Resoconto della conferenza su Rino Gaetano. Con qualche breve riflessione su complottismo e anticomplottismo.
La conferenza su Rino Gaetano, più che una conferenza sul cantautore, è stato un convegno su complottismo e anticomplottismo.
Mi limito qui ad alcune veloci considerazioni, premettendo due cose.
Primo. Che non sarò imparziale. Essendo coinvolto in prima persona è ovvio che filtrerò le cose con i miei occhi (il che è una premessa ovvia, ma inevitabile).
Secondo. Qualora dicessi qualcosa che dà fastidio a uno dei relatori intervenuti, darò loro ogni ampio diritto di replica, pubblicando un articolo sul blog, di qualsiasi contenuto.
Terzo. Quand’anche riferisca male, o in modo parziale, alcune cose, pubblicheremo a breve il video integrale della conferenza.
Veniamo quindi alla conferenza.
Come ho detto è stata una conferenza non su Rino Gaetano, ma su “complottismo e anticomplottismo”. Sono intervenuti tre relatori oltre me, tutti rigorosamente anticomplottisti.
Vediamoli.
Prof. Egidio Maria Eleuteri. Storico dell’arte. Coinvolto in alcune vicende giudiziarie importanti, persona vicina a Berlusconi e che – raccontava ai presenti – la sera prima ha cenato con Bertinotti (quindi, presumiamo, persona abbastanza vicina alle stanze del potere, sia di destra che di sinistra), non si è mai accorto che esistono dei poteri occulti oltre alla mafia. E nonostante sia stato coinvolto in alcuni processi, non ha mai notato che i giornali raccontano un mucchio di cazzate e distorcono la verità, né si è mai accorto che le persone vengono accusate, condannate, inquisite, per motivi diversi rispetto a quelli che ci raccontano. Insomma, un’anima candida.
Amedeo Longobardi. E’ un antropologo e criminologo. Di recente si è occupato del delitto di Erba, ma ha un’esperienza di diversi anni nel campo della criminologia. Astro emergente della criminologia italiana, è destinato a fare carriera, e scommetto che lo vedremo presto alle Tv nazionali, e nei principali quotidiani. Lui non è un’anima candida, perché si occupa di satanismo, omicidi, serial killer, quindi è spesso a contatto con il “male”; e chi sta a contatto con questi fenomeni, come accade a me, perde la sua ingenuità e il suo candore definitivamente. Quindi il male lui lo vede. Quello che invece non vede, come Eleuteri, sono i disegni unitari di organizzazioni complesse al di sopra della politica e dell’economia. Longobardi, insieme alla criminologa Roberta Bruzzone, altro astro emergente della criminologia italiana, ha fondato la Divisione Crimini occulti, con lo scopo di analizzare i delitti rituali ( http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2010/05/31/1164797-nasce_team_esperti_indagare_delitti_dell_occulto.shtml ).
Da notare che i delitti rituali non sono mai esistiti nella letteratura scientifica (non ce n’è traccia né nel manuale operativo della FBI, né nei testi di criminologia adottati nelle scuole di polizia e nelle unversità italiane); fino a qualche tempo fa se su Google digitavi la voce “omicidio rituale” venivano fuori solo una marea di articoli sull’omicidio del piccolo Simonino da Trento, di qualche secolo fa. Ora, a quanto pare, qualcuno si è accorto che esistono degli omicidi rituali, anche se, manco a dirlo, il fenomeno secondo la DCO è limitato ad alcuni gruppuscoli di giovani depravati. Niente di preoccupante, insomma.
Staremo a vedere se questo team di esperti individuerà tracce di ritualità nei delitti e nelle morti non solo di Rino Gaetano, ma di Pantani, Pasolini, dell’onorevole Fragalà, dei testimoni di Ustica, delle centinaia di omicidi in ginocchio che infestano come una piaga tutte le nostre città, fino a delitti di persone meno famose come quello di Carla Molinari a Varese, ecc…
Toni Malco. Cantautore e attore. Era amico intimo di Rino Gaetano e presente alla scena il giorno dell’incidente.
Alcune delle perle che ho raccolto in questa conferenza.
“Falcone lo sanno tutti che è stato ucciso dalla mafia”.
“Il problema italiano è il primato dell’economia sulla politica”. Alla domanda su “quando mai la politica ha prevalso sull’economia”, la risposta è stata: “fino a dieci anni fa”. La seguente affermazione, idonea a far ridere per mezz’ora qualunque complottista, viene da Eleuteri; che a quanto pare è un’anima candida.
“Ci sono dei poteri criminali, in Italia, e questo è noto a tutti. E’ la mafia”.
Quando ho visto l’elenco dei relatori che, nel corso delle settimane, si sono aggiunti alla conferenza, non ho avuto dubbi che questa si sarebbe trasformata in un dibattito sul complottismo anziché in un dibattito o una celebrazione di Rino Gaetano.
Confesso che sono stato tentato di non andare, ma poi non l’ho fatto perché ciò poteva dare la sensazione di voler evitare il contraddittorio. In realtà io non sarei andato solo perché volevo evitare che il nome di Rino venisse infangato o che una conferenza su di lui venisse piegata e strumentalizzata diventando un mezzo con cui si faceva un dibattito sul complottismo.
In realtà è interessante sentire i discorsi degli anticomplottisti e vedere come reagiscono di fronte a motivazioni e argomentazioni storiche e sociologiche, e in effetti, dal mio punto di vista, ho potuto ascoltare con interesse le argomentazioni degli anticomplottisti. Il problema era che quella non mi pareva proprio la sede adatta; inoltre non c’erano i tempi giusti per un dibattito del genere, che dovrebbe essere serio e approfondito, e non limitato ad alcune battute ad effetto.
Ero curioso di ascoltare cosa si sarebbe detto, nell’inevitabile momento in cui si sfociava nell’argomento “Rosacroce e Rosa Rossa”, ma la delusione è stata grande.
Il professor Eleuteri, che pure aveva la spilletta del Rotary Club appuntata sulla giacca, non conosceva i Rosacroce, e non è riuscito a collocarli temporalmente. Come dire che il professore non sa che l’acronimo RC era un obbligo imposto dai Rosacroce per chiamare le organizzazioni da loro fondate, e tale obbligo è sancito per iscritto fin dai manifesti rosacrociani del 1614.
Longobardi invece ha provato a contestare le mie tesi scendendo sul terreno di un delitto come quello di Erba, che lui conosce bene, ma in tal modo utilizzando un metodo e un argomento sbagliato; perché è come voler contestare l’esistenza della mafia dimostrando che Borsellino non è stato ucciso dalla mafia, cioè utilizzare un singolo delitto per contestare l’esistenza di un sistema criminale diffuso nei secoli. In realtà, se si parla di Rosa Rossa, l’analisi deve scendere sul terreno storico, e sulla comparazione di una nutrita serie di delitti e di casi giudiziari, nonché sull’analisi di documenti, anche storici.
Da questo punto di vista la conferenza è stata una delusione perché nessuno degli argomenti portati forniva spunti di riflessione.
Ora la domanda che mi sono posto è questa.
La conferenza era su Rino Gaetano. Premesso questo, dato che nessuno dei relatori ha dimostrato particolare affetto o interesse per la figura di Rino, c’è da domandarsi il motivo per cui abbiano voluto intervenire alla conferenza.
I motivi non li so, ma mi è facile intuire le motivazioni di Eleuteri e Longobardi.
