Sommario:
1. Il fenomeno.
2. Il cerchio Firenze 77 come fenomeno spirituale
3. Jane Roberts, Seth e Roberto Setti del Cerchio 77
4. La seconda venuta del Cristo
IL FENOMENO
Il Cerchio Firenze 77 rappresenta il più straordinario fenomeno medianico e spiritico della storia dell’umanità occidentale (in altri contesti culturali certi fenomeni sono considerati normali). La straordinarietà dell’esperienza del Cerchio non sta nel fatto medianico e spiritico in sè (esistono infinite esperienze con entità disincarnate anche nell’era contemporana: Ramtha, Jane Roberts, Ester e Jerry Hicks, Antonhy Williams, Edgar Cayce, Allan Kardec ecc.) ma nell’enorme quantità di insegnamenti spirituali lasciati da queste entità disincarnate.
Tali entità sono state anche registrate e le loro voci, e i loro insegnamenti, sono resi disponibili, a titolo gratuito, nel canale youtube dedicato al cerchio firenze 77.
Tali registrazioni costituiscono un corpus di insegnamenti esoterici (gratuito) completo, per chiunque voglia iniziare un percorso spirituale, direttamente dalla voce di entità disincarnate.
Chi abbia voglia di acquistare i libri (da cui chi li pubblica non guadagna nulla a titolo di diritto d’autore) può disporre di un sistema spirituale completo, in un linguaggio adatto a chiunque.
I libri dovrebbero essere letti nell’ordine: 1) Dei mondi invisibili. 2) Oltre l’illusione. 3) Per un mondo migliore 4) Le grandi verità ricercate dall’uomo. 5) La voce dell’ignoto.
Ce ne sono poi molti altri, ma i fondamentali sono questi 5.
Chi non può permettersi neanche di acquistare questi può disporre comunque di tutti i contenuti, gratuitamente, sul loro canale youtube, con la particolarità, assolutamente straordinaria, di ascoltare direttamente la voce di queste entità disincarnate
IL CERCHIO 77 COME FENOMENO SPIRITUALE
L’esperienza del Cerchio 77 non è solo, come in genere viene presentata, l’esperienza medianica più importante di questi secoli in occidente ma, soprattutto, un’esperienza spirituale.
Come esperienza spirituale è assolutamente perfetta.
E non poteva essere diversamente, considerato che tutta l’esperienza del Cerchio non fu condotta da un uomo ma da entità immateriali, o spiriti (Roberto Setti era ignaro di quello che capitava durante le sedute, e rimaneva incosciente per tutto il tempo) . E le entità immateriali sono più sagge di noi e quasi esenti dalla possibilità di errore.
Infatti:
1) Grazie a loro abbiamo il materiale spirituale più perfetto che sia possibile leggere su carta, in Italia. Ci sono altri maestri che hanno lasciato dei testi, ma ciascuno con il limite culturale e temporale dell’epoca in cui è stato redatto il materiale. Ad esempio il lavoro di Steiner, oltre alla difficoltà culturale e temporale, riflette anche il problema della traduzione dal tedesco (e poi dall’inglese e solo successivamente dall’italiano). Il materiale di Yogananda parte da una cultura di base di tipo induistico, adattato all’americano degli anni 30 o 40. Ecc.
Il materiale prodotto dai maestri del Cerchio è invece in italiano e adatto all’italiano, sia per cultura che per mentalità.
2) Le guide del Cerchio hanno evitato il culto della personalità, e con esso la fondazione di una nuova religione. Le riunioni avvenivano in posti diversi, e Roberto Setti, il medium attraverso cui si catalizzava tutta la vicenda, era una persona di un’umiltà e semplicità straordinaria, e non ricordava nulla delle sedute che avvenivano. Nessun tempio, quindi, e anche nessun capo terreno, perché Roberto Setti ammetteva candidamente di non sapere nulla e non ricordare nulla, e addirittura di non capire alcini dei concetti teologici più elevati che venivano esposti. Le guide stesse chiamavano Roberto Setti “lo strumento”, a sottolineare il suo ruolo di strumento divino, senza alcun merito particolare.
3) La strategia delle Guide del cerchio ha impedito che venisse fondato un culto basato su un’entità immateriale (come avviene ad esempio per altri fenomeni contemporanei, come Ramtha, Seth, ecc.). Infatti le entità erano diverse, e si facevano chiamare con nomi diversi (Dali, Kempis, Maestro Orientale, Maestro Veneziano, Claudio, Francois, Alan, ecc.). I nomi stessi delle entità sembrano quasi scelti per evitare il culto della divinità (ce lo vedete il culto di “Claudio” o di “Maestro Venenziano”?)
Peraltro, tra le diverse tipologie di entità disincarnate, ne intervenivano alcune del tutto atipiche, come Lilly, lo spirito di una bambina morta secoli prima, che faceva scherzi di ogni tipo a tutti i partecipanti (una volta avvolse nella carta igienica una contessa e suo marito, un generale, per abbassar loro l’ego; spostava frequentemente il microfono con cui si registravano le sedute e andava anche a casa dei partecipanti per far loro scherzi sia durante il giorno che durante la notte).
