Primavere Arabe: come si destabilizza il Medio Oriente

Tunisia, Egitto, Libia, Siria: rivoluzioni pilotate, con le stesse strategie e finalità

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1. Premessa

In questi primi giorni del 2018 stiamo assistendo a rivolte popolari contro i governi in Iran e in Tunisia. Si tratta di due Paesi che avevano avuto un ruolo importante nella diffusione delle cosiddette “Primavere Arabe”. In Iran, infatti, si era verificato un primo tentativo di rivolta pilotata nel 2009, seguendo lo schema delle “Rivoluzioni Colorate” dell’Est Europa. In seguito, la vera e propria Primavera Araba cominciò proprio in Tunisia nel 2010, e da lì si diffuse in tutto il Medio Oriente.

Ora l’Iran è di nuovo oggetto di attenzione da parte dei poteri internazionali: dalla fine di dicembre 2017, infatti, sono in corso continue manifestazioni, con violenti scontri e decine di morti. Non sappiamo se questa volta la rivoluzione avrà successo, ma appare chiara l’influenza di organizzazioni e di poteri esterni al popolo iraniano, così come accadde nel 2009. Lo stesso vale per la Tunisia, che a 7 anni dalla prima rivoluzione si ritrova di nuovo in piazza a manifestare contro il governo.

Pubblichiamo questo nostro articolo scritto nel 2014, per capire meglio cosa sono le Primavere Arabe: come hanno avuto inizio, da chi sono state pilotate e con quali obiettivi. In questo modo si può capire anche il contesto della situazione attuale, in particolare le rivolte in corso in Iran e in Tunisia.

 

Nella foto: Il logo scelto dai manifestanti iraniani e diffuso sui social network, ovvero il pugno chiuso simile a quello dell’organizzazione Otpor: un simbolo che si trova in tutte le Rivoluzioni Colorate e le Primavere Arabe degli anni scorsi

 

Nel nostro articolo precedente abbiamo analizzato le cosiddette “Rivoluzioni Colorate”, ovvero tutte quelle rivolte pilotate che hanno interessato vaste zone del mondo, principalmente l’Europa dell’Est. Come vediamo quotidianamente nei giornali e nelle televisioni, un’altra area in particolare fermento in questi ultimi anni è il mondo arabo.
Dal 2010 in poi, in diversi paesi arabi e mediorientali, si stanno verificando rivolte e sommosse contro il potere costituito. Ma si tratta davvero di rivolte popolari partite dal basso, come ci raccontano i media mainstream? Nel nostro articolo vedremo che non è così: tali rivoluzioni sono infatti simili, per caratteristiche e obiettivi, alle Rivoluzioni Colorate.
“Primavere Arabe”: così sono state definite giornalisticamente tutte le proteste che hanno coinvolto i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa.

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3 Commenti

  1. Tutto interessante. Sulla Siria ci sarebbe da considerare che rispetto ai tempi dell’articolo, l’Isis le ha prese di brutto, per merito sei russi. Assad da fastidio non perche’ sia o non sia un dittatore, ma percge’ contrasta il progetto di gasdotto caldeggiato da USA e Israele è che allontanerebbe l’Europa dalla dipendenza dalla Russia per il gas. Inoltre la Siria e’ produttrice di petrolio che fa gola si circoli di potere masdo-anglo-sionusti..

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