1) Libero arbitrio… libero da cosa? di Manuela Mandrone
2) Considerazioni. di Paolo Franceschetti
1. LIBERO ARBITRIO…LIBERO DA COSA?
Il dibattito sul “libero arbitrio” da secoli impegna l’Occidente e non ne verremo certo fuori oggi…però proviamoci!
Anche se questo articolo proporrà in ultimo di discostarsi dalla logica, vi invito prima di tutto a passare attraverso un ragionamento logico: se ammettiamo l’esistenza di un “libero arbitrio” dobbiamo necessariamente ammettere anche che esista un “arbitrio condizionato”. Come possiamo discernere in modo inequivocabile quando questo “arbitrio” è libero e quando “condizionato”? Come possiamo stabilire con certezza la natura di questi “condizionamenti”?
A tal proposito vediamo cosa riporta l’enciclopedia Treccani circa il temine “arbitrio”: “Capacità di scelta nell’operare e nel giudicare. In filosofia, libero arbitrio è la facoltà attribuita all’uomo di autodeterminarsi con la sola volontà, senza essere necessitato da sollecitazioni esteriori di qualsiasi genere o da inclinazioni interne.” Questa definizione “filosofica” però entra in contrasto con la psicologia, le neuroscienze, l’antropologia, la biochimica e numerose altre branche dello scibile umano che con le loro scoperte pongono una serie di dubbi leciti sulla possibilità di prendere delle decisioni totalmente libere, ossia totalmente autodeterminanti. Mi verrebbe da porre la questione alla maniera del Cristo: “Chi decide ogni cosa nella propria vita senza condizionamento di alcun tipo scagli la prima pietra!”.
Per fortuna questo è solo un articolo altrimenti sarei stata già lapidata perché ho notato che è pieno di persone convinte di godere di pieno potere decisionale sulle proprie scelte. Ovviamente rispetto totalmente le convinzioni e le visoni altrui, scrivo per sollecitare il dubbio e il dibattito.
Prima di procedere oltre fatemi dire che non è facile scindere l’idea che la nostra civiltà ha del “libero arbitrio” dalla fede Cattolica. A ben vedere infatti molte “eresie” nate in seno al cristianesimo (incluso il protestantesimo) furono anche basate su una diversa interpretazione di tale concetto. Chiaramente non è facile per chi nasce con questo retaggio culturale liberarsene del tutto ma se volgiamo anelare al potenziale “libero arbitrio” dobbiamo fare anche lo sforzo di capire se il retaggio culturale ci sta in qualche modo condizionando…giusto? Quindi dobbiamo continuare a metterci in dubbio…
Se tra i lettori c’è qualche appassionato di Astrologia forse saprà che se ad un certo punto nel Medioevo a tale scienza fu tolta la dignità, fu proprio per “colpa” del “libero arbitrio”. Difatti c’è stato un tempo dove tra gli insegnamenti della Facoltà di Medicina vi era anche (udite, udite)…la cattedra di Astrologia!!
Purtroppo però soprattutto in questo periodo storico, in cui l’Astrologia era considerata una scienza esatta, molti di questi medici-astrologi si erano convinti che il “libero arbitrio” (tanto caro alla dottrina cattolica) era un concetto alquanto discutibile. Ma se i cuori gentili amano il confronto e dibattere per partorire nuove idee, gli inquisitori più che dibattere accesamente preferiscono accendere i fuochi dei roghi…
Fu proprio così che alcuni docenti universitari finirono bruciati vivi con tutti i loro libri (es. Cecco D’Ascoli); si salvarono solo coloro che più umanisticamente imbracciarono l’idea che “Astra inclinant, non necessitant” (come diceva San Tommaso). Nonostante ciò, l’Astrologia non fu più guardata con gli stessi occhi. Fu considerata prima una scienza perniciosa e forviante e piano piano fu tacciata di furfanteria fino a cadere nel dimenticatoio o meglio fino a restare solo appannaggio di ristrette cerchie di “savi”.
Insomma parlare di “libero arbitrio” sembra essere stato molto pericoloso nella storia e forse è ancora un taboo per la nostra civiltà.
