Paolo Franceschetti – Manuela Mandrone.
Dante Alighieri diceva che è l’amore che muove il sole e le stelle. Battiato in una canzone scrive che “tutto l’universo obbedisce all’amore”. Questi concetti però necessitano di essere precisati (perché, altrimenti, non si capisce come sia possibile l’omicidio, la sofferenza, e altre cose terribili cui assistiamo quotidianamente).
Esistono in natura innumerevoli forze ma due principi di base (entrambi discendenti dall’uno, ed espressione del principio dualistico): l’amore e la volontà (che Crowley chiamava Agape e Thelema; ma che in altre tradizioni si chiama in altro modo: Yin e Yang, ad es.).
L’amore è una qualità femminile (qualità che, ovviamente, prescinde dal genere maschio/femmina).
E’ principio di fusione e indifferenziazione. O di unione, se preferiamo.
E’ principio di attrazione (la legge di attrazione è anche chiamata infatti “legge dell’amore” nei testi di Rhonda Byrne).
E’ forza passiva.
La volontà è il principio maschile.
E’ principio di differenziazione e divisione (io sono diverso dall’altro).
E’ principio di repulsione.
E’ forza attiva.
Queste due forze devono essere in equilibrio perché se esistesse solo l’amore tutto collasserebbe su se stesso; se esistesse solo la volontà, tutto verrebbe distrutto. Per questo concetto rimando all’articolo della mia amica Manuela Mandrone, Amore è la legge).
Ad esempio, pianeti e stelle hanno un equilibrio perfetto, perché sono mossi da una forza (la gravità) di attrazione, ma al tempo stesso tenuti alla giusta distanza da una forza uguale e contraria che è quella repulsiva (diversamente i pianeti collasserebbero nel sole).
L’amore, inoltre non è un sentimento, ma uno stato dell’essere. E’ una forza, che possiamo sentire o non sentire; con altre parole potremmo dire che è un’energia, presente ovunque, con cui siamo più, o meno, in risonanza.
La forza uguale e contraria a quella dell’amore è quella della volontà, o differenziazione.
Si dice spesso che l’essere umano ha solo due stati dell’essere in cui può trovarsi: l’amore o la paura.
La paura, però altro non è che un’espressione del principio di differenziazione, o Thelema. Ed è, per la precisione, una corruzione del principio della volontà.
Ad esempio, se mi trovo davanti il demonio, la paura deriva da due cose: mancanza di amore per l’essere che abbiamo davanti, e volontà di rimanere noi stessi (paura di perderci, di subire o diventare qualcosa che rifiutiamo e che crediamo non essere noi).
La paura di morire deriva dal principio di differenziazione (la paura di non esistere più, e di scomparire nel tutto).
La paura che molti hanno di amare, o di essere amati, nasce da un eccesso di Thelema, ovverosia dalla paura della fusione, e di perdita della propria identità.
Se la volontà si unisce all’amore in modo equilibrato, nella sua massima espressione e potenza rende l’essere umano simile a Cristo, o Buddha, o altri illuminati come Yogananda o Aivanov.
Se invece la volontà si unisce alla paura, o all’assenza di amore, abbiamo le guerre, gli omicidi, l’odio, lo stupro, il possesso, la gelosia, la rabbia, la malattia.
Nei rapporti di coppia, al fine di raggiungere l’equilibrio, occorre che amore e volontà siano in equilibrio, per evitare la fusione e la dipendenza affettiva da una parte, ma anche la sopraffazione, il possesso, il controllo e la prevaricazione dall’altra.
In sintesi, la violenza, l’odio, la sopraffazione, sono una corruzione del principio della volontà, come la depressione, la dipendenza affettiva, la passività, il non rispetto di sé e tante forme patologiche in cui si cerca la fusione piuttosto che l’affermazione; queste, e molte altre manifestazioni, sono una corruzione dell’amore (il principio è stato mirabilmente riassunto da Robin Norwood nel suo capolavoro dal titolo “Donne che amano troppo”, in cui parla delle dipendenze affettive).
Tutti questi concetti sono espressi nei canti 17 e 18 del purgatorio, dove il principio di volontà potrebbe essere tradotto come una sorta di amore mal diretto (perché diretto unicamente verso se stesso).
Utilizzando questo schema concettuale è possibile capire la differenza tra angeli e demoni, comprendendo, ad esempio, perché figure come l’arcangelo Michele, quando appaiono nella storia portano bagni di sangue; mentre esistono demoni che curano e portano guarigioni.
Gli angeli servono a potenziare l’amore; i demoni servono a potenziare la volontà (ecco perché in psicologia si parla della ricerca del Daimon, come una cosa positiva e non negativa; e i buddisti recitano il “daimoku”; mi aveva sempre impressionato questa assonanza del daimoku con la parola demone).
