IOR
Paolo Franceschetti Massoneria banche, Borsellino, massoneria, Vaticano 40
In questi anni di ricerca, in cui mi sono trovata a leggere tanti atti processuali sui principali misteri italiani, una cosa mi ha colpita ed indotta a riflettere: tutti i casi giudiziari sembrano collegati tra loro.
Vi si possono riscontrare spesso gli stessi nomi, le stesse organizzazioni, gli stessi meccanismi, le stesse modalità per eliminare civilmente o fisicamente i testimoni, giudici, poliziotti, ecc…
E’ come se i misteri italiani fossero tutti all’interno della tela di un ragno.
Il problema è capire chi, o casa sia, il ragno.
Difficile a dirsi, anche perché chi ha tentato di raggiungere il centro di questa “tela” è morto.
Già i morti. Nella storia della nostra Repubblica le stragi e gli omicidi per cui non si è riusciti a risalire ai mandanti sono decisamente troppi.
Ho pensato allora di ricercare se vi era un filo che potesse collegare alcune morti della storia italiana, una sorta di minimo comun denominatore, ed ho trovato lo IOR.
Lo IOR a partire dagli anni ’60 ovviamente, ovvero da quando vi entrano a far parte alcuni personaggi legati alla massoneria.
LO IOR E LA MASSONERIA
E’ il 1955 quando l’arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini elegge a suo consulente finanziario Michele Sindona (massone dell’obbedienza di Piazza del Gesù, fa parte della loggia coperta “Giustizia e Libertà, vedi articolo del 09 febbraio 2008 su questo blog).
Nel 1960, probabilmente grazie ai buoni uffici dell’arcivescovo Montini, la società Fasco Ag di Michele Sindona, domiciliata in Liechtenstein, acquista dal presidente dello IOR Massimo Spada il pacchetto di maggioranza della Banca Privata Finanziaria.
E’ l’inizio dell’ascesa di Sindona.
Il 03 giugno 1963 Giovanni XXIII muore.
Viene convocato il conclave per elegger il nuovo Papa.
“Pochi giorni prima, i cardinali, guidati da Giacomo Lercaro di Bologna, si riunirono in una villa di Grottaferrata di proprietà di Umberto Ortolani, dove, protetti dalla notte e dagli agenti dell’Entità (servizio segreto vaticanon.d.r.) incaricati di sorvegliare le eminenze prima del conclave, venne deciso il nome del candidato da appoggiare. Il prescelto fu Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano, che era a conoscenza della riunione svoltasi in casa del famoso membro della massoneria.
Il conclave iniziò il 13 giugno del 1963.
Due giorni dopo, alla quinta votazione, il sessantacinquenne cardinale Giovanni Battista Montini fu eletto Papa e adottò il nome di Paolo VI. L’incoronazione ebbe luogo nove giorni dopo.
Per prima cosa il nuovo Papa ricompensò l’ospitalità del massone Ortolani nominandolo [1].
Il nuovo Papa, la cui candidatura parrebbe essere stata così caldamente appoggiata dalla massoneria, apre le porte del Vaticano a Sindona (P2), Calvi (P2), Gelli (P2) e Ortolani (P2), quindi consegna lo IOR nelle mani Marcinkus.
In effetti lo IOR rappresenta per i faccendieri di Loggia una manna. Viene loro offerta, infatti, la possibilità di operare con un Istituto:
– che non è tenuto a nessun tipo di informativa;
– che non è tenuto a pubblicare un bilancio o un consuntivo sulle proprie attività;
– i cui conti sono numerati, né nominativo né foto del correntista;
– che non rilascia ricevute delle operazioni, né documenti contabili;
– il conto può essere aperto in qualsiasi valuta;
– il denaro, senza né limiti né vincoli, può essere movimentato su qualsiasi banca del pianeta senza essere soggetto ad alcun controllo, ecc…
Ed infatti i faccendieri di Loggia utilizzano lo IOR per esportare fondi neri e riciclare denaro, come conferma anche Sindona:
«Lo Ior apriva un conto corrente con l’istituto di credito italiano che voleva esportare lire in nero. Il cliente della banca italiana depositava i soldi liquidi sul conto, e lo Ior provvedeva ad accreditarglieli all’estero, nella valuta e presso la banca che gli erano state indicate.
Nell’eseguire l’operazione, lo Ior distraeva una commissione poco più alta della normale.
La Banca d’Italia ed altre autorità non hanno mai interferito […].
Sono al corrente di queste cose perché lo Ior agiva in questa veste per conto di miei clienti della Banca Privata e della Banca Unione.
Il vescovo Marcinkus, una volta arrivato a capire tutta la faccenda, si convinse che il sistema usato dallo Ior per esportare fondi fosse una specie di delitto perfetto»[2] .
Già un “delitto perfetto”. Ma quanti sono quelli che hanno pagato con la vita perché, in un modo o nell’altro, hanno rischiato di “rompere” il “giocattolo”?
I MORTI: UNA STRAGE
1. Generale Enrico Mino.
E’ il 1975 quando al comandante dell’arma dei Carabinieri, Generale Enrico Mino, viene assegnato l’incarico di accertare quali prelati della Curia romana fossero massoni.
