Europa. L’Unione ieri e oggi.
1. L’unione oggi. 2. L’unione ieri. 3. Il nazionalismo. 4. Come si costruisce un nemico.
3. Il nazionalismo
La storia ci insegna che, se come movimento culturale il nazionalismo può costruire teorie, arte e letteratura, come movimento politico, però, produce odio e guerra. Perché?
Perché il nazionalismo alimenta il sentimento di orgoglio e di superiorità che induce le civiltà al conflitto, perché suscita arroganza e desiderio di dominio e, soprattutto, si associa sempre al disprezzo per gli altri.
Il nazionalismo, infatti, con l’esaltazione del “Noi”, si definisce per contrasto, ed ha quindi bisogno di identificare un “Altro”, un nemico… e caricarlo di ogni responsabilità.
Per costruire un “Altro”, un nemico, i passaggi sono sempre gli stessi. Noi abbiamo preso in esame l’Europa del XIX-XX secolo. Ma potete prendere in esame anche altri periodi storici, altri continenti; i passaggi sono sempre gli stessi.
Come si costruisce un nemico
Iniziamo subito con il dire che tutto parte, sempre, dagli intellettuali. Sono loro infatti, con il loro lavoro, ad innestare il seme velenoso nella popolazione, attraverso libri, articoli, saggi, oggi trasmissioni, film, ecc.
Abbiamo visto che destabilizzati dalla rapidissima trasformazione sociale, economica e politica, incapaci di far fronte ai nuovi problemi, i tedeschi ripiegano su quella che credono essere la loro identità comune, il Volk. L’opposizione al modernismo, l’odio per la vita di città e l’amore per la natura erano tipiche componenti del pensiero völkisch. Dunque, chi meglio del contadino poteva rappresentare lo spirito del popolo tedesco ed il legame con la terra e la nazione? Nessuno. Ed infatti inizia una vera e propria corrente letteraria che glorifica il contadino, buono, di natura pacifica, tradizioni famigliari importanti, ecc. (13)
E, se da un lato l’eroe nazional-patriottico (il contadino), il “NOI”, viene oggettivato con tanta concretezza, lo stesso deve essere fatto con il nemico, “L’Altro”, che in questo caso è l’ebreo.
Iniziamo con il dire che gli ebrei erano sparsi ovunque in Europa, ma la maggior parte viveva nell’impero dello zar; più di 10 milioni, di cui una buona parte in Polonia (il 13% della popolazione), mentre in Germania erano relativamente pochi, circa 600 mila. E, se gli ebrei russi erano poverissimi ed ignoranti, gli ebrei tedeschi, viennesi, praghesi e berlinesi erano raffinati ed intellettuali ed appartenevano alla medio-alta borghesia, dediti alle professioni, al commercio, all’industria e alla finanza (14).
L’ebreo, quindi, veniva visto come l’incarnazione del più nefasto e cinico modernismo e, dunque, nemico del Volk (certo, vi erano anche capitalisti tedeschi non ebrei, ma l’ebreo era considerato straniero, quindi per l’ideologia nazionalista, l’“Altro”).
Non solo vengono pubblicati saggi tesi a dimostrare il nesso tra lo sviluppo del capitalismo e il ruolo degli ebrei (es. Werner Sombart, Die Juden und das Wirtschaftsleben, Gli ebrei e la vita economica), ma la letteratura popolare, soprattutto i romanzi (che tiravano milioni di copie), davano dell’ebreo, dello straniero, un’immagine stereotipata via via più sgradevole (lo speculatore in borsa o il corpulento banchiere, ecc.) (15).
Numerosi, poi, erano i romanzi contadini che, in numero sempre crescente, descrivevano l’ebreo che calava dalla città alla campagna per privare il contadino della sua ricchezza e della sua terra costringendolo al suicidio. (Es. Der Büttnerbauer, Il contadino di Büttner, di Wilhelm von Polenz) (16).
In breve, grazie a questa opera di propaganda, l’ebreo viene identificato con la moderna società industriale, con il banchiere, con lo speculatore di borsa, con l’usuraio che sradica il contadino, lo spoglia della sua terra, ne provoca la morte e, così facendo, distrugge la parte più genuina del Volk (17).
