Molti ci scrivono per chiedere delucidazioni sull’obbligo di venire alla conferenza del 29 in senato con la giacca e la cravatta.
Di seguito forniamo una serie di indicazioni utili per chi si sente un coglione con la cravatta e quindi non l’ha mai comprata non la possiede e non sa annodarla. Questo al fine di permettere a tutti di venire vestiti adeguatamente e di non creare intralci nella gestione della conferenza.
Il senato fornirà, a chi ne è sprovvisto, la giacca, in prestito. Quindi è possibile venire senza giacca, ma purtroppo la cravatta invece occorre comprarsela da soli, ma è sufficiente anche una cravatta qualsiasi da pochi euro o farsela prestare dagli amici.
– Siccome l’obbligo riguarda la sola giacca e cravatta, è possibile indossare anche jeans e scarpe da ginnastica (giuro!)
– Siccome a roma fa un caldo della madonna, sarà possibile venire in costume e ciabatte, nulla essendo previsto dal regolamento al proposito, purchè sopra si abbia appunto la giacca e la cravatta.
– la cravatta non deve essere necessariamente elegante. Potete anche indossare una cravatta con tanti piccoli piselli disegnati, o con donne nude, o con pippo e paperino. Vanno bene anche la cravatte con slogan politici (tipo “Berlusconi boia”, “fuori i finocchi dal senato”, ecc.). Non è possibile però venire con cravatte con scritte del tipo “Napolitano coglione” o cose del genere, perchè la cosa integrerebbe il reato di vilipendio al capo dello stato.
– Non è possibile venire completamente nudi sotto, perchè il comportamento integrerebbe il reato di atti osceni in luogo pubblico. E’ obbligatorio quindi indossare almeno le mutande, purchè appunto sussista la suddetta giacca e cravatta.
– per chi non sa annodarsi la cravatta, a parte l’ovvio consiglio di farsela annodare da un amico, precisiamo che potete anche metterla a mo’ di sciarpa, oppure mettervela in fronte; il regolamento infatti prevede l’obbligo della cravatta ma non c’è scritto come deve essere annodata e dove (quindi in teoria potete anche annodarla attorno alle mutande nel caso decideste di venire senza pantaloni).
– La giacca se non ce l’avete non importa. Ve la fate prestare e anche se è di tre o quattro misure più grandi pazienza. Il regolamento prevede giacca e cravatta, ma non necessariamente la misura della giacca.
– Potete anche indossare tre o 4 cravatte tutte insieme e invece di annodarle spillarle con una spillatrice. L’obbligo infatti prevede la cravatta, ma non è indicato il numero massimo di cravatte indossabili.
– chi fosse sprovvisto di cravatte può chiedere che gliene regali una delle mie, tanto ne ho decine ma risalgono al periodo in cui vestivo come un coglione e ora non me le metto più, tranne quando, per l’appunto, mi costringono a vestirmi da tale.
– Le donne invece non sono contemplate. O perchè non contano niente, o perchè sono privilegiate, non si capisce. Fatto sta che se proprio volete venire senza cravatta allora dovete travestirvi da donna, solo che dovete coprire i peli delle gambe altrimenti vi sgamano.
Le donne vere possono venire pure in perizoma leopardato o in tenuta sadomaso di pelle.
– in casi estremi la cravatta può pure essere di carta, cartone, o altro materiale usa e getta. La legge è legge, e va applicata alla lettera!!! se c’è scritto solo “cravatta” non essendo indicato il materiale potete anche venire con una cravatta fatta di cacca di pipistrello imputridita, basta che non puzzi troppo.
Insomma, vi invitiamo a rispettare le regole, per non fare brutta figura e non farla fare agli organizzatori.
Dimostriamo che anche noi complottisti possiamo adeguarci alle regole!
Anonimo
18 Aprile 2014 @ 8:06
Occhio… questi ultimi 2 giorni a roma faceva freddino.