Due mesi dopo il Generale Mino consegna il dossier dei presunti massoni vaticani, tra cui vi sono i nomi del Cardinale Sebastiano Baggio, del cardinale Jean Villot, del vicario di Roma Ugo Poletti, di monsignor Paul Marcinkus, di monsignor Agostino Casaroli, di monsignor Donato De Bonis, di monsignor Pio De Laghi e di decine di altri prelati”[3]
Il dossier consegnato crea alcuni problemi ad alcuni prelati presenti nella lista.
Nell’estate del 1977 il cardinale ultraconservatore Giuseppe Siri incarica il generale Mino di svolgere una seconda inchiesta sui prelati della Curia affiliati o vicini alla massoneria. Questa volta, però, il comandante dell’Arma non riuscirà a concludere la sua inchiesta: il 31 ottobre muore precipitando con l’elicottero esploso in volo. Il perché di quella esplosione non verrà mai chiarito”[4].
Il dossier del 1975, invece, viene fatto sparire sepolto tra le carte dell’archivio Vaticano.
2. Papa Luciani
Il 26 agosto 1978, alla morte di Paolo VI, viene eletto Papa il cardinale Albino Luciani che prenderà il nome di Papa Giovanni Paolo I.
Il cardinale Albino Luciani non aveva mai nascosto di non apprezzare la spregiudicata gestione economica della Chiesa, soprattutto per quanto concerne la gestione dello IOR operata da Marcinkus e fratelli.
Così, appena eletto Papa, decise di raccogliere informazioni circa le voci che circolavano riguardo lo IOR e le infiltrazioni massoniche in Vaticano. L’incarico fu dato a Padre Da Nicola, agente dell’Entità infiltrato nello IOR.
Avute tutte le informazioni necessarie Papa Lucani :”…manifestò subito l’intenzione di procedere ad un radicale rinnovamento dei vertici curiali: sollevando dai loro incarichi alcuni dei più chiacchierati maggiorenti della nomenklatura: dallo spregiudicato presidente dell’Istituto per le Opere religiose monsignor Paul Marcinkus (capo della banca papale), al segretario dello Ior, l’intrigante monsignor Donato De Bonis; dal controverso dello Stato cardinale Jean Villot, al discusso vicario di Roma cardinale Ugo Poletti. Tutti costoro, perdipiù, erano stati esplicitamente indicati da OP come presunti affiliati alla massoneria ecclesiastica”[5].
Non farà in tempo.
Il 28 settembre 1978 Papa Luciani, dopo soli 33 giorni di pontificato, morirà nel suo letto probabilmente avvelenato anche se la versione ufficiale parla di infarto miocardico.
3. Padre Giovanni da Nicola
Padre Giovanni Da Nicola: “…agente dell’Entità, infiltrato nello IOR che informava il sommo pontefice delle malversazioni finanziarie realizzate da Paul Marcinkus e dai suoi soci attraverso lo IOR sapeva, ora che Giovanni Paolo I era morto, di avere i giorni contati. La spia chiese protezione al cardinale Benelli, ma le misure adottate non furono mai effettive. Infatti Benelli era riuscito, attraverso la segreteria di Stato, a far trasferire Da Nicola alla nunziatura in Canada, ma la conferma del cambio di destinazione della spia non arrivava. Quattro giorni dopo la morte di Giovanni Paolo I, mentre il mondo era ancora sotto scok, la spia dell’Entità fu trovata impiccata in un parco isolato di Roma, frequentato da travestiti e prostitute. La polizia italiana chiuse il caso considerandolo un suicidio e nessuno si preoccupò di indagare sugli ematomi che Da Nicola aveva sulle braccia e sul corpo, segni evidenti di una colluttazione. L’autopsia dimostrò che Giovanni Da Nicola aveva il collo rotto per una frattura provocata forse da un colpo alla nuca e non dal peso del corpo caduto nel vuoto appeso ad una corda. Senza alcun dubbio l’uomo che più sapeva dei segreti dello IOR e di paul Marcinkus era stato assassinato. Nessuno fece domande, neanche i capi dello spionaggio e del controspionaggio vaticano[6].
4. Vittorio Occorsio.
Il giudice Vittorio Occorsio stava indagando sui rapporti tra terrorismo fascista e P2.
L’08 luglio 1976 il giudice Occorsio, parlando con un giornalista, fa notare una strana coincidenza: il totale della cifra pagata per i riscatti dei rapimenti per cui era stato arrestato Albert Bergamelli (ovvero quelli dei figli di Roberto Ortolani, Alfredo Danesi e Giovanni Bulgari, tutti e tre iscritti alla P2) corrisponde esattamente alla cifra spesa per l’acquisto della sede della costituenda organizzazione internazionale massonica OMPAM (Organizzazione Mondiale del Pensiero e dell’Assistenza Massonica) .
Il 09 luglio 1976, Occorsio viene assassinato a Roma da una raffica di mitra.
L’attentato viene prima rivendicato dal gruppo terroristico “Ordine Nuovo” e successivamente dalle Brigate Rosse con un volantino fatto trovare in una cabina telefonica a Reggio Emilia (???).
