La storia
Un servizio delle Iene, apparentemente come tutti gli altri, offre invece diversi spunti di riflessione se si analizzano attentamente alcuni passaggi della storia. Prima di segnalare questi spunti riassumiamo la storia:
Un ragazzo che vive di truffe telefona alle Iene dicendo che è pentito e vuole smettere. Per lui truffare è come una droga. Non ce la fa a smettere. La sua vita è diventata un inferno, non tanto per le innumerevoli denunce che si è beccato – dice – ma perché molti lo minacciano, lo inseguono, e perché ha reso un inferno anche la vita dei suoi genitori. Fin qui tutto ok.
Un operatore delle Iene lo intervista e gli fa promettere anche davanti ai genitori che non lo farà più. Il ragazzo va anche ad autodenunciarsi alla polizia. E qui già mentre guardiamo il servizio viene da pensare che risolvere il problema di una dipendenza di questo tipo con una semplice ammissione davanti alle telecamere è come pretendere di disintossicare un drogato o un alcoolista con una semplice promessa. Impossibile.
Termina qui la prima parte della storia.
Come prevedibile, il ragazzo ci ricasca. le Iene tornano da lui e lo intervistano di nuovo. Lui ammette di essere uno stronzo e la cosa finisce lì.
Fin qui potrebbe sembrare una delle tante storie proposte dalle Iene (che, per quanto mi riguarda, nonostante alcuni clamorosi scivoloni, come quello della Mereu, rimane uno dei pochi programmi che denunciano cose vere e trattano vari argomenti senza la superficialità che caratterizza qualsiasi altra trasmissione, in Rai come in Mediaset).
Ma ad approfondire ci sono due cose che mi hanno colpito.
Gli spunti (drammatici) di riflessione
A guardare il servizio oltre il velo di maya, emerge in tutta la sua assurdità e la sua evidenza come funziona la giustizia italiana: decine di denunce non sono servite a nulla. Persino l’autodenuncia effettuata dal ragazzo non è servita a nulla. Nessun provvedimento restrittivo, nessuna sanzione, nessun intervento – che ne so – dei servizi sociali. Nulla di nulla.
E si che, in base alla legge, il ragazzo rischia da sei mesi a tre anni di carcere; considerando poi la reiterazione del reato teoricamente rischia anche dieci anni di carcere.
Invece la verità è che – come chiunque viva di truffe e di illegalità nel nostro paese – non rischia nulla.
E si che, in base alla legge, il ragazzo rischia da sei mesi a tre anni di carcere; considerando poi la reiterazione del reato teoricamente rischia anche dieci anni di carcere.
Invece la verità è che – come chiunque viva di truffe e di illegalità nel nostro paese – non rischia nulla.
Questo è lo specchio (reale) del funzionamento della giustizia italiana, dove il 99,9% delle denunce dei cittadini, di qualsiasi tipo, non hanno alcun seguito. Nessuna indagine, nessun provvedimento. Nulla di nulla.
I casi che emergono alla cronaca, o che arrivano a sentenza nei tribunali, costituiscono delle eccezioni, generalmente per motivi di opportunità politica o di altro tipo (in linea di massima perché il denunciante, essendo persona potente, deve essere tutelato e quindi alla denuncia si dà corso fino ad arrivare a sentenza).
Mi viene alla mente il ricordo di un extracomunitario, quache tempo fa, che mi disse “sono venuto in Italia perchè per la legge italiana puoi commettere qualsiasi reato, che non ti fanno nulla”; o il ricordo di un truffatore che aveva effettuato plurime truffe per miliardi all’assicurazione per cui mio padre lavorava, che un giorno lo incontrò nell’ufficio di una delle sue sedi e gli disse “ah ispettore, lei lavora qui? Peccato, dovrò andare altrove, allora, visto che mi conosce e mi ha denunciato varie volte… vado dai suoi colleghi di altre città, che la mia faccia non la conoscono. Come sta? tutto bene in famiglia?”
Mi viene alla mente il ricordo di un extracomunitario, quache tempo fa, che mi disse “sono venuto in Italia perchè per la legge italiana puoi commettere qualsiasi reato, che non ti fanno nulla”; o il ricordo di un truffatore che aveva effettuato plurime truffe per miliardi all’assicurazione per cui mio padre lavorava, che un giorno lo incontrò nell’ufficio di una delle sue sedi e gli disse “ah ispettore, lei lavora qui? Peccato, dovrò andare altrove, allora, visto che mi conosce e mi ha denunciato varie volte… vado dai suoi colleghi di altre città, che la mia faccia non la conoscono. Come sta? tutto bene in famiglia?”
