Di Solange Manfredi
E’ successo nel 1965 quando il Sifar, travolto dagli scandali di attività anticostituzionali (dossieraggio illegale e predisposizione di piano per attuare un colpo di Stato) viene sciolto e nasce il SID (Servizio Informazioni Difesa).
Il Generale De Lorenzo, direttore per 9 anni del SIFAR, viene eletto deputato.
E’ successo nel 1977 quando il SID, travolto anche questa volta dagli scandali riguardo attività anticostituzionali[1], viene sciolto e nascono il SISMI (Servizio d’Informazioni per la Sicurezza Militare) e il SISDE (Servizio d’Informazioni per la Sicurezza Democratica)[2].
Il direttore del SID, Generale Vito Miceli, viene eletto deputato.
E’ successo nuovamente il 1 agosto 2007. Il Governo ha sciolto SISMI e SISDE e sono nati AISI (Agenzia Informazioni Sicurezza Interna) e AISE (Agenzia Informazioni Sicurezza Esterna).
Il direttore del SISMI, Generale Nicolò Pollari, è nominato Consigliere di Stato.
Perché? Cosa è successo?
Come la storia italiana ci insegna, perché il Governo arrivi ad attuare una riforma dei servizi segreti questi devono essere coinvolti in attività anticostituzionali: non bastano semplici reati, per quanto gravissimi. Ma cosa è successo, dunque, perché si arrivasse alla riforma? Vediamo e mettiamone in evidenza i meccanismi (sempre gli stessi!!!!).
I servizi segreti in mano a militari
Il 27 settembre 2001 a Roma, il Consiglio dei Ministri – presieduto da Silvio Berlusconi, affiliato alla Loggia P2 di Gelli (tessera P2 1816) – nomina direttore del SISMI il Generale della Guardia di Finanza Nicolò Pollari e direttore del SISDE il Generale dei Carabinieri Mario Mori.
Rapimento Abu Omar.
Il 17 febbraio 2003 l’ex Imam di Milano Abu Omar viene prelevato da alcuni uomini in pieno giorno nel centro di Milano. La moglie denuncia il fatto alla Procura della Repubblica di Milano.
Depistaggi e false informative.
Nel giro di pochi giorni le false informative giungono numerose. La prima è quella dei ROS che in una nota affermano che Abu Omar si è allontanato volontariamente portando con sé documenti e passaporto. Ancora qualche giorno ed ecco che la CIA invia una nota alla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, in cui è scritto che Abu Omar si sarebbe trasferito volontariamente in una non precisata località dei Balcani[5].
Quindi è il momento del direttore del SISMI Nicolò Pollari che comunica al Parlamento Europeo di aver saputo da un informatore privato che Abu Omar si sarebbe allontanato volontariamente con agenti della CIA (????)[6].
Segreto di Stato.
La Procura di Milano chiede di poter ottenere i documenti in possesso del Governo inerenti al sequestro di Abu Omar, ma le viene opposto il segreto di Stato.
La Procura non si perde d’animo e prosegue le indagini (se riesce ad ottenere prove del sequestro facendo a meno dei documenti coperti dal segreto di Stato può rinviare a giudizio).
Alle domande dei magistrati Pollari non risponde, sostenendo di essere vincolato dal segreto di Stato.
Il suo avvocato, Franco Coppi, afferma che il suo assistito è impossibilitato a difendersi: il segreto di Stato glielo impedisce.
Lo diciamo subito: non è vero.
Il diritto alla difesa è un diritto costituzionalmente garantito e non può essere limitato da una legge, quale è appunto quella che istituisce il segreto di Stato. Pollari può utilizzare tutte le carte che vuole per difendersi, anche quelle coperte dal segreto di Stato.
Paura ed attacco alla magistratura.
Il centro destra, e parte del Governo, preoccupati dallo svolgersi degli eventi attaccano pesantemente i magistrati milanesi titolari dell’inchiesta affermando che con il loro operato delegittimano i servizi segreti e pongono in grave pericolo la sicurezza del paese, lasciandolo in balia dei terroristi.
Come d’incanto i giornali, quasi quotidianamente, pubblicano notizie allarmanti di probabili attacchi terroristici nel nostro paese. Per non parlare poi degli attentati terroristici che proprio in quel periodo verranno sventati dall’encomiabile operato dei nostri servizi in mezza Italia: Milano, Roma, Torino, ecc..
Peccato che anche qui le false notizie siano numerose (es. l’informativa del Sismi sul ‘centro di addestramento per kamikaze’ o imminenti attacchi alla stazione di Milano mediante valigie bomba, ecc..)[10].
Dossieraggio illegale
Nel frattempo la Procura della Repubblica di Milano, grazie ad un’altra indagine che riguarda l’Ivri, un istituto di vigilanza privata, scopre che a Roma, in Via Nazionale, il SISMI dispone di un ufficio deputato ai depistaggi, alla creazione di documenti falsi e al condizionamento della stampa, dove ritrova un archivio contenente migliaia di note e dossier illegali su politici, magistrati, giornalisti, personaggi del mondo economico- finanziario, ecc….
Programma illegittimo e anticostituzionale
Responsabile del centro è Pio Pompa, ex dipendente Telecom, in stretto contatto con il direttore del SISMI Nicolò Pollari, a cui invia regolari rapporti[11].
Insomma un centro in cui veniva portato avanti un programma illegittimo ed anticostituzionale pagato, per di più, con le nostre tasse.
Nell’allarmante programma risultano però coinvolti altri personaggi.
Uno è Giuliano Tavaroli, ex sottoufficiale dei Carabinieri (dal Ros dei Carabinieri provengono quasi tutti i protagonisti delle vicende: Tavaroli, Mancini, Jannone, Pironi, ecc..), responsabile della sicurezza Telecom, e responsabile del Centro Nazionale Autorità Giudiziaria (CNGA, la centrale che gestisce tutte le intercettazioni telefoniche chieste dalla magistratura).
L’altro è il massone Emanuele Cipriani, titolare della società di investigazioni Polis D’Istinto, con domicilio nella residenza monegasca della nuora di Licio Gelli. Il massone Emanuele Cipriani è anche console onorario della Guinea, pertanto gode di immunità diplomatica (il trucchetto è molto diffuso in certi ambienti, anche il figlio di Licio Gelli è stato, sino a poco tempo fa, console onorario del Nicaragua per la Provincia di Arezzo, e anche lui, ovviamente, ha goduto di immunità diplomatica).
Il consiglio Superiore della Magistratura vuole vederci chiaro e chiede, ed ottiene, i dossier custoditi in via Nazionale. La relazione del CSM è durissima e sottolinea come:
Come nella migliore delle tradizioni italiane, in risposta a tale allarmante relazione, opinionisti e uomini politici, invece di chiedere che fossero accertate le responsabilità degli autori di questi reati, si scagliano contro il CSM.
Nomina di uomini fidati nei posti chiave e Riforma
Il Governo, che non riesce più ad arginare lo scandalo, deve intervenire.
In molti chiedono che Pollari venga rimosso dall’incarico.
La sua destituzione è nell’aria e Pollari che fa? Il 17 novembre 2006 (ovvero 3 giorni prima di essere rimosso) Nicolò Pollari firma una decina di nomine in posti chiave del SISMI.
Il 20 novembre 2006 Pollari viene destituito, e poi nominato Consigliere di Stato.
Ma ciò non basta perché il 5 dicembre 2006 il PM Armando Spataro deposita la richiesta di rinvio a giudizio relativa al sequestro di Abu Omar. Il direttore Nicolò Pollari viene accusato di avere “ricevuto e accolto la richiesta di compartecipazione al sequestro” trasmessa dal responsabile Cia in Italia, Jeff Castelli, quindi “promosso e organizzato la cooperazione nel reato di tutti gli indagati”[13].
Il sequestro di Abu Omar viola non solo la nostra Costituzione, ma anche le leggi internazionali dei Diritti Umani. Per non parlare poi del centro di Via Nazionale preposto a «neutralizzare» e «disarticolare», anche con «eventi traumatici», persone e gruppi considerati “nemici” di una parte politica.
Il 1 agosto 2007 il SISDE è sostituito dall’AISI (Agenzia Informazioni Sicurezza Interna), il SISMI dall’ AISE (Agenzia Informazioni Sicurezza Esterna).