Quasi come a dire: uno vale l’altro.
Probabilmente al vertice c’è stata un po’ di confusione su chi, per l’occasione, avrebbe dovuto rivendicare l’attentato.
Comunque alla fine viene accertato che l’autore materiale dell’omicidio del giudice Occorsio è un neofascista, Pierluigi Concutelli.
Ma Pierluigi Concutelli pare sia anche un massone. Infatti la sua scheda, con l’indicazione della tessera n. 11.070, viene ritrovata da Giovanni Falcone a Palermo, nella sede della Loggia massonica Camea.
La loggia Camea è una loggia che ha al suo interno come affiliati non solo Sindona, ma anche il boss Stefano Bontade e quel Giacomino Vitale che, come vedremo successivamente, si adopererà per fare le telefonate minatorie all’avv. Giorgio Ambrosoli.
Tutti fratelli di Loggia… che strana coincidenza.
5. Emilio Alessandrini.
Il giudice Emilio Alessandrini conduce le indagini sugli scandali finanziari del Banco Ambrosiano e su Calvi.
Nel novembre ’78 gli ispettori di Bankitalia stilano un rapporto allarmante sulla situazione finanziaria del Banco Ambrosiano.
Il 23 dicembre ’78 il giudice Alessandrini riceve il rapporto di Bankitalia sull’Ambrosiano.
Un mese dopo, il 29 gennaio 1979 viene ucciso a Milano da un commando di Prima linea.
6. Carmine Pecorelli
E’ il 12 settembre 1978 Mino Pecorelli pubblica su OP la lista di 121 nomi di presunti prelati massoni, tra cui il segretario di Paolo VI Pasquale Macchi, il vicedirettore dell’Osservatore romano Virgilio Levi, il cappellano di Paolo VI Annibale Ilari e altri prelati, fra cui addetti alla gestione delle finanze vaticane guidati dal vescovo dello Ior Paul Marcinkus, massone matricola 43/649.
Il 20 marzo 1979 alle ore 20.30, Pecorelli lascia la redazione di “Op”, in via Tacito 50, sale sull’auto ed accende il motore. Un uomo si avvicina al finestrino e spara un colpo in bocca al giornalista, poi, aperta la porta della vettura fa fuoco sul corpo di Pecorelli altre tre volte.
7. Giorgio Ambrosoli
L’11 luglio 1979 il Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca privata italiana di Michele Sindona, già precedentemente minacciato dal mafioso massone Giacomino Vitale, cognato del boss massone Stefano Bontate, viene ucciso davanti al portone di casa da William Aricò (morto poi in carcere durante un “presunto” tentativo di evasione. Secondo la versione ufficiale voleva scappare uscendo dalla finestra della sua cella, il problema è che la sua cella si trovava al nono piano e, come era prevedibile, è precipitato).
Collaboravano con Ambrosoli Antonio Varisco e Boris Giuliano.
8. Antonio Varisco
Il 13 luglio 1979, due giorni dopo Ambrosoli, muore il colonnello Antonio Varisco comandante del Nucleo traduzione e scorte del Tribunale di Roma.
Antonio Varisco viene colpito da una raffica di mitragliatrice sparata da due uomini mentre si trovava nella sua auto fermo ad un semaforo.
L’omicidio viene rivendicato con una telefonata dalle BR.
9. Antonio Strallo
Ad indagare sull’omicidio di Varisco è il capitano della Digos Antonio Strallo che però, nonostante la rivendicazione, non è convinto che gli autori dell’attentato siano le BR.
Verrà ucciso prima di portare a termine l‘indagine.
10. Boris Giuliano
Il 21 luglio 1979 Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo viene ucciso nel bar Lux di Palermo da un uomo che si avvicina e gli spara un colpo alla nuca. “Prima di uscire dal locale l’assassino depose sul cadavere un garofano bianco. Anni dopo si scoprì che quel fiore era un segno utilizzato dall’Inquisizione romana, negli anni in cui il cardinale e inquisitore generale Michele Ghislieri seminava il terrore nella città eterna. Il garofano bianco infatti veniva lasciato davanti alle case per indicare agli uomini del Sant’Uffizio che chi vi abitava doveva essere arrestato e torturato“.[7]
Boris Giuliano aveva scoperto i flussi internazionali del denaro sporco delle banche di Sindona e, stando a quanto ha dichiarato l’avvocato Giuseppe Melzi – legale di un gruppo di piccoli azionisti del Banco Ambrosiano – su questo importante aspetto a metà giugno del 1979 c’era stato un incontro tra Giuliano e l’avvocato Ambrosoli.
Successore di Boris Giuliano, come capo della squadra mobile, sarà Giuseppe Impallomeni, (tessera P2 n. 2213).
11. Graziella Corrocher
Il 17 giugno 1982 la segretaria di Calvi da 15 anni, Gabriella Corrocher, dopo aver partecipato all’ultima riunione del consiglio di amministrazione del Banco Ambrosiano precipita giù dalla finestra del palazzo. La sua morte verrà archiviata come suicidio.
