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22 Comments

  1. claudio
    10 Febbraio 2008 @ 22:24

    Salve dott.ssa Manfredi, grazie come sempre per i vostri articoli e grazie al prof.Franceschetti, siete illuminanti!
    MI sto chiedendo…se i vari Travaglio, Santoro e anche GRillo sono anch’essi massonici, che interesse hanno nel divulgare diverse cose(anche se non parlano di massoneria e di signoraggio) in maniera anche così precisa e dettagliata? non è che proprio per il giuramento massonico non possono andare oltre e cercano in qualche maniera che altri, non legati da tale giuramento, facciano quello si deve fare?
    se non sbaglio il prof.Franceschetti (ma anche la Carlizzi) ha detto una volta che non tutti i massoni sono criminali…in ogni caso, mi sto chiedendo dove vogliono arrivare…
    l’Italia è destinata a uscire sicuramente dall’Europa, le leggi europee non vanno bene sicuramente a qualche potente di turno che solo per i suoi interessi farà in modo che succeda ciò..
    Possibile che siamo destinati tutti a fare una brutta fine?
    qui si rischia di lavorare 24 ore al giorno per sopravvivere, di non fare più figli perchè non ci si può mantenerli, di morire di cancro per come siamo malmessi con la monnezza e altri rifiuti tossici sotterrati, di mangiare merda artificiale al gusto di pane, di crepare di freddo perchè non ci si potrà permettere nemmeno il riscaldamento, di essere TOTALMENTE disinformati…un ritorno brusco al medioevo…

    Reply

  2. Paolo Franceschetti
    11 Febbraio 2008 @ 11:18

    Caro Claudio poni tante domande, di cui molte destinate a rimanere senza una risposta immediata.

    Provo a rispondere io, in attesa che Solange che ne sa molto più di me in materia, ti dia le sue risposte.

    Anzitutto io NON ho detto che Grillo è massone. Ho detto che evita di parlare proprio di quei temi che sono più cari alla massoneria, ma non che è massone.
    Se vuoi la mia opinione, è possibile che ci siano altre spiegazioni al comportamento di grillo; può darsi che sia stato incastrato, che non si renda conto, che l’abbiano convinto con motivazioni diverse, ma convincenti, a non toccare mai il tasto della banche e della massoneria. Oppure potrebbe essere in buona fede. Non lo so.

    Quanto a Travaglio, santoro, ecc…, il discorso è molto semplice.
    Loro portano le discussioni sui temi che a loro interessano senza mai toccare la masssoneria e le banche, che sono il cuore del potere massonico.
    E si battono contro l’illegalità formale, nel senso che si battono affinchè almeno la facciata sia salva, come accade negli altri paesi, ove la massoneria è anche più potente che da noi, ma dove è ancora più difficile capire come vanno realmente le cose, proprio perchè la legalità di facciata è rispettata.

    Dove vogliono arrivare?
    Dove sono già.
    Ad avere il dominio della banche. Il potere economico. A fare della giustizia ciò che dicono loro. A far arrivare al potere solo quelli che loro vogliono.
    Arrivano a scatenare guerre nascondendo i reali motivi ai cittadini.
    A fare stragi come, dove e quando gli pare, essendo certi che avranno sempre l’immunità.
    E ad avere un potere economico praticamente immenso, e la politica asservita ai loro interessi.

    Non credo comunque che siamo destinati a fare una brutta fine.
    La storia è fatta di corsi e ricorsi.
    Oggi stiamo meglio rispetto a due secoli fa quando c’era la monarchia.
    E stiamo meglio proprio grazie alla massoneria.
    In futuro, in un futuro lontano, dovremo sostituire la massoneria con un sistema di potere più trasparente.

    Reply

  3. alfa
    11 Febbraio 2008 @ 12:20

    Complimenti per il blog, innanzitutto.
    L’articolo, però, mi lascia con un pò di amaro in bocca.
    Vi suggerisco di occuparvi della eventuale presenza della massoneria in casi ancora attuali come la vicenda Aldo Moro, la vicenda Bruno Contrada, le stragi di Capaci, di Via D’Amelio, e gli attentati di Milano, Firenze e Roma della stessa stagione.
    Se poi si arrivasse ad identificare i posti istituzionali attualmente ricoperti dai vari massoni coinvolti in queste vicende, sarebbe il massimo.
    Anche con l’aiuto di qualche lettore…

    Reply

  4. Abate Vella
    11 Febbraio 2008 @ 13:27

    Paolo,

    penso che Claudio abbia toccato un tasto importante.

    Credere che nel caso Sindona ad un certo punto si sia scoperta la verità mi sembra un pò troppo semplicistico.

    Se i meccanismi furono scoperti è perchè un qualche potere toccato da quei meccanismi ed evidentemente più forte è entrato in contrasto con il potere di cui a sua volta Sindona era solo un rappresentante.

    Allora come fa quest’altro potere a distruggere il primo se non può ricorrere direttamente alla legge? Ad esempio prende un Ambrolosi, un eroe per dirla in termini volgari, e lo piazza in una certa posizione sicuro che (inconsapevole) farà la sua parte fino in fondo. Fino al sacrificio estremo se necessario.

    Ne abbiamo altri di esempi. Il più emblematico è sicuramente Falcone che però sconfisse tutti in quanto si rese conto di essere usato e bloccò tutto. Finì male lo stesso, ma salvò la sua terra.

    http://www.ilconsiglio.blogspot.com

    Reply

  5. Solange Manfredi
    11 Febbraio 2008 @ 15:08

    Buongiorno Claudio,
    i massoni vogliono arrivare ad un super nazionalismo mondiale. Vi sarà poi una élite di uomini che governerà il mondo. Come, ovvero con che mezzi e strategie, ci vogliono arrivare cercheremo di capirlo insieme articolo per articolo.

