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2 Comments

  1. Ieiaiel
    24 Luglio 2023 @ 19:47

    TERAMO – Grazie alle immagini scattate il 1 Settembre 2015 sull’A-14 e successivamente presso l’obitorio, è stato possibile determinare che le conclusioni della Procura, che archiviò il caso come suicidio, erano errate.
    Secondo quanto deciso all’epoca, Giulia Di Sabatino si sarebbe buttata da un cavalcavia e successivamente morta dopo essere stata travolta dai mezzi che giungevano a oltre 100 Km/h. Ma le forografie degli indumenti indossati quel giorno dalla vittima, non solo di presentano praticamente integri, ma addirittura senza tracce di sangue, quando il corpo fu martoriato e smembrato in centinaia di pezzi.
    Così come quelle stesse immagini scattate sui resti della vittima, mentre questi erano ancora sull’asfalto, mostrano una quasi totale assenza di tracce ematiche, considerando però che un corpo di un adulto conta ben 6 litri di sangue al proprio interno. Sangue che risulta sparito.
    Queste prove vanno ad aggiungersi ad un altro dato di fatto, ovvero che nessuna autovettura o mezzo pensante fu coinvolto quella tragica notte in un similie incidende, quando invece un impatto a quella velocità li avrebbe dovuti quantomeno danneggiare.
    I consulenti chiamati a collaborare con Emme Team, hanno infatti stabilito, grazie anche al lavoro dei RIS sui resti della vittima, che il corpo fu fatto a pezzi e dissanguato altrove e portato in un secondo momento sull’autostrada, per inscenare il suicidio.
    Questi accertamenti, unitamente a quanto già scoperto sui dispositivi elettornici in uso a Giulia, inclusi i suoi profili social ed account email, dimostrano l’impossibilità di una morte avvenuta così come ricostruita dagli inquirenti dell’epoca.
    IL CASO GIULIA DI SABATINO:

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  2. Anna
    28 Luglio 2023 @ 17:50

    Nel 2014 ho denunciato il mio vicino del piano sotto ,x minaccia di morte, e confessione(probabilmente ubriaco) che da sempre, lui Registra la mia vita privata, con microfoni a muro.
    Sono riuscita a registrare tutto. Ho fatto denuncia, in cui chiedo di essere informata in caso di archiviazione. Il carabiniere, mi consigliò di non allegare la prova e di tirarla fuori, quando mi chiamavano. Ho aspettato invano, che la legge facesse il suo corso .
    Siccome la mia violazione della privacy, è andata in vasta scala, sono andata a chiedere informazioni. Hanno archiviato senza informarmi commettendo reato di omissione di atti di ufficio, x il cui responsabile ci dovrebbero essere conseguenze notevoli.
    Pensavo proteggessero le donne sole, vittime di minacce e abusi. Invece.
    Questo anno un altro vicino mi ha minacciata di morte. Una vicina mi ha dato una ricotta e dopo sono caduta x terra……ecc…..
    Tante altre denunce depositate da poco.

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