Molti si sentono offesi e privati della loro dignità di umani al sol pensiero che noi, come le piante e gli animali, potremmo non avere un “libero arbitrio”. Infatti domando al lettore: secondo voi un cane è dotato di “libero arbitrio”?
Alcuni pensano che oltre agli animali anche alcuni essere umani non siano dotati di “libero arbitrio”, ma solo chi fa un determinato percorso, facendo tanti esercizi o imbracciando una certa fede o filosofia o culto è potenzialmente dotato di “libero arbitrio”.
Molti invece si preoccupano del fatto che postulare l’assenza di “libero arbitrio” sia molto pericoloso perché le persone non si sforzerebbero più di essere “la versione migliore di sé stessi” e in ultima istanza la morte del “libero arbitrio” condurrebbe a giustificare ogni crimine.
Se andiamo nel fondo, il problema dietro tutti questi giri mentali e persone bruciate al rogo è questo:
se io non avessi un “libero arbitrio” come potrei meritarmi il Paradiso, l’Illuminazione o il bollo della “brava persona”?
Eccoci qui, siamo giunti al punto in cui il tema del “libero arbitrio” giunge anche ad essere correlato inevitabilmente al tema del “bene e del male”.
Di base se io sono ipoteticamente libero di scegliere tra il mettermi le scarpe rosse o bianche non interessa molto a nessuno; ma se io non fossi libero di scegliere tra il “bene e il male” allora la differenza tra i due smetterebbe di esistere. Quindi, dirà il fautore del “libero arbitrio” che legge questo articolo, chi scrive è una persona ignorante e confusa oppure è in malafede, perché se io professassi l’inesistenza del “libero arbitrio” professerei anche l’inesistenza del “male”…ahahaah Satanasso!!!
Quanta preoccupazione per il nostro caro “libero arbitrio” e per l’idea del “bene”. Eppure viviamo in una civiltà che vuoi o non vuoi è stata ed è fondata su palesi forme di schiavitù e che basa la propria felicità sull’infelicità altrui…eppure nessuno in questa civiltà mette in dubbio il “libero arbitrio”…che strano…
Proviamo a venire fuori dall’intoppo insieme.
Io affermo questo: esiste un solo Arbitrio, esso è sempre e solo libero poiché è pura Volontà (Thelema vivente), esso è sostanza di ciò che ci anima, è la Volontà del Padre di evangelica trattazione, è principio dell’esistenza individuale, è quello che permette di affermare “Ogni uomo e ogni donna è una Stella”.
Se io e tu, che leggi, siamo vivi e separati e facciamo questa esperienza è perché siamo animati entrambi da questo sommo Principio: La Volontà (chiamalo Arbitrio se vuoi). Essa non ha condizioni perché è puro potere di esistere quindi non può in alcun modo essere condizionato. Forse in India lo relazionerebbero con il Dharma e forse è questo che Krishna cerca di far comprendere ad Arjuna nella Bhagvad Gita.
Però la mente umana e il corpo umano non sono capaci di puro Arbitrio poiché non godono degli stessi gradi di libertà che possiede la Volontà. La mente e il corpo umano sono strumento di questa apparente esperienza che la Volontà sceglie di fare e di conseguenza sono soggetti alle leggi del piano a cui appartengono in cui tutto è condizionato, tutto è effetto e non vi è pura causa.
Possiamo insieme convenire che abbiamo bisogno del dilemma della scelta? Possiamo insieme dignificare la possibilità di fare apparenti scelte perché sono queste a rendere sensata la nostra vita? Direi che su questo possiamo essere d’accordo che l’idea di scelta ci fa sentire vivi e motivati alla vita.
Mi piacerebbe vivere in una civiltà improntata sul valore della Natura e non del merito. Perché dobbiamo sempre vivere di paragoni e pensare che tutto è in funzione del miglioramento? Mi piace affermare che tutto è funzione dell’armonica relazione, essa non può migliorare può solo essere rotta e restaurata. Noi non possiamo migliorare, possiamo solo essere chi siamo e da un certo punto di vista più ci diamo il permesso di essere chi siamo e più miglioriamo (se questo termine vi piace proprio, io direi…più siamo in armonia).
