di Solange Manfredi
IL GOLPE BORGHESE. La vicenda
E’ la notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970; il Principe Junio Valerio Borghese (1), alla guida di un numero imprecisato di uomini armati, militari e non, provenienti da diverse regioni d’Italia, è pronto ad attuare il colpo di Stato, definito in codice “Operazione Tora Tora” (dal nome in codice dell’attacco giapponese a Pearl Harbor), e finalizzato all’instaurazione di un regime militare.
I congiurati hanno preso posizione nei punti prestabiliti della Capitale (iniziative analoghe sono predisposte in altre città) e sono pronti ad entrare in azione.
Il Tenente dei Paracadutisti Sandro Saccucci (da più fonti indicato come appartenente alla massoneria) avrebbe il compito di arrestare e deportare uomini politici.
Il massone Generale Casero e il massone Colonnello Lo Vecchio dovrebbero occupare il Ministero della Difesa.
Il massone Licio Gelli (2) dovrebbe rapire il Presidente della Repubblica Saragat e consegnarlo al Fronte Nazionale (3).
Il Maggiore Berti ha già posizionato i suoi uomini nei pressi degli studi RAI-TV di via Teulada. Il messaggio che il Principe Junio Valerio Borghese dovrebbe leggere alla Nazione, dopo il “Golpe”, è pronto e recita:
“Italiani, l’auspicata svolta politica, il lungamente atteso colpo di Stato ha avuto luogo.
La formula politica che per un venticinquennio ci ha governato, e ha portato l’Italia sull’orlo dello sfacelo economico e morale, ha cessato di esistere.
Le forze armate, le forze dell’ordine, gli uomini più competenti e rappresentativi della nazione sono con noi. Mentre possiamo assicurarvi che gli avversari più pericolosi, quelli che per intendersi volevano asservire la patria allo straniero sono stati resi inoffensivi.
Nel riconsegnare nelle vostre mani il glorioso tricolore vi invitiamo a gridare il nostro prorompente inno d’amore: Italia, Italia, viva l’Italia”.
Alcuni dei congiurati si sono già introdotti al Ministero degli Interni, quando, poco dopo mezzanotte, arriva il contr’ordine. Il colpo di Stato è rinviato, l’ordine è di rientrare.
Questo è quanto oggi si sa, a più di trent’anni di distanza, su quanto realmente accadde nella notte tra lunedì 7 e martedì 8 dicembre 1970.
Ma nel 1970 venne detta la verità agli italiani? No. Ancora una volta, come già accaduto per il “Piano Solo”, l’opinione pubblica apprese la notizia grazie ad un articolo di giornale apparso il 17 marzo 1971, cioè ben tre mesi dopo, nell’edizione serale del quotidiano romano “Paese Sera” che titola: “Piano eversivo contro la Repubblica. Scoperto complotto di estrema destra”.
Il 18 marzo 1971 il Ministro dell’Interno Franco Restivo, chiamato a riferire in Parlamento sul tentato “Golpe”, mentendo (4) rassicurerà che nulla è successo.
La Procura della Repubblica di Roma, aperta un’indagine per “insurrezione armata contro i poteri dello Stato”, emette alcuni ordini di cattura, tra questi ve n’è uno a carico del Principe Junio Valerio Borghese che, per sottrarsi all’arresto, scappa dall’Italia.
I SERVIZI SEGRETI
Il capo del SID, il massone Vito Miceli, invia alla magistratura l’informativa nr. 1303 sulla quale vi è scritto: “Dai controlli immediatamente disposti non emerge alcuna conferma della notizia riferita. Ogni ricerca informativa in merito, svolta dal servizio, ha portato all’esclusione di collusioni, connivenze e partecipazioni di ambienti e persone militari in attività di servizio”.
Il numero due del SID, il Generale massone Gianadelio Maletti, però, decide di svolgere un’indagine e lo fa all’insaputa del suo diretto superiore, il Generale Vito Miceli. L’indagine viene assegnata al capitano dei Carabinieri, il massone Antonio Labruna.
Tra il 1973 ed il 1974 Labruna, avvicina i presunti congiurati, li induce a parlare e registra, a loro insaputa, i colloqui. E’ il 17 giugno 1974 quando durante un colloquio a Lugano in Svizzera, il costruttore Remo Orlandini (5) coinvolge nel tentato “Golpe” il numero uno del SID, il massone Vito Miceli, sostenendo che questi avrebbe dato la sua adesione.
Il Generale Maletti, visto il coinvolgimento del numero uno dei servizi segreti, non può far altro che riferire direttamente i risultati dell’indagine al responsabile politico del SID, il Ministro della Difesa Giulio Andreotti.
Il Ministro Andreotti convoca, quindi, Miceli il quale tenta di difendersi affermando che il contatto avuto con i cospiratori era volto solo ed unicamente ad acquisire informazioni (6) . La giustificazione è debole, troppo debole. Il giorno successivo il Ministro Andreotti lo rimuove dall’incarico e con lui altre decine di persone tra Generali e Ammiragli.
DOSSIER DEI SERVIZI SEGRETI SUL GOLPE BORGHESE MANOMESSI PER PROTEGGERE PARTE DELLA MASSONERIA
E’ il luglio del 1974 quando nell’ufficio privato del Ministro Andreotti si tiene una riunione che ha ad oggetto il dossier dei servizi segreti sul “Golpe Borghese”. Sono presenti, oltre al ministro Andreotti: il nuovo capo del SID Mario Casardi, il comandante dei Carabinieri, il Generale Enrico Mino (7), il Generale massone Gianadelio Maletti, il Colonnello Sandro Romagnoli (8) ed il capitano massone Antonio Labruna. Nella riunione viene presa la decisione di apportare qualche “taglio” al dossier prima di inviarlo alla magistratura.
Cosa tagliano dal dossier sul Golpe Borghese? Anche in questo per saperlo si dovrà attendere 20 anni, ovvero sino a quando il giudice Guido Salvini, titolare di un’inchiesta sulle stragi degli anni ’60 – ’70 convoca, come persona informata sui fatti, il capitano massone Labruna. Questi, infatti, consegna al giudice Salvini copia integrale (ovvero prive dei tagli apportati nel lontano 1974) delle registrazioni sul “Golpe Borghese”. Si scopre così che quei tagli erano stati operati perché non divenisse pubblico il coinvolgimento nel tentato colpo di Stato di Alti Ufficiali, di Licio Gelli e di parte della massoneria.
Con che criterio furono apportati i tagli nel 1974? La domanda è stata posta direttamente al senatore Andreotti il quale ha risposto (9): “…Perché c’erano alcune cose che non erano essenziali agli effetti di responsabilità a carattere penale ma la cui pubblicità avrebbe potuto essere nociva sotto altri aspetti di conoscenze, di rapporti con altri servizi… e questo mi ricordo. Ci fu una necessità di questo genere che poi si prestò a dire: “avete nascosto” come se si fosse … vede immettere in un circuito dei nomi di persone che fino a prova contraria, ad esempio Torrisi, quindi questa era la ragione per cui era giusto esporre, non per le singole persone, ma perché se uno voleva fare le scarpe a tutte le persone che lo precedevano in carriera faceva un rapportino di questo genere e lo consegna al magistrato ed allora poi hai la strada libera…”.
