di Luigi De Magistris
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Da Micromega.
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L’altro giorno, in uno dei tanti viaggi tra Napoli e Catanzaro, ascoltavo la bellissima canzone di Francesco De Gregori e mi venivano in mente frammenti di storia scritti da magistrati della Repubblica italiana. Pensavo al coraggio del Procuratore della Repubblica di Palermo, Gaetano Costa, che, da solo, si assunse la responsabilità di firmare degli ordini di cattura, al coraggio di Rosario Livatino ed Antonino Scopelliti che non piegarono la testa e decisero di esercitare il loro ruolo con rigore ed indipendenza, a quello di Paolo Borsellino che consapevole di quello che stava accadendo ai suoi danni cercava di fare presto per giungere alla verità e per comprendere anche le ragioni della morte di Giovanni Falcone e degli uomini della sua scorta.
Pensavo a quanta mafia istituzionale accompagna tanti eccidi accaduti negli ultimi trent’anni.
Pensavo a quello che sta accadendo in questi mesi in cui si consolidano nuove forme di “eliminazione” di magistrati che non si omologano al sistema criminale di gestione illegale del potere e che pretendono, con irriverente ostinazione, di adempiere a quel giuramento solenne prestato sui principi ed i precetti della Costituzione Repubblicana, nata dalla resistenza al fascismo.
Pensavo a quello che possono fare i singoli magistrati oggi per opporsi ad una deriva autoritaria che ha già modificato di fatto l’assetto costituzionale di questo Paese. Pensavo a quello che può fare ogni cittadino di questa Repubblica per dimostrare che, forse, ormai, l’unico vero custode della Costituzione Repubblicana non può che essere il popolo, con tutti i suoi limiti. In attesa di quel fresco profumo di libertà – del quale parla il mio amico Salvatore Borsellino e per il quale ci batteremo in ogni istante della nostra vita, in quella lotta per i diritti e per la giustizia che contraddistingue ancora persone che vivono nel nostro Paese – che ci farà comprendere quanto concreto sia il filo conduttore che accomuna i fatti più inquietanti della storia giudiziaria d’Italia degli ultimi 30 anni, non dobbiamo esimerci dall’evidenziare alcune brevi riflessioni. In attesa dei progetti di riforma della giustizia (che mi pare trovano d’accordo quasi tutte le forze politiche) che sanciranno, sul piano formale, l’ulteriore mortificazione dei principi di autonomia ed indipendenza della magistratura, non si può non rilevare che i predetti principi – che rappresentano la ragione di questo mestiere che, senza indipendenza ed autonomia, è solo esercizio di funzioni serventi al potere costituito – sono stati e vengono mortificati proprio da chi dovrebbe svolgere le funzioni di garanzia e tutela di tali principi.
Dall’interno della Magistratura, in un cordone ombelicale sistemico di gestione anche occulta del potere, con la scusa magari di evitare riforme ritenute non gradite, si procede per colpire ed intimidire (anche con inusitata deprecabile violenza morale) chi, all’interno dell’ordine giudiziario, non si omologa, non intende appartenere a nessuno, non vuole assimilarsi alla gestione quieta del potere, ma rimane fedele ed osservante dei valori costituzionali di uguaglianza, libertà ed indipendenza che chi dovrebbe garantirne tutela – anche con il sistema dell’autogoverno – tende, in realtà, a voler governare, dall’interno, la magistratura rendendola, di fatto, prona ai desiderata dei manovratori del potere. Ma non bisogna avere timore. La storia – ed ancora prima la conoscenza e la rappresentazione di fatti quando essi saranno pubblici – ci faranno capire ancor meglio di quanto tanti hanno già ben compreso, le vere ragioni poste a fondamento di prese di posizione anche di taluni magistrati (alcuni dei quali ritengono anche di svolgere una funzione di “rappresentanza”, in realtà, concretamente, insussistente). Quello che rileva in questo momento e che mi pare importante è che, in attesa del fresco profumo di libertà, che spazzerà via alcuni protagonisti indecenti di questo periodo, ogni magistrato abbia un ruolo attivo, non si disorienti, diventi attore principale – nel suo piccolo ma nella grande “forza” di questo mestiere che richiede oneri prima ancora che onori – della salvaguardia dei valori costituzionali. Ognuno di noi, chi ha deciso di fare questo lavoro con amore, passione e forte idealità, ha un luogo, interno alla propria coscienza, al proprio cuore ed alla propria mente, dal quale attingere forza e determinazione nei momenti bui. E’ questa l’ora delle risorse auree: se insieme sapremo esercitare le nostre funzioni in autonomia, libertà, indipendenza, senza paura di essere eliminati da intimidazioni istituzionali o da “clave” disciplinari utilizzate in violazione della Costituzione Repubblicana.
Per me, le riserve energetiche sono state e sono tuttora, soprattutto, le immagini di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, anche perché nei giorni delle stragi mafiose – con riferimento alle quali attendiamo verità e giustizia anche per le complicità sistemiche intranee alle Istituzioni – avevo appena consegnato gli scritti nel concorso in magistratura. Quando Antonino Caponnetto disse che tutto era finito, nel mio cuore ed in quello di molti altri magistrati è scattata una molla per dimostrare che non doveva essere così, che, invece, bisogna lottare e non mollare mai. Anche nella certezza di poter morire – come diceva Paolo Borsellino nella consapevolezza che tutto potesse costarci assai caro – vi sono magistrati che ogni giorno cercano di applicare, nei provvedimenti adottati, il principio che la legge è uguale per tutti. Da quando le organizzazioni mafiose hanno dismesso la strategia militare di contrasto ed eliminazione dei rappresentanti onesti e coraggiosi delle Istituzioni, il livello di collusione intraneo a queste ultime si è consolidato enormemente, tanto da rappresentare ormai quasi una metastasi istituzionale che conduce alla commissione di veri e propri crimini di Stato.
Questo comporta che oggi dobbiamo difendere, ogni giorno e con i denti, la nostra indipendenza e l’esercizio autonomo della giurisdizione – nell’ossequio del principio costituzionale sancito dall’art. 3 della Costituzione – anche da veri e propri attacchi illeciti, talvolta condotti con metodo mafioso, provenienti dall’interno delle Istituzioni.
