Il 19 luglio 1992 in via D’Amelio a Palermo moriva in un attentato il giudice Paolo Borsellino con la sua scorta.
A distanza di 17 anni la verità su quanto successo in quel periodo è ancora lontana. Piccole verità emergono per essere, poi, subito soffocate da un mare di menzogne e depistaggi ad hoc, come, purtroppo, è consuetudine nella nostra Repubblica.
Da anni il fratello del giudice Paolo Borsellino, Salvatore, sta portando avanti una battaglia perché venga detta la verità sulle stragi del 1992-1993, perché vengano chiariti i tanti misteri che ancora ruotano attorno a quel periodo che ha insanguinato l’Italia. Si parla di servizi segreti deviati, di “trattative” tra stato e mafia, di strage di Stato. E’ cosi’? Sarà compito della magistratura accertarlo.
Quello che è certo è che nelle stragi del ’92-’93 paiono esservi diverse vicende non adeguatamente approfondite, prima fra tutte la Falange Armata, ovvero la “presunta” organizzazione che ha rivendicato le stragi.
LA MAFIA CHE DEPISTA?
Le sentenze dei vari processi hanno stabilito che le stragi del ’92-’93 sono state stragi di mafia, eppure sono state rivendicate dalla Falange Armata. Qui qualcosa non torna.
Infatti se, come stabilito dalle sentenze, la mafia ha deliberato il periodo stragista per attaccare frontalmente lo stato ed indurlo a scendere a patti, che senso avrebbe avuto poi adoperarsi perché la colpa ricadesse sull’organizzazione eversiva Falange Armata?
IL PENTITO
Dalle sentenze nessuna risposta.
Leggendo le sentenze sulle stragi di Capaci, Via D’Amelio, i Georgofili (ovvero la sentenza che si è occupata delle stragi di Firenze, Roma e Milano) si apprende solo che a riferire dell’idea di Cosa Nostra di depistare le indagini sulle stragi attribuendole alla organizzazione eversiva Falange Armata è il presunto pentito Giuseppe Pulvirenti secondo cui, durante una riunione tenutasi ad Enna tra la fine del ’91 e gli inizi del ’92, si sarebbe deciso che: “si doveva prima fare la guerra allo Stato per poi fare la pace. Le azioni poste in essere in ossequio a tale disegno avrebbe dovuto essere rivendicate con la sigla della “Falange armata”.
Il perché cosa nostra abbia deciso non solo di depistare, ma di farlo utilizzando la sigla Falange Armata, nelle sentenze, non viene spiegato. Né viene spiegato cosa sia e da chi sia formata la Falange Armata, quasi fosse una cosa di nessuna importanza, ma non è così perchè, con la sigla Falange Armata, sono state fatte, dal maggio 1990 (Falange Armata carceraria) al 1994, oltre 500 rivendicazioni.
La cosa è sorprendente, è un po’ come se, durante gli anni di piombo, non fossero stati presi in nessuna considerazione i volantini di rivendicazione delle Brigate Rosse, né ci si fosse posti domande su cosa volevano e da chi erano composte le Brigate Rosse.
LA FALANGE ARMATA
Secondo Paolo Fulci, ex direttore del Cesis, l’ufficio di coordinamento dei servizi segreti, dietro la sigla “Falange Armata” ci sarebbero uomini di Stato.
Nella denuncia presentata nel 1993, poi archiviata dal PM Ionta, Fulci faceva il nome di quindici ufficiali e sottufficiali della VII divisione del Sismi (quella di Gladio per intenderci) che facevano capo, in parte, al nucleo «K», inserito nella Sezione addestramento speciale (Sas), dislocato al di fuori della VII divisione, presso il Centro di intercettazione e trigonometria di Cerveteri1.
Per uno strano caso del destino il 02 febbraio 2009, proprio a Cerveteri, è stato ucciso Giuseppe Pulvirenti, il presunto pentito che aveva riferito della riunione mafiosa tenutasi ad Enna in cui era stato deciso di attaccare lo stato e, contestualmente, di depistare attribuendo le stragi alla Falange Armata. Pulvirenti, alla guida della sua moto ape, è stato tamponato da una Volkswagen Golf.
Ma a parlarci della Falange Armata è anche l’ex parà Fabio Piselli che, con il suo articolo, pare supportare la denuncia a suo tempo presentata da Fulci e poi archiviata:
“Una ulteriore chiave di volta per comprendere i fatti nei quali il Moby Prince è stato coinvolto è rappresentata dalla cosiddetta “Falange Armata”, voglio per questo fornire quelle che sono le mie conoscenze ed i miei commenti rispetto a questa presunta organizzazione, con specifiche caratteristiche di guerra psicologica, che per molti anni ha fatto parlare di se fino a quando è stata disattivata, o meglio, posta in sonno.
L’ultima volta che questa sigla è apparsa è stato durante le indagini relative alle presunte intercettazioni illegali della Telecom di Tavaroli e del Sismi di Mancini ed in merito al suicidio di Adamo Bove; dalle carte recuperate durante una perquisizione nei confronti di un giornalista loro collaboratore sono stati repertati alcuni fascicoli provenienti dai Servizi nei quali si relaziona che la falange armata era formata da ex operatori della Folgore e dei servizi, reclutati dopo il loro congedo. Mentre in altre informative provenienti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato ipotizzato che i coordinatori di questa struttura fossero stati una ventina di specialisti della Folgore, transitati alla famosa VII° divisione del SISMI.
Ricordo che intorno al 1987, mentre prestavo servizio alla Folgore, frequentando Camp Darby, l’esistenza di voci rispetto alla formazione di piccoli nuclei autonomi parte di strutture indipendenti, rispondenti direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in funzione di unità antiterrorismo, fatto che era più che regolare visto la natura operativa dei reparti della Folgore in quegli anni ed il quadro politico nazionale ed internazionale che li ha caratterizzati.
La Folgore ha sempre fornito il proprio personale ai Servizi, sia per quanto concerne l’impiego di unità d’elite in funzione info-operativa, sia per quanto concerne gli operatori all’estero, sia per quanto riguarda gli ufficiali ed i sottufficiali transitati ai raggruppamenti di unità speciali o di difesa, Rus e poi Rud.
Quest’ultimo reparto, il Rud, è quello nel quale potrebbero essersi addestrati anche coloro che una volta esternalizzati, cioè non più operativi ma congedati o tornati al proprio reparto di origine, hanno comunque continuato a collaborare con i Servizi in forma esterna, gestiti da un ufficiale il cui compito è stato proprio quello di coordinare gli “esterni”.
Questa parola, esterni, è importante per capire come, in quegli anni, fra l’85 ed il ’94, molti ragazzi d’azione, e non d’avventura, sono stati reclutati, gestiti ed addestrati da singoli soggetti o piccole cellule di specialisti al fine di acquisire delle competenze in varie materie, una delle quali di tipo captativo delle comunicazioni e dei segnali elettronici, altre più riferibili alla esecuzione di azioni “psicologiche” idonee per destabilizzare un territorio oggetto di interesse.
