbolo universale utilizzato in genere da tutti. Pure io ho regalato delle rose in passato (ora me ne guardo bene… le regalerei solo se fossero gialle a pallini blu, e con il gambo a righe multicolori per evitare equivoci..)
Quanto alla tua domanda su come interpretare gli attacchi di Travaglio a Schifani e dell’Utri, secondo me si inseriscono in una guerra tra massonerie.
Alcune massonerie infiltrano la mafia in molte delle loro logge; un’altra massoneria, che dovrebbe far capo agli Illuminati e alla massoneria inglese, non vuole la mafia al suo interno e gli attacchi di Travaglio e Santoro alla mafia si inseriscono in questo dialogo tra loro.
Abate…
come al solito trovo le tue riflessioni molto interessanti ma – lo confesso – troppo sottili per me. I tuoi collegamenti sono talmente lontani che non riesco a capirli.
Spesso li ho capiti dopo molti mesi in cui mi fumava il cervello per decodificarli…
Che intendi dicendo che la BCE in Sicilia non conta più?
Solange Manfredi
21 Maggio 2008 @ 9:30
Si Nicoletta. Boris Giuliano aveva incontrato Ambrosoli un mese prima di venire ucciso.
Altri particolari sono che una settimana prima dell’omicidio di Giuliano vennero uccisi, a 24 ore di distanza, Sindona e Varisco. Quest’ultimo che aveva il suo ufficio in Piazza delle cinque lune.
Abate Vella
21 Maggio 2008 @ 9:32
La BCE é la banca centrale europea, che altri non é se non la massoneria britannica. Che in Italia significa Prodi, Veltroni, Padoa-Schioppa, Draghi e tutta la cricca anti-mafiosa.
Attenzione: l’obiettivo della massoneria inglese era di togliere il controllo della mafia alla DC ed alla P2 e portarla interamente dalla loro parte. Ricordate che fu Provenzano a fare arrestare Riina, appunto perché era passato con la massoneria britannica. Fatto questo avrebbero ripreso il controllo totale dell’Italia che avevano dovuto in parte cedere dopo la II guerra mondiale.
Falcone bloccó questo gioco, e per questo fu fatto esplodere in quel modo.
Barzo
21 Maggio 2008 @ 10:02
x Paolo:
certo, è lo stesso discorso che facevo qualche giorno fa sul simbolo della rosa nella cultura (a proposito di rose: mio padre ha messo in bagno un libro di poesie con in copertina una rosa..devo preoccuparmi..?? :).
Anche io son un grande patito di Tricarico, ma ha avuto un successo strano per un italiano così fuori dagli schemi…!
Nathan 2000
21 Maggio 2008 @ 10:29
Forse, nel mio intervento sull’assassinio di Falcone, ho omesso un termine che avrebbe reso più chiaro il mio concetto. Allora, correggo il tutto affermando che “Cosa nostra è il braccio armato dei poteri occulti in Sicilia; la ‘ndrangheta in Calabria; la Camorra in Campania”. E’ come se questi poteri avessero un esercito differenziato proprio a seconda della realtà territoriale che devono presidiare. Altri corpi di tale esercito sono stati la Banda della Magliana, la Uno Bianca… e tutti i tipi di organizzazioni criminali presenti sul variegato territorio dello stivale. Spero di essere stato chiarificatore circa la mia opinione.
D’accordo con Abate Vella sul dare in pasto al mondo la storiella della Mafia. E anche sulla sua analisi circa le “Menti raffinatissime”. Mi piacerebbe sapere dall’Abate, che cosa avrebbe scritto, oggi, al posto di “Tosco – Padani”.
Circa l’assassinio di Dalla Chiesa, avrei da aggiungere che, oltre al legame con le BR, la figura di Dalla Chiesa poteva essere una figura destabilizzante per il potere massonico. Provo a spiegarmi: una figura carismatica come il Generale, amato dalla quasi totalità dei carabinieri (non mi riferisco alle alte sfere, gli ufficiali); un uomo con un grande senso dello Stato (io credo che il coinvolgimento nella P2 sia stato il classico tentativo di depistaggio e delegittimazione) che aveva dalla sua un vero esercito ben armato (i carabinieri, appunto) e, quindi, la possibilità di prendere il potere in qualsiasi momento avesse voluto…. lo faceva diventare pericoloso per quei poteri che non avevano potuto acquisirlo come adepto (non dimentichiamoci che anni di indagini su affari poco puliti e misteriosi gli avevano portato una serie di informazioni altamente destabilizzanti per i summenzionati poteri).
Per quanto riguarda Boris Giuliano, all’epoca della scomparsa di Mauro De Mauro fu l’unico a mettere in relazione il giornalista con il defunto n° 1 dell’ENI Mattei. E anche se le inchieste non riuscirono a portare a nulla è probabile che, nel corso delle indagini, fosse venuto a conoscenza di informazioni molto pericolose.
Anonimo
21 Maggio 2008 @ 10:34
Sono di fretta ma consiglio a tutti di andarsi a trovare le parole dette dal pentito di mafia Leonardo Messina.
Sul sito antimafia2000 mi pare che ci fosse un bell’articolo che parlava anche di come la massoneria aveva chiesto a Riina di fare o supportare un partito autonomista che doveva avere contatti con la lega, cosa a cui Riina era contrario.
Luigi
Abate Vella
21 Maggio 2008 @ 11:34
Nathan,
quando ho inziato il blog ero convinto (come molti in Sicilia) che il sud e la Sicilia fossero colonie interne dello stato semplicemente sottomesse a poteri con la testa nel nord Italia.
Ora mi rendo conto che questo sbilanciamento tra nord e sud é imposto da fuori (da londra per essere esatti) per diversi motivi.
Mantenere una tale situazione é infatti controproducente per tutti, anche se sul momento alcune aziende (famiglie?) del nord (e la cricca politico-mafiosa del sud loro alleata) hanno avuto grossi vantaggi.
Oggi potrei continuare ad usare il termine tosco-padani o padani per indicare i rappresentanti locali di quei poteri o per esempio per indicare il gruppo Berlusconiano, ma il significato sarebbe ben diverso.
(il termine tosco-padano si riferisce originariamente al gruppo di banche che trassero vantaggio dall’unificazione italiana a scapito dello stato)
Ho iniziato il blog anche per capire, non solo per “diffondere”, quindi vedo di modificare a poco a poco il punto di vista man mano che nuovi “indizi” vengono fuori.
Paolo Franceschetti
21 Maggio 2008 @ 11:49
Bene Abate.
anche noi abbiamo fatto un percorso simile.
Sapevamo molte cose e volevamo tirarle fuori con il blog, visto che nessuno se ne interessava.
Finchè non avevamo aperto il blog ancora speravamo che alcuni personaggi fossero in buona fede.
Che magari non toccassero certi argomenti per paura.
Che ci fosse ancora qualche politico onesto, visto poi che Solange collaborava con qualche politico, come Flamigni e Accame.
Dopo l’apertura del blog siamo stati sommersi da una marea di informazioni e abbiamo capito che le persone peggiori sono quelle che intelligentemente sembrano le migliori.
Abbiamo capito che Schifani non è un giglio, no… ma magari – chissà – non fa le cose che fanno alcuni politici che prendono i voti al nord e hanno la faccia pulita. Perchè lui magari si è limitato SOLO a colludere con la mafia.