    Buongiorno Alfa,
    sicuramente ci occuperemo nei prossimi articoli degli argomenti da te citati (peraltro alcuni già accennati in precedenti articoli). Inoltre negli argomenti da te citati la presenza della massoneria non è eventuale…è certa.

    Buongiorno Abate Vella,
    nel caso Sindona non si è scoperta la verità. Hai ragione quando dici che il crack Sindona altro non è stato che lo scontro tra due fazioni di potere occulto. La tua analisi è corretta in tutte le sue parti. I personaggi veramente potenti, quelli che muovono i fili, sono coperti. Lo sono sempre stati. Coloro che si espongono sono i rappresentanti, le c.d. Teste di legno. Quando scoppia la guerra tra due fazioni di potere occulto questi usano tutto e tutti per arrivare alla vittoria, senza esclusioni di colpi: omicidi, stragi, scandali, crack. E’ proprio questo meccanismo, questo sistema, che voglio spiegare. L’uso strumentale fatto da questi poteri occulti della mafia, della camorra, delle br, del terrore, della corruzione, degli aiuti umanitari, dei pentiti, delle banche, del debito, delle emergenze, ecc… Sto cercando di farlo, articolo per articolo, portando documentazione di ciò che dico. E…sperando anche nel tuo aiuto.
    Un saluto a tutti
    Solange

    Reply

  6. Abate Vella
    11 Febbraio 2008 @ 15:34

    Solange,

    per ‘verità’ mi riferivo al castello di carta che era l’impero di Sindona. Tu chiaramente intendi la Verità con la V maiuscola. Non la sapremo mai, forse. Perchè Ambrosoli ha compiuto il suo incarico e non si è accorto di essere usato. Vi è stato un cambio di potere (o forse di sistema) ma non sappiamo quale.

    Nel 1992 invece l’eroe di turno si accorse che qualcuno lo stava usando (tramite i pentiti guidati) ed invece di fare finta di stare al gioco tirò diritto per la sua strada. Il risultato lo sappiamo tutti. Ma grazie al suo sacrificio ora possiamo ricostruire quello che è successo. Senza la sua morte non ci sarebbe stata quella di Borsellino, non si sarebbe arrestato Riina, il Papa non avrebbe fatto un certo discorso ad Agrigento e Berlusconi non sarebbe mai sceso in politica perchè lo avrebbero fatto fuori (economicamente, intendo) prima. E noi non ci saremmo accorti di niente.

    Ci sono poi una terza cateogria di ‘eroi’, quelli cioè che sanno di essere usati, ma fanno buon viso a cattivo gioco convinti di poter comunque ottenere dei risultati. Tra questi forse potremmo mettere Piero Grasso, l’attuale procuratore nazionale antimafia. Anche se penso stia facendo bene, é ancora presto per esprimere un giudizio certo.

    I dettagli di quello che ho scritto qui sono su tre post de Il Consiglio:

    Il popolo siciliano tenta lo scacco (novembre 07), L’uomo che sconfisse la storia (novembre 07) e Alla ricerca dell’agendina perduta (Febraio 08).

    Ovviamente sono solo dei canovacci con molti lati da precisare (e sicuramente alcune correzioni da fare) ma le linee generali sono sicuramente corrette, e molte recenti inchieste e dichiarazioni sembrano confermarle sempre di piú.

    A presto!

    Reply

  7. Anonimo
    11 Febbraio 2008 @ 16:11

    Ciao, vorrei sapere che ne pensate sul caso Orlandi…é veramente collegato all’attentato al papa?
    E come?
    Angela

    Reply

  8. Anonimo
    12 Febbraio 2008 @ 20:10

    Reply

  9. Levi Colombia
    15 Febbraio 2008 @ 9:38

    Solange Manfredi ha detto
    “i massoni vogliono arrivare ad un super nazionalismo mondiale. Vi sarà poi una élite di uomini che governerà il mondo. Come, ovvero con che mezzi e strategie, ci vogliono arrivare cercheremo di capirlo insieme articolo per articolo.”
    Lascio un commento dopo aver letto un po’ di post. Dottoressa Manfredi quello che dite nei vari post (in questo per esempio) è molto grave. Se ricorda bene io le scrissi di non essere massone ma di difendere in ogni caso il diritto della massoneria di esistere. Ho molti amici massoni, tuttavia mi rendo conto che se anche vi dicessi che sono persone per bene per voi non conterebbe nulla.
    Non è possibile che due professionisti seri come voi si limitino a dire che l’obiettivo della massoneria è “arrivare ad un super nazionalismo mondiale (…) (con) una élite di uomini che governerà il mondo”, è una cosa che mi aspetterei che dicesse un romanzo di poca cosa.
    Ho letto la bibliografia cui voi fate riferimento per capire la massoneria: citate sempre e solo il libro di Pinotti. Dite: è sufficiente leggere il libro di Pinotti. Non posso accettare una cosa del genere e glielo dico da storico dilettante. Voi non potete basare le vostre arringhe (ben congegnate e ricche di riferimenti a fatti accaduti) su un libro solo, uscito del resto da poco. Mi ricorda un po’ quello che faceva la Chiesa alla fine dell’ottocento quando portava ad esempio, per capire la massoneria, il libro di Leo Taxil, in cui si vaneggiavano riti fantasiosi e assurdi.
    Mi dimostri di voler davvero capire e non semplicemente affermare che Lei ha ragione; scriva un post in cui riporta una bibliografia “completa” sulla massoneria, una bibliografia che non porti una sola voce ma che faccia sentire anche altre “campane”. E’ così che si fa chiarezza, col confronto.

    Reply

  10. Anonimo
    15 Febbraio 2008 @ 12:21

    Non sono riuscita a inserire il post con il mio nome. Pazienza mi firmo a fine post.

