Che affronto le parole della Forleo: Punitela!
di Solange Manfredi
Ho letto con interesse in questi giorni, o meglio in questi mesi, le terribili parole proferite dal GIP Forleo: “ha subito pressioni istituzionali!!!”. Incredibile, che sfacciataggine.
A questa notizia, dopo qualche mese, è stata aperto un procedimento disciplinare contro di lei, davanti al CSM.
Perché questo provvedimento? Perchè Sono affermazioni veramente sconvenienti per un magistrato, un uomo dello Stato.
E’ interessante allora andare a vedere se ci sono precedenti del genere; se altri magistrati hanno fatto accuse del genere o affermazioni di questo tenore.
Vediamo.
Borsellino, dopo la morte di Falcone, disse: “… denunciai quello che stava accadendo a Palermo …per aver denunciato questa verità io rischiai conseguenze professionali gravissime, ma quel che è peggio il Consiglio superiore immediatamente scoprì quale era il suo vero obiettivo: proprio approfittando del problema che io avevo sollevato doveva essere eliminato al più presto Giovanni Falcone. E forse questo io lo avevo pure messo nel conto perché ero convinto che lo avrebbero eliminato comunque; almeno, dissi, se deve essere eliminato l’opinione pubblica lo deve sapere, lo deve conoscere, il pool antimafia deve morire davanti a tutti, non deve morire in silenzio.”
Il giudice Salvini che era titolare dell’inchiesta sulla strage di Piazza Fontana nel 2000 disse: “…è difficile negare che sia anche strage di Stato. Nel senso che lo Stato invece di reprimere, con buona parte dei suoi apparati, ha colluso con chi stava progettando le stragi, ha difeso chi le aveva compiute dal pericolo di essere incriminati e ha fatto fuggire, quando necessario, i testimoni. Quindi l’espressione, anche se può apparire molto forte, e se poteva sembrare una forzatura politica all’epoca, è in fondo confermata da tanti nuovi elementi. E quindi sul piano storico politico ha un senso profondo di verità…Presso il ministero dell’Interno vi erano centinaia di faldoni addirittura parti di corpi di reato utili per la magistratura, che non sono arrivati se non pochi anni fa, all’autorità giudiziaria.”.
Qualche pressione l’ha testimoniata anche quando dice: “…Io posso dirle che l’indagine del mio ufficio ha avuto una serie impressionante di ostacoli …il mio ufficio dal 1995, per anni, mentre stava svolgendo gli interrogatori più importanti e irripetibili, è stato bersagliato letteralmente da esposti, azioni disciplinari, interventi del Consiglio Superiore della Magistratura o della Procura generale presso la Cassazione, che hanno rischiato di paralizzare il lavoro che stavamo svolgendo. È chiaro che quando ti devi difendere da falsità, calunnie, vere e proprie manipolazioni di documenti, resta pochissimo tempo per condurre gli interrogatori e svolgere gli accertamenti e le perizie prima che scada il termine per le indagini. È stato uno stillicidio, letteralmente, che abbiamo dovuto subire…Ciò che è avvenuto è qualcosa di sconcertante: una buona parte della magistratura invece di sostenere chi stava svolgendo un’azione investigativa difficile, che non era stato possibile portare a termine trent’anni prima, ha cercato in tutti i modi di colpire con azioni del tutto infondate, chi stava impegnandosi per poter raggiungere la verità. Faccio solo un esempio fra i moltissimi possibili, che ritengo giusto sia conosciuto. Nel ’95, quando stavamo giungendo al cuore delle cellule eversive, un capo di Ordine Nuovo, il dottor Carlo Maria Maggi, per allentare la pressione presentò un esposto, sostenendo di essere stato sottoposto dai miei investigatori a pressioni o abusi. Ma contemporaneamente vi erano delle intercettazioni, svolte dalla Procura di Milano, da cui emergeva che l’esposto era fasullo, un inganno suggerito a pagamento da altri militanti che stavano all’estero al fine proprio di mettere in difficoltà chi stava indagando. Nelle intercettazioni era quindi chiarissimo che fosse un esposto strumentale. Ebbene queste intercettazioni non furono mai trasmesse né a chi, a Venezia, aveva aperto le indagini contro di noi, né alla Procura Generale, in modo tale che noi fossimo per anni delegittimati da questo sospetto. Ci sono voluti più di tre anni, anche per colpa delle omissioni altrui, perché questo procedimento si disintegrasse, ma ormai il danno era fatto…È un episodio sconcertante. All’interno della magistratura non c’è stata collaborazione, favorendo in questo modo i presunti autori delle stragi, che speravano di restare impuniti… Forse, anche per questo, in quegli anni si è avuto cura di riempirmi di altri processi, come se l’indagine sulla strage non esistesse. Voi potete immaginare che se hai centinaia di casi da trattare, un lavoro approfondito e continuativo come richiede l’indagine su un fenomeno eversivo con alle spalle un contesto istituzionale, diventa quasi impossibile. Cercare di impedire materialmente ad un giudice di avere lo spazio per lavorare porta oggettivamente al rischio di insabbiamento di un’indagine…”
Quanto a Roberto Scarpinato, sostituto Procuratore della DDA di Palermo, ospite di Primo Piano del TG3 il 27 maggio del 2007 ha detto: “Avevamo ricostruito un progetto di destabilizzazione politica del Paese, all’interno del quale Cosa Nostra era il braccio armato. C’erano, dietro le stragi interessi convergenti; interessi politici di carattere globale convergenti con quelli di Cosa Nostra palermitana. Così per Falcone, così per Borsellino”. Per Scarpinato, le due stragi ”facevano parte di un progetto nazionale di destabilizzazione, per mettere in crisi la Repubblica e stabilire un nuovo ordine politico. La Cupola – dice il magistrato palermitano – era l’organo direttivo di Cosa Nostra, che ha messo in campo la forza militare, ma la mente politica del progetto, non era interna a Cosa Nostra, ma esterna…Il pool di magistrati formato dopo le stragi (Capaci e Via D’Amelio) arrivò alla soglia della verità. Poi, improvvisamente, quel gruppo di magistrati fu disarticolato. La fine del pool e la seguente campagna di denigrazione nei confronti dei collaboratori di giustizia hanno contribuito a sigillare le bocche di tanti che erano depositari di segreti eccellenti…”.
