Sono cresciuto in una famiglia cattolica. Dove le cose venivano divise in “bene” e “male”, ove il male era opera di Satana e il bene di Dio. Non mi erano mai tornati i conti però, perché, se tutto è creato da Dio, mi dicevo che allora pure il demonio doveva essere creato da Dio; e che se Dio era onnipotente, non poteva essere che a volte vincesse il male e che Satana fosse un vero e proprio avversario di Dio.
A un certo punto ho imparato che la parola “diavolo” viene dal greco “diaballo”: “dividere”; dove c’è divisione c’è il demonio, mi ha insegnato qualcuno. Dove c’è unione c’è Dio, perché Dio è il tutto. Dio è l’Uno (come dice Vittorio Marchi nel suo libro “L’Uno detto Dio”). Se vedi l’unità del tutto, allora vedi Dio.
Quindi ho imparato che se vedo l’unità del tutto, devo vedere pure il senso del male, e il male non può essere separato dal bene.
A volte mi sono trovato davanti a indemoniati. Quelli classici, che urlano, parlano lingue straniere, e vomitano insulti e bestemmie. Ricordo una signora che stava davanti a me, nel mio studio, e mentre mi parlava del suo dramma, da dentro le usciva una voce cavernosa che mi insultava: “tu sei uno stronzo… sei una merda…”, mi diceva la voce lugubre dentro al corpo della signora. Accanto a queste signora capitavano fenomeni paranormali (mi saltò l’impianto elettrico dell’auto, mi tamponarono l’auto mentre era parcheggiata, ecc.). Sì, certo, un po’ mi impressionava; ma mi dicevo che se questo demonio era tanto potente, che senso aveva che si limitasse a dirmi qualche parolaccia e a farmi andare in tilt l’impianto elettrico dell’auto? Quasi quasi veniva da dirgli: “su dai, puoi fare di meglio…”
Un giorno portai la signora da un esorcista, e quando gli dissi che neanche padre Amorth aveva risolto il problema, lui mi disse: “Certo che padre Amorth non glielo risolve; ma io non lo faccio risolvere a padre Amorth, ma direttamente a Dio”. E la signora si liberò.
Mi convinsi quindi che a volte gli esorcisti possono essere la causa inconsapevole dello stesso problema che vorrebbero risolvere. E la spiegazione me la diede un giorno Carpeoro dicendomi: “Certo… a volte gli esorcisti sono indemoniati essi stessi; perché per combattere il demonio a volte devi diventare più demonio di lui”.
Poi divenni legale di alcuni processi legati a omicidi e satanismo. Conobbi satanisti, assassini, serial killer. Indubbiamente era come scendere all’inferno. Ma se guardando dentro agli assassini vedevo il nulla, il male assoluto, e mi dicevo che non erano responsabili delle loro azioni, perché erano governati da veri e propri parassiti psichici, il demonio mi pareva di vederlo nei familiari delle vittime che per comparire in TV erano pronti a mentire o omettere particolari importanti, nei magistrati e poliziotti che non volevano indagare perché avevano paura, o, peggio, in quelli che consapevolmente arrestavano degli innocenti al posto dei veri colpevoli, quelli col colletto bianco.
Poi studiai alcune vicende processuali che portavano alla pedofilia internazionale, ai bambini che scompaiono a migliaia in ogni nazione. Penso, tra i tanti casi, all’affare Dutroux, in Belgio. Bambini uccisi per il piacere sadico di ricchi annoiati; ma il vero demonio non è solo il sadico che uccide il bambino (quello, forse, di umano non ha più nulla, e non ha responsabilità in tal senso), ma anche il magistrato che insabbia, il politico che copre queste vicende, e tutti quelli che potrebbero fare qualcosa che si voltano dall’altra parte.
Durante gli anni in cui facevo l’avvocato me ne sono capitate di tutti i colori. Incidenti, sabotaggi con la moto, intrusioni in casa, avvelenamenti, e soprattutto minacce di ogni tipo. In sostanza, un vero inferno, potrebbe dire qualcuno. Ricordo una volta che spararono in giardino dei colpi di pistola; un’altra volta entrai in casa e trovai Solange priva di sensi, avvelenata; altre volta ancora entravano in casa, rubavano oggetti, o facevano altri cose. E in effetti sì, era come vivere un mezzo inferno, ma nulla faceva così male come i parenti e gli amici di una vita che ti voltavano la faccia e facevano finta di non conoscerti (la minoranza, per fortuna) o le calunnie messe in giro da persone che tu conoscevi e che sapevano benissimo di dire il falso (anche qui, per fortuna, una minoranza).