    Egregio dott. Levi Colombia,
    Lei afferma: “Ho letto la bibliografia cui voi fate riferimento per capire la massoneria: citate sempre e solo il libro di Pinotti”. Non è corretto. Se avesse letto veramente i nostri articoli e la bibliografia citata si sarebbe facilmente reso conto che non è così. Ad esempio nell’articolo “chiarezza sulla massoneria” citiamo più libri tra cui il libro Serge Raynaud De La Ferriere, il libro nero della framassoneria, edito da Tarantola editore, Lugano. Libro scritto da un massone e, chiaramente (per chi l’ha letto), indirizzato ai Fratelli. A pagina 66 del suddetto libro si legge: “Il fine della Grande Famiglia Universale era, in realtà, un supernazionalismo mondiale, la cui cittadinanza era soggetta ai principi morali ed ai valori dello spirito…….”. Ma questo è solo un esempio bibliografico, ve ne sono molti altri che avremmo modo di citare nei prossimi articoli. La nostra bibliografia sulla massoneria è numerosa e mi perdonerà se non mi metto (per motivi di tempo) a fare un elenco in un post, avrà modo di venire a conoscenza della nostra biblioteca leggendo i prossimi articoli, magari facendo più attenzione alle note (peraltro presenti e numerose)
    Un saluto
    Solange

    Reply

  11. Anonimo
    15 Febbraio 2008 @ 17:45

    da sempre la massoneria si oppone a tentativi totalitari, e cerca di instaurare una repubblica dell’uomo basata su Libertá, uguaglianza e Fraternitá.

    Ora…i nostri amici del nuovo Ordine Mondiale esistono di sicuro, ci rincretiniscono con la tv, ci vendono medicine inutili a tonnellate, ci fanno vivere di politically correct dimenticando qualunque valore “sano”, nel nome di un “rispetto dell’altro” di cui loro non frega in realtá nulla.

    ma tutto ció non sembra molto massonico.
    sembra luciferino, sembra criminale, sembra satanico, sembra tendente al MondoNuovo di Huxley

    non sembra fatto con la squadra e il compasso.anzi.

    non sembra ció in cui franklyn, mozart, goethe, washington, mazzini, garibaldi, kennedy, gandhi, potessero credere.
    e loro erano (mozart&gandhi probabilmente no, possiamo essere d’accordo) gradi elevati, no?
    allora abbiamo 2 strade, secondo me, da percorrere:
    1 la massoneria é cambiata drasticamente e ora persegue gli interessi di lobby.
    come appare-superficialmente- da Pinotti etc etc etc
    2 la massoneria in quanto tale non c’entra, e le lobby sfruttano i canali e i simboli massonici, per darsi un linguaggio, per distruggere dal di dentro la credibilitá di chi da sempre si oppone ai totalitarismi (vi ricordo che nella vostra bibliografia devono essere raccontati con dovizia di documenti i rapporti con stalinismo-nazismo-fascismo)

    credo di averlo giá scritto altrove: se un cardinale cattolico é un pedofilo, questo fa del vaticano una societá di pedofili con il piano programmatico di insinuarsi nelle parrocchie per violentare i nostri figli?
    eppure un cardinale o un vescovo sono “alti gradi” della gerarchia, non semplici preti(sto parafrasando il Dr Franceschetti:-).
    il vostro ragionamento é viziato dalle innegabili e perigliose disavventure che vi sono capitate, ho imparato a capirlo…ma questo non basta a condannare la massoneria in quanto tale.

    la massoneria é (tra le varie cose) un canale di comunicazione tra persone, e come ogni cosa rischia che se ne abusi.avete letto pinotti, beh, le interviste a dibernardo&venzi sembrano dire questo.
    come la chiesa…che mette in comunicazione un parroco e 50 ragazzini.
    é (anche) potere sui bambini dato ad una persona, che puó abusarne:

    un particolare o una serie di particolari, visti dall’esterno, con pregiudizi(giusitificatissimi per caritá, se fossi in voi non saprei come essere lucido come apparite:) non autorizzano a una condanna toutcourt:

    altrimenti il vaticano é una banda di pedofili.
    altrimenti gli avvocati(anche lei Paolo) servono “solo” a scarcerare i violentatori.
    altrimenti gli infermieri servono “solo” a cazzeggiare in corsia.
    altrimenti gli impiegati non fanno che perdere tempo in ufficio.
    altrimenti gli ingegneri non fanno che costruire palazzi pericolanti.
    altrimenti gli americani sono tutti guerrafondai.e gli arabi tutti pazzi sanguinari. e gli israeliani tutti fanatici neonazisti.
    e i cattolici tutti da psicanalizzare, perché fanno sesso prima del matrimonio e si portano i sensi di colpa sull’altare.

    altrimenti facciamo di tutta l’erba un fascio, il fascio che ci piace di piú, il fascio su cui ci dá piú soddisfazione sputare…

    ps
    mi avete plagiato con questo blog, ho un lavoro da fare e sono costretto a controllare ogni 2 ore:)

    Reply

  12. Paolo Franceschetti
    15 Febbraio 2008 @ 19:40

    Rispondo anche io agli ultimi due anonimi.

    Al primo anonimo che dice che citiamo solo Pinotti. A parte che Pinotti indica, in finale, una vastissima bibliografia… Il nuovo ordine mondiale sta nella moneta da un dollaro, nella parole dei politici, nei fatti, che tendono all’accentramento dei poteri bancari e politici…

    Al secondo anonimo, plagiato dal blog… 🙂
    Mi piace la tua analisi.
    E in fondo la condivido.