Morti sospette
Come abbiamo visto nei precedenti articoli un altro meccanismo, spesso attuato perché non si giunga alla verità, è la morte dei testimoni.
Adamo Bove, che aveva collaborato sia con la magistratura milanese per le indagini sul SISMI, sia con quella romana sul dossieraggio illegale, il 21 luglio 2006 si “butta” da un viadotto della tangenziale di Napoli.
Il “suicidio” viene motivato sui giornali da una forte depressione. La famiglia, però, sostiene con forza non solo che Adamo Bove non era depresso, ma che da tempo sospettava di essere pedinato da uomini armati.
Il meccanismo
Il lettore avrà già avuto modo di notare le straordinarie similitudini che accomunano lo scandalo SIFAR (ma non solo) e lo scandalo SISMI. Riassumiamole:
a) Il Generale De Lorenzo, capo del servizio segreto – che viene accusato di aver operato una schedatura segreta, illecita, contenente notizie anche false a danno di migliaia di cittadini italiani a scopo prevalentemente ricattatorio, nonché di aver predisposto un piano per attuare un colpo di Stato militare, il c.d. “Piano Solo” violando così la Costituzione – viene eletto deputato. Prima di lasciare il SIFAR nomina suoi uomini fidati nei posti chiave[14].
a) La Procura, nel 1964, apre un’inchiesta sullo scandalo SIFAR–De Lorenzo e chiede al Governo i documenti, ma questi le vengono negati perché coperti dal segreto di Stato.
a) I militari Manes e Rocca, informati sui fatti del 1964, muoiono o si “suicidano” prima di poter deporre.
a) Il Governo di allora si precipitò a sciogliere il SIFAR e, con un decreto del Presidente della Repubblica, nacque il SID.
a) Il senatore Francesco Cossiga, al tempo dello scandalo SIFAR – De Lorenzo, negherà migliaia di documenti alla commissione parlamentare di inchiesta e quelli che consegnerà saranno costellati di omissis; mentirà sulla rilevanza di quegli omissis alla Commissione di Inchiesta sul Caso Moro; nel 1990 si scoprirà che li aveva apposti su questioni che nulla avevano a che fare con la sicurezza dello Stato, ma anzi per coprire abusi, illeciti, reati penali gravissimi e piani incostituzionali per preparare un colpo di Stato[15].
a) Nel 1964 i principali artefici dello scandalo erano massoni – e questo si scoprirà quasi 20 anni dopo, grazie ad una perquisizione nella residenza di Licio Gelli, a Castel Fibocchi, che portò al rinvenimento di alcuni elenchi “coperti” di iscritti alla massoneria.
Repetita iuvant, plus repetita stufant
[2] ai vertici dei servizi segreti l’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti e ministro dell’Interno Francesco Cossiga nominano due generali affiliati alla loggia P2 di Licio Gelli: al SISMI il massone Giuseppe Santovito (tessera P2 1630) e al SISDE il massone Giulio Grassini (tessera P2 1620).
[3] in cui si legge: “l’iniziativa del ROS… aveva tutte le caratteristiche per apparire come una “trattativa”; l’effetto che ebbe sui capi mafiosi fu quello di convincerli, definitivamente, che la strage era idonea a portare vantaggi all’organizzazione… confermando il delirio di onnipotenza dei capi mafiosi e mettendo a nudo l’impotenza dello Stato…”.
[4] In cui si legge: “Il sito, …, fu abbandonato e nessuna comunicazione ne venne data agli inquirenti… elemento, tuttavia, se certamente idoneo all’insorgere di una responsabilità disciplinare, perché riferibile ad una erronea valutazione dei propri spazi di intervento, appare equivoco ai fini dell’affermazione di una penale responsabilità degli imputati per il reato contestato… L’imputato Mori pose in essere un’iniziativa spregiudicata che, nell’intento di scompaginare le fila di “cosa nostra” ed acquisire utili informazioni, sortì invece… la “devastante” consapevolezza, in capo all’associazione criminale, che le stragi effettivamente “pagassero” e lo Stato fosse ormai in ginocchio, pronto ad addivenire a patti.”
[5] In http://www.societacivile.it/, focus, articoli, Abu Omar, il corpo del reato di Gianni Barbacetto e Paolo Biondani
[6] op. cit. Barbacetto Biondani
[7] Generale del SISMI, Massone iscritto alla P2, condannato nel processo sulla strage di Bologna in via definitiva a 8 anni e 5 mesi.
[8] Corriere della sera, 03/11/2006 Paolo Biondani
[9] Repubblica, 11/07/2006
[10] Cronologia Fondazione Cipriani, www.fondazionecipriani.it
[11] Ecco il contenuto di alcuni rapporti inviati da Pio Pompa a Pollari: “Il segreto è il punto di forza di ogni mutamento”; “Individuazione delle aree e di soggetti in grado di intervenire in termini “non convenzionali” nelle scelte, nelle decisioni da assumere e/o per l’ostruzionismo delle stesse.”
[12] Diario, 03/11/2006, Gli spiati e la sindrome di Stoccolma di Gianni Barbacetto
[13] Op. cronologia www.fondazionecipriani.it/
[14] Sergio Flamini, I fantasmi del passato, Kaos edizioni, 1998
[15] op. cit. Sergio Flamigni
Michelangelo
11 Gennaio 2008 @ 22:10
ma é mai esistito da qualche parte un servizio segreto che svolgesse i suoi compiti di protezione dello stato?
forse durante le guerre mondiali?
forse neanche?
possibile che chi ha la responsabilitá piú alta in un paese,
e cazzarola, in teoria i funzionari CIA, SISMI,MI5,STASI,KGB etc etc sono la garanzia di sopravvivenza di un paese, che senza intelligence non puó funzionare né essere pronto a difendersi…
possibile che il potere che hanno sia tale che corrompa a tal punto?
cosa dobbiamo fare, per reclutare spie fedeli alla costituzione e oneste nel mare di m…a che devono vedere ogni giorno?
mandarli a meditare nel deserto per 10 anni sul senso dela vita?
come si cambia qualcosa che per sua stessa natura corrompe?
Anonimo
12 Gennaio 2008 @ 1:42
mi vengono in mente due o tre episodi, accaduti nell’arco forse degli ultimi 10 anni in diverse parti d’Italia. forse hanno a che fare con ciò di cui scrivete. saranno cinque,forse sette anni fa. un tecnico informatico trovato morto in qualche regione del centro Italia. non ricordo come il suo lavoro venne associato coi servizi segreti. forse lavorava per loro o forse era vicino alla decifrazione di qualcosa che non doveva sapere. poi ricordo di una inchiesta di uno sconosciuto pm, di aosta probabilmente. o piemontese. l’indagine venne avocata dalla procura generale e se ne seppe più niente. questo fatto mi sembra precedente rispetto al primo. infine nel sud. un poliziotto forse. o un carabiniere più probabilmente, che indagava su mafia o servizi, proprio non ricordo, che aveva fatto un viaggio poco tempo prima, probabilmente in america. Mai saputo più niente di queste vicende. Tanto che non ne ricordo più i dettagli. Sono sicuro che a voi tutto suonerà familiare. grato se rinfrescherete la mia memoria
Solange Manfredi
12 Gennaio 2008 @ 9:27
Caro Michelangelo,
comprendo il tuo sfogo ed hai ragione. Il problema, secondo me, è questo. Vi sono persone con un forte senso del dovere e persone che sono “al di là del bene e del male”. Ovvero persone disposte a tutto per ottenere ciò che vogliono. Se i vertici (vale per qualsiasi categoria) sono corrotti non prenderanno mai persone che possono essere pericolose perchè oneste. Sceglieranno persone disposte a qualunque cosa, capaci di ricattare e ricattabili, così da averne il controllo. La nostra storia è costellata di persone oneste che non hanno fatto carriera, che sono state “massacrate” perchè hanno fatto il loro lavoro o perchè si sono rifiutate di commettere reati. In molti casi sono anche stati uccisi. Nell’articolo non ho citato un fatto che è, comunque, indicativo. Prima del rapimento di Abu Omar alcuni capi centro del SISMI sono stati sostituiti perchè, nel corso di una riunione, non avevano dato il loro assenso ad operazioni che venivano definite “non ortodosse”. Queste persone oneste, che si erano rifiutate di commettere reati, sono state rimosse. Pollari è diventato Consigliere di Stato. Il problema è che viviamo in un paese che premia i disonesti. Ed è questo che deve essere cambiato. Ma i primi a doverlo fare siamo noi. Ognuno di noi. Non c’è legge che possa sostituire il controllo sociale. E’ il controllo sociale il bene più prezioso di una società. Il controllo sociale significa che se delinqui verrai emarginato dalla società. Agli inizi del secolo scorso i contratti, stipulati, spesso con una semplice stretta di mano, venivano rispettati. Questo accadeva non perchè l’uomo fosse migliore, ma perchè vi era un forte controllo sociale. Se truffavi qualcuno la società di additava ed emarginava. Oggi se commetti reati, anche gravi, non succede nulla. E’ il controllo sociale il bene che abbiamo perso. Ma quello è compito nostro, non del politico e neanche del legislatore.
