(nella foto: alcuni poliziotti, costretti a mangiare fuori)
Il 14 agosto (quindi prima di Ferragosto, in un momento in cui la gente è particolarmente distratta e molti sono in ferie) i dipendenti delle forze dell’ordine hanno ricevuto la sorpresa: per accedere alle mense interne, Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza devono avere il green pass. Il provvedimento in realtà vale per tutte le mense aziendali, non solo per le forze dell’ordine.
Questo, senza che sia stato possibile organizzare prima soluzioni alternative (ticket, buoni pasto, tavoli all’aperto, ecc.) per coloro che non hanno il green pass.
La notizia è stata già data dai giornali e quindi non mi soffermerò su di essa, quanto sulle conseguenze a lungo termine di questa decisione.
Come ormai tutti hanno capito, questo green pass non ha alcuna logica sanitaria e di contenimento del virus, ma serve a costringere chi non si è ancora vaccinato a farlo.
A questo punto viene spontanea la domanda: ma se l’obiettivo finale è vaccinare tutti, perché a livello legislativo non lo rendono obbligatorio, punto e basta?
La strada sarebbe semplice. Il governo proporrebbe di rendere obbligatoria la vaccinazione per tutti (ponendo una serie di sanzioni, per chi non lo rispettasse), l’opposizione farebbe finta di essere contro, ci sarebbe una finta discussione e poi si procederebbe alla vaccinazione di massa.
A livello giuridico alcuni rispondono che l’obbligatorietà del vaccino è impedito dalla stessa UE (il che è vero ma, di fatto, anche il green pass sarebbe vietato). Altri ancora replicano che, altrimenti, in caso di effetti avversi lo Stato sarebbe costretto a risarcire i danni (il che è falso, perché basterebbe che, con legge, si impedisse questa possibilità).
Il punto è che l’obiettivo del governo (ma l’obiettivo più generale a livello mondiale) non è tanto vaccinare tutti o no. L’obiettivo è creare caos, divisione, odio, paura, e una serie di scontri anche interni.
Giusto per fare un esempio, il provvedimento riguardante le mense delle forze dell’ordine serve a inasprire e dividere anche internamente gli animi; e ad esacerbarli nel momento in cui magari andranno a fare i controlli (immaginiamo, ad esempio, lo stato d’animo di un agente di polizia, che si sente costretto a vaccinarsi, che poi deve fare un controllo sui green pass dei ristoranti; qualcuno potrebbe essere psicologicamente indotto a essere tollerante, ma altri potrebbero fare esattamente il contrario).
Perché caos e paura sono i migliori alleati per raggiungere gli obiettivi di chi governa. Tra tali obiettivi c’è l’instaurazione di una dittatura globale mondiale, sempre più evidente e conclamata, con a capo non i governi, ma le élite finanziarie. Questa dittatura già c’è (basti pensare che in molte città d’Italia sono iniziati procedimenti disciplinari a carico di medici che hanno osato dissentire dal pensiero unico del vaccino come soluzione a questa pandemia; a Palermo – apprendo dalla bacheca del mio amico Vittorio Paola – sono iniziati i procedimenti contro Rosalia Billeci e il dottor Francesco Oliviero, ma in generale in tutta Italia).
Che fare quindi? Non è lo scontro la via per risolvere questa situazione. Ma la resistenza passiva, quella che ci hanno insegnato Gandhi, soprattutto, ma anche Thich Nhat Hanh (che – ricordiamolo – dovette comunque continuare la sua battaglia non violenta dalla Francia, perché dal Vietnam non gli fu consentito).
Come esempio da seguire, metto due post che ho trovato su Facebook. Il primo è di una mia amica, Nunzia Alessandra Schilirò, Dirigente della Polizia di Stato (senza green pass, quindi costretta a mangiare alla scrivania). Il secondo di una madre.
Primo post
Buongiorno, come saprete il “greenK” si sta espandendo. Dal 14 agosto, coloro che rifiutano l’elisir miracoloso non possono più entrare nelle mense delle forze di Polizia. Se vivessimo in un mondo normale, nessun poliziotto dovrebbe più andare in mensa, come segno di solidarietà nei confronti di quel collega che, poi, per strada, è lo stesso che potrebbe salvarti la vita. Qualcuno dice che “i sorci” dovrebbero entrare lo stesso. E come? Mentendo o scansando il collega che è chiamato a controllare? Nella migliore delle ipotesi, dovresti violare una circolare e saresti passibile di sanzione disciplinare, ma avrebbe senso rispondere a un altro atto di discriminazione con altrettanta violenza? A mio avviso, no. Ricordate la storia di Gandhi o Nelson Mandela. Abbiate pazienza. La vita risponde sempre. Nel frattempo, sorridete, restate voi stessi e non fatevi scalfire dall’odio.
Chiedetevi soltanto: che senso ha allontanare in mensa colleghi che, fino a due minuti prima, lavoravano fianco a fianco?
Secondo post
Chiara Carnevali
18 Agosto 2021 @ 11:32
Grande Paolo, come sempre. Grazie di esserci guerriero!
Andrea
20 Agosto 2021 @ 20:31
Tra poche settimane comunque e’ altamente probabile che varieranno la legge di obbligo vaccinale per tutti. Dopo manderanno nelle case i Carabinieri con il vaccino o il verbale (multa). A voi la scelta. Ma poche settimane fa non lo aveva detto Bertolaso?
Anna
9 Settembre 2021 @ 14:33
Te piacerebbe….non ci contare, frustratello da blog.