Non dobbiamo dimenticare che proprio l’ordinamento cellulare ha impedito, al singolo soggetto chiamato a condurre delle operazioni, di capire in modo ampio in cosa fosse stato coinvolto, questi sostanzialmente riferiva al proprio capocellula o capocentro, soggetto con il quale aveva già maturato un rapporto di fiducia, vuoi perchè era stato il suo ufficiale durante il servizio o la carriera militare, vuoi perchè questi ha fornito tutte quelle garanzie di affidabilità per ottenerne la fiducia.
Ricordo che personalmente ho avuto modo di collaborare con alcuni ufficiali che avevo già conosciuto durante la mia carriera militare e con i quali avevo un rapporto di fiducia, saldato oltrettuto dal condizionamento psicologico indotto dall’appartenenza ai reparti d’azione, dal fatto di sentirsi diversi dalle altre unità, di essere in qualche modo legittimati nel porre in essere delle azioni di spessore diverso da quelle condotte dalle normali unità delle FF.AA. o delle FF.PP. proprio perchè quel tipo di operatori, “operativi”, erano attivati laddove le altre unità incontravano i propri limiti.
Azioni che richiedevano ardimento, coraggio, forza fisica, resistenza psicologica, competenza tecnica, devozione al reparto e al proprio comandante e soprattutto quella “sana” sregolatezza tipica di ogni reparto cosiddetto speciale, perchè il tipo di operazioni da condurre rappresentavano certamente nel loro contenuto una violazione delle regole in generale, erano operazioni fondamentalmente caratterizzate dalla clandestinità e dalla mancanza di ortodossia, cellulari e parte di un programma di più ampio respiro del quale certamente il singolo operatore attivato per compierle non aveva conoscenza.
La falange armata è stata una di queste operazioni, la cui sigla è stata fluttuante mentre gli operatori sono stati sempre gli stessi, salvo qualche transito di volta in volta avvenuto; la falange armata è stata perciò una “operazione” e non una “struttura” con vita propria.
Fra il 1985 ed il 1994 sono stati sviluppati dei programmi da parte degli uffici studi ed esperienze delle sezioni di guerra psicologica, originariamente americani e successivamente italiani e adattati al contesto sociale politico e culturale italiano, tali da coinvolgere tanti bravi ragazzi d’azione, in uniforme e non, in operazioni che se viste da un osservatore esterno avrebbero evidenziato numerosi fatti penalmente rilevanti, ma se interpretate dall’interno, con quella mentalità e soprattutto con il condizionamento nascente dal tipo di rapporto, di dipendenza, fra il singolo operatore ed il suo comandante, avevano invece quelle caratteristiche che hanno stimolato il singolo operatore, ardito, coraggioso, spavaldo, capace di accettare di porle in essere, specialmente laddove le difficoltà erano maggiori o magari richiedevano di superare degli ostacoli particolarmente difficili, per questo stimolanti l’ardimento tipico di questi operatori, gratificati non solo dalla riuscita dell’operazione, che come ho detto non conoscevano nel suo intero fine, ma soprattutto gratificati dalla possibilità di raggiungere dei livelli operativi tali da garantirgli non solo un ritorno economico importante ma anche il raggiungimento di una sostanziale impunità, sviluppando una progressiva forma autoreferenziale di superiorità, motivo per il quale ci sono state delle “smagliature” che successivamente sono state disattivate, quando non sono più state utili al programma di volta in volta applicato.
Gli operatori della falange armata hanno avuto delle competenze specifiche nelle attività di captazione elettronica, di mascheramento, di intercettazione e di penetrazione di sistemi elettronici, oltre alla specifica competenza nel porre in essere quei depistaggi “psicologici” capaci non di indurre un inquirente verso una falsa pista investigativa, ma di confonderlo rispetto all’origine di coloro che hanno posto in essere dei fatti gravi.
Gravi per la collettività, ma accettabili nel loro costo di innocenti vite umane se visto all’interno di un programma di destabilizzazione e di stabilizzazione di un assetto politico e soprattutto militare.
La falange armata è stata una operazione modello, continuata e mai inquinata, compartimentata e soprattutto posta in sonno e mai disattivata da parte di un organo inquirente o ispettivo, ha raggiunto i propri obiettivi ed è stata semplicemente conclusa, i cui operativi hanno continuato a fare il proprio lavoro dedicandosi ad altre operazioni, lasciando gli inquirenti impegnati ad inseguire una “organizzazione” e non una semplice “operazione” con un nulla di fatto o con l’arresto di mere ignare pedine o di qualche povero innocente sacrificato per confondere gli inquirenti, il quale si è fatto qualche mese di galera ingiustamente la cui vita è stata rovinata.
Laddove sono stati adombrati dei sospetti nei confronti dei paracadutisti indicati come i responsabili di questa sigla, immediatamente questi hanno cambiato la sezione operativa, rimbalzando da un raggruppamento ad una unità, transitando dal proprio reparto di orgine alle collaborazioni “esterne” ma sono sempre rimasti operativamente validi, mai resi deboli e soprattutto mai considerati effettivamente colpevoli di qualcosa, laddove eventualmente lo fossero stati.
Omicidi, rapine, attentati, sequestri, introduzione in opere militari e politiche, trafugamento di armi istituzionali, addestramento di civili in attività militari, spionaggio politico e militare, intercettazioni illecite, violazione ed utilizzazione di un segreto d’ufficio, peculato, attentanto alla democrazia ed altro ancora è ciò che l’operazione falange armata ha posto in essere fra il 1985 ed il 1994 attraverso gli operatori attivati, singolarmente o in piccole squadre.
Livorno ha certamente ospitato questi operatori, i quali non hanno potuto porre in essere le loro attività senza una rete di complicità e soprattutto di copertura offerta dalla già esistente rete che ha gestito e manipolato persone inserite all’interno di uffici istituzionali, che ha gestito l’erogazione di informative depistanti o peggio ancora utili per disattivare un soggetto considerato un rischio per i propri interessi, facendolo arrestare per reati mai avvenuti, ma denunciati da confidenti prezzolati oppure da transessuali utilizzati al fine di screditare la personalità di un soggetto, perchè come ho detto, la psicologia, nelle attività dell’operazione falange armata è stata alla base di ogni programma.
Per riuscire a farlo l’addestramento, parallelo e clandestino, che conducono nel corso di almeno tre anni, non lo gestiscono le educande di un convento ma dei soggetti che del dolore fisico e della mortificazione psicologica fanno la base di questa formazione alla quale, se superata, segue la competenza tecnica di elevata qualità, che associata alla capacità non solo di lanciarsi col paracadute, immergersi, arrampicarsi, combattere con e senza le armi, parlare più lingue, medicare ed automedicarsi, uccidere, manipolare fanno di un simile operatore un soggetto od una aliquota idonea per condurre delle operazioni clandestine a lungo termine, anche dietro le linee nemiche, autonomamente e svincolato per lunghi periodi da una struttura di comando e controllo, quindi capace di organizzare e porre in essere delle attività il cui risultato è atteso in tempi lunghi, diverso dalle semplici operazioni militari speciali per le quali vengono impiegati i più “semplici” incursori.
E’ stata ampliata l’operazione falange armata che da quel periodo sarebbe diventata falange armata carceraria per poi alternare le varie rivendicazioni negli anni successivi con le due sigle. L’omicidio in danno dell’operatore carcerario Scalone non è un fatto casuale ma la disattivazione di una smagliatura.