In sostanza:
– Borsellino disse che il pool di Palermo fu silurato dal CSM;
– Il giudice Salvini dice che la strage di Piazza Fontana è stata una strage di stato, coperta da apparati dello stato (leggi: servizi segreti; è ovvio che per apparati dello stato non si intende certamente L’ente per la promozione della foca monaca, né il CONI, ma i servizi segreti, su delega di ministri e parlamentari);
– Scarpinato afferma di recente che nelle stragi del 1993 c’era un progetto politico di destabilizzazione, in cui Cosa Nostra era il braccio armato di ambienti politici.
Ma la Forleo viene giudicata perché ha detto: “ho subiti pressioni istituzionali”!!!!
Una sola parola…..VERGOGNATEVI!!!!
Pastore
1 Dicembre 2007 @ 9:37
Bel Blog per conoscere meglio personaggi ed argomenti che l’informazione di “casta” non fornirà mai.
Il carisma di eroi quali Falcone e Borsellino ed anche il coraggio della Forleo, sono la mia energia per affrontare le giornate e per provare a fare qualcosa di buono per noi per chi verrà.
dmonax
2 Dicembre 2007 @ 7:57
In giro su internet è difficile trovare blog che trattino argomenti nella maniera in cui voi li trattate, non posso che farvi i complimenti per l’ottimo lavoro che svolgete.
Paolo Franceschetti
2 Dicembre 2007 @ 16:20
Grazie Pastore. Posso sapere che che lavoro fai? In bocca al lupo e buon proseguimento, comunque.
Dmonax, ti ringrazio. La conoscenza “diretta” di alcuni fenomeni, che viviamo quasi ogni giorno, ci aiuta ad andare al fulcro delle questioni e a individuare gli aspetti più inquietanti in modo abbastanza semplice e diretto. Fra qualche giorno metteremo un link ai libri più utili per informarsi su queste vicende.
CIao
Pastore
3 Dicembre 2007 @ 8:45
Sì certo. Sono un ingegnere e mi occupo di sicurezza: stradale, ambienti di lavoro e macchine. Ti ho anche inviato una e-mail prima di scoprire il blog.
Concordo con dmonax su come trattate gli argomenti.
Grazie quindi per la possibilità di un’informazione più diretta ed approfondita.
Anonimo
3 Dicembre 2007 @ 16:04
Perche` ci siamo ridotti a frugare tra i blog per essere informati di cose che andrebbero URLATE con i megafoni in tutte le piazze!
Grazie, perche` continuate a tenere la luce accesa illuminando le nostre speranze di giustizia.
kunthan
28 Dicembre 2007 @ 18:05
Ammiro il vostro coraggio, Vi ringrazio a nome di tutti i cittadini onesti per la Vs. coraggiosa informazione.
Finalmente trovo conferma a ciò che ho sempre sopsettato.
Purtroppo non riesco a vedre una via d’uscita satando tale la situazione.
Avrei prefirito come tanti ignorare la VERITA’.
Cosa potremo fare?….
Solange Manfredi
29 Dicembre 2007 @ 9:59
Caro Kunthan,
il sapere e cercare diffondere quanto si è capito è già molto importante. L’indifferenza e l’ignoranza si trasformano, consapevolmente o no, in un pericoloso tacito consenso. Le persone che si macchiano di queste atrocità sono poche rispetto alla popolazione italiana. Ecco il perchè di questa opera di disinformazione capillare, un popolo ignorante è più facile da ingannare. Pochi riescono a fare tutto questo perchè i più, se non disinformati, si disinteressano pensando che la cosa non li riguardi quando, invece, vengono toccati tutti i giorni da questo stillicidio (banche, mutui, tasse, piccole truffe, ecc..)ma non riescono a collegare la cosa (e sono tutte collegate). Molti poi pensano che mettere la testa sotto la sabbia basti a proteggerli, senza riflettere sul fatto che un giorno tutti potremmo prendere un traghettto (moby Prince), un aereo (Ustica), passare per una strada o entrare in una banca (georgofili, Fontana, Piazza della Loggia, ecc..) o semplicemente lavorare onestamente per servire uno stato in cui crediamo e di cui ci fidiamo (Falcone, Borsellino, Levatino, Alessandrini, Croce, ecc..o ancora Uranio Impoverito).
Queste persone riescono da sempre a fare tutto ciò perchè godono del nostro tacito consenso. E’ questo che dobbiamo togliere loro per non esserne complici.