    D’altronde, se hai letto le cose scritte da me, nell’articolo sulla legittimità della massoneria alla luce del diritto costituzionale, vedrai che dico anche che la massoneria ha molti meriti.
    Si tratterebbe di eliminarne i difetti…

    Reply

  13. Anonimo
    16 Febbraio 2008 @ 12:47

    ahi ahi ahi…
    e come si fa a eliminarne i difetti?
    da parte mia, io non posso che continuare a lavorare, leggere informarmi, e fare la mia parte.
    augurando
    buon lavoro agli esterni
    e buoni “lavori” agli interni

    anonimo plagiato

    Reply

  14. Paolo Franceschetti
    16 Febbraio 2008 @ 13:14

    Ecco anonimo plagiato…

    vedi che siamo d’accordo sulla soluzione?
    La soluzione comincia da noi. Dicendo “io voglio fare parte della soluzione, e non certo dle problema”.

    Chi si lascia sedurre dalla massoneria, anche solo per poco; chi entra nel meccanismo pensando che in fondo non commetterà mai delitti gravi; chi non si informa; chi dice “non è possibile, quindi mi rifiuto di approfondire”; chi si volta dall’altra parte pensando che in fondo non lo riguarda; ecco, tutte queste persone fanno parte del problema.
    Io e te facciamo parte invece della soluzione… 🙂

    Reply

  15. Anonimo
    17 Febbraio 2008 @ 13:15

    sono capitato per caso su questo blog e l’ho trovato un perfetto esempio di dietrologia e di pregiudizio. secondo me avete fatto domanda di entrare in qualche loggia e siete stati rifiutati.

    Reply

  16. Anonimo
    17 Febbraio 2008 @ 13:35

    guarda, bello mio, che sei fuori strada. gira di 180 gradi.
    mi hanno chiesto di entrare, 8 anni fa, al GOI, e continuano sporadicamente.
    e ho rifiutato io.
    forse non so cos´é, forse non é ancora ora, forse non é nemmeno il caso.ma non é il caso di sparare il primo commento che ti fa sentire bene con te stesso,
    e ti mette a posto la coscienza, tappandoti occhi e orecchie riguardo lo schifo che vedi ogni giorno, la merda per le strade, i cimiteri pieni di gente che chiede giustizia,etc etc

    anonimo plagiato

    Reply

  17. Anonimo
    17 Febbraio 2008 @ 19:28

    caro anonimo plagiato, tu ti illudi di aver finalmente scoperto la causa del male nel mondo, e questo ti mette tranquillo con la tua coscienza. io però ricordo che chi nella storia ha avuto un atteggiamento mentale simile al tuo ha finito per dare vita agli imperi del male del 20° secolo. un pò di autocritica non farebbe male, unita alla coscienza della complessità della realtà.

    Reply

  18. Anonimo
    17 Febbraio 2008 @ 21:51

    stupendo.
    io mi illudo…e di che?
    ti assicuro che non supporteró col mio voto, o con le mie azioni, alcun male.
    la soluzione pare che me la hai trovata tu.tu che definisci il mio rapporto col mondo “dietrologico” ed il tuo “complesso”.

    non sono in pace con me stesso, non ho soluzioni a nulla, sto solo cercando di capire, rifiutando le facili soluzioni proposte ogni giorno.anche quella di entrare in una loggia finché troppo giovane e male informato al riguardo.

    sono un fisico, la teoria della complessitá (sí, qui pecco di arroganza:-) é il mio pane.
    buona ricerca, se sei alla ricerca.
    sei trovi soluzioni, fammele sapere.buona fortuna.

    l´autocritica la faccio ogni giorno, ogni volta che mi sento dire che “ho la soluzione”.

    l´autocritica dovresti farla anche tu, che compari a giudicare il prossimo,senza dire come la pensi.
    a parte dire che il mondo é piú complesso di come il tuo interlocutore lo percepisca…cosa vera, sempre vera, talmente vera che per quanto faccia bene ricodarlo (a tutti noi) suona arrogante quanto (cosí sembra)le mie parole

    anonimo plagiato

    Reply

  19. Anonimo
    21 Febbraio 2008 @ 16:01

    Buonasera Solange,

    in un articolo viene citato tra i massoni, Eugenio Cefis.
    Presidente dell’Eni dal 67 (dopo la morte di Mattei), ha liquidato la società contro quello che era l’orientamento dello stesso Mattei.
    E’ stata mai seguita la traccia massonica anche per questo caso a tutt’oggi irrisolto???

    Reply

  20. Solange Manfredi
    22 Febbraio 2008 @ 13:19

    ciao Anonimo,
    non so se siano state seguite piste massoniche per la morte di Mattei…ma non credo. Difficile peraltro che siano state seguite seriamente alcune piste visto che ci sono voluti 35 anni (1962-1997) perchè la Procura arrivasse alla conclusione che l’aereo era stato abbattuto dolosamente. Per 35 anni le indagini avevano avvallato la tesi dell’incidente…(un pò come per Ustica sic).
    Un saluto

    Reply

  21. Anonimo
    22 Aprile 2008 @ 18:34

    Gentilissimi,
    sono un libero professionista mancato, ossia un soggetto con appropriati studi tecnici, con iscrizione ad albo professionale, con notevoli specializzazioni, che per libero pensiero non si è confinato nel piano del Compasso (Massoneria), ovvero in un angolo di apertura che può essere anche ottuso.

    Il risultato del voler restare un libero pensatore è stato quello essere stato di fatto estromesso dal mercato del lavoro e di riuscire a sopravvivere solo grazie ad un pò di risorse lasciatemi dai miei cari estinti.
    Comunque la cosa più grave è che nell’ambito della libera professione diverse ragazze accettano di buon grado “compromessi di letto” con “Illuminati” affermati, nella maggioranza dei casi brutti e molto più vecchi di loro, convinte che questa sia la dovuta prassi per entrare in Massoneria e gioco-forza affermarsi, odiandomi per il fatto che cerco di mettere in luce certi misfatti.