Questi atti sono stati compiuti da parte di soggetti che hanno avuto modo ed opportunità non solo di gestire l’apparato di veicolazione delle informazioni di Polizia e d’intelligence istituzionale, quindi accreditati dai necessari NOS, ma anche di gestire lo strumento idoneo per veicolare false notizie di Polizia e d’intelligence in danno di soggetti che per varie ragioni hanno rappresentato un rischio o una smagliatura, fino alla eleminazione fisica laddove ve ne fosse stata l’esigenza.
Chi ha gestito questa operazione è stato formato nelle migliori scuole di guerra psicologica ed ha avuto ai suoi ordini degli operatori capaci di dissimulare una operazione illegale trasformandola in una attività d’istituto, capaci di manipolare l’operato di ignari poliziotti e carabinieri con false informative, fino a rendere il soggetto attenzionato completamente screditato, oppure interdetto, o alla peggio farlo ritrovare morto in circostanze ambigue, legate a strani interessi sessuali, ritrovato in un località specifica rispetto a luoghi di scambi e d’incontri omosessuali, ucciso con il coltello da un amante occasionale e finito a pietrate, o addirittura dimostrare che era appena stato in casa di un transessuale per un “convegno carnale”, fatti poi ben relazionati in una conferenza stampa che riporterà negli articoli di cronaca quanto detto in buona fede da autorevoli rappresentanti delle FF.PP che hanno raccolto le varie informative, sia confidenziali che riservate ed hanno elaborato il contenuto delle notizie fino ad allora conosciute fra le quali spicca proprio il luogo ove è stato ritrovato il corpo, come detto luogo di scambi sessuali ambigui nei quali nessuno vuole essere coinvolto, specialmente sui giornali.
Questo è un esempio classico per interdire a basso costo un potenziale soggetto, con il semplice uso del proprio ufficio.
Chi ha gestito e preso parte alla operazione falange armata è stato anche a lungo a Livorno, ove ha veicolato false informative, ove ha gestito il proprio ufficio dal quale ha presumibilmente potuto apprendere notizie utili per capire cosa ha causato la collisione del Moby Prince e la morte di almeno 140 persone.
L’operazione falange armata ha rivendicato molti attentati avvenuti nel nostro paese, sempre dopo però, mai prima o nel tempo tecnico fra l’acquisizione della notizia e la sua divulgazione, ma l’ha fatto in modo tecnico, con gerco specifico, non sempre ma spesso, l’ha fatto dimostrando di conoscere dei dettagli, apparentemente insignificanti rispetto alla natura di un evento giuridico, ma troppo specifici sul conto degli inquirenti o degli strumenti da loro usati, tanto da voler dimostrare il proprio potere all’interno delle strutture dello Stato.
Questi operatori non hanno mai dissimulato il proprio potere d’azione, specialmente in campo elettronico, capaci di intercettare e di penetrare dei sistemi computerizzati di elevato spessore, anzi al contrario hanno sempre lanciato dei messaggi cifrati all’indirizzo degli inquirenti, raramente raccolti, perchè ritenuti depistanti o confusivi rispetto alle indagini, vero, ma vero anche che la strumentalizzazione della magistratura è stata una delle risorse per disattivare una smagliatura, offrendo l’opportunità per arrestarla dopo che ha commesso numerosi omicidi, come nel caso della c.d. banda della una bianca.
L’operazione falange armata ha visto i natali dentro le istituzioni dello Stato, i cui responsabili hanno molte medaglie sul petto, anche meritate perchè fondamentalmente validi ed operativi nel loro servizio, ma non per questo necessariamente meno pericolosi.
La rilettura storica di alcuni fascicoli processuali, il riscontro fra le notizie di Polizia scritte con dei fatti effettivamente accaduti, il confronto fra chi ha ricevuto quelle notizie e chi le ha originariamente erogate, laddove possibile, potrebbe fornire la conoscenza per comprendere come un depistaggio istituzionale può facilmente essere condotto in danno non solo del soggetto che ne subisce direttamente le conseguenze ma soprattutto della verità, giudiziaria, politica e storica di un evento grave che ha colpito il nostro paese, dalle bombe ai traghetti in collisione...2”
Ovviamente, verificare la veridicità di quanto scritto da Fabio Piselli sarà compito della magistratura.
Anche capire il perché, se vero quanto affermato da Piselli, detta “operazione” si stata attivata, sarà compito della magistratura che potrebbe riaprire, se non ha già riaperto, quell’indagine, archiviata a suo tempo per scadenza dei termini e denominata “sistemi criminali”.
In quella indagine si ipotizzava che il periodo stragista del ’92-’93 fosse, in realtà, la realizzazione di un piano eversivo di destabilizzazione dello Stato condotto da un “sistema criminale” composto da mafia, massoneria deviata e servizi segreti deviati, il cui accordo risalirebbe al 1991 (chissà se l’accordo è stato raggiunto nella riunione di Enna riferita da Pulvirenti?), e che aveva lo scopo, per i settori deviati di massoneria e servizi segreti di realizzare un nuovo progetto politico (Forza Italia), per la mafia di realizzare il suo progetto separatista.
Verificare tutto questo sarà compito della magistratura.
Quello che noi possiamo fare, però, è analizzare i c.d. “misteri” del periodo stragista 1992-1993 e vedere se, in alcuni, è possibile riscontrare l’applicazione di quelle le specifiche competenze di cui pare fosse in possesso la Falange Armata, ovvero:
– guerra psicologica;
– captazione elettronica;
– depistaggio;
– spionaggio;
– sabotaggio;
– azioni terroristiche;
– disattivazione soggetti a rischio (false denunce, discredito, omicidio)
E’ quello che faremo nei prossimi articoli.
1Giuseppe De Lutiis: Servizi Segreti in Italia, ed. Riuniti.
2http://www.fabiopiselli.com/ilBlog/tabid/530/EntryId/321/language/it-IT/Default.aspx
Anonimo
26 Luglio 2009 @ 15:59
Scusate la critica, ma data la drammaticità dell'improvviso argomento da voi posto in discussione, trovo che l'immagine che lo accompagna, da voi scelta, non sia proprio di buon gusto.
E se la cambiaste?
Gabriella Carlizzi
Solange Manfredi
26 Luglio 2009 @ 17:01
Meglio? la foto precedente desiderava palesare ciò che penso delle persone che hanno commesso quelle stragi. Comprendo, comunque, che la cosa poteva essere fraintesa ed ho provveduto a cambiare la foto. Grazie per il consiglio.
Anonimo
26 Luglio 2009 @ 17:09
http://www.fabiopiselli.com/ilBlog/tabid/530/EntryId/321/language/it-IT/Default.aspx
Anonimo
26 Luglio 2009 @ 17:24
MEGLIO SICURAMENTE…Grazie Solange. Anche perchè i responsabili di quelle stragi, meriterebbero ben altre immagini, pur sempre conformi ad un ordinamento giudiziario civile. Diciamo che insieme a Totò Riina, che a mio avviso poco c'entra con le due stragi, tuttavia responsabile di altri efferati delitti, diciamo che per qualcuno potrebbero riaprirsi inchieste che furono archiviate per scadenza dei termini, proprio relative ai mandanti di quelle stragi. Indubbiamente per questo qualcuno è un momentp "No", anche se il tonfo dall'alto delle "veline" al basso delle "tombe archeologiche" non appare di buon auspicio.