Dopo l’unificazione la Germania aveva avuto uno sviluppo economico ed una crescita industriale straordinari. Berlino, la capitale finanziaria e commerciale degli Stati tedeschi appena unificati, era cresciuta velocemente sui tanti immigrati giunti dai territori a cercare lavoro. Gli ebrei immigrati dalla Russia erano, però, come abbiamo detto, poverissimi ed ignoranti (18). Così, in un primo tempo, i nazionalisti cercarono di operare una distinzione tra ebrei orientali ed ebrei nativi della Germania; questi ultimi potevano assimilarsi, ciò che sarebbe risultato impossibile con gli ebrei stranieri (19) (pare di sentire i nostri politici quando operano differenze tra gli immigrati regolari da tanti anni in Italia, i cui figli sono nati in Italia, ma a cui non vogliono riconoscere la cittadinanza, vedi Ius Soli). E gli ebrei tedeschi, timorosi di perdere i loro privilegi, appoggiarono questa devastante distinzione (20). Nessuna sorpresa: anche oggi, purtroppo, vediamo questo tipo di comportamento da parte degli immigrati integrati che i nazionalisti sfruttano. Ma questo tipo di comportamento non giova mai, perché se una cosa è giusta o sbagliata prima o poi ci riguarda. Ed infatti questa distinzione ebbe breve durata, perché i nazionalisti iniziarono a condannare l’ebreo per la sua religione.
Il pregiudizio religioso era della massima importanza, perché forniva una giustificazione all’antisemitismo quando ancora non erano state elaborate le teorie razziali.
E, se in un primo tempo la condanna verteva sul fatto che si trattava di una religione sterile e priva di valore: “Se gli ebrei volevano essere tedeschi, perché non gettavano al macero una fede spiritualmente priva di valore e non si convertivano? Solo così potevano dimostrare di volersi veramente integrare nella nazione” (anche in questo caso pare di sentire i deliri di alcuni nostri rappresentanti per quanto concerne la fede islamica, secondo alcuni addirittura incompatibile con la nostra costituzione), ben presto iniziarono pubblicazioni che accusavano gli ebrei di omicidi rituali (Der Talmudjude, L’ebreo del Talmud di August Rohling) (21). Anche in questo caso come non riflettere sugli allarmi circa i riti voodoo praticati dagli immigrati?
Giunsero poi le teorie razziste, che portarono acqua al mulino dell’antisemitismo religioso. Iniziò la feroce diffusione di libri (22) e immagini stereotipate del nemico. L’ebreo viene rappresentato avido di denaro e bramoso di accoppiarsi con una donna ariana (una raffigurazione che ebbe larghissima diffusione fu quella del grasso banchiere ebreo intento ad accarezzare una donna bionda che gli sta sulle ginocchia). Il messaggio propagandistico era tanto atroce quanto chiaro: l’ebreo non solo depredava i tedeschi della loro ricchezza (l’ebreo cinico ed avido di denaro) e della loro spiritualità (con la loro religione sterile e priva di valori), ma, profanando le loro donne, ne minacciava anche la purezza razziale.
Il timore di contaminazione razziale tramite matrimoni misti divenne, con le sue connotazioni sessuali, sentimentali e fisiche, una vera e propria ossessione per i nazionalisti, che ritenevano che la mescolanza degli elementi razziali avrebbe comportato un rapido declino della cultura e del valore nazionali, culminante nell’estinzione della razza (23).
Ma ancora non basta e, per spingere ancora di più sulla paura e dipingere il nemico come mortale per l’intera umanità, non può mancare il complotto per conquistare il mondo.
Il primo romanzo che narra di un complotto giudaico è – pensate – del 1868, “Biarritz”. Il suo autore, Hermann Goedsche (anche se aveva assunto lo pseudonimo più romantico di Sir John Retcliffe) nel romanzo narra di un complotto contro il mondo dei gentili. I cospiratori ebraici si riuniscono nel «misterioso» cimitero del ghetto di Praga, a complottare per impadronirsi del mondo intero. Il suo romanzo, agli occhi dei nazisti, divenne poi prova documentale della cospirazione mondiale degli israeliti (sic!) (24). (Gustosissimo, a questo proposito, è il libro di Umberto Eco, “Il cimitero di Praga”. Protagonista del romanzo è Simone Simonini, notaio, spia, falsario e accanito antisemita. Un libro straordinario, che evidenzia non solo stereotipi e pregiudizi, ma anche le debolezze caratteriali, nonché le carenze culturali, intellettuali, etiche e morali di chi vi presta fede. Peccato che in Italia si legga poco).
Se questo romanzo, però, ebbe poco successo nel diffondere la teoria del complotto, diversamente purtroppo accadde con i Protokolle der Weisen von Zion (Protocolli dei Saggi di Sion), un falso confezionato dall’Okhrana (la polizia segreta zarista).
Perché questo falso, a differenza del romanzo “Biarritz”, ebbe tanta fortuna?
