In questi giorni stanno facendo molto scalpore alcune dichiarazioni di Angelo Izzo, condannato insieme a Gianni Guido e ad Andrea Ghira per il Massacro del Circeo. L’atroce vicenda si svolse tra il 29 e il 30 settembre 1975: per più di un giorno e una notte, due ragazze romane vennero ripetutamente violentate e torturate in una villa di proprietà della famiglia di Ghira a San Felice Circeo, sul litorale pontino. Rosaria Lopez venne uccisa, mentre Donatella Colasanti, fingendosi morta, riuscì a sopravvivere.
Ora Izzo rivela che nell’agosto 1975, un mese prima del massacro del Circeo, alcuni suoi amici (tra cui Andrea Ghira e Gianni Guido) rapirono, stuprarono e uccisero una ragazza durante una vacanza in Cadore.
La notizia esce venerdì scorso ( https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/25/massacro-del-circeo-izzo-rivela-nel-75-rapimmo-e-uccidemmo-17enne-friulana/4381395/ ) ma si riferisce a delle dichiarazioni rese ai PM romani Albamonte e Prestipino, e all’allora procuratore di Belluno Pavone, alla fine del 2016. Dunque risalgono a un anno e mezzo fa, ma vengono rese note adesso, perché giovedì la Procura di Belluno le ha trasmesse ai colleghi di Perugia.
Izzo non ha fatto il nome della ragazza, ma ha fornito dei riferimenti che hanno permesso agli inquirenti di risalire alla vittima: si tratterebbe di Rossella Corazzin, 17enne friulana scomparsa il 21 agosto 1975 nei boschi di Tai di Cadore, mentre era in vacanza con la sua famiglia nella località montana in provincia di Belluno, e mai più ritrovata. Di Rossella ancora oggi, a distanza di 43 anni, non si sa nulla. Secondo il racconto di Izzo ai magistrati, sarebbe stata scelta e rapita, portata sul Lago Trasimeno (nel perugino), tenuta prigioniera per qualche tempo, e poi violentata e uccisa.
Queste le prime notizie. Già dal giorno successivo, però, emergono ulteriori particolari sulla stampa locale. Infatti, essendo la ragazza originaria della provincia di Pordenone, le rivelazioni di Izzo hanno molto risalto sui giornali e sulle TV del Friuli Venezia Giulia, che riportano notizie che nelle cronache nazionali non compaiono.
Alcuni servizi del TG regionale di sabato e domenica ( https://www.facebook.com/TgrRaiFVG/videos/2035688760029111/ – https://www.facebook.com/TgrRaiFVG/videos/2036128679985119/ – https://www.facebook.com/TgrRaiFVG/videos/2036936366571017/ ), riferendosi alle parole di Izzo, parlano di “rito satanico” e fanno il nome di Francesco Narducci, il medico perugino coinvolto nella vicenda del Mostro di Firenze e protagonista a sua volta di un giallo sulla sua morte proprio nel Lago Trasimeno. Di Narducci, della sua misteriosa morte, e dei legami con il Mostro di Firenze, abbiamo parlato più volte in diversi articoli nel nostro sito: http://petalidiloto.com/2009/11/il-mostro-di-firenze-storia-dellidiozia_3396.html
Nelle cronache locali vengono riportate le dichiarazioni di Izzo, secondo cui l’omicidio di Rossella Corazzin si sarebbe svolto nella villa della famiglia di Narducci sul Lago Trasimeno, nell’ambito di un rituale con 10 persone, tra cui gli stessi Izzo e Narducci. Mi stupisce ascoltare particolari così precisi e insoliti per un TG regionale. E noto che invece nei giornali e telegiornali nazionali queste notizie non vengono date.
Martedì la notizia del rituale e del coinvolgimento di Narducci viene ripresa anche sulla stampa nazionale, trovando ampio risalto in tutti i giornali.