Che può fare, allora, un magistrato? Che può fare un Uditore Giudiziario che a febbraio prenderà le funzioni giurisdizionali? Che può fare un Giudice civile? Che può fare un Giudice del Tribunale del Riesame? Che può fare un Giudice del settore penale? Che può fare un Pubblico Ministero? Che possiamo fare quelli di noi che non si piegano al conformismo giudiziario? Che possiamo fare quelli che vogliono esercitare solo questo lavoro con dignità e professionalità, senza pensare a carriere interne o esterne all’ordine giudiziario? Credo che la ricetta è semplice, anche se sembra tutto così complicato in questo periodo così buio per la nostra Costituzione per la quale non dobbiamo mai smettere di combattere: si deve decidere senza avere paura – innanzi tutto di chi dovrebbe tutelarci e che si dimostra sempre più baluardo di certi centri di interessi e poteri, nonché fonte di pericolo per l’indipendenza del nostro stupendo lavoro –, senza pensare a valutazioni di opportunità, senza scegliere per quella opzione che possa creare meno problemi, decidere nel rispetto delle leggi e della Costituzione, pronunciarsi nel segno della Verità e della Giustizia. In tal modo, avremmo adempiuto, con semplicità e nello stesso tempo con coraggio, al nostro mandato, la coscienza non si ribellerà con il trascorrere del tempo, magari potremmo anche capitolare, ma, come dice Salvatore Borsellino, lo avremmo fatto senza “esserci venduti”. Non avremo svenduto la nostra indipendenza, non avremo piegato la nostra coscienza, non avremo abdicato al nostro ruolo, non avremo abbassato la testa: ci ritroveremo con la schiena dritta, con il morale alto, con il rispetto di tutti (anche dei nostri avversari). Questo ci chiedono le persone oneste: di non “consegnarci” e mantenere alto il prestigio dell’ordine giudiziario in un momento in cui la questione morale assume connotati epidemici anche al nostro interno. Non bisogna avere paura di un potere scellerato che pretende di opprimere la nostra libertà ed il nostro destino. Ai giovani colleghi mi permetto, con umiltà e per l’immenso amore che preservo per questo lavoro, di esortarli a non temere mai le decisioni giuste e di perseguire sempre la strada della giustizia e della verità anche quando questa può costare caro. Io ero consapevole che mi avrebbero colpito e che mi avrebbero fatto del male, ma non ho mai piegato, nemmeno per un istante, il percorso delle mie scelte ed oggi mi sento, come sempre, sereno, ricco di energie, molto forte, perché dentro il mio cuore e la mia mente sono consapevole di aver espletato ogni condotta nell’interesse della Giustizia e nel rispetto delle leggi e della Costituzione Repubblicana. Non ascoltate quelle sirene, anche interne alla nostra categoria, che vi inducono – magari in modo subdolo e maldestro – a piegare la testa in virtù di una pseudo-ragion di stato che consisterebbe nel pericolo imminente di riforme sciagurate, per evitare le quali dobbiamo, strategicamente, “girarci” dall’altra parte quando ci “imbattiamo” nei cd. “poteri forti”. Le riforme – anzi le controriforme – ci saranno comunque, forse saranno terribili, ma almeno non dobbiamo essere noi a dimostrarci timorosi e con le gambe molli, malati, come diceva Piero Calamandrei, di agorafobia. L’indipendenza si difende senza calcoli e ad ogni costo, l’amore della verità può costare l’esistenza. Ed essa si difende anche da chi la mina, in modo talvolta anche eversivo, dal nostro interno. Nella mia esperienza gli ostacoli più insidiosi sono sempre pervenuti dall’interno della nostra categoria: non sono pochi i magistrati, oramai, pienamente inseriti in un sistema di potere criminale che reagisce alle attività di controllo e che si muove, dal sistema, per evitare che sia fatta verità e giustizia su tanti fatti criminali inquietanti avvenuti nella storia contemporanea del nostro Paese.
Sono convinto che la magistratura non soccomberà definitivamente solo se saprà ancora esercitare la sua funzione senza paura, ma con coraggio, nella consapevolezza che anche da soli, nella solitudine propria della nostra funzione, quando ognuno di noi deve decidere e mettere la firma sui provvedimenti, e, quindi, valutare fatti e circostanze, lo farà senza farsi intimidire dalle conseguenze del suo agire. La paura rende gli uomini schiavi, così come le decisioni dettate con un occhio a carriere e posti di comando sono destinate a mortificare le funzioni prima ancora che rendere indegne le persone che le rappresentano. Quindi, in definitiva, la storia la dobbiamo scrivere anche noi, nel nostro piccolo mondo, pur nella consapevolezza che alcuni di noi pagheranno un prezzo ingiusto e magari anche molto duro, ma questo è per certi versi ineluttabile quando si è deciso di svolgere una funzione che ci impone di difendere, nell’esercizio della giurisdizione, i valori di uguaglianza, libertà, giustizia, verità, quali effettivi garanti dei diritti di cui i cittadini, ed in primis i più deboli, ci chiedono concreta tutela.
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Luigi De Magistris è giudice del Riesame a Napoli
Ekg
20 Gennaio 2009 @ 7:44
Era doveroso postare questo articolo, ora sappiamo per certo chi farà fuori il magister e perché 🙁
Anonimo
20 Gennaio 2009 @ 10:20
HO trovato questo racconto su un blog e vorrei dedicarlo ai martiri di Gaza
Un Professore universitario di filosofia in un noto College sfidò i suoi studenti con la seguente domanda: “Dio ha creato tutto ciò che esiste?”
Un coraggioso studente rispose: “Sì, lo ha fatto!” “Dio ha davvero creato tutto?” ribadì il Professore.
“Sì Signore, sicuramente!” rispose lo studente.
Il Professore allora disse: “Se Dio ha creato tutto, allora ha creato il male; e, dato che il male esiste, e secondo il principio che le nostre opere definiscono chi siamo, allora possiamo supporre che Dio sia malvagio!”
Lo studente rimase in silenzio e non poté rispondere alla definizione ipotetica del Professore. Egli, fiero di sé, si vantò con la classe che, ancora una volta, aveva dimostrato l’inutilità di una fede religiosa.
Un altro studente alzo la mano e disse: “Posso farle io una domanda, Signor Professore?” “Ma certo!” disse lui.
Lo studente si alzò e chiese: “Professore, il freddo esiste?”
“Ma che domanda è? Certo che esiste! Non hai mai sentito freddo?”
Gli altri studenti si misero a ridere della domanda, ma il giovane rispose: “In verità, Signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della fisica, ciò che noi consideriamo freddo è semplicemente la mancanza di calore.
Ogni corpo o oggetto è suscettibile a studio quando ha o trasmette energia, ed il calore è ciò che fa avere o trasmettere energia a un corpo o materia. Lo zero assoluto, meno 460° Farenheit, è l’assenza totale di calore; ed a quella temperatura, ogni corpo o materia diviene inerte ed incapace di reazione.
Il freddo non esiste: abbiamo creato noi questa parola per descrivere come ci sentiamo quando non c’è calore.”
Lo studente continuò: “Professore, esiste il buio?” Il Professore rispose: “Certo!”