Quando cerco di capire un fenomeno, adotto la tecnica di un vecchio detto indiano: prima di giudicare una persona devi camminare per tre mesi nelle sue scarpe.
Bene.
Allora ho provato a camminare metaforicamente nelle scarpe di tutti e tre i relatori.
Partendo dalla premessa che siano tutti in buona fede, e che fossero mossi dall’animo di creare un dibattito costruttivo, mi è facile calarmi nei panni di Eleuteri, persona che è stata in un determinato ambiente per decenni, e che in questi anni della sua vita vede crollare alcune delle sue certezze. Facile capire allora il perché sia venuto alla conferenza con motivazioni del tipo “non ci credo”, “ penso che non sia possibile”.
Mi è facile capire anche il punto di vista di Longobardi. Finché si rimane nell’ottica di singoli delitti e singole vicende, infatti, si cerca sempre una spiegazione plausibile e “normale” a fatti apparentemente strani e curiosi. Solo dopo molto tempo si comincia a capire che sono troppi i fatti che non quadrano razionalmente per poter continuare ad attribuire tutto al caso; e quindi si inizia a cercare una spiegazione unitaria. Ora, questa spiegazione unitaria è non solo apparentemente folle e illogica secondo le regole cui ci hanno abituato nei nostri corsi di studio, ma è anche complicata da trovare, da comporre, da studiare. Quindi il suo atteggiamento è perfettamente comprensibile.
Allora, alla domanda “che interesse avevano a partecipare”, si può rispondere in tanti modi: curiosità, voglia di dibattere, voglia di provocare, studiare il personaggio che avevano di fronte, oppure, semplicemente, sentirsi investiti della divina missione di salvare il mondo dalle follie dei complottisti, come sembra di leggere tra le righe in un recente articolo su “Il tempo” in cui veniva intervistato Longobardi che spiegava la pericolosità di certe teorie che si rifanno a Icke.
Questo il link all’articolo in cui viene intervistato Longobardi: http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2010/05/31/1164799-esercito_contro_alieni.shtmlForse anche io, qualche anno fa, avrei potuto partecipare ad un dibattito sul complottismo dicendo le cose che dice Longobardi o che dice Eleuteri.
Quello che invece non riesco a capire e che probabilmente non capirò mai pur camminando trenta anni nelle sue scarpe, è l’atteggiamento di Toni Malco.
Era un amico di Rino dice lui. Bene.
Questo ex amico di rino è venuto alla conferenza e ha ripetuto almeno dieci volte “Rino era ubriaco, Rino beveva, Rino si sbronzava”.
Strana posizione la sua.
Dice che le canzoni di Rino avevano un significato; ma se io gli dico che questo significato era quello di veicolare messaggi sulla RR, dice di no. Allora quale significato avrebbe la canzone Rosita, o Al compleanno della zia Rosina, che sembrano apparentemente delle frasi senza senso? Non si sa. Non l’ha detto.
Non una parola bella, non una lode, su Rino. Solo che si sbronzava.
Molti hanno notato, poi, un particolare del suo racconto: racconta Toni Malco di aver visto Rino accasciarsi su un lato; in altre parole Toni avrebbe avuto la vista così acuta da poter vedere – di notte – Rino che si accasciava su un fianco. Una testimonianza che, credo, qualunque avvocato in un tribunale smonterebbe in tre nanosecondi, dopo aver fatto delle domande sulla distanza a cui seguiva Rino, sulle condizioni di luce in quella zona, ecc…
Allora ecco… mi sono fatto delle domande facendo un paragone. Anni fa morì di AIDS un mio amico siciliano, Giovanni. Che reazione avrei io, se oggi qualcuno venisse a dire, scrivendolo su un blog e andando a raccontarlo ad una conferenza, che il mio amico è morto assassinato dalla mafia perché era scomodo?
Andrei alla conferenza a smentirlo?
No di certo.
Certo poi non andrei a dire pubblicamente “Giovanni era un drogato”, “Giovanni si bucava”.
Per il semplice fatto che sono suo amico, e allora lascerei che ciascuno dica di Giovanni quello che vuole.
Specie se quello che dicono in giro è che sia un eroe, che sia uno che ha pagato un prezzo per ribellarsi al sistema.
Certo, non direi mai una balla, raccontando che non era un drogato; ma altrettanto certo è che non calcherei la mano su quell’unico particolare.
Preferirei ricordare la sua dolcezza, la sua intelligenza, il suo coraggio per disintossicarsi e l’affetto e l’amicizia che mi mostrava.
Lo ricordo con un misto di piacere e di senso di colpa, perché l’ultimo giorno che lo vidi, ricordo che le ultime parole che gli dissi furono “non mi sciupare il giornalino” (in quanto aveva l’abitudine di stropicciarmi le pagine dei miei Tex).
Allora, sentendo qualcuno che va in giro per l’Italia a cantare le bellezze del mio amico, penserei: “Non so, Giovanni, se sia vero quel che dice quel matto, che tu sei un eroe, ma forse lo eri. E scusami per averti detto solo “non mi sciupare il giornalino””.
Questo direi, e in fondo sarei anche orgoglioso che la sua morte non sia dovuta solo alla droga, ma ad un motivo più nobile.
Mi hanno riferito che anche alcuni familiari di Rino Gaetano rifiutano ciò che dico e dicono addirittura di provare schifo per le cose che dico.
E la loro posizione la posso comprendere, derivando in parte da paura, in parte da un rifiuto di vedere la realtà, in parte ancora, forse, dalla ostinata volontà di vedere il mondo più pulito di quello che è, rifiutandosi di pensare che qualcuno possa aver ucciso un loro caro.
Ma l’amico no.
Quello non riesco proprio a capirlo.
Si celebra la morte di Rino Gaetano, si dice che è un grande, che è una persona eccezionale, un eroe, che è morto per un ideale grande, e lui che fa?
Viene a dire che Rino, in fondo, era una persona normale.
Ed era un ubriacone. Nessun senso di colpa, per averlo fatto guidare in stato di ubriachezza e non avergli impedito di prendere l’auto.Nessuna parola bella, nessuno spunto per poter ricordare la grandezza di un personaggio, nel giorno della sua morte.
In altre parole, ha fatto esattamente lo stesso gioco che ha fatto la fiction della Rai.
La cosa è assurda, poi, perché basterebbe un po’ di tempo, qualche giorno o qualche mese, per studiare questo fenomeno della Rosa Rossa, basterebbe vedere in che modo sono morti molti personaggi in Italia (in modo identico a Rino), basterebbe sentire anche le dichiarazioni recenti di Veltroni, che ha detto che esiste un’unica mano (entità, l’ha chiamata) dietro ai tanti, troppi incidenti stradali di personaggi scomodi, per farsi venire non dico la certezza, ma perlomeno qualche dubbio.
Se si può capire l’atteggiamento di Eleuteri e di Longobardi, troppo attaccati al loro mondo e alle loro teorie per poter guardare oltre il loro naso, mi è difficile capire come un “amico” non si sia mai detto “cazzo… vediamo cosa è questa Rosa Rossa; vediamo se questo avvocato è un visionario o se non c’è qualche cosa di vero… sta a vedere che Rino era più grande di quello che pensavo”.
Peraltro io sarei orgoglioso di dire che avevo un amico come Rino; mentre sarei un po’ meno orgoglioso di andare a dire “Rino era un ubriacone”. Specie considerando il fatto che, grazie alla fiction della Rai, Rino è considerato un ubriacone da milioni di italiani, e solo pochi la vedono in un altro modo.