Ma quello che fanno altri politici… supera ogni immaginazione.
E ciò che scriviamo in questo blog è una minima parte di ciò che sappiamo.
Solange Manfredi
21 Maggio 2008 @ 12:13
Non vorrei che il post di Paolo venisse frainteso per la sequenza della narrazione.
Flamigni ed Accame sono persone estremamente competenti, molto informate ed assolutamente pulite.
Proprio per questo sono state isolate.
Non vengono mai invitate a dibattiti, trasmissioni televisive o intervistati perchè quanto sanno e possono provare il popolo non lo deve sapere.
Si verrebbe a sapere la verità su Moro o sulla Gladio Militare, ad esempio.
Paolo Franceschetti
21 Maggio 2008 @ 12:14
Scusate ma devo precisare una cosa.
Per come ho scritto potrebbe essere frainteso.
Flamigni e Accame li stimo e li stimiamo.
Sono politici che reputiamo onesti e seri.
Non a caso non sono più in parlamento e sono stati messi fuori dai giochi.
Quando fanno una speciale su Moro non chiamano lui, ad esempio, che ha scritto tanti libri e dedicato la sua vita alla ricostruzione della verità in questa vicenda.
No.
Chiamano Luca Telese perchè ha scritto un libro (uno…), per giunta assolutamente inutile perchè non dice nulla.
Anonimo
21 Maggio 2008 @ 14:10
Mamma mia quanta carne sul fuoco!Cominciamo dalle origini della “mafia”Che la mafia sia cresciuta all’ombra dei “poteri forti”(compresa la Santa Inquisizione)credo che non ci piova. Che sia stata legittimata dai poteri forti del Nord alleati con i potenti agrari meridionali(periodo risorgimentale) anche qui, non ci piove. Quello che però si scorda è che la “mafia” di fatto, diviene una componente “autonoma” laddove, nelle campagne (meridionali)si lasciano ai mafiosi, la gestione delle gabelle, o il controllo (fortissimo) dei contadini.Quindi dire che è stata la massoneria, a portare la mafia al sud(o al nord,a seconda delle “scuole di pensiero”)significa lasciare fuori un bel pezzo di storia vera. La mafia cresce, si sviluppa, e viene legittimata nel l’aveo di questi blocchi.O la storia dei Fasci siciliani è un’invenzione?In quel periodo, i veri nemici erano i contadini e le loro resistenze. “Il braccio armato” ( o i “parenti poveri”)della mafia è di quel periodo. Con la conseguente repressione (nel sangue)dei moti per la terra. Quasi un secolo dopo,la strage di Portella della ginestra, ripeterà l’atavico odio della mafia agraria, per il movimento delle terre.Ora per non farla tanto lunga, nel dopoguerra, con l’avvio delle trasformazioni sociali, economiche, politiche,l’emigrazione dalla campagna in città ecc.la mafia, si inserisce a pieno titolo in queste trasformazioni ( e come il suo solito,le sfrutta)inserendosi nelle attività imprenditoriali o alleandosi con gli imprenditori.L’imprenditoria edile, in primo luogo, i mercati generali ecc..I proventi delle attività illegali, portano allo sviluppo di traffici internazionali, soprattutto il contrabbando di sigarette, che aprirà poi,al traffico di droga. La gestione di tutte queste (nuove) attività, porta anche, allo sviluppo di una struttura più organizzata attraverso le famiglie:Cosa Nostra.
Ovviamente, la sintesi, come tutte le sintesi, lascia fuori molti passaggi e fasi che la mafia siciliana ha attraversato( e che sta attraversando) ma qui, non è possibile fare altrimenti.
Quando parlo di stereotipi, Paolo, intendo riferirmi a tutte quelle certezze, formulazioni, riflessioni,che sono (a volte) fuorvianti, perché danno una interpretazione immobile (e riduttiva) della realtà mafiosa.
Insomma dire sic e simpliciter, che la mafia è “il braccio armato” della massoneria o dei poteri forti quant’altro,significa(ribadisco ancora una volta)negare che la mafia sia un sistema complesso,riducendo la sua esistenza, solamente a quando ammazza.
La mafia non esiste(più)?
Io non so dove vivi tu abate, ma posso assicurarti che dalle mie parti è viva e vegeta. ed è ancora un grosso deterrente…
Adesso ho pochissimo tempo (devo tornare al lavoro) rimando a dopo le risposte sulle altre cose. Prima però voglio fare un’ultima aggiunta. Quando dico che il patto mafioso è più forte di qualsiasi altro patto, intendo che Cosa Nostra è non soltanto, un’organizzazione(criminale, economica, ecc)ma è anche una mentalità. Il codice “d’onore” è un codice culturale che va oltre gli stessi uomini d’onore, gregari, “picciotti”.Il vademecum scritto da Lo Piccolo,è il prodotto di questa cultura che è l’insieme di relazioni(parentali, amicali, di complicitò)che formano il comportamento.
Fosca
Anonimo
21 Maggio 2008 @ 14:24
Avete mai pensato a un film documentario su quello che sapete stile Zeitgeist o quelli fatti da Luogocomune?
Luigi
Paolo Franceschetti
21 Maggio 2008 @ 15:00
Guarda Fosca…
Hai ragione su tutto. Ma non stiamo parlando della Sicilia. Stiamo parlando dell’italia intera e del mondo.
La mafia non ha il potere di creare l’unione europera, di imporre la moneta unica, di scatenare la guerra in iraq.
La massoneria può vantarsi – come si vanta – di aver fatto la storia e di annoverare tra i suoi adepti oltre garibaldi, mazzini ecc., i presidenti degli stati uniti, beethoven, mozart, list, freud, jung, ecc… Compreso Dante Alighieri che era un templare.
Non penso che la stessa cosa possa dirsi per la mafia. Questa al massimo può aver fatto la storia siciliana.
Secondo punto.
A me non interessa il passato ma il presente. Cosa era e quanto contava la mafia un tempo francamente non lo so quanto te.
Adesso però, lo stato ha mezzi (tecnologici economici e militari) e uomini per sconfiggere qualsiasi mafia e reprimere qualsiasi illegalità.
I soli dipendenti dei servizi segreti, tra dipendenti e consulenti, sono circa 10.000.
Non parliamo dei militari…
Dicono che non hanno fondi a sufficienza…
Però si possono permettere di regalare 100 miliardi di euro di tasse ai concessionari di videpoker, mai riscossi.
100 miliardi di euro!!!!!!!!!
Lo stato, se veramente volesse, potrebbe azzerare il fenomeno della mafia in pochi mesi.
Paolo Franceschetti
21 Maggio 2008 @ 15:11
Luigi…
no non avevo mai pensato a una cosa del genere.
Non avevo mai pensato neanche a un blog come questo, nè che un giorno avrei scritto mai articoli come questi, nè che mi sarei infilato in casini come questo, nè che esistessero cose come quelle che descrivo.
Un giorno vedremo.
Barzo
21 Maggio 2008 @ 15:43
no paolo… jung no..!! 🙁
Abate Vella
21 Maggio 2008 @ 17:21
Fosca,
che la gerarchia mafiosa é stata azzerata lo dice Grasso e tutto il pool di Palermo.
Chi é piú attendibile? Travaglio? Lirio Abbate? O per caso il signor Mario Ciancio, che fino al 1992 sosteneva che la mafia non esisteva ed ora dice sempre il contrario di quello che dice Grasso?
