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3 Comments

  1. Luigi Menta
    9 Dicembre 2017 @ 17:19

    Gerusalemme è un luogo pieno di ipocrisia. Si dice santa, ed è sporca. Si dice pacifica, e venera il Dio degli Eserciti. Lo stesso saluto è ipocritamente arabo: shalom/salaam pare più un cattivo augurio che un arrivederci dato con affetto sincero.
    La stessa ipocrisia è condivisa con le altre parole dello stesso etimo: islam e musulmano. Ossia “pace nell’obbedienza” “pacificato perché sottomesso”. Utopie: come possa rimanere pacifico chi è costretto alla fedeltà, all’obbedienza, alla sottomissione, rimane un mistero.

    Molto poco spirituale.

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  2. Vate La Pesca
    9 Dicembre 2017 @ 23:26

    In questo scenario giocherei la carta “I palestinesi sono ingenui come lo furono i nativi americani”.

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  3. Andrea
    10 Dicembre 2017 @ 11:27

    Quindi, lo specchio del fallimento della ricerca della pace dentro di noi e mi spingerei a dire che e’ lo specchio del tormento tra bene e male che coltiviamo dentro noi stessi indivudualmente. Percio’, meglio oltrepassare la condizione umana seguendo i principi dell’oltreindividualismo di Nietzsche e Evola.

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