Quindi l’intervento di Toni Malco, oltre ad essere incomprensibile, era inutile. Per sporcare l’immagine di Rino, era sufficiente stare zitto, anche perché credo che il pubblico fosse abbastanza pronto a recepire la mia idea, piuttosto che la sua.
Mi viene in mente allora cosa forse volesse dire Rino con la canzone “Escluso il cane”.La canzone dice:
chi mi dice ti amo, ma escluso il cane, non rimane che gente assurda, con le loro facili soluzioni, nei loro occhi c’è un cannone, e un elisir di riflessione.
Pensando alla canzone Escluso il cane, da oggi in poi penserò a Toni Malco. Con le sue facili soluzioni, con le sue riflessioni; e penserò ai suoi occhi, ma soprattutto alla sua bocca, in cui ho visto un cannone. Allora penso che Rino fosse un grande in questo.Probabilmente nella sua canzone alludeva ai suoi amici, Toni Malco e Venditti (che da poco ha dichiarato che Rino si faceva di cocaina). Rino era grande anche in questo. Preveggente anche sulle amicizie. Amicizie troppo piccole per poter capire la grandezza di Rino, che giustamente, per questo, si sentiva solo. Talmente piccole, da continuare a propinare “facili soluzioni” anche il 2 giugno.Ciao Rino.Ci sono voluti trenta anni… ma alla fine abbiamo capito.
Chi mi dice ti amo
chi mi dice ti amo
ma togli il cane
escluso il cane
tutti gli altri son cattivi
pressoché poco disponibili
miscredenti e ortodossi
di aforismi perduti nel nulla
chi mi dice ti amo
chi mi dice ti amo
se togli il cane
escluso il cane
non rimane che gente assurda
con le loro facili soluzioni
nei loro occhi c’è un cannone
e un elisir di riflessione
e tu non torni qui da me
perché non torni più da me
Chi mi dice ti amo
chi mi dice ti amo
ma togli il cane
escluso il cane
paranoia e dispersione
inerzia grigia e films d’azione
allestite anche le unioni
dalle ditte di canzoni
e tu non torni qui da me
perché non torni più da me
Ribadisco che ciascuna delle persone da me menzionate potrà replicare, e la replica verrà pubblicata sul blog, se lo desiderano, garantendo a ciascuno di loro di poter scrivere qualsiasi cosa.
Anonimo
6 Giugno 2010 @ 15:40
Beh, mi ha commosso questo articolo. Tu mi hai commosso, Paolo.
In realtà ultimamente ho approfondito un po' le tue idee, veicolate con scritti e filmati di conferenze, e devo dire che le tue idee mi convincono SEMPRE DI MENO. Penso che la ricostruzione che fai del quadro d'insieme sia parecchio ma parecchio deficitaria, persino nel metodo.
Ma detto questo, un testo come quello che hai scritto oggi dimostra che hai un cuore e che sai gettarlo oltre l'ostacolo.
E a me interessa questo, in fondo, negli uomini. Non se sparano qualche cazzata.
INNOCENT
Rocco
6 Giugno 2010 @ 16:34
la casa discografica di Rino e dlla maggior parte dei cantautori italiana era la RCA. che l'acronimo sia un caso anche questo?
Giuseppe
6 Giugno 2010 @ 18:00
Ho visto anche io quella intervista di Venditti a RaiEducational dove narrava aneddoti piuttosto interessanti in ordine sparso; verso la fine, dice che Rino era uno che si godeva la vita e che si ubriacava dopo i concerti. Credo comunque che il fatto che Rino Gaetano si ubriacasse o meno non abbia nulla a che vedere con i testi criptici delle sue canzoni; cioe', le due cose possono benissimo avere coesistito, o no?
Giuseppe, UK
Anonimo
6 Giugno 2010 @ 18:06
Ciao Paolo,
mi piacerebbe se tu ci dicessi quello che sai sul Grande Oriente D'Italia che come sai creo' la loggia propaganda 2 di Licio Gelli, cio' che mi ha sorpreso e' l'aver saputo che anche Carlo De Benedetti ne faceva parte e che era (e'?) un massone di alto grado, sapendo poi che l'ingegnere ha avuto a che fare col banco ambrosiano, che ha rapporti con la banca Rotschild, con la famiglia Bush etc etc allora ecco che il tema e' a mio parere molto interessante, tu ne sai qualcosa ?
Andrea R.
Anonimo
6 Giugno 2010 @ 21:25
Io l'altra sera c'ero e a onor di cronaca malco nn ha sparato merda a tutto spiano su rino come dici tu. Ad esempio ha detto che la fiction della rai nn era assolutamente veritiera e che con rino ha avuto le serate più belle della sua vita.Detto ciò nn credo neanche che tu possa cosi facilmente giudicare la sua posizione. Mi è piaciuta molto la tua riflessione su elautieri: perchè mai dovrebbe partecipare a una conferenza su Rino? In generale dico che da parte tua mi sarei aspettato che spingessi un pò di più sulla citazione di CAPOCOTTA(e quindi dell'omicidio relativo dove forse fu conivolto un figlio di un ministro e Rino forse sapeva qualcosa) nn credo che le citazioni di rose siano comprensibili a persone poco vicine alla rosa rossa.Sicuramente sarebbe stato più giusto che tu non fossi solo su quel palco ma alla fine dai te la sei cavata anche perchè sentendo le domande finali la maggior parte delle persone sono rimaste con forti dubbi sul caso! ciao vincenzo!
Francesco Paoletti
6 Giugno 2010 @ 23:28
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista per la loro serietà e onestà.
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista per aver fatto si che la tesi di Paolo l'ascoltassero molte più di 100 persone.
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista per aver fatto si che la tesi di Paolo venisse, anche se solo per pubblicizzare la conferenza, mandata in onda in trasmissioni radiofoniche.
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista, quindi, per il loro lavoro, il loro impegno, la loro indiscutibile opera di propaganda della conferenza.
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista per il loro coraggio di presentare la tesi di Paolo così pubblicamente, consapevoli delle "rogne" che questa potrebbe portare al "loro mondo" già abbastanza pregno di scocciature.
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista per aver permesso a tutti i relatori imparzialmente di esporre le proprie ragioni.
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista per aver fatto sentire a proprio agio ogni intervenuto alla serata.
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista per aver supportato Paolo con documenti audio visivi.
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista per aver compensato con le loro pungenti intrusioni nel dibattito (Es. "Toni Malco, stai avvalorando l'infamante fiction RAI!") la minoranza numerica dei relatori complottisti (uno).
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista per la realizzazione di un bellisssimo manifesto sulla conferenza.
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista per aver impedito in tutti i modi che qualcuno a loro antagonista volesse far saltare la conferenza.
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista per l'invito rivolto a tutti i relatori, in particolare Paolo e tutti i suoi, di chiudere la serata offrendo loro una "cena", considerato l'orario, e della buona birra.
Un grazie ai ragazzi del Circolo Futurista, quindi, per la loro indiscussa ospitalità!
Nicola Stefanetti
6 Giugno 2010 @ 23:29
Francesco,
quoto ogni tua parola!
Circolo Futurista
6 Giugno 2010 @ 23:36
Innanzitutto grazie a te, Francesco, per i complimenti!
Rispondendo a Paolo, che ringrazieremo sempre per il suo intevento senza il quale non si sarebbe effettuata la conferenza, era palese, considerata la tua tesi, che non si sarebbe poi troppo parlato di Rino. Diciamo che il soggetto della conferenza era un punto di partenza per parlare della tua interessante teoria.