12. Roberto Calvi
Il 18 giugno 1982 Roberto Calvi viene ritrovato appeso all’impalcatura del ponte dei Blackfriars a Londra.
13. Giuseppe Dellacha.
Il 02 ottobre 1982 anche il dirigente del Banco Ambrosiano, che pare facesse da corriere speciale tra Calvi e Marcinkus, precipita giù da un balcone. Anche questo caso verrà archiviato come suicidio.
14. Barbara, Salvatore e Giuseppe Asta
Carlo Palermo, partendo da una indagine sul traffico di armi, scopre che vi sono connivenze ad alto livello rese possibili da logge massoniche coperte e che collegavano alcuni misteri italiani tra cui: Banco Ambrosiano, P2, IOR, suicidio Calvi, i nostri servizi segreti deviati e l’attentato al Papa. Inizia ad acquisire documenti e scopre depistaggi. Immediatamente partono le contromisure e, dopo denunce penali e disciplinari (che si riveleranno, poi, ovviamente anche queste assolutamente infondate), ecco il tritolo a porre definitivamente la parola fine alle indagini.
E’ il 02 aprile del 1985 quando il giudice Carlo Palermo subisce l’attentato di Pizzolungo. Il giudice e la scorta restano feriti dall’esplosione. Barbara Asta e i suoi due gemelli, Salvatore e Giuseppe di 6 anni, invece, perdono la vita. La loro auto si trova tra quella del giudice e l’autobomba imbottita con 20 kg di tritolo.
E’ il 02 aprile 1985.
15. Michele Sindona
Il faccendiere piduista ed assassino Michele Sindona (vedi articolo su questo blog del 09 febbraio 2008 “Il caso Sindona e l’importanza del giuramento massonico), dopo la condanna per l’omicidio di Giorgio Ambrosoli, sentendosi “tradito ed abbandonato dai suoi” (come è tutto relativo nella vita) minaccia di parlare e di dire nomi e cognomi delle persone per cui, negli anni, ha riciclato il denaro. Non farà in tempo. Muore nel carcere di Voghera il 22 marzo 1986 bevendo un caffè al cianuro. Il caso viene archiviato come suicidio.
15. Gardini e Cagliari
Per lo scandalo Enimont, Gabriele Cagliari presidente dell’Eni, e Raul Gardini patron del Gruppo Ferruzzi, muoiono, apparentemente suicidandosi (vedi articolo su questo blog del 30 luglio 2008 “Tre suicidi eccellenti”), poche ore prima di essere ascoltati dai magistrati.
I miliardi di Ferruzzi pare siano transitati per la banca vaticana, per poi venire depositati in un conto estero cifrato.
16. Paolo Borsellino
Il giudice Paolo Borsellino, grazie alle confessioni del pentito Calcara, ha informazioni importanti sulla morte di Papa Luciani e sull’attentato a Papa Giovanni Paolo II.
La delicatezza e pericolosità delle informazioni lo induce a condurre le indagini per trovare i riscontri ai racconti di Calcara in gran segreto, riscontri che appunta, di volta in volta, nella sua agendina rossa. Eppure, nel maggio del 1992, la notizia su cosa stia indagando Borsellino, viene divulgata.
Il 19 luglio 1992 Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta (Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina) vengono dilaniati da 100 kg di tritolo sotto casa della madre del giudice in via D’Amelio. L’agendina rossa verrà trafugata dal luogo della strage.
Come per l’attentato al giudice Carlo Palermo, anche in questo caso, e nonostante i numerosi riscontri in senso contrario, l’attentato verrà attribuito alla mafia (??????).
Conclusioni.
Abbiamo visto quante persone (e l’elenco non è sicuramente completo), che in qualche modo con la loro attività hanno minacciato lo IOR, siano morte.
Il dato, però, che salta subito agli occhi è come siano morte, con una tempestività straordinaria, per mani diverse e, a prima vista, uccise da organizzazioni che tra loro non dovrebbero avere nulla a che fare: BR, Ordine nuovo, Prima Linea, Mafia, ecc.. Anche i suicidi sono stati “troppo” tempestivi.
Ora una domanda sorge spontanea: possibile che la depressione (per i suicidi) e/o organizzazioni tra loro distanti abbiano deciso di entrare in azione uccidendo tutte queste persone proprio al momento giusto per impedire che lo scandalo IOR scoppiasse?
Troppe coincidenze, difficile credervi, non sarebbe invece più facile credere che Ordine Nuovo, BR, Prima Linea, Mafia, depressione che porta al suicidio, eccc .. non siano altro che sigle o “depressioni” mosse da un identico vertice e create ad arte per depistare non solo la magistratura ma ancor prima i cittadini? Probabilmente si.