Il secondo spunto è questo, ed è meno evidente.
A un certo punto l’operatore dice al ragazzo: “Ma tu hai la psoriasi, vero? – e mostra i segni della psoriasi sul corpo del ragazzo – Lo sai che è una malattia che nasce per i sensi di colpa e per la vita di merda che fai, vero?”; e lui risponde che sì, lo sa.
Ora, che la psoriasi nasca da motivi psicologici è cosa sconosciuta alla medicina ufficiale, mentre è da sempre ben conosciuta dalla cosiddetta metamedicina di Claudia Rainville, dalle teorie Hameriane, dagli studi di Rüdiger Dahlke, ecc. Questo problema lo conosco bene, perché ho una malattia, che si chiama psoriasi artropatica, che mischia i sintomi della psoriasi e dell’artrosi, e quindi so bene, per essere stato visitato in passato da diversi medici, che “non si conosce la causa” di questa malattia. In realtà la causa è ben conosciuta e i sintomi sono assolutamente guaribili, purché ci si rivolga altrove; tanto è vero che io da quando ho 25 anni ho cessato di avere sintomi, tenendola sotto controllo con dieta e meditazione.
Gli studi di Dahlke, Rainville, Hamer, Dethlefsen, ma anche la psicomagia di Jodorowsky, sono né più né meno che le basi concettuali su cui si fonda la cosiddetta terapia verbale di Gabriella Mereu, oggetto di recente di attacchi pesantissimi da parte della stessa trasmissione Le Iene.
Insomma, alle Iene qualcuno conosce bene la correlazione tra corpo e psiche. E allora sorgono spontanee delle domande:
Dov’è il problema con la dottoressa Mereu? Perché la correlazione tra corpo e psiche va bene con la psoriasi e non con le altre malattie? Mancanza di dialogo tra Nadia Toffa, autrice del servizio su Gabriella Mereu, e altri membri della troupe, o semplice divergenza di conoscenze?
Dov’è il problema con la dottoressa Mereu? Perché la correlazione tra corpo e psiche va bene con la psoriasi e non con le altre malattie? Mancanza di dialogo tra Nadia Toffa, autrice del servizio su Gabriella Mereu, e altri membri della troupe, o semplice divergenza di conoscenze?
La risposta non la conosco. Certo mi ha stupito vedere questo operatore fare questa correlazione con tanta sicurezza, e ripensare agli attacchi alla Mereu.
Potete vedere il servizio a questo link:
http://www.iene.mediaset.it/puntate/2015/10/26/agresti-il-truffatore-pentito_9606.shtml
Kid ego
31 Ottobre 2015 @ 15:31
Ciao Paolo, esco un pò fuori tema per farti una domanda. Qualche mese fà anche io sono stato truffato, anche in questo caso il truffatore in questione è finito alle iene http://www.iene.mediaset.it/puntate/2015/02/26/agresti-pagare-per-non-fare-il-bodyguard_9250.shtml
Ho provato a fare denuncia alla polizia dove mi hanno detto che la cosa non riguarda il penale e che avrei dovuto rivolgermi ad un avvocato per agire in sede civile. Secondo te, almeno con l'avvocato posso riuscire ad ottenere qualcosa? Grazie.
Paolo Franceschetti
31 Ottobre 2015 @ 15:52
dipende dall'entità della somma. E dalle prove che hai. Ma in linea di massima fare una causa civile, a meno che non hai un avvocato amico, costa quanto acquistare un'auto, quindi in linea di massima è sempre megio soprassedere.
Infatti per una causa civile intanto devi pagare (onorari dell'avvocato a parte) le tass per il contributo unificato, poi ci sono altre spese durante il processo e a fine processo devi pure pagare la registrazione della sentenza. Spesso per non prendere nulla perchè se uno è un truffatore certo non si tiene i soldi in banca per darli a te, ma ma farà in modo di non farti trovare nulla
Per finire. Ti hanno detto una cazzata. La cosa riguarda il penale solo che i poliziotti non vogliono occuparsene. Il problema è tutto li
Kid ego
31 Ottobre 2015 @ 16:21
Grazie mille per la risposta. Io in realtà, non avendo una lira, ho contattato un avvocato iscritto alle liste del gratuito patrocinio che in realtà è si è rivelato un truffatore pure lui, visto che da Febbraio trova delle scuse burocratiche per non farmi accettare la domanda, suggerendomi che per procedere subito dovrei pagarlo.