Grazie ancora!
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 2:45
Mah..a me invece le sue idee convincono sempre di piu'.
Questa una canzone dei Rammstein gruppo che ha preso il nome (detto dal gruppo) dal nome della base aerea dove ci fu il famoso incidente.
Questo è un video della canzone "Rosenrot" tradotto rosa rossa
http://www.youtube.com/watch?v=rtqthbLo0Qk
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 2:52
ah cavo..i Rammstein sono famosi perchè sul palco simulano orge e a volte si danno fuoco con tute ignifughe..
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 7:11
@ Anonimo – Rammstein
Quello che tu rilevi è un dettaglio del quadro, non è il quadro d'insieme. Io per "idee" intendo qualcosa di più di un fiore cifrato a volte qua a volte là. Ma non basta rilevare i simboli, che del resto son lì proprio per essere rilevati; occorre ricostruire con metodo la supposta coerenza e appartenenza di chi il simbolo lo porta.
INNOCENT
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 8:05
Egregio Avvocato, io sono, forse, un po' meno smaliziato di lei e intravvedo nell'atteggiamento dei relatori Eleuteri e Longobardi un chiaro intento depistatorio, dal momento che si deve'essere veramente ottusi per non riconoscere i troppi delitti rituali commessi in Italia. Sin dalla piu' remota antichita', tali delitti sono sempre esistiti (il sacrificio di Ifigenia per propiziare la spedizione contro Ilio ne e' un chiaro esempio) e non si creda che la lotta alle streghe sia stata solo una follia collettiva indotta dalla superstizione o dal fondamentalismo cristiano… Faccio umilmente notare agli scettici, la notizia del ritrovamento di numerosi scheletri di bambini ammazzati e sepolti in quella che un tempo era la residenza londinese di un certo Benjamin Franklin, massone e adepto del club,esoterico e satanico, Hellfire. Gli stessi sacrifici umani che sono esaltati nel pensiero e negli scritti di un certo Calasso (vedi "Gli Adelphi della dissoluzione" di Blondet Maurizio) e, quindi, perche' mai, mi chiedo, Eleuteri dovrebbe ignorarli? Se poi e' amico di un certo Bertinotti di RC, allora…
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 8:28
Aggiungo, inoltre, che tale atteggiamento nuoce allo stesso Eleuteri, che in tal modo smentisce il significato stesso del suo cognome… se lo onorasse, ragionerebbe da "complottista convinto"…
democrito
7 Giugno 2010 @ 8:44
io alla conferenza non c'ero, spero che a breve, come detto, ne venga postato il filmato.
che poi si sia parlato poco di rino e ne sia acaturito un dibattito su tesi opposte, penso ci stia del tutto. anche il numero di 3 vs 1 mi sembra equilibrato, non dobbiamo dimenticarci che paolo essendo un esperto in materia ha una conoscenza di fatti almeno di 3 volte superiore agli interlocutori presenti.
quello che mi sorprende invece e come qualcuno tenda ancora a negare delle evidenze, ammesse ormai anche dalla stessa classe politica. ammetto che la faccenda di rino mi convince a metà, meno dei vari altri delitti trattati, nei quali una regia esterna appare più evidente, ed anche la teoria dei testi criptici di rino appare alquanto dubbia, perchè nel mondo della musica di testi e di autori che mandano, attraverso le loro canzoni, messaggi a volte ben più espliciti di quelli di rino, ce ne è tanti e non solo all'epoca di rino, ma anche ora, basti ricordare molti testi nel filone rep, perfino del nostrano fabri fibra. ben più chiaro appare invece il "suicidio" di luigi tenco, sul quale sarebbe interessante indagare a fondo, o sulla morte di john bonham, batterista dei led zeppelin, trovato morto dopo un'overdose di aranciata (mista ad alcolici) che non avrebbe ammazzato nemmeno un malato terminale.
i led zeppelin sono uno dei più interessanti gruppi dal punto di vista esoterico. i loro testi sono stati studiati a lungo e in molti sono arrivati alla conclusione che veicolassero messaggi satanici. sentiti al contrario io stesso ho potuto constatare come siano abbastanza chiare le esortazioni a satana, mentre nel senso normale la loro musica aveva un potere ipnotico che ammaliava lo spettatore, anche quelli (pochi ai tempi) che non facevano uso di stupefacenti. nonostante che la mente del gruppo fosse da tutti considerato il chitarrista Jimmy Page, mentre l'elemento più crismatico fosse senza dubbio il cantante Robert Plant, alla morte di "bonzo" il gruppo si scioglie definitivamente, al contrario di altri gruppi che con la morte di un componente non fecero altro che effettuare una sostituzione (vedi per tutti i rolling stones), e i vari componenti sparirono dal mondo della musica, ad eccezione di sporadiche apparizioni individuali, decisamente sotto tono rispetto agli standar a cui ci avevano abituati, quasi fossero annichiliti ed avessero perso per sempre quella vena creativa ed anticonformista che li aveva contraddistinti tra i gruppi più leggendari della musica pop.
più che del mistero di rino, si dovrebbe parlare del mistero di quegli anni, di un epoca chiamata 68, ma che si svolge nel periodo che va dal 63 al 77 e che ha rivoluzionato, al pari di altri periodi storici quali le eresie medioevali, l'umanesimo, il rinascimento, la rivoluzione francese, i motti del 48, la comune di parigi, il pensiero e la vita del mondo. quello che accomuna tutti questi periodi è la fortissima carica di cambiamento, il finale che quasi in tutti i casi è apparentemente falimentare ed il fatto indiscutibile che dopo il loro avvento il mondo non sarà più lo stesso. opera della massoneria o tendenze spontanee della storia? forse entrambe le cose, certo è che in ogni caso il demiurgo dei catari opera in questo mondo, mentre il dio vero va cercato dentro di se stessi.
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 8:56
Caro avv. Paolo,
apprezzo molto il tuo commento, è molto gradito da tutti noi "poveri complottisti" perchè esce dal Tuo seminato e va a colpire la nostra sensibilità.
Sai benissimo che la ns. quotidianità è stacolma di Professori Eleuteri e Illustri Dott. in Antropologia e Criminologia che si SENTONO UNTI DAL SIGNORE (cioè CHI LI PAGA), che compaiono ad ogni ora e su tutti i Media (con la E: è latino) di Massa, per INDOTTRINARE con i loro illustri pensieri basati sul NULLA più VUOTO.
Noi, nel nostro piccolo, abbiamo SOLO un DOVERE: continuare a DUBITARE su TUTTO e TUTTI e continuare la RICERCA della VERITA'.
Antonio C.V.
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 9:14
A proposito dei suoi sedicenti amici, Rino Gaetano l'eveva detto, o meglio scritto nella canzone "Al compleanno della zia Rosina", una strofa recita cosi': "vedo già la mia salma portata a spalle
da gente che bestemmia che ce l'ha con me". Di solito sono gli amici piu' stretti ed i familiari che portano a spalla la salma… strano vero? Anche questo sapeva bene ed aveva previsto il buon Rino… era circondato da "gente che bestemmia che ce l'ha con me": altro che ubriacone!
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 10:26
Una critica all'articolo di Paolo, secondo me non da poco:la sua aderenza al neo-linguaggio di orwelliana memoria.
Ricordo che il neo-linguaggio ha il fine di mistificare, o meglio, ribaltare letteralmente il significato della parola stessa mirando così a una visione stravolta della realtà.
