Premessa.
In questo articolo provo a spiegare in parole semplici perché questi referendum, come tutti quelli del passato, servono solo a prendere in giro i cittadini.
Cercherò di usare un linguaggio scientifico sì, ma comprensibile ai più. E cercherò di utilizzare il linguaggio popolare maggiormente adattabile al tipo di considerazioni tecniche che sottoporrò al lettore, nel senso che sceglierò termini comprensibili anche al profano, il più possibile aderenti però al reale significato “giuridico” della questione referendaria.
Il tutto, ovviamente, cercando di interpretare il pensiero del legislatore costituzionale nel modo più aderente possibile a quello che fu lo spirito dei padri riformatori che, scrivendo la Carta Costituzionale, dettavano le regole fondamentali del rapporto tra potere politico e cittadini.
Cercherò di spiegare il referendum, insomma, in una chiave “costituzionalmente orientata” (termine che oggi va molto di moda in tutte le sentenze e i libri di diritto).
Brevi cenni sul referendum.
Il referendum è uno strumento di democrazia popolare, che serve cioè per far partecipare attivamente i cittadini alla vita politica. Serve in altre parole a far sì che il popolo eserciti quella sovranità che, in teoria, l’articolo 1 della Costituzione gli attribuisce.
Il referendum può essere di vari tipi:
Consultivo (cioè si chiede un parere all’elettorato di una questione X)
Abrogativo (per cancellare una legge esistente)
Propositivo (per proporre una legge nuova)
Il referendum più importante è quello propositivo, che però non è ammesso dalla nostra Costituzione.
L’altro referendum, meno importante del precedente, ma che comunque potrebbe avere un ruolo decisivo nella vita politica, è quello consultivo. Anche questo non ammesso.
Questo tipo di referendum sarebbe importante perché, una volta che la maggioranza dei cittadini si sia espressa a favore o contro un certo provvedimento, il governo o il parlamento che poi approvassero provvedimenti di senso contrario farebbero una pessima figura.
L’unico referendum ammesso da noi è quindi quello abrogativo, la cui utilità funzionale e strutturale, avendo cura di leggere la normativa vigente in una chiave costituzionalmente orientata, può essere sintetizzata come segue: non serve a un beneamato cazzo.
Infatti una volta abrogata la legge, il parlamento può sempre approvarne una non identica, ma di contenuto simile.
In altri casi la situazione può anche essere peggiore, nel senso che la legge abrogata potrebbe lasciare un vuoto normativo che potrebbe essere peggio della legge stessa.
La nostra Costituzione, cioè, prende in giro i cittadini con l’istituto del referendum.
Basta ricordare quello che è successo in passato per rendersene conto.
Brevi cenni storici sulla presa per il culo dei referendum del passato.
Per capire l’inutilità di di questo istituto, è sufficiente vedere cosa è successo con i più importanti referendum del passato:
Nel 1993 è stato abolito il finanziamento pubblico ai partiti. Il parlamento non ha battuto ciglio, e ha varato – nello stesso anno (non dopo 50 anni, o 50 mesi) – una legge per il “rimborso elettorale ai partiti”.
Nel 1987 viene abrogata la norma che limitava la responsabilità dei magistrati. Nel 1988 (quindi dopo un anno, non dopo 100 anni o 100 mesi) viene varata una legge che limita la responsabilità del magistrato ai soli casi di dolo o colpa grave; legge che peraltro nei fatti non viene mai applicata, in quanto non si ha, a memoria d’uomo, un caso di magistrato condannato per avere fatto un torto ad un cittadino.
Nel 1995 venne abrogata la norma che faceva della Rai un servizio pubblico. Ma la Rai continua imperterrita a far pagare il canone ai cittadini.
Quei pochi risultati positivi che potevano ottenersi con il referendum abrogativo, poi, sono stati distrutti dall’opera demenziale e demagogica dei Radicali e di altri gruppi contigui, che negli ultimi anni hanno affossato definitivamente il referendum con due tecniche:
1) hanno proposto dei quesiti referendari incomprensibili a un qualsiasi cittadino medio, e di difficilissima comprensione anche per un giurista esperto come me;
2) hanno proposto quesiti che non interessavano a nessuno, come quello geniale sulle “servitù di elettrodotto” che la maggior parte dei cittadini neanche capisce cosa sia.
Non a caso negli ultimi anni le urne sono andate quasi deserte e non si è raggiunto il quorum necessario.
In altre parole, per qualche decennio il referendum è stato utilizzato per problematiche marginali, ma che comunque avevano una certa logica e che soprattutto interessavano i cittadini (ricordiamo quello sull’aborto, sul divorzio, sulle droghe leggere e altri); di recente, per screditare del tutto il referendum, e per distruggere i pochi lati positivi di esso, sono stati proposti quesiti come quello dei “premi di maggioranza alle liste elettorali”, quello sulla procreazione assistita e quello sulle trattenute sindacali degli enti previdenziali.
Referendum cui il popolo italiano ha risposto con un vaffanculo, mandando deserti i seggi elettorali.
Brevi cenni all’inculatura del referendum del 12 giugno.
Anche i quesiti attuali sono una bufala. Sinteticamente:
– Il quesito sull’acqua non riguarda in realtà solo l’acqua, ma l’affidamento di tutti i servizi pubblici locali.
Abrogata la norma resta la possibilità per lo stato di emanare una norma di contenuto non uguale ma identico (nel prossimo capitolo voglio fare un esempio specifico di quel che intendo; ora sorvolo per non appesantire il discorso e rendere questo articolo leggibile a chiunque).
– Il quesito sul legittimo impedimento è una presa in giro. Ci dicono che la norma sul legittimo impedimento vada a favore del Presidente del Consiglio. Il che è vero. Ma il Presidente del Consiglio ha mille modi per evitare un processo, e lo sappiamo bene; sparizione di fascicoli, infarti o malattie dei giudici, corruzione dei giudici, tacitazione degli organi di stampa.
Al Presidente del Consiglio non importa nulla che la norma sia abrogata o no.
La questione serve solo per gettare fumo negli occhi, e far pensare che nel nostro paese ci sia una democrazia, che la gente discuta, che il cittadino abbia un minimo di potere e per dare al 99 per cento degli italiani la sensazione che il potere di Berlusconi, in fondo, non è così enorme, se noi abbiamo il potere di cancellare una legge che è scomoda al premier.
Già immagino i discorsi, al bar del mio paese come al bar del tribunale: “non è vero che non siamo in democrazia; in fondo, siamo andati a votare per abbattere una legge ingiusta”; “Berlusconi non è così potente, guarda che botte che prende prima dalla Corte Costituzionale e poi dagli elettori”.
In realtà, di questa legge, al premier non frega nulla.
Ma vaglielo a far capire alla gente.
Piccolo esempio di presa per il culo giuridica. Il quesito sui servizi pubblici.
Il primo quesito riguarda l’abrogazione di questo articolo (da notare che è più lungo l’articolo di legge di tutto l’articolo che ho scritto fin qua):
Articolo 23 bis Dl 112-2008
Le disposizioni del presente articolo disciplinano l’affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, in applicazione della disciplina comunitaria e al fine di favorire la più ampia diffusione dei principi di concorrenza, di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generale in ambito locale, nonché di garantire il diritto di tutti gli utenti alla universalità ed accessibilità dei servizi pubblici locali ed al livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettere e) e m), della Costituzione, assicurando un adeguato livello di tutela degli utenti, secondo i principi di sussidiarietà, proporzionalità e leale cooperazione. Le disposizioni contenute nel presente articolo si applicano a tutti i servizi pubblici locali e prevalgono sulle relative discipline di settore con esse incompatibili. Sono fatte salve le disposizioni del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, e dell’articolo 46-bis del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, in materia di distribuzione di gas naturale, le disposizioni del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, e della legge 23 agosto 2004, n. 239, in materia di distribuzione di energia elettrica, nonche’ quelle del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, relativamente alla disciplina del trasporto ferroviario regionale. Gli ambiti territoriali minimi di cui al comma 2 del citato articolo 46-bis sono determinati dal Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro per i rapporti con le regioni, sentite la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, e l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, tenendo anche conto delle interconnessioni degli impianti di distribuzione e con riferimento alle specificità territoriali e al numero dei clienti finali. In ogni caso l’ambito non può essere inferiore al territorio comunale.
2. Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria:
a) a favore di imprenditori o di societa’ in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato che istituisce la Comunita’ europea e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicita’, efficacia, imparzialita’, trasparenza, adeguata pubblicita’, non discriminazione, parita’ di trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalita’;
b) a societa’ a partecipazione mista pubblica e privata, a condizione che la selezione del socio avvenga mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a), le quali abbiano ad oggetto, al tempo stesso, la qualita’ di socio e l’attribuzione dei compiti operativi connessi alla gestione del servizio e che al socio sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40 per cento.
3. In deroga alle modalita’ di affidamento ordinario di cui al comma 2, per situazioni eccezionali che, a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace e utile ricorso al mercato, l’affidamento puo’ avvenire a favore di societa’ a capitale interamente pubblico, partecipata dall’ente locale, che abbia i requisiti richiesti dall’ordinamento comunitario per la gestione cosiddetta “in house” e, comunque, nel rispetto dei principi della disciplina comunitaria in materia di controllo analogo sulla societa’ e di prevalenza dell’attivita’ svolta dalla stessa con l’ente o gli enti pubblici che la controllano.
4. Nei casi di cui al comma 3, l’ente affidante deve dare adeguata pubblicita’ alla scelta, motivandola in base ad un’analisi del mercato e contestualmente trasmettere una relazione contenente gli esiti della predetta verifica all’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato per l’espressione di un parere preventivo, da rendere entro sessanta giorni dalla ricezione della predetta relazione.
Decorso il termine, il parere, se non reso, si intende espresso in senso favorevole.
4-bis. I regolamenti di cui al comma 10 definiscono le soglie oltre le quali gli affidamenti di servizi pubblici locali assumono rilevanza ai fini dell’espressione del parere di cui al comma 4.
5. Ferma restando la proprieta’ pubblica delle reti, la loro gestione puo’ essere affidata a soggetti privati.
6. E’ consentito l’affidamento simultaneo con gara di una pluralita’ di servizi pubblici locali nei casi in cui possa essere dimostrato che tale scelta sia economicamente vantaggiosa. In questo caso la durata dell’affidamento, unica per tutti i servizi, non puo’ essere superiore alla media calcolata sulla base della durata degli affidamenti indicata dalle discipline di settore.
7. Le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze e d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, possono definire, nel rispetto delle normative settoriali, i bacini di gara per i diversi servizi, in maniera da consentire lo sfruttamento delle economie di scala e di scopo e favorire una maggiore efficienza ed efficacia nell’espletamento dei servizi, nonche’ l’integrazione di servizi a domanda debole nel quadro di servizi piu’ redditizi, garantendo il raggiungimento della dimensione minima efficiente a livello di impianto per piu’ soggetti gestori e la copertura degli obblighi di servizio universale.
8. Il regime transitorio degli affidamenti non conformi a quanto stabilito ai commi 2 e 3 e’ il seguente:
a) le gestioni in essere alla data del 22 agosto 2008 affidate conformemente ai principi comunitari in materia di cosiddetta “in house” cessano, improrogabilmente e senza necessita’ di deliberazione da parte dell’ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011;
b) le gestioni affidate direttamente a societa’ a partecipazione mista pubblica e privata, qualora la selezione del socio sia avvenuta mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a) del comma 2, le quali non abbiano avuto ad oggetto, al tempo stesso, la qualita’ di socio e l’attribuzione dei compiti operativi connessi alla gestione del servizio, cessano, improrogabilmente e senza necessita’ di apposita deliberazione dell’ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011;
c) le gestioni affidate direttamente a societa’ a partecipazione mista pubblica e privata, qualora la selezione del socio sia avvenuta mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a) del comma 2, le quali abbiano avuto ad oggetto, al tempo stesso, la qualita’ di socio e l’attribuzione dei compiti operativi connessi alla gestione del servizio, cessano alla scadenza prevista nel contratto di servizio;
d) gli affidamenti diretti assentiti alla data del 1° ottobre 2003 a societa’ a partecipazione pubblica gia’ quotate in borsa a tale data e a quelle da esse controllate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile, cessano alla scadenza prevista nel contratto di servizio, a condizione che la partecipazione pubblica, si riduca anche progressivamente, attraverso procedure ad evidenza pubblica ovvero forme di collocamento privato presso investitori qualificati e operatori industriali, ad una quota non superiore al 30 per cento entro il 31 dicembre 2012; ove siffatta condizione non si verifichi, gli affidamenti cessano, improrogabilmente e senza necessita’ di apposita deliberazione dell’ente affidante, alla data del 31 dicembre 2012;
e) le gestioni affidate che non rientrano nei casi di cui alle lettere da a) a d) cessano comunque entro e non oltre la data del 31 dicembre 2010, senza necessita’ di apposita deliberazione dell’ente affidante.