Il fatto che ancora ci sia criminalitá organizzata in Sicilia non vuol dire che ci sia la mafia.
Ed il fatto che non ci sia piú la cupola non vuol dire che la mafia sia stata debellata. Infatti intendo dire (come ho spiegato tante altre volte) che la mafia non comanda piú in Sicilia. Non che non ci sia piú.
Ma d’altronde ogni tanto tornano anche le BR, no? Quando serve…
Poi se tu hai qualche esperienza personale diretta in proposito e la vuoi raccontare mi interessa: ci possono sempre essere cose che mi sono sfuggite.
Paolo Franceschetti
21 Maggio 2008 @ 17:23
Eh si Barzo…
Bisogna rassegnarsi. La storia e la cultura di questi ultimi secoli l’hanno fatta le massonerie.
Per secoli la massoneria era addirittura una cosa superpositiva.
Come bisogna rassegnarsi ad un altra triste realtà… per arrivare al potere, sia esso nell’informazione, nella politica, nell’economia, occorre essere in massoneria.
Travaglio mi fa ridere, lo trovo intelligente, scrive cose utilissime a far capire tante cose.
E stephen King? Ha scritto the Red Rose, mentre nei “Lupi del Calla” parla di una rosa rossa, che deve essere difesa altrimenti cade tutta la torre e tutto il mondo circostante (metafora per dire che la Rosa Rossa non deve essere scoperta, altrimenti cadrebbe un sistema secolare…). Guarda caso anni King fa era stato investito e il suo investitore è misteriosamente morto in un incidente stradale ove chi guidava non è mai stato invididuato.
Ho visto alcuni suoi film per almeno venti volte. Stand by me è un capolavoro. E IT, sia libro che film, li ho letti e visti due volte.
L’idea che sia nella RR non mi fa piacere.
Per non dire dei miei eroi dell’antimafia…
Ho militato nella Rete di leoluca Orlando. Sai che meraviglia scoprire che Padre Pintacuda, l’ideatore della Rete, era coinvolto in qualche modo negli omicidi falcone e Borsellino?
Bisogna abituarsi al fatto che la massoneria ha prodotto tante cose brutte, ma anche tante cose belle, sia nel passato che nel presente.
Come la Chiesa.
Non a caso alcuni dicono che ci siano due chiese, quella di Cristo e quella massonica. (Di Bernardo).
E hanno ragione quelli che dicono che in ultima analisi, al fondo di tutti i fenomeni, c’è sempre e solo l’uomo. Il problema di fondo è l’uomo. Non la massoneria.
Anonimo
21 Maggio 2008 @ 17:24
Abate capisco il tuo discorso.
Diciamo che qualcuno prima si è affiancato alla mafia aiutandola e poi gli ha fatto le scarpe sostituendosi ad essa?
Luigi
Abate Vella
21 Maggio 2008 @ 17:47
Ancora la sostituzione non é avvenuta. Il nuovo ordine non si é instaurato.
E possiamo parlare quanto vogliamo, ma ancora non sappiamo come sará il nuovo ordine. E inutile dire che siccome c’é Schifani al senato allora sempre di mafia si tratta. Schifani é solo una facciata, e se chi comanda cambia non é detto che la sua faccia pubblica debba cambiare.
Penso che la mafia abbia fatto il suo tempo. Ma non chiedetemi come sará il seguito, e neanche se sará meglio o peggio.
La situazione della Sicilia cambia con lo slittare delle forze in campo nel Mediterraneo, e queste stanno cambiando.
Barzo
21 Maggio 2008 @ 18:54
caro Paolo, che dire?
dai tempi di Pitagora e forse anche prima, la conoscenza è progredita grazie ai misteri e a società segrete.
A questo punto benvenga chi sfrutta il legame segreto con fini “filantropici”.. e maledetto chi se ne approfitta per subdolo potere. D’altrone potere e conoscenza sono sempre legati a doppiofilo con la fallacia dell’uomo.. il classico patto col diavolo!
San Pietro stesso è stato uno dei primi ad essere definito “Satana” da Cristo.
Sospendere il giudizio sembra l’unica alternativa 😉
Anonimo
21 Maggio 2008 @ 19:16
Paolo,
ho accennato l’excursus storico, perché da un pò di temp,o ho visto scritto cose sulla storia della “mafia” siciliana, che a parer mio non sono “scientifiche” (usiamo questo eufemismo”)
Quando ho parlato dei cambiamenti economici, politici del dopoguerra, non ho scritto che li ha procurati Cosa nostra. Ho detto che si è trasformata adeguandosi al nuovo clima e sfruttandoli a suo favore(rileggi).
Inoltre, nel 2000, a Palermo, si tenne un convegno di una settimana,che mise in evidenza il carattere transnazionale della/lle mafia/e. Personalmente, non so ancora chi abbia fatto una certa storia(non tutta la storia,per fortuna) sono però convinta che la mafia sia un soggetto politico -istituzionale che esercita un potere in proprio (comando del territorio) e che interagisce con settori politici, economici(sia essa la massoneria, i sinarchisti, o chiunque altro sia.)
Pensare che la mafia, sia solamente al “servizio” o come braccio armato,o, come serbatoio di voti, è uno stereotipo che vanifica ciò che voi sostenete: le complicità politico istituzionali che ovviamente, non hanno nessuna intenzione di lottare la/le mafia/e
Abate: l’affermazione che oggi Cosa Nostra, non comandi più, che i vertici (la Cupola) sia stata azzerrata (quando conviene citare la “cultura ufficiale”, fa comodo) è un tuo parere e, come tale, opinabile (come quelli di noi tutti).Io la penso diversamente. La mia esperienza è nei contenuti che le mie analisi com-portano.Punto.
Per quanto riguarda il caso Schifani, il mio modesto parere è che a Cosa Nostra, non gliene può fregà de meno. Pensate che sia un premio essere eletto presidente del Senato? Credo che sia solo un “pupiddu” (pupazzo, come lo è sempre stato, qui, in sicilia)che deve impedire la vista per non far vedere chi c’è dietro di lui.
Fosca
Abate Vella
22 Maggio 2008 @ 5:32
Fosca,
ascolta: che la mafia sia stata azzerata lo dice Piero Grasso, non é un mio parere. Documentati.
Mio parere semmai é credere a quello che dice Grasso o no.
A proposito di “cultura ufficiale”: ho per caso scritto da qualche parte che le versioni ufficiali sono sempre false?
Comunque noto che su Schifani la pensi come me 😉
Abate Vella
22 Maggio 2008 @ 5:51
Scusate,
la cupola mafiosa, non la mafia…
(meglio non rischiare fraintendimenti…)
Barbara Palombelli (donna, giornalista e madre)
22 Maggio 2008 @ 10:43
Scusate, però io penso che queste discussioni sterile su c’è la mafia/non c’è la mafia, sono questioni molto lontane dai bisogni della gente comune.
La gente comune non si domanda se c’è la massoneria o la rosa rossa. Alla gente comune questo non interessa. La gente comune è soltanto stufa e arcistufa di dover sborsare ad Agosto 25, 30 milioni a settimana per una villa a Sabaudia. “Allora”, dice la gente “andiamo a san Tropea”.
E’ una cosa assolutamente anacronistica, di cui i politici, senza idiologia di schieramenti, si dovrebbe occupare.