E’ ovvio che con questi presupposti non è stato possibile fondare un culto dedicato ad un’entità.
Ogni cosa che veniva fatta, e che viene fatta ancora oggi, era a titolo gratuito. Non doveva essere fatta pubblicità (il nome di Roberto Setti si conobbe solo dopo la sua morte). Non c’erano gerarchie, ruoli precostituiti, e altri fenomeni che si riscontrano in ogni organizzazione umana, perché tutto veniva deciso dalle “Guide”, cioè dalle entità disincarnate.
In altre parole, l’organizzazione del Cerchio 77 ha potuto evitare le tipiche accuse mosse a qualsiasi organizzazione o maestro spirituale: sesso, soldi potere (quanto al sesso, Roberto Setti non ha mai avuto una donna in vita sua, né ne ha mai frequentata una).
Un fenomeno spirituale perfetto, che solo delle entità non umane potevano creare.
JANE ROBERTS, SETH E ROBERTO SETTI DEL CERCHIO 77.
Mentre in Italia il gruppo del cerchio 77 si radunava attorno a Roberto Setti, in America Jane Roberts manifestava l’entità di Seth.
Gli insegnamenti a Jane Roberts e al gruppo che si radunava attorno a Seth erano identici a quelli forniti dalle entità del Cerchio: la reincarnazione, Dio come assoluto, la contemporaneità di passato presente e futuro. Le varianti. La creazione della realtà. Le religioni. La conoscenza di se stessi.
L’entità di Seth chiamava la Roberts con lo strano nome di “Ruburt”.
Le sedute in casa della Roberts avvenivano con modalità simili a quelle del Cerchio 77, in contemporanea. Venivano effettuate le registrazioni, e le trascrizioni, che sono state poi pubblicate in Italia dalle edizioni Mediterranee.
Il marito di Jane Roberts si chiamava Robert.
Entrambi, Jane Roberts e Roberto Setti, muoiono giovani nel 1984.
Oltre a queste straordinarie similitudini nel nome e cognome dei due personaggi (Roberto Setti, j. Roberts -Ruburt, Seth-Setti-Cerchio 77) l’entità di Seth dettò alla Roberts tre romanzi il cui protagonista si chiama SUPERANIMA SETTE.
Dal punto di vista energetico, dove si concentra un grande male, nasce anche un grande bene, per una regola di base del funzionamento delle energie.
Negli anni in cui Firenze era insanguinata dalla vicenda del Mostro di Firenze, il Cerchio 77 si riuniva, ed entità disincarnate davano le loro lezioni e i loro insegnamenti al gruppo.
Queste lezioni comprendevano argomenti come l’anima, i vari piani di realtà, la reincarnazione, Dio, l’assoluto, le religioni, il messaggio di Cristo, l’akasha, la conoscenza di se stessi e addirittura argomenti molto avanzati per l’epoca, come quello delle varianti, che oggi è diffuso grazie a Vladim Zeland.
L’anno del primo delitto del mostro, nel maggio del 1974 in una seduta particolarmente coinvolgente e intensa, due entità pronunciarono due discorsi molto importanti e significativi.
Il primo, parlava dell’anticristo e spiegava chi, e cosa è, realmente l’anticristo. La voce era quella di Kempis, una delle guide immateriali che ha accompagnato l’esperienza del Cerchio per tutti i decenni.
Il secondo discorso si intitolava le beatitudini. La voce era sconosciuta, non apparteneva a nessuna delle voci che abitualmente parlavano.
Il succo dei due discorsi (che potete ascoltare nel canale youtube del cerchio 77) è che la seconda venuta del Cristo avverrà nell’intimo di ciascun uomo che abbia purificato il proprio sentire; mentre l’anticristo può essere nel cuore di ciascuno di noi, quando agiamo per scopi non puri.
Mentre l’entità (o spirito) esponeva le beatitudini il corpo di Roberto Setti era sospeso in aria, come se volasse.
Al termine del discorso Roberto cadde a terra, tra le braccia di Mara Marapodi e Gilberto Campani, in una posa che ricorda (a me, è un’opinione personale la mia) quella della deposizione del Cristo di Caravaggio.
Raccontano Mara e Gilberto che il corpo di Roberto era coperto da una tunica. Quando si riaccese la luce, come succedeva sempre, Roberto non ricordava nulla ed era vestito normalmente.
Questo fatto avvenne nel 1974. L’anno del primo delitto del mostro.
Firenze, in quegli anni, fu il campo di battaglia di due forze antitetiche: quelle dietro al Mostro di Firenze, una vicenda di sangue, corruzione, e morte, che ha lasciato un segno indelebile nel mondo, e che continuerà a far parlare di sé per i prossimi decenni; e quella del Cerchio 77, una vicenda di amore, saggezza, spiritualità, tra le più alte che la storia dell’occidente ha conosciuto in questi secoli, per la profondità e completezza degli insegnamenti lasciatici dai maestri del Cerchio; per la straordinarietà dell’esperienza umana e spirituale vissuta da coloro che ebbero il privilegio di poter ascoltare le voci di questi maestri invisibili; e anche questa è una vicenda destinata a proseguire per decenni, perché i loro insegnamenti sono disponibili per chiunque nei libri delle edizioni Mediterranee, mentre le loro voci possono essere ascoltate su youtube nel canale del cerchio 77.