Forse scardinare l’idea del “libero arbitrio” come “concetto cuscinetto” è una delle chiavi per una consapevolezza diversa. Io chiamo “concetti cuscinetto” tutte quelle altisonanti parole che accozzate tra loro danno il diritto a chi le usa di non dover spiegare cosa significano. Vi prego di spiegarmi esattamente cosa sia il “libero arbitrio” altrimenti meglio non usare questa parola come cuscinetto per le nostre paure.
E qui proviamo ad andare oltre la logica, perché la libertà per sua necessità è sempre oltre la logica. Possiamo provare a prenderci la responsabilità delle nostre scelte pur sapendo di non esserne responsabili? Lo so è un paradosso. Provo a dirla così: la mente deve credere che fa delle scelte e deve sforzarsi di fare quelle migliori possibili per sé stessi in armonia con la collettività ma proviamo anche a lasciare andare la mente e le sue scelte e lasciare campo libero a ciò che veramente siamo e che è oltre la mente. Esso non prenderà mai alcuna decisione poiché Esso stesso è la Decisione, Esso è pura qualità fuori dal tempo e per Esso non c’è nessuna dualità all’infuori di Sé stesso. È possibile che quando una persona si ponga il dubbio sulla libertà delle proprie scelte sia più vicina alla propria essenza? Ed è possibile che quando ci si sente così allineati ad una scelta e si percepisce tutto il potere che deriva da questa apparente scelta non si è altro che Sé stessi liberi dal destino?
2. Considerazioni.
Aggiungo questo.
Personalmente, nella mia vita non mi sono mai sentito libero. La maggior parte delle mie “scelte”, specie quelle più importanti, è stata guidata da una forza che mi costringeva a fare delle cose, spesso senza apparente logica (esattamente come dice Alessandra Tucci in un video che potete trovare su youtube, ovvero che ha canalizzato i suoi libri senza sapere cosa stesse canalizzando e perchè).
A un certo punto della mia vita si è delineato un percorso coerente, in cui ciascuna cosa ha avuto esattamente una funzione e un motivo.
Eppure continuo a fare cose, nel presente, in cui non mi sono mai sentito libero di scegliere.
Del resto Cristo, San Francesco, e altri illuminati hanno sempre detto di non essere liberi ma di fare la volontà di Dio. Non vedo perchè dovrei ritenermi superiore a loro, e più libero di loro.
Ho raccontato in radio la mia esperienza con Alessandra Tucci, che nel 2005 ha scritto un libro, La luce della follia, in cui con 8 anni di anticipo ha canalizzato tutto il nostro rapporto, le nostre frasi, discussioni, gli scontri e anche gli “incontri”. Il libro finisce con lo spirito guida di Lucilla che dona ad entrambi i protagonisti una rosa rossa e dice loro “dovete capire il messaggio della Rosa Rossa”; e poi partono per Bora Bora. Davanti a casa mia c’è il bar “Bora Bora”, appunto. Come dire che non siamo stati liberi di decidere neanche il nome della destinazione in cui andare.
Ho raccontato della mia esperienza con l’entità di Eva; Io ed Eva ci eravamo accorti fin dalle prime ore del nostro incontro che non si trattava di un rapporto normale e abbiamo fatto subito la cosiddetta “sinastria” e “l’oroscopo composito” per vedere il karma di coppia; e la prima cosa che le dissi fu “non saremo padroni del nostro rapporto, purtroppo. Saranno altre forze che ci guideranno e faremo solo ciò che loro vogliono”. Lo dissi con un po’ di dispiacere, perché avrei preferito decidere io, insieme a lei, cosa fare del nostro rapporto che era appena nato; mentre invece mi sono ritrovato in una relazione per me incomprensibile, in cui le sue azioni sono mosse solo da questa entità (e le mie, mi domando? Logicamente a me le mie sembrano assolutamente libere, ma dal punto di vista razionale ne dubito).