Che la notte ti sparino in giardino ti fa sussultare e preoccupare. Ma non fa male quanto un parente che, per paura di quello che fai, decide di non parlarti più.
Che un giorno ti salti lo sterzo della moto all’improvviso e tu cada per terra mette spavento; ma non quanto degli amici che decidono di mettersi contro di te, raccontando cose non vere sul tuo conto e quello di Solange, solo perché qualcuno li ha pagati più di quanto avrebbero guadagnato se avessero continuare a collaborare con te.
Lo sconosciuto che ti aspetta al mattino quando esci di casa, per diversi giorni, ripetendoti continuamente “guardi avvocato che potrebbero ucciderla” è una scocciatura sì, e pure inquietante. Ma mai come la persona che si dice tua amica e che ti ripete “sei troppo vivo per essere credibile”. Che suona come una minaccia ancora più forte, perché per alcuni sei credibile solo se ti ammazzano.
Più in generale, nessuno dei criminali di cui mi sono occupato mi ha fatto veramente del male. Al massimo mi sono beccato qualche querela e qualche minaccia. Il vero male l’ho ricevuto dalla gente attorno a me, non dalla Rosa Rossa.
Un giorno domandai a Solange come faceva ad occuparsi di queste cose, ricevere tutte queste minacce, questi disagi, e vivere in questo modo; lei mi rispose: “Questo è niente in confronto all’inferno che vivevo quando ero in famiglia”. In effetti, il vero inferno può essere la famiglia, quando è una famiglia disfunzionale.
Poi un giorno incontrai il maestro. Era bello, perfetto, sapeva tutto, e lo amai più di qualsiasi altra persona avessi mai amato al mondo. L’avevo atteso tutta la vita, e anche lui mi disse: “Ti aspettavo, il nostro era un incontro karmico”. Dovevamo fondare un ashram insieme; “e tu sarai tra i miei discepoli prediletti”, diceva il maestro, “farai parte del mio cerchio interno”. Mi sottopose ad ogni genere di torture psicologiche e talvolta anche fisiche, dicendomi: “Lo faccio per amore tuo, per farti raggiungere l’illuminazione”. Conservo ancora un suo sms che diceva: “Ti amo offrendoti esperienze nuove, che non finiscano con la morte”.
Ruppi qualunque rapporto con lui quando capii che il maestro aveva un’entità che lo accompagnava come un’ombra, con cui un giorno addirittura si fuse, e che si nutriva delle energie (o dell’anima) delle persone che lo amavano di più. Le torture psicologiche quindi non erano finalizzate al raggiungimento dell’illuminazione, ma a nutrire l’entità con cui il maestro si era fuso; e lui raccontava di questa fusione come fosse un traguardo meraviglioso e illuminante.
Terminai quell’esperienza avendo imparato moltissimo (fu l’esperienza più significativa e istruttiva della mia vita), ma fu anche l’esperienza più dolorosa della mia vita, da cui uscii spompato di energie fisiche e psicologiche.
Negli anni in cui io frequentavo l’ashram del maestro, una mia lettrice, Agnieszka, che praticava la magia nera, mi avvertiva di abbandonare quel maestro. Il maestro, dal canto suo, mi diceva che dovevo troncare i rapporti con Agnieszka, essendo lei mandata dal Re del Mondo in persona per rovinare gli idilliaci rapporti tra me e lui.
Finì che Agnieszka, grazie alle sue doti, mi aiutò a recuperare le energie perse, e aiutò la mia ripresa successiva. E sì, ogni tanto si incazzava con me e più di una volta minacciò di uccidermi, perché lei, da brava maga nera, se perdeva le staffe lo faceva sul serio. Ma è finita che non mi ha ucciso e in compenso mi ha aiutato a rinascere. E’ finita che avevo trovato l’amore in una maga nera che ogni tanto minacciava di uccidermi, e avevo trovato il demonio tra le pieghe di un maestro che parlava spesso d’amore.
Il mio amico Piero, a cui raccontavo dapprima i miei rapporti col maestro e poi successivamente con la maga nera, mi disse: “Hai incontrato dapprima il male travestito da bene. E poi il bene travestito da male”. E aggiunse: “Tu non incontri persone; incontri archetipi”.