Barbara Palombelli
Anonimo
22 Maggio 2008 @ 11:01
Vi seguo credo dai primi giorni che avete cominciato a scrivere. Leggo anche voi ed i commenti, cercando di far comunque funzionare il mio misero cervello. Urge un vostro commento in cui mi date un senso per continuare a vivere in questo mondo, altrimenti non mi resta che spararmi un colpo in testa. Dovrò pur avere un punto di riferimento, o devo pensare di essere in lotta perenne con tutto e tutti. Cosa consigliate ai cittadini normali, che già hanno seri problemi di sopravvivenza in questo povero paese.
Grazie e buon lavoro
Paolo Franceschetti
22 Maggio 2008 @ 11:03
Non so se lei sia la Palombelli che tutti conosciamo o no. Immagino di no e che sia uno pseudonimo e uno scherzo.
Scrive che “la gente è stanca di sborsare 25 o 30 milioni, ad agosto per una villa a Sabaudia…”.
Mettiamola così. Se è uno scherzo è divertente.
Se non è siamo messi male, ma questo lo sapevamo già.
Stefania Nicoletti
22 Maggio 2008 @ 11:11
Cara signora Barbara Palombelli in Rutelli, donna giornalista e madre…
Allora mi sa che siamo pari. Perché la gente comune è anche stufa e arcistufa di sorbirsi la Palombelli ospite da Mentana che parla del delitto di Cogne.
:-)))))
Barzo
22 Maggio 2008 @ 11:14
caro anonimo,
buttati ora in strada sotto la pioggia e sotto la grandine, e fatti una bella risata…
tutti ti prenderanno x matto, ma il senso ultimo della vita è quello: prenderla per il culo 🙂
Barzo
22 Maggio 2008 @ 11:14
Cara Sig.ra Palombelli,
tanto lei la villa la paga coi soldi delle strisce blu..tacci vostri;)
Paolo Franceschetti
22 Maggio 2008 @ 11:20
Anonimo delle 13 01…
Posso solo dirti quale è il mio atteggiamento di fronte alle cose che scopro. Quando mi imbatto in delitti atroci che non troveranno mai giustizia.
Quando penso che hanno provato a farmi fuori insieme alla mia collega e che ci riproveranno senz’altro. Quando mi rendo conto che in politica e nell’informazione ci prendono in giro in modo continuo e subdolo.
Faccio due passaggi mentali.
Primo. Relativizzare. Il mondo non è per tutti un eden.
Ci sono persone che muoiono di fame e sono milioni. Ci sono persone dilaniate dalle bombe. Che hanno mali terribili.
Quindi io – mi dico – già sto meglio di loro e sono fortunato.
Secondo passaggio. Capire. Il mondo non è perfetto, perlomeno non con la perfezione che vorremmo noi. Anche la natura è spietata a volte. Ci sono terremoti, carestie, maremoti, vulcani che eruttano e uccidono migliaia di persone.
D’altronde essere ricchi e in buona salute, e nascere in ambiente meraviglioso, non è una garanzia di felicità. Lo dimostra la fine che hanno fatto tanti personaggi ricchi e famosi, dal figlio di Agnelli trovato impiccato, l’altro morto di tumore, ecc…
Per non parlare dei personaggi dello spettacolo ricchi, famosi, ma depressi.
Si può essere sereni in un inferno, o avere un inferno dentro con il paradiso attorno.
Dobbiamo quindi apprezzare le cose belle che abbiamo intorno, e non sottolineare solo quelle brutte. E capire che esistono tutte e due.
Infine… Costruire.
Se ti trovi tutto distrutto, la tua casa, l’auto, tutto, in un terremoto, hai due scelte: rimboccarti le maniche e ricostruire. Oppure stare li a lementarti.
Costruire. Rimboccarsi le maniche significa cominciare da noi stessi.
Applicare cioè la frase di gandhi: siate voi stessi il cambiamento che vorreste nel mondo.
E creare attorno a noi il mondo che vorremmo, con i nostri figli amici e parenti.
Ecco, allora io mi comporto come vorrei che gli altri si comportassero, se fossero al mio posto.
E così devi fare tu, anonimo.
Non abbiamo altro potere.
Un abbraccio.
Anonimo
22 Maggio 2008 @ 13:09
@ Abate
tanto per essere precisi: Grasso, lo segue da un (bel) pò di tempo, quindi, non preoccuparti sono documentata (ah,la protervia).
Forse non ricordi bene; in occasione ,della discussione sul separatismo siciliano(Giuliano) e sul desecretamento dei documenti dei servizi segreti alleati,(prodotti da Casarrubea) hai detto che bisognava stare attenti alla cultra ufficiale visto che produce ciò che gli conviene.Il messaggio quello era, aldilà, dell’aggiunta o meno degli avverbi.
Per quanto riguarda Schifani, siamo relativamente d’accordo.Tu parti dal presupposto che sia la dimostrazione di un rapporto di forza di un altro potere.Io,viceversa, penso Scifani,per Cosa Nostra, sia già bruciato da un pezzo.Mi piacerebbe sapere invece, chi hanno messo nelle Commissioni e sottocommisioni (legislative). Altro che presidenza del senato…
Fosca
Ps= ma come mai non si è fatto accenno al messaggio” che D’Avanzo, ha mandato a Travaglio?
Advocate
22 Maggio 2008 @ 13:24
@ Fosca
1)Quale messaggio D’Avanzo avrebbe inviato a Travaglio?
2) Non mi hai più risposto via email
3) ho perso il tuo indirizzo
Advocate
Abate Vella
22 Maggio 2008 @ 13:38
Fosca,
mi sa che stiamo tutti e due girando attorno a vuoto. Ci stiamo prendendo troppo in parola!
Intanto e’ovvio che quello che dico é solo la mia opinione e potrei sbagliarmi su niente come su tutto.
Poi: il discorso sui documenti desecretati, su Grasso, su uno storico piuttosto che un altro non si puó fare in senso assoluto, cioé o tutto quello che dice Grasso e vero, oppure é tutto sbagliato.
Nemmeno quello che ha detto Falcone per me é tutto corretto, o quello che ha detto Sciascia, anche se da lui ho preso molto per “costruire” il mio blog.
Se vogliamo fare qualche passo avanti peró tutto deve essere posto a vaglio e niente puó essere preso come oro colato.
Mi pare che questo lo facciamo tutti e due, ma forse non lo stiamo capendo (l’uno dell’atro).
Il mio giudizio su quello che dice Grasso a riguardo della cupola viene dopo parecchio tempo che valuto le cose che dice, che sento pareri, che cerco, per quanto possibile, di farmi un idea “sul campo”.
Sicuramente tu hai fatto lo stesso per Casarrubbea o per chiunque altro.
Per fortuna abbiamo tratto conclusioni diverse, altrimenti non ci sarebbe motivo di discutere su un blog: se tutti l’avessero sempre pensata allo stesso modo saremmo ancora all’etá della pietra 😉
Anonimo
22 Maggio 2008 @ 13:39
@Advocate,
per il solo fatto che ti sei permesso di perdere il mio indirizzo di posta, meriteresti che non ti rivolgessi più la parola. Mica sono una Palombelli qualunque. Io.
🙂
Non ti ho ancora risposto perché la sto studiando quella lettera. Per una siciliana come me,le parole sono pietre”. Basta una parola sbagliata al posto sbagliato, e mi si accendono le lampadine in testa come nell’albero di natale(ma anche a Pasqua, per il 25 aprile,ferragosto, ecc)
Il “messaggio” di D’Avanzo, era la falsa notizia di un soggiorno di Travaglio in sicilia, pagato da Aiello.