Il Viandante
18 Aprile 2014 @ 9:35
Il seguente articolo
cade a proposito…
Simbologia della cravatta:
http://www.anticorpi.info/2011/09/simbologia-della-cravatta.html
Anonimo
18 Aprile 2014 @ 9:41
Spero sia uno scherzo il fatto che in molti scrivano perplessi per una cazzo di giacca e cravatta!
Salvo Solaro
18 Aprile 2014 @ 10:57
Se la cravatta ha una rossa rossa o un ciglio sarà molto apprezzata
Anonimo
18 Aprile 2014 @ 14:11
Che giorn si fa la conferenza??
grazie.
by marco
Stefania Nicoletti
18 Aprile 2014 @ 14:51
29 MAGGIO
http://paolofranceschetti.blogspot.it/2014/04/roma-29-maggio-convegno-i-poteri-di.html
Giorgio Andretta
18 Aprile 2014 @ 14:59
Non saprei enumerare quante volte ho dichiarato in questo suo blog, Franceschetti, di essere anarchico che non vuol significare di vivere senza regole, forse per i semplici lo potrà essere.
Lei le sarà sembrato d'interpretare il ruolo dell'umorista sardonico/ironico in questo suo post, a differenza lo considero stucchevole, fanciullesco, irriguardoso, irrispettoso ed ingenuo.
Perché ad un certo momento ha inverato l'uso di moderare i commenti anziché lasciarli liberi come in origine?
Non credo che se invitasse delle persone alla sua tavola e queste si comportassero come fossero accostate ad un trogolo lei non avrebbe niente da ridire.
In buona sostanza in ogni consesso c'è una liturgia da rispettare e nessuno obbliga qualcuno a condividerla si può scegliere liberamente e semplicemente di stare a casa, il rispetto è alla base della convivenza.
Tanto le dovevo.
Edinz
21 Aprile 2014 @ 6:24
@Giorgio Andreatta. Polemica idiota.
Edinz
21 Aprile 2014 @ 9:56
@Giorgio Andreatta. Polemica idiota, precisazioni senza senso o semplice difficoltã a distinguere regole opportune da regole fine a se stesse, come appunto la cravatta in un contesto informale… ammesso e non concesso che l'imposizione della cravatta abbia un senso in altre situazioni.
Anonimo
18 Aprile 2014 @ 22:16
Ho ancora troppo poco auto-controllo per indossare una cravatta. Spero comunque di fare dei passi avanti dal video della conferenza.
MYHEART
18 Aprile 2014 @ 22:20
E per chi non sa fare il nodo, ecco il link per imparare:
http://www.youtube.com/watch?v=71vRsgzM2_I
MYHEART
18 Aprile 2014 @ 22:21
c'è ancora posto nella conferenza?
Anonimo
18 Aprile 2014 @ 22:29
@G.A.: mi considero neo-anarchico. Nel senso di avere la volontà di rispettare un insieme di regole decise in comune accordo, ma all'interno di "paletti" stabiliti da chi ha un livello di coscienza superiore. Da questo punto di vista sento la necessità di identificare persone e/o associazioni con cui confrontarmi per riuscire a definire i "paletti".
gio
18 Aprile 2014 @ 22:37
Hahaha! Che fuori che sei Paolone..!
Giorgio Andretta
19 Aprile 2014 @ 4:44
Anonimo delle 00.29,
cosa non le è abbastanza esplicativo del mio commento?
Non si tratta di definire dei paletti ma le condizioni per accettarli o meno.
Giorgio Andretta
21 Aprile 2014 @ 6:50
In innumerevoli occasioni ho dichiarato che non riconosco la repubblica italiana e conseguentemente non mi reco a votare alle varie tornate elettorali, premesso ciò non significa che non abbia le mie idee in proposito, specialmente sui "traditori" che una volta venivano fucilati di spalle.