9. Le societa’, le loro controllate, controllanti e controllate da una medesima controllante, anche non appartenenti a Stati membri dell’Unione europea, che, in Italia o all’estero, gestiscono di fatto o per disposizioni di legge, di atto amministrativo o per contratto servizi pubblici locali in virtu’ di affidamento diretto, di una procedura non ad evidenza pubblica ovvero ai sensi del comma 2, lettera b), nonche’ i soggetti cui e’ affidata la gestione delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali degli enti locali, qualora separata dall’attivita’ di erogazione dei servizi, non possono acquisire la gestione di servizi ulteriori ovvero in ambiti territoriali diversi, ne’ svolgere servizi o attivita’ per altri enti pubblici o privati, ne’ direttamente, ne’ tramite loro controllanti o altre societa’ che siano da essi controllate o partecipate, ne’ partecipando a gare. Il divieto di cui al primo periodo opera per tutta la durata della gestione e non si applica alle societa’ quotate in mercati regolamentati. I soggetti affidatari diretti di servizi pubblici locali possono comunque concorrere alla prima gara svolta per l’affidamento, mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica, dello specifico servizio gia’ a loro affidato.
10. Il Governo, su proposta del Ministro per i rapporti con le regioni ed entro il 31 dicembre 2009, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, nonche’ le competenti Commissioni parlamentari, emana uno o piu’ regolamenti, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, al fine di:
a) prevedere l’assoggettamento dei soggetti affidatari cosiddetti in house di servizi pubblici locali al patto di stabilita’ interno, tenendo conto delle scadenze fissate al comma 8, e l’osservanza da parte delle societa’ in house e delle societa’ a partecipazione mista pubblica e privata di procedure ad evidenza pubblica per l’acquisto di beni e servizi e l’assunzione di personale;
b) prevedere, in attuazione dei principi di proporzionalita’ e di adeguatezza di cui all’articolo 118 della Costituzione, che i comuni con un limitato numero di residenti possano svolgere le funzioni relative alla gestione dei servizi pubblici locali in forma associata;
c) prevedere una netta distinzione tra le funzioni di regolazione e le funzioni di gestione dei servizi pubblici locali, anche attraverso la revisione della disciplina sulle incompatibilita’;
d) armonizzare la nuova disciplina e quella di settore applicabile ai diversi servizi pubblici locali, individuando le norme applicabili in via generale per l’affidamento di tutti i servizi pubblici locali di rilevanza economica in materia di rifiuti, trasporti, energia elettrica e gas, nonche’ in materia di acqua;
[e) disciplinare, per i settori diversi da quello idrico, fermo restando il limite massimo stabilito dall’ordinamento di ciascun settore per la cessazione degli affidamenti effettuati con procedure diverse dall’evidenza pubblica o da quella di cui al comma 3, la fase transitoria, ai fini del progressivo allineamento delle gestioni in essere alle disposizioni di cui al presente articolo, prevedendo tempi differenziati e che gli affidamenti diretti in essere debbano cessare alla scadenza, con esclusione di ogni proroga o rinnovo;]
f) prevedere l’applicazione del principio di reciprocita’ ai fini dell’ammissione alle gare di imprese estere;
g) limitare, secondo criteri di proporzionalita’, sussidiarieta’ orizzontale e razionalita’ economica, i casi di gestione in regime d’esclusiva dei servizi pubblici locali, liberalizzando le altre attivita’ economiche di prestazione di servizi di interesse generale in ambito locale compatibili con le garanzie di universalita’ ed accessibilita’ del servizio pubblico locale;
h) prevedere nella disciplina degli affidamenti idonee forme di ammortamento degli investimenti e una durata degli affidamenti strettamente proporzionale e mai superiore ai tempi di recupero degli investimenti;
i) disciplinare, in ogni caso di subentro, la cessione dei beni, di proprieta’ del precedente gestore, necessari per la prosecuzione del servizio;
l) prevedere adeguati strumenti di tutela non giurisdizionale anche con riguardo agli utenti dei servizi;
m) individuare espressamente le norme abrogate ai sensi del presente articolo.
11. L’articolo 113 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, e’ abrogato nelle parti incompatibili con le disposizioni di cui al presente articolo.
12. Restano salve le procedure di affidamento gia’ avviate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto )
Cosa succede se l’articolo viene abrogato?
Le possibilità sono due:
1) Torna in vigore l’articolo 113 del TU degli enti locali, che permette la gestione dei servizi pubblici anche a soggetti privati (sia pure in collaborazione col soggetto pubblico). Quindi la situazione è identica a prima.
2) Succede che occorre emanare una nuova normativa ad hoc, che però dovrà rispettare i principi comunitari.
Commento finale.
Ora a questo punto arriva l’inculatura finale. Non è l’Italia che vuole la privatizzazione dell’acqua, ma l’Europa, che con varie direttive ha previsto che i servizi locali debbano essere svolti in regime di “concorrenza” (ovvero: debbano essere privatizzati per fottere il cittadino alla grande).
E, ovviamente, non esiste la possibilità di abrogare per referendum una legge europea.
La privatizzazione dell’acqua, in altre parole, è un fenomeno che diventerà nei prossimi anni sempre più smaccato, ma non per colpa dell’Italia, bensì per colpa dell’Europa.
Non tratterò gli altri quesiti referendari. Mi pare che questo, come esempio di perfetta presa in giro, sia sufficiente.
E mi pare che l’interpretazione dell’istituto referendario in chiave “costituzionalmente orientata” possa essere sintetizzata figurativamente dalla foto che apre l’articolo che avete appena letto.
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 16:29
Beh che dire?
Siamo fottuti.
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 16:34
si aggrava la situazione per l'atalanta.
123
5 Giugno 2011 @ 17:00
…Quindi?
"Non andate a votare che tanto è inutile"?
Mi spiace: già non vado a votare per altre consultazioni, ma su questa non transigo. Sarà pure inutile, ma una passeggiata me la faccio.
Anche peché, per questo come per i "referendum consultivi", vale esattamente la regola che hai enunciato più sopra. Se si raggiunge il quorum e la maggioranza vota SI, diventa assai più difficile far passare la legge relativa alla privatizzazione dell'acqua ("servizi idrici" un par di palle).
L'hanno già fatto? Si, ma il finanziamento ai partiti toccava molto meno direttamente i cittadini. Quello che è successo ad Aprilia insegna, qualora tu te lo sia letto.
Un conto è poi una rivolta, un conto una rivolta suffragata da un referendum. E' tutta un'altra cosa.
Quando parli così me pari David Icke "tagliamoci le palle tanto siamo finiti", il che non depone a tuo favore.
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 17:13
""
Non è l’Italia che vuole la privatizzazione dell’acqua, ma l’Europa, che con varie direttive ha previsto che i servizi locali debbano essere svolti in regime di “concorrenza” (ovvero: debbano essere privatizzati per fottere il cittadino alla grande).
""
Sig. Franceschetti,
come dovrebbe avvenire l'inculata per i cittadini dal far si che i servizi locali siano svolti in regime di LIBERA concorrenza ?
Paolo Franceschetti
5 Giugno 2011 @ 17:14
Non ho mai detto tagliamoci le palle.
Se fosse cosi non scriverei su un forum e se tu leggessi anche quello che non ti fa comodo, sapresti che io dico, al contrario dell'idiozia che affermi, che non c'è affatto da tagliarsi le palle.
Te pareva che appena uno scrive una cosa non ci sia qualcuno che dice che depone a mio sfavore.
Se scrivo un articolo sui templari dpone a mio sfavore.
Se mando un video di Carpeoro depone a mio sfavore.
Se pubblico un libro depone a mio sfavore.
Se scrivo che il referendum non serve quasi a nulla depone a mio sfavore.
Marò che palle.
Ha ragione quello che dice Paolo chiudi i commenti.
Il commento che hai fatto non depone a favore della tua intelligenza, ma purtroppo scrivere cazzate in anonimo è molto comodo.
Paolo Franceschetti
5 Giugno 2011 @ 17:16
L'altra cosa che noto è che, inevitabilmente, i primi commenti nei minuti immediatamente successivi alla pubblicazione di qualsiasi post, sono necessariamente di critica, se non di offesa.
Ora abbiamo pure l'anonimo delle 19,13, che usa il "sig" come un'offesa.
Un genio.
Giorgio Andretta
5 Giugno 2011 @ 17:38
Sembra quasi, Paolo, che lei abbia copiato l'intervento su radiogamma5 di Loris Palmerini, che il giorno seguente al suo vi è stato ospite.
Per sincerarsi di ciò è sufficiente collegarsi al sito http://www.palmerini.net/.
Essendo un contadino non me lo posso dimenticare il referendum abrogativo del ministero dell'agricoltura.
Comunque senza scomodare l'akasha, per conoscerne anticipatamente l'esito è sufficiente il test kinesiologico.
Per chiudere in bellezza proporrei un referendum per abrogare i virus ed i batteri, non si sa mai!
Buona serata.
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 17:38
Caro franceschetti capisco benissimo cio` che vuoi dire nel tuo post al contrario di quel imbecille che si firma 123.
Anche se vincesse un si al referendum
contro la privatizzazione dell'acqua in futuro ci ritroveremo una legge simile a questa che privatizzera` le risorse idriche pero` penso che valga la pena tentarci e ancora meglio penso che valga la pena divulgare l'inculata che ci hai appena mostrato perche` penso sia il nodo principale della questione.
Non sapevo mica questa storia dei referendum quindi un enorme grazie.
P.S.
@123 evita di fare pensierini da prima elementare .
anonimo insonne
Paolo Franceschetti
5 Giugno 2011 @ 17:52
123 ha usato un tono che indica chiaramente che il suo intento non era discutere, ma insultare, e tirare fuori la solita storia (che tirano fuori ad ogni articolo che scrivo) che ormai io sono un venduto al sistema, che il blog è finito (cosa che dicono più o meno ogni articolo dal gennaio 2008) e stronzate del genere.
In realtà però ha detto una cosa giusta.
Se gli elettori si esprimono in un certo modo, è poi più difficile per il governo andare in senso contrario.
Il punto è che la gente dimentica in fretta, e fra poco tempo anche qualora la norma dovesse essere abrogata (cosa che non penso, perchè io credo che non si raggungerà il quorum, grazie al lavoro egregio fatto da Pannella e dalla sinistra in questi ultimi anni per affossare definitivamente l'istituto del referendum) sarà riproposta identica.
Il problema è anche un altro.
In futuro l'UE impone comunque la progressiva privatizzazione.
E per fottere i cittadini senza privatizzare nulla, è sufficiente che il servizio venga gestito da un ente privato, al quale per legge si dà la qualifica di "pubblico".
E il gioco è fatto.
L'acqua sarà gestita da un ente pubblico.
Per fare un esempio potrebbero affidare la gestione a una società fondata da Riina e Provenzano, e poi si fa una legge che dica "la società Riina e Provenzano è un ente pubblico, ai sensi del Dl… ecc…)
E voilà.
Direbbe Gargiulo, Mes amis gran cojon, ecco fatto che il problema è risolto
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 18:11
Sempre andata a votare ai referendum, e sempre ci andrò, a maggior ragione quest'anno, è l'unico modo in cui posso trasmettere direttamente la mia opinione, senza filtri pseudo politici.
Al punto in cui ci troviamo una 'presa per il culo' in più non farà alcuna differenza.
Saluti.
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 18:13
VEDO:
che da quando è passato dalla consulta l’ammissione per il rferendum sul nucleare i partiti si stanno sbattendo per far passare il SI, mentre il fronte del no da libertà ai propri elettori di votare ciò che più gli aggrada. Rilevo anche, in parziale opposizione alla tesi di Franceschetti, che se è vero che alcuni esiti di referendum sono stati disattesi dalla classe politica, altri sono stati recepiti, uno fra tutti proprio il quesito sul nucleare, per non parlare degli storici aborto e divorzio sui quali nemmeno si discute più.
PREVEDO:
una larga partecipazione popolare sull’onda degli avvenimenti giapponesi al referendum sul nucleare, che inevitabilmente coinvolgerà anche gli altri quesiti che non avrebbero raggiunto il quorum. La vittoria del SI sarà netta su tutti i quesiti. Il referendum sul legittimo impedimento non è che un ennesimo referendum su Berlusconi e non è vero che non gliene frega niente. Se la sta facendo sotto. Il sistema non perde mai, ma lui è sostituibile in qualunque momento, senza contare che infarti e sfighe varie potrebbero colpire anche lui.
STRAVEDO:
Franceschetti ha ragione a dire che è un’inculata, ma le dimensioni del cazzo possono essere diverse.
Vaedo, prevedo, stravedo S..R.L
ieatpizza
5 Giugno 2011 @ 18:14
Quello che più mi danna è l'ignoranza della gente.. Sono quegli occhi tenuti chiusi, per non sapere e non soffrire..
Se avessimo un minimo di cervello ancora acceso, potremmo capirlo tutti, visto che ce lo abbiamo davanti agli occhi, che siamo governati da una dittatura europea.. l'italia è piena di agenti della cia..