Ecco alcuni esempi:
https://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/circeo_izzo_mostro_firenze_narducci-3762800.html
https://www.lanazione.it/umbria/cronaca/izzo-narducci-1.3946472
Dunque, secondo Izzo, a rapire Rossella sarebbero stati Gianni Guido e Francesco Narducci, insieme ad Andrea Ghira e ad altri due giovani. All’epoca sia Guido che Narducci avevano una casa a Cortina d’Ampezzo, quindi vicino al luogo della scomparsa della ragazza.
Ciò che colpisce subito delle parole di Izzo è la conoscenza e frequentazione tra Narducci e i tre pariolini: tutti e 4 appartenenti all’alta borghesia, a Roma e a Perugia; e tutti e 4 vennero in seguito coinvolti in due dei casi più importanti della nostra storia recente. Narducci, Izzo, Ghira e Guido si conoscevano nel ’75? Occorrerebbe indagare sui loro rapporti, poiché si prospetta un intreccio molto interessante se inquadrato nello schema dei poteri occulti e dei servizi segreti che abbiamo spesso descritto nel nostro sito.
Ricordiamo che Francesco Narducci faceva parte di una potente famiglia massonica perugina; mentre i tre Mostri del Circeo venivano dagli ambienti della cosidetta Roma bene e avevano contatti con gruppi di estrema destra e con la criminalità organizzata. Inoltre la figura di Angelo Izzo è molto particolare: di lui sono note le svariate testimonianze nei processi sulle stragi italiane (Piazza Fontana, Bologna, Piazza della Loggia), su omicidi eccellenti (Mino Pecorelli, Piersanti Mattarella) e su altri episodi di terrorismo e mafia. Come abbiamo scritto in altre occasioni, appare chiaro che Izzo è in realtà un agente dei servizi segreti, che ha sempre agito per conto di essi.
Ma la particolarità che emerge in questi giorni è anche un’altra. Sempre martedì – quindi lo stesso giorno in cui la stampa nazionale pubblica i riferimenti a Narducci nelle dichiarazioni di Izzo – esce un’altra notizia che riguarda il Mostro di Firenze e anch’essa trova ampio risalto mediatico: un ex ufficiale dell’esercito USA rivela di essere sia il serial killer statunitense Zodiac, sia il pluriomicida di Firenze.
Sembra che il militare, negli anni dei delitti del Mostro tra il 1974 e il 1985, abitasse effettivamente in Italia, in un paese vicino Firenze. Vi si trasferì pochi mesi dopo l’ultima lettera ufficiale di Zodiac e pare che nelle famose lettere dell’omicida seriale americano siano stati trovati riscontri biografici dell’ex funzionario USA. Secondo le notizie riportate, l’uomo sarebbe quindi Zodiac e sarebbe anche l’americano “Ulisse” di cui parlò Mario Vanni (uno dei cosiddetti “compagni di merende”) in un’intercettazione.
Anche in questo caso, si tratta di dichiarazioni di cui gli inquirenti sono a conoscenza dal settembre 2017, ma vengono rese note proprio adesso, nello stesso giorno di quelle di Izzo su Francesco Narducci, che fu coinvolto nella vicenda del Mostro di Firenze.
La modalità con cui sono state date e diffuse queste due notizie fa pensare a un messaggio in codice, ma non siamo in grado di analizzarne il significato. Certo è che non ci sembra che possa essere un caso. Anche perché, soprattutto per quanto riguarda il Mostro di Firenze, ci sono sempre state molte anomalie anche a livello mediatico, come abbiamo descritto diverse volte nel nostro sito: http://petalidiloto.com/2007/12/il-mostro-di-firenze-quella-piovra-che.html
Torniamo però alla scomparsa e all’omicidio di Rossella Corazzin, e ai racconti di Angelo Izzo. In questi giorni, sentendo e leggendo le notizie sul “rito satanico” in una villa, mi sono tornate in mente altre dichiarazioni che Izzo fece qualche anno fa. Mi riferisco in particolare a un libro dal titolo “The Mob – La banda dei Pariolini”, in cui Izzo descrive una cerimonia di iniziazione, con una vergine, 8 uomini e un maestro. Questo è un estratto, preso da un servizio della trasmissione Chi l’ha visto del 2013 (dal minuto 10): https://www.youtube.com/watch?v=MPb5xSurbtY
“Eravamo in nove attorno a un tavolo, con il viso sprofondato nel buio. Tutti scalzi indossavamo delle tuniche bianche, con sopra cucita in corrispondenza del cuore una rosa rossa. Oltre colui che presiedeva la cerimonia c’eravamo io, Cow Boy, Cubo, Virgilio, il Lupo, Marco, Wilfredo e Marco il gemello. L’unica flebile luce giallastra proveniva dalle centinaia di candele accese sul pavimento della grande sala. Altre candele erano sul tavolo intorno al corpo nudo della ragazza che era lì sdraiata. Sembrava priva di sensi.”