Un saluto
Solange Manfredi
12 Gennaio 2008 @ 9:47
Caro Anonimo
Ricordi bene. Il tecnico informatico a cui fai riferimento si chiamava Michele Landi, trovato impiccato nel suo appartamento. Nessuno crede al suo suicidio. Era perito informatico nel caso D’Antona e, quando venne trovato morto, stava cercando di rintracciare il mittente dell’e-mail di rivendicazione dell’omicidio Biagi (si dice fosse già arrivato a scoprire il mittente e proprio per questo sia stato ucciso). La famiglia ha sperato per anni che si facesse luce sulla vicenda e ha aperto un sito http://www.michelelandi.it Puoi trovare molte informazioni sul sito.
Il secondo caso a cui fai riferimento è l’indagine della Procura di Aosta del 1995. Gli indagati erano principalmente massoni. Tra questi il massone Alvaro Robelo che per anni è stato ambasciatore del Nicaragua in Vaticano. Ovviamente poi dell’indagine non se ne è saputo più nulla. Approfondiremo tutte queste vicende nei prossimi articoli. Riguardo il terzo caso da te accennato ora non mi viene in mente nulla. Ti farò sapere.
Un saluto
Anonimo
12 Gennaio 2008 @ 11:25
grazie per la pronta risposta solange. ho trovato. credo si tratti di un autentico suicidio. quello del maresciallo antonio lombardo. anche in quel caso se ne è parlato tanto tanto. ma per tre o quattro giorni… poi più niente. probabilmente però il fatto ha più a che fare con questioni di stato e mafia e non interessa la massoneria. benché vi sia coinvolto un maresciallo dei carabinieri
Anonimo
12 Gennaio 2008 @ 11:56
Ciao anonimo, il maresciallo Lombardo si suicidò nel ’95 e lasciò un biglietto in cui diceva di suicidarsi per non dare soddisfazione a chi di competenza di essere ammazzato o di passare per venduto.. era stato importante per la cattura di Riina e pare che avrebbe dovuto e voluto portare Badalamenti in Italia per testimoniare in alcuni processi..caso strano
Marco Chi
Solange Manfredi
12 Gennaio 2008 @ 13:34
Caro Anonimo,
che scrivi “probabilmente però il fatto ha più a che fare con questioni di stato e mafia e non interessa la massoneria. benché vi sia coinvolto un maresciallo dei carabinieri” sappi che
noi ci occupiamo di tutti…i “prepotenti”! :-))))
Un saluto
elbarzo
12 Gennaio 2008 @ 14:57
in tutto questo interessante articolo mi sfugge una cosa: Abu Omar cosa c’entra? perchè sarebbe stato rapito?
grazie
Solange Manfredi
12 Gennaio 2008 @ 18:14
Abu Omar, che nel 2001 aveva ottenuto asilo politico in Italia, è stato un Imam della moschea di Milano. Nel 2003 è stato rapito e trasportato in una prigione del Cairo dove è stato torturato per 9 mesi perché sospettato di essere un terrorista. Tale operazione illegale è conosciuta anche come Extraordinary rendition. Tale modalità di operare non solo viola la legge e la costituzione italiana, ma le convenzioni internazionali (Ginevra, Diritti Umani, ecc..). Nel nostro paese (come in tanti altri che amano chiamarsi civilizzati) è un reato. Ecco perché queste persone vengono rapite di nascosto, detenute e torturate in altri paesi. Per essere vittima di una Extraordinary rendition è sufficiente un sospetto, niente assistenza legale, niente rispetto dei diritti umani, niente.
Anonimo
12 Gennaio 2008 @ 23:13
Solange Le segnalo 2 articoli
http://fabiopiselli.blogspot.com/2008/01/11-spionaggio-elettronico-e-falange.html
http://fabiopiselli.blogspot.com/2008/01/13-intercettazioni-telefoniche-e.html
elbarzo
13 Gennaio 2008 @ 12:06
Quindi era soltanto un malcapitato sospettato di terrorismo, senza legami di alcun tipo con altri “poteri”.
Grazie
Solange Manfredi
13 Gennaio 2008 @ 15:12
Per Anonimo.
La ringrazio della segnalazione degli articoli di Fabio Piselli.
Anonimo
13 Gennaio 2008 @ 17:09
Attualmente al governo c’è il centro sinistra, perchè non rimuovono il segreto di stato. E’ nella potestà dell’ANS o no?
Solange Manfredi
13 Gennaio 2008 @ 19:46
Il centro sinistra, che poteva rimuovere il segreto di Stato, l’ha riconfermato :-(((
Solange Manfredi
13 Gennaio 2008 @ 19:48
Aggiornamento.
Da http://www.siciliainformazioni.com
Il pm Di Matteo: “Il generale Mori e il colonnello Obinu favorirono la latitanza di Provenzano”
Il generale Mario Mori e il colonnello dei carabinieri del Ros Mauro Obinu per la procura favorirono la latitanza del boss Bernardo Provenzano.
E’ questa l’accusa con la quale il pm Nino Di Matteo, con il visto del procuratore di Palermo, Francesco Messineo, si appresta a chiedere il rinvio a giudizio dei due ufficiali che nell’ottobre 1995, ricoprivano l’incarico di vice comandante operativo del Ros dei carabinieri, Mario Mori, mentre il colonnello Mauro Obinu era comandante del reparto criminalità organizzata del Raggruppamento.
Il capo d’imputazione, contenuto nella chiusura indagini, è preciso contro i due investigatori che sono poi passati negli ultimi anni al servizio segreto civile di cui Mori ne è pure diventato direttore fino al 2006.
Secondo gli inquirenti i due indagati avrebbero aiutato Provenzano ed altri mafiosi che ne gestivano la latitanza, tra i quali Nicolò La Barbera e Giovanni Napoli, “a sottrarsi alle ricerche e ad eludere le investigazioni dell’autorità “.
Sono diverse le omissioni contestate dalla procura al prefetto Mario Mori e al colonnello dei carabinieri Mauro Obinu.
Per gli inquirenti i due ex investigatori del Ros “hanno omesso di organizzare un adeguato servizio che consentisse l’arresto di Provenzano in occasione dell’incontro con il boss Luigi Ilardo il 31 ottobre 1995 a Mezzojuso”.
“Ciò nonostante – sottolinea il pm – la preventiva conoscenza della programmazione dell’incontro”. Ilardo era un confidente che venne ucciso alla vigilia del suo ingresso nel programma di protezione.
Le omissioni proseguono, secondo i pm, anche con il fatto che Mori e Obinu non avrebbero attivato indagini “alla necessaria verifica della permanenza di Provenzano in quel territorio”, e nessuna attività è stata fatta sui favoreggiatori (Napoli e La Barbera ndr) che erano stati indicati dal confidente.
Inoltre gli indagati non hanno comunicato ai magistrati “per un lasso di tempo particolarmente lungo (e fino al deposito del rapporto ‘Grande Oriente’ il 30 luglio 1996 – successivo all’omicidio di Luigi Ilardo avvenuto a Catania il 10 maggio 1996) ogni notizia relativa alla riunione mafiosa di Mezzojuso e le indicazioni di Ilardo sui favoreggiatori e sui luoghi in cui trascorreva la latitanza Provenzano”.
05-01-2008
Fonte: (ANSA)
elbarzo
13 Gennaio 2008 @ 20:43
date un’occhiata qua
http://www.italiopoli.it/
post del 13 gennaio.