Il problema paolo, secondo me, è che la gente non crederebbe neanche ad una cosa che gli succede ad 1 cm dagli occhi, se fuoriesce dagli insegnamenti che gli hanno inculcato.. l'illusione di essere liberi forse è il male peggiore che possiamo avere..
Paolo Franceschetti
5 Giugno 2011 @ 18:27
Si, Ritiro quello che ho detto. Non avevo riflettuto abbastanza sul fatto che il referendum sul nucleare tira parecchio e forse il quorum si raggiungerà.
Quello che non si raggiungerà, però, sarà evitare l'inculata.
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 18:34
beh sul nucleare berlusca si e` gia espresso.Se il referendum raggiunge il quorum si riparlera`di nucleare in futuro.Se vi ricordate un referendum sul nucleare c'era gia stato negli anni ottanta se non sbaglio e si era votato contro il nucleare.Guardacaso i politici lo hanno riproposto quindi
questo referendum servira` solo a far ritardare la costruzione di nuove centrali nucleari.
Meglio di niente ma sempre inculati
anonimo insonne
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 18:35
Il Sig. lo usa comunemente chi, come il sottoscritto, parla con una persona che non conosce.
Non è un offesa ma una forma di cortesia.
Mi pare che lei (altra forma di cortesia) stia diventando un pò paranoico.
Comunque la ringrazio per la risposta data più sotto.
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 18:46
''Se vi ricordate un referendum sul nucleare c'era gia stato negli anni ottanta se non sbaglio e si era votato contro il nucleare.Guardacaso i politici lo hanno riproposto''
5 anni, caro, 5 anni. sono i tempi di legge per riproporre un quesito referendario. il referendum degli anni '80 è stato riproposto dopo 25 anni e con tutta probabilità in caso di vittoria del si, non verrà riproposto mai più. l'uranio sta finendo!
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 19:09
Franceschetti, cancella l'articolo,
non se ne può più.
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 19:31
Sono Fabio 88
Dunque Dottor Franceschetti purtroppo devo osservare che questa volta si è su questo tema informato male. Ho appena terminato la Tesi di Laurea sul sistema di erogazione del servizio idrico e Le contesto l'affermazione che sia l'Europa a volere la privatizzazione dell'acqua. L'Europa impone di affidare alle regole della concorrenza e del mercato la gestione nel caso di beni e servizi A RILEVANZA ECONOMICA. L'Europa non stabilisce quali siano i servizi a rilevanza economica, questa definizione spetta ai SINGOLI STATI. Quindi considerare il servizio idrico a rilevanza economica è un ottimo metodo per regalare a spa private questo business…
Comunque sia ritengo positivo che se ne parli anche perchè il tema è molto delicato e confuso e la situazione ha bisogno di ricevere delle migliorie in molte situazioni.
Cordiali Saluti
Paolo Franceschetti
5 Giugno 2011 @ 20:13
Caro Fabio 88, anche io quando mi laureai feci una tesi, pensando di aver capito tutto.
Poi dopo qualche anno, insegnando la stessa materia all'università, capii di non aver capito nulla.
Quindi hai tempo per capire di non aver capito nulla.
Per adesso mi limito a suggerirti alcune cose.
Primo. Ti sfugge che se si fa un referendum sull'acqua è perchè da noi l'acqua viene considerata un bene a rilevanza economica.
Secondo. Ti sfugge che quei pochi comuni che hanno provato a considerare l'acqua un bene non a rilevanza ecomica hanno in genere fallito. A Velletri per esempio la mozione è stata bocciata dal PD, a Viterbo ha prevalso la gestione provatizzata. E via discorrendo
Terzo, ti sfugge che il 18 maggio è stato approvato il Dpr 70/2011 che ha istituito l'autorità di vigilanza sull'acqua.
Da cui si desume chiaramente che siamo di fronte ad un bene a rilevanza economica, per il legislatore.
Paolo Franceschetti
5 Giugno 2011 @ 20:18
lo dico per chi fosse interessato.
L'istituzione del servizio di vigilanza sull'acqua, approvato, guarda casao, il 18 maggio 2011 proprio mentre si stava discutendo sul referendum, è previsto dall'articolo 10, comme 13 se non ricordo male, del decreto.
Non sono riuscito a postare la norma perchè è troppo lunga.
Anonimo Francex
5 Giugno 2011 @ 20:54
E non solo.
L'acqua sarà sempre più un bene di rilevanza economica. Ed il Potere europeo ne è sempre più consapevole. Quindi per loro prima lo si fa sublinalmente capire e meglio è!
A questo serve soprattutto parlarne in questi termini durante un referendum come questo.
Ripete come un mantra 'acqua pubblica' e l'acqua è di tutti' o 'non ha padroni' genera, come ben sappiamo, istantaneamente la dicotomia nella nostra testa, la dualità. Ovvero genera inconsciamente la possibilità che un giorno potrebbe anche non esserlo.
E concordo col Francex, in futuro non lo sarà certo più (anche se io nell'immediato, col grado di consapevolezza generale e quindi di organizzazione che c'è, non riesco a trovare niente di meglio che andare a votare!).
L'acqua se razionalmente gestita potrebbe agevolmente bastare per svariate volte il num della popolazione mondiale (io penso anche a 10 volte quella attuale!).
Il vero problema è di quanta ne sia 'idraulica' in ogni istante, diciamo 'intubata'.
L'uomo non spreca l'acqua…questa è una grande cazzata. Ed il problema non è nemmeno lo sporcarla in se. Il problema vero è che l'uomo 'la trattiene'. Paradossalmente più se ne usasse e soprattutto velocemente e meno danni si farebbero.
L'acqua è già oggi semi-privatizzata.
Il grande consumo di acqua è per uso agricolo, irriguo ed industriale (o credevate alla panzana del risparmio del tipo:il sindaco di londra che tira lo scarico una volta sola al giorno).
Bene l'acqua invasata di fatto di chi è??? e se l'ente che gestisce la diga decidesse di non 'aprire'?
E' capitato sapete!
Quindi una volta 'captata' l'acqua è fottuta. Dopo questo la cosa migliore che le possa (e ci possa a noi poveri pezzenti) sarebbe quella di farla scorrere via il più velocemente possibile. Rinaturalizzarla subito.
Quindi la cosa migliore sarebbe abbassare i consumi a patto che ne venisse prelevata da tutte le fonti possibili (sorgente, falda, fiumi, laghi, ghiacciai, piovana ecc) il meno possibile!
Ma questo le strutture di potere già lo sanno ed infatti cercano di mettere le mani con strutture artificiali su tutte le posibili.
A loro non importa se ce l'hai o meno, che sia finto-pubblica, semi-privata o privatizzata a loro importa 'captarla'. Stop.
Questo già significa possedere l'acqua.
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 21:03
@anonimo 20.46
Ma allora non hai seguito quanto si e` appena detto?Ma hai letto il post?spero che cio` che dici si avveri ma:
i referendum si possono "annullare"
con leggi nuove.I referendum italiani sono solo abrogativi nel senso che anche se raggiungono il quorum purtroppo i politici possono sempre emanare una legge non uguale ma simile alla precedente per raggirare il referendum.
E poi ti ricordo anche che l'ITALIA ha un contratto gia` firmato con la FRANCIA per la costruzione di centrali nucleari entro il 2020.
Quindi o li fermi con le armi o non li fermi proprio.
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 21:10
Chiunque conosca le fondamenta della nostra democrazia, come Lei signor Franceschetti ha più volte sostenuto e ribadisce in questo articolo, sa che il cittadino italiano non dispone di mezzi di influenza nella politica nazionale. Fermo restando, convenendo con lei che il referendum resta un ludo di carta, credo che andare a votare e raggiungere il quorum possa essere una lampadina educativa per noi stessi.
Si dimostrerà alle lobbies che ci governano che l'inganno delle commesse del nucleare dell'industria italiana è stato sbugiardato, che l'italia ha una coscienza civile "indignadas" per l'acqua pubblica (dimostrazione valida anche a livello europeo) e per i rincari potenziali della rispettiva bolletta. Si certo non servirà a nulla se davanti abbiamo l'UE, se fra 5 anni ci ritroveremo il nucleare come issue, ma serve agli italiani per riabituarsi a parlare di politica, a ricostruire dal berlusconismo una coscienza civile. Oggi si potrebber raggiungere il quorum (inutile) facendo rete, domani chissà.
Io andrò a votare 4 SI.
Cordialmente
MG
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 23:07
Il referendum sarà una presa per il culo, ma noi possiamo già domani delegittimare la classe politica che non ci rappresenta: se una piccola parte della violenza dopo un derby allo stadio venisse usata per la difesa del pubblico, staremmo tutti meglio. In quest' ottica l' utilità dei quattro si: è solo un primo passo, certo non dobbiamo abbassare la guardia.La politica ci prende per i fondelli? Allora noi non votiamo alle amministrative, solo al referendum del 12 e 13 giugno. Il quorum non è un punto di arrivo, ma di partenza.
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 23:11
@ANONIMO..VEDO delle 20:13 Mi sa che ci vedi bene, che prevedi giusto, e che stravedi quel che purtroppo è reale. Lilith
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 23:34
@ ANONIMO delle 01:07 La violenza nei derby è stata creata apposta, si dovrebbe mandare affanculo lo sport per un po' di tempo….allora si che se ne vedrebbero delle belle; ma vai a dirglielo a quei citrulli fanatici di usare la rabbia per difendere i loro diritti…troppa gente del popolo è nemica del popolo; e questa è, di fatto, la più grande fregatura. Comunque hai ragione, da qualche parte bisogna pure iniziare. Lilith
Anonimo
5 Giugno 2011 @ 23:47
@ ANONIMO MG delle 23-10 Bella la "lampadina educativa". Proprio così, ma forse toglierei il "ri" a ri-abituare gli italiani a parlare di politica e a ri-svegliare una coscienza civile. Lilith
No al Nucleare
5 Giugno 2011 @ 23:53
Secondo me è meglio andare a votare, è ovvio che il sistema aggiri i referendum, ma se votavamo pro nucleare anche 25 anni fa ci saremmo trovati in mezzo a centrali nucleari fatte dalla mafia a rischio terremoti, ed invece no !!!
Direi che basterebbe solo questa piccola grande cosa a far votare 4 si, o almeno quello sul nucleare.
Al contrario, penso che i referendum siano una delle poche armi ancora che possiede il cittadino, il fatto che se ne sia abusato con referendum inutili, non significa che lo strumento sia sbagliato.
Penso inoltre che gli unici passi democratici che si siano realizzati in Italia, siano avvenuti dopo esiti referendari.
Questo è un dato oggettivo !!!
Le stesse cose sull'inutilità dei referendum le dicevano anche contro quello sul divorzio e sull'aborto, INVECE grandi conquiste democratiche.
Poi dipende dall' atteggiamento personale e dal carattere, c'è chi si fa prendere dal lato emotivo irrazionale e quindi cade nel qualunquismo nichilista e chi almeno prova a contrastare le cose, e nei fatti i referendum nel passato hanno attutito molto l'impatto del sistema.
Io farei un referendum su un sacco di cose, per esempio sullo stretto di Messina.
E' l'unico strumento valido, non far andare a votare è da stolti a mio avviso.
L'argomento che sono stati fatti anche referendum inutili, non è una colpa certo dello strumento in se.
Abolirlo o ridicolizzarlo in questa maniera va nella direzione dei poteri forti, tanto è vero che esiste uno scontro su certi argomenti.
Fammi capire, tu non voti neanche contro il nucleare?
Anche Forza nuova è a favore del nucleare e sbaglia, come cazzo si fa ad essere pro nucleare, se in massa la gente vota contro per altri anni non se ne parlerà più e dato che che entro 30 anni il nucleare sarà obsoleto, perchè iniziare a buttare via soldi per cattedrali nel deserto radioattive?
E' molto irrazionale come atteggiamento.
Poi se uno critica ciò che dici perchè deve dire necessariamente idiozie?
Sei molto maleducato ad offendere gli anonimi che hanno osato dire la loro senza affatto offendere alcuno, non capisco questo atteggiamento ostile, se tu fossi realmente convinto di ciò che dici apprezzeresti chi dice liberamente la sua opinione.
Ma forse hai ragione, saranno anche loro debunker.
Che senso ha concedere commenti se poi non si accettano le critiche, ma solo la clap?
Ovvio che cancellerai questo commento che vuol essere solo un'osservazione dato che che è favorevole al voto referendario, ma tutto ciò non fa onore a chi sembra voler combattere il sistema.
E' lo stesso atteggiamento che ha travaglio quando gli chiedono cosa ne pensa della massoneria, tu che lo criticavi tanto ora ti comporti allo stesso modo.
Grazie dello spazio, alla prossima.