[1] L’Entità, Eric Frattini, Fazi Editore, pg. 331
[2] Sergio Flamini, Trame Atlantiche, Storia segreta della loggia massonica P2, Kaos Edizioni, pg. 81
[3] All’ombra del Papa infermo, Discepoli di Verità, Kaos Edizioni, pg. 16-17
[4] All’ombra del Papa infermo, Discepoli di Verità, Kaos Edizioni, pg. 17
[5] All’ombra del Papa infermo, Discepoli di Verità, Kaos Edizioni, pg. 19
[6] L’Entità, Eric Frattini, Fazi Editore, pg. 362-363
[7] L’Entità, Eric Frattini, Fazi Editore, pg 371
Anonimo
21 Ottobre 2008 @ 20:51
l’analisi dell’intreccio bancario è molto superficiale, si può approfondire molto bene leggendo questo libro:
Soldi. Il libro nero della finanza internazionale
di Robert Denis; Backes Ernest
http://www.ibs.it/code/9788889091067/robert-denis/soldi-libro-nero.html
Solange Manfredi
21 Ottobre 2008 @ 21:10
L’articolo non voleva approfondire l’intreccio bancario. Comunque hai ragione il libro che hai segnalato è molto interessante. Abbiamo scritto un articolo su questo blog (scandali finanziari del 22 maggio) proprio prendendo spunto dal libro da te citato (lo puoi trovare cliccando sull’etichetta banche.
Abate Vella
22 Ottobre 2008 @ 6:17
non sarebbe invece più facile credere che Ordine Nuovo, BR, Prima Linea, Mafia, depressione che porta al suicidio, eccc .. non siano altro che sigle o “depressioni” mosse da un identico vertice e create ad arte per depistare non solo la magistratura ma ancor prima i cittadini?
Finalmente qualcuno che dice qualcosa di sensato sulla mafia….
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 8:12
Due domande:
1. Quindi sembrerebbe che neanche i Papi (uccisione Luciani, attentato Wojtyla) possano controllare lo IOR che è (o era) in mano ad altri poteri?
2. non era Falcone che diceva errato cercare una “regia superiore” alla mafia, con il rischio di “disperdersi” e non sconfiggerla per quello che essa è?
Grazie per l’attenzione
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 9:02
La volontà di potenza è l’ultima illusione, l’ultimo gioco perfido e crudele di chi crede di avere a che fare con l’assoluto.
L’errare necessità sempre di una copertura, di un intreccio nascosto. Dietro ogni espressione di questo lungo tempo si diletta la follia. Il vostro lavoro è un bene, indica il profilo attonito di chi si scopre servo, il sorriso infame di chi si crede signore.
Sarebbe bello un giorno venisse fuori il canto dissonante di tutta la pazzia e la dolce immagine di chi è da sempre e per sempre salvo.
Un saluto cordiale
Duffy
22 Ottobre 2008 @ 9:30
ottimo articolo
grazie come al solito
PincoRamone
22 Ottobre 2008 @ 10:52
Vedete, gli elementi per capire li avete tutti. Ma molti fanno l’errore di pensare che la ‘Massoneria Ecclesiastica’ si organica alla Chiesa ed agisca ‘per’ essa. Non è così. La Massoneria è entrata nell’organizzazione ecclesiastica CONTRO di essa.
Ed ha acquisito ormai un potere (che è anche potere di ricatto) quasi predominante, attraverso il VaticanoII, lo Ior, la Cei, i vescovi ‘progressisti’, i gesuiti, i francescani ‘ecumenisti’ di Assisi, Famiglia Cristiana…..
Come diceva Edoardo De Filippo “è l’eterna lotta del Bene e del Male….”
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 11:13
Ho visto il sito segnalato http://www.orir.net/2008/ e faccio solo 2 considerazioni:
Il sito è apparentemente di provenienza coreana
I colori e la struttura rappresentano perfettamente il simbolo del Tao.
La bandiera coreana (Corea del Sud) riprende il medesimo simbolo.
Voi tutti, sicuramente, saprete il profondissimo legame… Anzi molto di più che il Tao ha con l’esoterismo. In modo particolare con l’alchimia.
CV
P.S. Sono un cercatore e ogni tanto ho la “fortuna” di imbattermi in qualcosa di interessante… Peccato che il nemico numero uno dell’uomo sia da sempre la Paura!
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 11:18
Ho dimenticato un’altra considerazione sul sito…
Il gioco di riflessi che non è altro che la sinetsi ermetica
“Come è in alto così è in basso; come in basso così è in alto”
CV
Luca
22 Ottobre 2008 @ 12:24
C’è bisogno per qualcuno di una bella rettifica ? Guardate qui http://orir.net/2006/?menu=profile ……..non ci sono commenti…….l’ordine della rosa rossa ?????????????????????? Troppi film di fantascemenza fanno male.
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 13:17
@Abate:
“Finalmente qualcuno che dice qualcosa di sensato sulla mafia….”
Nel senso che la mafia non esiste?…
Fosca
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 14:04
La recentissima intervista a L.G.
http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/10/20/941372-licio_gelli.shtml
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 15:27
Segnalo un’incongruenza nell’articolo:
“L’08 luglio 1979 il giudice Occorsio, parlando con un giornalista, […]
Il 09 luglio 1976, Occorsio viene assassinato a Roma da una raffica di mitra.
Nella prima data c’è 1979 anziché 1976…
A parte questo “errore da copista” complimenti per l’articolo, forse il migliore in assoluto che abbia letto sul tema,
Suerte,
manolete
Solange Manfredi
22 Ottobre 2008 @ 15:41
X Manolete
grazie.