Per un motivo tanto semplice quanto atroce. Venne costruito su una realtà esistente. È questo che garantisce il successo di un falso. Un po’ come le menzogne: è più difficile scoprire quelle che contengono all’interno anche delle marginali verità.
Quando si costruisce un falso su una realtà esistente – ovviamente dicendo, e trovando anche riferimenti storici ad hoc, che si tratta di un complotto che parte da molto lontano – si ha l’enorme vantaggio che non ha alcuna importanza se viene smascherato come falso, perché la storia lo dimostra vero. Che i Protocolli dei Savi di Sion fossero un falso costruito dall’Okhrana, venne pubblicato anche dal Times di Londra nel 1921. Questo, naturalmente, venne fatto notare ad Hitler, il quale ebbe buon gioco a rispondere che non aveva alcuna importanza se i Protocolli fossero una falsificazione o se fossero veri: la storia li dimostrava veri. Gli ebrei, insomma, non avevano scampo: se il testo era vero, li condannava; se era falso, veniva comunque verificato dalla realtà (25).
Anche oggi abbiano il nostro bel complotto, naturalmente. È il famigerato Piano Kalergi, secondo cui gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale. Secondo il piano Kalergi, è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’élite al potere. Anche in questo caso è stato detto e scritto che si tratta di un falso ma, per la maggior parte della popolazione, non ha importanza se il Piano Kalergi sia falso o no: la storia lo dimostra vero. Gli immigrati, insomma, non hanno scampo: se il testo è vero, li condanna; se è falso, è comunque verificato dalla realtà.
Le leve psicologiche utilizzate in questi due falsi sono le stesse: si prende una realtà esistente (ieri gli ebrei, oggi gli immigrati), la si veste di un complotto programmato e atroce che ha come obiettivo l’estinzione o la sottomissione di milioni di persone, e le si permette di crescere.
Eppure è così facile smascherare questi falsi. Entrambi, infatti, si basano su un assunto di base assolutamente falsificato: l’uomo viene reso più forte dall’incrocio tra razze allo stesso modo in cui una cultura è ricca solo se ha intensi rapporti con altre culture. Basterebbe questa semplice riflessione per comprendere. Ma, quando vengono diffusi odio e paura, la popolazione perde la capacità di critica.
E così come ieri, un falso, costruito su una teoria falsa, costruita ad arte e contro ogni riscontro scientifico, quella della superiorità della razza ariana, ha conquistato milioni di persone, speriamo che oggi, un altro falso, che torna a parlare di razza, non diffonda il suo perverso contagio.
Una teoria, quella della superiorità della razza, non solo assolutamente falsa, ma così assurda che proprio chi la propagandava si stupiva che potesse essere creduta. Sto riferendomi a Joseph Goebbels, che, in attesa di essere processato a Norimberga, parlando con il medico che lo assisteva, Kelly, alla domanda di questo se fosse d’accordo con la teoria della inferiorità razziale dei non ariani, Goebbels rispose: “Nessuno crede a queste fandonie”. Quando il medico gli ricordò che quelle fandonie avevano provocato la morte di 6 milioni di persone, Goebbels rispose: “Be’, è stata una propaganda politica efficace”.
Già, una propaganda politica tragicamente efficace. Infatti stereotipi del genere non potevano che trasformare il problema ebraico in un «problema etico» (il grido di «Juda verrecke», “Crepa giudeo”, entrò nell’uso comune).
La questione ebraica, insomma, non poteva più essere risolta con la tolleranza e l’integrazione, ma andava considerata nei termini di una contesa mortale, che avrebbe visto la vittoria definitiva o del modo d’essere giudaico o di quello «veramente» tedesco. Pare di sentire le follie oggi in circolazione sulla guerra di civiltà. Eppure, come evidenzia correttamente Franco Cardini, basterebbe un bignamino per capire che si tratta di fuffa. Il tragico, però, è che la gente ci crede.
Notato i passaggi? Ricordiamoli brevemente, perché sono importanti. Nell’opera di costruzione e disumanizzazione del nemico, si opera sempre per gradi:
1. Si inizia con la distinzione tra l’Altro integrato e l’Altro non integrato. Distinzione che si fa più semplice se il nuovo venuto è povero e parla un idioma diverso
2. Poi si condanna l’Altro per la sua religione, considerata priva di valori; condanna che diviene assoluta se si iniziano a diffondere elementi circa la pratica di rituali disumani
3. Alla fine, confezionato un falso complotto, la contesa con l’Altro diviene mortale, perché il rischio è l’estinzione.
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Interessante l’ articolo e molto apprezzabile l’ analisi socio-politica e gli intrecci masse e potere, economia capitalista distruzione delle relazioni sociali e creazione di di artificiali identità fentando contemporaneamente insicurezze e paure costruite e l’ osservare che la storia non si ripete di per sé ma solo quando la si ignora o c’è ne si dimentica.