Il resconto della vicenda potete leggerlo sul Libro Di Enrico Ruggini il Cerchio 77, una storia vera ivenuta leggenda.
LA SECONDA VENUTA DEL CRISTO
Anna
19 Ottobre 2024 @ 23:31
Bellissimo articolo.
Non ti accuserò di un bel niente perché praticando lo sciamanismo ho capito che più pratico e cerco di comprendere, e meno comprendo. Poi quando accadono eventi che ti lasciano smarrito e confuso e devi ritrovare un tuo baricentro è ancora più arduo il compito.
Posso dire solo che la vita è un totale mistero che non va affatto compreso, solo vissuto giorno dopo giorno. Intensamente e con tanto amore.
E come ben sai, l’amore è l’energia più potente di tutte.
Il lavoro su di sé è una scelta che se fatta, porta allo sgretolamento totale di qualunque appiglio della mente, qualunque illusione, qualunque convinzione cristallizzata.
Ciò che resta siamo noi sulla soglia dell’abisso, fino alla fine.
Ma almeno siamo noi il nostro baricentro, nessun altro. E capiamo che quell’abisso non esiste nemmeno. È una conquista immensa.
Una cosa da notare è come tutte le persone che hanno contatti con l’oltre, come Setti e la Roberts e molti altri, finiscono per morire prematuramente o vivere un’esistenza lunga ma piena di disgrazie e dolori come lo sciamano sudafricano Credo Mutwa, vissuto fino a 98 anni tra sciagure e lacrime.
Ma se il proprio destino è quello, c’è poco da lottare contro di esso.
Anna
20 Ottobre 2024 @ 11:53
Un’altra cosa vorrei dire: canalizzare anch’io da tempo una voce che mi dà anche informazioni su questioni pratiche e di scienza di cui io non so nulla non essendo assolutamente il mio campo di studi.
Ho sottoposto quelle informazioni a un paio di persone fidate ed esperte di quel campo e sono rimaste sbalordite dalla precisione con cui gliele ho fornite sapendo bene che io vengo da titoli di studio in campi umanistico, dunque niente a che vedere con descrizioni assai dettagliate di processi elettrici o di energia nucleare, per fare un esempio.
Perché capita a me, ed a tante altre persone?
Mi è stato detto che è una questione karmica. Ci sono anime che si incarnano/reincarnano come terrestri per portare queste informazioni al resto del mondo, tra mille difficoltà e rischio di derisione e isolamento, o come nel caso di tanti scienziati non allineati al sistema, di morte.
Ad esempio io so molte cose di me come anima. Nel corso delle mie reincarnazioni c’è sempre stato un dettaglio costante, anche in questa incarnazione presente, non è mai cambiato in tutte le vite perché ogni anima ha delle caratteristiche che fanno sì che si incarni in diverse situazioni e ambienti familiari ma mantenendo quella caratteristica lungo ogni vita.
Il motivo di ciò non lo conosco, non mi viene detto.
Va accettato e basta.
Amore e accettazione che non è rassegnazione o passività, sia chiaro.
Sono le due energie di guarigione e trasformazione alchemica di ognuno di noi.
Un grande abbraccio.
Theda Bara
20 Ottobre 2024 @ 14:42
Post Scriptum: si chiamava anna una mia insegnante che ” non amavo molto e lei amava me ancor di meno ” probabilmente la causa è da ricercare nel nome ” anna ” perchè normalmente delle stupidaggini del genere le avrei ignorate pensando che non vale neanche la pena dargli peso.
Anna
8 Novembre 2024 @ 12:55
Il trauma è ancora bello grosso in te, vero?
Liberatene, quello sì è una scemenza.
Gabriella
6 Novembre 2024 @ 7:10
Grazie per questo articolo, approfondirò la conoscenza del Cerchio che avevo seguito superficialmente in passato. Grazie a te ho conosciuto il Medical Medium, e ora sto facendo la cura del succo di sedano; e tanto altro.
Riprendendo il discorso sulla sofferenza dei contattati , di cui parla il primo commento, leggendo l’Autobiografia di uno Yogy, tanti anni fa, e avvicinandomi alla cultura orientale, ho notato che nella cultura occidentale, è stato introiettato il concetto di spiritualità legata alla sofferenza, mentre nell’orientale è legata alla gioia. E così quasi tutti i nostri contattati finiscono male o gli viene spiegato che devono soffrire, cosa capitata persino a David Icke, mentre i maestri orientali non si privano dei piccoli o grandi piaceri della vita, e muoiono, in genere, senza sofferenze. Io trovo interessante questa dicotomia…