Strana coincidenza il fatto che subito dopo che ho pubblicato l mio articolo in cui mettevo in evidenza che questo signore era stato indagato anche per le due stragi, ecco che i fascicoli si riaprono…
Come vedi, Solange, quello che scriviamo, non passa inosservato…
Gabriella Carlizzi
Anonimo
26 Luglio 2009 @ 17:42
Credo sia giusto ed opportuno rapportare le manovre politiche di quel periodo con quelle attuali. Credo sia importante non distogliere l'attenzione dal "dibattito" politico di questi giorni. L'ipotetica nascita del partito del sud e il ricatto che vi è dietro. Ricatto politico, Clientelare? o cosa…?…
Anonimo
26 Luglio 2009 @ 18:46
SARA' ANCHE utile ricordare che nel 1992 Falcone e Borsellino avevano individuato il nodo "Mafia-politica affari", e avevano anche riscontrato che tutte le società a copertura di questo nodo operativo, avevano sede a Milano. Per questo motivo, appena la Polizia Elvetica consegnò ai Magistrati i fascicoli comprovanti questo "patto criminale", Falcone si incontrò segretamente con Di Pietro, (imperversava tangentopoli) in quanto la Procura di Milano era competente a perseguire i responsabili, benchè prestanomi, di queste società.
Di contro, se ben ricordiamo, iniziarono le "picconate" di Cossiga, ormai giunto alla fine del suo mandato, mancavano pochi mesi, come a dire, "attenti, non avvicinatevi…". Fatto sta che quando la Procura di Milano era giunta a poter mettere le mani sui mandanti insospettabili delle stragi, Di Pietro si tolse la toga, e ancor oggi non da una spiegazione agli italiani.
Gli stessi mandanti delle due stragi, furono presumibilmente anche gli autori delle "bombe del 1993". Va infatti detto che la bomba che fu ritenuta un attentato contro Maurizio Costanzo, esplose si, vicino al teatro del conduttore, ma nessuno disse mai che li sopra, vi era un appartamento segreto dove abitava il tenente Carmelo Canale, braccio destro di Borsellino. E il tenente doveva testimoniare una settimana dopo nel processo sulle stragi. Qundi è presumibile che quella bomba fosse una intimidazione contro un testimone chiave. Non a caso successivamente il tenente Canale fu inquisito per collusioni con la mafia… altra intimidazione, questa volta giudiziaria. Canale era la persona più cara a Borsellino, poichè Canale aveva perso tragicamente una figlia, e Borsellino lo sostenne in questo terribile dolore dal quale il tenente non riusciva a sollevarsi.
Gabriella Carlizzi
Anonimo
26 Luglio 2009 @ 19:24
per la signora Carlizzi.
Cosa sa dire circa la morte dell'avv. Corso Bovio ? Pensa sia stato davvero suicidio ?
Anonimo
26 Luglio 2009 @ 19:24
…dimenticavo: grazie. 🙂
Solange Manfredi
26 Luglio 2009 @ 19:39
Nell'attentato di via Fauro, a pochi metri dall'autobomba fu ritrovata una Y10 dei servizi segreti intestata alla Gattel, società che compariva anche nel sequestro Moro. Si ipotizzò che la bomba fosse diretta ad un ufficio del sisde di via Fauro 94, ma in aula Lorenzo Narracci, numero due del sisde di Palermo (numero uno Bruno Contrada) testimoniò che non si trattava di un ufficio, ma della sua abitazione privata.
Solange Manfredi
26 Luglio 2009 @ 19:42
Concordo anche io che Riina poco c'entra con le stragi.
Solange Manfredi
26 Luglio 2009 @ 19:42
"Credo sia giusto ed opportuno rapportare le manovre politiche di quel periodo con quelle attuali. Credo sia importante non distogliere l'attenzione dal "dibattito" politico di questi giorni. L'ipotetica nascita del partito del sud e il ricatto che vi è dietro. Ricatto politico, Clientelare? o cosa…?…
Concordo 🙂
Anonimo
26 Luglio 2009 @ 21:04
Non dimentichiamo mai cosa doveva avvenire in quell'anno della strage Falcone-Borsellino. Avvenimenti importantissimi per gli oligarchi mondialisti. Britannia, svendita dei monopoli di stato italiani, accettazione supina dell'euro e consguente trasferimento del controllo monetario a proprietari ester.
Fabio Piselli
26 Luglio 2009 @ 23:12
ti ringrazio per la citazione e commento con quanto segue, invitando tutti a comprendere che possiamo sconfiggere la mafia nello stato e dello stato…
http://www.fabiopiselli.com/ilBlog/tabid/530/EntryID/440/language/it-IT/Default.aspx
F
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 6:48
A ANONIMO DELLE 21.24
MORTE AVVOCATO CORSO BOVIO..
Le dico che ad essere avvocati di soggetti della famiglia Berlusconi, oggi si rischia di essere non suicidi, ma suicidati.
L'avvocato Bovio, per conto del suo cliente immobiliarista, forse era costretto a "riciclare" il denaro della Mafia? E non fu forse Falcone ad andare a Milano e trasmettere quanto fece "tremare" quella Procura, poichè va ipotizzato che se la Boccassini, e solo lei, non si fosse trasferita da Caltanisetta a Milano, "qualcuno" non si sarebbe mai sentito perseguitato dai pubblici ministeri?
Certo, ora che Riina, si appresta a preparare un dossier sulle stragi… aspettiamoci altri "suicidi"…
Gabriella Carlizzi
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 9:56
E' sicuramente importante sapere, aprire gli occhi su realtà drammatiche ai confini dell'inimmaginabile, solo che il punto successivo è cercare di capire cosa fare, altrimenti ci si indebolisce sempre di più e ciò non fa che fare il loro gioco.
Dunque chiedo a Gabriella, quando interpetra un codice, prevede un omicidio, suicidio etc etc per esempio perchè non trova il modo di renderlo pubblico, anzichè dirlo solo ai magistrati. chissà che non salvi qualche vita. Chiaramente è una idea che potrebbe essere completamente strampalata, solo che il senso di impotenza e frustrazione che una persona vive venendo a conoscenza di tali scenari, sono certo che gioca solo a loro favore.
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 12:14
A ANONIMO 11.54…
Lei ha ragione, ma sa quante volte vengo "avvertita" che non devo procurare allarme sociale? E l'allarme sociale è un reato. In occasione del terremoto dell'Aquila, stavano per arrestare lo studioso che con strumenti non ufficali, aveva tuttavia previsto scientificamente il disastro che poi è successo.
Ad esempio, quando pochi giorni fa c'è stato il cambio della guardia ai vertici dei Carabinieri, conoscendo quanto non si dice, ho subito pensato che ci sarebbe stata una intimidazione in Sardegna. E guardi caso, il giorno dopo, in Sardegna è stato dolosamente incendiato l'Hotel DELFINO. Le dice nulla questo nome? E perchè un Hotel? Semplice, gli hotel hanno le stelle (stellette). E la Sardegna, ricordandoci di Gladio, le dice nulla?