Un unico appunto: Gobbels è morto suicida nel bunker della Cancelleria, Hermann Göering fu interrogato processato e al fine giustiziato a Norimberga. Sarebbe meglio correggere perché anche una sola inesattezze anche del tutto ininfluente può riuscire devastante per chi vorrebbe negare l’ intero discorso e sue conclusioni.
bisogna tuttavia considerare il problema della Xenofobia o Misoxenia, o Antixenia, [per riprendere Modalità espressive vigenti, ma per altri Soggetti], e meglio, che esiste mutualmente, e, delle Campagne politiche [la Religione istituzionalizzata, dell’una o dell’altra Cultura (cfr.Lingua in cui la Rivelazione, o Svelamento come specificherebbe Carpeoro, del relativo Libro sacro è stata ispirata), è nient’altro che un, ulteriore, Partito politico, fra altri più cosiddetti laici (di cui le Rivelazioni, v. sopra, ”mein Kampf” per la Destra e ”il Capitale” per la Sinistra)] xeofobe, misoxeniche, antixeniche, mutuale [brevemente: c’è la Fobia o Paura irrazionale dei, p. Es. Bianchi verso i Neri come la Fobia dei Neri verso i Bianchi, e la Dinamica si complessifica o si diversifica, ma resatando Filofoba (Amica della Fobia), nella Filo- verso le Persone della stessa Razza (v. p. Es. Colore della Pelle, Continente o Terra/Suolo geograficamente collocato, di Origine) ma -fobia verso gli stessi che abbiano adottato una Cultura diversa (dalla propria), v. Cultura istituzionalizzata (la cosiddetta Educazione alla quale, è Indottrinamento) quale Forma di Appartenenza politica]; insomma si vada dove si vada [e/ma lo si deve/può notare, osservare, please (invece di ignorarlo, volontariamente o non)] si trovano quelli che amano [Attrazione] sé e chi è come loro, e odiano [Repulsione] chi è diverso da sé, [e sono i Sadici, così si dimostrano comportamentalmente verso il Diverso], oppure quelli che amano l’altro e odiano sé [i Masochisti], oppure quelli che amano sia sè che il prossimo diverso da sé [quelli che praticano l’Agape, Amore universale, impersonale; gli Ottimisti], oppure, quelli che odiano tutti [sè e il prossimo: Nichilisti oppure, Misantropi, o i Pessimisti, e/ma come diceva qualcuno magari “i Pessimisti sono Ottimisti, razionali”], sicché prima di lanciare la Pietra [cfr. Lapidazione] contro l’Europa, da Parte extraeuropea [specialmente attualmente, se è ben compreso: da Parte africana], è bene considerare se non sarebbe poi necessaria l’Applicazione della cosiddetta Legge del Taglione [da Parte europea contro, l’Extraeuropa], perché la -fobia, o la Miso- è mutuale, [mentre vorrei (qui) aggiungere una Nota sulla Legge del Taglione (di cui ha parlato Paolo Franceschetti relativamente ai cosiddetti Omicidi rituali), e meglio, che piuttosto che ”Dente per Dente” e ”Occhio per Occhio” (alla quale M. K. Gandhi ha consigliato di resistere, perché sennò ”si finisce tutti ciechi”), si tratta di qualcosa di complesso, per cui p. Es., se si difendono gli Schiavi (eventualmente dalla Tirannia dei Padroni potenti prepotenti) si finisce schiavizzati (invece del ”Dente per Dente” ma anche latinamente ”do ut des”, p. Es. ”difendi e sarai difeso”, come è detto avvenire secondo Legge spirituale cosiddetta karmica oppure dharmica, ”ciò che fai ti verrà fatto”, si verifica un ”difendi e sarai attaccato”, e meglio, ”quel che fai al Potente”, prepotente, ”il Potente”, prepotente, dall’altro o dal basso della sua Posizione, di Potere o Forza prepotente, ”farà a te”; insomma, il Debole o cosiddetto o considerato ”Perdente” perché impotente, anche innocente perché senza Prepotenza, risulta perdente, anche metaforicamente parlando ”perdente un Dente” o ”perdente un Occhio”, aldilà di quello che ha, p. Es. di Bene, di Benefavorente o di Malerepellente, amorevole, architettato, fabbricato, prodotto, mentre il Forte o cosiddetto o considerato ”Vincente”, al nostro Mondo umano/disumano, cfr. p. Es. il Documentario ”Earthlings”, risulta vincente o salvo anche metaforicamente ”si è salvato sia un Dente che un Occhio”, aldilà di quello che ha, p. Es. di Male, di Malefavorente o di Benerepellente, odioso, architettato, fabbricato, prodotto)]. Felicità dentro-fuori ad ognuno e la Luce che è Dio, das lebendige Licht, Prabhasvar, Od gsal, en Sof Aur, Noor ‘ala Noor, ma Hikari, zhen Guang, animi-guidi, ispiri-protegga ognuno, ovunque-sempre.