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 16:57
http://www.disinformazione.it/bancavaticana.htm
vaticano, mafia, massoneria, opus dei… 🙁
roby
22 Ottobre 2008 @ 17:33
Sto leggendo appunto “L’ENTITA'” di Eric Frattini e trovo che quello che hai scritto merita un COMPLIMENTO proprio con tutte le maiuscole.
Grazie Solange
Abate Vella
22 Ottobre 2008 @ 17:53
Ahi Fosca quantu si liscia….
Proprio cosí: la mafia non esiste…. PIU’
Ho giá spiegato quello che intendo migliaia di volte e non intendo ripeterlo.
Chi vuole accusarmi di contiguitá (o di nazismo, riguardo al post precedente) é liberissimo di farlo.
D’altronde so benissimo che alcuni siciliani sono tanto colonizzati da credere che senza mafia scomparirebbe la stessa Sicilia.
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 19:06
@Abate
E tu quantu sì’Ferrarelle’…
Che tu l’abbia detto “non so quante volte” è un fatto, che io, non l’abbia letto è un altro fatto.
Contiguità? A cosa? Alla mafia che non c’è più o quella di prima?
Stai facendo tutto tu(certo che devi essere molto importante se pensi che qualcuno potrebbe accusarti di “contiguità”:-). Ho fatto una domanda in base a ciò che hai scritto: e la domanda, appunto, sorge(va) spontanea…
Scusa se insisto ( ma lo sai sono tonta) che vuol dire che
“alcuni siciliani sono tanto colonizzati da credere che senza mafia scomparirebbe la stessa Sicilia”. Vuoi forse dire che, chi ha colonizzato, è stato a sua volta colonizzato?
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 19:07
Ovviamente ho scordato di firmarmi: Fosca
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 19:34
Per quanto riguarda Papa Luciani, posso dire di avere avuto la fortuna di incontrarlo da bambina a S.giovanni in Laterano, ho un ricordo nitido dell’emozione che provai… Dopo la sua morte, nonostante fossi solo una bambina, le mi e scelte religiose future cambiarone direzione (qualcosa non mi quadrava nella su aprematura morte), fino all’abbandone della religione cattolica, molte volte mi chiedo come sarebbe andata la mia vita spirituale se lui fosse “sopravvissuto”.
Scusate non non è un contributo utile al blog, ma mi ha permesso di tirar fuori un ricordo tenuto nel cuore e molto raramente condiviso.
Consiglio, per chi riesce a trovarli, i libri di Jesús López Sáez,
– Se pedirá cuenta. Muerte y figura de Juan Pablo I, Editorial Orígenes, 1991, ISBN 8478250476
– El día de la cuenta. Juan Pablo II a examen, Ediciones Meral, 2005, ISBN 849339792X
libros sobre Juan Pablo I en http://www.comayala.es
vi seguo sempre e siete fonte di riflessioni continue.
grazie
betula
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 19:43
il vaticano, uno stato piccolissimo, ricchissimo… e marcissimo!
Alessio
22 Ottobre 2008 @ 19:49
Articolo molto interessante; c’è da aggiungere anche alcune di queste morti potrebbero essere legate ad altri misteri italiani, ad esempio quella di Pecorelli al caso Moro. Ciò fa veramente pensare ad una unica regia dietro stragi ed omicidi eccellenti; se fosse quella supercommissione di cui parlava Calcara nel suo memoriale?
Anonimo
22 Ottobre 2008 @ 20:28
X Solange
Tra le morti sospette ci sarebbe da annoverare quella di Gerard Suisson il tecnico informatico di Calvi
Alessio
23 Ottobre 2008 @ 7:20
Da non dimenticare anche l’ attentato a Roberto Rosone , vicepresidente del banco Ambrosiano, ad opera del boss della Magliana Danilo Abbruciati (presumibilmente legato ad ambienti massonici) poi ucciso da una guardia giurata. Sui mandanti di tale azione delittuosa rimangono tuttora molti dubbi
Solange Manfredi
23 Ottobre 2008 @ 7:48
E’ vero ma Rosone, fortunatamente, non è morto.
E si, su questo attentato rimangono molti, molti dubbi.
Anonimo
23 Ottobre 2008 @ 10:05
Solange Manfredi lei è molto coraggiosa
grazie
COMITATO SICILIANO
23 Ottobre 2008 @ 10:50
Non riesco a credere che dietro tutti gli omicidi e le cose strane vi sia la Chiesa.
Vorrei capire perchè allora la Massoneria da sempre attacca la Chiesa?
Il Concilio Vaticano II è stato un disastro e i gli effetti si sono visti, ma chi scaglia pietre sulla Chiesa fa il gioco dei massoni.
Ho letto delle passate minacce che ha subito l’autore e l’autrice, per questo consiglio di affidarvi a San Massimiliano Kolbe, Protettore di chi lotta contro la massoneria.
