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1 Comment

  1. Gabriella
    7 Marzo 2023 @ 22:22

    “Probabilmente mi sono sempre sentito un po’ autistico, anche se ho cercato di far finta di essere normale, riuscendoci, credo, abbastanza bene.”

    In questa frase mi ritrovo molto. Rivedo me a 12 anni, atterrita dalle persone. Mi spaventavano, non le capivo. Non ero in grado di riprodurre gli stessi comportamenti dei miei coetanei e mi sentivo un alieno, appena atterrato sulla terra. Spesso non capivo di cosa parlavano, odiavo il loro chiasso, mentre io avevo bisogno di silenzio e di soffermarmi a lungo su un’immagine, una parola, un suono…

    Ho avuto paura e quindi ho iniziato a fingere di essere normale. Ho iniziato a guardare film, tantissimi film, e solo dopo ho capito che con quei film cercavo di imparare come si comportavano le persone normali. Li studiavo per mimetizzarmi. Devo dire che mi è riuscito bene, ma il disagio della compagnia degli altri, quello non è mai del tutto sparito.

    Oggi che sono adulta a volte penso che se mi fossi concessa di non essere normale, se avessi avuto il coraggio di lasciare libero quell’esserino strano che ero, chissà… Magari avrei fatto cose straordinarie oppure avrei preso una tangente, sarei finita su chissà quale pianeta, in chissà quale universo, distante da tutti. Invece, a forza di studiare le persone, ho imparato a scrutarle di nascosto e adesso le capisco anche troppo. Vedo cose dei loro animi che forse neanche loro sanno. Questo mi ha insegnato ad essere più clemente verso di loro, con i loro limiti e il loro chiasso e non mi spaventano più. Quindi, tutto sommato tutto ha avuto un senso.

    Paolo, ti seguo ormai da più di un anno e non sai quanto mi hai insegnato. Grazie per aver condiviso questa storia, Omar dev’essere un bimbo dolcissimo.

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