Inoltre, come vede, appena si imbocca una discussione sui codici, la discussione viene stroncata, magari perchè qualcuno si arrabbia nel leggere il nome di una setta….
Ripeto, se fossimo solidali, io non avrei nulla in contrario a fare e dire di più, ma di certo dovremmo guardarci in faccia, conoscerci, nome per nome… senza anonimi…
Gabriella Carlizzi
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 12:42
http://www.youtube.com/watch?v=o1vCC9bfbNQ&feature=channel_page
mi è arrivato questo messaggio su fb e chiedo a Gabriella se è possa essere un messaggio in codice, chiaramente non per me, su fb questi video arrivano in pochi secondi a tanti utenti.
grazie delia
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 14:07
A ANONIMO DELLE 14.42…
Ho visionato il messaggio. Nessuno ci crederebbe, tanto ormai l'operazione di plagio collettivo ha convinto la pubblica opinione che un certo signore è un eroe da vivo. Gli eroi da vivi non esistono, sono una coperura per depistare, operare meglio nelle direzioni opposte da quelle sulle quali si attira l'attenzione degli inquirenti.
Se solo ci si fosse ricordato dei fratelli SAVI si sarebbe giunti a capire che la lettera A è uguale al numero 1, che la lettera N è uguale al numero 12 e che la lettera O è uguale al numero 13. Si sarebbe anche capito che mettendo il numero 1 prime del 12 si forma il numero di emergenza 112, e mettendo il numero 1 prima del 13 si forma il numero di emergenza 113… Chi c'è dietro la camorra dell'antistato?
Gabriella Carlizzi
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 14:25
Mi perdoni dott.ssa Carlizzi… Ho visionato anche io il video, però (e mi scuso per l'ignoranza) non sono riuscito a comprendere il nesso tra il video e i fratelli Savi, a proposito dell'interpretazione delle lettere N ed O… La ringrazio per ogni ulteriore chiarimento..
Frank
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 14:46
A ANONIMO DELLE 16.25
Eppure tutti hanno sentito parlare di un noto eroe anticamorra..
SAVI A N O…
Gabriella Carlizzi
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 16:27
@Carlizzi
Ma secondo lei, la persona da lei indicata è consapevole ?
lei sarei grata se ci aiutasse a capire di più, altrimenti, per chi si avvicina a queste drammatiche (ipotetiche?) realtà, senza capirne di codici e decriptazioni è solo confusione totale.
Il video dice che potrebbero scoppiare delle bombe, sono gli artefici del video i bombaroli? E gli ignari utenti di facebok che diventano loro malgrado, conniventi, condividndo il messaggio?
Mi scusi la confusione
delia
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 16:49
Mi chiedo una cosa…"l'eroe" potrebbe essere messo lì come a dire,chi si mette contro la "camorra" rinuncia ad una vita normale per se e la propria famiglia…quasi a far desistere la gente a fare gli "eroi" ed a fare denunce
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 16:53
A DELIA….
E' difficile rispondere alle sue domande che sono poi quelle di tanti.
Quello che posso dire è che dietro "l'operazione Gomorra" potrebbe esserci una manovra di tutt'altro genere da quanto si pensa. Riflettiamo. L'Italia sta vivendo una crisi economica senza precedenti. Un giorno, un illustre sconosciuto decide di scrivere un libro e raccontare ciò che agli attenti osservatori era già noto. Pubblicità organizzata fa del libro un successo e segue anche un film. L'autore sembra esposto a vendette e lo Stato, cioè noi, gli stiamo pagando scorte, rifugi segreti, movimenti riservati ecc. ecc. Il libro e il film incassano miliardi, ma l'autore è protetto a spese dello Stato. Lui non può pagarsi una scorta privata… Dove vanno gli incassi?
Se la camorra voleva ammazzarlo lo avrebeb fatto.
Se uno decide di aiutare la Magistratura a capire e scoprire realtà criminali, può presentarsi in qualche Procura, sottoscrivere verbali, chiederne la secretazione, il tutto a costi zero.
Gabriella Carlizzi
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 17:03
A ANONIMO DELLE 18.49…
Riflettiamo…
Se è in crisi lo Stato, è in crisi anche l'Antistato.
E' notizia di ieri che i narcotrafficanti hanno abbassato i prezzi della droga onde renderla accessibile, nonostante la crisi.
Anche la criminalità organizzata ha bisogno di soldi, molti soldi.
Ed ecco che ci si serve di scoop, successi nella narrativa, nella filmografia, il tutto deve apparire un attacco alla organizzazione criminale, in realtà sono strumenti per fare affluire denaro nelle casse della criminalità.
Così la camorra, così la Mafia.
Quanto ci costerà il silenzio di Riina, sottoforma di un dossier annunciato pieno di rivelazioni? Il dossier di Riina si equivale al libro dell'eroe…
Mosse di questo genere muovono fiumi di denaro da un continente all'altro.
Gabriella Carlizzi
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 19:45
Grazie molte per la risposta dott. Carlizzi… Direi che il suo ragionamento non fa una piega, visto che stiamo parlando di "entità" che di facciata sembrano una cosa, ma in relatà sono ben altro.. A questo punto direi di stare con gli occhi bene aperti.. 🙂
Frank (ovvero l'anonimo delle 16.25)
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 21:25
il famoso libro "gomorra" è edito dalla mondadori…
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 21:39
brontolo ; lo vedi che quando vuoi sia scrivere bene. pero' c'è un dubbio legittimo che mi attanaglia la mente , anche tu hai avuto quel tipo di addestramento??… se si anche tu in teoria sei stato addestrato per mentire manipolare ed ….anche se comprendo la logica , facevo il mio dovere. Tu potresti essere il miglior infiltrato della storia d'Italia potresti fregare tutti alla grande compreso il francescone franceschetti in persona che poi non bisogna essere molto furbi per ingannarlo , ricordi la storia di quella spia americana che lavorava nell'fbi e che era riuscito a farsi mettere a capo della squadra che indagava su di lui non so ma un po m' inquieti come tipo, ma allo stesso tempo è interessante capire e leggerti devi ammettere che con gente come te c'è poco da scherzare,
Anonimo
27 Luglio 2009 @ 21:41
bromtolo:scusate parlavo al piselli ma franceschetti quando torna a scrivere?????????
Stefania Nicoletti
27 Luglio 2009 @ 21:48
Brontolo, sei ditratto…
Paolo ha scritto due commenti ieri mattina. 🙂
Comunque questa frase merita:
"potresti fregare tutti alla grande compreso il francescone franceschetti in persona che poi non bisogna essere molto furbi per ingannarlo"
:-)))
ghost
28 Luglio 2009 @ 0:13
OT
E' possibile che,la nuova pubblicita' della wind(quella,per intenderci con il trio comico a bordo della roulotte),sia in realta' un messaggio criptato?Prima di darmi del pazzo ,osservatela bene,soprattutto le simbologie che si celano dietro alle immagini,e prestare molta attenzione a cio' che si dicono i personaggi.