Anonimo
14 Gennaio 2008 @ 19:35
Disordini a Cagliari
Mi chiamo Riccardo Caria, ho 26 anni e vivo a Cagliari. Venerdì 11
> gennaio 2008, come spesso accade, ho deciso assieme ad un amico (Mattia
> Sanna, 21 anni, di Cagliari anche lui) di andare al cinema. Una serata
> qualsiasi. Finita la proiezione, io è Mattia decidiamo di andare a
> mangiare qualcosa prima di tornare a casa, visto che il giorno dopo
> avremmo dovuto studiare. La scelta, come sempre, cade sulla pizzeria
> Tre Archi in viale Diaz, anche perché avevamo saputo che altri amici si
> trovavano in quella zona. Tutto ciò accadeva poco dopo le 23. Arrivati
> nel luogo stabilito, la macchina viene parcheggiata nel parcheggio
> della banca CIS. La stessa sera a Cagliari era in programma una
> manifestazione davanti alla casa del governatore Renato Soru, per i
> fatti legati ai rifiuti campani direzionati verso la Sardegna. Non
> possiamo non sentire gli schiamazzi, vedere il dispiegamento di auto
> della polizia, notare il fumo proveniente dalla collinetta di viale
> Bonaria (dove abita il governatore). Incuriositi, decidiamo di
> avvicinarci un poco e vedere cosa realmente stia accadendo.
> Attraversiamo il parcheggio, che come ogni cagliaritano sa bene è molto
> grande, e arriviamo all’inizio di viale Bonaria. Qui ci sono tanto
> altri giovani e non, esponenti del mondo politico sardo, giornalisti,
> mezzi della polizia, e quant’altro. In una via laterale si notano i
> cassonetti rovesciati. Un lacrimogeno viene sparato, si sentono le
> detonazioni delle bombe carta, arriva qualche petardo; il gas inizia a
> riversarsi verso noi, quindi ci allontaniamo. Bisogna tenere ben
> presente che dal luogo in cui ci trovavamo noi (ai piedi della
> collinetta) non si vede la casa del governatore, quindi è ben facile
> immaginare quanto distanti fossimo dall’abitazione, luogo dove erano in
> atti scontri fra teppisti e forze dell’ordine. Attraversiamo nuovamente
> il parcheggio della banca CIS e ci fermiamo sul marciapiede che si
> trova di fronte alla “Sicurezza Notturna”, quindi in viale Diaz; di
> fatto siamo all’ingresso del parcheggio. Li non era accaduto nulla,
> siamo molto lontani dagli scontri, non ci sono teppisti e nemmeno
> persone, eccezion fatta per tre giovani che poco dopo si avvicinano
> dalle nostre parti; sono una ragazza e due ragazzi. Restiamo li a
> guardare, increduli, allibiti per quanto stava accadendo, dal momento
> che a Cagliari una cosa simile mai l’avevamo vista. Passano circa dieci
> minuti, siamo tra le 23,30 e le 23,45: da viale Diaz direzione viale
> Poetto arriva un Land Rover corazzato della polizia, una camionetta
> bella capiente. Subito dopo vediamo arrivare uno schieramento di 10-15
> agenti in assetto antisommossa, quindi con casco, scudo e manganello.
> Mattia mi dice “Guarda, arriva la polizia in tenuta. Stanno andando a
> prendere i teppisti. Finalmente!”. Io ricordo di aver pensato che
> siccome li non era in atto alcuno scontro, probabilmente la camionetta
> era entrata all’ingresso del parcheggio per prelevare gli agenti e
> portarli verso gli scontri. Poi da li tutto è successo velocemente, è
> difficile anche spiegarlo a parole. Gli agenti hanno accelerato il
> passo e sono corsi verso uno dei ragazzi che si trovavano a pochi metri
> da noi, lo hanno afferrato e hanno iniziato a trascinarlo verso la
> camionetta dandogli delle manganellate molto forti. La ragazza si
> dispera e grida “No, lasciatelo! E’ il mio ragazzo, non ha fatto
> nulla!”. Tempo due secondi e gli agenti le sono addosso, riservandole
> lo stesso trattamento che avevano avuto pochi secondi prima col suo
> ragazzo. Contemporaneamente afferrano e picchiano anche il terzo
> ragazzo. Ripeto, tutto ciò è successo molto velocemente, quindi non c’è
> nemmeno stato il tempo di pensare. E infatti io sul momento non capivo
> cosa stesse accadendo, mi sembrava impossibile. Istintivamente ho
> alzato le braccia in aria per dimostrare che ero li con intenzioni
> pacifiche, non ero una minaccia e non avevo fatto nulla. Anzi, a dirla
> tutta ero li per mangiare una pizza! Ma ciò non è valso a niente, visto
> che sono stato afferrato per il collo da un agente molto più alto e più
> grosso di me. Prontamente gli ho detto “Non ho fatto niente, non ho
> fatto niente, non c’entro nulla, ho la macchina parcheggiata qui!”. Non
> è servito a niente, l’uomo mi ha colpito col manganello e trascinato
> via, anche se non facevo resistenza per non peggiorare le cose. In
> compenso ho ricevuto degli insulti dall’agente, e mi intimava con delle
> bestemmie di camminare. Trascinandomi mi sbatte contro un palo e
> continua a spingermi per farmi andare verso la camionetta. Sul momento
> ho pensato che forse volevano soltanto fare dei controlli, che non ci
> avrebbero fatto altro male se non avessimo opposto alcuna resistenza,
> ma sulla soglia della camionetta ho capito che non sarebbe affatto
> andata così: i ragazzi prelevati prima di me iniziano ad essere presi a
> calci e a manganellate sempre più forti e frequenti, vola anche qualche
> sberla. A me succede la stessa cosa, prendo botte un po’ dappertutto e
> in particolar modo nella schiena. Gli insulti continuano senza sosta.
> Cercavo di spiegare le mie ragione, ma non vengo ascoltato da nessuno;
> anzi, si inferociscono ancora di più, se è possibile. Veniamo fatti
> sedere e cerco di restare calmo. Mattia non è più con me, non riesco a
> vederlo, penso che forse è riuscito ad andare via. Io mi auguro che sia
> andata così. Ma poco dopo viene portato anche lui sul mezzo e posso
> distinguere chiaramente almeno 5 agenti che si accaniscono sulla sua
> schiena con calci e manganellate. Salta subito all’occhio l’espressione
> di dolore sul suo volto. Lo afferro prontamente per un braccio e lo
> faccio sedere dietro di me, per metterlo un po’ al riparo. Si fa largo
> intanto la voce disperata della ragazza, che implora gli agenti di
> smetterla con la violenza. Gli agenti chiedono al poliziotto a bordo di
> restare a fare la guardia a noi e lui risponde affermativamente. La
> ragazza continua ad implorare perché cessino le botte. Il poliziotto è
> un ragazzo, sembra il più umano di tutti, ci dice che adesso c’è lui
> qui con noi e non verremo più picchiati. In effetti non ricordo di
> averlo visto picchiarci neppure prima. Senza pensarci mi alzo in piedi
> e inizio a spiegare all’agente che noi siamo brave persone, siamo li
> solo per mangiare qualcosa e non c’entriamo assolutamente nulla con gli
> scontri, abbiamo la macchina parcheggiata li vicino e siamo li per
> quello. Ricordo anche di avergli detto che io non sono un contestatore
> delle forze dell’ordine, che se la sono presa con le persone sbagliate.
> L’agente allora risponde che quando ci sono simili disordini dobbiamo
> fuggire via. Io allora gli ripeto nuovamente che siamo li soltanto per
> mangiare, che gli scontri sono avvenuti molto lontano dal punto in cui
> noi ci trovavamo e lo invito a guardare tutti i locali e le pizzerie
> che in effetti ci sono in viale Diaz. L’ho fatto perché gli agenti
> avevano un accento tipicamente romanesco, quindi ipotizzavo che
> potessero non conoscere bene quella zona della città. A quel punto
> anche gli altri ragazzi iniziano a parlare con l’agente, francamente
> non ricordo nemmeno cosa si sono detti, ma suppongo le stesse cose che
> avevo già detto io, più o meno. Nel frattempo fuori dalla camionetta
> inizia ad arrivare della gente, probabilmente allibita da quanto stava
> accadendo. Un signore si avvicina al finestrino e chiede all’agente se
> quello che stava accadendo fosse giusto, che noi avevamo ragione, che
> dovevano lasciarci andare. Ma noi non avevamo ragione, non eravamo li
> per avere ragione di qualcosa, eravamo li semplicemente per mangiare.