Lo studente rispose ancora: “Ancora una volta la devo contraddire, non esiste nemmeno il buio. Il buio è in verità solo l’assenza della luce. Possiamo studiare la luce, ma non il buio.
In effetti possiamo usare il Prisma di Newton per dividere la luce bianca in molti colori e studiare le varie lunghezze d’onda di ogni colore, ma non si può misurare il buio. Un semplice raggio di luce può penetrare in un mondo di tenebre ed illuminarlo.
Come facciamo a sapere quanto sia buio uno spazio? Misuriamo la quantità di luce presente in esso, esatto? Il buio è un termine usato dall’uomo per descrivere ciò che succede quando non c’è presenza di luce.”
Infine, il giovane chiese: “Professore, il male esiste?”
Adesso incerto, il Professore rispose: “Certo, come ho detto prima, lo vediamo tutti i giorni; è evidente negli esempi quotidiani del comportamento inumano dell’uomo verso i suoi simili.
E’ presente nella moltitudine di crimini e di violenza che vediamo ovunque nel mondo. Queste cose sono solo manifestazioni del male.”
Lo studente rispose: “Il male non esiste, Signore, o perlomeno non esiste di per sé; il male è semplicemente l’assenza di Dio.
Come per il freddo o il buio, è una parola che l’uomo ha inventato per descrivere l’assenza di Dio.
Dio non ha creato il male. Il male è il risultato di ciò che avviene quando l’uomo non ha l’amore di Dio nella sua vita.
E’ come il freddo che si sente quando manca il calore, o il buio che si percepisce quando non c’è luce.”
Lo studente si mise a sedere, e nel silenzio generale così fece anche il Professore.
Questa è una storia vera, e il nome dello studente è Albert Einstein.
Scire
Anonimo
20 Gennaio 2009 @ 12:14
a me piace di più un’altra “spiegazione”:
Dio ha creato solo il “bene” e ha fornito l’uomo di libero arbitrio; se l’uomo segue le leggi divine compie il “bene”, se non le segue compie il “male”; il male è creato dall’uomo che non segue la leggi divine. E questo si riallaccia pesantemete al relativismo morale dei massoni, alla creazione delle eggregore ecc. ecc.
Anonimo
20 Gennaio 2009 @ 12:43
De Magistris indagava su Prodi e la Loggia di San Marino ed è stato stoppato.
L’ONU è un’istituzione voluta dalla Massoneria.
Sono di oggi i rumors su Prodi che aspirerebbe a diventare segretario generale dell’ONU (http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-2837.htm).
Tranquilli … sono solo coincidenze!
E non fate i complottisti!
ke
Anonimo
20 Gennaio 2009 @ 13:06
ucciso avvocato difensore dei diritti umani, che denunciava il totale asservimento della magistratura al potere
con lui uccisa una giovane giornalista scomoda, che seguiva le orme della sua collega uccisa un anno fa
è la stessa storia che si ripete in tutto il mondo
corrado
Anonimo
20 Gennaio 2009 @ 13:28
“Dio ha creato solo il “bene” e ha fornito l’uomo di libero arbitrio; se l’uomo segue le leggi divine compie il “bene”, se non le segue compie il “male””
Ma Dio sa già, oppure no, se la tal persona compirà il bene o meno?
Essendo Dio (per definizione) atemporale, allora per lui non esiste il futuro, dovrebbe quindi conoscere già tutto.
Q.
Anonimo
20 Gennaio 2009 @ 13:53
ok, però intanto hanno fatto fuori (fortunatamente solo metaforicamente e non fisicamente come successe con falcone, borsellino e scopelliti): de magistris, apicella e i pm di salerno. A catanzaro si è “immolato all’altare” solo il pg e due miseri pm. Dolcino FAvi che fine ha fatto????????? Per chi non non lo sapesse è presumibile che lui sia il raccordo tra mafia, massoneria e politica.
Gianni
Tua madre Ornella
20 Gennaio 2009 @ 15:14
Io penso che questo sia davvero
un momento triste e buio della nostra storia ….
Un caro saluto Paolo!
Ornella
Paoloblogger
20 Gennaio 2009 @ 15:30
Credo che abbia ragione la signora Ornella, siamo vicini al punto di non ritorno, ma io ci spero ancora.
X Corrado
Ti consiglio di leggere il libro “Proibito parlare” della Politkovskaya, e vedrai che è anche peggio, io l’ho lasciato a metà.
Ciao
Anonimo
20 Gennaio 2009 @ 16:33
De Magistris è davvero un grande uomo.
Antonella
mat86
20 Gennaio 2009 @ 17:39
stupendo articolo
“Da quando le organizzazioni mafiose hanno dismesso la strategia militare di contrasto ed eliminazione dei rappresentanti onesti e coraggiosi delle Istituzioni, il livello di collusione intraneo a queste ultime si è consolidato enormemente, tanto da rappresentare ormai quasi una metastasi istituzionale che conduce alla commissione di veri e propri crimini di Stato.”
Parole gravissime ma vere
ieri mio padre di fronte al telegiornale che descriveva la “guerra fra procure” ha detto: “i magistrati sono come dei bambini, han bisogno che qualcuno li controlli!”
ecco il risultato dei messaggi diffusi dagli organi di informazione! 🙁
mat86
20 Gennaio 2009 @ 17:43
@scire
veramente una bella storia, non la conoscevo, grazie
Anonimo
20 Gennaio 2009 @ 18:23
lo so che è fuori tema, ma l’ho letto solo pochi minuti fa.
sul profilo di rino gaetano sul sito last fm (http://www.lastfm.it/music/Rino+Gaetano/+wiki) c’è scritto:
“Purtroppo la carriera di Rino Gaetano si interruppe tragicamente con la sua morte, avvenuta a soli trent’anni, in un incidente stradale a Roma il 2 giugno 1981, quando la sua Volvo 343 si schiantò contro un camion sulla via Nomentana all’altezza dell’incrocio con via XXI aprile. Sia pur prontamente soccorso, Gaetano, in fin di vita, venne rifiutato da cinque ospedali, una circostanza sorprendentemente simile a quella narrata in uno di suoi primi testi, e morì per la gravità delle ferite riportate, a pochi giorni di distanza dalla data fissata per il suo matrimonio.”
su questo blog avevo letto che si trattava di una renault 4 rossa, osbaglio? come mai quest’incongruenza?