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 2:15
@ PAOLO FRANCESCHETTI. Quel che tu scrivi, per quanto possa "sembrare" giusto in un primo momento non lo è; difatti cadi, nelle contraddizioni che tu stesso generi nel tuo discorrere. Forse sei tendenzialmente pessimista, ma per una giusta interpretazione della realtà, e di qualsiasi cosa in genere, è utile essere realisti e obbiettivi. Per cui appoggio in pieno il commento delle 01:53 NO AL NUCLEARE, e sono convinta, in questo più fiduciosa di lui, che non lo cancellerai. Ciao. Lilith.
Giorgio Andretta
6 Giugno 2011 @ 5:50
Con rammarico noto che tutti i commenti sono dettati dall'emozionalità e nessuno dalla razionalità che siano pro o contro non importa.
Sono certo che percorrendo tale strada non andremo molto avanti nella direzione dell'evoluzione, tutte le opinioni sono rispettabili ma se non sono supportate da proposte hanno un senso?
Sono 7 anni che maniacalmente propongo nel web la conoscenza e quindi l'adozione dell'antropocrazia, ma finora con risultati pressochè nulli, vero sig.ra Lilith?
E pensare che tutti i problemi finora affiorati nel blog troverebbero soluzione.
Scusatemi ma tutte le idee che fino adesso ho letto in quest'albergo mi sembrano vuote ed anacronistiche.
I coltivatori diretti in Italia sono circa 800 mila massa insignificante rispetto agli utilizzatori delle reti idrauliche cittadine, ma chiedete a loro, per prova, cosa ne pensano dei consorzi d'irrigazione, dal momento che anche qui, chi mi ha preceduto, ha sottolineato che il maggior consumo d'acqua è esercitato dall'agricoltura.
NienteEcomesembra
6 Giugno 2011 @ 5:59
“Franceschetti ha ragione a dire che è un’inculata, ma le dimensioni del cazzo possono essere diverse.”
Mi pare che illustri bene.
“L'Europa impone di affidare alle regole della concorrenza e del mercato la gestione nel caso di beni e servizi A RILEVANZA ECONOMICA. L'Europa non stabilisce quali siano i servizi a rilevanza economica, questa definizione spetta ai SINGOLI STATI.”
Quindi Paolo, di rilevanza economica e di peso una gestione pubblica può essere considerata o no???
I giochi di questi tempi, il tentativo di affossare fino all' ultimo il referendum, non si sa se a favore o meno, un po' di pubblicità avrà avuto anche attraverso queste stranezze mai viste prima,
l'assenza di dibattito ufficiale dove uno se l'ho aspettava ,la conseguente presa di coscienza che la presa di coscienza non viene servita sul piatto d'argento ma conquistata nonostante e anzi proprio a causa del silenzio stampa e di trasmissioni fasulle dello stampo Anno Zero…
Ritengo utilissimo anche questo articolo provocatorio, ma come ennesimo sassolino nello stagno.
Stiamo effettivamente in una fase di Guerra finale, ed è ora di svegliarsi.
Altro mondo si sta affacciando, se Huxleyano oppure di altro colore si vedrà, dipende da noi, da ognuno di noi, anche se non sembra.
PS: Faccio notare che i padroni dell' acqua ( veda la Suez ) saranno quelli che gestiscono anche le piogge pilotate, il mondo geoingegneristico.
Quindi ben' accolta sarà l'acqua negli invasi, sento dire in Toscana che ce ne vogliono di più e che sia in corso sia in corso il censimento delle sorgenti.
I pozzi dei contadini, le sorgenti che danno linfa ai borghetti?
Ci saranno altri sistemi, GESTITI e ogni goccia sarà oro blu.
Centralizzare e in grande, la formula dominante.
Io dico di NO.Quindi al referendum dirò di Sì.
“Il quorum non è un punto di arrivo, ma di partenza.”
NienteEcomesembra
6 Giugno 2011 @ 6:06
Insomma passare le acquq pubbliche per farle gestire da questi signori…in Toscana ci siamo già.
Suez Environnement S.A. (attuale denominazione di Ondeo Services S.a.) è una società di diritto francese attiva nella realizzazione e gestione di servizi idrici in Italia e all’estero. In Italia SUEZ è anche presente attraverso le società controllate al 100% Ondeo Italia S.p.A. e Acque Toscane S.p.A.. La società fa parte del gruppo Suez, il quale opera a
livello mondiale nella fornitura di infrastrutture e servizi, in particolare nei settori dell’energia, dell’acqua, del trattamento dei rifiuti e delle comunicazioni
http://www.globalwaterintel.com/archive/11/9/general/suez-hybrid-bond-attracts-65bn-of-demand.html
Giorgio Andretta
6 Giugno 2011 @ 6:23
Un utente che si firma come giovanni, Paolo, nel post precedente le ha proposto una lettura, cioè':"Paolo non so se lo hai mai letto dagli un occhiata
http://www.scribd.com/doc/22968256/Steiner-Christian-Rosenkreuz", ma non ha ricevuto riscontro, finora, tranne il sottoscritto, da lei o da qualsiasi altro internauta.
Sono profondamente meravigliato di ciò perchè nel testo indicato sono espresse idee antitetiche alle sue, ma nessuno ha obiettato alcunché.
A cosa serve tutto questo spendersi se si trascurano, a mio avviso, come l'antropocrazia ad esempio, le cose importanti?
Le inculate non sarebbe più opportuno evitarle?
A meno che….!?
Di secondo nome faccio Rischio.
In attesa di rileggerla, se mai mi sarà concesso.
Giorgio Andretta
6 Giugno 2011 @ 6:31
Egr.NienteEcomesembra,
tengo a precisare che nel Veneto, sono più di 20 anni che hanno obbligato al censimento di ogni fonte, indovini lo scopo?
E pensare che ci sono moltitudini di leghisti che ne calpestano il suolo.
Valla a capire la gente!!!!
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 6:50
UN ATTIMO DI ATTENZIONE PLEASE:
Non sono referendum qualsiasi questi, nè elezioni di politici, ma si esprime un voto di coscienza su tematiche delicatissime dove il SI è d'obbligo morale. Poi se sarà presa per culo si prenderanno la responsabilità i politici non davanti agli uomini, ma davanti al GIUDICE SUPREMO che sta per tornare: GESU' CRISTO. A chi fanno ridere queste parole si divertisse pure, ma vale sempre il vecchio adagio:ride bene chi….
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 6:53
A favore del SI anche il mitico don Giorgio DeCapitani:
http://www.youtube.com/watch?v=LVO68Q0Dits
Luka78
6 Giugno 2011 @ 7:53
Ciao Paolo, sono Luca; ti seguo sempre ma… commento molto poco.
Quello che dici sui referendum sono parole sante; come giuste sono le parole che hai speso sulla questione dell'acqua.
Sicuramente andrò a votare ma sono consapevole che – soprattutto sull'acqua – sarà tutto inutile.
Così come specificato in uno dei suoi libri, anche l'Avvocato Marco Della Luna si è espresso nella tua stessa maniera.
Ovvero: il referendum è completamente inutile quando ci sono di mezzo le leggi ( diktat ) europee.
Fece mezione dei GAT e dei GATS, per l'appunto.
A presto.
Luca D'Amico
ANONIMO FRANCEX
6 Giugno 2011 @ 9:55
Ripeto
vi invito a pensarci un po'.
Alle aziende che noi non vrrebbero il referendum, dello stesso non frega niente.
A loro importa molto di più captarla l'acqua,null'altro…molto più che possederla ai nostri occhi, o averne in affidamento la gestione.
E non perchè captarla sia di per se un affare ma perchè consente loro di trattenerla (anche fosse pubblica o non ne avessero la gestione).
Se siete vicino a qualche zona rurale servita da una diga informatevi dal piccolo imprenditore agricolo che problema sia già ora l'acqua.
Lo spreco dell'acqua non esiste!!!
L'acqua non la si può proprio fisicamente sprecare. E' un sistema chiuso il circolo dell'acqua.
Quindi la vera inculata è chi la può captare e già oggi non lo fa il libero cittadino.
Provate alla fonte ad impedirne l'imbottigliamento per esempio o chiedere una revisione di quanta ne venga passata alle industrie, provate.
Non so se lo sapete ma i militari centrano molto più che in altri settori in questo dell'acqua!
Andiamo a votare ma aprite gli occhi please…
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 10:43
concordo con il tuo articolo Paolo,lo trovo coerente con la realta,purtroppo la gente non ha ancora chiara una cosa,non siamo in democrazia non lo siamo mai stati,gia solo il fatto che l'uomo deve vivere sotto una "selva oscura"di leggi e leggine,e una burocrazia allucinante,solo questo basti a fare riflettere in quale immensa tortura è tenuto lo schiavo umano.la piu grande battagla secondo me è proprio questa fare capire all'uomo comune che non esiste democrazia,l'uomo non è libero ma uno schiavo senza dignita,che vive in una illusione satanica,e che qui è l'inferno in terra governato dai demoni e i loro servi.Bisogna distruggere da una parte e ricostruire dall'altra,dissolvere questa civilta inferiore e satanica in totale,ogni sistema deve essere riggettato e processato come la follia che governa l'oggi,e coagulare in una nuova civilta dove regni pace e amore.Dal canto mio so che questo non potra avvenire se non dopo una purificazione della terra,troppa gente ormai vive nella completa oscurita,non sanno neanche cosa sia la luce,e se la vedrebbero ne resterebbero accecati,impauriti il punto dove voglio arrivare è che se vogliono riprendersi la vera libertà devono combattere,con fucile e spada,se non ne hanno il coraggio allora si uccidano perchè verrano uccisi comunque,il compromesso è finito,unirsi e assaltare il parlamento fucilando all'istante i traditori che albergano quel porcile,impiccare i media, e bruciare le banche è solo una minima reazione,e la piu pacata
presto capirete le mie parole,il pacifismo ad oltranza è solo un altro trucco di questo schifoso sistema,loro vi manganellano e vi massacrano,e pensate che se ne fregano di voi,se digiunate,o se alzate qualche cartello,unirsi e combattere,il resto è solo illlusione,fateli cagare addosso,e vedrete come riprendete la vostra vita in mano.stanno andando diritti verso l'unica cosa che ancora non controllano,il cibo e l'acqua(l'aria la stanno gi aprendendo con le scie chimiche),ma sappiano che quando militarizzeranno l'acqua ce la prendiamo con la forza,come tutto il resto,siamo in guerra
white wolf
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 11:28
sono Fabio88
Egregio Dott. Franceschetti,
infatti la lotta deve essere condotta al far rientrare il servizio idrico integrato (acquedotti, fognature e depurazioni) tra i servizi PRIVI di rilevanza economica. Anche perchè la CORTE DEI CONTI ha osservato che gli investimenti dei privati vengono fatti solo dopo aver aumentato le tariffe(e il denaro raccolto) senza RISCHIARE capitale proprio.
stefano polchitrace
6 Giugno 2011 @ 11:34
La "presa per il culo" può realizzarsi solo se i referendum raggiungono il quorum e abrogano gli articoli interessati. Una volta raggiunto questo risultato ci sarà una risposta politica che potrebbe essere non conforme allo spirito del referendum. A quel punto la battaglia su temi come l'acqua pubblica e il privilegiare fonti di energia alternative al nucleare può divenire radicale (la tastiera non serve molto in quel momento…), forte del consenso popolare. L'invito è dunque ad andare a votare e poi agire se non viene rispettato il voto, altrimenti ci si può lamenta e basta seduti davanti allo schermo…
Amos B
6 Giugno 2011 @ 11:50
Io ho una domanda sul questito riguardante il nucleare… Ci vedo una grossa inculata…
Il quesito parla di abrogare il comma 1 e il comma 8 dell'art 5 di questa legge http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=2&ved=0CC4QFjAB&url=http%3A%2F%2Fdef.finanze.it%2FDocTribFrontend%2FgetAttoNormativoDetail.do%3Fid%3D%257BB9764E2A-347C-4D57-B8D5-5870B7F7871A%257D&rct=j&q=dl+31-03-2011+n+34&ei=U0frTYX3GIPQsgbKj7TnCg&usg=AFQjCNFKUagisvWuPTo86bodKFhwvhEt5g&sig2=BX87Pkkbf1IsOClisVXZbg&cad=rja
La mia domanda è:il comma 1 dice chiaramente che non si procede alla realizzazione di impianti nucleari (almeno fino a quando non ci saranno riscontri scientifici migliori), ma votando sì questo comme verrà abrogato, non ci sarà più, apparentemente quindi votando sì le centrali potranno essere costruite anche subito! Non capisco in che modo il sì potrà impedire la realizzazione di nuovi impianti semplicemente abrogando un comma che dice che per ora non si faranno!! Per quel che riguarda il comma 8 la cosa è per me ancora più confusa: non mi sembra che abrogandolo si dica no al nucleare ma si dica no ad un piano di organizzazione energetica…
Se questa non è un inculata…
O forse c'è qualche altra parte della legge che non ho letto che in qualche modo tutela dalla costruzione di nuove centrali? Perchè apparentemente non c'è nulla che vieti (dopo aver abrogata il comma1) di costruire nuove centrali già da domani!