Anonimo
28 Luglio 2009 @ 9:51
brontolo:grazie stefania , ma io intendevo un articolo vero e proprio ,se guardi repubblica anche oggi c'è il solito omicidio in famiglia lui ammazza lei a coltellate e poi s'impicca, comunque franceschetti resta un punto di riferimento per comprendere, ha un ottima capacita' espositiva , ti fa vedere in maniera completa e risponde a domande che tutti faremmo al fine di capire i fatti: anche se misteri il chi come e quando e perche' restano line logiche del pensiero sano mentre oggi si danno notizie e si fanno discorsi che distraggono dal fare domande nel senso che se segui certi discorsi le domande non vengono ma ti riempiono la testa d'immagini e non hai risposte ma la cosa non ti stupisce come quando sei stordito quindi non chiedi e non ricostruisci nella tua mente e non riesci a capire dove cavolo vuole andare a parare poiche' un senso c'è sempre, in ogni discorso c'è un inizio un contesto ed una fine ma in alcuni…..
Stefania Nicoletti
28 Luglio 2009 @ 11:46
Brontolo: "se guardi repubblica anche oggi c'è il solito omicidio in famiglia lui ammazza lei a coltellate e poi s'impicca"
Sì, vicino a casa mia…
Questo è l'articolo:
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/coniugi-baita/coniugi-baita/coniugi-baita.html
Anonimo
28 Luglio 2009 @ 16:33
…E su Repubblica di oggi c'e' anche il simbolo della squadra e compasso in prima pagina per rimandare all' articolo d'inserto sui misteri italiani e la mafia. Peccato che poi l'articolo non nomini mai la massoneria, ne' la metta in realzione con la mafia. E con questo, fanno due simboli massonici in tre giorni…
Conte Senza Palazzo
Stefania Nicoletti
28 Luglio 2009 @ 16:41
Esattamente, Conte.
http://poteriocculti.mastertopforum.biz/l-occhio-massonico-su-repubblica-vt1133.html
Anonimo
28 Luglio 2009 @ 20:48
Ma dico io, senza alcun ritegno!
Conte Senza Palazzo
Anonimo
28 Luglio 2009 @ 23:00
Messaggio per Gabriella Carlizzi
Anche a me è dispiaciuto che l'interessante discussione nata nel precedente articolo, (tra i commenti al video delle due torri, abbiamo cominciato a parlare dell'omicidio di Cinzia Bruno e di pedofilia e satanismo). Le ho risposto, quindi, sull'altro articolo, e ho aggiunto alcune notizie e una domanda. Mi piacerebbe poter proseguire la conversazione con lei e gli altri utenti interessati, anche se quello non è più il tema prioritario.In fondo, sono gli utenti a stabilire con i loro commenti, ciò che ritengono prioritario.Sperando che accolga il mio invito, la saluto cordialmente.
Anonimo
28 Luglio 2009 @ 23:35
brontolo: a stefania: che schifo questo mondo
la carlizzi è un fenomeno! attacca tutto tutti e nessuno , non fa nomi allude estende accuse vaste vaste come l'oceano indefinite, come ombre cinesi , ma io dico possibile che in italia la patria dei giudici scemi che quando sanno il loro lavoro come minimo li ammazzano o li mandano in parlamento possibile che lei trovi quelli che le credono indagano indagano indagano ma non si sa niente e a niente arrivano dico in italia , ci sono circa non so 6000 giudici o piu' ma in effetti piu' che giudici sembrano sacerdoti di una religione pagana, che sono di una stupidita' e ignoranza senza pari, corrotti fino all'inverosimile ignoranti oltre ogni buon senso , dovete capire che la selezione della stragrande maggioranza dei magistrati la si fa non per competenze ma per diritto di sangue sono quasi sempre figli di una certa cerchia sociale o di giudici , e non sono affatto i migliori o i piu' bravi ma solo quelli che si sono saputi imbucare un mio amico mi raccontò di magistrati di cassazione che si facevano portare il pesce a casa da cammorristi che viaggiavano tutta la notte con macchine modificate per portare il pesce fresco a casa loro , ora vi rendete conto con che gente e da che gente si viene giudicati persone cosi hanno un indole di per se corrotta , oggi la gente ha paura di andare di fronte a un magistrato non perche' è innocente o colpevole , ma perche' sa di avere a che fare con gente corrotta per definizione ha paura di essere giudicata da tipi simili si tratta di giudici iniqui sapete penso che in fondo un criminale volgia ordine e quando è preso spera di essere condannato per le sue sole colpe cosi d'avere la sua coscienza pulita ma spesso si trova un giudice che si fa comprare e per questo il criminale resta piu' frustrato che mai , poiche' non ha una ruolo una collocazione ora figuratevi che la carlaizzi corre a parlar con simii giudici secondo voi che paura deve avere una organizzazione criminale di persone simili i pochi giudici che volevano lavoare li hanno fatti fuori i piu' furbi come de magistris si è imboscato alla grande, ma dico siamo tutti scemi se vogliamo credere alle favole va bene ma almeno qui guardiamoci negli occhi e diciamoci la verità.
Anonimo
28 Luglio 2009 @ 23:35
brontolo: a stefania: che schifo questo mondo
la carlizzi è un fenomeno! attacca tutto tutti e nessuno , non fa nomi allude estende accuse vaste vaste come l'oceano indefinite, come ombre cinesi , ma io dico possibile che in italia la patria dei giudici scemi che quando sanno il loro lavoro come minimo li ammazzano o li mandano in parlamento possibile che lei trovi quelli che le credono indagano indagano indagano ma non si sa niente e a niente arrivano dico in italia , ci sono circa non so 6000 giudici o piu' ma in effetti piu' che giudici sembrano sacerdoti di una religione pagana, che sono di una stupidita' e ignoranza senza pari, corrotti fino all'inverosimile ignoranti oltre ogni buon senso , dovete capire che la selezione della stragrande maggioranza dei magistrati la si fa non per competenze ma per diritto di sangue sono quasi sempre figli di una certa cerchia sociale o di giudici , e non sono affatto i migliori o i piu' bravi ma solo quelli che si sono saputi imbucare un mio amico mi raccontò di magistrati di cassazione che si facevano portare il pesce a casa da cammorristi che viaggiavano tutta la notte con macchine modificate per portare il pesce fresco a casa loro , ora vi rendete conto con che gente e da che gente si viene giudicati persone cosi hanno un indole di per se corrotta , oggi la gente ha paura di andare di fronte a un magistrato non perche' è innocente o colpevole , ma perche' sa di avere a che fare con gente corrotta per definizione ha paura di essere giudicata da tipi simili si tratta di giudici iniqui sapete penso che in fondo un criminale volgia ordine e quando è preso spera di essere condannato per le sue sole colpe cosi d'avere la sua coscienza pulita ma spesso si trova un giudice che si fa comprare e per questo il criminale resta piu' frustrato che mai , poiche' non ha una ruolo una collocazione ora figuratevi che la carlaizzi corre a parlar con simii giudici secondo voi che paura deve avere una organizzazione criminale di persone simili i pochi giudici che volevano lavoare li hanno fatti fuori i piu' furbi come de magistris si è imboscato alla grande, ma dico siamo tutti scemi se vogliamo credere alle favole va bene ma almeno qui guardiamoci negli occhi e diciamoci la verità.
