Il 2 settembre 1980, a Beirut, due giornalisti italiani scompaiono nel nulla. Sono Italo Toni e Graziella De Palo e si trovano in Libano per indagare sul traffico d’armi internazionale, sui campi di addestramento palestinesi dell’OLP, e sui legami con le Brigate Rosse.
Ben presto vengono messi in atto i consueti depistaggi. Nella vicenda infatti sono coinvolti i nostri servizi segreti, in particolare il colonnello Stefano Giovannone (capo centro del SISMI a Beirut) e il generale Giuseppe Santovito (direttore del SISMI).
Era un periodo storico e politico ancora caldo, in cui gli opposti estremismi si fronteggiavano strumentalizzati in quella che venne definita la “strategia della tensione“: omicidi, attentati, stragi di Stato. Esattamente un mese prima, il 2 agosto 1980, ci fu la strage alla stazione di Bologna, e il 27 giugno quella di Ustica. Due anni prima era stato rapito e ucciso Aldo Moro. Tre eventi – ma non solo questi – che sono legati alla scomparsa dei due giornalisti.
La loro storia fa tornare alla mente quella di Ilaria Alpi, uccisa in Somalia 14 anni dopo, mentre stava seguendo una pista che portava al traffico d’armi e di rifiuti tossici, e in cui erano coinvolti uomini dei servizi segreti e delle istituzioni italiane. Ma di Graziella e Italo non si seppe più nulla, da quella mattina del 2 settembre 1980.
Proponiamo due articoli del nostro sito in cui abbiamo approfondito l’intera vicenda, e un’intervista realizzata per Border Nights a Giancarlo De Palo, fratello di Graziella.
L’ARTE DEL DEPISTAGGIO: http://petalidiloto.com/2008/05/larte-del-depistaggio.html
IL SEGRETO DI STATO E IL TRAFFICO D’ARMI: http://petalidiloto.com/2014/07/il-segreto-di-stato-e-il-traffico-di.html
INTERVISTA A GIANCARLO DE PALO: http://petalidiloto.com/2018/05/border-nights-puntata-275-laura-fezia-ivan-ceci-giancarlo-de-palo.html