Caro Franceschetti, il cittadino Bartolomeo Pepe manca di correttezza morale perché avrebbe dovuto rassegnare le proprie dimissioni dal senato, qualora non si fosse oltre riconosciuto nella politica del M5S e non approfittare dell'opportunità che quest'ultimo gli ha fornito.
E' evidente che l'accezione dei termini che lei usa non è quella attribuita dal dizionario della lingua italiana, bensì un significato addomesticato ai suoi usi e costumi, non ultimo quello della maleducazione, dal momento che non risponde ai quesiti che le propongo, l'alternativa stalla nella mancanza d'argomenti.
A rileggerla.
Anonimo
21 Aprile 2014 @ 21:57
Quando il Bartomoleo Pepe cambiò idea (e ne avrebbe avuto tutto il diritto) avrebbe semplicemente dovuto dimettersi, per coerenza ed onestà verso chi lo aveva votato per fare tutt'altro. Ma persino entrando in un altro gruppo politico avrebbe mantenuto un'aurea di rispettabilità, se avesse continuato perlomeno a ridursi lo stipendio tale e quale a prima, come promesso in campagna elettorale. L'ho sentito a bordernight dire "Ringrazio anzi il M5S di avermi permesso di essere qui." …. e te credo! 20.000 euro al mese di stipendio sono un bel colpaccio, specialmente se te li tieni tutti, e vadano a quel paese gli elettori. Non si fa così, sennò si diventa impresentabili.
Sandra
Giorgio Andretta
22 Aprile 2014 @ 5:42
Eccone un altro che artata la semantica e che si firma Edinz.
Manifestare la propria idea, anche se avversa, su di un argomento la definisce "polemica idiota, prendo atto della sua rarefazione neuropeptidica dimostrata anche dalla storpiatura del mio nome.
Questo signore è un alfiere del pensiero unico e Franceschetti sarà fiero di essere circondato da codesti vassalli.
Cercherò di sopravvivere se questo mio commento non otterrà seguito.
Anonimo
22 Aprile 2014 @ 8:43
Sandra hai ragionissima, si e' dimostrato peggiore dei peggiori, giudicandolo a-posteriori hanno fatto benissimo a cacciarlo via un parassita di quel calibro!
Anonimo
22 Aprile 2014 @ 12:04
iddio mi guardi da anarchichi, comunisti e socialisti, che ancora non capiscono che cian fregati tutti a maggiormente loro, che senza, saperlo,remavano, dalla parte dell ordine mondiale, in buona fede, ovviamente, ingannati dai soliti, buoni ideali, che anche la chiesa ha usato, per migliaia di anni, del tipo, la santa guerra, cosi l allenza, socialista, in culo all operaio Fantozziano, il ratical chic del cazzoooo.
saluti, debora, e grazie dello spazio dato che ho persso lavoro.
Anonimo
22 Aprile 2014 @ 13:48
Caro Paolo, il 21/4 2014 (7/7)
E' stato celebrato il funerale di Peaches Geldof-Cohen. Il nome è anagramma di Pesach o Pasqua in Ebraico. Interessante è (era, ora cancellata) la sua pagina su instagram… Dove si vedeva la bibblioteca personale: O.T.O. e Gnosticismo o si vedono immagini di altarini con fotografie di maiali o disegni con bambini che mangiano merda (scusate ma è così).
Le coincidenze sono molte, come le stranezze.
Anonimo delle 00.29
22 Aprile 2014 @ 21:21
@ Giorgio Andretta
GA> Non si tratta di definire dei paletti
GA> ma le condizioni per accettarli o meno.
Mi spiace, sono riuscito a fare almeno due errori di comunicazione in un post di poche righe…
Il primo errore è stato quello di scegliere il termine "neo-anarchico", senza prima controllare se fosse già stato utilizzato in pratiche nelle quali non mi riconosco… quindi – avendo ora controllato – mi pento di averlo usato. Probabilmente non riuscirei a coniare un termine mai utilizzato da altri, e in fondo è meglio così… io sono il mio percorso e basta, per ora.