Come si ottiene questa visione?
E' facilissimo: si programmano le persone attraverso la ripetizione ossessiva di vocaboli a cui si dà il significato esattamente contrario (per es.: "la guerra è pace" e infatti noi mandiamo i nostri soldati in "missioni di pace" e giustamente insigniamo Obama del "premio Nobel per la pace"). L'obiettivo è di ingenerare la confusione necessaria perchè abbia successo l'innesto della visione distorta della realtà così come voluta dall'alto.
Nello specifico, secondo logica e chiare e semplici regole semantiche e grammaticali, il termine complottista definirebbe colui che ordisce complotti e, conseguentemente nonchè ovviamente, il termine anticomplottista designerebbe chi a tali complotti si oppone e li vorrebbe magari sventare.
E Paolo che fa? Si mette dalla parte dei complottisti (veri) il cui primo complotto lo hanno ordito proprio sul linguaggio e tale linguaggio fa suo, insignendo del titolo realmente meritorio di anticomplottista chi invece probabilmente di questo complotto fa parte.
Aggiungo: siccome il termine complotto non suscita nelle persone un'associazione di tipo positivo ma il contrario e gli "ismi" accentuano il significato delle parole di cui sono suffissi ne consegue che nel subconscio delle persone c'è l'equazione istintiva e immediata: complottisti = cattivi e anticomplottisti = buoni.
Semplice, no?
Spero di non avere confuso ulteriormente le idee ma di avere seppur minimamente promosso una proficua riflessione.
E soprattutto auguri e complimenti a Paolo per il suo lavoro di ricerca e divulgazione.
Grazie di cuore davvero.
V.
Paolo Franceschetti
7 Giugno 2010 @ 10:43
Rispondo all'anonimo delle 10,05, secondo cui i relatori erano depistatori.
C'è da premettere che il professor Eleuteri è stato chiamato dagli organizzatori della conferenza; quindi è venuto, molto probabilmente, solo per fare un contraddittorio e non per "depistare"; anche perchè le argomentazioni da lui utilizzate (non ci credo, non mi convince, le teorie di franceschetti sono sciocchezze, falcone è stato ucciso dalla mafia) erano talmente inconsistenti che hanno fatto il gioco contrario.
Diversa la posizione di Longobardi. E' lui che ha proposto di intervenire; d'altronde parlando a tu per tu, quando siamo andati a cena, mi ha anche proposto un contraddittorio con lui in TV.
Quindi senz'altro in lui c'è anche la volontà di confrontarsi.
Sottolineo. Anche.
Se ci fosse stata volontà di "depistare", non avrebbero utilizzato argomentazioni così ridicole (Longobardi ad un certo punto ha anche detto qualcosa del tipo "i servizi segreti non manomettono le auto", affermazioni che per chi conosce i servizi segreti suona ridicola quanto "falcone l'ha ucciso la mafia").
Inoltre Longobardi ha provato a spostare il terreno della discussione su Erba e altri delitti.
Ricordo inoltre che qualcuno, non so se Longobardi o Eleuteri, ha provato a dire che Rino, alludendo alla spiaggia di Capocotta, non alludeva all'omcidio Montesi perchè era avvenuto venti o trenta anni prima.
Insomma, argomentazioni che facevano chiaramente capire che non conoscevano l'argomento di cui si trattava, con argomentazioni che sono le stesse dell'uomo della strada che si limita a guardare telegiornali e si informa solo da li.
Questo probabilmente è dovuto al fatto che Longobardi deve essere sicuramente competente nel suo campo, ma è talmente incompetente nel campo "massoneria" e "rosacroce" da non aver capito che non è sul terreno dei singoli delitti che si deve affrontare il problema.
Tanto è vero che, in futuro, credo di capire che io potrò seguire, ed utilizzare i suoi studi con interesse, perché mi saranno di aiuto.
Lui non utilizzerà mai i miei, un po' per preconcetto, un po' perchè non ha capito che le sue tesi non escludono la mia, ma talvolta la rafforzeranno.
Ad esempio, nel delitto di Erba, la sua tesi secondo cui non sono stati Rosa Bazzi e Olindo Romano, rafforza la mia tesi, anzichè indebolirla. Questo perchè gli aderenti alla Rosa Rossa spesso non commettono i delitti in prima persona, ma si servono di altri per commetterli, creando poi ad arte un caos di depistaggi, contraddizioni, false prove, ecc…
Insomma, se erano venuti per depistare, si sarebbero preparati meglio.
Teniamo conto poi che non c'è bisogno di intervenire ad un convegno di poco più di cento persone per depistare.
Il depistaggio è affrontato tutti i giorni dai media, dalla scienza ufficiale (che non conosce il problema dell'omicidio rituale; pensate che anche i manuali di medicina legale sostengono che quando uno si impicca con le ginocchia per terra non c'è niente di strano… se poi la persona morta ha lividi addosso, botte, ecc., è perchè, suicidandosi da terra, ha battuto diverse volte il corpo contro il muro o contro oggetti della casa… queste sono le cazzate che troviamo scritte nei manuali di scienza crimonlogiche forensi).
Quindi il loro intervento da questo punto sarebbe stato superfluo.
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 11:42
Egregio Avvocato, lei dice che non hanno depistato… eppure miriesce difficile comprendere come uno come Eleuteri, vicino ai palazzi del potere non sia a conoscenza di cio' che anche Veltroni sa… Inoltre come vogliamo chiamare l'insistere sul tema dei suicidi in ginocchio come atti "volontari". Mi viene in mente il caso del docente della LUISS di Roma, esperto di informatica, che indagava sulle rivendicazioni elettroniche delle BR: anche lui, guarda caso, suicida in ginocchio… Non credo alla bonta' d'animo dei due relatori e per un fatto molto banale, la grancassa mediatica degli ultimi TG e di AnnoZero che ha informato anche i piu' sempliciotti di una verita' molto differente per l'attentato dell'Addaura e dei delitti di "mafia" del '93. A meno che entrambi non sentano e non vedano i notiziari… Quanto alla preparazione specifica con la quale avrebbero dovuto depistare, magari questa non era nel bagaglio di Eleuteri, ma sicuramente lo era in quello di Longobardi, che, non a caso, ha provato a smontare l'esistenza della R.R. tramite il delitto di Erba… funzioni differenti per un unico fine: screditarla agli occhi non di un centinaio di persone, quelle del convegno, ma agli occhi dei Suoi lettori del Blog.. ben piu' di qualche centinaio. Il confronto televisivo rientra in quest'ottica: delegittimare l'avversario ed esporlo all'attenzione di chi non ha alcun interesse che la verita' venga a galla… Credo sia piu' utile, ma in questo, Lei e' sicuramente molto piu' avanti di me nel sapere il da farsi, scrivere un libro (lo si puo' pubblicare gratuitamente su http://ilmiolibro.kataweb.it/ oppure su http://www.lulu.com)fissando opportunamnete e con i dovuti riscontri lo stato degli studi in merito alla R.R. ed agli omicidi rituali in Italia… con una base piu' solida, allora, si potra' avviare un confronto televisivo con Longobardi… del resto come fa Longobardi a non avere una visione unitaria, a pensare ad episodi isolati, se il tema del satanismo e degli omicidi rituali interessa tutta l'Europa? E' in malafede?
