Sabato e domenica ho fatto un corso di astrologia a Damanhur. Prima del mio precedente viaggio (che ho raccontato qui: https://petalidiloto.com/2020/08/viaggio-a-damanhur/), alcuni giorni prima della partenza, si verificarono coincidenze significative, sincronicità straordinarie, ed eventi magici che mi fecero capire come attorno a Damanhur ci fosse un alone di magia straordinario.
Questa volta invece non è successo nulla (o almeno, così mi pareva). Durante il viaggio, un po’ deluso da questa mancanza di eventi eccezionali, mi domandavo come mai stavolta non fosse accaduto niente di significativo, anche se, per la verità, il solo andare a Damanhur per me ha qualcosa di magico e questo mi bastava comunque. Sennonché, più o meno a metà del viaggio, ho avuto come un lampo di intuizione, e improvvisamente ho visto la sincronicità, enorme ed evidente come un elefante in salotto, ma che proprio per la enormità non riuscivo a vedere.
Per capire questa sincronicità dobbiamo fare però un passo indietro, andare a qualche giorno prima della partenza e raccontare cosa era successo. Occorre anche premettere che il concetto su cui Falco, prima di morire, ha dato da lavorare alla comunità è quello della malattia come Graal. Di questo concetto ne parlammo molto con Coyote Cardo, ed è stato uno dei concetti su cui anche io ho lavorato in questi mesi, per cercare di capire cosa volesse dire, e di quale messaggio si trattasse.
Veniamo quindi ai giorni precedenti la partenza.
Era circa una settimana che mi sentivo particolarmente svogliato. Non stanco, perché mi alzavo comunque la mattina presto di buonumore, facevo la mia colazione al bar, e meditavo molto, ma sentivo che non avevo energia per lavorare e fare altre cose. Sarà il caldo, mi dicevo. Sennonché, un giorno vado a pranzo dai miei genitori, e mio padre, diabetico da tempo, mi propone di misurarmi la glicemia con il glucometro, dopo un pranzo in cui avevo un po’ esagerato con il vino, bevande gassate, e altri cibi non proprio salutari. Me la misuro. Il glucometro segna 450 (i valori normali di glucosio sono attorno a 100; sopra i 300 c’è il rischio di coma glicemico; sopra i 400 il rischio è altissimo e a 500 il coma è praticamente certo).
Qualche giorno dopo vado in una farmacia ad acquistarmi un glucometro, la mattina a digiuno. Il farmacista mi fa vedere come si usa l’apparecchio e me la misura. 380. A quel punto lo vedo visibilmente sorpreso, e mi domanda se ho sintomi come una forte sete (non ce l’ho per niente, anche perché mangio molta frutta e centrifugati durante il giorno, quindi non bevo quasi mai acqua) o minzione frequente specie durante la notte (ma rispondo che non vado mai al bagno durante la notte). Mi domanda che valori avessi nei giorni precedenti, e quando gli dico tra 450 e 300 mi dice che gli sembra impossibile che io stia così bene. “Sembra in salute – mi dice – ma con questi valori è impossibile”. Una signora accanto a me mi dice: “Ma che sta dicendo, con questi valori sarebbe già morto. Sarà rotta la macchinetta”.
Nei giorni successivi all’acquisto del glucometro monitoro costantemente i valori durante tutta la giornata, e mi accorgo che la glicemia mi arriva facilmente anche a 400 se non sto attento a cosa mangio e mediamente oscilla tra i 200 e i 400. Mi appresto a fare tutti gli esami del caso, ma probabilmente la diagnosi sarà di diabete. Il che, per come la vedo io, è nient’altro che lo stimolo a fare una vita sana, seguire una dieta corretta, e fare sport, sapendo bene che il diabete può essere curato anche con la sola dieta. La cosa abbastanza curiosa è come io non abbia avuto sintomi più gravi con valori come questi, che durano sicuramente da tempo.
Ma, a questo punto, mi accorgo della coincidenza durante il viaggio. Sto andando a Damanhur, dove Coyote Cardo lavora sul concetto di malattia e Graal, con i sintomi di una malattia che mi apre, all’improvviso, una nuova finestra su una nuova fase della mia vita. Soprattutto, mi apre una chiave di comprensione su molti sintomi che ho praticamente da tutta la vita (da sempre se mangio una pizza e una birra con gli amici, dopo non desidero altro se non andare a dormire; e da sempre ho notato che devo stare attento a cosa mangio, perché il mio stato energetico risente immediatamente dei cibi che mangio, ma non avevo mai collegato la cosa a sbalzi glicemici).
Riesco a portare i valori alla normalità (110) proprio il primo giorno che arrivo a Damanhur, anche grazie al fatto che nei bar e ristoranti della comunità puoi chiedere centrifugati di verdura senza che ti guardino come un alieno, e puoi pranzare con sola insalata mista di verdure, senza quelle assurdità tipiche dei ristoranti, ove nell’insalata mettono il formaggio, il tonno, e altre cose che non c’entrano nulla col concetto di insalata (quando scegli un insalata ti chiedono “piccola, media o grande?”). E nessuno ti guarda come se tu fossi matto quando a merenda ti mangi un finocchio, sgranocchi un gambo di sedano, e bevi dell’acqua di cocco. Inoltre, essendo una comunità di persone mediamente più evolute, posso mangiare quello che voglio senza sentirmi dire da chi non conosce la differenza tra indice glicemico e carico glicemico, o tra carboidrati e zuccheri, assurdità del tipo “questo cibo lo puoi mangiare, perché ha solo carboidrati ma pochi zuccheri”, instaurando una discussione per ogni scelta alimentare che faccio. Al bar di Damanhur, ad esempio, puoi scegliere quali verdure mettere nella centrifuga, e chiedergli un bicchiere piccolo o grande, mentre al supermercato interno c’è un assortimento che non esiste altrove di succhi di verdure pronte, e altri alimenti particolari.
Due giorni dopo la mia partenza, poi, Coyote mi manda un messaggio e mi dice: Ma che strano Paolo. Oggi ho pranzato con una mia amica diabetica. Si è misurata la glicemia ed era a 500. Mi ha detto: “vedi, con questi valori dovrei essere morta, e invece sto bene, ma non capisco il perché”. Non può essere un caso che mi capitino due casi analoghi a distanza così ravvicinata, e dovrò capire il perché. Dovremo lavorare su questo fenomeno, a Damanhur.
In conclusione, la coincidenza c’era, ma non l’ho vista finché non ero in viaggio. Era, appunto, il classico elefante in salotto.
Un’altra piccola, ma significativa coincidenza, è capitata mentre Coyote Cardo mi controllava il problema della glicemia a livello esoterico ed energetico; in quel momento un mio amico medico mi ha mandato un medicinale da assumere subito; controllo i componenti, ed uno di essi è il Cardo. Il giorno dopo un altro mio amico, naturopata, mi dice di prendere un integratore a base di… Tarassaco.
Insomma, Falco Tarassaco ci ha parlato ancora. E guida ancora la comunità, mandando segni e coincidenze.
Probabilmente il concetto di malattia come Graal è collegato alla visione per cui la malattia deve essere vista come un’opportunità di comprensione, per migliorare la propria vita, e in qualche modo agli studi fatti da Claudia Rainville, Ryke Geerd Hamer, Ruediger Dahlke, Anthony William. Ma dobbiamo ancora lavorarci. E dobbiamo ancora capire molte cose.