e ancora:
“Nel novembre 2007 è stata trasmessa su Rai Uno una miniserie tv in due puntate sulla vita del cantante intitolata Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu, diretta da Marco Turco e interpretata da Claudio Santamaria, fiction bersaglio di molte critiche, soprattutto da parte della sorella del cantautore, Anna Gaetano, in quanto giudicata poco veritiera, molto romanzata e troppo subordinata alle esigenze televisive. Antonello Venditti, che è stato fino alla morte amico del cantautore, ha dichiarato espressamente che nella mini-serie di Rai Uno è stata ignorata la dipendenza che Gaetano aveva dalla cocaina, probabilmente concausa della sua morte. Sua sorella Anna si è molto arrabbiata nei confronti del cantautore romano, replicando che suo fratello è morto soltanto per colpa di un tragico incidente.”
brav’uomo venditti, vero?
miw
Stefania Nicoletti
20 Gennaio 2009 @ 18:30
Niw,
nell’articolo su Rino Gaetano abbiamo parlato delle dichiarazioni di Venditti.
http://paolofranceschetti.blogspot.com/2008/12/blog-post.html
Non abbiamo specificato che modello di auto guidava. Abbiamo solo detto che ebbe un incidente d’auto, che ne ebbe un altro pochi giorni prima e che comprò un’auto identica, ma senza dire che auto fosse. Comunque era la Volvo 343.
La Renault 4 rossa, invece, è l’auto in cui venne fatto trovare il corpo di Aldo Moro.
Anonimo
20 Gennaio 2009 @ 19:01
ops! scusate, ho letto così tante cose tutte insieme che ormai faccio i mix.
miw
leam
20 Gennaio 2009 @ 20:13
saluti ,
definire il MALE come ASSENZA DI DIO , è un giochetto dialettico .
se DIO è IL TUTTO , ciò significa che è ONNICOMPRENSIVO , cioè OGNI ELEMENTO DELL’ESISTENZA FA PARTE DI DIO , chiamiamolo male o assenza di Dio .
per assurdo Dio è il Diavolo , diceva Kremmerz .
Anonimo
20 Gennaio 2009 @ 22:05
PD: “D” come Democratico o “D” come De Benedetti?
http://www.movisol.org/09news015.htm
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 1:32
TG2 ULTIMA EDIZIONE.Servizio sul suicidio di un gioiellere della provincia di Viterbo. Prima ha ammazzato la moglie (che amava moltissimo) a colpi di roncola dopo aver cercato invano di soffocarla, poi si è impiccato al balcone o alle scale, non ricordo. Ha lasciato un biglietto:”Mio figlio non c’entra, sono stato io”. Dicono soffrisse di depressione. Aveva tre gioiellerie, la moglie in passato aveva avuto il cancro e forse, dopo anni, si era riaffacciato. Il padre del gioiellere, gioielliere a sua volta, si era suicidato alla stessa età (55 anni) e lui non aveva mai capito il perchè.
In chiusura del servizio, primo piano lungo su di una rosa rossa.
Direi che gli ingredienti ci sono tutti.
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 9:57
Citazione:
saluti ,
definire il MALE come ASSENZA DI DIO , è un giochetto dialettico .
se DIO è IL TUTTO , ciò significa che è ONNICOMPRENSIVO , cioè OGNI ELEMENTO DELL’ESISTENZA FA PARTE DI DIO , chiamiamolo male o assenza di Dio .
per assurdo Dio è il Diavolo , diceva Kremmerz .
Con rispetto parlando, molti dei ragionamenti (?) che leggo attorno all’argomento “Dio” mi sembrano parecchio “categoria: masturbazione mentale”.
Se Dio fosse qualcosa di comprensibile con una logica (?) di tale elementarità non credo che sarebbe alla base di nulla di più complesso del Lego.
Fuzzy
mat86
21 Gennaio 2009 @ 11:29
sul suicidio del gioielliere ho sentito puzza di “gembriulino” anch’io, al tg1 di ieri sera alla frase finale “…suicidio inspiegabile” han messo in primo piano una rosa rossa…prego firmate qui, grazie
e la vicenda della disabile Annarita Marino? 33 rose per scusarsi dell’accaduto
http://www.riviera24.it/articoli/2009/01/20/53707/il-direttore-oviesse-a-imperia-doveroso-incontrare-annarita-e-scusarsi-fotoservizio
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 11:31
Per dire che il male è assenza di Dio bisognerebbe poter affermare con certezza che Dio esiste.
Nel frattempo, usando la stessa logica, possiamo affermare che esistono domande e risposte. Quando ci sono le risposte, c’è la normalità. Dio è l’assenza di risposte.
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 11:36
Le parole di Einstein indicano la sua appartenenza alla massoneria.
L’idea secondo cui il male non esiste é la base delle teorie gnostiche ed esoteriche che pervadono la massoneria ed il giudaismo talmudico e che arrivano a giustificare il sacrificio umano.
Stefania Nicoletti
21 Gennaio 2009 @ 12:29
Ciao Mat86,
vedo che hai notato anche tu le “anomalie” del TG1 di ieri sera 🙂
Abbiamo messo un topic sul forum:
http://poteriocculti.mastertopforum.net/viewtopic.php?t=58
Questo invece è sull’omicidio suicidio di Viterbo (con il servizio del TG1):
http://poteriocculti.mastertopforum.net/viewtopic.php?t=50
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 13:29
…se il tutto l’ha creato dio….dio chi l’ha creato,o meglio dio ha un io o non ce l’ha? Se ce l’ha…come si chiama di cognome??? Tiramolla
mat86
21 Gennaio 2009 @ 13:45
ciao Stefania!grazie dei links, giustamente devo commentarli sul forum e non qui 😉
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 14:24
Nel Corano Dio è descritto così:
Allah! Non c’è altro dio che Lui, il Vivente, l’Assoluto . Non Lo prendon mai sopore né sonno. A Lui appartiene tutto quello che è nei cieli e sulla terra. Chi può intercedere presso di Lui senza il Suo permesso? Egli conosce quello che è davanti a loro e quello che è dietro di loro e, della Sua scienza, essi apprendono solo ciò che Egli vuole. Il Suo Trono è più vasto dei cieli e della terra, e custodirli non Gli costa sforzo alcuno. Egli è l’Altissimo, l’Immenso .(Corano, II-255)
1. Di’: «Egli Allah è Unico,
2. Allah è l’Assoluto*.
3. Non ha generato, non è stato generato
4. e nessuno è eguale a Lui».
(Corano, CXII)
*[Colui verso il Quale tendono tutte le creature, Colui che è Unità assoluta, l’Impenetrabile, l’Eterno; questi alcuni dei significati di «as-Samad» che abbiamo tradotto con “ l’Assoluto”]
goober
21 Gennaio 2009 @ 15:00
http://www.facebook.com/ext/share.php?sid=50214090806&h=VP52Z&u=CiKLy
Questo è il link al libro di Morrone sulla vicenda DE MAGISTRIS.
SI PUò SCARICARE GRATIS!!!!!