Advocate
22 Maggio 2008 @ 14:25
Cara Fosca,
Si, mea culpa.
lol Piaciuto lo scherzo? Mi hanno dato l’ispirazione Paolo e il suo Puffo Brontolone ^_^
Capisco… parli della mia lettera o di quella di Bevilacqua?
Se ti può aiutare, sono amico di una ragazza siciliana che mi ama ^_^
A presto.
Stefania Nicoletti
22 Maggio 2008 @ 17:41
Advocate,
che significa piaciuto lo scherzo? Che la Palombelli eri tu?? Bello davvero!! Non sai quanto ho riso leggendolo!!! :-)))))))
Anonimo
22 Maggio 2008 @ 18:10
Da anonimo delle 13.01. Grazie Franceschetti, erano le parole che mi aspettavo da Lei e la certezza che questo blog è nel giusto. Avanti così.
Anonimo
23 Maggio 2008 @ 7:30
Buongiorno a tutti
complimenti per il blog che seguo da tempo senza essere mai intervenuta.
Ho una domanda che mi gira in testa da un po di tempo. Se é vero che la classe politica dirigente in tutto il mondo é composta solo o quasi da massoni, perché negli altri paesi si ha comunque l’impressione che tutto funzioni meglio? Mi spiego, io vivo in Francia, ci metterei la mano sul fuoco che tutti i presidenti sono o sono stati massoni, magari deviati, magari no, ma allora, perché qui non é tutto cosi evidente come in Italia? Che ci rifilano i peggio massoni:)?
Ancora complimenti per il blog.
Cordialmente
Angela
Advocate
23 Maggio 2008 @ 9:56
Cara Angela, ti dico come la vedo io.
(ovviamente potrei sbagliarmi)
La differenza tra i poteri occulti di Francia o Regno Unito, e d’Italia è che questi ultimi sono in simbiosi o in rapporti con i poteri occulti Vaticani.
Infatti, se ci pensi, dopo l’unità d’Italia, che fu finanziata dalla massoneria Inglese, il Regno d’Italia era di quanto più antipapista ci potesse essere sulla Terra.
Però dal fascismo in poi le cose cambiano. Come ha detto l’Abate Vella, Sua Maestà Britannica perde il controllo sull’Italia.
E infatti… mussolini rimborsa la puttana di Babilon… ehm scusate.. volevo dire rimborsa il papa, e dichiara guerra al Regno Unito.
Se ci pensi, anche adesso gli esponenti della chiesa cattolica, preti, ciellini et cetera, odiano a morte i massoni.
Allora come si spiega, ad esempio, che l’università della Svizzera Italiana sia governata dalla massoneria italo-ticinese e da cl?
Semplice. La massoneria che è in simbiosi con cl, non è la stessa massoneria contro la quale il clero cattolico si scaglia. Sono due massonerie diverse.
Alla luce di questo, forse si riesce a rispondere anche alla tua domanda “ma come mai in Italia va tutto così vistosamente male”?
La risposta è che la massoneria filo-vaticana porta avanti, inter alia, il progetto papista di far diventare l’Italia un paese più vicino possibile al Medioevo.
A supporto di quello che ho scritto, potete leggere sotto la disgustosa smentita di Luca Barbareschi… Avverto che ci vuole stomaco…
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In un’intervista rilasciata ieri a Vittorio Zincone sul Corriere della Sera, l’onorevole Luca Barbareschi aveva esplicitamente dichiarato di essere favorevole alle adozioni da parte di coppie omosessuali. “In Europa esistono. Questo è il governo con meno persone che rappresentano il cattolicesimo. Non mi pare Berlusconi sia un baciapile – aveva dichiarato Barbareschi -. Magari dirò cose sconvenienti, ma insomma… i leader principali del Pdl, Fini e Berlusconi, sono separati e hanno figli da mogli diverse”.
Nella stessa intervista, Barbareschi parla anche della fondazione che ha creato contro la pedofilia e parla della sua esperienza personale sul tema. Ecco cosa aveva detto, ancora a Zincone, con una visione decisamente originale del problema: “Sono stato violentato, da un prete. Al di là dei danni ai singoli esseri umani, si deve capire che la pedofilia è un danno di macroeconomia: tanti bambini molestati, fanno una generazione che cresce con una struttura debole. Ora su questo argomento si è svegliato pure Papa Ratzinger”.
Oggi arriva tempestiva la smentita, evidentemente deve avere ricevuto una tirata d’orecchie dalle alte sfere. “Non ho mai affermato, come riportato nel titoletto in alto a pagina 96, ‘Si alle adozioni gay. In Europa esistono. Questo e’ il governo con meno persone che rappresentano il cattolicesimo. Non mi pare Berlusconi sia un Baciapile’ – si affretta a spiegare Barbareschi -. In particolare non ho mai pronunciato la parola ‘baciapile’. Inoltre non ho mai detto in merito alla domanda sulle violenze ai bambini: ‘Ora su questo tema si e’ svegliato pure Papa Ratzinger’, che e’ una espressione poco riguardosa nei confronti del Santo Padre”.
Ginevra
23 Maggio 2008 @ 16:03
Ciao Angela,
io considererei la posizione geografica dell’Italia,
soprattutto da quando il ento “democratico” soffio’ in Europa – il post guerra mondiale, per intenderci.
Nell’ambito degli equlibri mondiali, dell’approvvigionamento delle risorse energetiche.
E come al solito, il cui prodest, a chi giova avere una nazione come la nostra per fare ‘ il lavoro sporco’ – dalla mafia lasciata evolvere a sistema e omicida su ordinazione finoa all’incameramento dello sporco stesso (i rifiuti di ogni natura e provenienza) – degli altri?
Saluti da un’altra italiana all’estero,
Ginevra
Abate Vella
23 Maggio 2008 @ 17:29
La sintesi di Advocate mi trova perfettamente d’accordo.
Potrei aggiungere una cosa: secondo me anche la massoneria americana non é la stessa di quella inglese. E non sono sempre in sintonia.
Ad esempio nel caso Sindona il nostro fu parecchio aiutato dagli americani, mentre Cuccia (propaggine italiana della massoneria britannica) lo combatteva aspramente (e vinse).
Ginevra,
secondo me la posizione geografica dell’Italia (ed in particolare della Sicilia e della Puglia) é il principale “cui predest” per la situazione attuale: in un presente geopolitico molto fluido, tutti si combattono per controllarla.
Paolo Franceschetti
23 Maggio 2008 @ 17:34
Cara Angela…
tra i vari paesi non cìè una grossa differenza.
L’unica differenza è che in italia facciamo le cose in modo più sfacciato, sporco, sotto gli occhi di tutti. Ma per il resto tutto il mondo è paese.
Ginevra poi ha detto una cosa a cui non avevo mai pensato.
Probabilmente l’italia è anche ua terra di esperimenti.
Mi spiego.
Intanto fanno proliferare la mafia, che crescerà e verrà esportata fuori, e a cui faranno fare alcuni lavori sporchi.