Ma il valutare se vi siano responsabilità penali o se quanto presente nel “rapportino” (che tra l’altro era un rapporto dei servizi segreti su un tentato colpo di Stato) sia veritiero o no è compito della magistratura, non certo di un Ministro.
Inoltre, il senatore Andreotti, quando nell’intervista sottolinea che: “… perché se uno voleva fare le scarpe a tutte le persone che lo precedevano in carriera faceva un rapportino di questo genere e lo consegna al magistrato ed allora poi hai la strada libera…”; si riferisce a qualcuno in particolare o è un’annotazione di carattere generico? Non si sa. Certo è che il Generale Maletti, numero due del SID, svolta l’indagine sul Golpe Borghese, non solo non viene nominato direttore del SID (l’incarico viene assegnato al Generale Mario Casardi), ma viene addirittura rimosso dalla Direzione del Reparto D e trasferito improvvisamente al comando della Divisione Granatieri di Sardegna. Inoltre il Generale Maletti, scappato in Sudafrica più di 20 anni fa, è stato l’ufficiale che più di ogni altro ha subito processi e condanne. Un caso? Era veramente il più corrotto o semplicemente, vista la sua inchiesta sul Golpe Borghese, inchiesta che coinvolgeva fratelli di loggia, non solo non è stato protetto, ma addirittura punito?
Il Principe Borghese, latitante dal 1971, vista la situazione, decide di rientrare in Italia. Il suo rientro fa paura a molti, sa molte cose e non è uomo malleabile ma… non farà in tempo. Nell’agosto del 1974 muore a Cadice, in Spagna, in circostanze mai completamente chiarite.
LE INCHIESTE GIUDIZIARIE
In quegli anni si aprono anche altre inchieste giudiziarie su organizzazioni eversive paramilitari. Una a Padova, dove il giudice Tamburino è titolare dell’inchiesta sull’organizzazione denominata “Rosa dei Venti” (10).
Sempre il giudice istruttore Tamburino raccoglie anche alcuni riferimenti testimoniali sul “SID Parallelo”. Ma, prima che possa terminare le indagini, le inchieste vengono trasferite a Roma per connessione con l’inchiesta principale sul “Golpe Borghese”.
Si giunge al processo.
Pubblico ministero è il dott. Claudio Vitalone (che rincontreremo nell’omicidio Pecorelli). A capo della Procura capitolina troviamo il massone Carmelo Spagnolo (che abbiamo incontrato nella vicenda Sindona, quale autore di uno dei famigerati e vergognosi affidavit, vedi articolo su questo blog del 09 febbraio 2008).
Nel procedimento giudiziario risultano coinvolti numerosi massoni tra cui: il generale Vito Miceli, capo del Servizio segreto; Giuseppe Lo Vecchio, colonnello dell’Aeronautica; Giuseppe Casero, ufficiale dell’Aeronautica; Giovanni Torrisi, ufficiale di Marina; Giovanbattista Palombo, Franco Picchiotti e Antonio Calabrese, ufficiali dei Carabinieri; Giuseppe Santovito.
Direttamente coinvolti nel colpo di Stato risulteranno i massoni: Duilio Fanali; il costruttore romano Remo Orlandini; il tenente dei paracadutisti Sandro Saccucci (da più fonti indicato come appartenente alla massoneria); l’ufficiale medico della polizia Salvatore Drago (accusato di aver disegnato la pianta del Ministero dell’Interno); Gavino Matta; Tommaso Rook Adami e Giacomo Micalizio (11).
I tre gradi di giudizio sul tentato “Golpe Borghese” si chiudono con la Cassazione che, trasformato il tentato colpo di Stato in una scampagnata di pensionati nostalgici, assolve tutti gli imputati. (Ci vorranno 20 anni e una Commissione di Inchiesta Parlamentare (12) perché vengano pesantemente censurate – per usare un eufemismo – le motivazioni con cui la Corte assolse gli imputati).
LA CIA
E gli americani? Dati gli accordi segreti che legavano i nostri servizi alla CIA, pensare ad un golpe senza il loro consenso non pare credibile. Ed infatti non lo è. A confermare come i servizi segreti americani fossero a conoscenza del progetto del “Golpe” vi sono due fonti.
La prima è la testimonianza del congiurato Adriano Monti che, in una intervista esclusiva rilasciata alla trasmissione La Storia Siamo Noi di Gianni Minoli sul “Golpe Borghese”, conferma di essersi recato a Madrid a parlare con l’ex ufficiale nazista Otto Skorzeny, fiduciario dell’Organizzazione Gehlen, una organizzazione di intelligence tedesca, poi cooptata dagli americani ed inserita come una delle forze di intelligence fiancheggiatrici della CIA: “Io andai a parlare con Skorzeny che stava a Madrid per sapere se lui poteva dare al Principe Borghese la conferma che da parte di certi ambienti dell’intelligence americana si guardava con un certo rispetto ad una iniziativa del genere (Golpe Borghese n.d.a.). Dopo un ponderato pomeriggio di attesa, la risposta fu sì a condizione che ci fosse un personaggio, che loro indicarono con nome, della politica italiana che doveva dare la garanzia. Avrebbe dovuto essere praticamente il presidente in pectore che avrebbe presieduto questa specie di governo paramilitare o militare. Insomma quello di Giulio Andreotti come personaggio che avrebbe potuto garantire un passaggio indolore da una situazione ad un’altra. A me come intermediario il nome fu fatto, se lui fosse d’accordo questo non lo so”.
Andreotti smentisce di essere stato a conoscenza di alcunché.
La seconda fonte è del dicembre del 2004, quando alcuni documenti americani vengono desecretati. La Repubblica acquisisce così 5 informative che tra l’agosto e il settembre 1970 l’ambasciata americana a Roma ha spedito a Washington ed in cui si parla del “Golpe Borghese”.
Uomo di collegamento tra i congiurati e l’ambasciata americana è Hugh Fenwick, dirigente della Selenia (industria elettronica delle telecomunicazioni e delle apparecchiature militari) che il giudice Salvini indica come uno dei fornitori di denaro ai congiurati.
Hugh Fenwick, rappresentante in Italia del Partito Repubblicano, è uomo molto vicino a Nixon e Kissinger.
Ma l’apporto di Fenwinch non manca neanche nella notte tra il 7 e l’8 dicembre del 1970. Infatti, tra le carte di Carmine Pecorelli verrà trovato un appunto, classificato “Segreto” e proveniente dal SID, relativo ai collegamenti internazionali dei congiurati: “Fronte Nazionale per l’attuazione del golpe aveva stabilito da tempo collegamenti con gli USA nella persona del presidente Nixon e con membri di unità NATO di stanza a Malta”; fungeva da ufficiale di collegamento l’ingegner Fenwick, già dipendente della società Selenia. Prima dell’attuazione del golpe partì da Roma una telefonata che doveva giungere al presidente degli USA, Nixon, passando attraverso Napoli e Malta. Nell’isola di Malta, la Flotta NATO aveva approntato 4 navi che, a richiesta, avrebbero dovuto salpare per compiere una missione di avvicinamento e di eventuale appoggio all’azione dei golpisti. Il Fenwick, a seguito del fallito golpe, è stato allontanato da Roma (13).
