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5 Comments

  1. Anna
    19 Ottobre 2024 @ 23:31

    Bellissimo articolo.
    Non ti accuserò di un bel niente perché praticando lo sciamanismo ho capito che più pratico e cerco di comprendere, e meno comprendo. Poi quando accadono eventi che ti lasciano smarrito e confuso e devi ritrovare un tuo baricentro è ancora più arduo il compito.
    Posso dire solo che la vita è un totale mistero che non va affatto compreso, solo vissuto giorno dopo giorno. Intensamente e con tanto amore.
    E come ben sai, l’amore è l’energia più potente di tutte.
    Il lavoro su di sé è una scelta che se fatta, porta allo sgretolamento totale di qualunque appiglio della mente, qualunque illusione, qualunque convinzione cristallizzata.
    Ciò che resta siamo noi sulla soglia dell’abisso, fino alla fine.
    Ma almeno siamo noi il nostro baricentro, nessun altro. E capiamo che quell’abisso non esiste nemmeno. È una conquista immensa.

    Una cosa da notare è come tutte le persone che hanno contatti con l’oltre, come Setti e la Roberts e molti altri, finiscono per morire prematuramente o vivere un’esistenza lunga ma piena di disgrazie e dolori come lo sciamano sudafricano Credo Mutwa, vissuto fino a 98 anni tra sciagure e lacrime.
    Ma se il proprio destino è quello, c’è poco da lottare contro di esso.

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  2. Anna
    20 Ottobre 2024 @ 11:53

    Un’altra cosa vorrei dire: canalizzare anch’io da tempo una voce che mi dà anche informazioni su questioni pratiche e di scienza di cui io non so nulla non essendo assolutamente il mio campo di studi.
    Ho sottoposto quelle informazioni a un paio di persone fidate ed esperte di quel campo e sono rimaste sbalordite dalla precisione con cui gliele ho fornite sapendo bene che io vengo da titoli di studio in campi umanistico, dunque niente a che vedere con descrizioni assai dettagliate di processi elettrici o di energia nucleare, per fare un esempio.
    Perché capita a me, ed a tante altre persone?
    Mi è stato detto che è una questione karmica. Ci sono anime che si incarnano/reincarnano come terrestri per portare queste informazioni al resto del mondo, tra mille difficoltà e rischio di derisione e isolamento, o come nel caso di tanti scienziati non allineati al sistema, di morte.
    Ad esempio io so molte cose di me come anima. Nel corso delle mie reincarnazioni c’è sempre stato un dettaglio costante, anche in questa incarnazione presente, non è mai cambiato in tutte le vite perché ogni anima ha delle caratteristiche che fanno sì che si incarni in diverse situazioni e ambienti familiari ma mantenendo quella caratteristica lungo ogni vita.
    Il motivo di ciò non lo conosco, non mi viene detto.
    Va accettato e basta.

    Amore e accettazione che non è rassegnazione o passività, sia chiaro.
    Sono le due energie di guarigione e trasformazione alchemica di ognuno di noi.

    Un grande abbraccio.

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  3. Theda Bara
    20 Ottobre 2024 @ 14:42

    Post Scriptum: si chiamava anna una mia insegnante che ” non amavo molto e lei amava me ancor di meno ” probabilmente la causa è da ricercare nel nome ” anna ” perchè normalmente delle stupidaggini del genere le avrei ignorate pensando che non vale neanche la pena dargli peso.

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    • Anna
      8 Novembre 2024 @ 12:55

      Il trauma è ancora bello grosso in te, vero?

      Liberatene, quello sì è una scemenza.

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  4. Gabriella
    6 Novembre 2024 @ 7:10

    Grazie per questo articolo, approfondirò la conoscenza del Cerchio che avevo seguito superficialmente in passato. Grazie a te ho conosciuto il Medical Medium, e ora sto facendo la cura del succo di sedano; e tanto altro.
    Riprendendo il discorso sulla sofferenza dei contattati , di cui parla il primo commento, leggendo l’Autobiografia di uno Yogy, tanti anni fa, e avvicinandomi alla cultura orientale, ho notato che nella cultura occidentale, è stato introiettato il concetto di spiritualità legata alla sofferenza, mentre nell’orientale è legata alla gioia. E così quasi tutti i nostri contattati finiscono male o gli viene spiegato che devono soffrire, cosa capitata persino a David Icke, mentre i maestri orientali non si privano dei piccoli o grandi piaceri della vita, e muoiono, in genere, senza sofferenze. Io trovo interessante questa dicotomia…

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