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 15:04
Omicidio-suicidio Viterbo
Scusate, ma non ho il tempo di registrarmi al forum, per cui ve la lascioa qui:
Qui il link alla fotografia del numero civico:http://www.tusciaweb.it/notizie/2009/gennaio/21_1tragedia_
ci sono anche altre foto. Le salme sono state portate all’ospedale di Civita Castellana, il più lontano da Canino, rispetto ad altri 3 o 4 ospedali più vicini. In ultimo, mi dicono che di questo periodo le rose fioriscono raramente, tanto è che sul balcone della casa ci sono vasi con piante secche e solo un vaso con due fiori rossi.Ultima osservazione, tutti parlano del grande amore che legava i due coniugi. Bè, se ami qualcuno, lo uccidi in un altro modo, non a roncolate, dopo aver cercato di soffocarlo. Questo, almeno, secondo me.
^^^MAESTRO DI DIETROLOGIA^^^
21 Gennaio 2009 @ 15:12
QUESTO COMMENTO L’ HO GIA’ SCRITTO TEMPO FA, A MIO AVVISO PUO’ TORNARE UTILE ALLA DISCUSSIONE IN CORSO SULL’ ESISTENZA DI DIO…
IL MONDO E’ UN’ ILLUSIONE… CORRISPONDE IN TERMINI UMANI ALLO SPECCHIO DI DIO… POTREMMO MEGLIO DIRE UNA PROIEZIONE AD ALTO LIVELLO…
LA GRANDEZZA NON STA NELL’ INFINITO UNIVERSO, MA NEL MINUSCOLO E INSIGNIFICANTE CERVELLO UMANO, O MEGLIO IN TUTTO CIO’ CHE E’ MICROSCOPICO…
LA VERITA’ RISIEDE NELLE PICCOLE COSE, NEI DETTAGLI, IN QUALCHE GENE IN PIU’ CHE STABILISCE E DETERMINA LA SESSUALITA’ DI UN ESSERE VIVENTE…
LA VERITA’, O MEGLIO LA/LE REALTA’
SONO TANTE PICCOLE COSE…
L’ INTIMITA’ E IL PENSIERO ASTRATTO RISIEDONO NEL NOSTRO CERVELLO NON IN CIELI SCONFINATI…
TUTTO IL RESTO SONO SOLO FORME MENTIS, FROIDIANAMENTE, PROIEZIONI CHE CREANO LA REALTA’…
DIO ESISTE SOLO COME CONCETTO NON COME ESSERE SUPERIORE…
DIO E’ DELL’ IO, O MEGLIO APPARTIENE ALL’ IO…
QUINDI DIO ESISTE VERAMENTE.. COME ESISTONO REALMENTE I NOSTRI PENSIERI E LE NOSTRE EMOZIONI…
DIO, E’ ENERGIA PRIMORDIALE CHE MUOVE ATTRAVERSO L’ AMORE LA NECESSITA’ DI EVOLVERSI IN ALTRE FORME DI REALTA’…
LA NOSTRA REALTA’ E’ L’ EMANAZIONE DI QUELLA ENERGIA…O MEGLIO, LA SUA PROIEZIONE…
CIO’ CHE VEDIAMO E’ UN ‘ ILLUSIONE,
UNICA VERITA’ IN QUANTO REALMENTE ESISTENTE…
NOI SIAMO IL SOGNO DI DIO CHE SI ” MATERIALIZZA” ATTRAVERSO LA NOSTRA ” FEDE “.
NOI CI AFFIDIAMO E DELEGHIAMO LA NOSTRA ANIMA AD UN PENSIERO E FACENDOLO NOSTRO CREIAMO DIO…
QUINDI DIO CREA LA REALTA’ MA AL TEMPO STESSO HA BISOGNO DELLA STESSA REALTA’ PER ESISTERE…
NON POTREBBE ESISTERE DIO SE NON ESISTESSE LA REALTA’ CHE LO SOGNA E LO PROIETTA…
UN DIO IMMOBILE SAREBBE FINITO E NON INFINITO…
ESSENDO DIO IL CONCETTO CHE RACCHIUDE IL TUTTO, E PER TUTTO INTENDO IL MONDO, INFINITI UNIVERSI, LE IDEE, I CONCETTI, LE VIBRAZIONI, I SOGNI , LE NUMEROSE POSSIBILITA’ MAI ACCADUTE MA IN POTENZA POSSIBILI E TUTTO CIO CHE NON POSSIAMO COMPRENDERE,
CREDERE IN DIO NON SIGNIFICA VOLGARMENTE CREDERE ALLE RELIGIONI O AD UN ESSERE SUPERIORE MA CREDERE IN NOI STESSI E COMPIERE IL BENE…
NON E’ UN DISCORSO GERARCHICO, DIO
E’ INFINITAMENTE GRANDE IN QUANTO E’ INFINITAMENTE PICCOLO…
OGNI COSA NELLA NOSTRA REALTA’ EMANA ENERGIA ED E’ POSITIVA…
L’ OVVIO SI TRASCURA … MA LA VERITA’ E’ IN TUTTE LE COSE E BASTA AMARE ED IDENTIFICARSI CON CHI SOFFRE PER CAPIRE CHE SIAMO EMANAZIONE DELLA STESSA ENERGIA…
FARE IL BENE AL PROSSIMO E’ COSA CONVENIENTE ED INTELLIGENTE PRIMA CHE UNA BUONA AZIONE…
CHI CONOSCE O INTUISCE LA VERITA’ LAVORA PER IL PROSSIMO E GIOISCE DEL FATTO CHE EGLI POSSA TRARNE VANTAGGIO…
LA VERITA’ NON RISIEDE IN ALTRI MONDI MA DENTRO DI NOI…
SIAMO NOI CON LE NOSTRE ENERGIE CHE MUOVIAMO LE COSE E LE CREIAMO…
L’ ARTE E’ ELEVAZIONE DELLO SPIRITO ED AVVIENE QUANDO LO SPIRITO SI SINTONIZZA NEL MONDO DELLE IDEE PLATONICO COGLIENDO MEDIANICAMENTE ” FRAMMENTI DI VERITA’ E DI BELLEZZA ” PER PORTARLI NELLA NOSTRA REALTA’ MATERIALE…
DIO E’ UNA NOSTRA FORMA MENTIS IN DIVENIRE, ESSENDO INFINITO E NON IMMOBILE, NOI SIAMO LA SUA PROIEZIONE…
LA REALTA’ E’ LA MANIFESTAZIONE SUBLIME DI QUESTO ATTO E FA SI CHE DIO ESISTA…
NON ESISTEREBBE DIO SENZA LA SUA MANIFESTAZIONE…SAREBBE COME RIDURLO AD UN PRINCIPIO FINITO E QUINDI ALLA SUA NON ESISTENZA…
AD UN LIVELLO PIU’ ALTO SI POTREBBE ANCHE DIRE CHE NON IMPORTA SE DIO ESISTA OPPURE NO…
PERCHE’ DIO COME FORMA MENTIS INFINITA’ ESISTE E CONTEMPORANEAMENTE NON ESISTE…
O MEGLIO, CONTEMPLA LA POSSIBILITA’ QUANTISTICA DI ESSERE E NON ESSERE,
SE ESITESSE E BASTA SAREBBE FINITO.