Il secondo e più grave errore è stato quello di utilizzare il verbo "definire", mentre sarebbe stato meglio un "riconoscere". Mi è capitato in passato di intestardirmi in faccende più grosse di me. Non avendo più riferimenti politici o sociali, mi manca un interlocutore per capire che cosa posso affrontare e cosa no (come mi capitò una volta una decina di anni fa in un ostello di Modena).
A questo punto dovrei far degli esempi per far capire cosa intendo, perché negli ultimi due anni penso di avere dato il meglio di me, collezionando però una condanna, accuse di molestie a una donna, un paio di aggressioni e minacce varie.
L'avvocato da cui sono stato mi ha consigliato vivamente – solo a metà dell'elenco delle cose che mi sono accadute – di fare una denuncia dettagliata e di portarne una copia a Carabinieri e Polizia Locale. Io sto prendendo tempo, perché non sono così sicuro che sia la mossa giusta in questo momento storico. Mi servirebbe un parere.
Grazie per l'attenzione, Luca
Anonimo
23 Aprile 2014 @ 2:49
se tutto va bene sarò dei vostri, per precauzione mi porterò una 24 ore colma di cravatte della mia fantastica collezione, così se qualcuno ne sarà sprovvisto potrò essere di aiuto. Non trovo nella cravatta nulla di massonico ne di costrittivo come nel link postato, la trovo un abbigliamento aggressivo tanto quanto portare il "chiodo", ed è questo il senso vero egregio dott. Andretta: l'aggressività !
Quindi vado a raccontarvi per come la so la storia della caravatta.
La cravatta è un orpello di guerra, il nome deriva inequivocabilmente da hrovat cioè croato da cui per adattamento linguistico hrovatian e poi italianizzato in cravatta. Le truppe di fanteria che combattevano all'arma bianca usavano legarsi al collo un enorme fazzoletto bianco annodato grossomodo come il nodo classico in uso ai nostri giorni, questo fazzoletto veniva usato per pulire la lama dei coltelli dopo i combattimenti corpo a corpo nei quali questi reparti di fanteria da incurione e sabotaggio erano specializzati, tenendo il coltello impugnato nella mano destra si avvolgeva la lama nella stoffa e tenendola con la mano sinistra si faceva scorrere verso il basso per poi riporre la lama pulita nel fodero, questa operazione creava delle macchie rosse a righe oblique che scendevano da sinistra in alto verso destra in basso, per questo la cravatta classica è assolutamente bianca e rossa con le righe disposte esattamente in questo modo, atta ad imitare un soldato vittorioso che porta su di se il sangue del nemico battuto. Dette truppe erano presenti così vestite per difendere i confini sud occidentali dell'impero austro ungarico ed erano i famosi "crucchi" come li chiamate erroneamente voi italiani associandoli ai tedeschi, tale termine nasce dalla parola cruh che in croato significa pane, ed è così che quella parola urlata dai soldati affamati in faccia ai contadini terrorizzati per farsi consegnare cibo divenne d'uso comune.
A proposito di tradizioni guerriere, lo sapevate che gli indiani d'america assolutamente più pacifici degli invasori bianchi NON erano gli inventori della tradizione di fare lo scalpo al nemico ? Questa usanza la avevano imparata dalle truppe francesi che colonizzarono il canada e che la avevano a loro volta ereditata dalle tribù dei celti che vivevano oltre il Reno a fianco dei germani.
jj
Giorgio Andretta
23 Aprile 2014 @ 6:33
Stia lontano dagli avvocati, Luca.
Per riempire di senso questa mia affermazione è sufficiente che consulti un qualsiasi motore di ricerca sul pensiero di Woody Allen, in proposito, o di J.W. Goethe.
Quanto alla semantica attualmente se ne è fatto strame, ma chi vuole intendere…..
Egr. jj, è sufficiente risalire agli archetipi od ai rudimenti della semiotica per conoscere il significato dei segni o dei simboli.