> Sta di fatto che l’agente fa passare pochi minuti, dopodichè chiama i
> colleghi, gli dice che siamo bravi ragazzi e che è il caso di farci
> scendere e mandare via. Inizio allora a chiedermi “Ma come, non ci
> controllano neppure i documenti? Eppure essere caricati su un mezzo
> equivale ad un arresto! Ci hanno arrestati senza una ragione,
> malmenati, umiliati e neppure fanno un accertamento?!”. Lascio a voi le
> valutazioni circa i miei diritti violati o meno. Comunque sia, le porte
> della camionetta si aprono e veniamo fatti scendere. Ma non con i modi
> di chi ha preso un granchio, bensì con calci, ulteriori manganellate,
> urla, minacce, e bestemmie che devono essere arrivate fino alla vicina
> basilica. Siamo fuori, ci allontaniamo da li. Scambiamo due veloci
> chiacchiere con i nostri compagni di sventura, dopodichè fuggiamo a
> razzo da li. Mattia rimugina di non aver preso il numero di targa, ma
> onestamente era impossibile farlo in quel clima. In ogni caso era l’
> unica camionetta in giro, sarebbe facile identificare i responsabili.
> Ci dirigiamo all’ufficio denunce di via Nuoro e li troviamo un ragazzo
> con la testa spaccata da una manganellata, accompagnato da un amico.
> Ora non voglio sbilanciarmi, ma neppure con tutta la fantasia di
> questo mondo quel ragazzo poteva passare per un delinquente. La serata
> si conclude così, con me e Mattia che ancora non riusciamo ancora a
> mettere a fuoco un avvenimento troppo assurdo per essere vero. Noi
> picchiati dalla polizia. Solo un’ora prima avrei preso per pazzo
> chiunque potesse dire una cosa simile. Il giorno dopo andiamo al pronto
> soccorso per farci visitare. Li conosciamo un uomo che è stato
> picchiato per aver cercato difendere la moglie, che immobile e senza
> motivo alcuno stava venendo manganellata selvaggiamente dagli agenti.
> La sera abbiamo conosciuto la moglie, ed era più bassa ed esile di me,
> che non sono certo un colosso. Al pronto soccorso accertano il
> pestaggio. La prognosi di Mattia è di 2 giorni, la mia di 3. La sera
> abbiamo parlato con un giornalista dell’Unione Sarda e abbiamo
> raccontato i fatti. Oggi, domenica 13 gennaio, sono usciti i nostri
> nomi in un trafiletto, ma non viene certo ben spiegata la dinamica dei
> fatti. Ho come l’impressione che la stampa stia facendo molta
> confusione su questa faccenda, selezionando quali notizie riportare e
> quali no. Si sostiene ad esempio che gli agenti abbiano semplicemente
> fatto un cordone davanti alla casa del governatore, ma la mia vicenda
> dimostra senza alcun dubbio che questo è falso, visto che noi siamo
> stati picchiati molto lontano da li. Si sostiene anche che alcuni
> partiti abbiano incoraggiato i disordini, ma chiunque fosse li non
> poteva non notare che gli attacchi erano rivolti alle forze dell’
> ordine. I teppisti erano degli ultrà e non avevano intenzione di
> assaltare casa Soru, bensì creare disordine e cercare lo scontro delle
> forze dell’ordine. Cosa che avviene sia se si verifica una
> manifestazione di questo genere, sia se l’Italia vince i mondiali. Era
> poi ben facile individuare i teppisti: avevano il volto coperto,
> colpivano e fuggivano. Mi chiedo come le forze dell’ordine possano aver
> colpito in maniera così indiscriminata pur essendo abituate ai
> tafferugli da stadio, dove i teppisti si riconoscono senza troppa
> fatica. Mi pare abbastanza logico che i teppisti fossero quelli a volto
> coperto che scappavano e non quelli a volto scoperto che restavano
> immobili perché innocenti e per permettere agli agenti di svolgere al
> meglio il loro dovere. La contestazione violenta non ha avuto
> assolutamente nulla di politico, io ho visto e posso assicurare che era
> un classico fenomeno di ultrà, al quale siamo tristemente abituati. Il
> questore parla di un finanziamento ai teppisti. Io non voglio fare
> valutazioni politiche, non è questo il senso della mia testimonianza;
> ma mi chiedo quale sia il nome e il cognome del fantomatico
> finanziatore: ho visto coi miei occhi molti esponenti del centrodestra,
> alcuni con le mogli e non credo le avrebbero portate se avessero saputo
> cosa doveva accadere. Allo stesso modo è assurdo pensare che il
> finanziamento provenga dal centrosinistra, non avrebbe senso. Quindi
> chi? Forse il presidente Cellino voleva togliere di mezzo un
> personaggio più popolare di lui? O più semplicemente il questore non sa
> come giustificare quello che hanno fatto i suoi uomini? Questa
> testimonianza è fatta per farvi capire cosa veramente è successo
> venerdì notte. Certo, qualcuno dubiterà, qualcuno penserà che se la
> polizia mi ha fatto quello che mi ha fatto evidentemente me la devo
> essere cercata in qualche modo. Ma la verità è questa, le cose sono
> andate così ed è questo che dovrebbero dire i giornali e non fanno.
> Sono pronto a querelare la polizia e a combattere in tutte le sedi e in
> tutti i modi, non tanto per il pestaggio squadrista che ho subito, ma
> perché mi sento profondamente umiliato da questo abuso di potere,
> trattato come un teppista e mandato via a calci, calpestando in ogni
> modo la mia dignità. Il presidente Soru tira in ballo la solidarietà
> citando la costituzione. Dovrebbe però ricordarsi che la costituzione
> garantisce anche i diritti fondamentali dell’uomo e questi sono stati
> calpestati in un modo che fa invidia ad una dittatura. Non ce l’ho con
> i poliziotti, come ho detto sono sempre stato dalla loro parte e sono
> fermamente convinto che facciano il loro dovere eseguendo gli ordini.
> Il problema è chi questi ordini li impartisce. In linea di massima le
> disposizioni hanno carattere nazionale, poi a livello regionale si
> decide meglio come attuarle. Quindi se volete si può vedere un concorso
> di colpe tra poteri tanto facili da individuare che eviterò di citarli.
> Questa testimonianza spero abbia la massima diffusione in modo che
> tutti possano conoscere i fatti di quel venerdì. Non ci sono
> valutazioni politiche, non è nemmeno questione se sia giusto o no
> portare l’immondizia altrui in casa nostra. Il punto è che chi ci
> dovrebbe proteggere ci ha massacrato di botte senza una ragione. Non
> possono però tapparci la bocca e la diffusione via internet credo sia
> il metodo più efficace, quindi faccio affidamento su ognuno di voi,
> ringraziandovi anticipatamente.
>
> Riccardo Caria, noto Ricky.
Paolo Franceschetti
14 Gennaio 2008 @ 21:11
RICCARDO SCRIVI: Il punto è che chi ci
> dovrebbe proteggere ci ha massacrato di botte senza una ragione.
Vogliamo fare una piccola lista così su due piedi…?
Anche nei fatti del G8 sono stati picchiati molti giovani senza una ragione. Mentre i black block agivano indisturbati.
Il carabiniere Placanica sparò a Carlo Giuliani. Ora, colpevole o no, essendo testimone scomodo, qualcuno (probabilmente pagato dallo stato con le nostre tasse) ha tentato di eliminarlo con uno dei tanti “bloccaggi allo sterzo” da cui si è salvato per un pelo.
Le vittime di Ustica sono morte per missili pagati con le nostre tasche, missili sparati da gente pagata da noi. Gli apparati dello stato che hanno coperto questa vergogna sono pagati da noi e sono pagati da noi quelli che hanno eliminato tutti i testimoni ad uno ad uno.
Nel rogo del Moby prince, gli aiuti che hanno tardato ad arrivare erano pagati da noi. I giudici che non indagano sono pagati da noi. Le persone che mentono per coprire la vicenda sono pagate con le nostre tasse e il nostro lavoro. I testimoni sono eliminati da gente pagata con i nostri soldi.