Dunque, anche nel “Golpe Borghese”, come già avvenuto per il “Piano Solo”, troviamo coinvolti Istituzioni, Alti Ufficiali delle Forze Armate, CIA, Servizi Segreti e Imprenditori. Tutti collegati da un unico comun denominatore: sono massoni.
MAFIA E ’NDRANGHETA UNITE NEL VINCOLO MASSONICO
Ma ancora non basta, perché coinvolte nel “Golpe Borghese” furono anche mafia e ’ndrangheta. Ovviamente, anche qui, il comun denominatore è la massoneria.
La conferma arriva da alcuni congiurati, nonché dalle ammissioni, in sede giudiziaria, di alcuni boss mafiosi tra cui Buscetta: “Alcuni settori di partiti governativi e di altre istituzioni erano pronti a fornire il loro appoggio [al golpe]. Quale contropartita, si prometteva un’amnistia a favore dei mafiosi e altri benefici processuali. Appresi che i contatti con Cosa Nostra erano stati resi possibili dal fratello, massone, di Morana Carlo, uomo d’onore, quest’ultimo, della famiglia di Corso dei Mille”.
Ma ne parleranno anche il boss Luciano Liggio nel 1986 e Antonio Calderone nel 1987.
Il compito affidato ai mafiosi era preciso:
Nella notte dell’Immacolata, alcuni mafiosi siciliani sono a Roma, alloggiati presso il Residence Cavalieri Hilton (dove era norma non essere registrati), per prendere parte alla “Operazione Tora Tora”: hanno il compito di uccidere il capo della Polizia Angelo Vicari, del quale conoscono le abitudini. La loro attiva partecipazione al golpe segue un’intesa tra il massone Giacomo Micalizio, Cosa Nostra, e Salvatore Drago (medico in servizio presso il Ministero dell’Interno, che qualche giorno prima ha consentito l’accesso al Viminale di un gruppo di congiurati di Avanguardia Nazionale in perlustrazione) (14).
Del coinvolgimento di elementi della ’ndrangheta calabrese parlerà, invece, oltre a Vincenzo Vinciguerra, anche Giacomo Lauro, affermando che l’incontro tra Junio Valerio Borghese e il gruppo capeggiato dai De Stefano fu promosso dall’avvocato Paolo Romero, che, secondo i pentiti Giacomo Lauro e Filippo Barreca, sarebbe affiliato alla Massoneria e legato ai servizi segreti, alla ’ndrangheta, e alla destra eversiva.
RIASSUMENDO
Quindi, anche qui, riassumendo troviamo che:
– CIA e servizi segreti italiani sono coinvolti nel tentativo di un colpo di Stato per sovvertire l’ordine democratico e instaurare un regime militare;
– i protagonisti principali sono massoni che si avvalgono, in questo caso, dell’aiuto di “fratelli” appartenenti alla mafia e alla ’ndrangheta;
– le più alte cariche politiche ed istituzionali, pur a conoscenza dei gravissimi fatti, non solo tacciono ma addirittura mentono;
– documenti importanti e rilevanti penalmente vengono omessi e nascosti alla magistratura;
– i processi celebrati a carico degli imputati si risolvono tutti con “inspiegabili” assoluzioni.
Ma che fine hanno fatto i protagonisti di quella vicenda?
– Vito Miceli, il direttore del SID che, secondo le testimonianze, avrebbe dato la sua adesione al Golpe, rimosso dall’incarico da Andreotti, diverrà deputato alla Camera per il MSI;
– Sandro Saccucci, colui che avrebbe dovuto arrestare e deportare gli uomini politici, diverrà parlamentare dell’MSI;
– tutti gli Alti Ufficiali faranno carriera;
– Andreotti, che ometterà di inviare alla magistratura il rapporto completo dei servizi segreti nascondendo i nomi delle più alte cariche militari, nonché quello del massone Licio Gelli, è ora senatore a vita;
– il Generale Maletti, che aveva svolto l’inchiesta, poi censurata, sul Golpe Borghese, è da più di 20 anni latitante in Sudafrica ed è colui che ha subito, più di chiunque altro, processi e condanne.
[1] Ex comandante della X Mas nella Repubblica Sociale Italiana e leader dell’organizzazione neofascista Fronte Nazionale. Da alcuni documenti declassificati della CIA si apprende che il “comandante” della Decima Mas da tempo era protetto dagli americani, protezione che ricambiò mettendo a disposizione alcuni suoi uomini per “operazioni coperte”. La prima “azione”, unitamente a mafiosi e ai banditi di Salvatore Giuliano, fu a Portella della Ginestra il Primo maggio del 1947, dove una pattuglia di ex-fascisti legati al “Principe Nero” sparò su una folla di contadini, uccidendo 11 persone.
[2] Condannato con sentenza definitiva per i seguenti reati: procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato; calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola; tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna; bancarotta fraudolenta (Banco Ambrosiano).
[3] Secondo quanto riferito da Maurizio Degli Innocenti (già combattente della X Mas e figura di primo piano nel “Golpe Borghese”) al colonnello Romagnoli e al Capitano Labruna.
[4] Alla Camera, il Ministro dell’Interno Restivo fa dichiarazioni che in sede processuale si riveleranno menzognere.
[5] Secondo un rapporto del capo dell’Antiterrorismo, Emilio Santillo, datato 9 ottobre 1976, Orlandini è un massone affiliato alla Loggia P2.
[6] Analoga spiegazione viene data dal Generale Mario Mori, capo del SISDE, nel 2003. Imputato per il reato di favoreggiamento a Cosa Nostra, e individuato come la persona che aveva cercato di scendere a patti con l’organizzazione mafiosa trattando con Vito Ciancimino, testimonierà che tale azione, individualmente presa, e che la corte giudicherà in sentenza “spregiudicata”, era mossa dall’intento di acquisire informazioni. Verrà assolto.
[7] Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, da più parti indicato come vicino alla loggia P2, muore in circostanze oscure. Il 31 ottobre del 1977, il generale Mino decollò su un elicottero pilotato dal colonnello Francesco Silimarco. Sono le 14,55. A bordo, oltre a Mino, ci sono il tenente Francesco Cerasoli, il tenente colonello Luigi Vilardo, il colonnello Francesco Friscia e il brigadiere Costantino Di Fede. Dieci minuti dopo, si interrompono i contatti radio. Alcuni contadini sulla Sila avrebbero udito un boato. Le ricerche vengono svolte nella zona tra Soriano e Acquaro, dove verranno trovati i resti di Mino e di tutti gli occupanti dell’elicottero esploso in volo. Un giallo insoluto. http://www.avvenimentitaliani.it/enricomino.html
[8] Imputato con il generale Maletti nel processo per la strage alla questura di Milano con l’accusa di aver inquinato e depistato le indagini.
[9] La Storia Siamo Noi, di Gianni Minoli – Il Golpe Borghese.
[10] Anche in questo caso tra i protagonisti principali compaiono numerosi massoni. Secondo alcune informative redatte dal capo dell’Antiterrorismo, Emilio Santillo, alcuni di loro risultano “iscritti al “Raggruppamento Gelli“: il generale Ricci, Alberto Ambesi e Francesco Donini”.
[11] Sergio Flamigni, Trame Atlantiche, Kaos edizioni, 2005, pag. 45.