In futuro non solamente l'abbigliamento costituirà un segno distintivo bensì anche la fisiognomica(vedi Dorian Gray).
Con piacere rilevo la sua affezione ad "Anticorpi" a proposito di cravatta.
Vi ringrazio per l'apporto costruttivo allo scambio.
Anonimo
23 Aprile 2014 @ 20:58
Giorgio Andreatta, lei o se preferisce ,il suo pensiero, mi piacete molto, peccato non poterne parlare insieme 😉 Sandra
Anonimo
24 Aprile 2014 @ 10:52
Andretta ha ucciso il blog
XD XD XD
Anonimo
24 Aprile 2014 @ 10:53
Andretta ha suicidato il blog
XD XD XD
Giorgio Andretta
24 Aprile 2014 @ 18:59
Non poniamo limiti alla Provvidenza, Sandra, ma lei deve condividere la mia ginofobia, diversamente non avrei difese.
Simpaticamente.
Errata: Andreatta, corretto: Andretta.
Giorgio Andretta
24 Aprile 2014 @ 19:00
Perché vuole macchiarmi il karma, XD XD XD?
Anonimo
25 Aprile 2014 @ 1:32
Giorgio Andretta, potrei sempre indossare la famosa cravatta anch'io! sicuramente un simbolo di tanta sicura mascolinità, seppur ridicolo, potrebbe calmare un po la sua ginofobia…
con molta simpatia e stima
Sandra
ps) adoro i misogini 😉
Hobbes ha ucciso il blog
25 Aprile 2014 @ 13:18
Bravo Paolone, questo tuo scritto è proprio un bell'esempio di volontarismo giuridico.
Giorgio Andretta
25 Aprile 2014 @ 15:43
Quando si è nel privato l'informalità ti mette in agio, ma inseriti nel sociale si è in obbligo di comunicare, Sandra.
E come lo si attua?
Forse con il dialogo?
Verifichi la differenza tra misoginia e ginofobia, argomento già trattato a lungo in questo blog, non è che possiamo ripartire sempre da zero ad ogni nuovo arrivato/a.
In proposito qualcuno si è spinto (sceso?) fino ad additare i bonobo come esempio nel discettare circa la sessualità e le sue implicazioni.
La rileggerò con piacere.
Giorgio Andretta
25 Aprile 2014 @ 15:47
Dimenticavo! Le donne che indossano la cravatta emanano, a mio avviso, un sicuro fascino.
Una certa quantità di dolore è intrinseco nel suo sesso, Sandra.
Prometeo
27 Aprile 2014 @ 16:01
Vi è mai capitato che state mostrando un video interessante ad un amico e dopo 10 minuti di argomentazioni e dati, nel momento in cui il cronista o il relatore esprime la propria tesi conclusiva, il vostro amico sta fissando il vuoto o peggio ancora sta guardando lo schermo con l'espressione di una persona che ha appena fatto a botte contro un pullman??
E come si collega questo al fatto che gli italiani siano per la maggior parte creduloni?
Vieni a leggere il mio nuovo articolo:
http://giovaneopinionista.blogspot.it/2014/04/gli-stupidi-gli-italiani-e-la-sublime.html
Prometeo
Giorgio Andretta
28 Aprile 2014 @ 8:15
Sono rimasto meravigliato del suo commento dopo aver visitato il suo sito.
Se ha avuto la pazienza di compulsare brevemente questo stallo avrà notato la conferma della sua tesi, in base alla totale mancanza di attenzione degli internauti tutti non solamente qui ospiti.
Non basta, la stessa deficienza è evidente anche negl'intestatari degli stessi blogs.
Ad majora.
wulfy
13 Maggio 2014 @ 13:59
oh Andretta ha qualche paura dunque!… Ci saluti…gino…
Con simpatia estremamente compassionevole..( nel senso buddista)
Jenseits
23 Settembre 2018 @ 11:28
Mi ha fatto morire dal ridere. E Andretta che non sa ridere mi fa pena.