    In virtù delle mie esperienze personali sopra introdotte ho cominciato a scrivere un libro che purtroppo sarà censurato dal “potere illuminato”:

    Prima parte di:

    “STORIA DI UN PROFANO CHE OSÒ SOGNARE UN MONDO SENZA LOGGE”

    In un piccolo paese a confine con la parte nord della Maremma passò la sua infanzia, trascorse la sua adolescenza e parte dell’età adulta un soggetto cui alla nascita furono assegnati due nomi, chiamato con disprezzo dai suoi “concittadini” con il nome di un noto esploratore, in parte per la sua predisposizione a viaggi e studi di carattere tecnico-scientifico e soprattutto per sfottò, consuetudine che caratterizza l’ignoranza popolare, in particolare in Toscana.

    Fin dall’infanzia il soggetto in questione era dedito ad esperimenti di vario genere, di chimica, di fisica, di elettrologia etc., fatto che gli valse un appellativo simile a quello di Dr. Jekyll.

    Eppure costui in un altro contesto sociale avrebbe potuto essere apprezzato per il suo eclettismo.

    Ma proseguiamo.

    Il signorino bi-nome era nato da padre proveniente da famiglia benestante e madre di famiglia povera, quindi, soprattutto nel periodo dell’infanzia, visse le tristi esperienze dei contrasti familiari che tale differenza di estrazione generò.

    Le predette esperienze svilupparono nell’infante una notevole sensibilità ed una profondità di analisi, cui però fece da equilibrio un indurimento del carattere con parziale perdita di sentimenti sia verso il mondo strettamente circostante che verso il mondo esterno.

    Il “signorino” ebbe comunque la non comune fortuna di essere fermamente educato da una madre, “maestra per caso” per molto tempo prima di passare di ruolo, e da una signora che aveva sposato in seconde nozze suo nonno, di seguito denominata “zia maestra.”

    La “zia maestra” era di estrazione cattolico-borghese, ossia apparteneva ad una di quelle famiglie definite da un leader politico dei tempi nostri catto-comuniste, e vantava tra i parenti più stretti illustri professionisti, quali medici, Giudici, bancari, etc., molti dei quali, come appurato in seguito, erano in primis “Grandi Illuminati” (esponenti di vario grado di svariate logge).

    Tuttavia il “piccolo studioso” non era ancora in grado di capire chi fossero in verità i soggetti con cui andava interagendo, benché avesse già da tempo avuto modo di “apprezzare” tra tante doti, il bigottismo della zia maestra e della sua “famiglia”, sicuramente fatti loro e ben lungi dall’essere “cosa” mia, vostra o nostra.
    Nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza il ragazzo bi-nome attraversò momenti critici e durante la sua crisi esistenziale frequentò “sconvenienti personaggi”, fino a quando “qualcuno” gioì nel cogliere l’occasione per intaccare duramente la sua immagine e quella dei suoi cari.

    Seguirono molte difficoltà, ma il ragazzo bi-nome le superò, seppur perseguitato dall’astio di “coloro”, che per fortuna “potevano” meno di suo padre anch’egli forse in parte “illuminato, ma ancora Grande Uomo.

    Tuttavia gli ignoranti sparlarono ed i “Grandi Illuminati” poterono in qualche modo giustificare l’estromissione del “signorino” dai “posti di prestigio”, all’insegna del loro “altruismo” e della loro “filantropia”.

    Intanto gli anni passavano, il “signorino” si apprestava a diventare uomo e la sua rabbia cresceva di fronte all’ipocrisia ed all’ostentato perbenismo di quei “raggruppamenti propensi a far del bene”.

    La rabbia del ragazzo bi-nome raggiungeva l’apice ogni volta che, cercando di proporsi in ambienti di alto profilo a lui certamente consoni, veniva rifiutato, in quanto, secondo “elevati pensieri”, per sua ricchezza familiare aveva certamente meno bisogno di altri.

    Cominciò così a prendere forma un’emarginazione pilotata che costrinse il ragazzo di provincia ad andare alla ricerca di città dove contano i fatti e non le illazioni, permettendogli di farsi apprezzare altrove sotto il profilo tecnico.

    Purtroppo, “per caso” o “per sfortuna” vi fu qualcuno che cercò con forte coercizione ed altri ostacoli di distruggere quella immagine, corrispondente al vero, che il “signorino” aveva cercato di far conoscere fuori provincia;

    quindi il ragazzo bi-nome tornò di nuovo nell’ombra e si ripresentò quella situazione kafkiana, orma così “fedele compagna” della sua vita, che lo indusse a rinunciare per sempre a cercare un altra donna per sposarsi.

    Passarono altri anni vissuti nella provincia di origine, tra l’incertezza dell’oggi ed il buio del poi, con il risentimento di una madre che il giorno del concepimento del figlio avrebbe fatto meglio ad andare al cinema e l’ottimismo di un Grande Padre, che, come il nonno, riteneva un dono di Dio quelle capacità tecnico-professionali che il figlio andava via via acquisendo.

    Ma il tempo fu tiranno e nel momento in cui il nonno apprezzò senza limiti il nipote ed il padre riscoprì il proprio figlio, il nonno impazzì ed il padre morì;

    si profilò in seguito uno scenario che fece rivoltare nella tomba il vate Giovanni Verga per il rimpianto di non poter presenziare a momenti della vita del “signorino” che gli avrebbero permesso di superare in verità il successo delle due novelle “I Malavoglia e “Rosso Mal Pelo”.

    Dopo la morte del padre del “signorino” la zia maestra mostrò la sua natura di donna profondamente altruista e filantropa, avanzando pieni diritti sulle proprietà del nonno del “signorino”, proponendosi quale “degna” tutrice di tali beni, supportata in tale opera di bene da suoi congiunti “Illuminati” e “Bravi”, termine di etimologia incerta, probabilmente manzoniana.