Fabio Piselli, il perito del Moby Prince massacrato di botte e messo dentro all’auto che volevano incendiare, è stato massacrato da 4 persone… che non erano persona comuni, ma persone pagate ancora una volta con soldi nostri.
Ho avuto tre incidenti di moto “anomali”. E chi mi ha fatto il lavoro l’ho proababilmente pagato io, con le mia tasse. E ho pagato io i giudici che non hanno indagato sulle denunce fatte dalla mia collega.
Questione di tempo, e l’America invederà l’Iran. Dopodichè l’italia manderà la solita missione di pace pagata con i soldi nostri, per legittimare una strage di gente innocente e ovviamente morirà anche qualche soldato italiano, perchè no?
Saranno contenti i fabbricanti di armi e le banche che finanziano queste operazioni.
Un po meno contenti saremo noi, a cui aumenteranno magari le tasse, e un po meno contente saranno le migliaia di persone che moriranno per far arricchire questa gente.
Come puoi notare oggi non è per una giornata in cui il mio umore sia particolarmente brillante.
Magari domani vedrò tutto più roseo.
Claudio L.
14 Gennaio 2008 @ 23:36
Solange, Paolo vi ringrazio per gli articoli che scrivete, sono un vero toccasana in mezzo a un mare di menzogne…vorrei chiedervi un parere, anzi più pareri…
1) stiamo assistendo a una vera e propria barbaria da parte dei politici (bugie,tasse,promesse mancate,inchieste insabbiate,ecc.) nei confronti del cittadino,non c’è categoria che non si lamenti…c’è il rischio di una guerra civile qui in Italia?
2)la massoneria vuole arrivare al controllo totale dell’individuo, magari con i chips sotto la pelle, giustificandoli con la scusa della sicurezza e ancora magari dopo un grande attentato?
3) seguo molto Gabriella Carlizzi ma spesso rimango perplesso riguardo il lato soprannaturale della massoneria(codici,omicidi che coincidono con rituali,date patrticolari per determinati eventi,ecc..)cosa ne pensate?
4)cosa ne pensate di gente come Grillo, Travaglio,Peter Lopez, Sabina Guzzanti, Luttazzi, Santoro?
5)finiremo commissariati dall’Europa data l’incomptenza dei nostri politici?
6)conoscete Antonella Randazzo, leggete i suoi libri? cosa ne pensate?
spero di non avervi sfiancato con queste domande ^_^
Ancora grazie per il vostro coraggio, ciao
barz
15 Gennaio 2008 @ 10:58
ogni volta che c’è di mezzo Diaz bisogna tenere gli occhi ben aperti allora…!
solidarietà con riccardo e gli altri.
Paolo Franceschetti
15 Gennaio 2008 @ 12:32
Ciao Claudio. provo a risponderti…
1) c’è il rischio di una guerra civile qui in Italia?
Non lo so. Ma penso di no. La maggior parte della gente non si rende conto di quasi nulla. Ci sono persone, laureate in legge o economia, e che si presume colte, che quando gli dici che la banca d’Italia è provatizzata rispondono: “se è così ci sarà un motivo”.
Oppure c’è chi dice che la massoneria è costituita da un gruppo di cretini nostaligici che non contano nulla e si divertono a fare riunioni in grembiule.
E queste categorie sono i migliori alleati di questo sistema di potere.
2)la massoneria vuole arrivare al controllo totale dell’individuo, magari con i chips sotto la pelle, giustificandoli con la scusa della sicurezza e ancora magari dopo un grande attentato?
—–Penso proprio di si. E in parte già ci sono arrivati.
Nei prossimo decenni vedrai che assiteremo alla scomparsa della moneta cartacea (cosa che consentirà il controllo totale delle spese di ognuno) e ad altri innvoativi interventi…
3) seguo molto Gabriella Carlizzi ma spesso rimango perplesso riguardo il lato soprannaturale della massoneria(codici,omicidi che coincidono con rituali,date patrticolari per determinati eventi,ecc..)cosa ne pensate?
Penso che purtroppo è tutto vero. E l’impreparazione culturale degli inquirenti su questa materia è un ulteriore motivo per cui la massoneria è così potente.
La carlizzi la conosco molto bene personalmente. E’ un soggetto molto particolare, che va preso con le molle… E non sempre la capisco. Qualche giorno ho avuto uno scontro di persona con lei da cui me ne sono addirittura andato dal colloquio… credo di non aver mai fatto una cosa simile con nessuno in vita mia. Ma al di là delle nostre diversità, la stimo molto, e ascoltarla significa imparare più da lei in qualche ora che da anni di letture dei giornali.
4)cosa ne pensate di gente come Grillo, Travaglio,Peter Lopez, Sabina Guzzanti, Luttazzi, Santoro?
Grillo travaglio, Lopez, e Santoro sono senz’altro massoni. Gli altri non so. Però hanno il pregio di dire cose vere. Il libro di Travaglio “Mani sporche” è un capolavoro di informazioni, di intelligenza, e anche di umorismo sottilissimo.
Loro fanno senz’altro informazione.
Grillo anche, non c’è dubbio che se non ci fosse occorrerebbe inventarlo.
Il problema è ciò di cui “non informano”.
E’ un po’ come se uno parlasse di tutti i prblemi della Sicilia, dciendo cose vere, ma trascurando però sempre di menzionare il termine “mafia”.
5)finiremo commissariati dall’Europa data l’incomptenza dei nostri politici?
Non credo. In Europa non stanno messi meglio di noi. E’ solo la facciata ad essere più pulita. Ma è tutto come da noi se non peggio.
Da noi, almeno su Internet, di certi problemi se ne parla. In Germania e in Inghilterra mai.
ma staremo a vedere.
6)conoscete Antonella Randazzo, leggete i suoi libri? cosa ne pensate?
Mi piacciono tantissimo. Il suo libro sulle dittature è illuminante.
spero di non avervi sfiancato con queste domande ^_^
Non ci hai sfiancato…
Ciao ciao
Michelangelo
15 Gennaio 2008 @ 15:12
ciao,
vorrei intervenire rispetto al punto 3) di Claudio.
sono anch’iop convinto sia purtroppo tutto vero. il problema é che 2000 anni di inquisizione + perbenismo e politically correctness + paura psichica impediscono la formazione di un background culturale in giornalisti, inquirenti, e lettori, tale da “leggere” gli avvenimenti, quand’anche riportati da “telebugía” nei particolari, nella giusta prospettiva.
esoterismo et similia sono purtroppo sempre stati parte della storia, si leggano i libri di Giorgio Galli, a livello divulgativo, o di Alleau, piú approfondito sulle origini Occulte del Nazismo.
Non sono cazzate per poveri pazzi, o fantasie commerciali sfruttate dal quel furbastro facilone analfabeta di dan brown…sono piuttosto le linee del potere da sempre
mi si dica se sbaglio
Paolo Franceschetti
15 Gennaio 2008 @ 16:09
No Michelangelo.
Credo proprio che tu non sbagli.
Ho iniziato a capire questa cosa qualche anno fa facendomi alcune domande.
In sostanza dissi a me stesso che se banchieri, presidenti della Repubblica,ecc… si danno tanta pena per costruire musei, chiese, ecc., in punti particolari di energia; se aderiscono a organizzazioni esoteriche come la Golden Dawn e altre; se partecipano a riti satanici con tanta facilità; un motivo ci deve pur essere. E forse non è solo perchè sono pazzi o superstiziosi.
Approfondendo il discorso mi sono accorto che in effetti è proprio così.
E ho scoperto che – ad esempio – molte organizzazioni contro il paranormale, e che lottano contro tutto ciò che è paranormale ed esoterico, sono create ad hoc da organismi massonici e paramassonici.
Una trovata geniale!
Un po’ come i movimenti antimafia creati dalla mafia stessa.
Michelangelo
15 Gennaio 2008 @ 18:15
Peró non dimentichiamo che la Massoneria ufficiale ha sempre considerato “Contro-Iniziatica” l’esperienza di Crowley e co, e di Weishaupt, e di tutti coloro che utilizzavano – e utilizzano – i legami coperti offerti dalla fratellanza massonica per fini contrari al GAdU.