Il racconto completo del rituale si trova qui: http://donatellapapi.blogspot.com/2014/09/izzo-gli-scritto-segreti-e-i-delitti.html
Il romanzo di Izzo non fu mai pubblicato, perché contiene diversi riferimenti a segreti di Stato, a stragi e a complotti della prima repubblica ancora irrisolti. La rivista Panorama pubblicò alcuni capitoli del manoscritto in uno speciale dal titolo “Stupro e torturo. Io, Angelo Izzo, vivo così”.
Ma in questo passo reso noto qualche anno fa, sono tanti i riferimenti che corrispondono alle dichiarazioni pubblicate in questi giorni. Il rituale, il tavolo, le tuniche, la ragazza vergine, la presenza di una decina di partecipanti… L’episodio che Izzo raccontò sotto forma di romanzo, potrebbe essere proprio la vicenda di cui si parla in questi giorni. La ragazza sdraiata nuda sul tavolo per il rituale esoterico potrebbe essere quindi Rossella Corazzin.
Da sottolineare il fatto che nel libro Izzo parla di “tuniche bianche con sopra cucita in corrispondenza del cuore una rosa rossa”. I nostri lettori coglieranno subito il richiamo simbolico all’organizzazione della Rosa Rossa. Infatti Izzo – come si può leggere nel racconto completo – parla apertamente di simbologie e di rituali che si rifanno ai Templari e comincia scrivendo: “Finalmente arrivò il giorno degli iniziati al Sacro Ordine del Drago, della Croce d’Oro e della Rosa Rossa”. Un richiamo palese all’Ordine della Rosa Rossa e della Croce d’Oro.
In questo senso, potrebbero avere un valore esoterico anche il nome e le iniziali della vittima sacrificata nel rito: Rossella, RC.
Angelo Izzo racconta che non era presente né al rapimento né all’omicidio della Corazzin, ma solo alla violenza e al rituale. Lasciò la villa quando la ragazza era ancora viva, ma quando si allontanò era consapevole che sarebbe stata uccisa.
Per quanto riguarda il Massacro del Circeo di un mese dopo, a quanto ne sappiamo e per quanto crediamo, non fu Izzo a compierlo o comunque a idearlo e a dirigerlo. Si trattò di una vera e propria operazione dei servizi, gestita da menti esperte. Risulta anche difficile – e si evince pure dalle sue stesse dichiarazioni – pensare che siano stati lui o uno dei suoi giovani amici a ideare e gestire il rapimento, il rituale e l’assassinio di Rossella Corazzin. Sembra invece chiaro che si sia trattato anche in questo caso di un’operazione diretta dall’alto. A maggior ragione se la consideriamo una cerimonia di iniziazione.
Dal momento che – come abbiamo detto – Izzo è un uomo dei servizi, anche questa vicenda (con le sue recenti dichiarazioni e l’uscita mediatica) è un’operazione dei servizi per mandare dei messaggi a qualcuno.
Jenseits
31 Maggio 2018 @ 13:51
Cara Stefania: cosa potrebbe dirci di utile Donatella Colasanti a parte ciò che già dichiarò a suo tempo?