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 12:25
ormai penso che molti abbiano capito che rino e' stato ucciso da questi poteri occulti e satanici,i quali purtroppo non decidono solo il destino dell'italia,ma di molte nazione tra cui l'america,con obbietivo finale una tirannia globale che viene spesso annunciata nella merda tv come nwo.Io pero penso che rino sia piu contento che oltre a parlare di lui come uomo(che io ritengo il piu grande cantautore italiano di tutti i tempi)si sia parlato di tutto il marciume che sta dietro questa illusione chiamata democrazia,forse rino voleva proprio questo e sapendo che lo avrebbero fatto fuori prima o poi gia aveva predetto che molti sarebbero arrivati al problema principale,che infesta il nostro pianeta che dio ha dato a noi e non certo a loro,e forse il suo sacrificio e da prendere ancora di piu come un martirio di un vero nostro eroe,un sacrificio che sta aprendo gli occhi a molte persone come quello di kennedy e altri,che sapevano e hanno fatto sapere ad altri,e forse il loro sacrificio non e invano ma anzi essi sono ancora tra noi e gridano la verita
una verita che presto li annientera e li spedira nell'oscurita eterna
white wolf
Michele R.
7 Giugno 2010 @ 12:27
DONDE ESTA EL GRANO (tratto dall'album postumo 'live & Rarities'), traduzione:
"…questo che io sento e' solo il sibilar del vento e questo e' il mio tormento perche' non sento te…dove sta il grano…dove sta la rosa che tu hai seminato l'anno passato nel mio cuore…"
PAOLO, cantava Rino:
"…e quanto la tua mente prende il volo ti accorgi che sei rimasto solo…" (Ti ti ti ti )
Ciao
democrito
7 Giugno 2010 @ 13:07
paolo@
io al fatto che tutti quelli che si occupano di determinate cose debbano sapere di trame oscure, o esserne coinvolti, non ci credo. penso che invece quelli che sappiano davvero qualcosa, siano veramente in pochi.
voglio ricordarmi di paolo, un mio amico scomparso di recente, che faceva il musucista ed era stato per anni al top delle classifiche dell'hit parade italiana. lo conoscevo abbastanza bene e nella nostra quasi trentennale frequentazione non ci sono mai stati nemmeno accenni a massoneria, rosa rossa e complotti, anche se, data la sua posizione, risulterebbe a noi quasi impossibile non immaginarne un coinvolgimento. mi ricordo di una volta che, essendo arrivato 3 al festival di sanremo, mi disse di come probabilmente, perchè nemmeno lui ne sapeva più di tanto, il risultato fosse legato a manovre della sua casa discografica, che voleva per l'estate lanciare un revival di vecchie glorie.
è morto, pochi anni fa', di cancro ai polmoni, che non aveva nemmeno 60 anni. se venisse fuori che probabilmente è stato assassinato dalla rosa rossa, perfino io, che mi occupo di seguire le informazioni dei "complottisti", ne sarei oltremodo stupito e se venissi contattato per parlare di lui ad un convegno, non potrei non ricordarmi che paolo 50 sigarette al giorno se le fumava.
la finisco con fabri fibra:
sei nato e morto qua,
sei nato e morto qua,
nato nel paese delle mezze verità…in italia!
Paolo Franceschetti
7 Giugno 2010 @ 13:37
Torniamo allora sui relatori del convegno e sulla loro volontà depistante, per rispondere ancora all'anonimo.
Voglio fare un parallelo. Mia madre è laureata in teologia (oltre che in legge). Ha insegnato religione nelle scuole e insegnato latino e altre materie nei seminari.
Quindi ha conosciuto bene la chiesa, vescovi, preti e quant'altro. Ed è anche preparatissima in storia della Chiesa, ovviamente.
Eppure non si era mai occpata dello IOR dei rapporti tra Chiesa e massoneria, ecc…
Quello che voglio dire è che si può essere vicini a certi poteri senza capirli a fondo.
Io stesso per qualche mese ho lavorato in un istituto di Roma. L'IGI. Istituto grandi infrastrutture.
Il direttore dell'epoca mi chiamava spesso da Palermo, dal Cerisde, ove si recava la domenica (il Cerisde è il centro dei servizi da cui hanno fatto saltare in aria Borsellino, e da cui parti la telefonata che fece saltare in aria Brusca).
Eppure non mi rendevo conto di nulla. E non capivo nulla.
Men che meno avrei notato che che IGI è nient'altro che la G massonica incastonata tra due colonne massoniche.
E un giorno che questo direttore mi chiamò, a Natale, il 25 dicembre, gli chiesi candidamente "ma scusi… ma lei lo sapeva che quell'istituto in cui si recava tutti i week end era un centro dei servizi da cui fecero saltare in aria Borsellino?"
E alla sua risposta "assolutamente no" li per li fui tentato di credergli.
Quello che oggi è evidente ai miei occhi, per anni non lo è stato.
Quindi sia Eleuteri che Longobardi possono essere in perfetta buona fede.
Anche democrito racconta di una cantante che aveva vinto il festival arrivando terzo ma non sapeva nulla dei maneggi che girano attorno a certi ambienti.
e tempo fa ricordo che un ex parlamentare, ex sottosegretario del Ministero della difesa (Falco Accame) mi raccontò che da sottosegretario della difesa non aveva intuito niente. Un giorno chiese che gli inviassero un rapporto sull'ufficio di Gladio, e al terzo ufficiale che moriva in incidente mentre gli portava i documenti iniziò ad avere dei sospetti…
ma prima non aveva capito niente.
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 13:38
tante persone che parlano qui nn erano neanche al convegno per cui i vostri pregiudizi sono maggiori degli altri relatori
Paolo Franceschetti
7 Giugno 2010 @ 13:49
Aggiungo altre considerazioni.
Longobardi si è occupato di diversi delitti e quindi ha analizzato bene certe tematiche.
Ad esempio se non erro si è occupato della tematica delle bestie di satana.
Ora, capita spesso che quando sei preso dal dettaglio ti sfugge il contesto generale.
Ad esempio, pur avendo analizzato i delitto delle bestie, gli sarà sicuramente sfuggito (cosa che non è successaa me, per il semplice fatto che io e lui guadiamo in direzioni diverse e quindi cogliamo dettagli diversi) che il capo della banda di allora, in un intercettazione, disse (riferendosi ad uno della banda che all'ultimo momento aveva rinunciato a commettere un omicidio) "perché ci ha fato questo? Maledetto. Lo sapeva che siamo in prova. Siamo in prova, non doveva farci questo proprio ora".
Io quell' essere "in prova" l'ho notato, domandandomi in prova da chi… visto che dicono che il capo della banda fosse l'intercettato (non ricordo se era Sapone, o Volpe).
Lui sicuramente no.
Aggiungiamoci poi che spesso la magistratura e i periti fanno arbitrariamente dei tagli.
Quindi, ad esempio, se il magistrato omesse di inserire nel fascicolo tutte le intercettazioni in cui sono coinvolti personaggi eccellenti (come spesso capita) si finisce per non sapere neanche che c'erano coinvolti determinati personaggi.
Nei delitti del mostro di Firenze, ad esempio, ce la menano con questa storia dei compagni di merende. E quasi nessuno racconta che furono indagati giornalisti, scrittori, un ambasciatore, medici, ecc…
né ci dicono che fine hanno fatto quelle inchieste (tutte archiviate ovviamente).
In un delitto (quello di Carmela di Nuccio e giovanni foggi) si omette di dire che secondo il legale di Vanni, Nino Filastò, a commettere un delitto fu una squadra di poliziotti.
Se lo si dicesse più spesso si scoprirebbe che, a trovare il cadavere fu un poliziotto (che se non erro andava a funghi alle undici del mattino, ma qui potrei ricordare male).