[12] Commissione Parlamentare (legge istitutiva 17 maggio 1988, n. 172), Relazione Pellegrino.
[13] S. Flamigni, op. cit., pag. 52.
[14] S. Flamigni, op. cit., pag. 47.
Anonimo
25 Febbraio 2008 @ 22:35
professore mi scusi una domanda offtopic.
a lei risulta che questo sia un segnale massonico?
http://www.olegvolk.net/gallery/d/3294-2/victory.jpg
scusi per questa domanda forse stupida in un post così serio.
JL
Anonimo
26 Febbraio 2008 @ 0:01
Da una recente intervista al generale Amos Piazzi
http://it.wikipedia.org/wiki/Amos_Spiazzi
“LE STRAGI FURONO VOLUTE E ORGANIZZATE DA SERVIZI SEGRETI STRANIERI – ERAVAMO VITTIME DI UN GIOCO PIÙ SPORCO E PIÙ GRANDE, VOLUTO DA INTERESSI INTERNAZIONALI E DA DIRETTIVE NAZIONALI”…
Prendete il tentato putsch del dicembre 1970, quello guidato dal principe nero Junio Valerio Borghese. Spiazzi dichiara – smentendo Licio Gelli – di essere stato lui a fare la telefonata che fermò i congiurati e li spinse alla ritirata. Quella notte all’ufficiale dell’esercito era stato ordinato di eseguire ‘l’esigenza Triangolo’: un piano che prevedeva di usare reparti scelti per aiutare polizia e carabinieri a reprimere disordini. “Capii che a Borghese era stata tesa una trappola e che, anche in nome dell’amicizia e dell’ammirazione che mi legavano a lui, dovevo avvertirlo”.
http://fabiopiselli.blogspot.com/2008/02/fabio-piselli-e-la-massoneria.html
Solange Manfredi
26 Febbraio 2008 @ 8:39
Caro Anonimo,
vorrei richiamare l’attenzione su quel principio di responsabilità che troppo spesso viene omesso. Ognuno è responsabile delle proprie azioni ed omissioni. L’accettare passivamente le parole di un generale dell’esercito che ha giurato fedeltà alla Costituzione ed alla Repubblica (la cui sovranità, ricordiamo, appartiene al popolo e non certo al capo di governo del momento) come giustificazione per far passare stragi e tentati colpi di stato come voluti ed organizzati da servizi segreti stranieri mi pare eccessivo. Noi siamo uno Stato ed abbiamo strutture (militari e non) deputate e difendere la repubblica ed il suo popolo. Non c’è strage strage, tentato colpo di stato o d altro che nel nostro paese non abbia avuto come principali – se non unici – protagonisti nostri connazionali. Il militare ha il diritto – dovere di non eseguire ordini palesemente illegali. Accettare che un militare sia stato “vittima” nel partecipare ad un colpo di stato mi pare un pò troppo. L’unico modo per poterla accettare sarebbe pensare che quegli ufficiali erano incapaci di valutare le loro azioni, conseguenza che nell’ambito civile può portare all’interdizione.
Un saluto
Anonimo
26 Febbraio 2008 @ 15:40
credo non ci si possa lamentare troppo, a ogni modo.
siamo sotto un impero (decadente, probabilemnte)
quindi il nostro esercito, i nostri politici, fanno ed hanno fatto quel che hanno fatto nell’interesse dell’impero.
siamo stati (grazie a dio, forse, sennó cose analoghe sarebbero avvenute nella maniera sovietica) conquistati nel 1944-45, oggi paghiamo le conseguenze della nostra annessione, segreta, nota a poche leve, ma non per questo meno reale ed determinante.
credo si stia solo lentamente scoprendo il tappeto del “come funziona il potere”, e non credo che altrove, o in altri tempi, abbia mai funzionato diversamente
é triste, lo so, pensarla cosí, ma non vedo altri punti di vista “coerenti” coi dati che abbiamo…
anonimo in cerca della veritá
(che spera ottimisticamente di aver torto)
Kim
26 Febbraio 2008 @ 19:04
Questo segno:
http://www.olegvolk.net/gallery/d/3294-2/victory.jpg
Viene utilizzato nei paesi anglosassoni per chiedere di andare al bagno.
Chiedo scusa ma non mi sono saputo trattenere.
Passando a cose serie vorrei far notare che se il tentativo di golpe è venuto fuori si deve a due massoni: Labruna e Maletti.
Come si spiega?
Labruna che fine ha fatto?
Solange Manfredi
26 Febbraio 2008 @ 20:02
Caro Kim,
i fatti sono questi:
i massoni La Bruna e Maletti hanno svolto un’inchiesta, ma questa è stata pesantemente censurata. Loro, ben sapendolo se ne sono stati zitti zitti. Infatti le registrazioni, fatte tra il 1972-ed il 1973, sono state consegnate, nella versione integrale, da La Bruna al giudice Salvini solo a metà degli anni ‘9o, ovvero più di 20 anni dopo. L’uso poi fatto delle parti tagliate (se ricattatorio o no) e da chi verso chi non è dato sapere.
La Bruna è morto il 27 gennaio 2000per infarto all’età di 73 anni.
Anonimo
26 Febbraio 2008 @ 21:11
una domanda ai massoni che leggono e scrivono su questo blog…
ho letto che vi sono diverse loggie ufficiali in italia e che quindi non vi è una unica “massoneria” italiana ma se ho ben capito almeno 2 o 3 diverse con riti e organizzazioni diverse.. volevo sapere se è grande questa differenza oppure se siete cmq tutti fratelli della stessa associazione…
Anonimo
26 Febbraio 2008 @ 22:01
siamo tutti uniti per il controllo globale…muahahahahahahahahaha
maddecheeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Anonimo
27 Febbraio 2008 @ 0:10
kim quel segno io l’ho visto in mano a molti noti massoni. essendo meno esperto in materia rispetto a chi scrive sul blog ho posto una domanda. scusa se non si parla sempre di morti assassinati e megacomplotti.
magari cerca di avere un tono più edicato la prossima volta
JL
Anonimo
27 Febbraio 2008 @ 16:28
http://www.storiain.net/arret/num104/artic3.asp
Abate Vella
28 Febbraio 2008 @ 8:59
L’Italia è sempre stato un paese a sovranità limitata. Lo spartiacque della seconda guerra mondiale ci ha solo portato dall’abbraccio inglese a quello americano.
L’unico tentativo di arrivare ad una vera sovranità nazionale lo ha fatto Mussolini, e diciamo che non fu dei più felici ;).
Per questo motivo non di troverà strage, attentato, depistaggio e quant’altro per il quale non vi sia un qualche coinvolgimento anche minimo di servizi segreti stranieri.
Anonimo
28 Febbraio 2008 @ 15:00
quindi che facciamo?
studiamo, leggiamo, ci informiamo, ok.
queste cose avvengono per ragion di stato, uno stato a sovranitá limitata (quanto hai ragione, abate vella) quindi…che si fa? una guerra di liberazione? e da che? e se appoggiati, da chi?
senza appoggi non si riesce in nulla (come il sussidiario racconta le 3 guerre d’indipendenza del sussiadiario é “sufficienti” a capirlo, purtroppo)
ma con appoggi, ci si asserve, occultamente o meno…
ergo?
la soluzione é la pratica meditativa di paolo?
me ne convinco sempre di piú.
anonimo in cerca della veritá
(che spera ottimisticamente di aver torto)
Paolo Franceschetti
28 Febbraio 2008 @ 17:16
🙂
Perdonami anomimo cercatore di verità… Ma io non credo che la soluzione sia la pratica meditativa… 🙂
La soluzione non sta nella rivoluzione, o in una guerra di liberazione…
E’ un problema che mi sono posto mille volte…
La soluzione sta in noi stessi.
prendere atto del sistema, non cedere, a nessun costo. Ma neanche scoraggiarsi.