Non credo sia il caso di sparare nel mucchio massonico in generale; massoneria non vuol dire per forza “ricerca del potere a ogni costo, tramite mezzi criminali e satanico-stregoneschi”.
forse faccio parte di chi crede che (ti cito) “la massoneria è costituita da un gruppo di cretini nostaligici che non contano nulla e si divertono a fare riunioni in grembiule”, ma credo abbiate torto nell’associare la massoneria ai suoi vertici:
per voi il tronco duro del cristianesimo sono papa&cardinali?
gente che ha scordato cosa voglia dire caritá,pietá e compassione? che legge i Tomisti e i Padri della Chiesa piú di quanto legga i Vangeli e la Bibbia?
no, la chiesa é fatta dal basso, da quei -sempre meno- cristiani che fanno proprio il comandamento kantiano di legge morale interna, anonimamente onesti, che fanno il proprio mestiere.
e io allo stesso modo, a mio modesto parere, i veri massoni sono i tanti ricercatori, coloro che credeno in un Architetto, coloro che vivono secondo squadra e compasso, e filo a piombo, come simboli regolatori della vita.
ma ricordo un suo articolo in cui esortava i massoni sinceri a vegliare e ripulire le logge, se non sbaglio.
——————–
detto ció, cosa bisogna fare?
migliorare la scuola, insegnare che la storia ha ragioni occulte a gente di 16 anni? insegnare che gli asburgo, hitler, e patton dopo di lui credevano nella lancia di longino?
alla marea di ignoranti pronti ad accettare dan brown?
e da chi? da insegnanti che saltano a pié pari la rivoluzione inglese?
che non sanno spiegare il congresso di vienna?
che della rivoluzione americana sanno a malal pena della presa di new york e dell’attraversamento del potomac?
io da 8 anni do ripetizioni di tutto-quello-dove-si puó-prendere-4 dai 13 ai 19 anni. e vedo libri-sussiadiarii-appunti
come insegnamo agli inquirenti ad andare dietro a un simbolo?
e ai futuri inquirenti?
a gente che non sa e non gli fregherá mai nulla del fatto che pesce=simbolo cristiano=era dei pesci,
visto che anche i grandi film di hollywood tipo QuoVadis, che erano propaganda,ma qualcosa di base insegnavano, non li mandano piú in onda scalzati da roba piú dinamicamente rincretinente?
c’é molto da migliorare, per capire; purtroppo certi argomenti passano edulcorati e resi innocui solo su Martyn Mystere, quasi a prendere in giro
vabbé, scusate lo sfogo e l’eccessiva lunghezza del post
Michelangelo
15 Gennaio 2008 @ 18:20
e poi…
perché non organizziamo un viaggetto al prossimo solstizio?
tutti gli interessati, mimetizzati da boscaglia, andiamo al laghetto di nemi, vicino roma, a vedere se becchiamo qualche politico-banchiere-che so io-
a fare riti per Diana? o al lago Averno, a Pozzuoli?
potremmo vederne delle belle.
mi scuso con paolo per questo tono scherzoso su cose serie, viste le sue esperienze.
Claudio L.
15 Gennaio 2008 @ 18:32
Grazie Paolo per la tua risposta, grazie anche a te Michelangelo, ora però vorrei chiedervi una cosa:
come può il cittadino comune difendersi da tutte queste cose? come può pensare al futuro in maniera positiva dopo aver constatato ciò? allora a questo punto piuttosto che un futuro in cui saremo simili ad automi senza più anima (e senza una lira), costretti a fare spesa come dicono loro, senza più libertà, preferisco quello che disse una volta la Carlizzi, cioè un futuro in cui rimarrano poche terre emerse…tra l’altro dice nel 2012 l’umanità cambierà e lo dicevano anche i Maya, che si entrerà in una nuova era…preferisco insomma un futuro dove si ricomincia tutto da capo…non vedo altrimenti…
Michelangelo
15 Gennaio 2008 @ 19:30
siamo alla fine di un Eone,
sí, i Maya e non solo loro, ma tutti i popoli che – Dio Mio questo é il mistero dell’antichitá – conoscevano la precessione degli equinozi parlano di un anno cosmico di 24000 anni, diviso in 12 ere (Eoni) da 2000. piú o meno Gesú Cristo ha aperto l’era dei Pesci, e ora arriverá la marea versata dall’Acquario per ripulire lo schifío degli ultimi 2000 anni…
tu ci credi?
l’Acquario potrebbe anche essere il Microchippatore, no? é una lotta tra bene e male, vediamo quale Acquario vincerá, quello buono o quello cattivo…
potremmo cadere dalla padella alla brace:)
dobbiamo aspettare il Kalijuga, la fine dei 24000, per ricominciare…ma quello arriva ben piú in lá, se non ricordo male
——-
e poi, dopotutto questo non é il mio blog, mi sento un po’ fuori posto a rispondere e postare tutta sta roba…
mi scuso, anche per aver portato il discorso un po’ off-track
ma se lo chiedi a me, nessuno riuscirá a toglierci il piacere di stare a questo mondo, viste tutte le cose da imparare.
e cmq, il cittadino comune é fuori da questi discorsi, purtroppo/per sua fortuna.
ma se intendi noi, interessati a tutto ció, e forse onesti con noi stessi, potremmo anche essere i pochi dei quali i sopravvissuti al 2012 non potranno fare a meno 🙂
che fare? si deve fare come Paolo: vigilare, drizzare occhi e orecchi, con coraggio, con “cojones”, andando controcorrente se serve, o almeno mantenere il timone della propria barchetta, in una tempesta di falsitá, veline, immondizia, assassinii, e cellulari con batterie in ColTan grondanti sangue di bambini sierraleonesi
colgo l’occasione per portare l’attenzione sul silenzioso sfruttamento della schiavitú di cui tutti coloro che cambiano telefonino ogni anno fanno inconsapevolemte parte:
vi prego di informarvi su uno dei crimini piú orrendi dell’occidente: il fomentare la guerra civile nel Congo/Sierra Leone per sfruttare le miniere di Columbite-Tantalite, materiale fondamentale per le batterie dei nostri telefonini.unico nel suo genere.
ciao
Paolo Franceschetti
16 Gennaio 2008 @ 9:56
Per Michelangelo….
non preoccuparti della lunghezza dei post.
Tutti i post, per me, sono ben accetti, compresi quelli di critica, lunghi o corti.
Per Claudio che domanda cosa si può fare e come si può pensare in positivo…
rendersi conto di una realtà, anche se brutta non può che migliorare le cose.
Non si può fare nulla per cambiarla al momento ma in futuro servirà a qualcosa.
Faccio un parallelo che mi viene spesso: nel medio evo non serviva a nulla rendersi conto che la monarchia era illegittima, ma rendersene conto poteva servire a non subire un trattamento da schiavo ringraziando il padrone per il trattamento.
Copio un discorso di Sandro pascucci: se un tempo ringraziavo e mi sarei sentito fortunato ad avere un lavoro in banca, o magari ad essere preso nella segreteria di un politico, oggi dico a me stesso che quello è “il discorso tipico dello schiavo”. E rendersene conto èun primo passo.
E serve a educare le persone attorno a noi, figli, fratelli, amici, a rendersi conto delle situazione, affinchè un domani molto lontano queste situazioni non capitino più.
Anonimo
28 Gennaio 2009 @ 18:17
TU DICI ” Grillo travaglio, Lopez, e Santoro sono senz’altro massoni”
MA COME FAI AD ESSERNE SICURO?
COME SI FA A CAPIRE SE UNO è MASSONE?
Anonimo
10 Marzo 2009 @ 19:50
SISMI E SISDE SPIANO CENTRI SOCIALI E SOCIETA’ DEL GOVERNO IRANIANO
“Il Governo Italiano non ha mai posto in essere azioni ostili contro il Governo Iraniano”.
E’ il laconico comunicato di Palazzo Chigi dell’11 giugno 2008
http://www.governo.it/GovernoInforma/Comunicati/dettaglio.asp?d=39289 (“Iran: Governo, illazioni false, mai azioni ostili”)
Silvio Berlusconi e il Governo Italiano stanno raccontaEndo un sacco di balle? Leggetevi come il SISMI spia in Italia le società controllate dal Governo Iraniano. Sin’oggi (e fino a quando non sarà oscurato) sarà ancora possibile farlo sul sito:
http://piemonte.indymedia.org/article/3566
E’ pubblicata una lettera riservata inviata al presidente della Repubblica e ai 2 Direttori dei Servizi di intelligence (Sismi e Sisde) da uno 007 che si chiama Altana Pietro. Nella missiva si fa cenno ad incarichi (per conto del SISMI) relativi ad attività di intelligence contro i Centri Sociali e tutte le società controllate dal governo Iraniano in Italia (l’agente del Sismi fa il nome delle società NISCO, IRASCO, IRITEC, IRISA, TEEN TRANSPORT, IRAN AIR, etc etc).