Jenseits
31 Maggio 2018 @ 14:37
Scusate. Non sapevo che è mancata nel 2016. Comunque lei non parlò mai di rituali ma solo di uno stupro,vero?
Trismegisto
31 Maggio 2018 @ 16:35
Sulla vicenda “Zodiac”:
Il presunto killer abitava a Santa Rosa, viene riportato nell’articolo de Il Giornale;
si chiama in realtà Bevilacqua. Non ho mai letto Mario Spezi ma so che trattano delle indagini di un certo Belacqua. Sarà un caso
Trismegisto
7 Giugno 2018 @ 23:37
Si tratta per la precisione del commissario Lupo Belaqua, protagonista di due romanzi di Spezi.
Frances
31 Maggio 2018 @ 19:45
si può dunque concludere che i RC del Presente non hanno alunché a che fare con i RC [Alchimisti] del Passato
e che anzi, quel Movimento sia giunto ad una Deriva che è meglio lasciar sapere esiste, sicché nessun Benintenzionato possa finire nelle sue Trame,
mentre viceversa ogni Pervertito ci finirà volutamente,
e specialmente, come fare a tutelare ogni possibile Target o Vittima da questi Bulli [e peggio],
come pure, cosa fanno per arruolare le Vittime, p.Es. praticano Ipnotismo e meglio, a Danno di Giovani o anche Bambini,
sicché bisognerebbe trovare il Modo per emancipare i propri ed altrui Figli dai Tentacoli di quei Gruppi,
che essendo ovviamente potenti prepotenti, i Tentacoli li avranno ovunque [p. Es. anche Istituzioni, pubbliche],
perciò è forse meglio lasciar sapere alle Persone che viviamo più che in un Mondo civilizzato, in una Jungla incivile,
o, più che in un Aldiqua viviamo in un Aldilà [infernale] materializzato,
[ed infine, per quel che riguarda i Messaggi in Codice, andrebbero letti e riletti anche i Quotidiani e Giornali di Cronaca, collegarli a Fatti p.Es. di Cronaca avvenuti (magari sottaciuti),
e vedere se non via sia una Messaggistica in Codice attraverso i Media appunto, p. Es. fra i Perpetratori,
che diventano evidentemente Personaggi della Vita privata e pubblica dotati di Potere, prepotente]?
Ignoranza beata, ed in alternativa, leggiamoci il Paradiso di Dante per, come dice un Rav chassidico, ”innaffiare l’Albero”, perché possa quello crescere, a detrimenti di altro [v. sopra],
o meglio, immaginarci un Mondo paradisiaco invece di altro.
Bene interiore-più-Forza esteriore a ciascuno
andrea carancini
31 Maggio 2018 @ 21:39
In questo articolo si parla di Izzo come uomo dei servizi ma non si dice come mai siete arrivati a questa conclusione. Perché pensate che Izzo faccia parte dei servizi?
maria
5 Giugno 2018 @ 17:32
Quello che si vuol fare è” cavar sangue da una rapa”.
Su certi casi forse arrivare alla veritá non è di questo mondo.
Se esistono messaggi in codice, forse non ci riguardano.
Ci riguarda forse la canalizzazione della nostra attenzione su fatti orridi, come in un grosso rituale di massa.
Ma esiste anche e soprattutto il bene.
Volevo dire principalmente questo.
maria
7 Giugno 2018 @ 5:54
Ma il delitto del Circeo è avvenuto il 29 settembre, e lui si chiama Angelo.
No…forse sono un po’ troppo fissata con San Michele ed in questo caso non c’entra nulla.
maria
7 Giugno 2018 @ 6:09
Se non fosse che sull’ isola maggiore sul Trasimeno esiste una Chiesa dedicata a San Michele, che fu fatta costruire dai francescani per ricordare il fatto che San Francesco vi si recò a trascorrere la quaresima(San Francesco era solito fare un’altra quaresima a lui cara, quella di San Michele appunto) .Su questa isola esiste un vecchio molo chiamato di Sant’Arcangelo, dove fu recuperato il cadavere di Narducci
maria
7 Giugno 2018 @ 6:10
Stefi non scrivere più questi articoli.