Occorre pensare che due secoli fa esisteva ancora la monarchia.
E che la percentuale di gente che viveva in condizioni accettabili si aggirava forse attorno al 10 per cento.
Oggi la condizione delle persone che vivono esistenze accettabili non la so quantificare, ma è sicuramente oltre la metà.
Occorre poi riflettere che è grazie alla massoneria che si è potuta rovesciare la monarchia.
Si tratta di far capire alla maggioranza dei cittadini che la massoneria non conviene a nessuno, neanche ai massoni. Tranne ovviamente a quei pochi, pochissimi, che stanno veramente al potere.
Per esempio, leggi l’appello della massoneria siciliana ai fratelli massoni americani.
E’ un appello disperato.
E anche abbastanza chiaro.
Segno che anche loro capiscano che qualcosa non va nel sistema.
La soluzione è non cedere. Accettare quello che abbiamo oggi, insegnare ai nostri figli a comportarsi in modo retto, e contribuire nel nostro piccolo ad un mondo migliore.
Sotto ti posto l’appello dei massoni siciloiani, che mi ha segnalato abate vella.
Paolo Franceschetti
28 Febbraio 2008 @ 17:18
Carissimi e Potentissimi nostri pari,
Oggi con questo documento interrompiamo con forza il nostro silenzio,
auto impostoci a suo tempo, il quale era stato adottato per consentire ai Potentissimi Fratelli del RSAA del Supremo Consiglio madre di poter intervenire e guidare con il loro prestigio e la loro competenza il progetto di riordino mondiale a cui anche noi avevamo umilmente partecipato.
E’ evidente che il Nostro rompere il silenzio, di conseguenza, pone fine alla chiassosa quiete proprio dei Potentissimi Fratelli di oltre Oceano. Fratelli a cui abbiamo voluto suonare per primi le trombe ed i campanelli del comune pericolo, ma i quali non hanno dato segni né di assenso, né di diniego, né di odio, né di fratellanza: hanno semplicemente elargito il vuoto pur avendo ottenuto da Noi varie assicurazioni e prove su ciò che ci sta prepotentemente attendendo e sulla Nostra fedeltà.
Li abbiamo chiamati in causa perché siamo di fronte ad un annunciato e rischiosoo comune pericolo, e ci siamo rivolti proprio a loro perché fortemente preoccupati della loro perdita di leadership: desideravamo che Loro continuassero ad essere, anche da lontano, la Nostra vera e riconosciuta Autorità, ma, a tutt’oggi, non riusciamo a capire, E nemmeno a percepire, dove essi siano.
Purtroppo il tempo a Nostra disposizione, per arginare questi grandi ostacoli, non c’è più, non ci concede più spazi vuoti, e dobbiamo ricordare ai nostri Fratelli che hanno letto i nostri documenti che sono passati ben cinque anni dai Nostri primi e dettagliati allarmi.
E’ da un lungo lustro che abbiamo messo in guardia i vertici internazionali del RSAA, sono anni che descriviamo la negatività della occulta e deleteria divisione occidentale tra atlantici e britannici, ma adesso l’avvicinarsi repentino del conflitto internazionale ci impone la individuazione immediata di una rapida via d’uscita da questo caos, nella quale, stando così le cose, saremmo obbligati ad immetterci da soli.
Gli strumenti a Nostra disposizione ci permettono di poterlo fare: certo non saremo efficaci come se avessimo potuto operare insieme ai Nostri Fratelli americani, ma il dovere massonico ci impone di farlo anche da soli, per garantire il futuro delle nostre terre, dei nostri popoli, dei nostri Fratelli, dei nostri figli.
Se la Massoneria fosse veramente da tutti ritenuta universale non ci sarebbero più in questa epoca di globalizzazione delle strutture nazionali, e per giunta nazionaliste, che tentano di impadronirsi di fette sempre più ampie di potere mondiale, non rendendosi conto, invece, che ogni tentativo sarà sempre un naufragio.
Siamo all’assurdo: qualche nobile massone ritiene di avere tanti di quei privilegi da potersi salvare, ovviamente da solo, dall’ondata sterminatrice e barbara dei valvassori del potere sinico, ma si sbaglia di grosso, perché i primi a cadere saranno proprio i nostri Fratelli più abbienti e poi, dietro, tutti noi.
Questi sono i motivi, secondo Noi più che sufficienti, per poter interrompere, con questo documento, l’immobilismo attendista e così poter procedere, con metodi pitagorici, alla costruzione dell’opera che ci siamo dati, rammaricati di essere da soli, senza i Nostri Fratelli più abbienti, i quali non hanno voluto mettere a repentaglio i propri privilegi, scioccamente inconsapevoli che comunque presto li perderanno ugualmente.
La paura di alcune società petrolifere di ridurre limitatamente i loro profitti provenienti dall’oro nero, in attesa dei nuovi introiti creati dalle loro nuove società produttrici di energie alternative, impone loro di tenere ferma, in modo da non perdere le ultime manciate di petrodollari, l’importantissima nascita del nuovo sistema energetico mondiale che sappiamo già esistere, ma che viene da queste impossibilitato a decollare.
Attenzione, però, che il prezzo di questi ultimi ed ingordi utili potrebbe risultare molto, ma molto alto, perché questa volta non siamo di fronte alla solita crisi economica stagionale, ma, invece, abbiamo davanti una vera guerra di proporzioni enormi di cui, ad un certo punto, nessuno controllerà più niente.
Infatti qualcuno ritiene di accarezzare l’improvvida idea di superare questa impasse mondiale approfittando della creazione di un grande conflitto internazionale tra occidente e medio oriente e si accorgerà troppo tardi che questo scontro si tramuterà presto in una battaglia tra sì l’Occidente, ma con l’intero Oriente.
Il potere orientale di stampo sinico è ben più forte di quanto nessuno in questo momento possa immaginare, perché alle consuete armi questo potere aggiungerà la gran voglia di rivalsa ideologico consumistica ed ideologico comunista.
Questo potere per ottenere tutto ciò farà ogni cosa possibile per eliminare il libero pensiero, ed i primi ad essere perduti, e poi cancellati ad uno ad uno, saranno i Fratelli Massoni, seguiti a ruota dalle Chiese religiose occidentali.
Ci sarà uno scontro forte persino tra le organizzazioni malavitose orientali ed occidentali, e queste ultime soccomberanno per l’inaspettata alleanza russo sinica.
Noi crediamo che sia arrivato il momento di togliere i veli anche nei confronti della vera motivazione che ha spinto gli americani ad accettare la proposta inglese di fare la guerra all’Iraq. Una guerra che è stata condotta non per attingere indisturbati dai pozzi iracheni, ma per arginare l’espansione cinese nel mondo petroarabo e petroafricano a salvaguardia delle ultime riserve dei giacimenti in questione, in modo da toglierli dalla pericolosa influenza sinica. Il conflitto iracheno è proprio da questo punto di vista che è stato un enorme fallimento, in quanto mai come ora l’espansione cinese è così forte in quelle aree.