Negli anni, ho iniziato spesso progetti importanti con persone amiche o con colleghi. La maggior parte di questi progetti non sono stati portati a termine, o sono caduti dopo poco tempo, distrutti non dal demonio, ma dalla stupidità e dalla meschinità degli esseri umani che partecipavano al progetto, me compreso.
E ho capito che il demonio non è un essere che sbava per prendersi la mia anima (come dice qualcuno), ma compare ogni volta che mi sento superiore a un’altra persona, ogni volta che giudico senza approfondire le motivazioni dell’altro, ogni volta che vedo l’altro come un nemico. Ho capito che nel male può celarsi il bene e nel bene può celarsi il male, che spesso il male non è al di fuori, ma è dentro di me (un passo di un Gosho di Nichiren dice: “Non esistono terre pure e terre impure, ma la purezza sta negli occhi di chi guarda”, riferendosi al “Buddhismo della Terra pura”, e a colui che cerca questa terra al di fuori di se stesso). Ho capito che spesso il male viene per poterlo superare e produrre un bene più grande; fu uno dei primi insegnamenti, che trovai quasi trenta anni fa in un libro di Louise Hay, ove diceva: “A volte la più grande disgrazia può rivelarsi il vostro massimo bene”. Ho capito che il male è necessario, perché altrimenti non potremmo percepire il bene, e che quando il male arriva è per superarlo, trasmutarlo, migliorarci e poterci avvicinare ancora di più al divino.
I demoni, le entità, i parassiti, esistono. Ma che facciano o meno il male dipende da noi, quando decidiamo di cedere a certi impulsi, quando chiediamo favori e beni materiali in cambio di qualcosa, quando, talvolta, decidiamo di fonderci con una di esse pensando così di acquistare potere. In genere demoni ed entità stanno lì, da una parte; fanno il lavoro per cui l’universo li ha chiamati e non sono “il male”; il male esiste solo quando noi, con una scelta cosciente, smettiamo di fare le cose per amore.
Nella donna indemoniata vedevo poco amore per se stessa; mentre nel prete che la liberava vedevo molto amore, e nessuna paura del demonio.
Negli omicidi rituali, e nei massacri di bambini, vedevo la mancanza di amore di coloro che facevano il lavoro di magistrati.
Nei parenti delle vittime che si vendevano per una comparsa in TV, vedevo poco amore per quei figli o parenti che erano stati uccisi.
Nei parenti e amici che scelsero di allontanarsi all’epoca in cui mi occupavo di omicidi, vedevo una mancanza di amore. Forse vedevo di più l’amore nella passione di colui che mi aveva sabotato la moto, perché chi effettuò il lavoro lo fece con passione, data l’eccellenza del risultato finale.
Nel maestro che incontrai anni fa, non c’era amore per i suoi discepoli e per la gente che incontrava.
Più in generale, ho sempre visto poco amore in tutti quelli che vedono il “male” nell’altro, ritenendo se stessi essere il bene. Come accadeva nei rapporti col maestro, ove quello che accadeva era sempre colpa del demonio (da lui chiamato “Re del Mondo”), che possedeva noi discepoli; mentre lui, ovviamente, se ne considerava immune. Mentre poi – io e altri – abbiamo scoperto che un’entità (fosse il “Re” o un’altra, non si è ben capito) era dentro di lui. Come accade con l’Islam, che ora è il male, e noi, che li andiamo a bombardare, siamo il bene. Come accadeva ai tempi dei roghi e dell’Inquisizione, ove il male erano i Catari, non quelli che andavano a sterminarli. Come accade nelle coppie, dove la colpa è spesso dell’altro, non di noi che abbiamo provocato quella reazione.
Il demonio stesso, in fondo, per come lo si rappresenta, sembra un infelice, la cui caratteristica è una totale mancanza di amore nella sua vita, condannato a svolgere il suo ruolo, senza possibilità di scelta. Ma non avrebbe nessun potere, se non fossimo noi stessi a darglielo. E scomparirebbe se, anziché dividere le cose in bene e male, vedessimo solo la perfezione del tutto, nell’equilibrio degli opposti.