Mi fai inturcinare il cervello
maria
7 Giugno 2018 @ 20:16
Se si potesse tracciare un ritratto fantasioso di questo personaggio, quasi un dipinto, forse lo si potrebbe rappresentare così:
come Gandalf il bianco, in cammino verso la sua Minas tirith.
Grazie a questo blog per la sua ospitalità.
S.th.y.
9 Giugno 2018 @ 12:02
Ciao Stefania e Paolo, articolo molto dettagliato e complimenti a Stefania che si rivela una giornalista completa e soprattutto coraggiosa.
Leggendo si è sorpresi da diversi interrogativi:
1. Se Angelo Izzo è uno dei servizi perché si sarebbe fatto 30 anni di carcere? Immagino che chiunque abbia accesso a certe conventicole goda di maggiore impunità, seppure la rete di cui fa parte possa renderlo riscattabile.
2. Questi nuovi Templari che uccidono innocenti in nome di Dio cos’hanno a che spartire con Gesù Cristo? Sarebbe comprensibile se i loro misfatti abbiano una conformazione satanica piuttosto, ma loro si ammantano del titolo di cavalieri di Cristo…
3. Nel blog dell’ex moglie di Izzo c’è un riferimento ad Umberto Eco che secondo l’autrice sarebbe coinvolto in alcune pratiche. Conosco il “Pendolo di Focault” in cui i Templari Sono descritti alla stessa stregua dell’armata Brancaleone, così come gli esoteristi sono dipinti come individui grotteschi, quindi non capisco come l’aristotelico Eco possa essere coinvolto in certe dinamiche, tutt’al più poteva esserne a conoscenza. Ho letto da qualche parte che Eco alluda a Ripel col personaggio di Aglié, figuriamoci se era connivente in queste pratiche!
Comunque su questi presunti sacrifici c’è chi ha sollevato una coraggiosa polemica, visto che cita fatti circostanziati con nomi e cognomi (anche se a volte i collegamenti paiono artificiosi), mi riferisco a Blondet col suo “Adelphi della dissoluzione”, lo avete letto? Mi piacerebbe sapere se Blondet a distanza di decenni rivendica ancora la sua invettiva, invitatelo a BN o a Forme d’Onda.
4. A proposito di servizi anche il killer di Budrio sembra appartenere a questa professione visto il modus operandi tutt’altro che improvvisato, non vi sembra?
Un saluto!
Trismegisto
9 Giugno 2018 @ 15:52
Su Umberto Eco, premettendo che non voglio né accusarlo né difenderlo:
se io facessi parte di una pericolosa setta esoterica, non scriverei certo nei miei romanzi che associazioni del genere esistono e sono effettivamente composte da spietati assassini.
Paolo
12 Luglio 2019 @ 18:29
Ciao, è possibile sapere quale è il blog della ex di izzo ed esattamente che allusioni faceva ad Umberto Eco? Grazie.
Trismegisto
12 Agosto 2019 @ 12:57
La ex moglie di Izzo è Donatella Papi e questo è il suo blog: http://donatellapapi.blogspot.com/
non ci sono esplicite accuse rivolte a Umberto Eco, se non un “si mormora che anche lui facesse parte di certi ambienti esoterici”
maria
20 Giugno 2018 @ 17:21
Wake me up when September ends
maria
22 Giugno 2018 @ 16:42
Tremate, tremate le streghe son tornate.
È morto uno chef importante di nome NARDUCCI.
Prosegue il “trasimenesimo”.
Risorgeranno forse i morti dalle tombe? Certamente.
Vana sarebbe la nostra fede altrimenti.