PARADOSSALMENTE DIO ESISTE ANCHE PERCHE’ NON ESISTE…
DIO RAPPRESENTA UNA POSSIBILITA’ CHE QUESTO ACCADA, ED E’ LA POSSIBILITA’ DEL FATO/DESTINO/CASO CHE SI CONTORCE SU SE STESSA INFINITAMENTE E CIRCOLARMENTE PER SEMRE E ” PER MAI “ …
Stefania Nicoletti
21 Gennaio 2009 @ 15:17
Grazie anonimo.
Ora lo metto io sul forum. C’è anche un video.
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 15:42
La cosa buona del ^^^MAESTRO DI DIETROLOGIA^^^ è che scrive in maiuscolo, si nota subito, così si possono passare a piè pari i suoi vaneggiamenti
^^^MAESTRO DI DIETROLOGIA^^^
21 Gennaio 2009 @ 15:54
CARO ANONIMO, MI FA PIACERE CHE LEGGI I MIEI VANEGGIAMENTI COSI’ AVRAI MATERIALE SU CUI RIFLETTERE.
VEDO CHE A MOLTI DA FASTIDIO IL CARATTERE MAIUSCOLO, NN CAPISCO PERCHE’…
A ME DA FASTIDIO IL CARATTERE MINUSCOLO PERCHE’ CI VEDO.
E POI FIRMATI COL TUO NOME CI SONO TROPPI ANONIMI…
CON AFFETTO
MAESTRO DI DIETROLOGIA
leam
21 Gennaio 2009 @ 16:05
saluti
per Fuzzy ,
sono contento che hai colto il fattore masturbativo sulle teorie mistiche di Einstein .
anch’io ho giocato sulla dialettica , è l’unica possibiltà che abbiamo per comunicare . Personalmente quando incontro gente , anche di religioni differenti , che parlano di Dio , preferisco tacere .
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 16:30
…si ma dio che numero di scarpe porta? Tiramolla
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 16:30
^^^MAESTRO DI DIETROLOGIA^^^la questione non è la forma, ma la sostanza
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 16:47
Cari Paolo e Solange, vi seguo e vi stimo. Saprete certo che il 28 mattina a Roma è stata organizzata una manifestazione per Apicella e De magistris…saprete anche che ha aderito Beppe Grillo. Vorrei sapere cosa ne pensate della sua adesione e se ci sarete (spero di si, mi sembra un vostro obbligo morale
Ciao , siete forti
Vanni
^^^MAESTRO DI DIETROLOGIA^^^
21 Gennaio 2009 @ 16:50
ANONIMO APPUNTO E’ LA SOSTANZA…
VEDO CHE NN HAI CAPITO NULLA
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 17:45
A testimonianza che esiste un Dio creatore,c’è la perfetta e complicata macchina che è il corpo umano.Quale evento dovuto al caso
potrebbe aver dato origine a tale prodotto?
Diceva un saggio che le ragioni degli atei lo convincono dell’esistenza di Dio più che le ragioni dei credenti.
Tutti le persome nascono buone.E’ la libertà dell’uomo che lo porta a scelte a volte disastrose.Ma se intervenisse sempre Dio per evitare i disastri l’uomo non sarebbe più libero di scegliere.
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 17:55
Quanta sicurezza! Wow….mah…nessuno può dimostrarlo con fatti concreti…sempre intendendo dio come un essere personale,perchè se dio avesse un’io chi poi sarebbe il suo creatore? Tiramolla
Marco P
21 Gennaio 2009 @ 18:04
Tiramolla. Dio porta il 33, ovviamente. Qualcuno dice il 51…
Ma dipende dalle teorie
Paolo Franceschetti
21 Gennaio 2009 @ 18:06
Vanni..
Il 28 purtroppo non ci sono. Altrimenti penso proprio che verrei.
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 18:11
…beh però ha i piedi piccolini! Me lo facevo più grande… Tiramolla
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 18:16
A parte gli scherzi:complimenti Paolo per gli argomenti interessanti. Tiramolla
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 18:32
Oh! più “complottista” di Grillo
“Io so che la criminalità organizzata e la MASSONERIA comandano in Calabria e anche a Roma”
Barzo
21 Gennaio 2009 @ 18:35
l’uomo è una macchina perfetta per te che sei uomo narcisista. Cioè, nel caso di scarlett johansson il discorso è valido, ma ho sentito una volta un gatto dire che è l’essere gatto la macchina perfetta. Per Montezemolo invece è la ferrari.
leam
21 Gennaio 2009 @ 18:50
per Tiramolla ,
il gallo canta persino la mattina in cui finisce in pentola .
Anonimo
21 Gennaio 2009 @ 18:52
Ho letto gli argomenti su Dio.Quando i non credenti non hanno argomenti la buttano in farsa.
Da sempre l’uomo si domanda che senso ha la vita.E a questa domanda ognuno deve dare la sua risposta.
33
21 Gennaio 2009 @ 19:14
Le rose di viterbo sono piu’ rosse e hanno tante spine, se le cogli pentirtene potrai ora che la voce raggiunge il cielo e mai piu’ si plachera’.
Ma tornare indietro non potrai perche’ tempus fugit e le spine non sono pensieri astratti ma il destino tuo che si ferma al battito di 33 portali.
30 ne hai attraversati 3 ne rimangono prima del sonno eterno.
Il serpente di fuoco ti avvolge e ti illumina ora che hai superato la soglia del consentito.
Non piu’ la strada ma l’ acqua ti tradira’ per sempre!
Aquila
21 Gennaio 2009 @ 20:40
@ 33:
“…e le porte degli inferi non prevarranno…”
Matteo 16,18
Barzo
21 Gennaio 2009 @ 22:37
trentatre trentini entrarono a trento tutti e trentatre trotterellano
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 10:50
X leam : ma lo sai che il tuo nick name è proprio un grazioso anagramma….uh…è così che si dice???….A proposito: quanto mangime dai al tuo orologio a cùcù?…Dai stai sereno/a. Tiramolla
Deadlock
22 Gennaio 2009 @ 11:22
@ fuzzy
“Se Dio fosse qualcosa di comprensibile con una logica (?) di tale elementarità non credo che sarebbe alla base di nulla di più complesso del Lego.”