Frances
12 Dicembre 2017 @ 13:41
a me sembra che il Demonio sia il Guardiano della Soglia e, amando Dio come lo Spirito santo, vuole però impedire agli Esseri umani [che considera indegni] di avvicinarsi ad Esso o rifondersi con Esso, e perciò, li tenta [proprio come accadde con Giobbe biblico], affinché cedendo, dimostrino di essere indegni di Esso [e viceversa di vendersi l’Anima, volentieri, al Demonio stesso, ciò che Dio medesimo ha vietato]; Gesù Cristo invece è un altro Guardiano ma piuttosto, una Guida, difficile però da seguire [poiché è il Martirio a cui si va incontro, per restare fedeli a Dio, la Verità e, rinnegare il Mondo reale dominato, confermato da Bibbia e Vangelo, dal Demonio]; i Sadici invece sono persone che sono rimaste impigliate nella Realtà e per sopravvierla [vedi: il Martirio è pesante da sopportare e anche resistere alle Tentazioni demoniache], hanno ceduto e, han accettato di vendere l’Anima al Demonio [avessero potuto, come ognuno lo pensa e sente, quando è Bambino, l’avrebbero evitato e sarebbero rimasti fedeli alla Verità, a Dio, alla Luce vivente: unica Fonte eterna di Felicità interiore-esteriore]; così, chiunque aiuti la Società [cor-rotta e non più cor-retta] a migliorarsi, ad adeguare i Ritmi e le Esigenze alla Vita [Bio] invece che agli Orologi, ed al Business/Marketing, svolge un gran Servizio all’Umanità e/ma, l’Umanità deve poter seguire quella Guida [la quale corrisponde anche alla, propria, cosiddetta Guida interiore, anche nota come il Bambino, interiore o interiorizzato: v. sopra circa la Saggezza di noi quando siamo, ancora, Bambini, in-cor-rotti e, cor-retti]; Felicità interiore-esteriore a tutti, Ringraziamenti di buon Cuore per le Condivisioni, illuminante-Illuminazione ovunque-sempre.
Frances
13 Dicembre 2017 @ 12:37
comunque, tutto questo Focus sul Demonio, si direbbe essere inteso a dargli Forza, poiché prestare Attenzione [rivolgere la Mente a], è dare Energia,
e qui si spera che qualcuno voglia, volendo essere equanime, focalizzare con altrettanta Enfasi la Figura opposta e complementare a quella, cioè, lo Spirito santo [anche Cristità incarnata da Gesù o, Buddhità incarnata da Siddharta, ed altri],
così da conferirle altrettanta Energia, [rammentando che tutto viene da Dio e a Dio torna, in Dio dimora e, Dio in tutto dimora],
mentre per quel che concerne la Rosa rossa versus la Famiglia, il Discorso odioso concernente la Famiglia è quello che viene promosso, I guess, anche dalle Sette, ma per chi ha Occhi per vedere vedrà, che si tratta del Discorso politico per cui, il Partito sconsiglia di seguire qualcun altro, annoverandone i Difetti, mentre poi, esso stesso va ad incarnare quegli stessi Difetti,
e meglio, nel Caso della Famiglia versus il Gruppo, il Partito, la Setta, la Loggia, altro, questi ultimi di Fatto si sostituiscono alla Famiglia [allontanando il Soggetto dalla sua Famiglia natale o acquisita] e, infine, comportandosi come quella [Diatribe interne, doppio Giochismo ovvero doppia Morale, Truffe, Inganni, insomma, palesando tutti i Difetti, o Eccessi, che si palesano in Famiglia,
e questo perché ogni Famiglia o Gruppo è costituito proprio dallo stesso Tipo di Elementi, ovvero Esseri umani/disumani, con i loro Vizi e Virtù, e che se va bene, in Cammino evolutivo, sennò, precipitanti nell’Involuzione, e qui si innesca il Commento precedente sulle Tentazioni demoniache e su coloro che vi cascano o infine, vi cedono],
così, quel che conta relativamente ai Rapporti umani e poi, sociali [comunitari], è [come da sempre viene detto] l’Applicazione dell’Etica, che richiede una certa Capacità di Autonomia, inDipendenza, e meglio, Autoanalisi e Collegamento diretto con l’Alto [per così dire], che permette l’Emancipazione dal Collegamento con il Davanti [il prossimo], poiché collegandosi con l’Alto o Dio si può essere ispirati dalla Fonte perfetta [ed equanime, etica, illuminante-illuminata], mentre collegandosi col prossimo si può abbastanza facilmente cadere in Dinamiche di Mob[bing], anche Bullismo o Gang,
così, Gang può essere la Rosa rossa fatta da Individui che seguono il Partito, o la Loggia, o la Lobby, come cosiddetti Pecoroni, e si scagliano contro il cosiddetto Capro espiatorio di Turno, scelto, oppure, la Famiglia [o parte di essa], che forma una Mob per perseguitare un [suo] Membro o Elemento, elevato [o abbassato] a cosiddetta Pecora nera,
in entrambi i Casi, secondo Dinamiche già ben spiegate in Passato da altri, per proiettare i Lati negativi o in Ombra di sé [sia come Individui singoli, sia come Gruppo] sulla Vittima o sul Target selezionato,
[invece di elaborare i Lati negativi in sé e, risolverli, compatibilmente all’Etica e al ”gnoti seauton”, ”conoscite stesso”, ognuno Archetipo umano, completo, comprensivo di ogni possibile Vizio o Virtù, che si risolve o si implementa solo, o tanto per cominciare, risolvendolo in sé o implementandolo in sé, da cui la cosiddetta Realizzazione spirituale,
e poi eventualmente, nell’altro aiutandolo a fare lo stesso da sé stesso, da cui i Maestri spirituali].