    Ma il ragazzo bi-nome, oltre ad avere un fratello adeguatamente opportunista aveva anche una madre Guerriera, che benché minuta era capace di intimorire la ricca armata di “Illuminati”, difendendo gli interessi dei suoi cari in modo cavalleresco, con la spada e con i denti, anche se finti, dato che portava la dentiera.

    Iniziò così una serie di battaglie tra il legale ed il reale, che sembravano decretare vittoriosa quella zia che si era sempre proclamata indegna dei beni del nonno del “signorino”, rinnegando dopo la morte del di lui padre quanto detto e promesso.

    Furono tempi duri ed i legali dei nipoti abiatici, sicuramente altrettanto “Illuminati”, a contatto con la “maestra zia” ed i suoi “luminosissimi congiunti”, perdevano la brillantezza dello spirito ed ancor peggio il lume di intelletto, dando l’impressione di essere banderuole tra le righe e sulle carte.

    Addirittura, durante un incontro-scontro presso un foro di rito, un avvocato che avrebbe dovuto presentarsi al “signorino” ed ai suoi cari, quale sostituto del loro legale ammalato, si scordò di farlo e fu così all’altezza di rappresentarli, che tacque durante tutta l’udienza;
    occorre dire a sua discolpa che in quella sede, dopo la prima “riflessione”, secondo equità, di un Giudice imparziale, scese da una scala, forse “a chiocciola” e forse “illuminata”, con analogia ad un Vecchio Tempio, il Procuratore Capo dei Capi con l’intenzione ed il risultato di piegare la Giustizia al suo volere.

    In quella occasione il ragazzo bi-nome non potè fare a meno di guardare le coordinate del suo GPS, ritenendo, forse per un buco temporale di essere finito nel profondo Sud della penisola, dove certi soggetti, forse per impedire agli “Illuminati” di appropriarsi di tutto, hanno creato l’etichetta “cosa nostra”.

    Purtroppo non vi era stata alcuna trasposizione spazio-temporale e nella mente del “signorino” cominciò ad aleggiare il sospetto che esistesse qualcos’altro di altrettanto terribile, oltre alle mafie conosciute e che quel qualcosa, al di sopra di ogni sospetto e per questo più efficace e pericoloso, serpeggiasse tra i Palazzi dello Stato.

    Seguirono molteplici sconfitte con considerevoli perdite (economiche) e la guerra pareva ormai perduta, con il fratello del “signorino”, in poltrona a riposarsi, pronto a stringere patti con i “Bravi nemici” e la di lui madre cosparsa di lacrime che si accingeva a deporre la spada e lo scudo, non per resa, ma per la spossatezza che le impediva di brandirli ancora.

    A quel punto il ragazzo bi-nome sentì scorrere nelle sue vene la Forza del nonno e la Grandezza del padre, si improvvisò guerriero e corse da una cara impiegata del foro, probabilmente veramente illuminata, che lo introdusse al cospetto di un uomo burbero, che pareva più matto che legale.

    Eppure costui che suscitava nel “signorino” ed i sui cari scarsa fiducia e molto timore, non fu minimamente scalfito dalla “Luce” dei congiunti della “maestra zia”, che parvero mero pulviscolo di fronte ad un sole che splendeva e splende ancora con elevatissima energia, fortemente al di sopra di ogni loggia.

    Per un po’ fu la quiete;
    ma ben presto ricominciò a tuonare

    Dopo essersi leccati le ferite i “Grandi Illuminati” che facevano quadrato attorno alla “maestra zia” cominciarono a “farsi valere”, come si conviene agli affiliati di quelle appartenenze, per consuetudine definite “obbedienze”.

    Così cominciò un “accorato” interessamento nei confronti del ragazzo bi-nome e dei suoi cari da parte di enti locali e dello Stato, ed in particolare di un Agenzia che dovrebbe avere “a cuore”, indistintamente, la situazione economico-finanziaria di tutti i cittadini.

    Tuttavia il “signorino” ed i suoi cari furono “gli eletti” di quella Agenzia che provvide ad osservarli attentamente da vicino ed a poco o niente valse ricorrere a notai, tecnici legali e commerciali, in quanto anche in un pagliaio può nascondersi uno spillo;
    in ogni carta gli assidui Agenti trovarono un cavillo e poiché, come dice un vecchio detto, “tra gli articoli di Legge non vi è il permesso di ignorare”, fu tempo di pagare.

    Purtroppo l’orologio degli uffici che dovevano riscuotere si fermò e così “qualcuno”, a torto od a ragione, pensò di imitare un vecchio film, “La Storia Infinita”, cambiando trama e soprattutto attori, dando rilevanza al “signorino” ed ai suoi cari.

    Ma negli uffici sopra esposti orbitava un galant’uomo che pareva avulso dal contesto;
    costui, constati gli accadimenti, ritenuti sufficienti i pagamenti, ritenne opportuno di cambiare l’ora e decise che fosse quella di farla finita.

    Per molto tempo il “signorino” ed i suoi cari vissero in pace e contenti.
    Ma la madre del ragazzo bi-nome, dopo aver visto per vari anni il figlio “signorino” vivere una sorta di “pensione priva di stipendio”, cominciò giustamente a batter piedi affinché il figlio provvedesse a collocarsi in qualche dove.

    Anche se non si dovrebbe dire, quella madre Gran Guerriera, non capiva:
    se prima era difficile che si aprisse qualche porta, ora che si era compiuto “cotanto affronto” nei confronti di “Chi del Potere acquisito, forse non meritato, fa libero arbitrio” (altro termine per definire i “Grandi Illuminati”), sarebbe stato impossibile persino intravedere uno spiraglio.

    Essendo precluse le altre vie il “signorino”, pensò di ritornare su quegli antichi passi, che il nonno ormai estinto gli aveva più volte consigliato e che lui non intraprese, non per timore, come era sembrato, ma per “tecnico impedimento”.