Vedo alcune delle persone preoccupate per la mia sanità mentale, per il fatto di essere influenzato palesemente da entità al di sopra di me, e per parlare in questi termini di amore, volontà e libero arbitrio; e le vedo dire le stesse cose da anni, prevedibili, tanto che con alcune di loro ho rinunciato a discutere e confrontarmi, sapendo già quale sarebbe la loro risposta. Mi chiedo se queste persone sono libere nel loro arbitrio se io stesso (quindi non un genio, né un Dio, né un veggente) riesco a prevederne i comportamenti, le frasi, e gli atteggiamenti…
Quando ho pubblicato i miei articoli su Thelema e Agape, la cui terminologia fa palesemente riferimento a Crowley, già sapevo quali persone mi avrebbero criticato e cosa mi avrebbero detto; in una discussione è intervenuto un noto coach spirituale a dirmi cose che io avevo puntualmente previsto, ritenendomi fuori strada (ovviamente pensando, dentro di sè, che io sia su una strada satanica e la mia anima sia irrimediabilmente persa), senza spiegarmi perché fosse sbagliato ciò che dicevo e senza porsi il minimo dubbio nè avere la minima voglia di confronto; se lui è stato prevedibile per me, la domanda è: quanto può esserlo per entità al di sopra di lui, e/o per Dio stesso, che potranno manipolarlo come vogliono?
Per quanto mi riguarda ho potuto constatare che gli esseri umani sono altamente prevedibili; imprevedibili, per me, sono le entità di un certo livello (per questo persone come Eva, fuse con un’entità, risultano per me imprevedibili; e lo è una persona come Giusy, che rimane un enigma, non essendo riuscito ancora a “vedere” che tipo di forze la muovono). Ed è per questo che imparo dalle entità, mentre gli esseri umani, salvo poche eccezioni, non hanno più nulla da insegnarmi.
Tutto questo non significa che non ci siano persone che hanno la forza di decidere cosa far accadere nella loro vita, e di manifestare abbondanza, eventi ed altro, grazie alla legge di attrazione (Francesco Giacovazzo mi correggerebbe dicendo che è meglio parlare della legge di assunzione). Come astrologo, so bene chi è un mago e chi no, vedo chi ha il potere di manifestare la sua realtà, e in che misura. Maghi, streghe, e persone con un alto livello energetico creano la loro realtà e manifestano ciò che desiderano, ma sempre in accordo con una volontà superiore che non può essere travalicata; tanto è vero che pure i maghi e le streghe più potenti, a quanto ho potuto constatare, l’unica cosa che non riescono a creare è l’amore, perché hanno tutte rapporti di coppia abbastanza complicati (non che le persone normali abbiano relazioni sentimentali invidiabili…).
Ricordo che quando incontrai Giusy, infatti, non volevo conoscerla perché già dal tema natale avevo capito che era una persona molto potente, e mi dicevo che se avesse voluto farmi del male, ero nei guai… eppure sentivo una forza a cui non potevo sottrarmi, ed è stata (ed è ancora) una delle esperienze più forti, belle divertenti e istruttive della mia vita. Non ho sentito alcun libero arbitrio in me, ma solo forze superiori che mi hanno guidato su questo cammino.
Il giorno in cui ci siamo conosciuti mi disse “ti insegnerò a creare la tua realtà, da adesso in poi ricordati che io creo te, e tu crei me”.
Io sto ancora imparando, e ancora molto devo capire. Vedo in giro però molte persone che credono di aver capito tutto, e, a me pare, francamente, che pur avendo capito molte cose, sono molto lontane dall’essere libere, perché il loro comportamento e le loro idee sono, nel migliore dei casi, prevedibili. Cioè meccaniche. Quindi, non libere.
Personalmente, non so se ho capito integralmente il messaggio che la Rosa Rossa ha portato nella mia vita, come vorrebbe lo spirito guida di Lucilla; ma sicuramente uno dei tanti messaggi è questo: la tua vita non l’hai scelta tu, ma è stata decisa in anticipo. Né tu, né Mario Spezi, né Pacciani, né Luciano Malatesta, nessuno di queste persone è stata libera di essere ciò che è, ma siete tutti parte di un copione stabilito in anticipo dalla stessa sorgente, che qualcuno chiama Dio, altri preferiscono chiamare in altro modo.
E’ una prospettiva che a molti fa paura, perché in tal modo si deve rinunciare alla nostra mania di giudicare; e soprattutto di considerarci buoni, e su un percorso spirituale corretto, additando gli altri come cattivi, e su percorsi spirituali “scorretti”.
Poscritto finale.