Ecco perché anche un demone può portare cose buone ad un essere umano (soldi, sesso, potere), mentre angeli possono portare cose che, ai nostri occhi, possono apparire negative (come guerre, o morti, quando sono necessari per ristabilire l’equilibrio universale).
Demoni e angeli, però, lavorano collaborando insieme ad un risultato comune, quello di elevare l’umanità. In molti film e telefilm questo concetto è rappresentato dall’amicizia e collaborazione che si instaura tra le due categorie. Ad esempio in Good Omens, la divertente e anche originale serie su Prime, il demone Crowley è amico dell’angelo Azirafel, e insieme collaborano per scongiurare la fine del mondo, essendo entrambi affezionati all’umanità. In Lucifer, il protagonista a volte litiga, ma più spesso collabora, con l’angelo Amenadiel. E nel bellissimo film “Gabriel, la furia degli angeli”, nella scena finale si combattono Satana e Gabriele; ma quando stanno per morire entrambi Satana dona (con un atto d’amore) la sua energia residua a Gabriel affinchè sopravviva lui.
Questo spiega anche perché alcune entità sono di dubbia collocazione, e alcune tradizioni li indicano come angeli, altri come demoni. Mentre, più correttamente, in altre tradizioni le stesse figure sono neutre (ad esempio, nell’induismo, Shiva è il distruttore, ma allo stesso tempo l’amante perfetto; Kali è la dea della distruzione ma anche della sessualità smodata).
Questa concezione della realtà spiega anche la questione del libero arbitrio e del percorso spirituale dell’essere umano. Il nostro libero arbitrio sta nel riconoscere se, e quando, siamo mossi dall’amore o dalla paura. Liberandoci, piano piano, dalle varie paure che abbiamo, nel corso della vita possiamo accedere a stati dell’essere sempre più elevati, che arrivino a non aver paura della morte, dell’abbandono, ecc. fino ad arrivare alla totale fusione con Dio e col tutto (ecco perché gli illuminati, di tutti i tempi, non hanno mai detto di essere liberi ma di fare unicamente la volontà del padre o di Dio).
E, da questo punto di vista, non esiste un vero e proprio “percorso evolutivo”, con esseri umani più o meno evoluti di altri; il percorso dell’essere umano è invece un percorso di liberazione dalle proprie paure e dai propri schemi limitanti, per slatentizzare un potenziale che, in realtà, è già tutto dentro l’essere umano, in potenza.
Il discorso, ovviamente, è molto più complesso. A mio parere non esiste un vero e proprio libero arbitrio, perché (cito testualmente un messaggio vocale della mia amica Manuela Mandrone, che condivido) esiste un solo Agape, e un solo arbitrio (il Thelema); la connessione alla fonte non è una scelta, ma accade solo quando si è pronti, e non è una scelta razionale della mente. Ma questo punto richiederebbe interi libri di approfondimento, e non è questa la sede per fornire conclusioni (che non ho) ma solo dare spunti di riflessione.
Clavicembalo
20 Giugno 2023 @ 15:16
Ma se io volessi capire come funziona la magia, da dove inizio?
maria
20 Giugno 2023 @ 19:47
Dalle coincidenze
Guarda la parte iniziale, proprio i primi minuti di questo vecchio sceneggiato ( sono un po’ fissata coi vecchi sceneggiati )
https://youtu.be/jxA00XEEit4
Distaccati però da tutto
Clavicembalo
21 Giugno 2023 @ 9:33
Quindi attraverso le coincidenze si capisce quali atti magici sono in corso?
maria
23 Giugno 2023 @ 13:34
Certamente le coincidenze sono la chiave degli atti magici in corso.
Ma lo ha sempre detto anche Paolo fin dall’inizio, forse non proprio consapevolmente.
Si creano coincidenze di nomi, luoghi, date per un fine magico.
Però volevo sottolineare che anche chi non pratica la magia si lega attraverso coincidenze seppur inconsapevoli.
Sapevi, ad esempio, che troviamo più simpatiche le persone che hanno un nome ed un cognome simile al nostro e tendiamo a legarci a loro?
Ma non solo, tendiamo a legarci a chi si veste come noi.
E non ti è mai capitato di constatare che gli uomini scelgono donne che spesso fisicamente assomigliano alle madri?
Esistono però anche le “dioincidenze” e sono quelle che ci vengono date dall’ alto per lo scopo che il Signore ha scelto per noi: il luogo in cui nasciamo, i genitori ecc..ma queste non sono da noi controllabili, sono il nostro limite.