RYU
6 Giugno 2011 @ 13:11
E chi lo dice che in regime di concorrenza la gestione dell'acqua privatizzata non sia meglio di quella pubblica??!
io mi ricordo di una gestione pubblica della telefonia che ti faceva spendere uno stipendio per dire "ciao mamma! Butta la pasta!", oggi ti ricaricano se chiami.
Non lo so'…..dei servizi pubblici mi sono sempre fidato pochino; visto che le perdite di blilacio dovute da malagestioni sono comunque a carico IRPEF ed IRES. ;)))
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 13:39
Io, ideologicamente parlando, sono contrario all’acqua privatizzata, anche se è verosimile che la costruzione degli acquedotti e la loro manutenzione richieda delle risorse ingenti che gli enti locali, sempre più indebitati, non riescono più a trovare a meno di tassare ancora di più i cittadini. Il problema comunque è molto complesso e avrebbe meritato una discussione molto approfondita sui mainstream nazionali.
giggio
6 Giugno 2011 @ 13:46
Signor Franceschetti, è evidente che siamo in mano ad una intera classe dirigenziale assolutamente ignorante degli interessi generali della collettività, tuttavia il suo intervento sa un pò di qualunquismo, è vero da un lato che molti referendum sono stati disattesi,raggirati e via dicendo, ma se 30 anni fa le persone non fossero andate a votare sul divorzio e sull'aborto (esprimendosi contro l'abrogazione), forse avrebbero vinto i bigotti e oggi non avremmo avuto queste importanti conquiste sociali … te pare poco??!!
Info Tricks
6 Giugno 2011 @ 13:55
Concordo in pieno e a conferma della presa in giro aggiungo:
1) che la Legge 51/2010 sul Legittimo Impedimento oggetto di abrogazione in questo Referendum decate comunque automaticamente il 9 Ottobre 2011 (18 mesi dall'entrata in vigore della stessa) come si può leggere all'articolo 2 di tale legge.
Fonte: http://infotricksblog.blogspot.com/2011/05/referendum-bufala-ci-prendono-in-giro-e.html
2) Che gli articoli di Legge oggetto di abrogazione con il Quesito Referendario sul Nucleare sono stati cancellati con il Decreto Omnibus (D.L. n. 34 del 31 marzo 2011 convertito in legge con la Legge del 26 Maggio 2011 n. 75) ed ora tale quesito è stato trasferito dalla Cassazione sui comma 1 e 8 dell'Art. 5 del decreto Legge 34/2011 che non solo non parlano di proliferazione Nucleare ma addirittura rischiano di tagliare gli investimenti alle Rinnovabili.
Fonte: http://infotricksblog.blogspot.com/2011/06/nuovo-referendum-nucleare-ennesima.html
Un saluto I.T.
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 14:01
Tanto tra 40 anni l uranio sara' un lontano ricordo quindi già tra 30 anni le centrali nucleari cominceranno ad andare in crisi
Giupeppe
ANONIMO FRANCEX
6 Giugno 2011 @ 14:29
Ancora co' 'sta sotria che l'acqua è pubblica!
Provate ad aprirvi un pozzo in una vostra proprietà, provate provate.
Provate a non dare indicazione di quanto emungete, provate provate.
Chi ha un fronte con sorgente, provi a scavarsi una misera trincea per la raccolta con una semplice canalina-tramoggia, provate provate.
Bello sognare eh.
L'acqua non è pubblica (e quindi vostra) perchè non siete voi a raccogliervela. L'acqua è direttamente di chi la capta.
Madonnina è dura da capire eh.
E' per sicurezza certo, ma se vi beccano all'interno della proprietà in cui vi è vicino la fonte un militare può benissimo spararvi.
In diversi parchi naturale stanno inziando a vietare la raccolta di acqua con bottiglia propria o borraccia anche dai ruscelli. A me da una guarda è stato detto 'veramente non potresti…comunque ecc'.
L'acqua sono decenni che non è pubblica.
Poi vogliamo essere idialisti, facciamolo pure.
Conte Senza Palazzo
6 Giugno 2011 @ 17:07
E intanto uno dei capi del comitato del No e' Bassanini, ex ministro Prodi, si, quello di "sinistra…"
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 17:31
buonasera , per me siamo nella merda fino al collo…ormai il processo di appiattimento e schiavizzazione delle popolazione mondiale è iniziato da tempo…ci vorranno molti decenni prima di ritrovare una qualche forma di democrazia se mai ce la faremo…
Cherubina
6 Giugno 2011 @ 17:37
Grazie per questo articolo…
Però tutti sono capaci di prendere gli articoli della costituzione e dargli un'interpretazione giuridica, ma chi ci spiega cosa possiamo fare?
In fin dei conti non andare a votare significherebbe dare ragione ai polli, andarci significa dare ragione ai polli… il popolo è confuso Sig. Franceschetti ed è stanco … si fa ancora più confusione così… grazie per la spiegazione, tutto adesso è ancora più confuso di prima… è possibile che sia così illogica questa zozza democrazia? Cosa dovremo fare il 12-13 giugno? Rinnegare un dovere passandoci sopra ai cadaveri che ci hanno permesso di arrivare al voto? Bisogna proporre prima di tutto un referendum per abilitare la possibilità di averli tutti e tre, non solo l'abrogativo, un bel referendum per mandare a casa B e se veramente il popolo è sovrano, io sono Madre Teresa di Calcutta!!!
E' forse ironia da due soldi, il suo articolo è stato illuminante ma adesso ho una consapevolezza in più, andare a votare si ma cosa? ^_^ tanto alla fine ci inculano sempre -.-
la scelta della foto è AZZECATTISSIMA!!!
^_^
Cherubina
6 Giugno 2011 @ 17:54
con la mia affermazione non volevo offendere il lavoro di avvocati e magistrati, spero che si sia capito il lato ironico del mio commento e l'angoscia di vivere in un manicomio 🙁
croMa laPa
6 Giugno 2011 @ 18:25
Acqua SI o acqua NO..
Questa secondo me è l'immagine che più di tutte rappresenta l'utilità del referendum e delle "elezioni" in generale.. (VEDERE PER CREDERE)
Detto questo voglio portare all'attezione di tutti i lettori l'inchiesta del produttore televisivo americano Michael Braverman sulla COSPIRAZIONE MONDIALE DELL'ACQUA (qui la seconda parte). Mentre noi discutiamo, persi nel DIVIDE ET IMPERA che tanto piace all'Elite, la Nestlè SpA si sta accaparrando tutti i bacini idrici dei Grandi Laghi, sotto l'egida degli "amici" dell'Ordine Militare e Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme. I Bush invece, stanno mettendo le mani sui bacini del Sud-America.
Mentre noi discutiamo, stanno insozzando l'acqua con Litio e Fluoro per sterilizzarci meglio. E presto anche da noi in Europa, stando così le cose, sarà "proibito" mantenere un deposito piovano personale.
INDIGNATEVI E MEDITATE.
Personalmente ritengo che andare a votare equivalga a fare il loro gioco. Così come succede a chi gioca al gioco delle tre carte e ci perde la casa.
Di chi è la colpa? Di chi ha giocato o di chi ha organizzato il gioco?
Dall'altra è vero che col SI' al quesito sul nucleare guadagneremmo un pò di tempo.. (l'unico sì che metterei). Ma quello sull'acqua è solo un'indagine di mercato..
Invece di andare alle urne, dovremmo andare tutti a Bruxelles a dirgli che il GIOCO E' FINITO.
@Paolo Francheschetti:
Grazie di esistere, maestro.
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 18:30
SI MA IL REFERENDUM SUL NUCLEARE?
è chiaro che sia quello l'interesse di questa tornata elettorale. su questo non puoi criticare nulla. se passa il SI le centrali non le fanno!
tutto il resto è noia
eddai paolo ripijate
Daniele
6 Giugno 2011 @ 18:38
Condivido pienamente il tuo articolo Paolo. Ma noto con dispiacere che la gente che legge o è un poco tonta o lo fa apposta…nei vai commenti quasi tutti affermano che andranno a votare comunque, che ci sono sempre andati e sempre ci andranno…come se nell'articolo ci fosse scritto NON ANDATE A VOTARE…ma avete letto??…O scrivete a capocchia?? Nell'articolo non sta scritto di andare o non andare a votare…Paolo ci sta aprendo gli occhi sul fatto che la nostra costituzione non ci da tutto il potere che pensiamo e che se anche vincono i SI tra non molto i servizi pubblici verranno privatizzati ugualmente perchè è l'Europa che lo chiede…e le leggi Europee hanno priorità rispetto alle normative nazionali…dobbiamo aprire gli occhi e lottare affinchè i nostri strumenti di potere siano validi a tutti gli effetti…non è andando a votare SI che esercitiamo il nostro potere..dobbiamo farci sentire affinchè il nostro SI abbia un valore…quindi per cortesia prima di scrivere cazzate leggete…non frega un cazzo a nessuno nell'ambito di questo articolo se voi anonimi vari e 123 e compagnia andate a votare oppure no…non è questo il tema dell'articolo…
Paolo Franceschetti
6 Giugno 2011 @ 19:17
Bene Daniele.
Finalmente uno che ha capito. 🙂
Infatti io andrò a votare, perchè specie il referendum sul nucleare lo ritengo molto importante.
Non ci avevo neanche provato a spiegarlo.
Tanto non c'è niente da fare.
Chi non vuole capire non capisce anche se gli spieghi le cose in tutte le lingue.
🙂
Paolo Franceschetti
6 Giugno 2011 @ 19:19
No Cherubina.
E' vero che ci fregano sempre (non uso il termine "inculano" per non sembrare volgare).
Ma ci sono diverse soluzioni contro questo sistema.
Perchp una volta che uno conosce il sistema, riesce pure a fregarlo, o perlomeno a non farsi fregare troppo.
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 19:27
Salve, ok d'accordo, diciamo che sono inutili. Però almeno a livello simbolico un po' di valore possiamo darglielo? Certo non servirà a nulla, ma, ad esempio, Berlusconi è ancora lì nonostante la sconfitta elettorale, ma a livello si sensazioni è ovvio che nel paese si senta il desiderio di cambiare. Se dal punto di vista giuridico non servirà a nulla credo possa servire a livello emotivo, far sapere ai politici che forse gli italiani si stanno svegliando. Altrimenti che altre strade abbiamo oltre il voto? Tra poco ci toglieranno anche quello. Questa è la mia opinione. Grazie
bacab
6 Giugno 2011 @ 19:42
Paolo, hai ragione nell'affermare che i referendum sono una "presa per il culo", ma sul nucleare credo ci sia da fare un discorso ben diverso, dato che la questione è del tutto differente dalla privatizzazione della distribuzione dell'acqua e dalla legge sul legittimo impedimento.
Anzitutto la questione è molto sentita dalla popolazione, e qualora vincesse il SI contro il nucleare, difficilmente, dopo pochi anni anni, si riproporrebbero le norme per la realizzazione di centrali nucleari.
Al massimo si proporrebbe un nuovo piano dopo una decina o ventina di anni e questo è di fondamentale importanza.
Infatti c'è da tener conto del fatto che tra 60 anni circa, l'uranio necessario per far funzionare le centrali nucleari (nel caso italiano le EPR dell'Areva e dell'EDF) sarà terminato.
Naturalmente se si dovessero attendere altri 20 anni le centrali a fissione d'uranio, pericolose anche nella loro normale operatività, non sarebbero più realizzate in alcun luogo, dato che: 1) sarebbero necessari altri 15-20 anni per costruirle e renderle operative ; 2) nel frattempo, se proprio ci si vorrà affidare al nucleare, sarebbero pronte da costruire le centrali al torio, molto più sicure, che produrrebbero scorie poco radioattive e molto più semplici da smaltire.
Quindi non ci sarebbe che da trarne profitto, sia in termini di salute che in termini econocomici, raggiungendo il quorum.
Sarebbe sufficiente leggere questo articolo per capire a cosa, di certo, andremmo incontro con la realizzazione di impianti EPR: http://www.ecologiae.com/olkiluoto-centrale-nucleare-grande-crolla-temporale/6268/
Comunque, se a qualcuno interessasse approfondire la questione nucleare, compresi gli svantaggi economici che si avrebbero con tale scelta, ho raccolto le informazioni più importanti in questo articolo: http://vedosentoeparlo-bacab.blogspot.com/2011/06/referendum-12-13-giugno-perche-votare.html
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 19:44
@ Croma
ottimo intervento, è quello che cerco di far capire io!
bacab
6 Giugno 2011 @ 19:46
Raccomando atresì la lettura e l'ascolto delle seguenti interviste, invitando a diffonderle quanto più possibile:
1) Intervista a Guido Raia, ingegnere nucleare: "Il nucleare in Italia, al di là della sicurezza, non conviene!" : http://www.step1.it/index.php?id=6956-il-nucleare-non-conviene
2) Intervista al professor Luigi Sertorio, forse la voce più autorevole, in Italia, nel campo nucleare, il quale smantella letteralmente tutte le menzogne e le tesi architettate e diffuse per creare consenso verso l'energia nucleare: http://www.youtube.com/watch?v=Gw6GYCpr_Gg&feature=player_embedded
Ricordo che il professore in questione ha lavorato al CERN di Ginevra, all'Institute for Advanced Study di Princeton e al Los Alamos National Laboratory. Per tre anni è anche stato Direttore del programma Workshop alla Divisione Scientifica della NATO e, a Torino, ha tenuto il corso di Meccanica Statistica e il corso di Ecofisica.