Anonimo
29 Luglio 2009 @ 5:59
A ANONIMO DELLE 1.35…
Appunto, il problema è proprio non riuscire a guardare negli occchi certi "anonimi"…
Gabriella Carlizzi
Pino Palladino
29 Luglio 2009 @ 8:18
e basta con 'sta storia degli anonimi.
Tanto qui tutti lo sono e contemporaneamente nessuno lo è.
Gabriella, pensi forse che basta registrarsi con un nome per non essere anonimi?
Per quello che ne so tu potresti essere anche Ugo Fantozzi che si firma Gabriella Carlizzi, e così chiunque altro.
Poi, in caso di reati, la magistratura (e solo lei) può chiedere che venga associato un nome a un indirizzo IP.
Quindi per la legge nessuno è anonimo, ma per tutti gli altri casi lo sono tutti, sia che si firmino Gabriella Carlizzi o Pino Palladino o che non si firmino per niente.
Quindi Gabriella, e con te tutti gli altri farisei che si indignano per l'anonimato, smettila di contestare i nickname e comincia a rispondere nel merito all'anonimo dell' 1 e 35 che non ha detto cazzate solo perchè anonimo.
Anonimo
29 Luglio 2009 @ 10:04
Vorrei chiedere alla Sig.ra Carlizzi cosa puo' dire di oleg caetani e di suo padre Igor Markevitch considerato l'anfitrione delle BR nel doppio rapimento Moro e come si collegano al Mostro a Firenze. Grazie per la verita' che inizia a trapelare.
Anonimo
29 Luglio 2009 @ 18:37
ANONIMO DELLE 12.04
Le rispondo con una proporzione.
Igor Markevich:Oleg Caetani=
= Franco Ferrara: Mostro di Firenze .
Gabriella Carlizzi
Anonimo
29 Luglio 2009 @ 18:39
A ANONIMO DELLE 1.35
Mi scusi, e non se la prenda. Ma ho deciso di non rispondere a chiunque usi toni per me inconsueti.
Gabriella Carlizzi
wulfy
29 Luglio 2009 @ 20:25
Gabriella,ti do del tu,ormai siamo gia'in co municazione da un po':sei diventata proprio forte nel mettere a tacere certi commentatori,complimenti! Mi è piaciuta un sacco la frase sul guardarsi negli occhi,mitica! C'è gente veramente originale….Adesso giustamente ti si chiederà: che vuol dire quei 4 nomi ?! E' vero che a volte,spesso puoi sembrare misteriosa ,del resto è di misteri che tratti,e dovresti pubblicare un post di diciamo….5000 pagine per spiegare qualche passaggio tanto per iniziare,del resto non sei una docente di massoneria comparata e applicata e rispondere a certe domande non è neanche scrivere un articolo di testata.Dicci,proponici,un esempio,un modo per poter collaborare,insieme,per uomini di buona volontà…ciao Anto
Anonimo
30 Luglio 2009 @ 5:55
A WULFY….
Carissimo, ci sono diverse ragioni che spiegano i modi per i quali nei miei interventi posso apparire "misteriosa". Innanzitutto, io sono persona consapevole di vivere in uno Stato che ha delle regole, molte non le condivido, ma ugualmente ho il dovere di tenerne conto, se allo stesso tempo utilizzo le Istituzioni o quanto altro regola la vita dei cittadini, in conformità cone la Costituzione Italiana. Ad esempio, se io indossassi una toga e non credessi nella Giustizia, me la toglierei, almeno per coerenza. Dico questo perchè le nuove normative che regolano il comportamento della rete, non consentono alcunchè possa poi rivelarsi lesivo della altrui reputazione, o in violazione dei regolamenti cui Forum, Blog e Portali devono attenersi.
Ne consegue che quelle verità che tanto si reclamano a gran voce da coraggiosissimi "anonimi", in questa sede non possono venir fuori se non nell'osservanza delle regole di questa piazza. E proprio a tal fine, da molto tempo, ti ricorderai, io ho proposto l'apertura di un tavolo di lavoro, intorno al quale sedersi periodicamente, ciascuno con la propria identità e responsabilità, e sulla base di documenti o quanto altro esiste di riscontrabile e non come opinioni, decidere nel nostro pieno diritto di cittadini di prendere iniziative concrete finalizzate a cambire ciò che di questo sistema non va.
Ma vedi, benchè qualcuno provochi dicendo che dietro il mio nome potrebbe esserci chiunque, ben sapendo che il mio nome rappresenta e corrisponde a molte realtà che come tale mi identificano, io mi sento forte nell'essere corretta, educata, anche verso coloro che si rendono autori di delitti di ogni genere.
E' solo in questo modo che ho sempre ottenuto, anche con fatica, ma ho sempre ottenuto ascolto da chi poi, piaccia o no, comunque ha il potere esecutivo di cambiare le cose.
In questo modo io ho conquistato la veste di testimone nelle inchieste più scottanti, e devo constatare che seppure tra mille difficoltà, prima o poi, i frutti si raccolgono. Se invece di essere sola ci costituissimo in un bel numero di cittadini, stai pur certo, che gran parte del Male, almeno quello annidato nello Stato, sarebbe sconfitto senza troppa fatica.
La rete è una sede impropria per istituzionalizzare ciò che costa fatica, denaro, rischio della propria vita, per poi il più delle volte sentirsi accusati di conoscere troppe cose, invece di apprezzare che la conoscenza viene messa gratuitamente a disposizione di tutti. Spero che tu mi comprenda.
Gabriella Carlizzi
wulfy
30 Luglio 2009 @ 12:20
Cara Gabriella ti ho capito benissimo,ti ringrazio per aver commentato il mio intervento.In effetti ti avevo chiesto cio' che poi hai scritto: il tavolo di discussione o come si voglia chiamare.Ne parliamo ma sinceramente Paolo nnon so cosa ne abbia pensato ,se lo ha pensato. Una volta scrisse che non era d'accordo con la collaborazione con persone del "sistema" ma infatti credo che siamo noi cittadini qualunque che vorremmo affrontare ,dare una mano,conoscere,denunciare….Quindi giro la domanda a Paolo stesso:cosa ne pensi,che iniziative prenderesti? Saluti Anto
Paolo Franceschetti
30 Luglio 2009 @ 19:15
Wulfy… che iniziative prenderei… non lo so. L'unica che mi viene in mente, e che finora ho praticato, è stata quella di cercare di capire e cercare di far capire… altro non riesco a immaginarlo perchè siamo talmente pochi ad aver capito come è congegnato il sistema in cui viviamo, che qualsiasi iniziativa concreta volta a cambiare le cose, per parecchi altri decenni, è destinata a frantumarsi.