Opinione personale: secondo me il vero Dio è sicuramente più complesso del lego, ma molta della inconoscibilità è intenzionale: ci manipolano per nasconderci la verità e le strade per arrivarci. Poi, quando qualcuno vede qualcosa oltre la media della conoscenza comune, ecco che scattano le censure del sistema ad opera dei LORO servi, senza Anima.
@ leam
“anch’io ho giocato sulla dialettica , è l’unica possibiltà che abbiamo per comunicare . Personalmente quando incontro gente , anche di religioni differenti , che parlano di Dio , preferisco tacere”
secondo me è la tua Anima che rimane in silenzio perchè non riconosce un suo simile in ognuna di queste persone
Hai una mail presso cui contattarti? Io sono reperibile all’indirizzo:
[email protected]
@ tutti
L’Anima è un frammento della Sorgente (o Dio, ma questo termine è inflazionato): chi ce l’ha perchè dovrebbe seguire una religione se Dio è dentro di lui? Che senso avrebbe? Nessuno …
Nel contesto in cui viviamo dio (non Dio) è il diavolo. Lo si capisce dal libro di Giobbe che ci dà indicazioni su come è strutturato il potere nel mondo: c’è un fantoccio eletto a numero uno e chi conta davvero si nasconde dietro il fantoccio (come numero 2 o addirittura non appare mai). Tutte le religioni sono spiritualiste: basano il loro potere sul controllo dello spirito della persona e tale controllo viene portato avanti da chi ha lo spirito. Hanno problemi col controllo dello spirito di persone consapevoli di avere Anima ma, controllando gli spiriti, usano i loro servi per controllare quelli con Anima. Dalla lettura delle bibbia, si evince che quel dio ha bisogno di noi (che dio è?) … chi ha l’anima non ha bisogno di quel dio. E, in effetti, sia dio che satana non sono altro che cacciatori di Anima.
Deadlock
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 15:07
CAMPOBASSO – A 94 anni ha ucciso la moglie quarantatreenne colpendola con un soffietto del camino. E’ accaduto questa mattina a Trivento, in provincia di Campobasso.
L’uomo, R.A., è stato arrestato immediatamente arrestato per omicidio volontario aggravato. Aveva sposato la donna (M.M.), casalinga, di 51 anni più giovane di lui, dopo la morte della prima moglie.
I due coniugi avrebbero avuto una violenta lite questa mattina intorno alle 7,30. I vicini allarmati hanno chiamato i carabinieri che, al loro arrivo, hanno trovato la donna già morta. L’anziano è stato rinchiuso nel carcere di Campobasso.
9+4; 4+3; 51; 7; 3
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 16:48
Paolo Paolo!
Che delusione! C’è un particolare che pensavo avessi notato,te lo ricordo così potrai continuare ad alimentare le tue pecore trovando congetture con la mitica ROSA ROSSA:
ricordi com’è maturato l’assegnamento della scorta a Saviano? ebbene:
Due giorni dopo che il temibile massone Umberto Eco ha fatto un appello i TV affinchè ciò avvenisse!
dai tessici su qualche congettura delle tue,ti prego! Dopo la fantastica teoria del cancro somministrato a De Andrè non posso più fare a meno di leggerti… sei un mito,ancora più mitico è chi ti crede
Tetis
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 18:37
Dalla lettera con cui la dott.ssa Gabriella Nuzzi si è dimessa dall’A.N.M. (http://toghe.blogspot.com/2009/01/gabriella-nuzzi-lascia-lanm.html):
“Ho giurato fedeltà al SOLO Ordine Giudiziario e allo Stato della Repubblica Italiana”.
Qual è il messaggio che passa, per gli attenti lettori di questo blog? 😉
Onore alla dott.ssa Gabriella Nuzzi!
ke
Anonimo
22 Gennaio 2009 @ 18:44
dai tessici su qualche congettura delle tue,ti prego! Dopo la fantastica teoria del cancro somministrato a De Andrè non posso più fare a meno di leggerti… sei un mito,ancora più mitico è chi ti crede
Tetis
Tetis, il tuo sarcasmo purtroppo è fuori luogo, perché Paolo dice cose corrette quindi occhio alle False Flag…
nella vita ho visto molti che scherzavano… e poi sono diventati terra da gerani.
sembra una battuta ma è stato il risultato al loro sarcasmo a portarli …. via
salutoni Scirè
Ti sto dando una lezione di vita Gratis
leam
22 Gennaio 2009 @ 20:59
saluti ,
per Tiramolla ,
la mela è una rosacea , e guardacaso New York è la nuova grande MELA , ci sarebbe molto da dire sulle piante , ma tu non sei portato per certe cose .
anche MALE può incutere dubbi ma questo nome può anche significare MASCHIO , quindi ci sarebbe molto da dire , ma tu non sei portato per certe cose .
pure MEAL farina o pasto , può condurci a certi ragionamenti , ma tu non sei portato per queste cose .
mi capisci che è difficile spiegare questo nome , OLMO , per noi italici .
nei teoremi del tira e molla , l’errore diventa errore quando nasce come verità .
per Deadlok ,
non penso di essere insensibile alle vicissitudini degli altri ,
sono un tipo meditativo che preferisce ascoltare .
mi ricordo un detto di Gesualdo Bufalino .
la parola è una chiave , ma il silenzio è un grimaldello .
Deadlock
22 Gennaio 2009 @ 22:30
@ leam
“non penso di essere insensibile alle vicissitudini degli altri ,
sono un tipo meditativo che preferisce ascoltare .
mi ricordo un detto di Gesualdo Bufalino .
la parola è una chiave , ma il silenzio è un grimaldello .”
Non volevo dire che il tuo silenzio è insensibilità … mi spiace se ho dato questa impressione. Volevo dire che non puoi lavare la testa all’asino perchè perdi tempo, acqua e sapone e questo la tua anima lo sa, per questo prova compassione e non indifferenza.
Deadlocl
Anonimo
23 Gennaio 2009 @ 7:12
DI SIMCHA LEVENTHAL
Il Manifesto
Ho servito come artigliere nella divisione M109 dell'esercito israeliano dal 2000 al 2003 e sono stato addestrato a utilizzare le armi che Israele sta usando a Gaza. So per certo che le morti di civili palestinesi non sono una sfortunata disgrazia ma una conseguenza calcolata. Le bombe che l'esercito israeliano ha usato a Gaza uccidono chiunque si trovi in un raggio di 50 metri dall'esplosione e feriscono con ogni probabilità chiunque si trovi a 200 metri. Consapevoli dell'impatto di queste armi, le gerarchie militari impediscono il loro uso, anche in combattimento, a meno di 350 metri di distanza dai propri soldati (250 metri, se questi soldati si trovano in veicoli corazzati).