La Cina è riuscita con la sua diplomazia e le ingenti somme di denaro corruttore, sommate alla capacità di aver fatto esporre il dollaro in modo esponenziale nei propri territori, ad indebolire la moneta americana in modo molto forte, e a far sì che i Paesi petroliferi, per garantire gli stessi guadagni sulle vendite del loro prodotto, sentissero il bisogno di uscire dalla tutela della valuta statunitense come moneta di riferimento. Infatti siamo paradossalmente giunti al punto che il reminbi cinese sia visto come una delle due o tre future monete di riferimento di eventuali panieri atti a garantire le vendite petrolifere, prima nell’area araba e poi nel resto nel mondo, scalzando così prepotentemente il debole dollaro.
Questo stato di cose sarà solo l’inizio di una vera e propria rivoluzione mondiale del potere.
Il giogo del “go” che i sinici stanno applicando con i deboli russi, ricattati dall’unica voce di bilancio attiva che possiedono, quella del greggio, fa sì che possano assumere una forza militare geostrategica incredibile, senza considerare il cinico utilizzo della potente arma di veto da loro posseduta nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Se pensiamo che gli Stati Uniti d’America hanno fatto una guerra a favore del Kuwait ed oggi è proprio questo il primo Paese petrolifero al mondo che sta sperimentando di ancorare il prezzo dell’oro nero ad un paniere di valute, gli americani dovrebbero cominciare a rendersi conto che tale situazione denuderà di fatto molto presto la precarietà e il vertiginoso declino del dollaro.
La nostra analisi purtroppo ha l’obbligo di continuare, più ferma che mai, descrivendovi come il grande potere economico sinico, all’inizio del mese di novembre ultimo scorso, ha effettuato la più brillante operazione di capitalizzazione a favore della sua principale azienda petrolifera ponendola, dai listini di Shanghai, in poche ore, al primo posto nel mondo dopo oltre un secolo di dominio americano. Quasi contemporaneamente la Banca Centrale Cinese ha rilasciato un commento di previsione sul dollaro in cui si dichiarava che la moneta statunitense perderà il suo primato mondiale. Se la Cina, con ben 1400 miliardi di dollari di riserve, decidesse di abbandonare la valuta americana, per gli Stati Uniti sarebbe una vera e seconda Pearl Harbor senza spargimento di vite umane. Molti ritengono che ciò non sarà mai possibile, ma attenzione: sarebbe fare lo stesso errore che fu consumato a quell’epoca nei confronti dei Giapponesi. Non dimentichiamoci che quando i bombardieri giapponesi arrivarono a Pearl Harbor gli equipaggi delle navi americane dormivano.
La linea di congiunzione dei cosiddetti Paesi del male, redatta dall’Amministrazione Bush, ha sì un regista, ma forse non è il finto Bin Laden, quanto il vero potere sinico. La Cina sta intrattenendo forti rapporti, da vera leadership mondiale, con Chavez, con il Sudan, con Teheran, con l’intero Golfo Persico, con il Perù, persino con lo stato di Alberta in Canada. Nel giro di sei anni il fabbisogno petrolifero della Cina supererà di gran lunga quello statunitense, e se la Casa Bianca in questi ultimi anni, pur essendo una vera potenza democratica, è impazzita a causa della gestione delle risorse del petrolio, cosa potrà mai accadere ad un Paese con regime dittatoriale come la Cina quando domanda ed offerta dell’oro nero non si incontreranno più? E se il gioco del go sinico invece di fermarsi alla sola Russia proseguisse con Teheran e la Malesia insieme, cosa potrebbe accadere, visto che la Malesia è diventata il Paese leader nella proposta di una nuova moneta internazionale, il dinaro d’oro?
Questa moneta, secondo il governo malese, dovrebbe divenire la valuta della zona commerciale islamica, ancorata all’oro giallo, metallo di cui i Paesi arabi detengono forti riserve auree. L’instabilità di oggi ricorda, all’inverso, quella di trent’anni fa, quando l’ultima parità aurea, quella del dollaro, fu abbandonata. Da allora, in un modo o nell’altro, tutti cercano di riconquistarla. Paradossalmente, potrebbe essere la finanza islamica a farcela ritrovare. Se ora ricordiamo il grande impegno profuso negli ultimi mesi da parte della Banca Centrale di Cina per acquisire nel mercato mondiale grandi quantitativi di lingotti d’oro, ci dovremmo subito rendere conto che ormai il gioco del go potrebbe interessare anche la Malesia.
Senza sottovalutare l’Iran che nel mese di novembre ultimo scorso ha ottenuto la sua grande vittoria sugli esperimenti riguardanti il trattamento dell’uranio atto alla costruzione di bombe atomiche e, forse, di centrali nucleari: l’Iran, infatti, ha superato la famigerata soglia delle tremila centrifughe, così da poter produrre uranio in quantità sufficiente a costruire, probabilmente entro un anno, la sua prima bomba atomica.
Ma allora i Nostri Fratelli americani, perché, per Noi, pur sbagliando, rimangono, i Nostri Fratelli, si sono accorti di quello che sta accadendo dentro le segrete stanze dello Shanghai Cooperation Organisation? Oppure ancora credono che sia solo il salotto di una nuova potente lobby atta solo a chiudere accordi commerciali? Nessuno si sta accorgendo che la preparazione dei conflitti regionali di teatro, in ambito marittimo, saranno una vera trappola per gli americani?
Carissimi e Potentissimi Fratelli, di fronte ad una situazione così complessa come ne possiamo uscire? Solo con la costruzione di una nuova Massoneria, che si ponga immediatamente il problema di una nuova leadership mondiale e di un nuovo e vero concetto di universalità. Abbiamo il dovere di creare immediatamente una volontaria rete di Fratelli Massoni di buona volontà che sia presente in tutto il mondo occiorientale, perché in breve tempo e con rapidità si possano censire le forze disponibili per predisporre una pitagorica reazione. Presto non conterà più l’appartenere ad una Gran Loggia o ad uno Oriente massonico, perché ciò che piccolo, nazionale, con territorio circoscritto, non potrà più avere la forza di gestire un qualsiasi movimento economico o sociale di livello internazionale. Solo le reti di uomini efficaci ed efficienti potranno soddisfare e/o arginare i pericoli di un mondo senza confini, senza regole, con i colossi del monopolio antilibertari. Ciò è dimostrato dalla logica di difesa ed attacco dello Shanghai Cooperation ed Organisation, rete costruita per arginare gli Usa “superpoliziotto” senza confini e a volte senza regole.
Noi massoni abbiamo una grande forza ad altri sconosciuta: la libera azione, il libero pensiero, la libera evoluzione della coscienza, la libertà dell’incontro con il Grande Architetto dell’Universo e abbiamo il dovere verso l’intera Umanità di garantire e non disperdere questa meravigliosa forza. Dobbiamo dare la possibilità ad ogni Uomo di vivere la sua piena dignità, senza coercizioni di sorta, e se nessuno vorrà intervenire in tal senso inizieremo da soli, convinti che molti Massoni, liberi veramente, si congiungeranno presto con Noi.