Poi testano alcuni comportamenti. Mi spiego. Vedendo che in fondo quando si nomina presidente della camera un politico colluso con la mafia nessuno protesta; che se si nomina sottosgretario alla camera un terrorista nessuno protesta; vedendo che può essere eletto Berlusconi con i suoi immensi conflitti di interessi e con le sue collusioni indirette con la mafia, si fa poi la stessa cosa negli altri paesi.
Quindi da un po di tempo mi dicono che anche in Germania cominciano a fare politica all’italiana. Scandali di politici che rimangono al loro posto, e cose del genere.
Lo scandalo Dutroux, ad esempiom ha permesso di fare la stessa cosa che succede in italia. Sui giornali e la Tv – dopo le prime indagini – si è profilato lo scenrio di una rete perdofila (ove i bambini venvano uccisi, torturati, ecc…) in cui erano coinvolti i reali del belgio, cardinali e ministri.
Come nella migliore tradizione italiana gli investigatori e i giornalisti che indagavano sono morti in incidenti stradali o suicidati.
E nessuno ha sollevato obiezioni.
Sarkozi ha impunemente difeso dei pedofili francesi che erano stati arrestati all’estero andando personalmente a trattare il rilascio (ove per pedofili non si intende semplicemente persone che avevano attrazione sessuali per i bambini… ma persone che erano coinvolte in organizzaioni internazionali di pedofilia, che dei bambini fa carne da macello, uccidendoli, torturandoli e mandandoli neller ete del traffico di organi).
Ma nulla.
Nessuno ha protestato.
L’Italia è un esperimento perfetto di quel che può succedere quando i politici sono tutti d’accordo nel coprirsi l’un l’altro.
Stanno capendo che il modello italiano può essere esportato ovunque senza conseguenze, rivolte di piazza, ecc…
e fra pochi anni il “modello italia” sarà esportato ovunque. Quindi saremo i primi non solo per le auto ferrari, le scarpe, la pizza, e la spazzatura.
A buona ragione siano nei G8…
Advocate
23 Maggio 2008 @ 18:13
Paolo,
Non vorrei aggiungere pessimismo a pessimismo, ma Umberto Eco di recente diceva (e lui è uno che sappaimo se ne intende) che l’Italia è sempre stata (ed è) un laboratorio…
Saluti allegri……
Ginevra
23 Maggio 2008 @ 18:37
Abate Vella,
mi trovo d’accordo infatti sulle due diverse “scuole di pensiero” (e d’ d’azione), quella Inglese e qulla Americana, la prima che cerca, novella e piu’ tenace Crono, di difendersi dal falcetto di Giove/America.
Un po’ la storia dell’Impero Britannico e di quello Americano (solo che ora c’e’ la democrazia e non si chiama Impero nonostante alcuni articolisti neocon lo abbiamo ‘sfacciatamente’ chiamat cosi’)
Ma sono pur sempre ‘famiglia’ e giocano sullo stesso piano. E talvolta si accordano e talvolta no.
Stefania Nicoletti
23 Maggio 2008 @ 18:42
Advocate,
già. Stavo per scrivere la stessa cosa su Umberto Eco.
A proposito, complimenti ancora per lo scherzo. 🙂 Ma non farti ispirare troppo da Paolo. Non è un buon esempio da seguire…
Ginvra
24 Maggio 2008 @ 8:22
Un movente complementare complementare:
” Chissa’ quante tracce ci ha lasciato Pasolini…”.
Leggendo non solo l’articolo du ‘L’Affare Doutroux” ma anche le analisi storiche (quanti riferimenti alla storia coperta italiana!) nel sito di un giornalista olandese (www.pehi.eu) riagganciandolo a previ post e discussioni come la scomparsa dei bambini, il mostro, la rete che consente cio’ mi sono fatta l’idea che certe ‘aberranti’ tendenze invece di essere punite vengono addirittura incoraggiate come col duplice fine di piacere vero e poroprio ma soprattutto potentissima arma di ricatto.
Paolo, fuochino?
Dal sito ho ricavato un spaccato di quanto sopra se non internazionale almeno europeo ed i parallelismi sono lampanti. Sembra evidente che dietro a questa rete troviamo una nobilta’ nera e cattolica pan europeista
Non so voi, ma io da piccola mi chiedevo, studiando dal manuale di storia, cosa facessero i nobili in Europa – perche’ dell’ Europa ne studi superficialmente i ceppi di sangue blu (i nomi, raramante la loro reale influenza nella vita economica di una nazione) dopo la Repubblica.. disoccupati? …Tuttaltro che inoperosi.
E adesso vi connetto subito nobilta’ italiana e belga.
Quanti di voi sanno che la principessa del Belgio e’ nata Paola Ruffo di Calabria?
La Calabria delle indagini sulle truffe ad essa perpetrate (mi verrebbe di rettificare, per mezoo di essa ai danni di noi pagatori di tasse perpetrati).
La Calabria degli incroci tra criminalita’ e masoneria e stato. La Calabria del porto di Gioia Tauro.
Abate Vella,
che mi dice delle Calabria? Sulle due da lei menzionate regioni mi sto documentando meglio e ritorno, ma intanto gradirei la sua opinione
Ginevra
24 Maggio 2008 @ 8:32
Errata corrige (mannaggia al copia e incolla)
la Regina Paoloa…. nata Principessa Ruffo di Calabria
Abate Vella
24 Maggio 2008 @ 10:46
Ginevra,
se per questo la prima regina del Belgio era siciliana:
http://www.laltrasicilia.org/
modules.php?name=News&file=article&sid=1095
Inoltre il Regno di Sicilia fu fondato dal cugino del fondatore del Regno d’Inghilterra e la famiglia reale siciliana ad un certo punto di cognome faceva Hoenstaufen.
Non conosco bene il sud Italia “sul campo” quanto la Sicilia, nel senso che qui posso avere contatti un pó ovunque.
Al contrario della Sicilia la presenza della criminalita’ organizzata in Campania, Calabria e forse in Puglia non é diminuita. Anzi semmai é aumentata.
In Calabria non credo si possa parlare di mafia come di un unico blocco come nel senso della mafia siciliana. Si tratta di cosche isolate, che interagiscono per lo piú nelle aree di contatto.
Hai toccato un tasto molto importante quello del porto di Gioia. Esso é gestito interamente dai tedeschi. Basti pensare che la cittá di Brema ha una quota, ma Gioia no. E secondo me dietro il ponte ci sono proprio i tedeschi a spingere di piú.
Da notare come la cittá sia completamente nelle mani della criminalitá mentre appena fuori i teutonici fanno inspiegabilmente affari d’oro (Gioia é uno dei primi porti del Mediterraneo).
Certo a voler essere maligni, i Piromalli stanno proprio facendo un grosso servizio alla Countship (la concessionaria). Infatti deprimendo l’economia locale permettono a quelli di avere manodopera europea a costi da terzo mondo e per giunta sempre sotto ricatto (o ti mangi sta minestra…).
Viene da pensare, no?
dott. tsushima
10 Giugno 2008 @ 21:40
Riguardo Draghi ha frequentato il liceo Massimo a Roma dei Gesuiti con Montezemolo e questi qui:
* Luigi Abete
* Dario de Judicibus
* Ettore Majorana
* Giancarlo Abete
* Giancarlo Magalli
* Gianni De Gennaro
* Francesco Rutelli
Ed ovviamente ne parlano bene sul sito dei DS, quelli con la rosa rossa insomma.
dott. tsushima
10 Giugno 2008 @ 21:45
Questo è il link
http://www.dsmilano.it/html/Pressroom/2006/06/rep6_0601_manifesto-della-modernita.htm
Anonimo
12 Giugno 2008 @ 8:00
mercoledì 11 giugno 2008
Il capo di stato dei Casalesi
Qualche giorno fa hanno destato scalpore le dichiarazioni del “Napoletano” secondo le quali sarebbe “assolutamente accertato” il trasporto di rifiuti tossici dal Nord della penisola alla Campania con la complicità della camorra.