3) Intervento chiaro e conciso sui rischi e gli svantaggi del nucleare del fisico Gianni Mattioli, professore de l'Università La Sapienza di Roma: http://www.youtube.com/watch?v=HN6VKuE5HQI
4) Intervista a Massimo de Santi, Fisico nucleare all'università di Pisa: http://www.youtube.com/watch?v=hN5Vkn3ULtM
giovanni
6 Giugno 2011 @ 20:42
La Ue afferma dunque che alcuni beni a RILEVANZA ECONOMICA vengano messi nel mercato. Paolo cosa dice la nostra Costituzione sui beni demaniali come l'acqua? Non sono fuori commercio quindi non di rilevanza economica? E' chiaro che c'è una sovrapposizione tra UE e Italia e politici nostrani venduti, spero che qualcuno cominci ad aprire gli occhi.
P.S.
Resto in attesa di una tua opinione sulla figura del Rosenkcreuz descritta da Steiner
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 21:48
Se non ricordo male, se una legge viene abrogata da referendum, è vero che sullo stesso argomento non si può legiferare per almeno 5 anni??
Tanto è vero che sulla questione referendum, non se ne è parlato per almeno 25 di anni.
Tutto questo per dire, sono davvero così inutili questi referendum???
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 22:00
Ti sbagli Francesco, noi dobbiamo dare l'indicazione, se poi ci fregano nn è una novità….se vuoi avvisarci che è una truffa, grazie, lo so, molti altro nn lo sanno e quindi grazie per questo…..noi dobbiamo dire come la pensiamo, cioè siamo contrari alla privatizzazione di un servizio necessario, l'attuale legge lo consente….Stefano Grimaldi
m
6 Giugno 2011 @ 22:11
scusate ma non sono d'accordo…
ho partecipato spesso alle riunioni del comitato acqua bene comune della mia zona e una delle cose che si ripeteva spesso era che l'europa non ci obbliga a privatizzare, ma (al massimo) suggerisce…
quindi siamo ancora in tempo a far passare un referendum contrario alla privatizzazione.
sicuramente in futuro l'europa vorrà privatizzare, ma a quel punto, almeno, saranno palesi un pò di cose:
1) che l'italia non ha più la sovranità
2) che l'europa è fatta per fotterci.
voi dite: ma queste cose sono già evidenti!
e io dico che, dopo, saranno ancora più evidenti e contribuiranno al risveglio di altre persone…
(stasera mi sento ottimista, ma non so perchè)
m
Anonimo
6 Giugno 2011 @ 22:56
prof la AMMIRO tantissimo GRANDE e grazie di tutto! ps: lo so sono off topic ma ho trovato interessantissima l'intervista che ha rilasciato a mazzucco,un uomo che reputo ONESTO anche se il suo attivismo soprattutto circa le cure naturali-alternative per il cancro gli creano una strana aurea agli occhi dei più!
un abbraccio di cuore e con immenas stima, michele revolver85 !
edimattioli
7 Giugno 2011 @ 5:37
Molti Comuni hanno inserito nel proprio Statuto strumenti di democrazia dretta come i REFERENDUM, CONSULTIVI E PROPOSITIVI approvato un relativo regolamento attuativo ed hanno anche inserito nel proprio Statuto il riconoscimento dell’acqua quale diritto fondamentale e inalienabile degli esseri viventi, elemento indisppensabile alla vita e pertanto privo di rilevanza economica.
Paolo, che ciò che dici nell'articolo, sono fatti, e quindi non si può che prenderne atto !!
si, senza alcun dubbio, la percezione del cittadino è distorta e come al solito non sono conosciute le conseguenze che ben illustri , però occorre anche prendere atto che se il 97% degli abitanti della Sardegna ha votato contro installazioni nucleare di qualsiasi tipo sul proprio territorio, queste persone come reagiranno con le forze politiche che volessero riproporre sotto forme diverse il nuclare in Sardegna?
Ecco che, anche se inutile giuridicamente (come ben illustri e come si può trarre lezione dai passati referendum) è l'impatto emotivo che conta, perchè se una moltitudine di persone vota SI a tutti i quesiti, questo avrà un impatto molto importante a livello emotivo!!!
carola
7 Giugno 2011 @ 6:31
Sig. Francescetti, la ringrazio per informazione da lei date nel suo articolo, al momento leggendo in effetti, prende un po' lo sconforto tanto da chiedersi quanto valga la pena di andare a votare, forse è questo che ha dato il via a fraintendimenti,per una volta ogni tanto che le persone si armano di buona volontà e sperano di potere avere "forza" di ribaltare le cose, leggere tutto ciò gli priva anche dei pochi diritti rimasti, forse è stata solo la forma dell'articolo a dar il via a opinioni diverse dalla sua.
In effetti io per prima mi chiedo sempre dove sta il trucco,ma ritengo importante questo "referendum" non tanto per i suoi punti ( dell'acqua abbiamo già capito dove sta il barba-trucco) quanto la presenza di un "popolo" ormai rassegnato e alienato che per una volta ogni tanto sceglie di "scegliere", poi resta di fatto che bisogna che vi sia un alternativa a questi "referendum inutili" , bisogna che dopo si cerchi una via per imporre davvero il nostro volere.
Mi trovo d'accordo con la sua affermazione:"Ma ci sono diverse soluzioni contro questo sistema.
Per cui una volta che uno conosce il sistema, riesce pure a fregarlo, o perlomeno a non farsi fregare troppo."
Saluti.
Anonimo
7 Giugno 2011 @ 8:34
caro paolo mi sfugge una cosa: perchè affermi che il referendum consultivo non è ammesso se in sardegna c'è stato? ti prego dirispondere appena puoi grazie
un sardo
Anonimo
7 Giugno 2011 @ 9:24
Prevedo che faranno un grande film. La regia sarà di Nanni Moretti. Attori protagonisti: Verdone, Banfi, l’immancabile De Sica e gli Italiani.
Il titolo:
2011: LA SCOPERTA (DELL’ACQUA CALDA)
Una imperdibile celebrazione della politica italiana.
Se l’acqua fosse un bene senza rilevanza economica, perché indispensabile alla vita, allora dovrebbe esserlo anche il cibo, le abitazioni, il vestiario, le medicine. Il lavoro dovrebbe essere un diritto, perché lo sarebbe sia il sostentamento che la dignità della persona a procurarselo. Lo stipendio minimo garantito sarebbe un diritto, lo studio sarebbe un diritto, il suicidio assistito anche e non solo in caso di malattia.
Stravedo che la vita umana non sarebbe un bene di rilevanza economica se ti appartenesse, ma dal momento che appartiene ad altri che decidono per te cosa devi fare, cosa devi pensare e come devi vivere, allora sei fregato e la tua vita acquista una rilevanza economica (PER QUALCUN’ALTRO). Corretta l’introduzione della poll-tax. Altro che l’acqua, gli inglesi sono sempre avanti rispetto a noi. La tua vita è un bene di rilevanza economica in quanto tu produci beni e servizi ed appartiene a qualcun altro, che ne dispone come meglio crede, facendoti vivere finchè gli serve, o facendoti morire, magari costringendoti ad andare in guerra, se così gli conviene. In ogni caso devi pagare, sia per vivere che per morire.
Mi sa che alla fin-fine ha ragione Franceschetti.
ANDATE AFFANCULO VOI E IL VOSTRO REFERENDUM DEL CAZZO!
V.P.S.
Alex-G
7 Giugno 2011 @ 10:37
Insomma Franceschetti ha sempre la NON soluzione per ogni problema.
La sua NON soluzione in sintesi è: siccome l' UE ci vuole inculare in tutti i modi… lasciamo che ci inculi e anzi diamogli una mano perchè sarà inevitabile e così sentremo meno dolore.
PAOLO nessuno dei promotori del referendum nega il fatto che abbiamo il GROSSO limite della mancanza del referendum DELIBERATIVO e NON propositivo come tu dici, STAI FACENDO DISINFORMAZIONE e questo è imperdonabile… va a chiedere a LEONELLO ZAQUINI italiano emigrato e oggi consigliere in un cantone SVIZZERO… lassu HANNO I REFERENDUM DELIBERATIVI E NON PROPOSITIVI, la differenza è che LA PORPOSSTA NON E' MAI VINCOLANTE, LA DELIBERA E' SEMPRE VINCOLANTE.
Come proporresti di introdurre i referendum DELIBERATIVI? mandiamo una lettera firmata da te a Berlusconi?
Nessuno dice che il Referendum è la panacea di tutti i mali… ma se lasciamo persa OGNI possibilità anche minima… ma te lo devo spiegare?
Ti devo spiegare che l' abrogazione della legge NON viene da sola ma è accompagnata dalla proposta di una LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE DI RIFORMA DEI SERVIZI PUBBLICI?
http://www.forumcivico.it/proposta-legge-iniziativa-popolare-per-acqua-pubblica-373.html
E' un ottima PROPOSTA, da definire nei dettagli ma è una OTTIMA base di partenza Leggila. Il Referendum ci da una possibilità in più di farla passare
Vabbeh… stendiamo un velo su questa che potrebbe essere una tua imprecisione/IGNORANZA (non voglio essere troppo sospettoso) MA qualcuno ti ha fatto notare che la norma UE non obbliga la privatizzazione lasciandola facoltà di ogni stato ma OBBLIGA la GARA nel caso si scelga quel modello…
TU dici che NON è cosi'…
ALLORA SPIEGA PERCHE' IN FRANCIA HANNO MANDATO A QUEL PAESE VEOLIA E SUEZ E STANNO TORNANDO A TAPPE FORZATE ALLA GESTIONE PUBBLICA… A PArigi e altre città lo hanno già fatto e con grande successo.
IDEM BERLINO
IN BELGIO HAnno inserito il princiopio della gestione pubblica dei beni comuni NELLA COSTITUZIONE
IN SVEZIA E FINLANDIA LA GSTIONE E' PUBBLICA, HA SUCCESSO E NON CI PENSANO MINIMAMENTE A CAMBIARLA.
Ora dall' alto della TUA onniscenza spiega questi FATTI.
Te la do io una spiegazione:
le norme UE sono fatte per INCULARE i FESSI
Siccome noi siamo dei FESSI che non valutiamo le cose nel merito, non facciamo lo sforzino di informarci, di fare paragoni, di vedere cosa succede altrove (alle porte della nostra nazione) ma diamo retta ai "maestri del pensiero", agli IPSE DIXIT e TU NON FAI ECCEZIONE…
SIAMO UN POPOLO DI FESSI.
ERGO LE NORME UE FANNO UNA BELLA SELEZIONE: AMMAZZANO I FESSI E LASCIANO LE PERSONE INTELLIGENTI..
In questo le approvo in PIENO
Ognuno ha quel che si merita.
Tu alimenti l' ignavia, il LASCIAR CORRERE, l' atteggiamento FATALISTA e questa caro PAOLO è COLPA GRAVE
NON esiste la soluzione a tutti i mali ma ESISTE l' impegno, il tentativo (RAGIONATO) ma tu proponi solo l' INERZIA ACRITICA. la LOBOTOMIA-AUTOGENA.
Per non sentire… e vivere meglio.
OK Se sei soddisfatto tientela per te.
CIAO
Max6464
7 Giugno 2011 @ 11:42
Caro Paolo,
da poco ti seguo e ti apprezzo. Trovo questo articolo, leggendolo e non sfogliandolo, che faccia capire bene il SISTEMA che è stato creato: dare l'illusione del poter cambiare le cose, quando invece è già tutto deciso.
Ormai sarò così impaurito dai metodi del SISTEMA, ma il continuare a sentire sul nucleare che bisogna votare SI mi fa rizzare peli ed orecchie.
Ieri su ben due TG nazionali hanno intervistato esponenti del SI; per il NO invece c'è stata la sola classica voce fuori campo (e senza essere esperti di comunicazione si può capire la differenza).
Sui media mainstream viene data troppa voce al "SI", e la cosa non mi fa stare tranquillo.
Il NUCLEARE è pericoloso? Sì e no. Il NUCLEARE o meglio la fissione nucleare dell'uranio è pericolosa ma la fissione nucleare di altri elementi non lo è (p.e.: nickel), o lo è molto meno (p.e.: torio).
Oggi, a pochi giorni dai referendum, su uno dei 4 sono ancora indeciso… sarà per la mia paura del cetriolo (ortaggio di attualità) che viene sempre usato per metterlo in un determinato posto… ovvero e se votassi SI e domani l'E-CAT (googlare) diventa realtà e ci sentiamo dire: cittadini avete votato per l'abolizione del nucleare continueremo a comprare l'energia dalla Francia… cornuti e mazziati.