altra Modalità di applicazione della Legge del Taglione [interpretata secondo le loro Modalità] da Gruppi di Potere prepotente verso Avversari [percepiti] oppure, Persone che rivelano segreti di Misticismo che loro desiderano mantenere privati a loro esclusivo Uso e Consumo [così è capitato verso Mary Violeth Firth, Antoine saint-Exupéry, un Rav chassidico, altri], per quanto siano Principii della Scienza spirituale universale a Disposizione originale di ciascuno [poi privatizzati o considerati privati, dai Gruppi prepotenti di cui sopra, ed in Modo arbitrario] è diffamare la Vittima, spacciandola per Fannullone quando Lavora, Ladro quando è Generoso, Esoso per sé quando è Ristretto per sé, Demone quanto è Santo, altro; e penso che in questo Senso [Significato e Direzione] quale Gruppo, è coinvolto il cosiddetto P1 di cui parla o ha parlato, accennando, Carpeoro, e che sta verosimilmente dietro a Gruppi [pure potenti e prepotenti] più vistosi, p. es. P2 come dice Carpeoro, ma entrambi influenti parimenti, e gli uni di cosiddetta Sinistra, gli altri di cosiddetta Destra, altri invece sono cosiddetti Neutri rispetto a Sinistra e Destra [questo a dire che ogni Gruppo, per quanto dovrebbe seguire Ideali originali a Beneficio proprio ed altrui, quando istituzionalizzato o, organizzato, diventa prepotente <- e questa è l'unica Conclusione da ritenere, e da considerare, ovunque-sempre, aldilà di Nomi, Orientamenti particolari, altro, collocato nello Spazio-Tempo]. Felicità dentro-fuori a ognuno.
e anche, secondo la ”Legge del Taglione” interpretata a Piacimento dai Gruppi di Potere prepotente e nei Confronti dei Dissidenti o Oppositori o Riformatori, o Persone indipendenti, [i cosiddetti ”Pesci vivi che nuotano contro Corrente”, mentre son quelli morti che la seguono], è che di rivolgere contro l’Oppositore [confabulando fra loro, fabbricando Menzogne per difendere o proteggere loro stessi, come si suol dire ”insabbiando la Verità” promossa dal Riformatore e che rivelerebbe la loro Disumanità o Prepotenza, e diffamando la Persona indipendente per annientarla disonestamente] l’Accusa che l’Oppositore [oppone] loro [pone verso di loro o contro di loro: magari nemmeno richiamando o nominando loro, ma che sia un’Accusa che anche solo indirettamente li concerne o, per la quale loro si sentono chiamati in Causa], oppure [come già detto precedentemente] sottoponendo l’Oppositore all’Abuso [per cui l’Oppositore ha criticato loro, già applicato da loro verso altri, che l’Oppositore ha inteso difendere: cfr. Advocacy in favore delle Vittime, innocenti], e come forse da sempre è stato nella Storia dell’Umanità, sembra che loro siano più numerosi dei pochi Oppositori o Riformatori [molti sono quelli si affiliano a Gruppi di Potere prepotente e pochi sono le Persone indipendenti o che restano tali; chissà se la Teoria dei Gruppi sanguigni e dei Rhesus sanguigni non indichi proprio chi siano i molti o tanti, e/versus chi siano i pochi]; Bene dentro-più-Forza fuori a ognuno, ovunque-sempre.
Solange: difendi del tutto ebrei e musulmani, etichetti il resto come costruzione di un nemico. Ammiro la tua intelligenza e confido che potresti anche scrivere un prossimo articolo in cui riequilibri un po’ e muovi qualche critica al comportamento usuale di ebrei e musulmani nei confronti della cultura europea. Non tutto è costruzione nazionalpatriottarda di un nemico.
Ciao Paolo, volevo chiederti se una nave che si chiama Aquarius e attraversa il mare con un carico di esseri umani potrebbe simboleggiare il passaggio dell’umanità dall’era dei Pesci a quella dell’Acquario e rappresentare una qualche forma di messaggio.
Grazie