I mass media. La mia esperienza in venti anni e il resoconto finale

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Paolo Franceschetti

 

1. Premessa. 2. La mia esperienza nei giornali 3. Alcune considerazioni sui quotidiani nazionali. 4. Solange le Brigate Rosse. 5. Il caso Sofri. 6. La mia vicenda persona. 7. Conclusioni.

3. 3. Alcune considerazioni sui quotidiani nazionali

Francamente pensavo che il problema fosse il giornale in cui lavoravo e ingenuamente ritenevo che al Corriere della Sera o a Repubblica le cose fossero diverse. D’altronde il mio era un quotidiano che è riuscito a dedicare una pagina intera ad una donna che metteva le corna al marito prima del matrimonio; e siccome nell’articolo avevano citato il nome del paese, sostanzialmente rovinarono quella persona che fu costretta a trasferirsi altrove.
In un’altra occasione pubblicarono un servizio su una postina sorpresa per una serie di circostanze fortuite a fare l’amore con un’altra persona durante il lavoro… anche lì rovinando per sempre la reputazione del soggetto in questione.
Ancora. Una mia amica la sbatterono in prima pagina perché, con il marito, intratteneva rapporti scambisti con altre coppie. Si. Avete letto bene. In prima pagina.
In compenso non si fa cenno dell’arrivo della mafia, della ‘ndrangheta e della camorra a Viterbo. Non si fa cenno dei troppi esercizi commerciali rispetto alla popolazione o dell’elevatissmo numero di sportelli bancari e di banche di investimento che, per una città prevalentemente agricola, è una cosa perlomeno anomala.
Nessuno ha mai pensato di indagare se nella città ci fosse una sede di Gladio in una caserma di Viterbo e che risvolti avesse questo fatto, né sulle origini rosacrociane della città, evidenti anche nella toponomastica del luoghi (ad esempio il mio studio è tra il quartiere “crocetta” e il quartiere “Santa Rosa”).
Stiamo parlando quindi di uno dei tanti corrieri locali che esistono in Italia; giornali che non esiterei a definire demenziali per il modo in cui conducono le notizie; non pubblicano nulla, ma in compenso talvolta piazzano in prima pagina notizie del tipo: “furto di spinaci al supermercato” e addirittura una foto a colori degli spinaci (pare inventata, ma purtroppo non lo è, giuro!).
Mi domandavo il perché di questo modo illogico di condurre un giornale locale. Mi domandavo come mai non ci fosse la volontà di migliorare la qualità complessiva del prodotto, il che poi – secondo la mia razionalità ingenua – avrebbe dovuto portare ad un aumento di lettori.

Mi accorsi ben presto, però, che anche nei quotidiani nazionali le cose non erano migliori. “Così in alto, così in basso”, recita un famoso detto. Cambia la dimensione delle notizie, ma il criterio è lo stesso Al posto di un furto di spinaci troviamo il furto di auto. Al posto della storia di corna della cittadina sconosciuta troviamo la storia tra Berlusconi e la moglie..
Quando, da avvocato, mi sono letto alcuni atti processuali di processi celebri (Dell’Utri, Andreotti, Berlusconi, ecc…) mi sono reso conto che le notizie sui giornali sono completamente inventate rispetto alla realtà processuale, che è assolutamente diversa.
Ad esempio il processo Previti, mediaticamente si è giocato quasi tutto sulle dichiarazioni di una testimone, Steania Ariosto; per mesi i giornali hanno discusso se tale testimone fosse attendibile o meno, ci hanno parlato dei suoi amori, dei suoi movimenti, ecc…
In realtà a leggere gli atti del processo si vede che la parte relativa alle dichiarazioni della Di Rosa sono poco più di tre o quattro pagine, a fronte di 500 pagine con prove schiaccianti; prove che vanno dai conti correnti bancari, ai testimoni, ad alcuni fatti di cui c’erano addirittura prove documentali incontrovertibili.
I giornali hanno cioè volutamente deviato l’attenzione su questioni secondarie, dando ad intendere che tutto si giocasse sulle dichiarazioni di un testimone. Nulla di più falso.