Stupore sì, ma solo dei babbei che non hanno ancora capito chi tiene il bastone di comando nell’italia terminale.
Un’affermazione del genere fatta dal capo del consiglio superiore della magistratura è da ritenersi AGGHIACCIANTE. E sintomo della malattia ideologica acuta di un paese senza seperanza.
Sicché non vi è alcuna sentenza definiva di alcun tribunale che abbia condannato ditte del Nord, assieme a compiacenti amministrazioni campane per lo smaltimento illegale di scorie industriali e reflui tossici di qualsiasi tipo.
Il presidente dei miei stivali, oltretutto campano, non ci spiega, ad esempio, come mai i doviziosi cittadini e gli enti locali non abbiamo mai protestato contro quei pericolosi rifiuti provenienti da Nord mentre protestano veementemente contro le discariche autorizzate da parte dello stato per ospitare la loro di immondizia.
Naturalmente è vero che in regione sono stati scaricati rifiuti pericolosi, probabilmente anche dal Nord, ma questo scempio ambientale è (purtroppo) avvenuto dappertutto, da tutte le direzioni verso tutte le latitudini. Basti ricordare il caso della Tamoil di Cremona. Uno sversamento illegale in falda freatica, a poca distanza dalla città di Stradivari, forse di MILIONI di litri di idrocarburi, con un inquinamento gravissimo che non sarà più riparabile.
Di questo i giornali “equosolidali” non parlano.
Giorgio Napolitano, il capo indiscusso della casta dei fankazzisti, rappresenta il perfetto modello del campano perdigiorno buono a vedere la pagliuzza nell’occhio altrui, non la trave nel proprio. Il nuovo archetipo dell’intellettuale comunista del Sud che unisce perle di “saggezza” sui rifiuti a becera retorica marxista sulla pelle altrui. Come quella dei resistenti ungheresi del ’56 riportati alla “legalità” dai carri sovietici.
I Campani, d’altro canto, sono i secessionisti per eccellenza, parassiti per vocazione, le regole che vigono per gli altri per loro non devono valere e viceversa. I semafori e le cinture di sicurezza in auto laggiù hanno funzione puramente ornamentale, il casco serve solo ai killer motociclisti per non farsi riconoscere in viso, e avvertire tutti che sono in “missione”! Bassolino e Jervolino stanno pacificamente al loro posto come se nulla fosse, protetti dalla casta di cui sono emanazione. Pensate se una cosa simile fosse successa a Varese o Treviso. I rispettivi sindaci a quest’ora sarebbero già stati sollevati dall’incarico “de iure” e probabilmente incarcerati.
I Napoletani sono i peggiori, superano perfino i Rom.
Con essi condividono l’irriducibilità, la tendenza al furto e la malavoglia, ma sono ben più cattivi di questi. Agli inizi degli anni 80, all’apice della guerra di camorra tra la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo e la Nuova Famiglia (in vero un patto di famiglie malavitose) si ebbe la media di un omicidio al giorno nella SOLA zona di Napoli. A tutt’oggi, 2008, si registrano una decina di morti ammazzati al mese nella regione. Gli zingari mai sono arrivati a tanto.
A Napoli non vogliono fare la raccolta differenziata, per questo producono smisurata quantità di spazzatura. Però neanche tollerano le discariche legali. Ci sono inoltre interi impianti di riciclaggio dei rifiuti rimasti imballati e mai montati o installazioni completate da decenni che mai sono stati fatti funzionare.
Perciò bisogna spedire in Germania la “monnezza” su rotaia.
Non tutta la spazzatura finisce oltralpe.
Tutti i giorni dalla zona partenopea partono in treno (con i biglietti scontati pagati dalla regione!) orde di “lavoratori”, pendolari della rapina, bande dei Rolex che sciamano per tutto il centro nord a rubare. Così come partono furgoni e camion che risalgono la penisola con l’intento di caricare scooter e automobili fregati ovunque. E le rare volte che li arrestano per loro la “privacy” a nascondere l’origine etnica della criminalità.
Per non dire della marea di fondi “strutturali” europei, sussidi a fondo perduto, “prestiti d’onore” che inondano la regione per poi scomparire senza lasciare traccia. Al modo dei rifiuti tossici.
Sotto il Vesuvio si tengono frequentatissime manifestazioni e convegni dei NOTAV, ma solo contro le tratte del Norditalia. Nessuna manifestazione contro le in inutilissime e costosissime (e infiltratissime dalle mafie, strano?) ferrovie ad alta velocità che interessano la regione.
Non basta.
Per le tratte TAV Roma-Napoli e Napoli-Bari addirittura la sponsorizzazione di Legambiente. Strana associazione “ambientalista” secondo la quale le grandi opere sono inutili, frutto di tangenti, insostenibili per l’ambiente SOLO a nord di Roma. Tanto che, il sottoscritto ricorda chiaramente, tempo fa a una precisa domanda sul ponte sullo Stretto un titubante Realacci dovette arrampicarsi sugli specchi per non rispondere in merito.
In Padania c’è della gente che è finita in galera per essersi rifiutata di pagare l’odioso balzello, il canone Rai. In provincia di Caserta, stando ai dati dell’ufficio abbonamento Rai, vi il record “nazionale” di evasione della tassa di possesso del televisore (83% di renitenti) senza che mai zelanti finanzieri abbiano suggellato il televisore a chicchessia.
In materia di pensioni l’ex “campania felix” è una delle regioni peggiori, con i propri contributi previdenziali copre meno di un terzo della sua spesa previdenziale. E vedrete che all’imminente riforma delle pensioni “il colle” ammonirà sulla necessità di salvaguardare le pensioni “basse” quelle dei fannulloni e degli imbroglioni che di contributi all’Inps mai ne hanno versati.
Da poco in libreria “la deriva”, il nuovo atteso sforzo letterario della casta “unitarista” per obnubilare il popolino teledipendente. La solita enfasi del “siamo tutti uguali” della patetica coppia comica rispondente al nome di Rizzo&Stella (quest’ultimo sedicente “veneto” che parla solo male del Veneto e dei Veneti). Contro la mancata abolizione delle province e delle comunità montane additata come causa prima della catastrofe ambientale in corso e proposta come panacea per ogni male del paese!
L’eliminazione delle province servirebbe unicamente a restringere gli spazi democratici abolendo le assemblee elettive, non a sgonfiare le pletoriche e pleonastiche burocrazie inadempienti provinciali le quali sarebbero solo riallocate in qualche meandro parassitario del pubblico impiego (come ben spiegato da Berlusconi).
Per gli autori alla fine, la colpa è sempre loro, dei politici. Non dei dipendenti pubblici assenteisti, delle corporazioni e degli ordini professionali che impediscono ai giovani di emergere, dei baroni della medicina e di quelli delle università, inamovibili per istituzione, qualsiasi scempio commettano.