Il limite è ciò che ci definisce, il nostro confine che però non ci appartiene.
Clavicembalo
29 Giugno 2023 @ 15:44
Non è che le coincidenze a volte le potremmo creare noi inconsciamente?
Per esempio c’era un periodo in cui mi ero fissato che un numero mi portasse sfiga e guarda caso, quando vedevo quel numero, qualcosa di negativo succedeva. Adesso provo a non badarci, ma secondo me ormai mi sono autosuggestionato.
maria
30 Giugno 2023 @ 17:00
Queste sono mere superstizioni.
Ma può capitare, cerca di non pensarci.
Io ti parlo di altro.
Per esempio se tu provassi ad entrare e a conoscere le vicende legate al Mostro di Firenze, incominceresti ad essere sommerso dalle coincidenze. Perché?
Perché quella storia è talmente infarcita di magia nera, che anche se sei lontano da essa nel tempo e nello spazio ne vieni coinvolto.
Stessa cosa se cominci a voler conoscere chi sono i Rosa Croce. Perché?
Perché sono i custodi della magia per eccellenza.
Ad esempio: ieri ho lanciato un messaggio a miei amici, volevo un libro in cui immergermi e ho chiesto un consiglio.
Poi sono passata alla Feltrinelli e ho trovato in bella mostra il libro: La rosa di Paracelso di Pickard.
Queste cose mi capitano spessissimo quando vado alla Feltrinelli, chissà perché.
maria
30 Giugno 2023 @ 17:08
Il periodo però più assurdo però per me è stato a cavallo fra il 2010 e il 2011. Era il periodo della triade omocidiaria Scazzi, Gambirasio, Rea. Sono arrivata e prevedere le date. In quel periodo mi recai a Firenze, precisamente il 19 marzo 2011, per una conferenza di Franceschetti sul Mostro di Firenze.
Ogni angolo di quella città era per me una coincidenza, ogni mattone.
Perché?
L’ho detto prima. Quella città custodisce la magia dei Rosa Croce, ma non solo dagli anni 80 del Novecento, ma almeno dal Medioevo.
Perché io sia così sensibile rimane un mistero a me stessa.
maria
30 Giugno 2023 @ 17:09
Comunque saluti da Monte Sant’Angelo.
Sono qui dal mio carissimo Angelo.
Clavicembalo
30 Giugno 2023 @ 18:45
A me succede una cosa strana.
Quando mi rimbocco le maniche per lavorare su di me COINCIDENZA iniziano a piovermi addosso negatività.
Inizio a meditare? Tre giorni dopo ho un incidente
Oppure si ammala qualcuno
Oppure devo fronteggiare altre avversità esterne ed imprevedibili.
Meditazioni innocue per fare vuoto mentale, esercizi di respirazione.
Autosuggestuone? Non credo, visto che arriva tutto dall’esterno.
Come se una forza avversa volesse impedirmi di fare pure le cose più semplici ed innocue.
Ho sentito esperienze simili, ma nessuno che sappia spiegare questa cosa
Anna
30 Luglio 2023 @ 18:23
Le forze avverse esistono, ed esistono per due motivi: 1) farti capire che stai scegliendo la strada sbagliata non in linea col tuo destino, 2) vogliono bloccare/intralciare il cammino che hai intrapreso proprio in quanto giusto.
Ogni percorso spirituale comporta prove da superare, spesso anche tremende.
Questa cosa non accade a tutti, a me ad esempio accade in un particolare settore della mia vita e ho scoperto perché, è qualcosa di legato al mio passato familiare inteso come i miei antenati, e ciò che accade a me e io che ci lavoro su serve a disinnescare per sempre quella particolare cosa avvenuta oltre un secolo fa.
Ti consiglio di rivolgerti ad una persona che sia seriamente sensitiva, o uno sciamano o comunque qualcuno che sappia fare viaggi astrali per vedere qual è la tua situazione ancestrale e attuale, affinché possa dirti se esistono queste forze avverse e perché, e come muoverti.
Tieni presente che meditare mette in moto delle energie, e se l’energia da cui parti tu non è esattamente di gran qualità, non farà che attirare entità vampiriche che di basse energie sono ghiotte.
Mai meditare in uno stato di agitazione, rabbia, dolore e delusione. Svuotare la testa dai pensieri per quel che si può e prepararsi alla meditazione con esercizi di respirazione profonda, candele o incenso, in una stanza con luce naturale o soffusa in totale silenzio, senza timore di venire disturbati.
Le prime volte si sarà affollati di pensieri spazzatura, è normale, anzi è necessario per riconoscerli e disfarsene, poi col tempo e la pratica tutto diventa semplice e zero pensieri.