Una coincidenza che avrebbe dovuto far prendere alle indagini un'altra direzione…
ma che nessuno prese.
In altre parole, finisce che pure gli esperti sono costretti a lavorare su materiale monco.
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 14:10
Nel caso delle Bestie.. le modalita' dell'uccisione dei fidanzati (Chiara Marino e Fabio Tollis)rimandano all'iniziziazione del maestro nei rituali massonici… e Tollis era uno che insidiava la leadership del gruppo, che, appunto, voleva essere il "maestro" del gruppo. La conoscenza dei rituali di iniziazione del maestro dovrebbe far riflettere.. e prefigurare i veri mandanti e gli agganci che il gruppo aveva a Torino
Anonimo
7 Giugno 2010 @ 16:13
gentile Paolo permettimi di aggiungere alla lista delle "perle"
questa: …l'artista non pensa al simbolismo quando crea..non lo fà mai"
Un grazie all'esimio professore per avermi illuminato!
Non voglio inoltrarmi sulla mancata precisione del criminologo che facendo di tutta l'erba un fascio ha tradito un pò di presunzione pensando di parlare ad una platea di completi inconsapevoli.
ad ogni modo ogni conferenza o motivo di confronto non fanno altro che arricchirci qualsiasi sia il nostro punto di vista che come ben sappiamo è spesso mutevole e ..per fortuna
mi associo con te ai saluti per i ragazzi del circolo futurista
a presto
allebasi
Giovanni Pili
7 Giugno 2010 @ 17:56
Se avessero verificato direttamente la non esistenza dei Rosa Croce avrebbero risparimiato tempo prezioso. In realtà non ci sono né prove della loro esistenza, ne su un attentato contro Gaetano. Ci si basa su coincidenze legate a una setta di dubbia esistenza. Ma supponiamo che quella canzone abbia realmente riferimento ai rosa croce…. quindi? Non poteva Rino Gaetano essere un appassionato di storie e leggende? Mi sembra che avesse abbastanza cultura da fare testi ispirati in tal senso. Mi ricorda un po' la storia del Paul Mecarty morto.
Ti riporto uno stralcio di questo articolo preso in rete: "Nessuno trova i Rosacroce, per la buona ragione che non esistono. I manifesti sono un’opera letteraria, creata – con altri – da un pastore luterano del Württemberg, Johann Valentin Andreae (1586-1654), interessato a presentare, sotto il velame esoterico, un ambizioso progetto di riforma politico-religiosa. L’Europa elisabettiana e protestante, come ha mostrato la storica inglese Frances Yates (1899-1981), ne farà una bandiera per una coalizione di tutte le forze “illuminate” d’Europa contro la Chiesa cattolica della Controriforma e gli Asburgo. Dopo qualche anno, naturalmente, i Rosacroce esistono davvero: la finzione diventa realtà, perché coloro che erano partiti alla ricerca della Fraternità si organizzano in circoli e conventicole, influenzano la trasformazione della massoneria da corporazione operativa in società speculativa, creano una cultura di notevole influenza sulla costruzione di un’Europa moderna insieme pre-illuminista e “illuminata” nel senso esoterico del termine."
Link dell'articolo completo:
http://www.cesnur.org/religioni_italia/r/rosacroce_01.htm
Buona serata.
Paolo Franceschetti
7 Giugno 2010 @ 18:42
Oh. Finalmente abbiamo un genio anticomplottista tra noi.
Uno che ha dimostrato l'inesistenza dei rosacroce nientemeno che… citando Introvigne.
Allora mi scusi, signor genio, potrebbe spiegarmi a cosa sono dovuti i riferimenti rosacrociani nelle vie della città principali d'Italia? Es. a Viterbo è un caso che quartiere santa rosa stia accanto al quartiere crocetta? E' un caso che a San Casciano val di pesa via dante sia la parallela di via delle rose? E' un caso, vero, che dante alighieri nel gran paradiso faccia sedere i beati in forma di candida rosa, e che elegga a sua guida San Bernardo che, guarda caso, è proprio il creatore della regola templare, e dunque collegato strettamente ai rosacroce ?
E mi scusi sempre, signor genio, ma le centinaia di titoli sui rosacroce, sulla filosofia dei rosacroce, ecc.., (che ne so, cito a memoria, la saggezza dei rosacroce di steiner, la cosmogonia dei rosacroce di Heindel, ecc., che esistono in libreria) significa dire che qualcuno si è preso la briga di studiare qualcosa che non esiste.
E poi mi dica un po'… ad esempio il più grande mago del secolo, cioè Crowley, che era nella Golden Dawn (un ordine rosacrociano) significa che era dentro a qualcosa di inesistente?
E mi scusi… ma le volte che mi hanno proposto di entrare nella Golden Danw o nei rosacroce… significa che mi hanno proposto di entrare in qualcosa che non esiste?
Mi lasci dire, signor Pili, che lei non è semplicemente un genio; lei è…. un maledetto genio!!!
MinT ' Ossico
7 Giugno 2010 @ 19:58
Oplà !
su Massimo Introvigne vi consiglio questo bellissimo (e lunghissimo) articolo del curatore del sito http://www.scienzeantiche.it Manuele
http://www.scienzeantiche.it/portal/topic.asp?TOPIC_ID=603&FORUM_ID=2&CAT_ID=1&Forum_Title=News&Topic_Title=Messe+Nere
c'è un po di tutto, è veramente ricco di informazioni succose
ciliegina sulla torta: da alcuni mesi il signor Manuele è sparito e non se ne sa' piu' nulla 🙁
Anonimo
8 Giugno 2010 @ 1:45
Paolo, la tua riflessione sull'IGI mi ha fatto pensare che anche la chiave di violino rappresenta una G, che per gli anglosassoni corrisponde al sol (una quinta giusta dal do), quindi il numero 5…E anche la poesia dalla quale le note prendono il nome, non ti pare molto rosicrociana?
Il tuo articolo e' molto profondo.
E le canzoni di Rino sono sibilline ma molto chiare…se pero' sono cosi' pericolose per gli artefici dell'uccisione, perche' continuano ad essere usate in TV? Non sarebbe meglio tentare tutto il possibile affinche' Rino Gaetano sparisca dalla memoria collettiva? Potrebbero essere usate le sue canzoni per dargli ulteriore smacco dopo la morte, ma ne vale la pena quando c'e' il rischio che questi criminali vengano scoperti proprio grazie ai messaggi nascosti in musica?
ciao da Nemesis
Anonimo
8 Giugno 2010 @ 8:12
"il più grande mago del secolo, cioè Crowley"
esagerato! 🙂
ouv tmr
Anonimo
8 Giugno 2010 @ 9:02
Ho spesso riflettuto sull'antichita' dei Rosacroce e personalmente credo che tale istituto risalga al XV secolo, il secolo in cui la leggenda vuole si collochino le famose "nozze alchemiche" di Kristian Rosenkreutz… Non credo, dai miei documenti, che tale setta sia esistita al tempo di Dante, questo non toglie che a partire dal secolo XV non si sia potuta avere una convergenza tra alcune frange superstiti del templarismo svizzero (l'ordine dei templari nelle altre nazioni fu assimilato ad oltri ordini cavallereschi) e rosacrociani. Certa e', dal mio punto di vista, l'estremo odio dei Rosacroce nei confronti del cristianesimo, e del cattolicesimo in particolare: certa e' a mio avviso, l'ispirazione rosacrociana della riforma protestante. Introvigne non coglie la maggiore antichita' dei Rosacroce, ma e' anche vero che la loro antichita' non va oltre il XV secolo: cio' non toglie che prima di allora ben altre sette esoteriche abbiano agito in tutta europa…
Giuseppe
8 Giugno 2010 @ 10:51
@ Democrito.
