Perché per secoli la giustizia ha sempre condannato povera gente, contadini, schiavi, poveri, e mai i ricchi, i nobili, i potenti. E oggi non è diverso. A essere condannati sono ragazzi tossicodipendenti, contadini, spazzini, casalinghe, senzatetto, malati di mente, al massimo qualche studente. Mai politici, magistrati, architetti, avvocati, notai, agenti dei servizi segreti, poliziotti, carabinieri. Quelli, al massimo, si “suicidano”.
Perché mi hanno sempre offerto di più per non difendere alcuni clienti che per difenderli, ove normalmente non si ricava nulla.
Perché la stragrande maggioranza degli avvocati e dei magistrati il diritto non lo conosce. E in fondo fa bene, perché il diritto non viene mai applicato veramente.
Perché la difesa dei deboli non è mai stata possibile nei secoli scorsi, e non si poteva pensare che dopo millenni di soprusi il cambiamento di un sistema legislativo potesse comportare anche un cambiamento di mentalità.
Perché non ci sarà mai una vera giustizia finché non verrà applicato quell’articolo del codice deontologico secondo cui l’avvocato ha il dovere di dire la verità e di collaborare col giudice per la ricerca della verità, ma questo presuppone:
– che i magistrati cerchino la verità e non il proprio interesse, cosa allo stadio attuale dell’evoluzione umana impossibile;
– che gli avvocati non colludano col cliente che delinque.
Perché nessuno vuole che la giustizia funzioni veramente, e quindi ogni riforma non fa che peggiorare il sistema già traballante, in quanto tra le tante falle del sistema, si insinuano e camminano spediti i corrotti, i criminali, i favoriti.
Perché nelle cause più importanti ho sempre vinto dove avevo torto e perso dove avevo ragione.
Perché in Italia (ma anche all’estero) non c’è mai stato un vero processo per strage, o per un delitto grave, in cui si sia saputa la verità.
Perché le leggi sono fatte da chi commette i crimini più innominabili, e quindi sono già pensate in anticipo per mandare assolti i colpevoli.
Perché volevo fare l’avvocato per difendere i più deboli, ma poi ho scoperto che spesso il debole non vuole comunque essere difeso veramente e che la vittima spesso collude senza saperlo con il suo persecutore.
Perché molti avvocati sono molto più criminali dei criminali che difendono, e i giudici sono molto più criminali dei criminali che condannano.
Perché la situazione, oggi, non è diversa da quella descritta da Khalil Gibran un secolo fa; ma del resto è la stessa situazione che esisteva millenni fa.Perché finché ogni giurista troverà normale che sia punito l’omicidio ma si possa andare in guerra a fare milioni morti, che sia punito il furto ma si possano depredare i cittadini di milioni di euro, nessun sistema giuridico potrà mai essere chiamato “giustizia”.
Perché se non cambia la società è inutile cambiare il diritto.
Da: Il profeta, di Khalil Gibran
A
voi piace imporre leggi.
Ma più
ancora vi piace trasgredirle.
Come
bambini che giocano presso l’oceano, che costruiscono torri di sabbia per poi
distruggerle ridendo.
Ma mentre voi le costruite, l’oceano porta nuova sabbia sulla riva,
E quando
poi le distrugge l’oceano ride con voi.
In verità,
l’oceano ride sempre insieme con i puri.
Ma che
mi dite di coloro la cui vita non è un mare, e le leggi fatte dall’uomo non
sono torri di sabbia,
Ma per i quali la vita è una roccia, e la legge uno scalpello con cui
vorrebbero scolpirla a propria immagine?
E che pensate dello storpio che odia i danzatori?
E del bove
che ama il suo giogo, e crede l’alce e il cervo della foresta vagabondi e
smarriti?
E del
serpente vecchio che non muta più pelle e chiama gli altri nudi e senza pudore?
E di chi arriva per tempo al banchetto di nozze, e ne ritorna stanco e
ingozzato di cibo dicendo che tutti i banchetti sono profanazioni e i convitati
trasgressori della legge?
Che
dirò di costoro se non che vivono anch’essi alla luce del sole, ma con la
schiena voltata verso il sole?
Essi non vedono che le proprie ombre, e quelle ombre sono le loro leggi.
Che cos’è
il sole per essi se non colui che fa le ombre?
E che vuol
dire per essi conformarsi alle leggi se non chinarsi a tracciare la propria
ombra sulla terra?