Dovremo costruire un programma operativo di difesa ed un progetto a struttura reticolare con modelli di autorità a network aperti alla sorgente, per poter permettere a chiunque di poter intervenire, creare, progettare, edificare con le proprie idee e decisioni, in modo tale da non disperdere nulla delle grandi qualità di progresso dell’Uomo.
Il Nostro Supremo Consiglio, data la gravità e l’approssimarsi di un enorme conflitto internazionale non più controllabile, è da oggi disponibile ad interfacciarsi con tutte quelle realtà massoniche, Gran Logge, Grandi Orienti e/o Riti, che, sensibili al grande pericolo da Noi descritto, vogliano con Noi coalizzarsi, aggiungendo senza nulla perdere del loro, per arginare concretamente l’espandersi delle conquiste siniche, cominciando anche dall’utilizzo del nostro sito web, che da oggi renderemo interfacciabile interattivamente, con chiunque lo richieda e da qualunque nazione provenga, per poi nel tempo definirne uno comune a tutti.
Tale appello vale anche per quei Massoni che desiderino aderirvi anche a livello personale, senza nulla lasciare della propria esperienza, purché si rendano conto che ognuno deve apportare oggettive risorse di influenza da qualsiasi parte del pianeta egli provenga, per poter tutti insieme far fronte alla comune causa.
Non possiamo più stare a guardare: il nostro appello è rivolto a tutto il mondo libero massonico-occiorientale, con particolare riguardo all’Europa, ai latino americani, agli africani, ai nord americani, ai giapponesi, ai medio orientali.
I quark della fisica ci hanno insegnato che massa ed energia vibrano in uno spazio a dieci dimensioni ed in tal modo riescono a simulare cosa sia l’universo fisico al di là di sè stesso. Leonardo da Vinci ci ha insegnato che l’estetica è la più bassa forma di percezione del reale, ma che invece l’uomo ha la facoltà e la possibilità di portare la sua consapevolezza a livelli sempre più sottili, così da poter spiritualizzare la sensazione, senza limitarci al modesto regno dei cinque sensi, ma risvegliando quell’occhio interiore posseduto dall’Uomo per sondare il paesaggio dell’anima, altrimenti imperscrutabile, poiché è solo l’occhio interiore che percepisce la verità e quindi la sapienza. L’appropriarsi delle dieci dimensioni sarà possibile solo con il superamento del regno dei cinque sensi, conquistabile solo con il saper vedere tramite la valorizzazione dell’occhio dell’anima. La vera liberalizzazione dell’Uomo si ottiene con la libertà da tutto ciò che limita il senso di connessione con il divino, quindi con la perfezionabilità proveniente dalla infinita sapienza.
La consapevolezza di inserire ogni azione creatrice dell’Uomo dentro il contesto del TUTTO, in un sistema relazionale, dove un punto è sempre l’inizio e/o la fine di un processo, è un tale elevamento dell’Uomo che la cultura sinica, con il suo neosistema di potere, non potrà mai raggiungere e/o garantire.
Il Nostro mondo solo così potrà arginare il nuovo dittatore. Tutto ciò, nel contempo, ci deve rendere consapevoli di dover lottare molto per garantirsi la nuova libertà per sè e soprattutto per i nostri figli. Sarà proprio l’applicazione di questi nuovi, e contemporaneamente vecchi, pensieri, pur inseriti nel contesto di questo atroce scontro in atto tra occioriente e sinici, a far sbandare gli assalitori e a sconfiggere l’inerzia dei nostri Fratelli caduti nella pericolosità dell’accidia.
Vogliamo costruire una rete di Massoni liberi che operi come Gran Consiglio Internazionale della Massoneria, dove si accede per autorità ed elezione di spirito, per un pitagorico censimento delle risorse, per un vero e concreto argine al pericoloso e violento espansionismo sinico, per edificare insieme e parimenti portare avanti il progetto del comune e nuovo ordine mondiale.
Questo documento “pubblico” è, per la prima volta nella storia della Massoneria, “aperto”, cioè non terminato, per cui ogni Massone, purché avente un grado amministrativo idoneo, può aggiungere, se lo desidera e lo ritiene opportuno, le proprie idee, il proprio contributo, il proprio capitolo del progetto, in modo da stendere ed estendere più ampiamente il documento stesso. Se invece non avesse i gradi richiesti, contribuisca via email * con le sue proposte e anche lui, ma con modalità diverse, comunicategli ad persona, parteciperà alla costruzione reale della nuova Massoneria Internazionale.
Anonimo
29 Febbraio 2008 @ 8:33
ok,
i massoni siciliani, come si dice a roma “ce pijano”…
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a parte i quark che vibrano in 10 dimensioni (la teoria delle stringhe ha (ancora) una valenza quasi esclusivamente estetica -forma di percezione bassa, nelle parole del Leonardo che loro citano- non fattuale…
é…come dire…un pitagorismo che non “quaglia” a livello predittivo…ma questo non é un blog di fisici teorici, credo (e spero) quindi la facciamo finita qui 🙂 (vale come una presentazione personale, diciamo)
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comunque, non intendo dire che si debba cadere in un “tanto agire non serve a nulla”.
intendo solo dire che non é facile vedere le proprie azioni come qualcosa che fa semplicemente parte di un processo di evoluzione, ed accettare l’idea che “stiamo solo migliorando la condizione del n% della gente”…per quanto hai ragione, serve umiltá, rimboccarsi le maniche, olio di gomito e spremitura di neuroni per iniziare a proporre soluzioni, o “gemme” di soluzioni, attuabili…
ci attende tanto lavoro, non credi?
non ho capito peró un paio di cose:
* la fonte del nostro amico abate, é attendibile?
– -chi sono, se sono davvero massoni, – -che osservanza sono
– -ci credono, o é una farsa?
– -é una fonte ufficiale, come me ne sincero?
*il giudizio dell’abate…essendo una persona valida (almeno sul web -senza offesa alcuna, ma massima sincera stima 🙂 sono davvero interessato a sapere che ne pensa, e che ne pensate voi.
ad ogni modo, non ho mai inteso la “pratica meditativa” come ritiro dagli affari di questo mondo, come un
“fottetevi tutti,io ho i miei viaggi astrali,le cui esperienze profonde sono mie ed incondivisibili, raggiungeró lo stato di atarassia finale, sticazzi di voi che perdete tempo a rincorrervi la coda, nell’eterna ad infinitamente ripetuta ghirlanda della storia”
quanto la intendo come un supporto personale all’attivitá di ricerca, resistenza morale, di consapevolezza e risveglio delle coscienze.
comunque, lo ho detto in altre occasioni
(sono l’anonimo massone della discussione col forzanuovista GP, sul post della HarleyDavidson…non sono massone, avevo adottato la definizione di GP:)
trovo questo blog uno dei piú stupefacenti siti di “lavori in corso” per un paese migliore presenti sul web, e -non scherzo- ringrazio Dio, il G.A.D.U., il chi vi pare, entitá personale o meno che sia, per avervi tra i preferiti, e per poter leggere l’evoluzione dei vostri pensieri, della vostra ricerca, del vostro lavoro sul web
(poi magari siete avvocati che liberano i pedofili, la suddetta divinitá vi presenterá eventualmente il conto, c***i vostri)
cercatore lontano dalla veritá
Paolo Franceschetti
1 Marzo 2008 @ 21:00
Caro anonimo, si, la fonte è ufficiale e attendibile, perchè è il comunicato ufficiale della gran loggia di Sicilia, sul sito apposito. Se su google digiti gran loggia di Sicilia ti dà il sito e trovi il testo completo.