    Messi in moto vari meccanismi, emersero, “casualmente”, attestazioni “gelosamente custodite” presso un Ente dello Stato, capaci di render nullo quell’impedimento.

    Che “destino beffardo”, considerato che in un’epoca ormai remota, il nonno ed il padre del “signorino” avrebbero potuto supportarlo nella sua impresa, arginando con la forza di chi ama, la prepotenza di Esseri più o meno Illuminati” ai quali ogni inchino par dovuto.

    Ma la vita continua!?

    Ricomincia dunque l’avventura con il “signorino” imprenditore, ma soprattutto tecnico di valore che qualcuno, anche tra gli “Illuminati”, non potè fare a meno di apprezzare.

    Purtroppo un giorno il “signorino” intravide tra le soglie di un palazzo comunale un pentolaio che con fare tecnico sembrava svolgere un’opera che, per legge, non gli avrebbe dovuto essere familiare;

    Ricco di carattere, il ragazzo bi-nome cominciò a destra e manca a chiedere lumi.

    Si alternarono in risposte articolate vari “Illuminati”, che grazie al loro “spirito elevato”, erano certi di aver la meglio sul misero “profano”, (termine per indicare chi purtroppo o per fortuna è fuori da ogni Tempio), il quale, dopo un primo stordimento, ripensò un attimo al passato e perse il lume della ragione.

    Iniziò così un’altra battaglia contro “forze occulte”, (termine analogo a “Grandi Illuminati”), che aderivano al Comune e contro un tecnico sedicente, in primis pentolaio, che ancor oggi non è dato di sapere se nel lavoro luccica di suo od è anch’egli “Illuminato”.
    Rinacque la cultura in un piccolo paese, rinvigorita da scambi epistolari tra un Comune ed il “signorino”, che, coinvolse per lecito interesse, anche quel legale che, come detto in precedenza, di sole aveva avuto sembianza e consistenza.

    Tuttavia la madre del ragazzo bi-nome, fin qui Attiva Guerriera, forse defessa ed obnubilata dai trascorsi, consigliò la tregua.

    E fu la fine per il capace “signorino” imprenditore, in primis tecnico, dall’impianto ad il motore, passando per il televisore.

    Ritenendo, forse con ragione, che qualche male fosse stato fatto, vari personaggi che qualcosa avevano in Comune, tentarono di rampicarsi d’ogni dove, graffiando vari specchi;
    ma come in genere si dice, ogni “Illuminato” ama suo “Fratello” e tra una Camera ed uno Studio Commerciale, il bravo pentolaio trovò il modo di “elevarsi” a “tecnico speciale”, cui ogni opera fu concessa, dal filo al lampadario e persino l’impianto del vivaio.

    Potè così mostrarsi in piena luce il “matrimonio” tra il Comune ed il pentolaio.

    Ciò convinse taluni “Illuminati” che era tempo di riscossa e che al “signorino”, già umiliato pur nel pieno di ragione, qualche torto ancora era da fare.

    Fu così che in un periodo di ferie si recarono alla casa del ragazzo bi-nome e dei suoi cari due Agenti di Foresta che, forse caldamente invitati da “Bravi Illuminati”, con parola ben forbita, accusarono suo fratello di un misfatto ancora da appurare.

    Il “signorino”, per senso di Legge e di Giustizia chiese ai due agenti di mostrare il lecito permesso per entrare e controllare, ma a niente valse il domandare e nella sua casa si trovò i due a comandare.

    Preso dalla rabbia il ragazzo bi-nome provò a chiamare il gran legale che tanto per lui ed i suoi cari aveva saputo fare, ma in sua assenza, del consiglio di un altro si dovette accontentare.

    Passarono ore ed al momento di rinunciare le guardie fecero promessa al “signorino” che avrebbe pagato per il suo fervente rimostrare e cosa che solo certi “Illuminati” sanno fare, si costruì un castello di bugie per raggiungere lo scopo.

    Ma giunse l’indomani e con l’intervento del gran legale emersero le menzogne e le versioni delle guardie finirono per vacillare.

    L’incubo pareva terminato, ma per gli “Illuminati” il “momento di rivalsa” era appena cominciato.
    In un giorno fortunato in cui il lavoro non era mancato, il “signorino” imprenditore, nell’apprestarsi ad andare via, dimenticò sul bordo di una strada i suoi attrezzi di mestiere in una semplice valigia;
    trascorsi imprecisabili minuti si recò a casa del medesimo ragazzo un “Grande Illuminato”, che aveva proceduto contromano con la sua bella autovettura, per condurre in tale luogo due gendarmi, con in mano “notevoli elementi” per arrestare un “terrorista”.

    Tutto il Paese era in allarme, grandi aree erano state recintate e controllate da tre, o forse quattro pattuglie armate ed intanto qualcuno parlava di elicotteri di artificieri che stavano per arrivare;
    ma quanto stupore nel constatare che in quella fatidica valigia vi era solo attrezzatura per lavorare.

    Tuttavia i gendarmi non si potevano scusare e preferirono informare che sui bordi di una strada una valigia non si deve mai scordare;
    d’altronde il “Grande Illuminato”, sicuramente necessario “per indicare la via” ai suoi seguaci non si poteva denunciare per il falso allarme che era andato a procurare, tante volte qualche Giudice, non “Illuminato”, lo avesse fatto condannare.

    Ed ancora quanta rabbia pervase il “signorino” che avrebbe voluto nuovamente ricorrere al suo caro legale per chiedere Giustizia e per far sì che anche per gli “Intoccabili”, per gli “Illuminati”, od altri termini che preferite per definire chi è di loggia, giungesse l’ora di pagare.