Ma voi che camminate col viso volto al sole, quali immagini tracciate sulla
terra possono trattenervi?
E voi che viaggiate con il vento, quale banderuola dirigerà il vostro corso?
Quale
legge dell’uomo vi legherà se infrangerete il vostro giogo evitando le porte
della sua prigione?
E quale legge vi farà paura se danzerete senza inciampare contro le sue catene?
E chi vi
condurrà in giudizio se strapperete il vostro abito ma non lo lascerete lungo i
sentieri dell’uomo?
Popolo di Orfalese, voi potete smorzare il suono del tamburo e allentare le
corde della lira, ma chi comanderà di non cantare all’allodola?
E anche
questo vi dirò, benché le mie parole potranno esservi di peso:
L’assassinato
non è irresponsabile della propria uccisione,
E il
derubato non è privo di colpa nel furto che ha subito.
Né il
giusto è incolpevole degli atti del malvagio,
Né chi ha
le mani bianche è netto nelle azioni del criminale.
Sì, il
colpevole è spesso vittima dell’offeso.
E anche
più spesso il condannato porta il fardello per l’innocente irreprensibile.
Voi non
potete separare il giusto dall’ingiusto e il cattivo dal buono;
Perché
essi stanno insieme davanti al sole, come se il filo nero e il filo bianco
fossero insieme
intessuti.
E quando si rompe il filo nero, il tessitore rivedrà tutta la tela, e dovrà
esaminare anche il telaio.
Se uno
di voi volesse giudicare una moglie infedele,
Metta
sulla bilancia anche il cuore del marito, e misuri la sua anima col metro.
E chi
volesse frustare l’offensore scruti lo spirito dell’offeso.
E se
qualcuno di voi, in nome della giustizia, volesse abbattere la scure sopra il
tronco malato,
osservi le
radici;
E in
verità, troverà le radici del bene e del male, le infeconde e le
fertili, tutte intrecciate nel cuore silenzioso della terra.
E voi
giudici che volete esser giusti.
Quale
sentenza emanate contro chi è onesto nella carne ma è ladro nello spirito?
Che
punizione date a chi uccide nella carne, ma è egli stesso ucciso nello spirito?
E come
processate colui che con gli atti inganna e opprime,
Eppure è
afflitto e oltraggiato?
E come
punirete coloro il cui rimorso è già più grande che il loro misfatto?
Non è
forse il rimorso la giustizia amministrata proprio da quella legge che
servireste contenti?
Tuttavia
non potete imporre il rimorso all’innocente né toglierlo dal cuore del
colpevole.
Non
chiamato esso chiama nella notte, affinché gli uomini si sveglino e scrutino se
stessi.
E voi che
volete capire la giustizia, come potrete farlo se non studiando ogni fatto
nella pienezza della luce?
Solo
allora saprete che l’eretto e il caduto sono un unico uomo che vive nel
crepuscolo fra la notte del suo io pigmeo e l’alba del suo io divino,
E che la
pietra angolare del tempio non è più elevata della pietra più bassa delle sue
fondamenta.
Anonimo
14 Novembre 2014 @ 18:48
Benvenuto tra gli ex-iscritti.
Buona fortuna.
Umberto Aquila
14 Novembre 2014 @ 19:39
Houston,Houston qui…abbiamo un problema.Un fucking alieno probabilmente di razza nordica, si è introdotto negli alloggi e si è portato via tutta la carta igienica.
(Generale USA):My God! Finalmente possiamo dichiarare guerra a quegli sporchi comunisti!
Una sola semplice domanda: come fecero codesti operatori della giustizia ad ottenere la loro laurea se non avessero conosciuto il diritto? Ma forse è proprio qui che casca l'asino, chiunque può diventare avvocato: basta possedere una laurea.(Come gl'insegnanti…o gli psichiatri,ad libitum(?)).
Anonimo
15 Novembre 2014 @ 7:07
Cose che ho capito 30 anni fa.
Anna
15 Novembre 2014 @ 17:57
Io aggiungerei anche: perche' il sistema non si puo' assolutamente cambiare restando dentro al sistema.
E' una grande, grossa, immensa stronzata, adatta a individui totalmente in mala fede e senza scrupoli che nel sistema fremono per entrare con la scusa di combatterlo.
Il sistema deve semplicemente scomparire dalla nostra coscienza quanto piu' possibile, affinche' smetta di essere percepito come tale.
Noi NON siamo il nostro corpo, NON viviamo nel mondo che vediamo, NON moriamo. MAI.