Bruce
23 Giugno 2018 @ 14:13
Questa storia del Mostro di Firenze ha preso una deriva talmente “fantasiosa” che se messa a confronto con i film di Spielberg, risulterebbe comunque meno credibile. Si è detto di tutto nel corso degli anni, alcune teorie sono interessanti e altre, invece, puzzano di boiata stratosferica. Fermo restando che non ho mai creduto fermamente ad una connessione col caso Narducci (figuriamoci con Zodiac), sulla questione delle sette sataniche ho sempre avuto la convinzione che, anche fossero coinvolte, siano da ricercare in quegli stessi ambienti dei 3 imputati (in seguito condannati) dove ruotavano, intorno, un numero imprecisato di personaggi “bizzarri” che sembravano usciti da un qualche film grottesco girato da Pasolini (e il processo ai Compagni di Merende ne ha presentati un bel numero). In quegli anni si parlò di maghi di paese, di clan sardi, guardoni, testimoni oculari che “io nun ho visto nulla” o “nun me ri’ordo miha”, di storie di abusi e prostituzione: qualsiasi cosa sia successa in quelle stradine è, sicuramente, riconducibile a quegli ambienti; sono sempre stato scettico sulla storia della potente setta satanica composta da insospettabili che pagavano un contadino, un postino ed un tizio che credeva di vedere gli alieni nei campi per avere macabri souvenir per i loro riti. Se analizziamo, senza complottismi vari, i personaggi e le modalità degli omicidi, ci appare subito chiaro che certe teorie fanno acqua da tutte le parti; persino quella di Spezi e di Preston (che ho avuto modo di leggere sia in versione italiana che in quella, più completa, inglese) si basa su pochissimi elementi deboli, per quanto sia un’analisi condotta su quegli ambienti e non su fantasiose teorie legate ai servizi segreti, agenti della CIA, sette sataniche perugine, poliziotti in borghese, vecchi soldati americani reo confessi, Pippo, Pluto e Qui Quo Qua. Personalmente, credo che alla verità assoluta non ci arriveremo mai neanche se trovassero – oggi – la famosa pistola (che, a mio parere, è stata o distrutta o seppellita sotto qualche montarozzo); il processo si è chiuso, i presunti colpevoli sono morti, questo “accanimento terapeutico” investigativo lo trovo inutile. Credete ci siano stati dei mandanti? Bè, se ne vale ancora la pena, indagate sugli ambienti dove sono avvenuti i delitti, senza lavorare di fantasia. E lasciate perdere le dichiarazioni di un assassino come Izzo che in quanto a credibilità, sarebbe più saggio credere in Babbo Natale.
jenseits
1 Febbraio 2021 @ 5:37
va bene, hai detto la tua, allora se non vale la pena seguire il blog, non lo fare, ma certo se non sono credibili le versioni che hai indicato, non lo e´nemmeno quella ufficiale, quindi siamo sempre punto a capo.
Luca
29 Giugno 2018 @ 2:22
Scusate sono entrato oggi X la prima volta e da un paio di giorni sto vedendo tutto su Paolo Franceschetti
Sono scioccato perché credo in quello che dice X quanto riesco.
Una cosa ho letto e a cui non so dare risposta nel delitto di erba sui commenti ne ho letto uno che diceva che al bambino non era stato trovato sangue e non ho capito cosa volesse dire cioè sangue esterno sul corpo o sangue interno nel senso che è stato tolto? E se questa ultima come può essere di vivere in questa società io non posso credere a tutto ciò anche se ci voglio credere
maria
14 Luglio 2018 @ 7:06
E non abbiate paura di coloro che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima;
abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l’anima e il corpo.
Cesare
9 Gennaio 2019 @ 19:05
Nell’ intervista a donnamoderna la Colasanti prima di muorire di tumore affermo’ che non gradiva per niente Pierluigi Vigna che secondo lei fece di tutto per ridurre la pena in carcere di Izzo con la creazione di un profilo da collaboratore di giustizia con confessioni di fantasia.Questi elementi protendono a pensare che quanto affermato nel passato da alcuni su Vigna essere coinvolto nei delitti del mostro di Firenze sia plausibile dato che sembra anche che coprisse Izzo, il cui gruppo aveva rapito la ragazza diciasettenne friulana violentata e sacrificata nella villa del satanista Narducci a Perugia.