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1 Comment

  1. Anonimo
    9 Giugno 2016 @ 21:20

    Ora che la storia ha dato ragione ai suoi appelli rimasti inascoltati, Colasanti chiede che chi ha sbagliato paghi. «Prima di tutto Vigna – ripete la donna, autrice e presidente del movimento 'Regina Madre' – si deve dimettere. 'Il mio caro amico Vigna, lui sì che ha capito' disse Izzo quando il procuratore antimafia lo riconobbe come un pentito. E poi dovrebbero essere radiati tutti i magistrati e gli psichiatri che, a prescindere dal fatto se fosse cambiato o meno, hanno permesso che tornasse il libertà vigilata».
    «Nel 2001 – ricorda la donna – ero stata invitata a Brindisi per la commemorazione della Marina perchè mio nonno affondò in guerra sulla nave Curtatone. Ero tra Ciampi, al quale avevo chiesto nel 2001 di intervenire sul Csm, come poi fece, e Prodi e Diliberto, ai quali avevo indirizzato interrogazioni parlamentari. Ora chiedo: come hanno potuto essere amici di Izzo, come ha potuto Vigna considerarlo collaboratore di giustizia?». E la donna, sopravvissuta al primo massacro di Izzo, torna a chiedere risposta a domande, che non sono più solo sue.

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