    Ma la madre del ragazzo bi-nome, sentendo le sue forze venir meno e temendo di non riuscire a contenere ben più gravi ritorsioni, memore di un antico poeta, consigliò: “non ti curar di loro, ma guarda e passa!”

    Per il trambusto, forse “per caso”, o forse per gentile intercessione di “Chi nella Luce trova il vero della vita”, (altro termine per definire i “Grandi Illuminati”), la già nota Agenzia mal sopita si risvegliò.

    Fu così che in un’estrazione il “signorino” fu di nuovo vincitore, premesso però il fatto che non c’era da incassare, ma di nuovo da pagare.

    Forse non tutti sanno che in quell’Agenzia si fanno vari studi e fu quindi “per caso” che si prestò interesse al “signorino” ed in special modo al suo settore.

    Convinto di far valere le sue valide ragioni, il ragazzo bi-nome si recò presso quegli Uffici, dove Agenti forti di Diritto, forse in preda ad attimi di “Luce” gli imposero un dovere che se la verità ha una qualsiasi valenza, a lui di certo non era di spettanza.

    Stretto nelle spalle e dal suo ente commerciale vivamente consigliato il ragazzo bi-nome subì con rabbia il gran sopruso, dietro vaga promessa che nel futuro gli sarebbe stato risparmiato un altro abuso.

    Egli volle tuttavia comunicare al Mondo, per iscritto, quanto a lui accaduto, affinché “Qualcuno in Alto” riuscisse almeno a sentire e si adoperasse in altro modo per scovare quell’evasore, le più volte “Illuminato”, che tanto guadagna nel lavoro e si rallegra nel pagare solo per far quadrare lo studio di settore.

    Nel frattempo il “signorino”, conscio che il tempo della sua impresa era finito, si era impegnato in studio e formazione, per rendere intellettuale la sua nuova professione.

    Nella sua “profana ingenuità” il ragazzo bi-nome pensava di potere, con indigestione di cultura, assurgere a “nuova vita” e godere di “nuova musica”;
    ma quanta tristezza vi fu nel constatare che i “musicisti” erano ancora gli stessi, sempre, comunque ed ancora “Illuminati”.

    Ciò che però rattristò maggiormente il “signorino” fu un’ennesima “lotteria” che lo vide di nuovo protagonista presso la più volte menzionata Agenzia.

    Eh sì, era ancora tra gli eletti estratti per pagare il non dovuto.

    Ma questa volta il ragazzo bi-nome si avvalse di tecnici legali-commerciali che promisero a basso costo di portare elevati risultati e così parve.

    Purtroppo dopo qualche tempo il “signorino” ebbe modo di constatare che così non era stato e soprattutto di capire che solo il solare avvocato avrebbe potuto per sua mano o per l’altrui contenere l’abuso dell’erario.

    E seguirono altri fatti, mentre per i fin qui citati ad onor del vero, si lascia, a chi vuol leggere, piena facoltà di intravedervi il caso, la sfortuna o l’assiduo impegno di altruisti.

    Anticipo del finale:

    Per soddisfare i più curiosi, sperando di non arrecar danno a chi vorrebbe godere la fine della storia al suo momento e soprattutto lungi dal voler esser cagione, per le “presunte” verità, di qualche indignazione ed ancor peggio di mirata ritorsione, si fornisce di seguito l’anteprima della conclusione:

    Si giunse dunque ad oltre mezza vita, con il “signorino” ancora intento a cercar quiete e soprattutto un luogo libero da “Società Segrete”.

    Intronato dagli eventi, dovuti “forse al caso” o ad “Illuminati” intraprendenti, il soggetto principale era tornato un po’ bambino e sognava un mondo senza “Logge”, “Strani Architetti” e “Muratorie”, termini e concetti che, “per suo buonismo”, avrebbero dovuto sopravvivere solo in enciclopedie e libri di storia, sotto la voce “Illuminismo”.

    Immaginava quindi una società fantastica, in cui fossero banditi clientelismo e prostrazione, forse “valori di eccezione di certe Affiliazioni”, così che, in verità, capacità e professionalità potessero esprimersi in piena libertà, concedendo ad ognuno i posti meritati e soprattutto in cui bastassero la scuola ed i lampioni a rendere gli esseri umani “Illuminati”.

    348-7606443

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  22. Anonimo
    6 Aprile 2009 @ 12:53

    Salve, sono un “complottista moderato”, nel senso che credo nell’esistenza di poteri forti che ci manovrano ma non sono del tutto convinto che ogni evento sia loro attribuibile. Grazie ai tuoi articoli sono riuscito a cogliere sfumature che prima non mi erano chiare. Andando al discorso riguardante la rosa rossa e il mistero che la avvolge, vorrei che mi si aiutasse ad arrivare ad una risposta su questo dubbio: dando per vera l’ipotesi che ci siano dei gruppi occulti di potere ben strutturati che mirano a gestire tutti i poteri a livello globale, non riesco a pensare che non esistano altrettanti gruppi mirati al loro contrasto; parlerei per semplificare del Bene contro il male. Così come il male si è infiltrato ovunque, perché non è lecito pensare che lo abbia fatto anche il bene utilizzando le stesse strategie? Se lo ha fatto, perché allora ancora non emerge il sistema, la rete, il modus operandi, i coinvolgimenti del male?
    Altra domanda non inerente, ma da complottista: i Savoia recentemente hanno chiesto allo Stato 260 milioni di euro; non posso pensare che avessero pensato di ottenerli realmente, né posso pensare ad una errata manovra pubblicitaria, per cui mi chiedo quale fosse stato il messaggio occulto di quella richiesta e a chi fosse indirizzato.
    Saluti
    Dario


    +C.S.P.B.+
    C.S.S.M.L.
    N.D.S.M.D.
    V.R.S.
    N.S.M.V.
    S.M.Q.L.
    I.V.B.

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