Ho messo questo articolo su facebook, e un lettore (Paolo Bandinu) mi ha proposto una sorta di sintesi che trovo praticamente perfetta:
Alessandra Tucci
22 Giugno 2023 @ 17:22
“Personalmente, non so se ho capito integralmente il messaggio che la Rosa Rossa ha portato nella mia vita, come vorrebbe lo spirito guida di Lucilla”: Paolo, quello che davvero ha capito Lucilla, il messaggio che le è stato portato, è questo e lo dice espressamente: “tornerò quando avrò imparato ad usare la saggezza del cuore, senza di lei ogni parola è un proiettile sparato alla cieca nel mucchio informe”. Quel cuore intelligente che Salomone chiedeva all’Eterno come massimo dono e mi sembra che sia esattamente quanto risulta da questo bellissimo articolo, dalle tue considerazioni e da questo spettacolare passaggio di Manuela: “Mi piacerebbe vivere in una civiltà improntata sul valore della Natura e non del merito. Perché dobbiamo sempre vivere di paragoni e pensare che tutto è in funzione del miglioramento? Mi piace affermare che tutto è funzione dell’armonica relazione, essa non può migliorare può solo essere rotta e restaurata. Noi non possiamo migliorare, possiamo solo essere chi siamo e da un certo punto di vista più ci diamo il permesso di essere chi siamo e più miglioriamo (se questo termine vi piace proprio, io direi…più siamo in armonia).”
E grandiosa, ancora e ancora, Manuela: “Quanta preoccupazione per il nostro caro “libero arbitrio” e per l’idea del “bene”. Eppure viviamo in una civiltà che vuoi o non vuoi è stata ed è fondata su palesi forme di schiavitù e che basa la propria felicità sull’infelicità altrui…eppure nessuno in questa civiltà mette in dubbio il “libero arbitrio”…che strano…”
Anna
10 Agosto 2023 @ 16:39
Il libero arbitrio è un’emerita stronzata creata dal sistema per intortare gli schiavi e dar loro l’illusione- tra le tante- che ognuno di noi può scegliere chi essere e cosa fare della propria vita.
Ma se siamo prigionieri in questo pianeta dove cazzo è il libero arbitrio?
Parliamo invece di consapevolezza.
Chi raggiunge quella capisce che l’arbitrio che ha è appunto…arbitrario. Bisognerebbe prestare molta più attenzione alle parole della propria lingua madre, ché non sono messe lì a caso.
Libero e arbitrio sono quasi un ossimoro, ma dato che la massa è per lo più analfabeta, blatera di concetti che le sono stati sdoganati senza andare in profondità nelle cose, sia mai.
Esiste il destino, di fronte al quale qualunque arbitrio naufraga peggio del Titanic.
Tutto ciò che ci accade nella vita ci porta verso un destino, e se non lo “scegliamo” non è perché abbiamo esercitato il libero arbitrio come ci piace tanto credere, ma perché eravamo destinati a non sceglierlo, fallendo in ciò che avremmo dovuto e potuto fare.
E allora qualcuno chiederà ” ma se interviene sempre e comunque il destino, che senso ha la vita umana? Tutto è pilotato da un altrove di cui non sappiamo nulla?”.
Ebbene sì. La vita umana serve a comprendere che siamo qui su questo pianeta per una sorta di punizione e che l’unico modo, forse, di uscire dalla prigione è uscire dalla Matrix, ma ne usciamo veramente dopo la morte fisica?
Personalmente non credo. Esistono forze cosmiche che controllano da sempre questo pianeta come anche tutti gli altri, forze di fronte alle quali il singolo individuo conta meno di una cacca di cane sul marciapiede.
Siamo dunque burattini del destino e dell’universo?
No, siamo anime poco consapevoli, se lo fossimo non saremmo ancora qui a reincarnarci in un pianeta dove il più forte prevarica il più debole, e dove siamo batterie da cui entità di varia natura attingono la loro energia.
Siamo un allevamento intensivo per conto terzi che è destinato in ogni caso all’estinzione o semi estinzione.
Intanto però siamo qui a cercare di imparare qualcosa di buono…pochissimi lo fanno, nessuno è ancora tornato a raccontarci come se ne esce.