Sono sicura che la professione dell'avvocato non ti manca e che sei molto piu' felice cosi' Paolo.
Un abbraccio a te, Solange e Stefania.
Anonimo
16 Novembre 2014 @ 8:29
Qualche tempo fa un riccone arabo fu beccato sulla sua modesta barchetta durante un festino a base di coca/alcool e signorine discinte, al divertito stupore del giornalista occidentale rispose : l'islam è la religione dei poveri.Cosí come il Marchese del Grillo disse : perchè io so io e voi nun siete un c…. Alla fine le regole (soprattutto giuridiche) esistono proprio per quello : quanto più importanti sono tanto più io ti dimostro il mio potere nel restare impunito violandole, il rispetto delle norme è dei poveri che non hanno altra scelta.Ecco perchè rimango stupito difronte alle motivazioni della scelta di abbandonare la professione : sulla destra c'è il link dell'articolo sulla fratellanza giuridica , ma allora mi dico di cosa stiamo parlando ? non si tratta di insegnare ex novo i principî giuridici a chi non li conosce , non solo perchè "le grandi menti" del diritto italiano (e non) il diritto lo conoscono eccome, sono davvero capaci di tagliare il capello in due ma lo fanno ad usum delphini, se è quando conviene loro, ma anche perchè fino a quando esisterà la fratellanza massonica giuridica si possono insegnare tutti i principi eticamente, giuridicamente, moralmente più giusti ma poi capita il confratello (giudice, pm, avvocato o reo violentatore pedofilo) che dovrà necessariamente avere ragione, e allora mi domando : ma di che stiamo a parlare ? Insegnare cosa ? A non essere massoni..?
Atanor Venice
16 Novembre 2014 @ 12:39
Eccolo qui il nostro Migliore Paolo…. articolo magnifico complimenti Franceschetti … una goccia di verita in mezzo a una mare di balle…ma come dice:
Un uomo con la Verita' puo incendiare una foresta di bugie…
Osho
indimenticabile
Anonimo
16 Novembre 2014 @ 16:19
Scusate, off topic:
Avete letto l'articolo di Scalfari di oggi (Dom 16 Nov)? Se non l'avete fatto fareste bene a farlo.
un saluto
Anonimo
17 Novembre 2014 @ 9:51
Commento Off Topic:
qualcun altro ha notato le caratteristiche anagrafiche del Sindaco di Alessandria, città tornata alle cronache purtroppo per le recenti esondazioni ?
Si chiama Maria Rita Rossa, comunemente nota come Rita Rossa.
Nel suo profilo personale si può leggere:
"all’anagrafe mi chiamo Maria Rita Rossa, ma tutti mi chiamano semplicemente Rita"
"Il mio tempo libero lo divido tra lettura (adoro i classici, il sommo Dante su tutti, ma anche autori del ‘900 come Isabel Allende), cinema e per “staccare” dai pensieri quotidiani mi cimento nella corsa nelle (poche) zone verdi della città."
Dante, la Allende figlia del cugino di Salvador Allende che era massone.
Coincidenze, solo coincidenze…
T21
roberto
17 Novembre 2014 @ 13:34
Buon giorno avvocato, chiedo scusa per il fuori-tema ma la notizia è importante e devastante allo stesso tempo. Riporto il breve testo della news Ultim'ora delle 0.54 tratta da Televideo Rai:
"Nuovi abominevoli casi di pedofilia sono emersi in Gran Bretagna. Ma stavolta con particolari di orrenda depravazione e che coinvolgono la classe dirigente.
Secondo il Sunday Telegraph, Scotland Yard ha scoperto una rete di deputati pedofili che tra gli anni '70 e '80 era solita riunirsi per violentare e uccidere bambini tra i 10 e 12 anni. La polizia sta investigando almeno su 3 casi. Uno riguarda un deputato conservatore che strangolò un dodicenne durante un'orgia negli anni '80 davanti ad altri membri dei Comuni".
Buona giornata, si fa per dire.
Giorgio Andretta
17 Novembre 2014 @ 19:34
Che fa "me sorvola, Umberto Aquila?
Anonimo
18 Novembre 2014 @ 13:02
Er Sorcio de città e er Sorcio de campagna
Un Sorcio ricco de la capitale
invitò a pranzo un Sorcio de campagna.
– Vedrai che bel locale
vedrai come se magna…
– je disse er Sorcio ricco – Sentirai!
Antro che le caciotte de montagna!