Grazie dei complimenti che ci fai. é il più bel complimento ricevuto, credo.
Per finire… non liberiamo noi i pedofili. Ci pensa la legge. Oramai non va in galera praticamente nessuno. Il 95 per cento dei reati, statisticamente, va in prescrizione.
Abate Vella
2 Marzo 2008 @ 18:45
Caro anonimo,
uno degli obbiettivi che mi sono prefisso quando ho iniziato a scrivere sul web non era tanto di dire la verità, perchè so benissimo che molte delle cose che scrivo sono parziali, hanno bisogno di correzioni, a volte si rivelano sbagliate.
Il problema è cercare di costringere chi legge a pensare, prensentando la realtà sotto un punto di vista “spostato” (per questo la Sicilia in quella strana angolazione sul logo del blog) dall’ufficilità ma tramite ragionamenti logici e prove.
Se chi legge per lo meno ci ha pensato su, anche senza poi essere d’accordo con quello che dico, credo di poter essere soddisfatto di quello che ho scritto.
Per quanto riguarda quello che si potrebbe fare, intanto rendersi conto di certe cose è già un grosso passo avanti. Stiamo già sfuggendo ad un sistema che ci vuole stupidi. Che ci dice che è inutile andare a ritroso nel tempo per inpedirci di trovare una soluzione che invece si trova proprio lì.
Poi a livello personale secondo me non ha senso parlare di rivoluzione. Ha però senso usare questa conoscenza. Molti dei siciliani che scrivono sul mio blog cercano di impegnarsi in politica. Lo faranno in partitini minuscoli (ma non tutti…) di cui nessuno sentirà mai parlare, ma intanto state certi che le idee di tutti noi filtrano.
Non mi piacciono quelli che vedono la storia solo come un unico complotto. A decidere le sorti degli imperi sono spesso dei dettagli insignificanti che all’improvviso il destino rende immensi.
Ed in fondo anche tutti questi blog oggi sono un dettaglio insignificante.
Petro
2 Marzo 2008 @ 21:01
Salve,volevo chiederle se posso riproporre questo articolo sul mio blog,chiaramente con l’indicazione dell’autore e del blog di provenienza….grazie e complimenti..
Paolo Franceschetti
3 Marzo 2008 @ 11:24
Ciao Pietro…
puoi copiare e incollare e riprodurre tutto ciò che vuoi.
L’unico nostro fine è informare, divulgare, e imparare a nostra volta dagli interventi di chi collabora con noi o interviene nel forum.
ABate.
Sono d’accordo con te sul fatto che talvolta un dettaglio insignificante può fare la differenza.
Spesso infatti penso, con speranza e ottimismo, che sia internet questo dettaglio insignificante.
Perchè la condivisione di informazioni che c’è grazie a Internet ha permesso di far capire a molte persone il fenomeno della massoneria.
Fino a pochi anni fa era impensabile che dei ventenni, come succede oggi, facessero tesi sul signoraggio, o sui rapporti tra massoneria e politica.
Il fenomeno massonico si basa essenzialmente sulla segretezza e ora che questa segretezza si sta piano piano sgretolando è possibile che in futuro (un futuro non troppo vicino, purtroppo) le persone inizino a rendersi conto.
Anonimo
6 Marzo 2008 @ 20:56
Le teorie neoelitiste
I neoelitisti affermano che sia il potere politico-amministrativo, che il potere sociale in generale, sono legati alla ricchezza economica di una cerchia ristretta di persone.
Floyd Hunter, un importante esponente di questa linea di pensiero, dopo aver svolto degli studi su una città americana, è giunto alla conclusione che la principale fonte di potere è la ricchezza economica. Egli ha fatto notare come la vita politica di una città sia determinata dagli interessi degli imprenditori. Secondo Hunter le decisioni importanti per una città vengono prese da chi detiene la ricchezza economica. Tali decisioni non sono formalizzate all’interno di un palazzo politico ma sono il risultato di riunioni di “alto livello” che si svolgono in clubs privati o in abitazioni private.
Un altro importante neoelitista è Charles Wright Mills. Mills ha sottolineato che vi è una forte concordanza di interessi tra le organizzazioni economiche, politiche e militari. Secondo Mills, questa convergenza di interessi fa sì che il potere politico sia solo formalmente ed apparentemente democratico, mentre in realtà esso è rigidamente oligarchico. La tesi di Mills può essere sintetizzata nel seguente modo: vi è una sola classe dirigente, composta da imprenditori, politici e militari; tale classe dirigente prende liberamente le proprie decisioni senza essere sottoposta ad un effettivo controllo popolare. Il dominio di questo tipo di elite sulla società, secondo la teoria di C.W.Mills, è pressochè totale.
(da wikipedia)
Paolo Franceschetti
7 Marzo 2008 @ 13:55
Non conoscevo queste teoria neo elitiste, ma concordo con esse.
Il problema infatti non è la massoneria in sè(che anzi è costituita in gran parte da ottima persone alla base) ma l’uomo.
Se anche la massoneria venisse abolita si costituirebbero altre società segrete con lo scopo di dominare.
In definitiva, il problema principale ritengo sia l’informazione su ciò che accade, e un miglioramento spirituale del singolo uomo, a partir da noi.
Anonimo
17 Marzo 2008 @ 14:12
Gentile signor Franceschetti e signorina Solange, ho scoperto da poco il Vs. blog e lo trovo molto interessante, informato, preciso e… stimolante, per i molti e vari contributi e commenti.
In linea di massima concordo pure io con Mills & C. e anche con Lei
>>Se anche la massoneria venisse abolita si costituirebbero altre società segrete con lo scopo di dominare<< >>In definitiva, il problema principale ritengo sia l’informazione su ciò che accade, e un miglioramento spirituale del singolo uomo, a partir da noi.<< C’è qualche “dettaglio” su cui si potrebbe aprire un interessante dibattito. TUTTE le organizzazioni, movimenti, gruppi, gruppuscoli hanno come regola n°1: “Non parlatene con nessuno, neanche tra di voi” (in tutte le lingue) TUTTE fanno “informazione giudata” verso gli aderenti e “disinformazione” verso il resto del mondo. Quasi TUTTE si definiscono “SPIRITUALI”, e naturalmente sono in conflitto (aperto o nascosto) con le altre. Alla luce dell’attuale confusione
(non solo terminologico, ma di contenuto)
tra le definizioni di spirituale, psicologico, transpersonale, religioso, mistico, esoterico, trascendente, dualistico, etico, morale, economico o manipolatorio, (ne avrò scordato qualcuna) , ho l’impressione che un altro >>problema principale<< sia quello di fare un po' di chiarezza sull'argomento. Grazie per lo spazio.
Anonimo
14 Febbraio 2016 @ 20:40
andate a verificare le morti per incidenti vari di quel periodo di elementi di destra e' li la chiave