Volevo solo aggiungere alla discussione sull'esoterismo dei Led Zeppelin che finanche Carlo Lucarelli, in una puntata di Dee Giallo, aveva menzionato che uno dei membri del gruppo aveva acquistato la casa in cui aveva vissuto Alastair Crowley e che un membro della band era deceduto durante un rito. Inoltre, sempre Lucarelli, in una puntata dedicata a Rino Gaetano, menziona la coincidenza fra la Ballata di Renzo e l'incidente e fa riferimento al fatto che Rino aveva avuto un incidente stradale simile (con lo stesso tipo di auto Volvo) qualche mese prima ma da cui era uscito illeso. Un'altra coincidenza…
Giuseppe, UK
democrito
8 Giugno 2010 @ 13:35
anonimo delle 11,51@
sarebbe da approfondire quello che dici, vorrei solo aggiungere che le conoscenze dell'esoterismo, indipendentemente dai nomi che le si vogliono attribuire, sono molto antiche, più antiche dell'uomo stesso. per semplificare, si tratta della eterna lotta tra il bene, unica cosa veramente esistente, e la sua ombra, il male, dove l'uomo non è che il campo di battaglia. nel conflitto interiore abbiamo la scelta se schierarci con il male e vincere la guerra, o con il bene ed essere sconfitti in questo mondo. le armi del male le conosciamo tutti, inganno, sopraffazione, violenza, egoismo, ecc. mentre l'unica arma del bene, non la conosciamo affatto. bisogna ampliare le nostre conoscenze, capire delle verità importanti ed alla fine riceveremo la spada (l'arma del bene è spesso nell'iconografia simboleggiata da una spada) grazie al potere della quale potremo aprirci un varco nella disfatta generale.
questo, in linea di massima, il messaggio degli gnostici, che esistevano già prima dei tempi di gesù, e degli eretici di tutti i tempi.
non vi è dubbio che le varie massonerie, rosacroce, illuminati, ecc. abbiano attinto a piene mani da conoscenze gnostiche, o ricordi di tali conoscenze, solo che usate per fini sbagliati è devastante per la loro anima.
ognuno comunque, al proprio livello, è chiamato ad operare delle scelte nella vita e le scelte sono sempre difficili, quasi mai supportate dall'esperienza e spesso mal ripagate da risultati visibili o materiali. trovare la via d'uscita dovrebbe essere la priorità di ognuno, ma….
giuseppe@
grazie delle precisazioni sui led zeppelin.
su rino invece continuo ad avere dubbi, la volvo mica giela aveva fornita la massoneria. era una macchina che gli piaceva e se l'era comprata. dopo averla distrutta in un incidente, da cui era fortunatamente uscito illeso, se ne era semplicemente comprata un'altra, i soldi mica gli mancavano. se è vero che avesse la pessima abitudine di guidare in stato di ebrezza, niente di più facile fare un secondo incidente dove ci rimise la vita. anche la faccenda dei 5 ospedali mi sembra strana, come si fa a mettere d'accordo 5 staff di pronto soccorso a non accettare un paziente in fin di vita (codice rosso)? mi sembra fantascienza, più probabile un altro clamoroso esempio di malasanità e di ineficenza delle strutture a cui siamo purtroppo tanto abituati in italia. l'unico legame serio all'idea del complotto, mi sembra siano i testi delle canzoni, che però come abbiamo visto, usano una simbologia non inusuale nel mondo del pop. alcuni sono morti, alcuni, come nel caso di bonham, hendrix, ed altri, probabilmente fatti fuori, e la cosa sembra più plausibile, ma non dobbiamo dimenticarci che era un mondo fatto di eccessi, di droghe, alcol. vivevano una vita stressante e si bombardavano di tutto il possibile. comunque un overdose di aranciata puzza lontano un miglio, un incidente dove la cusa del decesso è probabilmente dovuta alla mancanza di intervento medico, in italia, un po meno e rimane il beneficio del dubbio.
Anonimo
8 Giugno 2010 @ 14:59
A mio parere l'"AMICONE" di Rino ha tanta tremarella alle ginocchia….sa qualcosa….o…..
matteo
8 Giugno 2010 @ 22:04
Ai suoi piedi (lett. ai suoi stivali) si rompe una pietra
Non vuole più essere sulla rupe
E un grido fa sapere a tutti
Entrambi stanno cadendo al suolo
Citazione dalla canzone Rosenrot;
Lei la vuole e va bene
così é stato e così sará per sempre
Lei la vuole e così è usanza
Ciò che vuole lo ottiene
Pozzi profondi si devono scavare
quando si vuole acqua limpida
Rosella oh Rosella
Acque profonde non sono tranquille
a me sembra un riferimento all'incidente (fra virgolette) di Rammstein ed alla regia che vi era dietro.
Soprattutto l'ultima frase sembra appoggiare questa visione, anche se ovviamente la canzone narra una storia, però potrebbe farlo in chiave allegorica
Giovanni Pili
9 Giugno 2010 @ 10:29
Non mi piace questo tono. Francamente non capisco… mi sono permesso semplicemente di far notare che una somma di coincidenze legate a sette di dubbia esistenza non fanno una prova. Prendo atto che qui al minimo contraddittorio si viene liquidati come cretini, evidentemente vi interessa poco un'analisi razionale dei fatti.
Anonimo
9 Giugno 2010 @ 11:58
in tutti i movimenti complottismo compreso ci trovi il gregge di pecore che ti insulta o ti sfotte se li contraddici…Perciò la masoneria e tutto ciò che governa a livello occulto ha successo,perchè la gente è stupida!!
Francesco S.
17 Novembre 2010 @ 17:31
Riguardo al commento di Paolo del 07 giugno 2010 15:49 , testiomio che a Milano i documenti (testimonianze) relative a incidenti automobilistici sono consultabili soltanto dopo 3 mesi, e questo vale anche per le stesse persone coinvolte.
Riguardo a un incidente in cui sono stato coinvolto il 5.7.2007 ho integrato la mia testimonianza del momento circa una settimana dopo, e quando ho potuto consultare l'archivio della Polizia Municipale, cioè passati i 3 mesi, ho constatato che i Vigili avevano TAGLIATO e RIASSUNTO IN MODO DISTORTO la mia testimonianza.
Anonimo
11 Dicembre 2010 @ 15:41
…ci puo stare che ogni tanto pigiava unpo di piu il piede sull accelerat,che ogni tanto alzasse il gomito,che sbagliasse ….NN ERA 1 DIO,NN è 1 MITO!!ERA E RESTA "TROPPO UMANO PER ESSERE un UOMO, TROPPO UMANO PER ESSERE DIO" LUI STESSO FONDAVA LA SUA IRONIA SULLA TENDENZA CONTINUA A DISSACRARE,DEMITIZZARE…credo che lui stesso sorriderebbe vedendo chi lo assimila ad 1 dio in terra (puro e CASTO IN TUTTI GLI ASPETTI) E PENSEREBBE DI ESSERE RIMASTO FIGLIO UNICO……per il resto …io sono del sud e dove sto io nn è cosi difficile essere rifiutati da 4 o 5 ospedali…..SEMBRA SIA PRASSI—-