Ovviamente dico ciò sperando di sbagliarmi.
wulfy
30 Luglio 2009 @ 20:36
Paolo, Paolo Paolo ….Che pessimismo! Guarda,io non sono una "spada",ma un po' di grinta! No,io non ci sto ad accettare,perchè tanto è così,no no cavolo! Siamo proprio noi allora che rendiamo la vita facile a sta merda, non li disturbiamo e stiamo a posto colpevoli insieme a loro,no cacchio,non ci sto Paolo scuotiti.Pensiamoci per favore,raccogliamo meglio le idee,riflettiamo…che uomini e donne siamo complici di omicidi efferati,stupri di bambini ( io ne ho 2 piccoli!),riciclo di soldi fatti sulla pelle dei drogati,dei malati,dei malati mentali,dei poveri,dei cristi che sgobbano per 1000 euro al mese,degli innocenti che non immaginano nulla di simile a ciò che io da nemmeno un anno ricerco e cerco di conoscere e capire.Se questo strabusato bene è superiore al male perchè così alla fin dei conti io avverto proviamo a difenderlo,a strapparcelo coi denti,tra un egoismo e l'altro,tra una furbata e l'altra,speriamoci…Un abbraccio ps sono stata pochi giorni fa a viterbo se avessi avuto il tuo num. appresso ti avrei cercato,ma in ferie ci sei stato? Antonella
B.S.
30 Luglio 2009 @ 21:27
"Paolo, Paolo Paolo ….Che pessimismo!…" Ti capisco, tuttavia è realtà più che pessimismo. Giordano Bruno lo misero sul rogo, c'è una statua in Campo de' Fiori, quando dismette il mercato anche parecchia verdura per terra.
Ezra Pound in un manicomio criminale per 13 anni.
Pasolini… .
…-n
Rimane la libertà del cuore e un "grazie".
Anonimo
31 Luglio 2009 @ 3:21
Caro Paolo,
secondo me quello che hai fatto e stai facendo e' meraviglioso.
Le cose che dici 10 anni fa non le sapeva nessuno, invece ora il zeitgeist, spirito dei tempi, comincia a cambiare la coscienza comune grazie alle persone come te.
Leggendo quello che dite tu, Solange, Gabriella, Sof e Fabio si comincia a capire meglio quel quadro di stranezze mondiali.
Prima certi interrogativi, personalmente neanche me li facevo.
Grazie
nemesis
Paolo Franceschetti
31 Luglio 2009 @ 5:49
Ciao Antonella.
Peccato che non avevi il numero…
Ancora non sono partito per una serie di cotnrattempi…
l'ultimo ieri… che mi fa rimandare la partenza a domani salvo contrattempi.
E' una settimana che ho contrattempi…
Anonimo
1 Agosto 2009 @ 12:27
Brontolo allora quando non si puo' attacare il ragionamento si attacca chi lo esprime,trovo preoccupante questo modo di fare scusate se non dico che i giudici sono buoni e che vi e' giustizia e bontà in giro vorrei che intervenisse nel blog un avv che con onesta mi dica quando
mai ha difeso l'orfan e la vedova senza farsi pagare con tutto il rispetto credo che non si fara' avanti nessuno ,se persino fracwschetto che stimo per molti verso si e' messo nei guai per aiutare la "povera " solage ha recuperare 200 miliardi e nessuno di voi ha detto nulla niente ma vi rendete conto a che punto siamo ,poi e ' facile dire dimmi chi dei che oso criticate che ti faccio a pezzi con cause legali e quan altro io ho i soldi e tu no gli alberi si riconoscono quando li svuoti allora cade il vero frutto
Anonimo
1 Agosto 2009 @ 19:03
Perdonami Brontolo… veramente… non entro nel merito di quello che è il contenuto del tuo scritto… Ma permettimi di dirti che una migliore ortografia ed una migliore grammatica, aiuterebbe TUTTI a comprenderti meglio… 🙂
Parafrasando Nanni Moretti in Palombella Rossa: "CHI PARLA MALE (e scrive male aggiungo io), PENSA MALE E VIVE MALE"
Un saluto a tutti…
Frank
giovanni
29 Agosto 2009 @ 18:38
Non sono d'accordo che il sesso a pagamento non sia disdicevole e infine hai fatto male a parlare di questo argomento anche tu.
Continuate tutti, chi più chi meno a seguire la carota attaccata al bastone
Anonimo
14 Luglio 2015 @ 7:28
Il 23 Ottobre 1991 viene pubblicato l’album di Roberto Vecchioni “Per amore mio” e nella canzone contenuta in questo LP, intitolata “LAMENTO DI UN CAVALIERE DELL’ORDINE DI ROSACROCE (Cip e Ciop)” dice:
“Che importa ricostruire mondi che non ci sono più?”
Poi, in inglese, nella stessa canzone afferma:
“I don't mind if the world's gonna stop I don't care if this song is flop Bob, you know, all I want is to kill Cip and Ciop”
Traduzione:
“Non importa se il mondo sta per spaccarsi, non mi interessa se questa canzone è un flop, Bob, sai, tutto quello che voglio è uccidere Cip e Ciop”. “Ho una canzone d'amore che è scappata dal cuore l'ho venduta due volte ad altrettante distinte signore”. “Le idee Suicidi ad assassini Non le contate più”.
Chi erano Cip e Ciop e “la canzone d’amore venduta due volte alle due signore”?
Sette mesi dopo, il 23 Maggio 1992 viene ucciso Falcone (STRAGE di CAPACI) e il 19 Luglio 1992 Borsellino (STRAGE di VIA D’AMELIO).
In un vecchio articolo di Delphine Saubaber e pubblicato in Francia su L’Express il 7 luglio 2010 veniva scritto:
“Nel 1992, i magistrati Falcone e Borsellino vengono assassinati a Palermo. La penisola è in uno stato di shock. Accusata: Cosa Nostra. Diciotto anni dopo, spiega il giornalista Attilio Bolzoni, nuove rivelazioni suggeriscono complicità ai piani alti. (…) Una regia occulta ha guidato la mano assassina di Cosa Nostra, la mafia siciliana? Ma, da poco, affiora una nuova verità: la mafia siciliana di Riina sarebbe stata il braccio armato di un altro potere, strumentalizzata per fare il lavoro sporco. Torna alla mente la frase pronunciata l’anno scorso da Riina, parlando per la prima volta dalla sua prigione, dopo diciassette anni di silenzio…Sì. Anche lui si è reso conto di essere stato usato. Sulla morte di Borsellino ha detto: “Non guardate sempre e solo me, guardatevi dentro anche voi” aggiungendo “L’hanno ammazzato loro”.
L’intero l’articolo è qui: http://italiadallestero.info/archives/9806 dove vengono riportate anche molte altre cose…
L’album di Vecchioni PER AMORE MIO nasconde nella copertina simboli massonici e nella frase “per amore mIO”, “io” è scritto in maiuscolo e indica imperativamente un’imposizione, un comando, un ordine da parte di questo “io”.
In sostanza, il messaggio di Vecchioni, portavoce degli illuminati rosacruciani è questo:
IO (non è Vecchioni ma il Gran Maestro dell’organizzazione) voglio uccidere Cip e Ciop con una canzone d’amore (una bomba) venduta (indirizzata) a due distinte signore (Falcone e Borsellino).
Vecchioni è solo il “PORTAVOCE” del Grande Capo dell’organizzazione, in quanto nel testo della sua canzone vi è l’affermazione indirizzata a Bob (Roberto Vecchioni) che gli dice: “I don't care if this song is flop Bob” (tradotto: non importa se questa canzone è un flop, Bob).