Felicità dentro-più-Felicità fuori a tutti ovunque-sempre.
Frances
14 Dicembre 2017 @ 11:16
a parte il Fatto che questi Scritti sembrano appartenere ad un Circuito chiuso, dove manca Comunicazione con l’Eterno, il prossimo [conoscere molti Punti di Vista è im-portante poiché l’Onniscienza è comprensiva di ogni Punto, che di per sè non è che un Punto, sia quelli palesi/palesati che quelli occulti/occultati: è solo l’Onniscienza è salvifica, poiché è divina, e Dio è the Saviour, e Dio è la Luce, così la Luce è il Salvatore],
bisogna lasciarci considerare che i Problemi sociali [inter-relazionali] di cui detto [Minacce, Sabotaggi, altro] appartengono ad uno Stile di Vita sofisticato, invece che semplice, laddove per Sofisticazione sono inclusi i vari Partiti politici ed altro, miranti al Potere temporale [al Fine di raggiungere e man-tenere il quale, non si fanno alcuno Scrupolo], mentre per Semplicità sono inclusi i vari Ruoli concepiti e forgiati da Dio, o dalla Vita [Famiglia, Accudimento, Raccoglimento di Frutti, Aiuto nelle Mansioni o Attività di Vita quotidiana basilari],
e nella Sofisticazione esiste la Schiavitù e Schiavizzazione [a Beneficio proprio e a Detrimento altrui o, a Beneficio altrui e a Detrimento proprio], mentre nella Semplicità no, come per tutto il Resto della Natura o della Creazione vivente, per cui la prima è inesistente, mentre la seconda [c’]è, ed in tutta, come si suol dire, Naturalezza [a Beneficio proprio ed altrui],
sicché più ci si lega alla Spiritualità [essere] e meno alla Mondanità [avere], più ci si libera e si libera il prossimo, specialmente, dalla Schiavitù [che include abUsi, ed altro],
[su Semplicità versus Sofisticazione v. di Willy Pasini ”alla Riscoperta dell’Intimità”].
Felicità e Bene dentro-più-Felicità e Forza fuori a tutti, e illuminante-Illuminazione.
Frances
19 Dicembre 2017 @ 13:07
non tanto il Male è Assenza di Bene, come non tanto la Notte è Assenza di Giorno, e così, il Buio [soltanto] Assenza di Luce [nel Mondo fisico], né l’Inferno Assenza di Paradiso [nel Mondo meta-fisico], ma il Male, la Notte, il Buio, l’Inferno sono a sé stanti, come la Vita terrena [Giorno] sta al Bardo [Notte], ed il Bardo è un Percorso a sé stante [come la Vita terrena lo è], PER CUI [SUPERARE IL QUALE] CI SONO REGOLE A SÈ STANTI, [per quanto quelle Regole possano valere mutualmente fra le 2 Condizioni, i 2 Stati, i 2 Percorsi, SEPARATI DA, O VICEVERSA, INTERCONNESSI DA, 2 Fasi, che per il Meteo sono Alba (anche Aurora, Termine relazionato a Aur = Luce) e Tramonto, oppure, Mattina e Sera: p. Es. Focus su, o Recitazione di, Mantra di 6 Sillabe più 1 e Memoria, o Ricordo, di LA LUCE, che è Dio, presente sia nelle Filosofie, Religioni o Culture cosiddette monoteiste che, cosiddette atee, le prime spaventano circa l’Aldilà, p. Es. l’Inferno per favorire un Comportamento virtuoso in Terra, le seconde spiegando come attraversare l’Aldilà, p. Es. l’Inferno, ciò che se contemplato stimola l’Adepto a fare lo stesso anche in Vita, con il Risultato che l’Individuo penserà, sentirà e si comporterà, virtuosamente, oltre che nell’Aldilà o Notte, anche nell’Aldiqua o Giorno]; Felicità dentro-fuori a tutti, ovunque-sempre.