Saluti.
PS Questo non vuole essere un post pro-nucleare, o per dare un consiglio (non mi permetterei mai) è solo una riflessione.
Giuseppe Campisi
7 Giugno 2011 @ 12:40
…il referendum abrogativo è comunque considerabile come una fonte dell'ordinamento,in quanto vi è la possibilità – come avviene per questi referendum – di abrogare non intere leggi, ma disposizioni singole. Si chiama "referndum manipolativo". Dopodiché, un referendum abrogativo blocca sulle sue decisioni i temi in questione per 5 anni… forse non è il massimo, forse non sarà la democrazia diretta di Rousseau, ma che sia inutile non mi pare esatto…
giovanni
7 Giugno 2011 @ 15:49
Questa mattina il direttore di Radio Capital, Zucconi, ha affermato che per aver più democrazia dovrebbe esserci un numero più alto di firme per fare un referendum, 350.000 per lui sono troppo poche. Questo dimostra ancora una volta che non sappiamo neanche cos'è la democrazia, non è il numero di firmatari quello che conta ma il numero cittadini che devono discutere e approvare o meno una legge, quindi si dovrebbe discutere di un fattore di cui pochi parlano cioè del QUORUM paletto inventato dall'oligarchia partitocratica per impedire la partecipazione popolare.
Anonimo
7 Giugno 2011 @ 16:19
franceschetti, tu qui propugni una filosofia un po' del cazzo, allora perché scoperchiare le malefatte masso-occulte, se poi la faranno ancora franca?
SVEGLIA DIO P...O
7 Giugno 2011 @ 16:44
L'anonimo delle 18:19 è un derecebrato assoluto !!!!!!!!!
cos'è preferisci dormire sonni tranquilli ???
allora mettiti in loop tutti i video di Britney Spears, bevi tanta birra e fuma tanto sul comodo divano di casa tua, finche morte non ti separi (dal divano).
Che il sonno della coscienza regni sovrano
Amen
Anonimo
7 Giugno 2011 @ 17:34
un politico di rilievo mi disse:"
… i cazzi possono anche cambiare… ma i culi rimangono sempre gli stessi…."
brucia… ma é la veritá..
p.s. il bruciore é simbolico!!
Anonimo
7 Giugno 2011 @ 18:39
Grande Alex G, finalmente voci razionali e intelligenti.
L'ignavia ha rotto il cazzo, bravissimo ti quoto!!!
Anonimo
7 Giugno 2011 @ 21:26
Ho provato a fare delle ricerche , ma a quanto pare non esiste una normativa europea che obblighi gli Stati membri alla privatizzazione di beni pubblici quali l'acqua… parla semplicemente di libera concorrenza su altri settori, ma non sull'acqua, che è lasciata a scelta autonoma Dei vari governi. Credo sia fondamentale che qualcuno trovi tale normativa europea e la inserisca altrimenti si rischia di non considerare tale articolo. E' anche vero che è falso dire che votando si al referendum il privato non mette mani sulle risorse idriche… ci mette comuqnue mano, perchè da sole le amministrazioni pubbliche non riuscirebbero mai a garantire un buon servizio per mancaza evidente di fondi e strutturale anche, e le solite lobbies faranno comunque il cacchio che pare loro, quindi la presa per il culo ci sta comunque. se non si va avotare tutto rimane com'è ora. Insomma un bel dilemma.
Pasquale
biancamc
7 Giugno 2011 @ 21:29
Seguo il blog e concordo spesso con quanto Lei scrive. Lo affermo con molta amarezza, perchè tutte le volte che finisco di leggere sopraggiunge lo sconforto della consapevolezza di essere un topo in trappola. Ma il 12 andrò a votare e voterò per il SI a tutti i quesiti. Forse servirà a poco e mi inculeranno ancora, come sempre, ma almeno ci provo ancora. Cordiali saluti. bc.
Anonimo
7 Giugno 2011 @ 22:00
ma non è vero che bisogna attenersi alle direttive comunitarie! non è forse vero che a parigi l'acqua è tornata del comune? ….
Certo, lo strumento referendario così com'è solo abrogativo è un quasi nulla di democrazia, ma il concetto che sta alla base di questi referendum è chiarissimo, e lo sarebbe anche se "tra le righe" vi fosse l'inculata. se poi fossero venticinque milioni di persone a firmare questo intendimento, che al di là dei cavilli è molto chiaro, sarebbe una buonissima cosa. ovviamente ogni voto o decisione và difeso quotidianamente dagli attacchi dei politici e dei burocrati e necessita di attività quotidiana di controllo da parte della gente che, sempre di più, è consapevole dei tentativi di "inculatura" …..
anche della sudditanza alle regole comunitarie la gente ha pieni i coglioni….
Gianluca
7 Giugno 2011 @ 22:35
Mah, e sei anche convinto di quello che scrivi?
Anonimo
8 Giugno 2011 @ 14:14
Che gioia!Non ho mai letto così tanti commenti intelligenti come su questo post…in fondo siamo un bel popolo,con delle perspicaci e complesse menti!Senza dubbio NETTAMENTE superiore a chi,così miseramente,(non)ci rappresenta.A volte penso che abbia ragione Lupo Bianco…dovremmo solo avere un po' di coraggio e solidarietà in più(potremmo stenderli in un batter d'occhio)….e far fiorire una nuova civiltà su questo sterco di MEDIOCRI,presunti demoni,che ci vorrebbero simili a loro.ZARA
IGNAZIO
8 Giugno 2011 @ 14:50
Ringrazio tutti per la passione evidenziata nei commenti. Cercavo una risposta alla domanda sui tempi di legiferazione sull'argomento oggetto dell'abrogazione referendaria. Credo di avere capito che non esistono leggi che disciplinano la questione ma solo la convenienza politica o economica nel voler riproporre una nuova legge che tratti lo stesso tema.
Comunque io voterò SI perchè ritengo che, almeno per il nucleare, se ne riparlerà tra molti anni.
Anonimo
8 Giugno 2011 @ 15:46
Grande Alex G, infatti qua sembra sempre ci sia il cartello: lasciate ogni speranza o voi che entrate….vengon descritti gli schemi del sistema (sperando non siano così stringenti e perversi) e poi un calcio nel culo a tutti e un bel "arrangiatevi, è così" e basta..ma cacchio, possibile non ci siano modi di contrastare sti pezzi di merda?
Questi scarti dell'intelligenza umana che si credon pieni di sè e orgogliosi da usar gli uomini come burattini?
Paolo, in che modo, stando a quel che tu hai detto, si può fregar il sistema una volta capito?
Cosa possiamo fare?….dillo chiaro…fai sto blog, ma sembra sempre un necrologio, mai una proposta o una dritta su come evitare o combattere nel nostro piccolo, al di là dell'autoconvinzione e consapevolezza.
cip
8 Giugno 2011 @ 15:48
Inculatura o no I Referendum sono ancora uno strumento democratico e per chi è assenteista come me è l'unico momento di civiltà istituzionale che mi avvicina a questo paese. Vorrei ricordarti caro Paolo che ti sei dimenticato del Referendum sul Nucleare dell'87 che blocco la costruzione delle Centrali altro che presa per il culo abbiamo lottato e vinto e per 25 anni nin ci siamo sorbiti inquinamento radioattivo da nucleare. Quindi a qualcosa è servito specialmente neglia nni 70 per le donne sull'aborto per il divorzio etc.se non ricordi o sei troppo giovane o ignori. Quindi ai Referendum è importante partecipare cosi come contionuare a partecipare nell'azione politica per fare in modo che si rispettino i responsi del Referendum, e allora potresti scrivere che SI o NO l'importante è il Quorum, ed andarci non è una inculatura ma al contrario lo è non andarci, perche altrimenti cosi scrivendo ti stai schierando per un assenteismo al Referendum.. E non è bello Fare ciò.. Ciao Giovanotto!!
Anonimo
8 Giugno 2011 @ 18:35
Gianluca, conta poco credere e scrivere quando si è in quattro coglioni in un blog…….. Questi "potenti del sistema" non hanno paura dei bei ragionamenti e delle teorie analitiche di pochi geni, ma si cagano sotto (come tutti) se masse di migliaia di persone si muovono convinte, pacificamente o con i fucili in mano cambia poco; ma la massa che si muove incazzata non è controllabile anche quando viene usata dal potere per destabilizzare se stessa. Certo che se abbiamo fifa del sangue che questo porta, allora restiamo schiavi a pensare la teoria giusta, la tesi raffinata, tutti geni, tutti in rete…….
Paolo Franceschetti
8 Giugno 2011 @ 19:44
Anonimo delle 18,46…
cosa si può fare contro il sistema è un discorso molto complesso.
Anche perchè io non ho la soluzione in tasca valida per ognuno.
Diciamo che avendo una fort spiritualità, e aderendo a valori completamente diversi rispetto a quelli che il sistema, si pul evitare di rimanere fregati.
Osho, Krishnamurti, Gesù, sono esempi di dottrine che, seguite, possono portare a cancellare i guasti del sistema.
Per Gesù non intendo i valori di Cristo così come veicolati dalla Chiesa cattolica. Ma così come veicolati dal Vangelo.
Capire in cosa e come il sistema ci fotte pure aiuta molto.
perchp capita la fregatura dsi evita di rimanere fregati.
Paolo Franceschetti
8 Giugno 2011 @ 19:47
Ops. dimenticavo Budda.
E' l'effetto della Biere du demon. Me ne sono bevute due e sono un po' brillo.
Anonimo
9 Giugno 2011 @ 8:36
sono Fabio88
Approvo quanto sostenuto qualche post fa da Pasquale.
La questione è confusa, l'Europa impone di assoggettare al mercato tramite gara che tutti i beni e servizi ritenuti di rilevanza economica dai singoli Stati. Gli autori del Decreto Legge Ronchi-Fitto 135/duemilaenove art. 15 sono a mio parere da ritenere in MALAFEDE in quanto propugnano il messaggio che se non si attuano queste disposizioni l'Europa ti impone delle onerose sanzioni. E' FALSO!!! Vero è che: 1- negli altri paesi europei l'acqua costa decisamente molto di più che da noi. 2- il nostro paese è nel complesso abbastanza fortunato come quantità di acque dolci captabili dai monti. 3-La rete, le fognature, i depuratori necessitano di investimenti di tipo industriale.
Al tizio che ha scritto che anche la casa, il pane, i vestiti devono essere considerati privi di rilevanza economica dico che ha ragione infatti la soluzione piu sensata da adottare è la garanzia del QUANTITATIVO MINIMO VITALE GIORNALIERO di riscaldamento, vestiti, cibo, metri quadri di abitazione e anche acque. Dopodichè se uno ne vuol consumare di più è giusto che paghi!!!
X RYU: che la gestione privata faccia schifo lo puoi vedere leggendo le opere di VANDANA SHIVA, PREMIO NOBEL che racconta cosa è accaduto dove si è proceduto in questa direzione!!!
Anonimo
9 Giugno 2011 @ 12:41
Riprendiamoci il "POTERE della VOLONTA'" di cui siamo stati derubati; sperimentiamone, singolarmente, la POTENZA e le CAPACITA' e diffondiamone i risultati fino a farlo diventare collettivo…dopodichè, saremo imbattibili e dovranno cederci il passo, se non vorrano essere distrutti in un baleno. QUESTA è l' UNICA "ARMA" NECESSARIA e l' UNICA SOLUZIONE !!! Lilith
Anonimo
9 Giugno 2011 @ 14:31
se viene abrogata la legge il servizio torna in mano al servizio pubblico che avrà il pacchetto di maggioranza cosa che invece l'attuale legge che si vuole abrogare attribuisce in automatico, alla fine di questo anno, ai privati. Hai dimenticato di citare però la seconda domanda sull'acqua, cioé quella della remunerazione del 7% sul capitale investito che ad oggi viene attribuita automaticamente all'investitore privato indipendentemente dal funzionamento del servizio, cioé quindi anche se non investe. Se questa norma viene abrogata, di fatto, cessa l'investimento dei privati. Vedi, pubblicare le intere leggi non serve a niente se non spieghi bene i punti importanti.
Anonimo
9 Giugno 2011 @ 20:18
PAOLO EDITA IL POST E SCRIVI A CHIARE LETTERE CHE NONOSTANTE SIA UN INCULATA BISOGNA ANDARE A VOTARE SI!!! SE PROPRIO MI DEVONO INCULARE ALMENO CERCO DI FARE RESISTENZA E NON SVENDERE IL CULO
per favore metticela questa precisazione
ANUS
manu
10 Giugno 2011 @ 13:18
Volevo porre alla vostra attenzione questa cosa per quanto riguarda il nucleare, il nuovo testo del referendum è questo: "Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell’articolo 5 del d.l. 31/3/2011 n. 34 convertito con
modificazioni dalla legge 26/5/2011 n. 75".