Nemmeno dei cittadini lamentosi, quando non seguono le regole della raccolta differenziata e quando considerano una scadenza tributaria un dovere facoltativo, o quando, cercando una “scorciatoia”, vanno loro dal politico a chiedere il favore.
Peccato però che in democrazia il re sia nudo (e il sovrano è il popolo) e il ceto politico è l’immagine di un paese, nei suoi vizi e nelle sue virtù. Ed è ciò che avviene in Campania come altrove del resto.
Invece, prevedibilmente, si sta definendo il potere della VERA casta: la mafia ubiquitaria, la magistratura assassina, le banche sanguinarie, i sindacati aguzzini e la Chiesa diabolica che dettano legge fregandosene altamente dei rappresentanti del popolo, gli autentici “editori” di Rizzo&Stella (1).
La “sparata” sui rifiuti dal Nord serve certamente a cercare di colpevolizzare il Settentrione in modo da fargli accettare di riempire le proprie discariche con i rifiuti “terronici”. Quelle poche ancora semivuote perché in Padania vi sono punte da record europeo nella raccolta differenziata.
Ecco come fanno le cose gli italiani, come funziona l’abusato concetto di “sistema paese” e “meritocrazia”.
Ovvio, perché i “poteri forti” sono senz’altro più forti della repubblichetta italiota delle banane.
Sappiatelo, il vostro “capo” dello stato, che a tutti costa dieci volte la regina agli inglesi, è un portaordini del clan dei Casalesi, il VERO stato della Campania.
Non mi stancherò mai di scriverlo, anche se non c’è più bisogno di provarlo.
L’italia è una pietosa, immonda, maligna messa in scena per i coglioni del Nord (e di tutto l’universo) che ancora pagano le tasse per sovvenzionare le caste “solari” e “ombra” in nome di un’inesistente “unità nazionale”.
Quanto ci vorrà ancora per capirlo?
Troppo tempo temo.
Non prima che le etnie immigrate si siano spartite le spoglie dell’ex belpaese per qualche sesterzio e il diritto di voto, a generare una nuova Bosnia, un grande Kossovo.
Per citare Hegel, la Storia ci insegna che noi non impariamo mai dalla Storia. Che se la bugia scientifica e la menzogna accademica sono insufflate dallo stato medesimo questo porta prima allo sfilacciamento, poi subito alla decomposizione dello stato stesso.
Ma la via della Storia è intrinsecamente retta e autoironica.
Correggerà se stessa.
L’italia sta per esplodere.
Catastrofe sociale a causa della feroce immigrazione aselettiva, precarizzazione selvaggia e svilimento del lavoro come valore; per queste stesse ragioni fallimento dei sistemi sanitari e previdenziali pubblici; collasso ambientale che si propagherà dal Lazio-Campania al resto della penisola. Calamità economica; complice l’incredibile crescita del costo dei combustibili ci stiamo avvicinando rapidamente al “blocco cardanico” con il crollo delle immatricolazioni di auto nuove e compravendita di case, al fallimento di migliaia di imprese, all’ammorbamento dei servizi pubblici ANCHE essenziali.
Infine l’insolvibilità del debito pubblico in un abisso senza fondo destinato ad avere ripercussioni perverse sulla moneta unica europea.
Dopo il crollo dell’economia padana, da ultimo, il “Napoletano”, i suoi scribacchini e connazionali Casalesi non avranno più nulla da depredare, più nessuno da insultare, più landa da parassitare.
E finalmente dovranno, loro pure, andare A LAVORARE se non vorranno morire d’inedia.
La giustizia terrena precederà la giustizia divina, stavolta.
F. Maurizio Blondet
1) Rizzo e Stella sono tra gli elementi di una “cricca” (nel senso dato a quel termine dal filosofo Popper), della quale fanno parte Travaglio, Grillo, Gabanelli, di falsi rivoluzionari il cui compito non è di denunciare o risolvere alcunché ma solamente di “unire il paese”.
http://falsoblondet.blogspot.com/
Anonimo
11 Agosto 2012 @ 11:12
a proposito di sperimenti, mi ha fatto tornare in mente una lettera (che purtroppo non ritrovo più) scritta da un terremoto dell'aquila, sul come veniva gestito vergognosamente le persone che si ritrovavano nelle tende ed avevano la chiarissima impressione di far parte di un esperimento di prigione a cielo aperto (ecco perché se la ridevano facendo lì il G8)
il che riconduce a Gaza
http://www.freedomflotilla.it/freedom-flotillabenvenuti-in-palestina/info-palestina/video/palestina-la-piu-grande-prigione-a-cielo-aperto-del-mondo/
e ai campi di concentramento pronti in america!
http://lalternativaisaia.blogspot.it/2009/04/800-campi-di-concentramento-in-usa.html
aquila ho ritrovato questa pagina che ne parla chiaramente con tutto di filmato "Yes We Camp – Direzione di Comando e Controllo"
http://www.shockjournalism.com/blog/?cat=50
E’ il 5 settembre 2009. Uno dei primi campi tendati che accolgono gli sfollati all’Aquila, quello di Piazza d’Armi, viene smantellato e ai giornalisti – se non accompagnati da funzionari della Protezione Civile – viene impedito di documentare le operazioni di smantellamento del campo stesso, in nome di una non meglio specificata tutela della privacy degli sfollati.
Naturalmente, il “blocco” per i giornalisti avveniva alla “garitta” d’ingresso al campo d’accoglienza – dove occorre consegnare i documenti per entrare, per non meglio precisate ragioni di sicurezza. I campi, peraltro, a differenza della precedente esperienza del terremoto di Marche e Umbria, sono addirittura recintati -, e non erano certo gli sfollati a chiedere che venissimo tenuti lontani. Altrettanto naturalmente, per deontologia professionale, non disturbo le persone che non volessero raccontare la loro esperienza o parlare con qualcuno. Anzi: al campo di Piazza d’Armi sono gli sfollati stessi a chiedere che entrassero giornalisti “non embedded”. Perché lo smantellamento del campo prevede anche che cambiassero “dimora”: molti passano dalle tende agli alberghi, non certo alle case promesse dal Governo Berlusconi.
Così, decido di telefonare all’ufficio stampa della Direzione di Comando e Controllo (Di.Coma.C), il quartier generale della Protezione civile (quella stessa Protezione Civile per la quale Franco Gabrielli chiede più poteri, dopo che la struttura, in seguito agli scandali aquilani, è stata depotenziata della sua possibilità di agire senza controlli preventivi).
Il quadro che emerge dalla telefonata, come potrete constatare, è semplicemente agghiacciante: stiamo parlando di una tendopoli di accoglienza degli sfollati. La tenda, in questi casi, diventa il domicilio dello sfollato.
UUBPF
Anonimo
30 Gennaio 2015 @ 22:12
Ciao Paolo, ho provato a fare una ricerca ed il libro che hai citato nell'articolo ed al quale si sarebbe ispirato Pasolini, mi pare di averlo trovato in vendita a questo link http://www.ibs.it/code/9788889416563/steimetz-giorgio/questo-e-cefis-l-altra.html
Ciao, articolo comunque molto interessante.
Sara A.C.
jing hoo
16 Dicembre 2017 @ 6:30
forse non tutti sanno o non lo si ricorda troppo spesso che durante il fascimo un ragazzo attentò alla vita il duce durante un comizio quel bambino venne arrestato dal padre di pasolini e poi dalla folla linciato.