COMITATO SICILIANO
23 Ottobre 2008 @ 10:52
p.s. P2 non è vera massoneria perchè fu ripudiata pure dal GOI
Solange Manfredi
23 Ottobre 2008 @ 11:14
Nell’articolo è specificato che le attività dello IOR diventano “discutibili” dopo il 1960, ovvero dopo ad operare con lo stesso sono dei massoni legati alla P2.
Personalmente ritengo che questa “mossa”, oltre che estremamente vantaggiosa sotto l’aspetto economico per alcuni faccendieri piduisti, abbia rappresentato uno dei più grossi attacchi sferrati alla chiesa da parte di alcuni massoni. Mi spiego.
Se una istituzione è troppo forte per essere attaccata frontalmente il miglior modo per indebolirla è attaccarla dal suo interno, ovvero corromperla sfruttando le debolezze umane. Probabilmente è proprio questo che è successo. Probabilmente i faccendieri piduisti hanno sfruttato le debolezze di alcuni prelati non solo per un vantaggio economico ma anche, grazie agli scandali in cui poi è stata coinvolta, per indebolire la chiesa stessa.
Abate Vella
23 Ottobre 2008 @ 12:32
@ Fosca:
devi essere molto importante
Oggi é facilissimo diventare importanti, basta aprire un blog e dare impulso ai muscoli delle dita. 😉
A proposito, non so ancora se tu hai un blog o un sito dove pubblichi… non si sa mai un giorno arriviamo addirittura allo scambio di link!!!!
Per quanto riguarda il resto, sai benissimo da dove provengo, e cioé dall’area cosiddetta “sicilianista”. E’inutile che sto qui a dirti come la penso su questo e su quello (mi riferisco agli argomenti generali, non a quelli specifici dei post), la rete é piena di documenti (ed i mass-media ufficiali pieni di stronzate al riguardo). Puoi seguire i link dal mio blog in ogni caso. Anche se forse sai giá quello che c’é da sapere.
Devo dire peró di non aver capito a mia volta la tua affermazione sui colonizzatori che diventano colonizzati… a cosa ti riferisci?
Infine, riguardo alla mafia visto che repetita juvant: la mafia (o meglio l’operazione mafia) é stata chiusa (momentaneamente) nel 1992 mettendo tutto in letargo. Si é poi chiusa definitivamente l’anno scorso con l’arresto dei Lo Piccolo, come fatto rilevare anche dall’Economist (il giornale controllato dagli stessi che controllavano la mafia).
Ció non significa che non vi siano ancora mafiosi in libertá o che non vi sia delinquenza in Sicilia, ma la mafia non controlla piú la Sicilia.
Tanto per fare un esempio pratico, vorrei ricordare che dal processo a Cuffaro é saltato fuori che gli uomini d’onore in questione avessero dei contatti con il presidente. Quello che non si é evidenziato abbastanza é che alla richiesta di quelli di certi aiuti in cambio dell’appoggio elettorale, Cuffaro ha risposto picche. Cioé giá da qualche anno i politici siciliani si permettono di rifiutare l’aiuto di certi poteri. Cosa impensabile sino all’inizio degli anni 90.
Anonimo
23 Ottobre 2008 @ 12:56
Caro Abate (approfitta del “caro”)
vedi che, se scendiamo dagli Olimpi, riusciamo ad incontrarci?
Ciò che dici è vero in parte: certe alleanze, non ‘pesano’ più come un tempo. A questo si riferiva la mia domanda sui colonizzatori che sono stati colonizzati.Però(c’è un però), dissento quando dichiari che la mafia non controlla più la sicilia: diciamo che (al momento)il centro decisionale si è spostato più in là, da quello tradizionalmente considerato il referente per autonomasia. E la “debolezza” si vede tutta. Perché viceversa, Riina, non si sarebbe preso la briga di addittare i poteri forti(la massoneria da lui esplicitamente chiamata in causa),in quella famosa intervista di quest’anno, da molti sottovalutata( e non compresa)e passata sotto silenzio dai media nazionali.
Si ho due blogs, ma non credo che gli argomenti trattati, possano in alcun modo essere di tuo interesse.
Prosit, ‘ferrarelle’
Fosca
Abate Vella
23 Ottobre 2008 @ 16:18
Cara Fosca (da non credersi!)
non ero su qualche Olimpo, solo che mi sembrava di cogliere ironia nei tuoi commenti e cercavo di rispondere a tono… forse mi sono sbagliato! E’ che oramai noi maschietti siamo costretti sulla difensiva in maniera preventiva 😉
Ti confesso che non ho capito tutto quello che hai detto. In ogni caso posso anche sbagliarmi su certe manifestazioni, ma quello che mi sembra incontrovertibile é che la mafia sia una organizzazione eterodiretta senza una propria vita autonoma. Poi é possibile che il centro decisionale si sia solo spostato.
Secondo me in ogni caso sta perdendo il controllo dell’isola. E ci hanno mandato gente come Sgarbi a tenere tutto per le unghie (recentemente ha invocato una qualche azione da parte di Denaro: lui l’ha posta come sfida, ma é chiaro che se Denaro batte un colpo – per usare le sue parole – tutto il mondo dirá “é tornata la mafia”…)
Invece mi sa che l’intervista a Riina me la sono persa anche io.. sai dirmi dove posso trovarla?