Poi ho notato che i giornali hanno volutamente evitato alcune vicende eclatanti. Ad esempio poco o nulla è uscito sul fatto che Berlusconi e Dell’Utri sono stato indicati da alcuni pentiti come mandanti delle stragi del 92 e 93. Il procuratore era Tinebra, il quale archiviò tutto ed ebbe poi un incarico nel governo Berlusconi. A parte Travaglio, nessuno ha mai sottolineato una cosa del genere. E i giornali, che tuonano spesso per delle cazzate e dedicano mesi a vicende di nessuna importanza per il cittadino, come il caso Cogne o il caso Englaro, dovrebbero nutrire un certo interesse per un procedimento che riguarda addirittura Berlusconi. O no? Magari per poi dire che era tutta una bufala. Ma a me come cittadino interessa di più sapere come, quando e perché Berlusconi è stato accusato di essere mandante della strage di Capaci e Via D’Amelio, rispetto al colore del pigiama della Franzoni.
Invece pare che queste cose non interessino nessuno. Perché Vespa dedica decine di puntate al caso Cogne e nessuna al caso Berlusconi.

Un’altra cosa che trovavo assurda, e di cui solo da poco ho avuto la spiegazione, è il motivo per cui i giornali si ostinano a fare dei titoli a tutta pagina su notizie come “Natale. Il santo padre augura la pace a tutti gli uomini”; oppure… “Capodanno. Napolitano si augura più dialogo tra le forze politiche”.
Credo che siano secoli che tutti i papi augurano sempre la pace a Natale, ed è da quando è nata la democrazia che tutti si auspicano sempre un maggiore dialogo tra le forze in campo.
Quindi non sono mai riuscito a capire la logica per la quale un direttore di giornale decide di pubblicare simili stronzate. Se io fossi un direttore mai metterei in prima pagina il Santo padre che si augura la pace.
Ora ho capito il perché ma su questo punto ci torniamo fra poco.

Altri misteri. Il caso Andreotti. Andreotti è stato giudicato in rapporti con la mafia fino al 1980, ma il reato è stato considerato prescritto. Ora delle due l’una: o la notizia è vera o è falsa. Ma se è vera mi sono sempre domandato come sia possibile che Andreotti continui ad essere chiamato a parlare a trasmissioni televisive, che scriva sui giornali, ecc… Io mi vergognerei a fare un giornale in cui Andreotti pubblica una sua opinione. Invece niente… tutto procede come se niente fosse successo.

E le centinaia di miliardi di euro che lo stato doveva recuperare dai gestori di Slot machine? Che fine hanno fatto? Cosa si sta facendo per recuperarli?
Nulla.
Non si sa mai nulla, e tutto è sempre uguale a prima, qualsiasi cosa succeda.

La conclusione della mia avventura al giornale locale coincise anche con la conclusione della mia lettura di giornali e telegiornali, di qualunque tipo, fossero essi nazionali e locali. Dopo anni riuscivo – come tutti immagino – a prevedere cosa sarebbe successo, cosa sarebbe stato detto, a da chi, e quali provvedimenti avrebbero preso. Quindi la lettura dei giornali era diventata semplicemente inutile.

A un certo punto ho fatto un salto… di qualità. Cioè ho vissuto in prima persona delle vicende di cronaca. E ho amici che hanno vissuto altre vicende sempre in prima persona.
La cosa che mi colpì, negli anni, è che tutti i protagonisti di vicende mediatiche, senza distinzioni, raccontano sempre la stessa cosa: cioè che la vicenda è stata distorta e riportata dai mass media in modo totalmente diverso rispetto alla vicenda reale.
Ora vi racconto come ho vissuto alcune vicende.

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Paolo Franceschetti
Studioso di esoterismo, spiritualità. in particolare astrologia e tarocchi. Ha pubblicato il libro Sistema massonico e ordine della Rosa Rossa (3 vol.); Alla ricerca di Dio (dalle religioni alla spiritualità contemporanea). Ha creato il sito "Enciclopedia dei tarocchi", e il blog dedicato alla cura dei tumori "Non è questa la cura e tu lo sai". In passato docente di diritto, autore di libri in materia giuridica, esoterica, spirituale.

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