In questo imbarazzante contesto il Ministro degli Esteri Franco Frattini s’è affrettato a dire che l’Italia considera l’Iran come un “interlocutore” affidabile per la questione afgana (da “Stato Canaglia” a “interlocutore affidabile”?)
OCCHIO CHE GLI IRANIANI NON SONO POI COSÌ COGLIONI COME CREDIAMO.
Related link: http://piemonte.indymedia.org/article/4294
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
SISMI AND SISDE (ITALIAN INTELLIGENCE) SPY ON IRANIAN GOVERNMENT
“The Italian government has never been in hostile actions against the Iranian government”. Is the laconic communiqué of the Italian Government of 11 June 2008.
http://www.governo.it/GovernoInforma/Comunicati/dettaglio.asp?d=39289
(“Iran: Government, false allegations, never hostile actions”)
The Italian government is telling so many lies? See also you as SISMI (Military Secret Service) spy in Italy companies controlled by the Iranian government. Until now (and until it is censored again) you can still do it on the site:
http://piemonte.indymedia.org/article/3566
In this site is published a confidential letter sent to the President of Italian Republic and 2 Directors of the Services Intelligence (SISMI and Sisde) from a 007 called Altana Peter. In this confidential letter refers to assignments (on behalf of SISMI) for intelligence activities against the Social Centers and all companies controlled by the Iranian government living in Italy (the secret service agent writes the name of the iranian company Nisco, IRASCO, IRITEC, IRISA, TEEN TRANSPORT, IRAN AIR, etc etc).
In this embarrassing context, the Italian Foreign Minister Franco Frattini moved quickly to say that Italy considers Iran as a reliable partner for the Afghan issue (the state of Iran by “rogue state” has suddenly become reliable?).
NOTE THAT THE IRANIAN ARE NOT AS STUPID AS THEN WE BELIEVE !!
Related link: http://piemonte.indymedia.org/article/4294
Anonimo
30 Settembre 2009 @ 14:46
Altana Pietro: 007 del SISMI che spia centri sociali, IRANIANI, fiscalisti, alta finanza. Su Milano Finanza del 15 agosto 2009 è uscito un articolo a firma Marco Gregoretti che parla d'un curioso agente tuttofare del SISMI (l'ex servizio segreto militare) che spia centri sociali, iraniani, fiscalisti, alta finanza, etc etc.L'articolo è visionabile anche sul sito del Ministero della Difesa Italiano.
http://www.difesa.it/files/rassegnastampa/090815/13486355.pdf
Titolo: GRANDI INTRIGHI. ALLA PROCURA DI GENOVA UN ARCHIVIO DEI RAPPORTI TRA POLITICA, FINANZA E SERVIZI SEGRETI.DA CUI SI SCOPRE CHE PER ANNI I FISCALISTI FURONO TENUTI D'OCCHIO DAL SISMI, CON L'AIUTO DI UNA POTENTE SOCIETÀ ARMATRICE. Spy story sotto la lanterna. Ci vorrebbe Pepe Carvalho, il celebre e disincantato investigatore privato inventato dallo scrittore spagnolo Manuel Vasquez Montalban. Solo lui, abituato come è a districare trame dove si incontrano interessi inconfessabili di imprenditori con la faccia pulita, condite da soffiate di giornalisti prestati ai servizi segreti da poliziotti intraprendenti dei reparti speciali, da addetti alle pubbliche relazioni sempre a posto, da montagne di soldi e forse anche da un po' di terrorismo, potrebbe capire la vera intrinseca natura della magica Genova. Sembra, infatti, che sotto la Lanterna da almeno 15 anni, in un parossistico inseguirsi di date, si stiano giocando partite romanzesche, spy story da leggere con gioia sotto l’ombrellone: servizi segreti militari che spiano commercialisti e avvocati d'affari, armatori che usano la propria società come fosse la Cia, tangenti, denunce, blog militanti-militari, querele e finte bombe. Pero, è tutto vero. Gli archivi della Procura della Repubblica di Genova fanno invidia a quelli cosiddetti coperti di Pio Pompa, il potente collaboratore di Nicolò Pollari a capo del Sismi, il vecchio Servizio Segreto Militare. I fascicoli con documenti riservati, con fotografie, con filmati, con intercettazioni telefoniche e ambientali, con hard disk di computer che scottano, sulla morte in fraq di Fabrizio Quattrocchi e sulla strana storia del Dssa, quel centro studi sul terrorismo accusato di essere una sorta di polizia parallela collegata al Sismi, sono a Genova e costituiscono di fatto un archivio di intrighi tutti collegati. A cui si potrebbe aggiungere quello che sta venendo fuori dalla de-secretazione di pagine giacenti nel dimenticatoio genovese. Accuse da verificare. Una grande e prestigiosa compagnia di navigazione, la Coeclerici spa, avrebbe funzionato come una centrale di spionaggio e controspionaggio stabilmente agganciata ai servizi segreti, ma anche capace di attivare una rete informativa riservata per battere slealmente la concorrenza negli appalti e nelle commesse internazionali. «Negli anni Ottanta e all'inizio degli anni Novanta», rivela a MF/Milano Finanza «G-71», un agente proveniente dal Comsubin che aveva già operato all'estero per il cosiddetto Supersid di Vito Miceli e Francesco La Bruna, “usavamo le navi di Coeclerici come copertura per andare a fare operazioni nel Golfo di Guinea. Ricordo che era una donna il nostro riferimento all'interno della compagnia genovese. Non so se fosse la titolare o un alto dirigente». Nel dicembre del 1994 Coecierici denunciò per spionaggio industriale e intercettazioni telefoniche abusive un giornalista torinese, residente a Genova, collaboratore di alcuni importanti studi di fiscalisti liguri e quindi a contatto con notizie sensiblli e riservate. Infatti, era anche un consulente fisso del Sismi: passava informazioni e a volte era anche mandato in missione, come quando, nel 2004, infiltrato con successo in alcuni centri sociali per cercare connessioni con società iraniane in odore di terrorismo islamico. Pietro Altana ha 49 anni, si professa pacifista al punto da aver fatto 15 mesi di carcere a Gaeta per obiezione di coscienza, … (continua)
Anonimo
1 Novembre 2009 @ 9:46
News from the Indymedia portal at the link:
http://piemonte.indymedia.org/article/6178
“U.S. investigation in Genoa "Violated the embargo on Iran"
Thursday, October 29th, 2009 in Genoa, the financial police searched the offices of an Iranian-Italian company specialized in the import-export: it was the crucial step taken on an international letter rogatory in the United States. The suspicion is that, through a system of "triangulation" of trade between countries, unrelated to any "black list" have been violated restrictions imposed after the UN Security Council resolutions on particular types of industrial supplies to Iran. Not fully understood the terms of engagement with the Iranian company based in Genoa, where, however, were acquired documents to be sent to the USA.
Site Indymedia has discovered that years ago the Italian military secret service spied many Iranian society – all controlled by the Iranian government – with operational base in Genoa. The site publishes some confidential SISMI's documents where he reveals the names of some secret agents: Altana Pietro and Renato Raso.
Anonimo
4 Novembre 2009 @ 18:10
Altana Pietro: lo strano agente trovato "per caso" a spiare gli iraniani
Da il Secolo XIX di Genova del 3 novembre 2009:
"… La perquisizione nell'abitazione di un "presunto ricettatore" rivelò carte top secret… Pietro Altana 49 anni almeno due mestieri dichiarati (Giornalista ed all'occasione addetto alle pulizie di alcune grandi aziende genovesi) e altrettanti nomi d'arte, è il protagonista, dai contorni ancora indecifrabili, di un'inchiesta della Procura di Genova avviata e chiusa in gran segreto … un'inchiesta condotta dal PM ANNA CANEPA (oggi anna Procura Nazionale Antimafia) …"
articolo al link:
http://piemonte.indymedia.org/attachments/nov2009/secolo_xix2.jpg
http://piemonte.indymedia.org/attachments/nov2009/secoloxix1.jpg