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1 Comment

  1. Anonimo
    27 Settembre 2015 @ 18:58

    la sensibilità umana e la comprensione del sig Bisanti mi ha entusiasmato perchè va ben oltre quello che è il ruolo istituzionale che esercita, questo mi fà sperare che in futuro venga condivisa sempre di più all'interno delle forze dell'ordine dato che come si è sottolineato nella trasmissione il loro ruolo decisionale nel sottoporre cittadini a pratiche come il T.S.O. è determinante, probabilmente più del magistrato competente che spesso prende le decisioni su suggerimento delle stesse. Più volte ho notato come a fronte di crisi adolescenziali o depressive o periodi di difficoltà di molte persone curabilissime in altro modo per mancanza di alternative valide si è preferita la soluzione del t.s.o. rovinando letteralmente lo sviluppo psico fisico e talvolta animico delle persone. Importante è notare come per alcuni le fasi del risveglio spirituale non adeguatamente assistito o che avvengono spontaneamente in modo talvolta irruente provochino degli scompensi importanti che spesso vengono mal interpretati dagli affetti più vicini e presi per altri tipi di sofferenza. chi viene sottoposto a t.s.o. spesso se non sempre diventa una larva umana ridotta a uno stato di idiotismo simile a quello di una continua sbronza o ad una forte alterazione da stupefacenti, questo mina completamente la possibilità a queste persone di stabilire legami anche minimi con gli altri che ovviamente li rifiutano. Ho visto persone che semplicemente per l'incapacità di elaborare un lutto si sono trovate succubi degli psicofarmaci senza poi la possibilità di uscirne. il caso più assurdo di cui sono a conoscenza è di un ragazzo con entrambi i genitori assolutamente sempre strafatti di psicofarmaci prescritti da un medico che meglio avrebbe fatto a convincerli a divorziare, questo ragazzo un giorno viene beccato con una canna segnalato ai servizi sociali ed i genitori contadini ignoranti ma danarosi lo spediscono a san patrignano col risultato che per una semplice canna si trova all'interno di un'odissea che quando lo vede uscire da quella struttura è completamente destabilizzato e sotto schock, la via per l'emarginazione è pronta e come prevedibile si avvia verso consumi peggiori, ribeccato durante controlli entra definitivamente nel girone infernale dell'istituto di igiene mentale dei sert ecc, dopo qualche anno gli viene prescritto un t.s.o. e una continuità di assunzione, in quel periodo viste le sue difficoltà di sostentamento lo ospito a casa mia per un periodo ed è li che per ben due volte svento i tentativi di suicidio, il secondo quasi riuscito con il gas che rischiano anche di farmi saltare in aria l'appartamento. Adesso so che è in galera in germania. Con questo non voglio inficiare il prezioso lavoro delle sopracitate istituzioni ma stigmatizzare come un caso come questo affrontato da uno psicologo preparato anzichè da un protocollo sistematico e cieco avrebbe avuto ben migliore soluzione.

    jj

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