Per quanto riguarda i blog se mi dai gli indirizzi… almeno posso capire con chi sto parlando! E poi chi ti ha detto che non mi interessano? Non si sa mai…
Anonimo
23 Ottobre 2008 @ 19:24
Ri-caro(accidenti, mica finirà che scappiamo insieme?)Abate:
l’intervista(per chiarezza, fatta all’avvocato di Riina ,ma sai bene che è lo stesso)puoi trovarla su http://www.flordicactus.splinder.com(che è uno dei miei blogs)al 18 giugno 2008(il giorno in cui,l’ho postata, credo). Sono certa, che capirai subito. Forse, anche ciò che ti è sembrato oscuro in riferimento ai luoghi decisionali.Circa l’altro blog, se clicchi sul (mio) nik ti rimanda direttamente.
Poi, (se ti andrà) fammi sapere.
Ci e ao
Ps= Essere ironici, è un altro modo per appropriarsi della realtà circostante.
Quando la uso nei miei confronti,non c’è salvezza 🙂
fosca
COMITATO SICILIANO
24 Ottobre 2008 @ 8:31
Sono sempre stato convinto che Riina avesse rotto con la massoneria(La vera burattinaia che ha inventato ed ha manovrato le mafie, d’altronde come disse lo stesso Riina, i suoi avi gli avevano tramandato il vanto di aver aiutato Garibaldi(altro noto massone) a sbarcare a Marsala)
Ecco perchè contro Riina gli mandarono Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, con il preciso scopo di farli ammazzare e far puntare l’opinione pubblica contro l’ala “anti-massonica” della mafia.
Si può dire che il processo di rottura si è completato, ovvero la Massoneria non controlla più la mafia, ergo, come dice l’Abate Vella, la mafia è scomparsa.
Quando la rievocano, si tratta solo di fantasmi del passato.
tomas
24 Ottobre 2008 @ 11:14
Lo so che è un OT, ma vorrei lo stesso un vostro parere, se avete tempo, sul ruolo del nostro ex presidente Cossiga in questi ultimi anni di “rivelazioni”. Il novantenne ne spara una dopo l’altra dicendo cose apparentemente rivelatorie, tipo quello ricordato da qualcuno riguardo a Moro e Gladio, poi le rivelazioni su Ustica (“è stato un missile francese” http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/ustica-indagine/ustica-indagine/ustica-indagine.html), poi ieri sulle manifestazioni e la sua strategia durante gli anni “caldi” (“come Ministro degli Interni li ho fatti infiltrare e fatti “esplodere” anche Maroni dovrebbe fare così, da “Il Giorno” del 23 ottobre). Praticamente ha ammesso che nei movimenti studenteschi era pieno di agenti segreti infiltrati che li hanno condotti all’estremismo, pur di ottenere una reazione popolare contraria. Che novità ;)Poi in Internet dichiarazioni del vecchietto si trovano a bizzeffe, su argomenti più svariati, tipo una famosa lobby omossessuale nella DC dei suoi tempi. Non è che Cossiga sia ora stato chiamato a confondere le acque? (dico una cosa vera in mezzo a cose palesemente false ecc). Cioè, cmq, è strano che ora alla sua età si apra così palesemente su certi argomenti…e perché proprio adesso?
Anonimo
24 Ottobre 2008 @ 12:32
@comitato siciliano:
“la mafia è scomparsa”.
Infatti. Al suo posto c’è Cosa Nostra…
fosca
COMITATO SICILIANO
24 Ottobre 2008 @ 13:46
@ Fosca.
Forse lei intende la “mafia” con un significato diverso rispetto al mio.
Per me la mafia è un “organizzazione” criminale, se non c’è più l’organizzazione dietro non è più mafia, ma “criminalità”, come c’è in tutto il mondo.
Anonimo
24 Ottobre 2008 @ 19:28
@comitato sciliano:
“Forse lei intende la “mafia” con un significato diverso rispetto al mio”
Esattamente.
Ps= solo una piccola aggiunta: da anni, è ormai assodato che non esiste la mafia per antonomasia, esistono, viceversa,le mafie.
Fosca
angelo bovincenti
27 Ottobre 2008 @ 16:22
scusate ma voi ancora siete tra quelli che discutono se la mafia esiste o non esiste? La mafia non è mai esistita. E’ tutta un invenzione dei giornali per vendere di più, oramai questo lo sanno tutti. In Sicilia stanno meglio che in qualunque altra parte del mondo. I giornali appena vedono un morto ci montano sopra un caso enorme, per poter vendere sulle loro teorie assurde. Io da anni vivo a Palermo e faccio l’imprenditore, ma questa mafia di cui tanti quaquaraqua parlano non l’ho mai vista.
Anonimo
28 Ottobre 2008 @ 20:35
@anonimo delle 17,22
“ma questa mafia di cui tanti quaquaraqua parlano non l’ho mai vista.”
Ma, quaquaraqua, non si scrive con l’accento finale sulla ‘a’?
Non sono più i tempi di una volta…
Fosca