Pasticci dórici, gnocchi,
timballi fatti apposta,
un pranzo co' li fiocchi! una cuccagna! –
L'istessa sera, er Sorcio de campagna,
ner traversà le sale
intravvide una trappola anniscosta:
– Collega, – disse – cominciamo male:
nun ce sarà pericolo che poi…?
– Macché, nun c'è paura:
– J'arispose l'amico – qui da noi
ce l'hanno messe pe' cojonatura.
In campagna, capisco, nun se scappa,
ché se piji un pochetto de farina
ciai la tajola pronta che t'acchiappa;
ma qui, si rubbi, nun avrai rimproveri:
le trappole so' fatte pe' li micchi:
ce vanno drento li sorcetti poveri,
mica ce vanno li sorcetti ricchi.
Billy The Kid
19 Novembre 2014 @ 16:13
Giustappunto questa santa sera, nel silenzio della notte e sotto la luce delle stelle e lo splendore della luna, formo la santa catena. Nel nome di Garibaldi, Mazzini e La Marmora, con parole d’umiltà, formo la santa società”. Poi aggiungono: “Dite assieme a me: ‘Giuro di rinnegare tutto fino alla fine della settima generazione , tutta la società criminale fino ad oggi riconosciuta, per salvaguardare l’onore dei miei saggi fratelli.
E DOPO CIÒ C'È ANCORA QUALCUNO CHE CREDE CHE STATO ITALIANO NEO RISORGIMENTALE, MAFIA E MASSONERIA SIANO ENTITÀ DISTINTE E CONTRAPPOSTE? AHAHAH
Samuele burlamacchi
7 Dicembre 2014 @ 22:53
Il mio sarà il 14^ commento e anche il nr. 14 ha un significato esoterico: La Dea Osiride mutilata, così faccio contento il buon Paolo. Che dire? Se
quanto afferma corrisponde a realtà,c'è da rabbrividire. Del resto come mai Piero Luigi Vigna non ha mai querelato Franceschetti quando quest'ultimo lo accusava di essere uno dei responsabili dei delitti del mostro di Firenze? Pare, invece, che Mario Spezi abbia al fine deciso di denunciare l'avvocato viterbese. Sarei curioso sapere quale linea di difesa vorrà approntare Franceschetti vs Spezi; secondo me, purtroppo, ne uscirà con le ossa rotte. Per carità, grande coraggio, grande coerenza, ma ne valeva la pena? Vedremo…del resto lui stesso ha sempre sostenuto che, fin da piccolo, se qualcuno gli imponeva di non fare una cosa, lui, al contrario, la faceva. A quanto pare, al momento, non è cambiato. Io, al suo posto, avrei lasciato perdere, ecco perché lo ammiro: È un simpatico pazzoide buddista, poiché solo un impavido di tal fatta poteva svelare i segreti della rosa rossa e della croce d'oro. Good luck and get going Paolo!
Samuele da Urbino
Francesco T
10 Dicembre 2014 @ 10:54
Gtande Paolo, ti appoggio in pieno. Pensa che io ho smesso prima di cominciare, avendo intuito tutto questo. Continua così, anzi dacci dentro sempre di più.
Un abbraccio,
Francesco
Anonimo
11 Maggio 2015 @ 11:41
Cercando un senso alla giustizia ho trovato questo blog ma mi chiedo se tutti gli onesti mollano noi poveri cristi che fine facciamo?!
Proprio ieri, dopo ben 9 anni di attesa, ho ricevuto la notizia che finalmente era terminata la nostra causa civile in Italia (noi ci siamo dovuti trasferire all'estero per lavoro dopo aver perso dei soldi proprio per la situazione che ci ha portato a far causa) e ovviamente la sentenza non è stata a nostro favore perchè l'avv. della controparte si è appigliato ad una mancanza e ha basando tutto sulla menzogna! Ora o noi continuiamo appellandoci e sperando (magari per altri 9 anni) o ci fermiamo e paghiamo pure la penale (utilizzando quei pochi soldi messi da parte e tornando col conto in rosso di nuovo!
Mi fa inca@@..volare il fatto che
– il nostro avvocato non ritenendo magari la nostra una causa importante non si è dato molto da fare
– l'avvocato di controparte pur di vincere invece ha basato tutto sulla menzogna
– il giudice di turno ha deciso senza considerare tutte le prove, comprese le testimonianze fatte dalla controparte stessa!
Mi fermo qui perchè non credo interessi….