Testimonianze e fotografie da Gaza non lasciano spazio a dubbi: l'esercito israeliano ha usato in questa operazione bombe al fosforo bianco, che facevano parte dell'arsenale quando anche io servivo nell'esercito. Il diritto internazionale proibisce il loro uso in aree urbane densamente popolate a causa delle violente bruciature che provocano: la bomba esplode alcune decine di metri prima di toccare il suolo, in modo da aumentarne gli effetti, e manda 116 schegge infiammate di fosforo in un'area di più di 250 metri. Durante il nostro addestramento, i comandanti ci hanno detto di non chiamare queste armi «fosforo bianco», ma «fumo esplosivo» perché il diritto internazionale ne vietava l'uso.
Dall'inizio dell'incursione, ho guardato le notizie con rabbia e sgomento. Sono sconvolto dal fatto che soldati del mio paese sparino artiglieria pesante su una città densamente popolata, e che usino munizioni al fosforo bianco. Forse i nostri grandi scrittori non sanno come funzionano queste armi, ma sicuramente lo sanno le nostre gerarchie militari. 1300 palestinesi sono morti dall'inizio dell'attacco e più di 5000 sono rimasti feriti. Secondo le stime più ottimiste, più della metà dei palestinesi uccisi erano civili presi tra il fuoco incrociato, e centinaia di loro erano bambini. I nostri dirigenti, consapevoli delle conseguenze della strategia di guerra da loro adottata, sostengono cinicamente che ognuna di quelle morti è stata un disgraziato incidente.
Voglio essere chiaro: non c'è stato alcun incidente. Coloro che decidono di usare artiglieria pesante e fosforo bianco in una delle aree urbane più densamente popolate del mondo sanno perfettamente, come anche io sapevo, che molte persone innocenti sono destinate a morire. Poiché conoscevano in anticipo i prevedibili risultati della loro strategia di guerra, le morti civili a Gaza di questo mese non possono essere definite onestamente un disgraziato incidente.
Questo mese, ho assistito all'ulteriore erosione della statura morale del mio esercito e della mia società. Una condotta morale richiede che non solo si annunci la propria volontà di non colpire i civili, ma che si adotti una strategia di combattimento conseguente. Usare artiglieria pesante e fosforo bianco in un'area urbana densamente popolata e sostenere poi che i civili sono stati uccisi per errore è oltraggioso e immorale.
Simcha Leventhal *
Fonte: http://www.ilmanifesto.it/
Link:http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2009/mese/01/articolo/285/?
tx_ttnews[backPid]=16&cHash=27f6759410
22.01.2009
* L'autore è un veterano dei corpi di artiglieria dell'esercito israeliano e membro fondatore di Breaking the Silence
Salutoni Scirè
Anonimo
23 Gennaio 2009 @ 9:27
@ leam: ti ripeto: stai sereno.Tiramolla
leam
24 Gennaio 2009 @ 13:32
@ Deadlok ,
io amo il silenzio anche se domandando agli amici che frequento , ti direbbero che sono uno fuori di testa , fa parte del mio programma .
questa mattina ho fatto una lunga marcia in montagna , era nevicato nella notte , un paesaggio da cartolina , la neve , il silenzio ..
tornando a noi , capisco il tuo punto di vista , la compassione fa parte dell’approccio buddista che condivido , ma ora sono qui , in questa realtà italica , come te o Paolo , discutiamo di situazioni sicuramente non contemplate nei canoni buddisti .
cerchiamo delle verità e come diceva S.j.Lec …
per arrivare alla fonte , bisogna nuotare contro corrente .
Deadlock
26 Gennaio 2009 @ 18:55
@ Leam
forse ho ancora generato un equivoco: ho detto che tu proveresti compassione (e in parte mi dai ragione) ma, ti assicuro, io non ne ho quasi per nessuno a meno di conoscerlo bene e di sapere che a certe cose non può sottrarsi. La maggioranza ha un cervello come me e se ragiona in un certo modo è anche per convenienza. Nessuna compassione in tali casi. Non credo esistano cose buone e cose cattive, ma solo vere o false: la maggioranza è falsa (anche in buona fede e questo non li giustifica).
Non sono buddhista, sono solo uno che è stato preso di mira e ha reagito di conseguenza. Come suol dirsi: “Chi è causa del suo male pianga sè stesso” … affari loro e degli inconsapevoli (e in buona fede) complici. Nessuna compassione per chi mi toglie il lavoro, per esempio …
Deadlock
Anonimo
26 Febbraio 2009 @ 1:33
questo articolo è scritto da De Magistris? da lui personalmente davvero??? De Magistris ha tutta la mia ammirazione. Complimenti, veramente, ci sono cosi pochissimi uomini coraggiosi e digniosi nei nostri tempi…che onore, veramente. Mi sembra di leggere un eroe leggendario.
Esprimo tutta la mia stima e appoggio a De Magistris, se lo vedo di persona un giorno per caso, mi inchinerò davanti lui per ringraziarlo…
mentre scrivo, mi viene una immensa tristezza, perchè sono sempre meno persone oneste in questo mondo. Fa venire un senso di abbandono.
Anonimo
17 Marzo 2009 @ 21:44
@Paolo Franceschetti
Hai notato la coerenza dell’ex PM:
Dalla lettera del 20 gennaio pubblicata su Micromega:
“Quindi, in definitiva, la storia la dobbiamo scrivere anche noi, nel nostro piccolo mondo, pur nella consapevolezza che alcuni di noi pagheranno un prezzo ingiusto e magari anche molto duro, ma questo è per certi versi ineluttabile quando si è deciso di svolgere una funzione che ci impone di difendere, nell’esercizio della giurisdizione, i valori di uguaglianza, libertà, giustizia, verità, quali effettivi garanti dei diritti di cui i cittadini, ed in primis i più deboli, ci chiedono concreta tutela”
Dalla trascrizione del video di candidatura con IDV alle Europee (http://www.antoniodipietro.com/2009/03/luigi_de_magistris_in_europa.html#comments):
“L’Europa è un luogo dove dobbiamo e possiamo difendere la Costituzione. Questo è un altro dei motivi per i quali ho scelto di impegnarmi in politica”
Secondo me De Magistris ormai è stato affiliato.
E oggi, data della candidatura, è 17+03+2009: cosa vorrà dire?
ke
Anonimo
28 Aprile 2009 @ 16:11
la verita presto prevara sulla menzogna,la giustizia sull’ingiustizia,questi uomini inferiori presto conosceranno il furore dell’uomo libero,il conto alla rovescia e’ cominciato ma loro non lo sanno