Anonimo
31 Ottobre 2015 @ 19:41
Io da anni ho la tua malattia..la tengo a bada eliminando completamente glutine e proteine animali. Dovrei eliminare anche zuccheri e caffè ma è difficile..
Anonimo
1 Novembre 2015 @ 12:44
Uscendo, in parte, fuori tema, ma non sarà certo sfuggito al grane Paolo quello che un po' di tempo fa è accaduto: La vittima si chiamava Giovanni Battista …. morto in casa con la testa fracassata … in data 15/10/2015, Santa Teresa D'Avila (nella notte tra mercoledì e giovedì)..capisco commentare il servizio delle Iene ma la cronaca parla chiaro!!! Se poi vogliamo distrarci con le Iene perché è meglio per la nostra salute…la psoriasi potrebbe peggiorare, Ok!
http://www.corriere.it/cronache/15_ottobre_16/torino-pensionato-morto-casa-la-testa-fracassata-rapina-degenerata-e9e1046a-7438-11e5-846d-a354bc1c3c5e.shtml?refresh_ce-cp
nina nista
1 Novembre 2015 @ 17:02
Della Toffa ti consiglio anche di guardare attentamente il servizio sui vaccini…qualcosa di indicibile, a dimostrazione del fatto che conoscono la verità ma sono visibilmente di parte, per non dire venduti al sistema.
Anonimo
1 Novembre 2015 @ 20:42
Ho due domande da porle signor Paolo :
1)quindi la causa della psoriasi quale sarebbe? Problemi psicologici e cattiva alimentazione?
2)se non si vuole andare dai medici tradizionali ,l'alternativa quale sarebbe?
Francesco
1 Novembre 2015 @ 21:18
Ciao Paolo,
ti seguo da tempo, credo che cominciai a seguirti dal 2009, ed ho una grande stima di te.
Mi sono avvicinato al mondo della controinformazione per una carambola generata da un problema personale, sono iperteso.
In tutti questi anni non sono riuscito a trovare un metodo per la mia patologia cronica.
Ho provato di tutto, omeopatia, digiuni, medicina antroposofica, una volta chiamai anche la Mereu, e dicendogli che vivo a Barcellona mi disse di andare da un grande specialista di Fiori di Bach che vive ed opera in questa cittá.
Lo feci, ma senza risultato.
Dopo vari anni visto che i valori continuavana a salire sono stato costretto a utilizzare la medicina allopatica.
Su dime è caduto un macigno e sempre investigo soluzioni alternative, pero senza una guida è come nuotare in un mare senza coste.
Considerando la tua grande conoscenza in medicine aletrnative desidero que mi passi un prezioso suggerimento.
Con stima.
Francesco
Anonimo
3 Novembre 2015 @ 21:26
Buonasera Paolo,
sono un ragazzo che segue da tempo il suo blog. La stimo molto per il lavoro che fa in merito all'argomento disinformazione dei media (e non solo) e la ritengo una persona intelligente e perspicace. Purtroppo però mi sento in totale disaccordo riguardo la terapia proposta dalla Mereu. Io sono laureato in biotecnologie e da quanto mi sono informato tale terapia lascia molti dubbi.
Esempio :
La Mereu afferma più volte (sia nelle sue conferenze sia in altre occasioni) che:
-si può curare un paraplegico dicendogli alzati e cammina
-si può curare l'epilessia accusando il paziente di essere un esibizionista e di essere brutto
-si possono curare gli attacchi di panico mettendo la testa nel cesso
– si può prevenire il tumore femminile mandando a fanculo tutti i maschi e
il tumore in generale mandando a fanculo tutti i parenti
Tutto questo oltre da essere surreale non è supportato da nessuna prova in quanto le persone che riferiscono di essere state curate dalla Mereu si rifiutano, stranamente, di mostrare le cartelle cliniche che attesterebbero di aver avuto la malattia e di essere state quindi curate. (tutto ciò è testimoniato dal video messo in onda dalle iene)
Secondo la mia opinione bisogna distinguere la terapia alternativa valida ( come quella di Di Bella) da quella dei truffatori.
Solo evitando di mischiare le due cose si potrà valorizzare la terapia alternativa che veramente cura le malattie.
Se realmente la terapia verbale funziona la invito a mostrare delle prove che lo attestino.
Riccardo
Anonimo
7 Novembre 2015 @ 23:54
per curare lo scetticismo di Riccardo ci vuole solo un bel vaffanculo
Michele Cerulario
1 Febbraio 2019 @ 18:12
Invece per curare il fanatismo ignorante e la maleducazione di Anonimo, così simili a quelli della “Mereu”, non c’è rimedio che possa funzionare.