Conta il messaggio, non il messaggero
26 Dicembre 2017 @ 19:13
Per capire come stanno veramente le cose dovreste guardare tutti i video di ipnosi regressiva di Calogero Grifasi e del tuo fantastico team.
Capireste allora, finalmente, forse, che gli alieni di cui parla Malanga da 30 e più anni esistono e si travestono da demoni e da angeli e arcangeli, perché le religioni d’altronde le hanno inventate loro per schiavizzarci e succhiarci l’energia, e anche per prenderci ciò che non possono ma ancora non hanno capito che non possono, ovvero l’anima.
E capireste, forse e FINALMENTE che tutte le pratiche spirituali che credete vi facciano bene, tipo Reiki, Yoga, recitare mantra, sono solo modi di aprire portali per far entrare questi alieni e altre entità spregevoli e menzognere. Rassegnatevi, siamo tutti parassitati.
Chissà, poi magari forse capireste che non esiste proprio nulla, ma proprio nulla di esterno a cui aggrapparsi per liberarsi dai loro parassitaggi se non la consapevolezza e la volontà, cose di cui Malanga parla negli ultimi anni e su cui fonda le sue conferenze. E che l’essere umano cerca la salvezza nella Matrix tentando di uscire dalla Matrix.
Ma soprattutto, forse, capireste che la storia del karma è un’emerita STRONZATA, un inganno alieno al fine di farci reincarnare per tentare per la milionesima volta di prenderci l’anima e succhiarci energia attraverso le emozioni basse, quelle che solo l’essere umano riesce a provare e che ci rendono una razzaccia tanto brutta…ma anche tanto ibridata e torturata.
Ma potreste anche non capire un cazzo, perché l’essere umano dice di volersi risvegliare e però vuole farlo attraverso guru paarassitati, ciarlatani della New Age, cartomanti e oroscopisti, e non attraverso una VERA presa di coscienza, quella che fa scappare a gambe levate da qualunque pratica finto spirituale esterna.
Diego
15 Febbraio 2018 @ 9:41
Buongiorno Paolo. Articolo bello e interessante. Propongo una riflessione. Se il tutto è l’Uno, allora non ci può essere distinzione tra il bene e il male, cioè in realtà il bene e il male non esistono. Cerco di spiegarmi. Anche considerando che siano inscindibili, cioè complementari l’uno per l’altro, e che non si possa percepire la presenza di uno di essi senza la presenza dell’altro, rimane il fatto che si tratta di due categorie separate. Ci troviamo cioè, di nuovo, di fronte al “diaballo”, alla divisione. Il bene e il male sono due categorie morali (nemmano etiche, se consideriamo l’origine semantica ethos) con cui ci hanno cresciuti ed educati. Quindi sono due categorie che cambiano in base alla cultura: ciò che è bene per me, differisce da ciò che è bene per un indigeno africano. Lo dico per esperienza personale: a volte i concetti di bene e male sono quasi completamente ribaltati. Proviamo a considerare che il bene e il male non esistano, allora la nostra esistenza diventa una serie di azioni che hanno il fine di farci fare esperienza, e quindi di comprendere noi stessi, al fine di capire chi siamo. Basta pensare ai bambini di 1-2 anni: le loro azioni non sono dettate dal bene e dal male, ma dall’esigenza di comprendere se stessi attraverso il mondo che li circonda, senza alcuna categoria interpretativa morale. Ad un bambino puoi dire 1000 volte “non mettere il dito nel fuoco perchè ti fai male”, ma lui non può capire perchè non ha quell’esperienza nel suo bagaglio, quindi prima o poi ce lo dovrà mettere il dito per capire cosa significa. Ma questo non è un male in sé, è solo esperienza. In conclusione, se proviamo ad eliminare le categorie di bene/male o giusto/sbagliato (interpretazione morale), tutto diventa molto più chiaro, comprensibile, ed assume un senso: un insieme di esperienze attraverso cui abbiamo deciso di passare per comprendere. Ecco perchè l’Uno non può ammettere al suo interno delle categorie interpretative che abbiano in sé il concetto di divisione, come bene e male. Un saluto.