Ora, il comma 1 stabilisce che "non si procede alla definizione e attuazione del programma di (…) produzione di energia elettrica nucleare"
Questo comma è stato introdotto dal governo a modifica del d.lgs. che reintroduceva il nucleare in italia.
Quindi se vince il NO il comma 1 non viene abrogato e quindi non si procede al programma nucleare. Se vince il SI viene abrogato e a questo punto le possibilità sono due: 1) viene ripristinato l'art. del d.lgs. che era stato abrogato dal comma 1 e quindi si può procedere al programma nucleare; 2) non c'è nessun ripristino e quindi ci si ritrova con un vuoto legislativo in materia di nucleare.
La mia analisi è corretta? voi cosa ne pensate? E soprattutto, da un punto di vista strettamente giuridico, cosa accade se vince il SI, si procede al ripristino della norma che reintroduceva il nucleare?
Spero di essere stato chiaro e mi scuso per la lunghezza del post
Anonimo
10 Giugno 2011 @ 14:22
Cari tutti,
possiamo continuare a disquisire se sia meglio una gestione pubblica o privata, se sia colpa della direttiva europea o di come sia stata "accolta" dalla legge italiana nel definire questo e alri come servizi “a interesse economico”, se il referendum è fatto apposta per illuderci della partecipazione o meno. E' certamente utile saperlo ma che sia un ente pubblico o privato, l'Europa o l'Italia a proporre e gestire le cose non è molto rilevante in fondo, ciò che è rilevante è l'onestà o l'interesse che sta alla base del progetto. Ergo, l'ente pubblico potrebbe gestire l'acqua ancor peggio del privato, il legislatore potrebbe aver pensato al referendum come un buono strumento, è la natura della progettualità che fa la differenza. In questo, Paolo insegna a quali tipi progettualità siamo soggetti…ma noi stessi siamo sicuri di essere così diversi con i nostri amici, i nostri vicini, il nostro capo? Per me vale la pena usare quei pochi strumenti che abbiamo pur restando dei bravi soldatini (il mondo è questo e ce lo teniamo), "resistere" e proporre aslternative. Ma al contempo, prima di arrabbiarci o di perdere la speranza, chiediamoci come reagiremmo se il nostro operato quotidiano fosse sottoposto a referendum. Saremmo consapevoli di fare alcune cose nel nostro interesse specifico, saremmo contenti di avere pareri negativi su quello che facciamo, sapremmo accoglierli o tireremmo dritto per la nostra strada? Il lavoro vero è qui…credo. Se mai saremo pronti, qualcosa cambierà.
Anonimo
11 Giugno 2011 @ 7:13
Sono un antieuropeista convinto, vivo dentro il sistema ma cerco di farmi prendere per il culo il meno possibile dalle varie minchiate che tentano di attaccarci in testa con lo sputo. Tuttavia ho cercato di capire qualcosa di più riguardo al referendum in questione. Ho cercato le direttive europee: sono molto lunghe e complesse, rimandano spesso ad altri articoli e la mia formazione tutt'altro che giuridica non mi aiuta a capire oggettivamente gli articoliin questione. Ma mi è sembrato di capire che riguardo alla privatizzazione del servizio idrico, l'Unione Europea sia contraria, in quanto genererebbe situazioni di monopolio, inaccettabili per un bene essenziale come l'acqua. Cosa mi è sfuggito? Mi sembra piuttosto che il legislatore italiano abbia voluto fotterci, adducendo alla scusa europea… Le direttive in questione sono la 93/38/CEE e la 92/50/CEE. Nel caso dovessi aver preso un abbaglio, spero che qualcuno mi smentisca.
Gianni
Martika
11 Giugno 2011 @ 14:10
Vorrei solo sottolineare che David Icke non è affatto a favore del "pessimismo", dice semplicemente la Verità, che, sappiamo tutti, è scomoda e fa male.. ma dà anche delle soluzioni e non è assolutamente tipo da.. "tagliamoci le palle"!!
Lui parla anche di Energia, cosa che non viene sottolineata quando si affrontano questi argomenti.. Vedo tutti pronti a fare nomi, calcoli, date etc..tutte cose molto interessanti che bisogna sapere assolutamente per capire(quindi è inutile fare facili battute) ..ma non Possono esistere senza considerare tutto quello che le circonda e che le aiuta a vivere:l'Energia!! Non è possibile che, se si affronta il discorso dell'energia, si viene subito etichettati come persone stupide, amanti della new age e tanto altro.. è proprio quello che vuole l'elite. E' sicuramente vero che quei pochi che comandano non hanno nessun interesse ad ascoltarci e che seguono il piano stabilito con tutte le atrocità pianificate a tavolino…però….qui entra in gioco la nostra UNICA arma:l'ENERGIA è la sola cosa che può influire(non avendo alcun potere),quindi, anche se il referendum è un'inculata come tutte le altre cose della società, unire un vasto numero di persone che fanno la stessa cosa, gli stessi giorni, con lo stesso sentimento(4 SI) è una CAZZO DI GRANDISSIMA ENERGIA DI CAMBIAMENTO E UNIONE ed io non la sottovaluterei così tanto : )
chiaramente questo è solo il mio parere.
saluti a tutti!
Anonimo
11 Giugno 2011 @ 18:38
Sono Fabio 88
X Gianni
hai detto bene i politici italiani al soldo delle lobbies tipo la multinazionale francese suez lyonnais vogliono far ricadere sull'Europa la "colpa" di questa scelta (obbligo di bando di gara per affidare la gestione del servizio idrico tra Spa ossia società in cui L'INTERESSE DELL'AZIONISTA PREVALE SULL'INTERESSE DELL'UTENTE)come che fosse obbligata.
In realtà l'obbligo c'è solo per i beni e servizi ritenuti a RILEVANZA ECONOMICA, scelta che spetta ai singoli Stati.
Franz
13 Giugno 2011 @ 14:44
Post lucido, che purtroppo dice la verità. Tuttavia una cosa è vera: con una sorta di plebiscito quale quello che pare essere in atto, per il governo non sarà semplice operare sostituzioni di leggi troppo evidenti. E, almeno ritengo, altrettano per queste inique normative europee.
Comunque ottimo post!
Anonimo
13 Giugno 2011 @ 18:36
Sia come sia, credo che; se anche il voto venga raggirato, gli italiani, possano (per almeno una volta nellla loro vita) dimostrare che non sono i soliti individualisti, anarcoidi e codardi di sempre.
Dunque, se passa il sì (x4 volte),
i cittadini lanciano un messaggio alla casta!
Anonimo
13 Giugno 2011 @ 22:10
A Franceschè, t'è andata male… a te e a Silviuccio tuo…
AlexG
10 Agosto 2011 @ 21:05
PERCHE' MI SONO INCAZZATO….
Nel mio interveto precedente ti ho risposto MOLTO male, sono stato in effetti (*volutamente*) molto scortese, nonostate continui a seguirti, apprezzi e sostanzialmente condivida la maggiorparte di ciò che dici;
perché è da anni che mi batto insieme a tante altre persone per una società più equa, giusta, cosciente
Perchè NON basta indicare colpe e persino colpevoli se NON concediamo alla gente delle alternative pratiche CREDIBILI che possano sostituire la mala politica: NON basta NON fare del male per essere nel bene, NON è una conseguenza automatica: SE non sappiamo COME fare il bene si va inconto a un inevitabile fallimento e si ricade nel MALE, se non altro per mancanza di alternative di successo.
Perché ho VALUTATO NEL MERITO i principi ispiratori del referendum e la PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE che sosteniamo:
non finirò MAI di ripeterlo, è OTTIMA (pure se manca di alcuni dettagli pratici certamente da definire) e merita davvero di essere letta e apprezzata
http://www.forumcivico.it/proposta-legge-iniziativa-popolare-per-acqua-pubblica-373.html
perchè introduce nella PRATICA REALE il principio della SOVRANITA' POPOLARE, ovvero attraverso la PARTECIPAZIONE della GENTE che (riunita in associazioni) DECIDE di come debba essere gestito un servizio pubblico di importanza così fondamentale e in totale trasparenza ne permette il controllo anche a livello di singolo cittadino, della qualità della sua gestione.
BEN SAPENDO che è VERO che l' istituto del refererndum (uno dei massimi istituti di esercizio della SOVRANITA' POPOLARE) per come è stato formulato in questo paese, è purtroppo un arma spuntata e tuttavia rimane comunque un modo molto potente per dichiarare la VOLONTA' POPOLARE su determinati argomenti e un opportunità per sostenere delle "aree" di resistenza Democratica, a prescindere da quale sarà poi l' effetto concreto sul piano legislativo.
E PERCHE'… caro Paolo, persino i tuoi amici di FORZA NUOVA in questo ci sono venuti pienamente incontro:
http://www.google.com/search?q="forza+nuova"+referendum&ie=utf-8
e di questo dobbiamo rendergliene atto, riconoscendo che su molte questioni fondamentali (anche se probabilmente non su tutte) abbiamo interessanti punti di convergenza.
Potvamo agire diversamente? C' era un modo migliore per realizzare i nostri propositi? NON lo so, onestamente, per gli strumenti che abbiamo a disposizione, non ne vedo altri, se hai delle idee migliori in merito puoi sempre esporcele.
Per cui, non pretendo che tu apprezzi quello che abbiamo fatto, se ritieni che poteva esserci un modo migliore MA ALMENO vorrei che tu non ci facessi passare per quelli che vogliono prendere per i fondelli gli italiani… poichè non c'e' cosa più distante da questo proposito nelle nostre intenzioni.
SE poi, leggendola bene, dovessi apprezzare questa proposta di legge che qui sotto ripropongo all' attezione tua e di tutti:
http://www.forumcivico.it/proposta-legge-iniziativa-popolare-per-acqua-pubblica-373.html
magari, visto che hai grande seguito, potresti sostenerla.
Per quanto mi riguarda, pur non condividendo alcune cose che dici, continuerò a sostenere la tua attività che ritengo giusta e di importanza fondamentale.
Anonimo
31 Agosto 2011 @ 16:41
MAH…capita spesso di incappare in commenti che mi lasciano piuttosto attonito, riguardo al nucleare e al referendum del 1987. Non ci posso credere, nel 2012 c'è ancora gente che non ha ancora capito che nel 1987 l'Italia NON HA VOTATO CONTRO IL NUCLEARE!
Anonimo
31 Agosto 2011 @ 16:53
ad anonimo del 13 giugno 2011 20:36
mi sembra piuttosto risibile il motivo che l'ha indotta al voto referendario. mi lasci spiegare: per lanciare un segnale alla casta, lei ha votato 4 SI, cosi, un po a caso un po a naso senza valutarne le conseguenze. e perchè non 4 NO allora? se era per lanciare un segnale di partecipazione e coinvolgimento poteva andare bene comunque. o sbaglio? la verità è che la vittoria del si ha confermato alla casta che il popolo è manipolabile a 360 gradi, che è malinformato e pertanto raggirabile, che cavalca l'onda emotiva del momento, che a fuaria di sentire sul collo la pressione anti berlusconiana a espresso un VOTO DI PANCIA. Daccordo con l'articolista.
Anonimo
31 Agosto 2011 @ 16:55
ad anonimo 09 giugno 2011 22:18
POVERA ITALIA! POVERA ITALIA!!!
Anonimo
31 Agosto 2011 @ 18:27
ad anonimo 09 giugno 2011 16:31
NON LA MAGGIORANZA! La minoranza. 40% è la minoranza
NON A TUTTI! ma a quei privati che si fossero aggiudicati l'appalto tramite gara ad evidenza pubblica, indetta in ogni caso arbitrariamente dall'ente pubblico, qualora l'avesse ritenuto opportuno.
QUINDI, non una legge di privatizzazione bensi di LIBERALIZZAZIONE che cercava tra l'altro almeno sulla carta di evitare i carrozzoni pubblici costituiti dai figli dei fratelli degli zii dei nonni dei cugini dei politici trombati dal parlamento o dal partito.
sulla carta almeno.
Alex-G
5 Novembre 2011 @ 0:05
I malinformati SIETE VOI: ma come si fa a parlare di LIBERALIZZARE un servizio per l' erogazione di un BENE A DOMANDA RIGIDA (quindi ad acquisto obbligato) in MONOPOLIO NATURALE, affidato con gare SI ad evidenza pubblica ma prima di tutto gestite da un soggetto che rimane POCO trasparente e non si sa con quali criteri di valutazione (per ora sono gare al ribasso, quindi qualitativamente scadenti), Gare effettuate ogni 20-30 anni su un totale di competitori che stenta a raggiungere il numero delle dita di una mano e i cui profitti sono garantiti al 7% DALLO STATO? DALLO STATO! Lo capite che vuol dire?
Ma che razza di MERCATo LIBERO può essere questo? Un mercato libero da Obblighi, regole, e responsabilità verso le utenze…. è questa la libertà di cui abbiamo bisogno?
POi che il referendum non si arisolutivo ma vada sostenuto continuamente è un altro paio di maniche ed una verità quasi banale.